La Parola di Oggi: 23 Giugno 2024

34 views
Skip to first unread message

LaParola.it

unread,
Jun 22, 2024, 6:56:24 PM (7 days ago) Jun 22
to lapar...@googlegroups.com

Domenica 23 Giugno 2024    

S. Giuseppe Cafasso; S. Lanfranco; B. Maria R. Cimatti
12.a del Tempo Ordinario (anno B)

Gb 38,1.8-11; Sal 106; 2Cor 5,14-17; Mc 4,35-41

Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre

 

PREGHIERA DEL MATTINO

Signore Gesù, su richiesta degli apostoli, tu hai calmato la tempesta che si era scatenata sul mare. Concedi anche a noi la fede, dispensatrice della forza e del coraggio necessari per affrontare le tempeste che si abbattono sull'umanità e che non risparmiano né noi né le nostre famiglie. Tu hai il potere di calmare con una parola le tempeste spirituali, di riportare l'ordine nei nostri cuori e la pace nelle nostre anime. Proteggici, Signore, dalle calamità naturali, tieni lontano da noi le guerre, le crisi economiche e politiche, e preservaci dalla tentazione di usare le armi in risposta all'odio e al terrorismo, proteggici da tutto quanto può distruggerci psicologicamente e moralmente.

 

ANTIFONA D'INGRESSO

Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre. (Sal 28,8-9)

 

COLLETTA

Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

PRIMA LETTURA

Qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde.

Dal libro di Giobbe 38,1.8-11

Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all'uragano: «Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando usciva impetuoso dal seno materno, quando io lo vestivo di nubi e lo fasciavo di una nuvola oscura, quando gli ho fissato un limite, e gli ho messo chiavistello e due porte dicendo: "Fin qui giungerai e non oltre e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde"?».

Parola di Dio.

 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 106)

R. Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.

Coloro che scendevano in mare sulle navi

e commerciavano sulle grandi acque,

videro le opere del Signore

e le sue meraviglie nel mare profondo. R.

 

Egli parlò e scatenò un vento burrascoso,

che fece alzare le onde:

salivano fino al cielo, scendevano negli abissi;

si sentivano venir meno nel pericolo. R.

 

Nell'angustia gridarono al Signore,

ed egli li fece uscire dalle loro angosce.

La tempesta fu ridotta al silenzio,

tacquero le onde del mare. R.

 

Al vedere la bonaccia essi gioirono,

ed egli li condusse al porto sospirato.

Ringrazino il Signore per il suo amore,

per le sue meraviglie a favore degli uomini. R.

 

SECONDA LETTURA

Ecco, sono nate cose nuove.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 2Cor 5,14-17

Fratelli, l'amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.

Parola di Dio.

 

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 7,16)

R. Alleluia, alleluia.

Un grande profeta è sorto tra noi,

e Dio ha visitato il suo popolo.

R. Alleluia.

 

VANGELO
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?

+ Dal Vangelo secondo Marco 4,35-41

In quel tempo, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore.

 

OMELIA

È una tentazione ricorrente quella di sentirsi abbandonati da Dio nei momenti in cui infuriano le tempeste più furibonde nella nostra vita personale e nella storia del mondo. Gli apostoli si limitano a dire a Gesù,  placidamente addormentato a poppa: "Maestro, non t'importa che siamo perduti?". Molti in simili circostanze muovono ben altre accuse al buon Dio. Accuse che talvolta sfociano nella bestemmia e nell'ateismo. È difficile per l'essere umano ammettere che non è Dio ad essere incurante della nostra sorte, ma noi a non esprimere a dovere la nostra fede. Lo stesso Gesù rimprovera i suoi dicendo loro: "Non avete ancora fede?". Da questa  mancanza sgorgano tante paure, spesso anche ingiustificate. Un Dio prima misconosciuto, rinnegato e talvolta perfino offeso, dovrebbe poi al primo richiamo destarsi per noi e calmare la furia dei venti e delle onde. Dinanzi a tanti eventi dovremmo piuttosto riflettere seriamente sulle conseguenze delle nostre assurde avventure di navigatori solitari nei mari tempestosi della vita. Se nella nostra barca Cristo non c'è, se l'abbiamo emarginato, radiato e tenuto colpevolmente lontano, non possiamo poi pretendere che ci possa e debba soccorrere dinanzi alle nostre improvvise paure e alla caduta delle nostre assurde presunzioni. Per nostra colpa periamo nelle nostre tempeste! Sarebbe falsa e dannosa una religione che intervenisse a confermare le nostre scelte peccaminose riparando gratuitamente e con la massima urgenza tutti i danni che ci procuriamo e servisse a guarirci istantaneamente e gratuitamente da tutti i nostri mali. Gesù ha respinto la sfida e la tentazione di usare la sua divina potenza per scendere dalla croce ed evitare la morte. Occorre rivestirsi di sentimenti di umiltà nei confronti del Signore, riconoscere sempre la nostra dipendenza da Lui, prendere atto, come fa Giobbe, dei nostri limiti e della sua infinita sapienza e convincersi che solo con la fede possiamo vedere il suo Volto. Un salmista ripete: "Anche se camminassi in una valle oscura, non temo alcun male perché tu sei con me, Signore". Nella umile e devota conoscenza del Signore, nella certezza di vivere in comunione di amore con Lui, abbiamo la garanzia della sua divina costante protezione. (Padri Silvestrini)

 

PREGHIERA SULLE OFFERTE

Questo sacrificio di espiazione e di lode ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

 

ANTIFONA ALLA COMUNIONE

Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)

 

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE

O Dio che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa' che la partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

 

MEDITAZIONE

Gesù ha compiuto un miracolo. Nei miracoli, la cosa più importante non è il fatto che succeda qualcosa di straordinario, contro le leggi naturali. I miracoli sono azioni e segni attraverso i quali Dio ci parla. La bonaccia dopo la tempesta è un segno, così come il grano maturo. Queste azioni straordinarie compiute da Gesù sono strettamente legate alle sue parole. Esse esigono, presuppongono e anzi approfondiscono la fede. Quando la fede non c'è, Gesù non compie nessun miracolo. La fede dei discepoli è molto fragile; di qui la loro paura. Ma c'è un inizio di fede, che si esprime nella paura nei confronti di colui che dà ordini al vento e al mare e in questa domanda: "Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?". Oggi Dio pone questa domanda a ciascuno di noi. Noi dobbiamo rispondere con la nostra vita, perché la nostra salvezza dipende da questa risposta. Conoscere Gesù, come dice il Vangelo, non significa accumulare delle conoscenze sulla sua vita, sulle sue azioni e sui suoi insegnamenti, ma significa soprattutto avere fede, amare Gesù e condurre una vita conforme ai suoi comandamenti. Questa conoscenza di Gesù è sinonimo di salvezza: "Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo" (Gv 17,3). Una volta fu chiesto a Kafka: "Chi è Gesù Cristo?". E Kafka, chinando il capo, rispose: "È un abisso di luce. L'uomo deve chiudere gli occhi per non cadervi". Ma tu non chiudere gli occhi! Tienili spalancati, così come il tuo cuore. Gesù è la "luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9) e che ti illumina.

TADEUSZ LOSKA

 

 


--

Approfondisci il Vangelo con la MEDITAZIONE di oggi.  

Oppure scopri sul sito gli altri PERCORSI di approfondimento.



*********************************************
..Scoprire la Parola, Meditare la Parola,
Pregare la Parola, Vivere la Parola..
*********************************************

LaParola.it è un servizio gratuito ma puoi sostenere questo progetto di Annunciazione della Parola con una libera DONAZIONE

Reply all
Reply to author
Forward
0 new messages