Raccolta firme a sostegno di questo disegno di legge

[Maria Pia Dall'Armellina]

Salve, potremmo pensare, tra colleghi docenti e dirigenti scolastici, a fare una raccolta di firme a sostegno di questa legge da presentare al ministro della pubblica istruzione?

https://www.key4biz.it/scuola-una-rete-unica-per-laccesso-a-internet-con-app-a-prova-di-privacy-al-posto-di-quelle-delle-big-tech/351677/

Grazie, saluti

[Francesco Valotto]

Buondì,

è una cosa su cui ragiono da molto tempo, che ha certamente il suo fascino, ma rischia di avere anche molte controindicazioni. Mi spiego... Ci provo almeno

Se una rete unica nazionale significa smetterla di delegare tutta la gestione di app, traffico, profili e quant'altro alle multinazionali straniere del settore, penso che siamo tutti d'accordo.

Il problema è come viene fatta questa rete unica, da chi e cosa poi ci viaggi sopra. In altre parole: rischiamo di passare dal monopolio (di fatto) di Google ad un monopolio pubblico che affiderebbe ad un unico gestore la cosa tagliando fuori il resto del mondo? Diciamo: scelgono Tim (per dire: vale per chiunque altro!) e i provider locali sono fuori? E le scuole dei paesi non raggiunti da connettività decente non possono più scegliere (ad esempio) Eolo per sopperire?

Idem per le applicazioni. Chi le sceglie? Dove? Da chi eventualmente si rifornisce? Nuove applicazioni magari di privati (ovvio che penso al mio SusyDiario, ma cerco di fare un discorso più generale), sono automaticamente escluse e non avranno più la possibilità di rientrare?

Anche tralasciando "il mio orticello", fare scelte di questo genere significherebbe abbandonare definitivamente la ricerca di nuove idee per adagiarsi su un'infrastruttura scelta una volta per tutte. Il fatto che sia opensource (se lo fosse: mi fido poco visti i precedenti della legge sulla PA) è una buona cosa, ma non elimina la dipendenza da altri.

Non conosco la senatrice in questione e men che meno le sue competenze sia tecniche che di mercato, ma finora i 5S non hanno brillato per innovazione "intelligente": si veda la figuraccia sulla "democrazia diretta digitale" attraverso un Rousseau strettamente controllato da un'azienda privata che oltre a gestirne i dati pretende ora anche il pagamento degli arretrati. Insomma: da gente che ha fatto queste scelte (e ci ha pure creduto pretendendo di fare la rivoluzione) non mi aspetto una gran messe di proposte intelligenti in proposito... Ripeto: questa nello specifico non la conosco, e in queste cose il diavolo si annida nei dettagli

Francesco

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[Francesco Valotto]

Mi è capitata sotto mano in un gruppo di facebook dove condivideva la sua intervista. Ho colto la palla al balzo ed ho espresso direttamente a lei i miei dubbi ringraziandola per la risposta... Vediamo

Il giorno mar 23 mar 2021 alle ore 13:25 Maria Pia Dall'Armellina <mariapia.da...@gmail.com> ha scritto:

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[Francesco Valotto]

Questa è la sua risposta:

 per quanto riguarda la connettività delle scuole la rete unica avrebbe il compito di garantire a ciascuna scuola la migliore connettività possibile. Oggi è già attivo il progetto per fare arrivare almeno 100 Mbps a tutte le scuole. Ma questo è il minimo. Oltre alla connettività si dovrebbe occupare della risoluzione guasti esterni alla scuola. Poi dovrebbe realizzare un cloud privato in Italia per ospitare tutti i dati delle scuole e anche le app. Penso che ci possa essere la possibilità per le scuole di scegliere diverse app, purché l'hosting sia sul cloud di UNICA.

[peppedeninno]

Leggo: garantire a ciascuna scuola la migliore connettività possibile.... risoluzione guasti esterni alla scuola... realizzare un cloud privato in Italia per ospitare tutti i dati delle scuole e anche le app... [quali app? Immagino da creare]

I dettagli del diavolo? Certo, son d'accordo perché quelle parole sono vuote e andrebbero riempite di attori e dettagli tecnici. Ma neanche si pone quel problema, se leggiamo, in calce all'intervista:

Il costo previsto è di 20 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021.    -->      You pay for peanuts, you get monkeys!

[Francesco Valotto]

Sono d'accordo: 20 milioni sono una cifra decisamente bassa per fare ciò che si ipotizza: rischiano di bastare si e no per lo stipendio del primo anno del CdA e dell'amministratore della "SPA interamente partecipata dallo stato" che dovrà gestirla, e poi si dovrà fare una revisione di bilancio per pagargli la buonuscita quando la metterà in liquidazione... Qualcuno si ricorda ancora di italia.it?

Ah, scusate! Faccio riferimento anche a quanto letto sull'altro link girato: https://www.binarioetico.it/digital_transformation/2021/03/24/unire/

Battute a parte mi sento di appoggiare l'idea di "Rete di interconnessione unica nazionale dell’istruzione – UNIRE" con relativo cloud dedicato, mentre mi rimane la perplessità sul discorso app.

La promotrice mi dice "purché l'hosting sia sul cloud di UNICA", ma conoscendo i canali della burocrazia italiana mi domando quali saranno le condizioni per avere l'hosting su questo cloud. In Italia c'è solo WeSchool che grazie ai soldi iniettati da TIM può permettersi di entrare nel giro di certe procedure. Già la certificazione per la PA è a portata di pochi, se poi dovessero vincolarti magari anche sulle tecnologie... Buona notte! Se invece aspettiamo che sia il pubblico a sviluppare queste famigerate app possiamo già immaginarci brogliacci tipo Immuni, siti web con plugin wordpress realizzati da amici degli amici per modiche cifre a 5/6 zeri e vai "succhiando".

Francesco

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[Peppe De Ninno]

Riguardo il discorso app:

La sola regione scolare di Lione, in Francia, è riuscita a favorire lo sviluppo open source della Suite Framasoft, di cui si è parlato spesso qui su lavagnalibera. Sono stato una settimana in job shadowing in un liceo dell'Alta Loira, e vi assicuro che utilizzano Framasoft al posto della GSuite in tutte le attività, anche se ancora il confronto in termini di funzionalità è impari. Penso che se l'Italia desse impulso a questo progetto, mettendoci anche solo quei 20 milioni di euro :), ne potrebbe venir fuori qualcosa di davvero interessante.

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