Venerdì 29 Agosto 2025
Martirio di S. Giovanni Battista (m); S. Adelfo
21.a del Tempo Ordinario
Ger 1,17-19; Sal 70; Mc 6,17-29
La mia bocca, Signore, racconterà la
tua salvezza
PREGHIERA DEL MATTINO
Ti ringrazio, Dio di bontà, del fatto che posso di nuovo, al mio risveglio,
contemplare il mondo alla luce del sole, che tu hai creato. Signore, sii allo
stesso modo la luce che spazza la nebbia dal mio spirito e dalla mia anima. A
coloro che sono morti la notte scorsa concedi, Gesù misericordioso, la grazia
di dimorare nella luce eterna che è la tua esistenza, che non ha né inizio né
fine. Amen.
ANTIFONA D'INGRESSO
Signore, ho parlato dei tuoi insegnamenti davanti ai re, senza arrossire: mia
gioia sono stati i tuoi precetti, e io li ho intensamente amati. (Sal
119,46-47)
COLLETTA
O Dio, che a Cristo tuo Figlio hai dato come precursore, nella nascita e nella
morte, san Giovanni Battista, concedi anche a noi di impegnarci generosamente
nella testimonianza del tuo Vangelo, come egli immolò la sua vita per la verità
e la giustizia. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA
Alzati e di' loro ciò che ti ordinerò.
Dal libro del profeta Geremia (Ger
1,17-19)
In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore: "Tu stringi la
veste ai fianchi, àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti
di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco,
oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro
di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i
suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti".
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 70)
R. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.
La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Mt 5,10)
R. Alleluia, alleluia.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
R. Alleluia.
VANGELO
Voglio che tu mi dia adesso, su un
vassoio, la testa di Giovanni il Battista.
+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,17-29)
In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in
prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva
sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la
moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere,
ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e
vigilava su di lui; nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo
ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo
compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli
ufficiali dell'esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della
stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse
alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più
volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio
regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella
rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re,
fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la
testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del
giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò
una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia
andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla
fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il
fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
OMELIA
Nel martirio di Giovanni il Battista si manifesta tutta la potenza del peccato,
quando esso entra in un cuore e si stabilizza per sempre. Un solo peccato
prende dimora in noi e subito una moltitudine di altri peccati vengono
commessi, quasi con naturalezza. Se all'inizio la coscienza ha qualche fremito
a causa del timore del Signore, che come tenue luce ancora la illumina, con il
passare del tempo questa luce si spegne e l'uomo si abbandona al male in un
crescendo inarrestabile. Per questo urge mettere ogni attenzione a non cadere
mai nel primo peccato. Questa sovente è anche la nostra intenzione: quella di
non giungere mai al peccato mortale. Se questa è la nostra volontà, perché poi
irrimediabilmente si cade e si precipita di peccato in peccato, fino a giungere
ai più odiosi crimini e nefandezze? La risposta ce la offre il Libro del
Siracide. Esso così insegna: "Qui spernit mòdica paulatim dècidet". "Chi
disprezza le piccole cose cadrà a poco a poco" (Sir 19,1-2). Si comincia
sempre dalle piccole cose, dai piccoli peccati veniali, dalle piccole
trasgressioni. Si comincia da ciò che non fa paura, perché non mette in allarme
la coscienza. Si inizia con le piccole cose, poi queste divengono sempre più
grandi, fino al tonfo irreparabile, fino alla morte dell'anima e della stessa
coscienza, che giunge a soffocare la verità nell'ingiustizia. Il peccato poi si
fa struttura, coalizione, progetto, attesa dell'ora propizia e conveniente. Una
volta che si cade in questa rete e trappola di morte, anche se uno volesse
tornare indietro non può, non ce la fa. È obbligato dal suo peccato a
commettere altri peccati. Per cui è il peccato stesso che richiede ed esige una
moltitudine si altri peccati, quasi come a coprire quelli precedenti, ignorando
che mai un peccato potrà coprire un altro peccato, anzi il peccato successivo
altro non fa' che ingrandire quello precedente. Erode ha commesso un peccato di
adulterio. Si è presa in moglie la moglie di suo fratello ancora vivente.
Questo non era consentito da alcuna legge. Si portò il peccato nella sua casa.
Con il peccato conviveva. Ecco a cosa lo spinge questo peccato: ad uccidere
Giovanni il Battista. Da solo l'adulterio non sarebbe stato sufficiente. Ad
esso si aggiunge la malizia della figlia di Erodiade, della stessa Erodiade
congiuntamente all'impudicizia dello stesso Erode e della sua stoltezza ed
insipienza. Sempre si comincia con il poco. Poi però non ci si ferma più.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Donna purissima, che non hai conosciuto
neanche il più piccolo peccato veniale, Angeli e Santi Dio, aiutateci a non
disprezzare i piccoli peccati veniali.
Sono essi che ci aprono la via verso la perdizione eterna.
(Movimento Apostolico)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, o Padre, le nostre offerte, e fa' che camminiamo sempre nella via di
santità, che san Giovanni Battista proclamò con voce profetica nel deserto, e
confermò con il suo sangue. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Giovanni rispose: "Lui deve crescere, io invece diminuire". (Gv
3,27.30)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai riuniti alla tua mensa nel glorioso ricordo del martirio di
san Giovanni Battista, donaci di venerare con fede viva il mistero che abbiamo
celebrato e di raccogliere con gioia il frutto di salvezza. Per Cristo nostro
Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Perdonami, Signore, tutto il male che ho commesso nel corso della giornata. Con
la tua grazia, disperdi le tenebre dei miei peccati, perché io li veda, me ne
penta e non li commetta più. Fa' anche, Dio di misericordia, che perfino il mio
sonno ti glorifichi, e che io sia pronto a partire con te, se vieni a cercarmi
questa notte. So che la porta del tuo regno è la croce. La croce è l'amore, e
amarti è portare la propria croce.