On Jul 19, 9:24 am, marianna <
crippa.maria...@gmail.com> wrote:
> I miei dubbi sono:
>
> prima questione: la casa verrà richiesta in assegnazione alla moglie,
> con cui vivrà la figlia minore. Confermate che il provvedimento di
> assegnazione della casa coniugale è opponibile a terzi, a prescindere
> dalla trascrizione, per il primo novennio dalla sua emanazione, anche in
> caso di credito garantito da ipoteca iscritta anteriormente al
> provvedimento medesimo (come in questo caso l'ipoteca a garanzia del
> mutuo accesso per l'acquisto della casa)?
>
Premetto che il mio è un ragionamento senza specifiche ricerche,
giusto per darti qualche spunto:
Io per sicurezza trascriverei.
Infatti il provvedimento di assegnazione dispone del godimento e non
del titolo di proprietà.
Né, se non erro, determina ipotesi di impignorabilità
Ergo l'ipotesi, che mi sembra paventata, in cui la banca proceda in
executivis non può essere paralizzata dal provvedimento di
assegnazione.
Che tutt'al più con la trascrizione può essere opposto al terzo
acquirente che potrà procedere a sloggio.
> seconda questione: il marito sembrerebbe disposto a cedere la sua quota
> pari al 50% dell'immobile alla moglie, che continuerebbe a pagare il
> mutuo contratto. Unico problema è la cointestazione del mutuo: il marito
> non vuole rimanere vincolato al rischio di possibili insolvenze della
> moglie, visto anche il vincolo generato sull'immobile dal provvedimento
> di assegnazione, che ridimensiona di fatto la tutela garantita dalla
> ipoteca (almeno per i primi 9 anni). Avete esperienze in tal senso? Ho
> riferito che è opportuno sul punto sentire la banca e la sua
> disponibilità.
>
L'ipoteca non è una garanzia personale, ma reale, che vincola il
creditore nel cui interesse è trascritta ad aggredire e soddisfarsi
prima sull'immobile.
Quindi l'insolvenza della moglie porterebbe prima all'esecuzione
immobiliare.
Esperibile ma forse poco conveniente.
I coniugi possono pattuire convenzionalmente una manleva fra di loro
per quanto riguarda le rate del mutuo.
Se la moglie non da abbastanza garanzie di solvibilità si può cercare
un accordo con la banca, che può partecipare alla cessione della
quota.
Forse ti converrebbe fare una ricerca sulla normativa che prevede
modifiche del contratto di mutuo a favore del debitore (es.
rinegoziazione).
Inoltre la "cessione di quota" non mi sembra uno strumento così
comodo.
Non è meglio giocarsela inserendo gli accordi di divisione fra le
pattuizioni della consensuale?
> ultimo dubbio: nel caso non si riuscisse a perfezionare l'accordo nei
> termini descritti, ed i coniugi optassero per la vendita dell'immobile
> non riuscendo più a pagare il mutuo acceso, potrebbero procedere in tal
> senso pur in presenza di un provvedimento di assegnazione della casa
> famigliare, se tutti e due, coniuge assegnatario incluso, prestano il
> proprio consenso alla vendita?
>
L'assegnazione tutela l'interesse della prole e non le tasche di
qualcuno.
Possono cedere la "nuda proprietà", ma ovviamente devono abbassare il
prezzo per invogliare qualcuno a comprare un bene che sarà godibile
chissà quando.
Cordiali saluti,
Gabriele Orlando