Sono dell'idea che QUASI tutto sia soggettivo. Il relativismo va
benissimo, ma credo che la distanza tra Chopin e i Ricchi&Poveri ci
sia e -anche se magari indicibile- si avverta.
E' sufficiente dare un'occhiata al pubblico di una determinata
canzone/musica per capire moltissime cose (ogni opera ha la platea che
si merita!) senza scomodare la critica. E qui introduco un altro tema:
il "commerciale". Se,
infatti, il pubblico si rivela essere la cosidetta "massa", secondo me
c'è da insospettirsi circa la raffinatezza, la sensibilità e l'onestà
artistica dell'opera in questione. Anche perché si parla della stessa
massa che
orienta i programmi televisivi verso l'ignoranza e la trivialità facendo
share .
Personalmente ho una concezione elitario/aristocratica dell'arte (à la
Nietzsche per intenderci o se avete in mente il terzo momento
dell'evoluzione dell'Arte nelle 3 grazie foscoliane): la maggior parte
degli esseri umani non è nata per avere a che fare e commuoversi di
fronte all'arte e al genio, ed è giusto/logico che qualcuno (tipo Vasco
Rossi, tanto per essere snob) provveda!
Riccardo
----Messaggio originale----
Da: cinzia.d...@studenti.unito.it
Data: 03/12/2010 11.09
A: "LAMAndria"<lama...@googlegroups.com>
Ogg: "Vera Buona Musica" vs. "musica spazzatura"..?
Esiste davvero una distinzione tra "Vera Buona Musica" e "musica
spazzatura"?
Per ognuno di noi ci sarebbe una risposta diversa, chi cercherà di
convincere che la sola buona musica è quella dei Beatles, chi
ribatterà che non potrebbero mai reggere il confronto con Bach e chi
sarà fermamente convinto che nulla possa essere meglio di un buon
pezzo di musica elettronica.
C'è un canone universale per distinguere il "bello" dal "brutto"? E
davvero tutto ciò che è "musica commerciale" è da buttare via?
:)
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