La Parola di Oggi: 21 Giugno 2024

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Jun 20, 2024, 6:58:14 PM (9 days ago) Jun 20
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Venerdì 21 Giugno 2024

S. Luigi Gonzaga (m); S. Rodolfo; B. Tommaso di Orvieto
11.a del Tempo Ordinario

2Re 11,1-4.9-18.20; Sal 131; Mt 6,19-23

Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza

 

PREGHIERA DEL MATTINO
Concedici, Signore, di discernere i veri valori, i veri tesori, la sola ricchezza che non si acquista se non nella povertà secondo lo Spirito, che ci colma dei beni del mondo che verrà. Concedici di vedere con uno sguardo limpido che tutto ciò che facciamo, pensiamo o diciamo trova un'eco nel cielo. Concedici di essere folli per essere saggi, di dare senza tenere conto i beni della terra, per ricevere in eredità la vita eterna. Nessuna avarizia materiale o spirituale offuschi la nostra percezione di questo ammirevole scambio.

ANTIFONA D'INGRESSO
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

COLLETTA
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA 
Unsero Ioas e acclamarono: Viva il re!
Dal secondo libro dei Re 2Re 11,1-4.9-18.20
In quei giorni, Atalìa, madre di Acazìa, visto che era morto suo figlio, si accinse a sterminare tutta la discendenza regale. Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazìa, prese Ioas, figlio di Acazìa, sottraendolo ai figli del re destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalìa ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalìa regnava sul paese. Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse con loro un'alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò loro il figlio del re. I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiadà. Il sacerdote consegnò ai comandanti di centinaia lance e scudi, già appartenenti al re Davide, che erano nel tempio del Signore. Le guardie, ognuno con l'arma in pugno, si disposero dall'angolo destro del tempio fino all'angolo sinistro, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re. Allora Ioiadà fece uscire il figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: «Viva il re!». Quando sentì il clamore delle guardie e del popolo, Atalìa si presentò al popolo nel tempio del Signore. Guardò, ed ecco che il re stava presso la colonna secondo l'usanza, i comandanti e i trombettieri erano presso il re, mentre tutto il popolo della terra era in festa e suonava le trombe. Atalìa si stracciò le vesti e gridò: «Congiura, congiura!». Il sacerdote Ioiadà ordinò ai comandanti delle centinaia, preposti all'esercito: «Conducetela fuori in mezzo alle file e chiunque la segue venga ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva detto: «Non sia uccisa nel tempio del Signore». Le misero addosso le mani ed essa raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei Cavalli e là fu uccisa. Ioiadà concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, affinché fosse il popolo del Signore, e così pure fra il re e il popolo. Tutto il popolo della terra entrò nel tempio di Baal e lo demolì, ne fece a pezzi completamente gli altari e le immagini e ammazzò Mattàn, sacerdote di Baal, davanti agli altari. Il sacerdote Ioiadà mise sorveglianti al tempio del Signore. Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalìa era stata uccisa con la spada nella reggia.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 131)
R. Il Signore ha scelto Sion, l'ha voluta per sua residenza.
Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono! R.


Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono». R.


Sì, il Signore ha scelto Sion,
l'ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l'ho voluto. R.


Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona». R.

CANTO AL VANGELO (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

VANGELO 
Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 6,19-23
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l'occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
Parola del Signore.

OMELIA
Con orrore ascoltiamo quanto ci narra la prima lettura. Atalìa, madre del re deceduto, Azaria, per assicurarsi il regno, fa uccidere tutti i possibili pretendenti, tutta la famiglia regale. A sua insaputa, viene salvato però un figlio del re di due anni che viene tenuto nascosto. Quando egli raggiunse il settimo anno, per opera di sommo sacerdote Ioiàda, viene fatta giustizia. Jòas viene acclamato re e Atalìa, uccisa fuori del tempio. Sono vicende umane che si ripetono nella storia delle Nazioni in cui l'ambizione del comando e del potere, della ricchezza, con la sete di felicità e di successo perverte l'animo umano, spingendolo a esecrandi misfatti. Gli ammonimenti che ci vengono dal brano del vangelo potremmo vederli sulla stessa linea. Anche Gesù mette in guardia dal pericolo delle ricchezze. Sono beni effimeri che ci possono essere rubati da un momento all'altro. Non costituiscono la vera felicità dell'uomo che è altrove, nella umile obbedienza alla volontà del Signore. Non le porteremo con noi... Ci invita a procurarci quei tesori di grazia che nessuno potrà mai rubarci, se nel nostro cuore ci sono sincerità e rettitudine. E' dal cuore che escono fuori tutti i cattivi pensieri e indegne intenzioni. La limpidezza dello sguardo denota anche la rettitudine delle intenzioni. Quando entra dentro di noi il peccato, lo sguardo si fa oscuro, torbido... Suona dentro di noi come un campanello di allarme che ci mette in guardia contro deviazioni e ingiustizie. Allora dovremmo seguire il consiglio che San Benedetto, seduto a cena, suggeriva al monaco che gli reggeva il lume, agitato da pensieri di superbia: "Segna il tuo cuore, fratello, segna il tuo cuore! Non è retto quello che tu pensi!" Quante volte i nostri pensieri, le nostre intenzioni, le nostre azioni... sono contro la verità, benché avvolti da un manto di perbenismo. Ci liberi il Signore da tante doppiezze; ci doni la forza della sincerità del "sì, sì" e del "no, no"! (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che nel pane e nel vino doni all'uomo il cibo che lo alimenta e il sacramento che lo rinnova, fa' che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell'unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA
Signore, tu che hai ricoperto Salomone di ogni sorta di beni, perché non aveva desiderato nient'altro che il bene della tua casa, concedici di rinunciare ai nostri interessi per cercare il bene dei nostri fratelli e la tua maggior gloria. Concedici anche di rinunciare alla nostra consolazione spirituale, alle nostre abitudini di pietà, ogni volta che la carità lo esige, poiché essa sola è la nostra regola di vita, essa sola illumina i nostri pensieri e le nostre azioni e ci stabilisce nella verità, poiché in te amore e verità si incontrano.

 


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