La Parola di Oggi: 17 Agosto 2025

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Aug 16, 2025, 6:48:56 PMAug 16
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Domenica 17 Agosto 2025

S. Chiara della Croce; S. Giovanna Delanoue; S. Mirone

20.a del Tempo Ordinario

Ger 38,4-6,8-10; Sal 39; Eb 12,1-4; Lc 12,49-53

Signore, vieni presto in mio aiuto

PREGHIERA DEL MATTINO
Padre, tu ci hai dato tuo Figlio perché fosse la misura della nostra relazione con te e fra noi. Niente e nessuno deformi questa vera e propria misura del nostro amore! Concedici degli affetti puri in vista della venuta del tuo regno, cosicché l'umanità possa essere fin d'ora una comunità di pace e di giustizia vera. Padre, Figlio e Spirito Santo, Santissima Trinitò, sii il modello e la fonte della nostra vita comune!

 

ANTIFONA D'INGRESSO
O Dio, nostra difesa, contempla il volto del tuo Cristo. Per me un giorno nel tuo tempio è più che mille altrove.

COLLETTA
O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore...

PRIMA LETTURA 
Mi hai partorito uomo di contesa per tutto i paese.
Dal libro del profeta Geremia 38,4-6.8-10
In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi». Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango. Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 39)
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido. R.
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi. R.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore. R.
Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare. R.

SECONDA LETTURA
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.
Dalla lettera agli Ebrei 12,1-4
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 10,27)
R. Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
R. Alleluia.

VANGELO
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
+ Dal Vangelo secondo Luca 12,49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore.

OMELIA
Noi ci sentiamo legati a chi ci è
caro e abbiamo grandi doveri nei confronti di chi ci è vicino, e ciò è importante. Ma nessuno è più vicino a noi di Dio, nessuno è più prezioso. In modo scioccante, spettacolare, Gesù ci dice che tutte le nostre relazioni, per quanto strette ed intime, devono essere purificate. Esse devono essere misurate in rapporto a Dio e ai suoi obiettivi. È un'affermazione davvero severa. In noi tanto forte è l'attaccamento alla sicurezza data dall'amore "umano", che possiamo facilmente rifiutare di dare tutto al Signore perché lo purifichi. Siamo davvero tentati di dire: "Signore, tu puoi prenderti tutto... tranne questo e quello". Vi sono alcune cose, alcuni affetti che vogliamo vivere a nostro modo, non secondo il modo di Dio. Una volta lasciato al Signore il governo delle nostre relazioni e dei nostri amori, allora riceviamo il fondamento della vera pace. La pace che dà il Signore non è quella che dà il mondo; è fatta di perdono, di giustizia, di amore e di amicizia. La pace non è soltanto assenza di conflitti, così come non è un compromesso immorale. La vera pace consiste nello stare con altri davanti a Dio, purificati e liberati dalla verità e dalla misericordia del giudizio divino.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli i nostri doni, Signore, in questo misterioso incontro fra la nostra povertà e la tua grandezza: noi ti offriamo le cose che ci hai dato, e tu donaci in cambio te stesso. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Presso il Signore è la misericordia, e grande presso di lui la tua redenzione.


PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che in questo sacramento ci hai fatti partecipi della vita di Cristo, trasformaci a immagine del tuo Figlio, perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
Cristo, che ha ricevuto lo Spirito, non ha fatto i suoi doni agli uomini in modo misurato, ed ancora non cessa di farne. "Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto" (Gv 1,16) e "nulla si sottrae al suo calore" (Sal 19,7). È lui che ha un fuoco in Sion ed una fornace in Gerusalemme (Is 31,9). È il fuoco che Cristo è venuto ad accendere sulla terra. Egli si è  manifestato anche in lingue di fuoco. Di questo fuoco Geremia dice: "Dall'alto egli ha scagliato un fuoco nelle mie ossa e lo ha fatto penetrare" (Lam 1,13). Lo Spirito Santo ha veramente abitato in Cristo, pienamente e realmente. Ed egli ha effuso su tutti il suo Spirito: "A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune". Ed aggiunge: "Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti" (1Cor 12,4-6). A causa di questa diversità di carismi, lo Spirito Santo è designato dal
fuoco, come dall'olio, dal vino, dall'acqua. Egli è fuoco, perché arde sempre, ed infatti colui che è stato infiammato da lui una sola volta non cessa di ardere, cioè di amare con ardore. "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e vorrei che fosse già acceso!".
PIERRE DE BLOIS

 

 


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