Giovedì 13 Giugno 2024
S. Antonio di Padova (m); S.
Cetéo o Pellegrino
10.a del Tempo Ordinario
1Re 18,41-46; Sal 64; Mt 5,20-26
A te la lode, o Dio, in Sion
PREGHIERA DEL MATTINO
Mio Dio, io ti chiamo. Vieni! Trasfigura questo giorno che comincia. Il mondo
sia trasformato, pieno della tua gloria e della tua dolce pace, per l'azione
dello Spirito consolatore. Nessun uomo, specchio della tua gloria creato a tua
somiglianza, rimanga estraneo a questo nuovo giorno, incredulo di fronte a
tante promesse. O tu che parli agli uomini, e arrivi fino alle giunture delle
ossa, fino al midollo di quelli che ti socchiudono la loro vita come gli occhi
che si risvegliano alla luce, risplendi, "brilla nelle tenebre".
ANTIFONA D'INGRESSO
In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca, il Signore lo ha colmato dello
spirito di sapienza e d'intelligenza; gli ha fatto indossare una veste di
gloria (T.P. Alleluia). (Cf. Sir 15, 5)
COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, che in sant'Antonio [di Padova] hai dato al tuo
popolo un insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa' che
per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo
nella prova il soccorso della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA
Elìa pregò e il cielo diede la
pioggia.
Dal primo libro dei Re 1Re 18,41-46
In quei giorni, Elìa disse Acab: «Va' a mangiare e a bere, perché c'è già il
rumore della pioggia torrenziale». Acab andò a mangiare e a bere. Elìa salì
sulla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la sua faccia tra le ginocchia.
Quindi disse al suo servo: «Sali, presto, guarda in direzione del mare». Quegli
salì, guardò e disse: «Non c'è nulla!». Elìa disse: «Tornaci ancora per sette
volte». La settima volta riferì: «Ecco, una nuvola, piccola come una mano
d'uomo, sale dal mare». Elìa gli disse: «Va' a dire ad Acab: "Attacca i
cavalli e scendi, perché non ti trattenga la pioggia!"». D'un tratto il
cielo si oscurò per le nubi e per il vento, e vi fu una grande pioggia. Acab
montò sul carro e se ne andò a Izreèl. La mano del Signore fu sopra Elìa, che
si cinse i fianchi e corse davanti ad Acab finché giunse a Izreèl.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 64)
R. A te la lode, o Dio, in Sion.
Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini. R.
Così prepari la terra:
ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli. R.
Coroni l'anno con i tuoi benefici,
i tuoi solchi stillano abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza. R.
CANTO AL VANGELO (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
VANGELO
Chiunque si adira con il proprio
fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 5,20-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra
giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel
regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non
ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi
dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al
giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere
sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al
fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti
ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono
davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a
offrire il tuo dono. Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei
in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice
alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai
di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!».
Parola del Signore.
OMELIA
"Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei
farisei, non entrerete nel regno dei cieli". È Gesù che ci parla. La
giustizia degli scribi e dei farisei si adorna di formalismi esteriori, di
personali interpretazioni e di ipocrisia. Più volte il Signore si è scagliato
contro di loro denunciando le loro falsità. Non è quella la giustizia che egli
vuole e propone. La vera giustizia, che riguarda innanzi tutto il nostro
rapporto con Dio, deve invece sgorgare dal cuore illuminato dallo Spirito, deve
nascere dall'amore che favorisce una adesione libera e gioiosa ai comandi del
Signore. La stessa interpretazione della scrittura sacra, prima manipolata ad
uso e consumo degli stessi interpreti, ora deve essere letta e praticata alla
luce di Dio e con la forza della sua grazia. Dal modo diverso di leggere la
Parola scaturisce poi un modo diverso di viverla. Nasce così la coerenza, la
fedeltà, le delicatezza di coscienza, che rende consapevoli del bene vero e ci
avverte degli eventuali errori. Il superamento della legge avviene in Cristo, e
in noi, cristiani, con una vera e propria illuminazione dello Spirito. Dinanzi
al sacrificio, all'offerta da presentare a Dio, emerge più che mai il bisogno
della migliore sintonia e concordia con lo stesso Signore e con tutti quelli
che condividono con noi gli stessi doni e concelebrano la stesso rito. Non è
pensabile di potersi accostare a Dio senza stare in comunione intima di amore
con Lui, è ancora impossibile condividere la stessa mensa celeste senza nutrire
amore verso i fratelli. "Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e
lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo
dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi
torna a offrire il tuo dono". Nessuna offerta può essere gradita a Dio se
non è accompagnata dall'amore. Se dovessimo prendere sul serio, come dovremmo,
questo ammonimento, dovrebbe interrompere molte delle nostre celebrazioni per
dare tempo e modo di riconciliarsi con i fratelli, prima di celebrare i divini
misteri. Già nell'Antico Testamento leggiamo il rifiuto da parte del Signore di
sacrifici solo esteriori e formali: "Non hai gradito né olocausti né
sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo, poiché di me sta
scritto nel rotolo del libro, per fare, o Dio, la tua volontà". Fare la
volontà di Dio è la vera giustizia. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Sia a te gradito, o Dio, il sacrificio che ti offriamo con gioia nella memoria
di san N., che ci ha insegnato a offrirti tutta la nostra vita in un unico
canto di lode. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Ecco il servo fedele e prudente, che il Signore ha messo a capo della sua
famiglia, per nutrirla al tempo opportuno (T.P. Alleluia). (Cf. Lc 12, 42)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento,
ci guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per
Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Mio Dio! Mio Dio! Vieni in mio aiuto, tu il longanime che usa misericordia
senza fine. Togli la vergogna dalla terra. Togli il mio peccato. Ho fatto
piangere i miei fratelli, "soffrire la tua immagine". Purifica la
sozzura delle nostre labbra, estrai la radice amara dei cuori, quando scoppia
la collera. Sui nostri volti ci sia il riflesso di Cristo. Lavami e sarò puro,
dimentica le mie colpe e sarò più bianco della neve sull'Hermon, da cui scende
la benedizione.