Basterebbe fare libri divisi in sezioni e che i professori si
prendessero la briga, di volta in volta, di specificare quale portare e
se portarla. I miei figli spesso vanno a scuola con un libro di
antologia da 1 kg e 500 pagine per leggerne solo qualche facciata, o
forse nemmeno usarlo. E nel dubbio portano tutti i libri di una materia,
non sapendo quale verrà usato.
Che la risposta al problema "peso" siano gli e-book mi pare il solito
falso problema per infilare una "soluzione" ben peggiore, ma fantastica
per il solito assalto alla diligenza fatto di spese folli per risultati
pessimi.
E tutti come allocchi a correre dietro all'ultimo specchietto per le
allodole, dopo 40 anni di cartelle pesanti di cui tutti si sono
disinteressati a livello pratico, visto che quanto propongo io non è
certo una pensata da premio nobel ed è facilmente attuabile.
Se proprio, in primis poi non bisognerebbe usare dei tablet ma degli
ebook reader con e-ink per non affaticare la vista. Invece si spinge per
tablet con schermi superaffaticanti, molto costosi, e con app "per
contenuti multimediali" che porteranno ad un *caos totale* in classe.
Sono facile profeta nel dire che gli ebook saranno superblindati e
impediranno il mercato dell'usato, rendendoci ancora più succubi delle
case editrici.
Infine i tablet, con le app proprietarie delle case editrici, perché c'è
da giurarci che le renderanno "indispensabili per godere appieno della
funzionalità didattica del libro" spieranno gli utenti tenendo traccia
di quando, quanto e come gli ebook vengono letti, e/o tutte il tablet usato.
Sono poi certo che la licenza degli non sarà altro che una licenza
d'uso, non di possesso.
La domanda fondamentale che Richard Stallman dice di porsi di fronte ad
una innovazione è "che conseguenze ha sulla mia libertà?".
Quindi o si valutano solo ebook reader con sw libero ed ebook in CC
liberi da restrizioni, o meglio di gran lunga i libri cartacei.
Saluti
Marco