Interessi e decreto ingiuntivo

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Luca Turinelli

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Jul 7, 2009, 12:59:25 PM7/7/09
to legalit
Scusate quella che inizialmente sembrava anche a me la banalità, ma
visto quanto fatto dal Giudice di Pace ad un mio decreto ingiuntivo vi
chiedo consiglio e conforto.
ho presentato ricorso per d. ing. per una fattura di € 800,00 scaduta
il 10.10.2007.
chiaramente (almeno pensavo) chiedo l'ingiunzione di pagamento per
l'importo di € 840,12 ossia capitale più interessi alla data della
domanda giudiziale.
Ebbene... mi viene concesso il decreto, ma a penna il solerte gdp
modifica il decreto che avevo predisposto e ingiunge il pagamento di e
800 oltre ad interessi dalla scadenza al saldo.
ora, ai fini pratici non cambia nulla. la somma sarà sempre la stessa.
ma ai sensi dell'art. 10 cpc non si devono sommare capitale e
interessi alla data della domanda?
e da questa cifra, anche, ad es., determinare la competenza (es. se la
fattura fosse 4.900 e gli interessi 300 sarebbe del Tribunale e non
del GdP - nuovi valori si intende!-).

Grazie a tutti

f.deldin

unread,
Jul 8, 2009, 3:41:15 AM7/8/09
to legalit
Sono assolutamente d'accordo con te.
Peraltro io di solito sommo anche le spese notarili per ottenere le
copie autentiche e nessun Giudice di Pace, nè Tribunale ha mai
obiettato alcunchè.

Ciao

edoardo patini

unread,
Jul 8, 2009, 3:59:32 AM7/8/09
to leg...@googlegroups.com
A stretto rigore di legge ritengo invece che il GdP abbia avuto ragione.
La differenza sta nel fatto che se sommi gli interessi scaduti alla sorte
capitale generi un effetto anatocistico sugli interessi, nel senso che in
questo modo il debitore si vede costretto a pagare gli interessi dalla data
del decreto sugli interessi scaduti.
La cosa di per se' non è illegittima perchè l'art. 1283 c.c. (vado a memoria
ma mi sembra che sia quella la norma) prevede espressamente che gli
interessi possano a loro volta produrre interessi solo dal giorno della
proposizione della domanda giudiziale. Perchè ciò avvenga, tuttavia, la
giurisprudenza della SC - e mi astengo dal commentarla - vuole che la
richiesta degli interessi sugli interessi debba essere oggetto di autonoma
domanda.

Non so se il GdP che ti ha corretto lo ha fatto consapevolmente, ma in
teoria il suo provvedimento sembra in linea con la giurisprudenza. Altra
cosa è poi verificare se questa giurisprudenza sia più o meno in linea con
lo spirito della norma.

Cordialità

Edoardo

____________

unread,
Jul 8, 2009, 9:16:11 AM7/8/09
to leg...@googlegroups.com
ottimo, edoardo

Luca Turinelli

unread,
Jul 8, 2009, 11:36:33 AM7/8/09
to legalit
Caro Edoardo,
Ti ringrazio per la precisazione, che nasce da una mia omissione.
il provvedimento che chiedo, infatti, è "ingiunge di pagare la somma
di 840,12 Euro oltre ad interessi al tasso legale sulla somma di Euro
800,00 dal giorno 000 (quello successivo alla proposizione del
ricorso)".
Così mi evito il problema dell'anatocismo.

Dovendo ripresentare un decreto dallo stesso giudice mi sono risolto a
scorporare l'importo, ma nella dichiarazione di valore ai fini del
contributo unificato invece metto capitale più interessi.
Però rimane il fatto che nessun altro giudice mi aveva mai fatto sti
problemi, e che la somma capitale più interessi è NECESSARIA per
determinare il valore.
almeno così credo e, leggendovi, mi pare concordiate anche voi

avv. Vincenzo Giordano

unread,
Jul 8, 2009, 1:35:03 PM7/8/09
to leg...@googlegroups.com
Il problema, secondo me, si pone in termini un po' diversi.
A norma del cpc, quando a una domanda di valore determinato (la sorta capitale) si associa una domanda di valore indeterminato (gli interessi, in misura non puntualizzata), ai fini della competenza, la domanda di valore indeterminato si considera d'ammontare pari al valore massimo della competenza adita, cosicchè, dalla sommatoria delle domande predette, potrebbe aversi il travalicamento della competenza del giudice adito, a meno che il ricorrente o l'attore non precisi che detta sommatoria debba intendersi comunque limitata e ricompresa nell'ambito della competenza per valore del giudice adito.
Mi riferisco, ovviamente, agli interessi maturati prima del deposito del ricorso, giacchè per quelli decorrenti dalla data del deposito del ricorso sino al soddisfo il problema non si pone.
Dal che deriva che se presento un ricorso per ingiunzione al giudice di pace e, nel ricorso, propongo una domanda di valore determinato (quella relativa alla sorta capitale), che rientri nella sua competenza per valore, e una di valore indeterminato (quella relativa agli interessi) che potrebbe travalicare detta competenza, basterà che precisi nel ricorso che il tutto comunque deve intendersi ricompreso nell'ambito della competenza per valore del giudice adito, per non incorrere in nullità derivanti da superamento della sua competenza.
Il contributo unificato, poi, si calcola sulla base della domanda principale (di valore determinato) e non su quella relativa agli interessi (indeterminati), altrimenti si dovrebbe applicare il contributo previsto per le cause di valore indeterminato.
Cordialità,
Vincenzo Giordano
Avvocato in Napoli
tel/fax: 0815569828
pec: avv.vincen...@pec.it
Via A. Pitloo,8
80128 Napoli - Italia
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Samuele Fazzolari

unread,
Jul 9, 2009, 3:27:33 AM7/9/09
to leg...@googlegroups.com
 E come sempre, Vincenzo ci illumina sapientemente per le trafficate vie del diritto... grazie mille davvero.

Buona mattinata a tutti.

Samuele

avv. Vincenzo Giordano ha scritto:
--


Samuele Fazzolari
Praticante legale

www.fazzolari.it
phone: +39 328.6630140
e-mail: sam...@fazzolari.it
MSN: samk...@libero.it


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Luca Turinelli

unread,
Jul 9, 2009, 4:34:13 PM7/9/09
to legalit
Non sono d'accordo con Vincenzo.
L'art. 10 cpc secondo me risponde appieno quando dice "le domande
proposte nello stesso processo contro la medesima persona si sommano
tra loro, e gli interessi scaduti,(...) anteriori alla proposizione si
sommano col capitale".
Dunque a mio avviso il valore della causa al giorno in cui presento il
ricorso deve essere CAPITALE + INTERESSI scaduti a quel giorno.
E difatti generalmente (e qui c'è il problema di cui dicevo) si chiede
ingiunzione di quella somma + interessi sul capitale sino al saldo (e
qui si di valore indeterminato).
Quindi due domande (capitale e interessi) contro stessa persona
(debitore) nello stesso processo. Gli interessi vanno sommati col
capitale.
Quanto alla limitazione per valore, perché non si pone? Probabilmente,
essendo domanda indeterminata, allora dovrò dire "ingiunga di pagare
la somma di € xx oltre ad interessi sino al soddisfo, comunque nei
limiti di competenza dell'adito giudice"?
non ho molto chiaro questo passaggio e temo, vista l'ora, di essere io
a non capire cosa intendevi.

Se tu devi agire dal GdP per 4.000 euro oltre interessi, questi
interessi li limiti alla sua competenza?

grazie se vorrai chiarirmi un attimo le idee.

On 9 Lug, 09:27, Samuele Fazzolari <samu...@fazzolari.it> wrote:
>  E come sempre, Vincenzo ci illumina sapientemente per le trafficate vie
> del diritto... grazie mille davvero.
>
> Buona mattinata a tutti.
>
> Samuele
>
> avv. Vincenzo Giordano ha scritto:
>
>
>
> > Il problema, secondo me, si pone in termini un po' diversi.
> > A norma del cpc, quando a una domanda di valore determinato (la sorta capitale) si associa una domanda di valore indeterminato (gli interessi, in misura non puntualizzata), ai fini della competenza, la domanda di valore indeterminato si considera d'ammontare pari al valore massimo della competenza adita, cosicchè, dalla sommatoria delle domande predette, potrebbe aversi il travalicamento della competenza del giudice adito, a meno che il ricorrente o l'attore non precisi che detta sommatoria debba intendersi comunque limitata e ricompresa nell'ambito della competenza per valore del giudice adito.
> > Mi riferisco, ovviamente, agli interessi maturati prima del deposito del ricorso, giacchè per quelli decorrenti dalla data del deposito del ricorso sino al soddisfo il problema non si pone.
> > Dal che deriva che se presento un ricorso per ingiunzione al giudice di pace e, nel ricorso, propongo una domanda di valore determinato (quella relativa alla sorta capitale), che rientri nella sua competenza per valore, e una di valore indeterminato (quella relativa agli interessi) che potrebbe travalicare detta competenza, basterà che precisi nel ricorso che il tutto comunque deve intendersi ricompreso nell'ambito della competenza per valore del giudice adito, per non incorrere in nullità derivanti da superamento della sua competenza.
> > Il contributo unificato, poi, si calcola sulla base della domanda principale (di valore determinato) e non su quella relativa agli interessi (indeterminati), altrimenti si dovrebbe applicare il contributo previsto per le cause di valore indeterminato.
> > Cordialità,
> > Vincenzo Giordano
> > Avvocato in Napoli
> > tel/fax: 0815569828
> > pec: avv.vincenzogiord...@pec.it
> *Samuele Fazzolari*
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Luca Turinelli

unread,
Jul 9, 2009, 5:07:13 PM7/9/09
to legalit
e aggiungo, sul C.U. che
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 maggio 2002, n. 115
Articolo 14
(omissis)
2. Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di
procedura civile senza tener conto degli interessi,, deve risultare da
apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto
introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito (1).


Dunque, per la determinazione del CU si ha riguardo al solo capitale.

Forse la formula migliore è chiedere l'ingiunzione di capitale +
interessi maturati alla data della domanda + interessi dal giorno
successivo (al decreto) al saldo.
rimane il mio dubbio se l'ultima fattispecie (dal giorno successivo al
decreto al saldo) vada limitata alla competenza del giudice adito
ma non l'ho mai visto fare! (il che non significa che non sia da
fare!)

edoardo patini

unread,
Jul 10, 2009, 1:25:19 AM7/10/09
to leg...@googlegroups.com
Anche io mi permetto di dissentire. Gli interessi costituiscono un
accessorio del capitale sicchè non si pone neanche la possibilità di
individuare domande distinte ed autonome (una determinata per il
capitale che radicherebbe la competenza, e l'altra indeterminata per
gli interessi che tuttavia non inciderebbe su questa) essendo invece
del tutto unico il petitum.
In nessun caso poi la domanda relativa agli interessi già scaduti al
momento del deposto del ricorso potrà definirsi indeterminata, atteso
che quand'anche si sia richiesta la condanna al pagamento degli
interessi senza quantificarli, gli stessi sono in ogni caso
(facilmente) determinabili (nella peggiore delle ipotesi il giudice,
laddove non sia stata enunciato nè il termine della scadenza della
obbligazione nè il saggio degli interessi, disporrà il pagamento del
capitale con gli interessi dalla data della domanda ed al tasso
legale. La richiesta pertanto di contenere l'ammontare degli interessi
già scaduti nei limiti della competenza del Giudice adito ben può
essere avanzata, anzi deve essere avanzata, pena il rischio di una
eccezione sulla competenza per valore da parte dell'ingiunto, ed
ovviamente svolgerà effetti solo nel caso in cui, per effetto della
sommatoria degli interessi col capitale, risulti superato il limite di
competenza.
Mentre poi gli gli interessi già scaduti si sommano, ai fini della
competenza, con il capitale, quelli a scadere non determinano alcuno
spostamento sulla competenza per valore per il semplice fatto che
questa si determina al momento della proposizione della domanda.

Edoardo


Il giorno 09/lug/09, alle ore 22:34, Luca Turinelli ha scritto:

Luca Turinelli

unread,
Jul 10, 2009, 4:28:27 AM7/10/09
to legalit
Caro Edoardo,
credo di potermi pienamente associare alla tua analisi che, anche per
quanto riguarda gli interessi a scadere dalla data della domanda
giudiziale al saldo, trovo molto corretta.
E (a mente più lucida) mi ha chiarito meglio la questione della
domanda "nei limiti di competenza".
Alternativamente, peraltro, ritengo che gli interessi scaduti il
giorno della domanda convenga direttamente calcolarli e chiederli
espressamente, così anche da determinare la competenza proprio in
funzione di quelli.

Un caro saluto e buon lavoro
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