La Parola di Oggi: 05 Giugno 2024

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Jun 4, 2024, 6:01:53 PMJun 4
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Mercoledì 5 Giugno 2024       

S. Bonifacio (m); S. Pietro Spanò; S. Franco
9.a del Tempo Ordinario

2Tm 1,1-3.6-12; Sal 122; Mc 12,18-27

A te, Signore, alzo i miei occhi

 

PREGHIERA DEL MATTINO

Signore, Dio vivente, Padre che sei nei cieli, concedimi oggi una sobria semplicità. Ricordami che non sarà l'intelligenza a mantenermi sul tuo cammino, ma il sincero desiderio di conoscere la tua volontà. Non lasciare che mi consumi troppo in ragionamenti umani; libera il mio spirito, perché possa contemplare ciò che è essenziale per la mia salvezza: l'amore di Dio e l'amore del prossimo. Vieni, Spirito Santo, libera il mio cuore da questi ostacoli terreni!

 

ANTIFONA D'INGRESSO

Ecco gli uomini santi che sono divenuti amici di Dio, annuncio gioioso della verità divina (T.P. Alleluia).

 

COLLETTA

O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza, allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene. Per il nostro Signore...

 

PRIMA LETTURA

Ravviva il dono di Dio, che è in te mediante l'imposizione delle mie mani.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 2Tm 1,1-3.6-12

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, a Timòteo, figlio carissimo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro. Rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura, ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno. Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l'imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'incorruttibilità per mezzo del Vangelo, per il quale io sono stato costituito messaggero, apostolo e maestro. È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti in chi ho posto la mia fede e sono convinto che egli è capace di custodire fino a quel giorno ciò che mi è stato affidato.

Parola di Dio.

 

SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 122)

R: A te, Signore, alzo i miei occhi.

A te alzo i miei occhi,

a te che siedi nei cieli.

Ecco, come gli occhi dei servi

alla mano dei loro padroni. R.

 

Come gli occhi di una schiava

alla mano della sua padrona,

così i nostri occhi al Signore nostro Dio,

finché abbia pietà di noi. R.

 

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 11,25)

Alleluia, alleluia.

Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore;

chiunque crede in me non morirà in eterno.

Alleluia.

 

VANGELO

Non è Dio dei morti, ma dei viventi!

+ Dal Vangelo secondo Marco 12,18-27

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c'è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio  fratello. C'erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Parola del Signore.

 

OMELIA

I sadducei, avversari della risurrezione, pongono volutamente una questione al Maestro, partendo da una affermazione di Mosè circa la "legge del levirato". Se un uomo moriva senza avere figli, il fratello doveva prenderne la moglie per assicurare la discendenza. Ci fu un fratello che sposò la moglie del fratello, morto e, per una successione di morti, questa donna passò secondo la legge, di marito in marito. Il caso parlava da sé e la tesi della risurrezione era veramente screditata e ridicola. La risposta di Gesù tende a far luce sul senso della vita oltre la morte. Negare la risurrezione, sembra essere la conclusione a cui porta la riflessione del Maestro, significa non conoscere Dio, né la sua potenza. La chiave per la comprensione del passo evangelico è offerta nelle  parole conclusive: "Egli non è un Dio dei morti, ma dai vivi". La vita che Dio  ha creato non si accorda con lo svanire e il morire. Dio non congeda gli uomini dal suo amore neppure dopo la morte. Proiettare nell'aldilà le condizioni della vita terrena è solo un trascinare ancora i ben noti limiti della natura umana. A queste condizioni la nostra vita futura sarebbe alquanto povera. Il paragone con gli Angeli sta proprio a sottolineare invece l'idea della

nuova creazione, che viene realizzata dall'onnipotenza di Dio. "Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né mariti". "La fede cristiana insegna che la morte corporale sarà vinta un giorno, quando l'onnipotenza e la misericordia del Salvatore restituiranno all'uomo la salvezza perduta per la sua colpa", (Gaudium et Spes). L'evangelista Marco ha sicuramente visto e compreso che Gesù al di là della pretestuosa polemica, proietta sulle meschinità umane la sua risurrezione, pertanto il progetto redentivo finale del Padre, realizzato e reso visibile nel suo Figlio, sarà retaggio di tutti coloro che credono nel suo Amore, conforme a quanto ci ha detto Gesù: "La vita eterna, o Padre, è credere in te e in colui che tu hai mandato". (Padri Silvestrini)

 

PREGHIERA SULLE OFFERTE

Fiduciosi nella tua misericordia, Signore, ci accostiamo con doni al tuo santo altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita nuova. Per Cristo nostro Signore.

 

ANTIFONA ALLA COMUNIONE

Innalzo a te il mio grido e tu mi rispondi, o Dio; tendi a me il tuo orecchio, ascolta le mie parole.

 

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE

O Padre, che ci hai nutriti con il corpo e il sangue del tuo Figlio, guidaci con il tuo Spirito perché non solo con le parole, ma con le opere e la vita possiamo renderti  testimonianza e così entrare nel regno dei cieli. Per Cristo nostro Signore.

 

PREGHIERA DELLA SERA

Gesù, quanta voglia di sentire pronunciare dalle tue labbra queste parole: "Il regno di Dio non è lontano da te!". Io ho paura di assomigliare ad Israele nei momenti più difficili, io erro per il deserto e non sento la voce del mio pastore che mi chiama. Ma tu mi segui sempre e il mio cuore muto capisce finalmente che tu mi ami. Non so perché tu mi ami, ma il mio cuore sussulta alla tua presenza; questa sera mi sento forte della certezza che tu sei davvero colui che tu dici di essere: il Messia, colui che ci è stato promesso, il Figlio dell'Altissimo, vero Dio e vero uomo

 


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