Ho ragionato su questo argomento quando nel 2004 la mia cantante
preferita è stata scelta come sottofondo di uno spot della compagnia
telefonica Wind.
Anastacia in quel periodo stava tornando dopo una lunga pausa e "Left
Outside Alone", la traccia scelta per la pubblicità appunto, era il
primo singolo del nuovo album.
Tutti hanno sicuramente avuto occasione di ascoltare quei pochi
secondi del brano, poiché lo spot veniva trasmesso moltissime volte
durante il giorno, anche a breve distanza una dall'altra. In più, la
casa discografica le aveva organizzato un ottimo tour promozionale e
quindi non c'era canale che, per un motivo o per un altro, non
trasmettesse la sua musica.
La canzone era indiscutibilmente bella e orecchiabile e la sua voce
caratteristica come sempre, gli ascoltatori/telespettatori non ci
misero molto prima di incuriosirsi e andare a cercare informazioni su
quella voce. Il risultato fu che "Left Outside Alone" fu il suo
singolo più venduto e così lo fu il relativo album, il numero di fans
aumentò tantissimo e quell'anno segnò la sua "consacrazione" nel mondo
della musica. Certo, non è mai tutto dovuto alla pubblicità ma credo
che sì, sia un buon supporto e opportunità di raggiungere anche le
persone più distratte. Credo anche che l'ascoltatore sappia dissociare
melodia e prodotto pubblicizzato e che la curiosità lo spinga a
volerne sapere di più e quindi a conoscere un artista. Il rischio,
secondo me, è che il brano alla lunga annoi o innervosisca, proprio
per il numero di volte in cui è trasmesso. Ma credo anche che poi stia
alla discografia del tale artista far sì che questo non accada e che
la pubblicità sia solo un "trampolino di lancio", solo una prima
occasione per farsi conoscere.