Domenica 9 Giugno 2024
S. Efrem (mf); B. Anna Maria
Taigi; B. Luigi Boccardo
10.a del Tempo Ordinario (anno B)
Gen 3,9-15; Sal 129; 2Cor 4,13 – 5,1; Mc 3,20-35
Il Signore è bontà e misericordia
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù Cristo, luce vera, all'inizio di questo nuovo giorno ti chiediamo
di illuminare i nostri cuori, in modo che sappiamo accogliere la tua
misericordia verso noi tutti e, docili alla tua chiamata, ci mettiamo con gioia
- come Maria tua madre e l'apostolo Matteo - al servizio del tuo progetto di
salvezza. Tu che regni nei secoli dei secoli. Amen.
ANTIFONA D'INGRESSO
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa
della mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male
inciampano e cadono. (Sal 27,1-2)
COLLETTA
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo
aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
PRIMA LETTURA
Porrò inimicizia tra la tua
stirpe e la stirpe della donna.
Dal
libro della Genesi 3,9-15
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo
chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino:
ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha
fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo
comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta
accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla
donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho
mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo
ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io
porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa
ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 129)
R. Il Signore è bontà e misericordia.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R.
Io spero, Signore;
spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora. R.
Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. R.
SECONDA LETTURA
Crediamo, perciò parliamo.
Dalla seconda lettera di san Paolo
apostolo ai Corìnzi 2Cor 4,13-5.1
Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho
creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che
colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci
porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia,
accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la
gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore
si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno.
Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una
quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose
visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento,
quelle invisibili invece sono eterne. Sappiamo infatti che, quando sarà
distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio
un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.
Parola di Dio
CANTO AL VANGELO (cf. Lc 11,27)
Alleluia, alleluia.
Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.
Alleluia.
VANGELO
Satana è finito
+ Dal Vangelo secondo Marco 3,20-25
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che
non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per
andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». Gli scribi, che erano
scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i
demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva
loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso,
quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa,
quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se
stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare
nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega.
Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà
perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che
diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in
eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito
impuro».Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a
chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre,
i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose
loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su
quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei
fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e
madre».
Parola del Signore.
OMELIA
Nel Libro della Genesi dopo il peccato è la prima volta che Dio appare nel
racconto, ed è significativo che l'uomo, dopo che non ha saputo ascoltare il
Signore, lo percepisca ora proprio attraverso l'ascolto. Comprendiamo che Dio
non si è allontanato dall'uomo e dalla donna è come se passeggiasse
familiarmente accanto a loro perché non è un Dio come quello suggerito dal
serpente. Adamo ed Eva si nascondono da Lui perché, nella loro immagine di Dio,
istillata dal male, questi appare come qualcuno di cui aver paura. Dio si
presenta non per condannare. La sua prima parola: “Dove sei?” Dio cerca l'uomo
non dice: “Che hai fatto?” espressione che appartiene al mondo giuridico. Ora,
l'uomo e la donna sono invitati a “dire” ciò che fecero, diventando consapevoli
del loro sbaglio; davanti a Dio e grazie alle sue domande, la loro coscienza si
sveglia. L'apparizione di Dio, che indaga e va in cerca dell'uomo, rivela un
Dio che salva l'uomo e che vuole aiutarlo a scoprire che, nonostante tutto, la
vita può continuare. Perché vivere e predicare l'Evangelo quando questo conduce
ad essere derisi, a privazioni e ad ostilità? Se uomini e donne possono
deludere, Cristo, però, non lo ha mai deluso: per questo annuncia la Sua Parola
con grande determinazione. Le difficoltà dell'ascesa sono tollerabili quando si
pregusta il riposo e la gloria del giungere in vetta. Le difficoltà del
presente non solo, quindi, possono essere tollerate in vista del glorioso
obiettivo finale, ma vi contribuiscono. .Il racconto prende inizio da un fatto
ormai consueto: Gesù circondato dalla folla e l'afflusso di gente è tale da non
permettere nemmeno di fermarsi per mangiare e questo ci rivela anche una
caratteristica di Gesù la sua dedizione nasconde un grande amore e la coscienza
di essere loro “pastore”. C'è l'urgenza di insegnare, di indicare alla gente la
via per il Padre. Di fronte a questa sua dedizione i parenti interpretano il
tutto come una pazzia. Può sembrare una distanza da Maria eppure nel suo
trattato “Sulla verginità” Sant'Agostino scrive: “Maria è più felice di
ricevere la fede di Cristo che di concepire la carne di Cristo”. Allora
Gesù ci insegna che non sono i legami di sangue che aprono alla comprensione e
alla comunione profonda con il Figlio di Dio e fondano l'appartenenza alla sua
famiglia che è la Chiesa. Ciò che è determinante e discriminante è la decisione
di farsi suoi discepoli, è l'obbedienza alla sua Parola che ci introduce al
regno del Padre. In questo contesto la vera devozione a Maria è allora
accogliere il suo invito a Cana: “Fate quello che Gesù vi dirà” (Gv 2,5).
Guardiamo con stupore e ringraziamento all'obbedienza di Maria, al suo sì,
pronunciato non solo al momento dell'annunciazione ma incessantemente sino ai
piedi della croce. Chiediamo a Maria la forza di “fare” in noi, come fece lei
per prima, la volontà del Padre sperimentando il suo amore e la sua fedeltà.
Riscopriamola la giusta devozione alla Vergine e non releghiamola al Mese di
Maggio o Ottobre, ma costituisca una parte essenziale della nostra fede.
(Don Michele Cerutti – LaChiesa.it)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Volgi il tuo sguardo, o Signore, al nostro servizio sacerdotale, perché questa
offerta ti sia gradita e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro
Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il Signore è mia roccia e mia fortezza: è lui, il mio Dio, che mi libera e mi
aiuta. (Sal 18,3)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento,
ci guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per
Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Non è perché aveva bisogno del nostro servizio che il Padre ci ha comandato di
seguire il Verbo, ma per procurare a noi stessi la salvezza. Poiché seguire il
Salvatore significa essere partecipi della salvezza, come seguire la luce
significa essere partecipi della luce. Non sono gli uomini che fanno
risplendere la luce, ma sono loro ad essere illuminati e resi splendenti da
essa. Lungi dal recare qualcosa alla luce, sono loro a beneficiarne e ad
esserne illuminati. Così è del servizio reso a Dio: a Dio non porta nulla,
poiché egli non ha bisogno del servizio degli uomini. Ma a coloro che lo
servono e che lo seguono Dio procura la vita, l'incorruttibilità e la gloria
eterna. Se Dio sollecita il servizio degli uomini è per potere, lui che è buono
e misericordioso, accordare i suoi benefici a coloro che perseverano nel suo
servizio. Poiché, se Dio non ha bisogno di nulla, l'uomo, invece, ha bisogno
della comunione di Dio. La gloria dell'uomo è di perseverare nel servizio di
Dio. È il motivo per cui il Signore disse ai suoi apostoli: "Non voi avete
scelto me, ma io ho scelto voi". Egli indicava con ciò che non erano loro
che lo glorificavano seguendolo, ma che essi erano da lui glorificati per aver
seguito il Figlio di Dio... Dio concede infatti i suoi benefici a coloro che lo
servono perché lo servono. Ma non riceve da loro nessun beneficio, poiché è
perfetto e senza alcun bisogno. Egli li chiama perché li ama.
SANT'IRENEO DI LIONE