La parola Ancora R. & C.

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riccardomustodario

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Jul 3, 2011, 10:44:18 AM7/3/11
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Riccardomustodario



La Parola Ancora




prefazione

“ La parola ancora “ scritta bene nelle cose che volevo enunciare, per
quanto concerne altro, aveva sempre una parola che bisognava ancorare,
spesso dal paragrafo precedente o susseguente per dare il senso
compiuto ad una frase corrispondente al suo punto, cioè ultimata,
bisogna tener presente, la novella fosse scritta a matita, era vietato
correggere, causa il piacere della conoscenza che si apre grazie alla
frase sballata, come in questo caso potrebbe sembrare il lemma
corrispondente, il quale è preciso, nonostante chieda a chi.




La Parola Ancora
Capitolo I



Il cielo delle stelle in Bilancia che si spinge fin la frangia della
gonna al ginocchio riserberà piacevoli sorprese ai nati sotto il segno
di Venere. - Si raccomanda di non andare oltre cappuccino e niente
sigaretta, se si vuole salire sul pullman del buco nero, dove la
percezione di tempo e di spazio è uguale.
L’incredula Maria Stefania resta con la pagina del giornale sospesa
a mezz’altezza fra le mani, pronte a girar pagina. – Al tavolo per la
prima colazione, il pensiero ideale era volato alle stelle del
mattino, buone del periodo, ancora più gradite nel prosieguo della
lettura dall’oroscopo, fin che giunto l’ascolto del buco nero, le
sorge un dubbio legato al portamonete, lo apre ed osserva sbigottita
il fondo, mentre le dita solcano i capelli, aprendoli a pettine dai
denti larghi. - La bella chioma scendendo dai lati della testa, va
posandosi sul giornale e lei volgendo lo sguardo allo specchio, con
buffa ed ammonitrice espressione a se stessa, si chiede cosa fosse
accaduto.
- << Signorina, la vedo in difficoltà di portafoglio >>. Esclama una
voce da tergo. – Maria Stefania accenna a girarsi e prima che possa
accertarsi chi fosse a rivolgerle la parola, avverte l’appoggio al
precedente messaggio:- << Ha forse bisogno di un gettone telefonico?
>>. – Affermato ciò, la figura sorridente, si mostra allontanandosi,
di passaggio, mentre in fretta s’avvita tra le auto per giungere alla
sua dalla scritta pubblicitaria “ ragionier Borlazzi: iNsaccati “ la
sventurata legge stancamente, la scritta trasmette voglia di buttare
il pacchetto con le sigarette. – D’incanto nell’aria un’onda sonora,
forse irradiata dall’impianto della filodiffusione - suona così “
Sotterra la noia sotto la stuoia/esci uscio/quasi qua può/uah/ tuo
salvatore/ed è subito sero/tello, tello, tel…lo, telo, telo/te l’ho
detto quasi a modo/solo che in vece sera/ho detto sero “. - Sembra
udire un commento più che brano musicato da onde d’urto che danno
mossa alla signorina che in esse accompagnandosi s’alza dalla sedia
come se scossa da un trascinante “ Rave “ e si avvicina all’auto.
- << Innanzi tutto non sono il “ Ragionier Borlazzi ” – permetta mi
presenti com’è d’uopo ad un gentiluomo del mio stampo! >>. - Esclama
sorridente il signore incontrato nel bar del motel porgendo la mano a
lei che lo aveva avvicinato chiedendo: - << Ragionier Borlazzi mi
scusi! - Potrebbe darmi un passaggio? – Forse non ci crederà, eppure
il torpedone sul quale ho viaggiato fin qua, è partito senza di me. –
Si andava in città per le elezioni – probabilmente doveva accadere -
non ero molto convinta di questa ennesima farsa - quando si dice “ Il
destino cosa non mi nascondeva in voto? “ - Lasciare appiedata proprio
me che sto sempre a rincorrere il tempo? – Almeno, avessi visto il
pullman sfrecciare in lontananza, non mi sarei sprecata a cercarlo
pure nell’altra direzione! >>.
- << Signorina, mi chiamo Splendido Rame – questa macchina è
dell’autonoleggio – non vi erano altre vetture disponibili, ma è
pubblicizzata ed allora costa meno – così mi hanno assicurato e forse
per questo mi sono permesso di fare la battutina sulle sue difficoltà,
in quanto alle mie, non ho inteso bene se l’azienda proprietaria della
vettura, circa il costar meno, si riferisse al sottoscritto in cerca
di risparmio o a loro che vogliono vendere. – La invito a salire –
stare dall’altro del finestrino semi abbassato deve essere scomodo. –
A sentire una voce da dietro, mi ero un attimino spaventato: sui motel
se ne sentono di tutti i colori oramai e scusi se nel bar mi sono
permesso di fare altrettanto - la scusante è l’avevo notata in
difficoltà ed in me esiste forte senso missionarato. – Ero intento a
guardare la colonnina magica dal sapore economicamente petrolifero. –
Prego - s’accomodi pure! - Le auguro di non scomparire girando intorno
l’auto - guai a distogliere lo sguardo dai contatori, la velocità dei
loro giri m’affascina! >>. – La signorina sale. In auto, lui riprende
come non avesse mai smesso il discorso precedente: << ... Errore è
ritrovasi come il suo portafogli: a secco! – Negli ultimi tempi più
metto benzina e più ho l’impressione che il prezioso liquido si
volatilizzi, appena mi distraggo dall’inseguir la girandola dei numeri
- fortuna sono spesato dall’Azienda per la quale lavoro. – Spero di
riuscire a giungere in tempo per il suo voto nell’urna a destinazione.
– Ora, preghi per il mio serbatoio, augurando non scoppi la
strumentazione del cruscotto, per simpatia tecnica di rincorsa tra i
numeri dell’importo e quelli della miscela erogata – è incredibile
come due tachimetri possano girare così vertiginosamente! – Lei crede
nel sincronismo? È quella cosa che permette a due attrezzi che
vendevano la benzina ad ottanta lire al litro, di darla oggidì a mille
e piu`, cioè a cifre superiori aumenta la velocità in modo del
tachimetro in modo direttamente proporzionale insieme al liquido
erogato, infatti se faccio il pieno ad una pompa, chissà perché il
susseguente rifornimento è sempre cifra diversa. - Ma non noi non
siamo attrezzi >>.
Maria Stefania:- << Si ritenga fortunato e non lo dica troppo in
giro, altrimenti qualcuno è capace d’aggiungere un altro contagiri per
tassarla del tempo di sosta, e non sarebbe carino, causa sua o mia,
altri ne pagassero le spese. – Lei è stato molto gentile ad offrirmi
il passaggio, ora gradirei un momento da silenzio – grazie! – Capisco
perfettamente questa richiesta di pausa, annunciata appena salita in
macchina, potrebbe rivelarsi pesante, come a voler eludere si
continuasse a parlare sulla falsariga delle tasse, tantomeno delle
code assolate ai distributori – mi chiamo Maria Stefania! >>.
– Ella, in atteggiamento pensoso, se ne sta per un bel po’. - Rompe il
silenzio, esprimendo la sua balenante idea in testa, per la quale si
ha diritto pensare sia stata in raccoglimento, a filo di voce
pronuncia:- << Se fossi diversa dal mio modo di essere, probabilmente
sarei un’altra persona >> la qual cosa, le sembrò così sciocca che per
togliersela dalla mente la manifesto` a tono piu` sostenuto, quasi
teatrale, e data la situazione in fermento di preferenze politiche da
esprimere da li` a breve, sembro` diretta a Splendido. – Questi non si
fece cogliere di sorpresa, assicurando stava appunto pensando alla
campagna durante il tragitto in autostrada - paragonandola all’ultima
volta che era passato da lì e precisamente la primavera precedente -
stesso periodo come l’attuale. – La differenza tra le due medesime
stagioni a distanza di un anno, stava nell’assolata vissuta nella
trascorsa – tutta altra rispetto a questa che si presentava ricca di
copiose piogge, le quali donavano brillantezza variopinta in gocce
d’acqua splendenti, pronte a luccicare, colpite dal primo raggio di
sole, esse si animavano ponendo in risalto il verde rigoglioso della
Natura circostante, come nella mattinata che stavano vivendo insieme,
con il sole distante dalle nuvole chissa` quanto, dall’altro lato
nell’universo del nostro cielo che si spinge fino in frangia. –
Concludendo, egli valutava, quale causa delle piogge, la spinta
Artica, la quale per ben tre volte, negli ultimi tempi, aveva generato
una situazione da clima depressivo pronto all’impetuoso temporale,
come se attirasse e cacciasse l’aria in un vuoto, con cadenze fisse
che ormai duravano da quasi due settimane e data la stagione, il
fenomeno atmosferico, sarebbe da annoverare ad un lungo tempo
meteorologico anomalo. – Aggiungendo di non ricordare, in quale
giornale l’avesse letto e dove sui cieli d’Europa, la pioggia si stia
manifestando più accentuatamente.
Maria Stefania:- << Danimarca! - Replicò prontamente. - Paese
famoso, in quanto campione in carica dell’ultimo Torneo Europeo per
Nazionali di calcio >>.
Splendido:- << Signorina votata allo sport, il calcio non
m’interessa! - Ho un fratello che insegna Teologia all’Università di
Greenobleu, il quale mi ha affermato che al di fuori ... degli
studenti “ Gnometti ” hanno inserito nel programma del computer
dell’Ateneo questo dato come di fatto “ Green no bleu ” ed
addirittura, è impressione generale, almeno per gli addetti ai lavori,
dopo essere stato digitato, il suddetto “ File “ ha determinato,
iniziando a circolare, il successo dei verdi in Germania alle ultime
elezioni, divertendo nell’irrisolta spiegazione di come un piccolo
punto, tra l’altro neanche in Sassonia, abbia partorito una così vasta
eco elettorale >>.
Maria Stefania:- << Certe persone fanno miracoli, non tanto a
parlare quanto a capire – scusi Ragionier Borlazzi – oh, pardon! –
Splendido … mi sto impaperando! - Penso sia opportuno darsi del tu per
meglio respirarne la rilassatezza del panorama. – Ateneo piccolo
punto? – Un’universita` seppure locata geograficamente in una terra,
tipo questa campagna ove a mala pena si nota qualche casolare
abbandonato da ex contadini emigrati al nord ad inseguire il sogno
dell’industria, della città, e se qualcuno ci abita, questi ugualmente
resta presente, appena leggibile, nei registri del censimento. - Se
fosse un’Accademia, l’unico edificio in bella mostra nel verde,
piuttosto la casa che manco si scorge, allora questo luogo sarebbe un
enorme agglomerato culturale, il quale produrrebbe tante e piu` onde
di un sassolino in uno stagno! >>.
Splendido:- << A volte certe confidenze stonano tanto da far
rimpiangere le distanze, fatalmente rompono armonia e bilanciamento,
conseguentemente sulla tela la cartella colori ne piange ed è pur vero
che siamo di fronte ad un piccolo punto di onde susseguenti senza
toccarsi, e tassativamente aggiungo: non ho mai visto nessuno in
giacca bleu e pantalone verde o viceversa – colori che sono cosi`
difficili da accoppiare insieme, e per di più c’insegna mio fratello!
>>.
Maria Stefania:- << Nel mondo dei colori? Vedremo dopo! - Prima,
hai detto che al di fuori …, degli studenti da favoletta … irrisoria o
non ricordo cosa, in effetti ti assicuro, non ho capito molto fino
all’asserzione di a volte dipende dalle tonalita`? - Sono certa l’hai
vista giusta in relazione ai verdi ed ai ble, forse hai dimenticato i
rossi ed i neri? – Penso di essermi distratta sulla parola gnometti: è
difficile acchiappare il senso burla che possa scaturire tanto
interesse in Biancaneve allo stagno >>.
Splendido: serioso e con sorriso ammiccante - << Esistono delle
frasi che pronunciate da sole non danno significato all’intelletto,
anzi è forte l’impressione di uno sprofondamento nel nulla – fortuna
sorge “ La Parola Ancora ” ad arpionare il pensiero, fino a cullarlo
sulle onde, lievitando la mente.
- Chiedo scusa signorina Maria Stefania, avevo omesso la parola “
Facoltà “ davanti a “ Teologia “ e forse ho stressato l’irrisolta
voglia di voler andare oltre, piuttosto soffermarmi sulle apparenze, e
mi rendo conto quanto ci stiamo chiedendo per meglio intenderci sulla
qualita` dell’esistenza, direbbe mio fratello a conclusione di questo
frangente … temporalesco >>.
Maria Stefania:- << Grazie! – Ora mi spiego! - Ah, ah! –
Simpaticissimo “ Dall’aldifuori del Teologo o al di fuori dalla sua
Facoltà – degli studenti gnometti “ così come assicura lei, eccetera;
mi sembra ovvio! Se non conosco di cosa si stia parlando è difficile
capire, specialmente con questi gnometti che s’immaginano saltellanti
nel secchio d’oro alla fine dell’arcobaleno. – Ma dov’e`? >>.
Splendido:- << Semplicemente è “ Al di fuori della sua Facoltà
Universitaria “. Mio fratello, non centra più, con il resto del
discorso – tra l’altro, nemmeno approfondisco lei cosa faccia? –Perché
cadere dalle nuvole, di fronte al lassismo quotidiano, osserviamo
continuamente impotenti, come siano trattati, importanti temi d’ordine
morale, i quali costituiscono società in generale - è facile costatare
che c’è addirittura chi si cimenta al giudizio, molto arbitrario, tra
Divina Provvidenza ed invidia del diavolo, senza sapere niente di
spiritualità – aizzando anche i carboni fin dove gli riesce il trucco
del mischiare le carte, lustrandole a soddisfazione del proprio
materialismo esasperato in sottoveste da giudice, per non dire
grembiulino da merciaio >>.
Maria Stefania:- << Così tu, mio caro Signor Rame, vorresti farmi
credere, perché certamente, pur non sapendo ancora che professione
svolgi, sicuramente con il tuo discorso, da come sei partito, mi
porterai al punto di convinzione che questi usino il grembiulino per
meglio fingere di fare le pulizie. – E` preferibile evitare di calarsi
in situazione da siffatti panni, in quanto l’affare da merciaio, cioè
accaparrarsi di mille e uno articoli, i più disparati, si presenta
come sotterfugio mentale di queste circostanze, per quelle persone che
non vogliono pagare la cambiale dei propri impegni sociali, per poi
ritrovarsela puntualmente bollente tra le mani, senza più data,
nell’aldilà infuocato. – Questo è già successo e devo convenire hai
presentato con molta classe, un esempio di confusione spirituale in
chiave contemporanea: complimenti! >>.
Splendido:- << A te! – E la prima volta, che l’idea cambiale, mi è
gradita! – Per quanto concerne le scadenze, si può sempre aggiungere
una nuova data ed un nuovo prodotto incamerare; probabilmente, ciò
pensavo quando mi è balenata tanta voglia di fermarmi al bar – non
solo stavo rischiando di andare in secca mentale per un pensiero che
non trovava sbocco nella perfezione del mia educazione commerciale,
mentre ero veramente a vuoto ed avevo anche bisogno di benzina o forse
null’altro che un immane desiderio di rinfrescarmi la testa – poi si è
presentata lei e dopo il caffè mi ritrovo sveglio ed in forma per
proseguire come la macchina, la quale baldanzosamente si presta, a
condurci in capo al mondo volendo - grazie! – Sono ancora al lei,
finché il tu non busserà da solo alle porte del mio pensiero, le
rispondo, professionalmente parlando, sono i contenitori plastici, la
fonte del mio guadagno. – In genere, essi sono definiti volgarmente ”
Vuoti a perdere ” come la maggior parte delle voci che ho in listino
enumerati sotto la dicitura “ Recipienti plastici & similari “. - Tra
i prodotti di questa categoria, dalle buste, alle damigiane, eccetera,
specie i più qualificati che arrivano sul mercato, cerco quelli più
adatti al mio listino di rappresentanza, in primis, facendo attenzione
abbino lo stesso coefficiente I.V.A. ovvero Imposta sul Valore
Aggiunto, in tal modo non mi complico la vita con diverse aliquote –
tra marca, tipo e modello, c’e` poco da stare allegri e poi quanti
prodotti cambiano struttura plastica? – Aggiornarsi in continuazione!
– Certo, bisogna aggiungerne valori definiti a dovere per riempire i
vuoti a perdere, c’è poi da pensare, a bocce sguarnite.
– Anch’io ho preso solo un caffè – al prossimo motel mettiamo
qualcosa da mangiare nello stomaco - sarà opportuno. - Sono convinto
che tutta questa tecnologia plastica è niente in confronto alla sua
sagacia. – Cosa fai? – Sbalordiscimi! >>.
Maria Stefania –:<< Quanto più fa rabbia, è il destino degli umani
possa essere pilotato, checché si prodighi la chiesa al rispetto della
volontà individuale.
- Leggendo di “ iNsaccati “ mi sarei aspettata di tutto non già
d’imbattermi in un discorso dal tono ecclesiastico. – Venendo al
dunque della tua domanda, risponderò come segue, allo “ Sprovveduto
che mi da del sagace ” - Sono impiegata in un magazzino d’attrezzature
elettroniche computerizzate, rivestendo forse, il ruolo più spoglio
tra le carte: ragioniera! – Di tanto in tanto il boss vuole
trasmettermi qualche sua idea speculativa che mal si combina con i
costi di gestione, ed io a malapena comprendo le annotazioni, come
l’uso del telefono per esempio. – A sentire nel motel la tua voce
esclamare a domanda da tergo “ ... Gettone telefonico? “ – Fantastico!
– È stato il mio primo pensiero del vuoi vedere se metto ero sul punto
di chiamare la Polizia, uno dei pochi numeri ad immissione libera, per
chiedere soccorso e quando questi avessero alzato la loro cornetta,
cosa avrei detto:- << Mi scusi Signor Poliziotto sono appiedata “ In
the middle of no where “ >>. - Giusto per usare un’espressione tipica
da cinema contemporaneo?
- Avevo deciso di scendere dal pullman, mal volentieri per la
verità, assonnata, avevo le cuffie alle orecchie; ero stata ad occhi
chiusi durante tutto il tragitto, ascoltando musica. - Ieri sera ho
fatto un po’ di baldoria, ritirandomi sul tardino – nel motel ero semi
stordita - uscita dal bagno, mi sono anche persa davanti al bancone
dei dolci nella vana ricerca di un “ Tiramisù ” – insomma, non me ne
sono proprio accorta del tempo che passava - frattanto l’autobus se
n’andava senza di me e quando mi sono resa conto, uscita sul piazzale,
mancava qualsiasi insegna con il nome dell’autogrill. – Incubo!
– Sogno o son desta! - Non viaggio spesso in autostrada, e preferisco
guidare in città dopo le venti, la sera il traffico scema. – Quando si
tratta di percorrere distanze lunghe, in genere preferisco viaggiare
in treno, lo ritengo piu` rilassante e lineare, rispetto alla citta`
dello spostarsi in mille meandri dipanati tra le viuzze metropolitane;
caos tecnicamente mentale, ricordarle tutte, a volte in virtù
d’associazioni d’idee vissute allegramente, con compagni momentanei
della passata fanciullezza, di scuola in scuola. – E vero! - Non ho
l’esigenza di conoscere i nomi di tutti i posti. – Non mica sono alla
distribuzione delle cartoline saluti? – Per amore di verità
topografica, bisogna dichiarare bello è il sapere d’ogni via della
città in cui si vive! - Se poi aggiungo che guidare in autostrada
m’annoia, c’è da aprire il finestrino e gridare aiuto, aiuto! -
Questo non giustifica l’aver perso il torpedone che prima di
allontanarsi, avrà anche dato, fiato alle trombe – sento il bisogno
della “ Parola Ancora “ che diceva lei - con questo pensiero mal
formulato dal sonno, avverto il mio intelletto colare a picco! >>.
Splendido – rincuorante: << Non mi sopravvaluti, mia dolce
fanciulla, dire che è stata fantastica, nell’enunciare come si possa
essere sbadati, toglierebbe meriti. – Settimane fa leggevo di un tale
che lavorava in un ambiente circondato da befane – questi pur di
sentire delle graziose voci al femminile facenti coro, con tanto
d’immagine relative alle vocalità, ha iniziato a vagheggiare
stranamente, infine immaginandosele uguali a lui, si è dato a spalmar
belletti e rossetto sul suo viso, avvolto in tanto di foulard. – Tu
hai il dono della parola e sei così carina – ti prego, continua pur
facile a scioccherellare in chiacchiere da pensieri perdi bus, tanto
siamo ancora lontani dalla meta. – A proposito, io sto andando a Roma.
- Sara` pur vero, che la metropolitana dell’Urbe, non sia paragonabile
a quella londinese – però se analizziamo l’insieme delle difficoltà
monumentali sotterranee, è encomiabile lo sforzo riuscito a collegare
al centro, quasi tutti i punti della città che vanno premiati “ Credo
“ è quanto mancava al fiato del tuo discorso precedente, altrimenti
come mai non hai sentito le trombe del pullman che se ne andava? >>.
Maria Stefania:- << Dalla mia presenza vengono premiati i punti
della città? – Credo! E non è mera questione di fede, ma dubbio. -
Ottimo! – Anch’io sto andando nella capitale! – Scusa, Splendido, è il
tuo nome o cognome? – E non venirmi a dire tingi i capelli, sarebbe
vero o falso, fa lo stesso, e cortesemente va un po’ più veloce! - Sei
appena a centoventi chilometri orari e sull’apposita strumentazione si
legge duecentoquaranta – non vorrei mi addormentassi come prima
d’incontrarti - vuoi che guidi io? >>.
Splendido:- << Se questo contachilometri avesse anche le tacche
decimali (nient’affatto spazientito, irrigidendosi nella figura eretta
d’autista con braccia protese ad impugnar lo sterzo strettamente)
guiderei a duecentotrentanove chilometri orari ed in cento minuti e
passa saresti a casa. – Avevo appena elogiato il tuo modo d’essere
femminile e subito vai all’arietta di mascolinità con quel sentirti
superiore a sproposito - forse perché avvezza a mettere colore nei
capelli, pensi d’essere l’avanguardia? Sinceramente, non vedo fino a
che punto possa essere considerato, ancor oggi, un fenomeno di
costume, il colore di moda del capello, tenendo presente quanto, il
numero delle persone, tra coloro che si esprimono allo stesso modo,
dando l’impressione di realizzarsi nel consumato, sia costantemente in
crescita. – Ed ora non venirmi a palesar sarcasmo. – Oh! - Tipa da
busto marmoreo, avvolta nei buccoli d’oro a te vada questo monumentale
elogio, per aver appena ricevuto la grazia di un’ispirazione da
etichetta di piacevole originalità naturale per i propri capelli.
- Sarebbe forse da ragioniera del partorirà chissà quale programma che
ci sbalordirà, una volta costatato, come tutti i conti o nodi tra i
capelli, per ricordare, non tornino? – Senza mettere c’è da togliersi
tanto di cappello per come vesti! >>.
Maria Stefania:- << Se avessi dieci anni meno – amico mio Splendido
Rame dalla faccia di bronzo – sorvolando sui dati anagrafici, mi sarei
chiusa su questo cantuccio del sediolino con me stessa e non avrei più
parlato fino a destinazione in un turbinio di pensiero che non
s’affina >>.
Splendido:- << Rame è il mio cognome - mi firmo come Alessandro
Manzoni, sempre prima il nome, altrimenti il seguito corre il rischio
di ossidarsi immediatamente in veloce avanscoperta aerodinamica >>.
Maria Stefania:- << Peccato che oggidì, tanti “ Promessi Sposi “
affondino come i Bronzi di Riace, e per riportali alla luce da
esposizione Museo, bisogna attendere millenni, prima di vederli
insieme all’altare. – A volte il conduttore elettrico giunge là dove
altri nicchiano, per poi manifestarsi consumato, nel breve volgere del
tempo >>.
Splendido: << Così fan gli uomini in attesa di sposarsi tra i
sessi. - Siamo all’incontro col destriero del destino che ti sta
portando a Roma per chiedere un voto o scioglierlo? - Almeno fossi
stato tra i promotori del Referendum? – Sai com’è? – La Ragione di
Stato aiuta a sopportare anche le musone. – Ehila`! – E curioso notare
come ti sei subito atteggiata da Madonna in Senato a sentir “ Voto “
ti mancavano solo le due grazie ai fianchi e saresti uscita precisa
uguale alla Maddalena in attesa di essere raggiunta dalle altre due,
per piangere il Cristo sulla croce, ma ci sono sempre i Bronzi! >>.
Maria Stefania:- << Non è proprio così, rappresentante autistaccio
da macchina rossa garibaldina profilata insaccata che meglio starebbe
nella vetrina del supermercato, però se ti piace lo faccio – trovo
interessante andare ad accendere un cero in Vaticano. – Meglio
l’argomento sostanza dell tuo listino, plastica e cera, piuttosto
donare il voto a bocca chiusa a chi non presta ascolto. – Al solo
pensiero ci stiamo recando dal Papa, avverto i benefici dell’acquolina
in bocca, altro che la traumatizzante entrata nei seggi elettorali,
per poi perdersi a pancia vuota nella lettura di tutte quelle schede.
- Infine, se solo sapessi l’allegria per chi voto, tenendo presente
sono sfortunata al gioco, figurarsi alle elezioni per segno e numero
sul quale punto e mai esce! >>.
Splendido:- << No darling! – Così non va! – L’elezione non è un
gioco? >>.
Maria Stefania:- << Un giogo. – Un’oscillazione tra punti di vista
diversi, i quali alla fine collimano riguardo l’interesse di parte. –
Ma tu sei spirituale, non immagino quanto possa affascinarti il
discorso politico del conduttore elettrico, per la serie: sei
scintillante! >>.
Splendido:- << Esatto! - Mi sto arrovellando la mente tra
Cristianesimo, relativa invidia del diavolo e materialismo storico ed
ora eccoti, fresca fresca di giornata, in questa valle dal cielo
scagliata, accomodarti sul piatto della bilancia del Paradiso,
fortunata in Amore. – Subisco la grazia di un fratello Teologo, il
quale insegna tale materia e sono propenso ad aggiungere al giogo dei
bracci oscillanti sul bilanciere altro effetto stress, da anticamera
di pensiero che non mi garba, il quale apre all’idea dell’invidia del
diavolo ed al solo nominarlo e nel vederti perdente sin d’ora, mi
viene la pelle d’oca. – Si consiglia di non farsi avvincere
dall’emozione. - Per favore mantieni lo sterzo che mi faccio il segno
della croce e se proprio vuoi profittarne per arrivare prima, calza
pure i pedali, impugna le marce, metti la freccia e scendi dal
piedistallo della comodità divina. – La figura del materialista
esasperato per opera e virtù di parenti ed amici, non voglio più
minimamente mi sfiori. – Come vedi so recitare il ruolo del leader, in
grado di farmi carico delle debolezze altrui per la vittoria della
logica chiamata “ Amore “ ma non m’appartiene il cinismo, quindi non
parlarmi più di schede.
Si vede l’auto ferma nella piazzola di soccorso, con uno dei due
spinto tutto da un lato ed un altro pure.





La Parola Ancora
II parte
Il mattino seguente Maria Stefania si sbianca in volto rispondendo a
telefono, ascolta la sua voce, in contemporanea, il “ Buongiorno “
entrava nella cornetta telefonica e dall’altro capo del filo usciva
dalla radiosveglia “ Scusi Ragionier Borlazzi – può darmi un passaggio
“?
Splendido:- << Ma scusa, eh! – Cosa succede? – Sento la voce
sobbalzare! – Garantisco: mai fatto prima! – Mi sono permesso
d’inaugurare il mio dito in pressione su di un tasto da registrazione,
in quanto scorgevo una splendida figura dallo specchietto retrovisore
indirizzarsi verso di me, con la forte impressione ricevuta che
volesse rivolgermi la parola ed io volevo immortalarla per ... >>.
Maria Stefania:- << ... Sì! – Per “ La Parola Ancora “ – Lo vuoi un
consiglio? – Fonditi! – Tanto non ci saranno catene che tireranno su
dagli abissi il tuo subconscio senza uscita in superficie >>.
Splendido:- << Allora incalzo: se ieri non ho telefonato, è causa
del perché l’assunzione di un agente segreto, il quale in compagnia di
un biglietto tranviario, un pacchetto di sigarette, ed un piat ...
ohibò! – Stavo per dire piatto? – Ma se non lo ho mai visto mangiare!
– Vive di mosto e per un fiasco di vino, ti ha seguita all’uscita
dell’ufficio fino a casa – zelante, meglio di un piede piatto, fino al
punto di chiedere un altro fiasco, per avermi portato anche il numero
telefonico, mentre gli avevo chiesto solo l’indirizzo – potenza di
vino! >>.
Una nota bassa rimbomba in casa. Maria Stefania, nel frattempo
ripresasi dallo stupore esclama << Scusa! – Bussano alla porta >>. –
Ritorna con un mazzo di fiori in mano - alza la cornetta ed esclama <<
Grazie dei fiori, anche se non vedo il bigliettino – bene!
Certamente, caro Splendido sciocco che mi fa spiare, questa cosa qui
non te la faro` passar liscia, per ora stai pace perche` devo andare a
lavorare e per la carinata dei fiori! – Ho fretta – scusa devo
scappare - ci vediamo stasera a cena da me alle otto o giu` di li` e
se mancherai l’appuntamento, preoccupati di farmi trovare un altro
mazzo di fiori. – Buongiorno! >>.
Come due lancette, di un ipotetico orologio che girasse in senso
opposto, i due s’incontrano davanti al portone, all’orario stabilito.
Splendido:- << L’appuntamento era per le otto circa, o siamo
medesimamente in anticipo nello stesso punto temporale, semplicemente
provenienti da direzioni diverse o siamo incredibilmente accomunati
sul posto. – Non preoccuparti per il disordine: sono puntualissimo!
Salendo le scale stanno dovutamente attenti a non inciampare tra le
buste, tanto meno tra se stessi.
Maria Stefania:- << Apprezzo moltissimo il tuo volermi camminare a
tutti i costi accanto. – Ah,ah! - Non mi scocciare! – Sei stato capace
di non farmi andare a votare – anche se ti ringrazio, per avermi dato
l’occasione di portarmi finalmente ai piedi di San Pietro nella
preghiera di un cero che non bruci le gambe della stanchezza negli
anni a venire: adoro camminare! – Ora che entriamo in casa, la quale
e` in condizioni abbastanza ordinate, dobbiamo rilassarci! – La
giornata è stata lunga! - Non potresti cortesemente, estrinsecare un
pensiero più breve? – Senz’ansia pendente continuamente dalle tue
labbra, per un “ Ed ora che dice? “ - Il piacere di non rincorrere un
pensiero finalizzato a senso in una lunga frase, con il nascosto
desiderio di un’ancora che non peschi nell’attesa stanca del tempo,
quello passato per trovarti in errore - complimenti! >>.
Splendido:- << Secondo te, ho forse il tesserino del volontariato
ecologico? – Essere perfetti per non guastare l’habitat! - Ti tratti
come se fossi un’alga da friggere in padella! - A proposito sei
vegetariana? >>. – Dispone lui il contenuto delle buste alimentari sul
tavolo. – Ottimamente splendente, osserva stupito un’ingrippatissima
Maria Stefania, ella guardava uno ad uno i prodotti sul tavolo, con
curiosità sempre crescente man mano che questi ne allineava uno nuovo
– finchè esclama:- << No! – Non può essere! – Non è vero – è assurdo!
- Sei una spia o un’illusionista! – Schioccami le dita davanti agli
occhi! – Non mi guardare e per favore apri le mie buste! >>.
Splendido, con santa pazienza apre le buste e dispone le cose,
compreso la bolletta, formando una fila per due tra la partita di
prodotti dell’uno e dell’altra; sembrano voci di un listino che
continui a marciare in fila per due, ogni articolo allineato e
coperto: olio con olio, burro con burro, e via discorrendo come per il
latte, cipolla, aglio, carota, peperone, pasta, vino, formaggio, pane
– poi controlla meglio nelle sue buste ed esclama “ Questo, quello è!
“ – Sarebbe stato anormale, se avessi portato qualche prodotto
igienico – spezie particolari, senza nemmeno conoscere come cucini? –
Mi sono permesso di fare la spesa, altrimenti avremmo pranzato domani,
mentre chissà cosa pensi, ci sarebbe da controllare gli importi e
premiare il vincitore che ha pagato meno. A proposito di bollette,
leggo un importo che non noto: ho dimenticato la spumeggiante
bottiglia in auto. – Volevo ben dire: come mai una busta semivuota,
era più leggera di quanto la ricordassi uscendo dal negozio? – Scendo
un attimo, concedendoti l’onore di accendere i fornelli. – La fame c’è
ed anche se siamo di gusti simili, certamente sarai più veloce di me –
lo deduco dall’ordine che mantieni in casa, anche se vai a lavorare! –
Vado! >>.
Risale con la bottiglia in mano.
Maria Stefania:- << Tra l’accendere i fornelli e lo girare la salsa
ce ne vuole – preferisci pelare i peperoni o le carote? – Forza
giovanotto! – Tirati su i polsini e da bravo commensale dammi una mano
che ti faccio mangiare una saltata in padella, cui al solo pensiero,
ti dovrebbe venire una fame diavola pensando al suo bollore – ciò mi
raccomando sempre prima, per non scottarmi il palato poi. – Oh,
pardon! – Forse questo tipo di fame non si può dire - potrebbe toccare
la suscettibilità di tuo fratello ecclesiastico >>.
Splendido: - << Ti dirò in confidenza, mi è capitato di sentirlo
imprecare “ Mannaccia al diavolo! ” . – Quella volta lì, era
incavolato davvero, perché gli cadde il bicchiere di vino sulla veste
e non eravamo neanche a casa, ove potersi cambiare. - Nel sentire la
parolaccia uscir dalla sua bocca, drizzai le orecchie nell’illusione
di un piatto a me più confacente. - Eravamo nel ristorante che
preferisco, serve delle ottime portate ed io non mi sbilancio mai
nelle richieste, attento alla linea come sempre, ma quella volta là,
mi sono sentito servito da Dio, avrei potuto mangiare ad iosa,
mantenendo ugualmente una forma divina, finalmente per me la posizione
comoda, sul piatto della bilancia del Paradiso! – Cosa pensai mai? -
L’illusione di aver colto il prelato fratellino in flagrante offesa a
Nostro Signore, ebbe breve durata. - Dopo l’incidente gli sentii dire:
<< Buona norma è non nominare il diavolo - niente di peggio è andare a
stuzzicarlo – si può presentare sotto mentite spoglie, dove l’inganno
potrebbe non trovare pace tra le parti. – Il signore mi perdoni e la
lavanderia tolga la macchia e che l’astuzia luciferina scompaia dal
nostro vocabolario. – Amen! >>.
Maria Stefania:- << Mi cogli di sorpresa: è tunica o tonaca l’abito
talare? - Avevi mai notato che altare e talare contengono le stesse
lettere? – Un po’ come nelle operazioni di matematica - verosimilmente
sono la stessa cosa: tale è l’abito talare cioè “ Altare “ >>.
Splendido: - << Tu ... oh unica donna, di questa cucina bagnata da
vini nobili che al solo nominarli mi mettono un senso di brillante in
testa da buona serata – sappi, che il dramma misty ... e` di chi non
trova l’altare, in genere nasce in quegli sprovveduti da long drink
spirituale, mix che si confondono nella ricerca tra la positività e la
negatività, come se fossero addendi di un unico Universo matematico
>>.
Maria Stefania:- << Misty … fai? – Non ho capito! - Lei, Rame dal
pelo di carota e dai capelli rossi, sarebbe più carino se bevesse piu`
spesso – le sciocchezze le donano sul volto, meglio del bel aspetto
serioso da semi Mediterraneo – sembri il nipote di Nerone! >>.
Rame:- << Sai cosa mi piace dei tuoi capelli? – Quel tuffarsi dalla
nuca sulle spalle per poi andarsene indietro verso l’alto! – Onda che
tuffandosi a mare rimbalza sulle coste libiche tornano a noi, tu
avresti detto “ libidiche “ da modello capello anni trenta qual sei.
Sentiamoci la cassetta registrata in macchina. – Hai dei capelli
stupendi! – Ma quanti ne sono? – Così abbondanti: che chioma! – Non mi
meraviglierei se fosse proprio li` sopra, che attingi tutta la tua
rigogliosa forza di materia fosforica! >>.
Maria Stefania:- << Tu sia lodato Splendido, per non aver usato la
parola “ Sparatrappo “ – per un attimo ho pensato:- ecco! - Ora lo
dice! ” Secondo te parlo troppo? >>.
Splendido:- << Non ti affaticare con questo cerotto, l’importante
sta nel non dichiarare continuamente sciocchezze – sembra non
difettino all’inizio dei tuoi discorsi – poi strada facendo è come se
ti trasformassi in un’altra persona, grazie all’ausilio del mimo
suggeritore? – “ Sparatrappo “ non c’era nel contesto – tutta la frase
cui sopra, pare buttata a caso, anzi per essere più precisi, possiamo
dichiarare una parola “ Attaccaticcia “ finchè si voglia, può far
presa, ma dove la vai ad ancorare? – Una volta che si è azzeccata a te
addosso, a chi riuscirai mai a lanciarla? >>.
Maria Stefania:- << A tua sorella che gioca a ramino! – La pasta ti
piace al dente di carota o al fumo di zucchino? >>.
Splendido:- << Uhm! – Come t’aggrada! – E se la padella è rovente,
certamente non rimpiangerò la pasta scotta della pentola a pressione –
mangiare bollente non è la mia passione! – Ascoltiamoci la
registrazione della spia o illusionista che vuole immedesimarsi
nell’altra persona, con relativo dramma di uno dei due che cerca
d’uscire dall’altra, una volta in simbiosi. – I paranormali sono
capaci anche di questo – non ti affrettare in giudizi avventati – ti
garantisco non sono niente, cui hai supposto prima di me e se
minimamente valuti, in base allo shopping, tra noi ci sia stata una
comunicazione “ Subnormale “ ... bhe’! – Consiglio di guardarti dalle
interferenze! >>.
Trascorre un lasso di tempo con i due, a pupille spente vaganti
nell‘ambiente pieno delle loro voci.
Maria Stefania:- << La cassetta appena ascoltata merita
spiegazioni, noto qualcosa che non mi torna sulla punta dei capelli. –
Di grazia: come fai a trovarti la frase registrata de “ Il cielo delle
stelle in bilancia ... “ se non eri ancora entrato nel motel? >>.
Splendido:- << L’ho accennato antecedentemente: la registrazione
non è il mio forte! – Provavo, le caratteristiche tecniche
dell’apparecchio acquistato mesi fa, nella serata precedente il nostro
incontro, leggendo superficialmente modalità d’uso con il chiaro
intento di non farmi cogliere più di sorpresa dalla curiosità e
frenesia d’incompetenza che si tramuta in ansia, anticamera d’errore,
alla vista di tutti quei pomelli elettronici. - Mentre facevo le prove
di registrazione, s’è cancellato un pezzo o forse chissà, poi sapremo,
se così è stato o è solo un’impressione. – L’Inglese non l’ho conosco.
– Colleziono radio e strumenti musicali d’epoca, tra i quali spicca il
grammofono tanto caro alla nonna – quello con il chiodo. – Avrei
dovuto utilizzare meglio i toni, principalmente gli acuti, fissando le
sonorita` canore delle corde vocali sul nastro per provare le sonorità
– scusa se la tua voce non sia stata valorizzata come da contratto che
tanto meno posso offrirti – sono forse un impresario? – No! - Per la
frase con “ Il cielo ... “ che tu dici, non ho niente da spiegare –
semplicemente non ci sta – era la lettrice dell’oroscopo! – Oggi,
leggendo le istruzioni, notavo che in una determinata posizione dei
pulsanti, e non venirmi chiedere quali per favore – si annulla l’auto
al termine dello scorrere del nastro, cessa l’azione dell’auto reverse
e s’inserisce la radio. – Questo sara` accaduto, quando sceso dalla
macchina, mi sono messo a giocare con il registratore tra le mani. -
Puoi anche metterlo nella collezione “ Coincidenze del successo “. -
Semmai ci dovesse essere una coincidenza drammatica, annoverala ad uso
e consumo d’amanti del libro giallo, cui io non appartengo, i quali si
adoperano al fin che una ricerca o uno slancio fantastico si consumi
nella realtà favorendo i loro interessi, di conseguenza facendone,
immediatamente terra bruciata per altri. >>.
Maria Stefania:- << Tralasciando il genere giallo che qualche volta
quasi sempre si tinge di nero andando ad arricchire i rompicapo della
polizia – a te una smorfia che quantifichi la mia impressione di
dissenso all’ultima parte del tuo discorso, ritenendo impossibile fare
terra bruciata di tutto per conquistare ogni cosa. – Provo a colorare
tutto in rosa per il bellimbusto che sei, voglio vedere se trovo la
pagina strappata dal giornale che leggevo, prima che tu giungessi con
l’offerta del gettone telefonico >>. – Inizia a rovistare a braccia
immerse nella borsa che tiene sulle gambe – vociferando nella sacca:
in un rompicapo ad ampio spettro in virtù delle brevissime distanze
telematiche e non, sarà sempre più difficile la risoluzione del caso,
qualora l’umanità tutta non si faccia carico delle proprie
responsabilità accantonando gli interessi – yeha! – Finalmente ho
trovato l’oroscopo del tuo idolo, sotto mentite spoglie da
presentatrice telefonica, la quale comunica, è nella natura umana
prospettare la conquista d’ogni bene >>.
Splendido:- << Si dice presentatrice o annunciatrice – siamo in
televisione o in radio? – Scopro con piacere non sono l’unico confuso
al lume del calice semi vuoto con annotazioni tecniche da telecomando
e spero l’argomento sia sedato seduta stante, per non andare a
scoprire sei gelosa dell’attrice, o conduttrice? >>.
Maria Stefania:- << Lasciamo stare! - Mi stai troppo bene per
rovinarmi la serata! – Do uno sguardo per verificare come si presenta
la speaker! >>. Una volta letto l’oroscopo, dichiara:- << Sarebbe
tutto normale se non avessi avuto solo una sigaretta e giusto i soldi
per un cappuccino, anche se ho preso un caffè per il maledetto vizio
di lasciare la mancia, mi piace, qualche volta pensare che il danno
capitato, mettiamola pure per volontà divina, possa finalizzarsi in
bene, quindi profitto di questi mali minori, i quali chiaramente
tengono sul leggero, per quanto concerne l’essenza del concetto. –
Avevo dimenticato il portafogli, per ritrovarmi con questo stupido
borsellino modello nonna, che trovo molto carino, per carità, l’ho
acquistato qualche domenica fa in un mercatino delle pulci e dal quale
non so più allontanarmi - dal mercatino o le pulci sarebbe la domanda,
dal borsellino è la risposta. >>. - Un sospiro e riprende – forse
pensando alle banconote ed ai documenti e semmai li riavrà - << Oggi
mi è tornato in mente “ In the middle of nowhere” – un po’ com’essere
prigioniera nella spirale di un serpente, dove la testa e la coda
siano la stessa cosa, e così imbottigliata roteare sul proprio asse
longitudinale nell’impossibilità di localizzare un qualsivoglia punto
cardinale: facciamo due teste nel vertiginoso movimento dell’ellisse -
si o forse no! >>.
Splendido:- << Dove il serpente rappresenta il male che ti vuoi
fare nel dare la mancia, presagendo salterai l’appuntamento mattutino
con il cappuccino al pensiero postumo di trovarti al verde. – Tutto
cio` estrinseca apparenza, ma è così la nostra età, inutile
soffermarsi, è dato certo, seppur intuitivo. – Uhm! – Capirti e`
troppo complicato! – Mettiamola cosi` buona che sei! >>.
Maria Stefania:- << Se è una battuta l’accetto, ma non mi fa ridere
– essere buoni raramente produce. – Sappi, so riprendermi dai
fuoripista >>.
Splendido:- << Ohi, ohi! – La mia cara Medusa ispiratrice suggella
i miei affetti, qualora sperso dal bere mi ritrovassi senza amore, lei
si prodigherebbe facendomi ritrovare la strada. – Se fossi un pittore
saprei come immortalarti, ma non lo sono, ed allora cin cin! - A te
l’onore di far saltare il tappo! >>.
Lei, prende la bottiglia ed inizia a togliere l’involucro di carta
stagna dorata e liberato il cappuccio, s’articola a disinuosidare il
reticolato metallico che permette al tappo, imbevuto a tronco di cono
nel vetro di restare ancorato al becco, complimentandosi per quanto
abbiano recitato bene precedentemente la parte ubriaca da sobri.
Splendido: - << Se avessi un laser potrei pilotare il tappo in
qualsiasi direzione sotto la spinta del raggio. – Strabiliarti nel
mostrami abile a colpire, per esempio, quel piatto nel quadro sopra la
tua testa – al centro di tutte queste manovre tu vedresti niente “ Il
vuoto “ >>.
Maria Stefania:- << Grazie! – Che meraviglia! - Ora vedo il
paranoico nel paranormale. – Attenzione potrebbe esplodere il Vulcano
>>.
Splendido:- << Infatti! – Proprio ciò mi premeva evitare nel
momento dell’esposizione scientifica dell’evoluzione di un’idea in
partenza senza costrutto, perche` più grossa di quanto sia consentito
incamerare dagli individui medi, data la cultura, non certo esagerata,
di un pensiero alcoolizzato. – E veramente preoccupante notare come
nella maggior parte dei casi, i meno acculturati percepiscano il
capire o interpretare il Mistero, come questione di prova di misura
della loro intelligenza, ostinandosi a seguire fenomenologie, anche
spirituali se vogliamo, le quali nulla hanno in comune con la Fede >>.
Maria Stefania:- << Indubbiamente, c’è da temere d’imbattersi in
qualcuno che non abbia i numeri atti ai contenuti morali. – E vada
anche questo ed ugualmente ti do` per buona, l’idea che il mistero
spirituale, senza fede, non si chiarisce. – Ma come fai a sapere che
nel borsellino ho solo pochi spiccioli e giusto la somma per appena un
ristoro del pensiero, mentre ero esattamente assonnata? >>.
Splendido:- << Ti assicuro, non ho mai seguito chicchessia a priori
– la registrazione te l’avrei data in tempi brevi, ugualmente sarebbe
stato per me un mezzo divulgativo all’aver conosciuto una persona
giusta, anche se non fossimo diventati amici >>.
Maria Stefania:- << Tu non mi stavi seguendo? – Lo so! – C’è
qualcun altro che si diverte a mettermi nella situazione
dell’impossibile e tutto questo ti sembrerà strano, è iniziato quando
il boss mi ha dato in carica privata e da custodire in casa mia, il
libro nero aziendale, in altre parole quello delle operazioni in odore
d’evasione fiscale, le quali a suo dire costituiscono l’unico vero
profitto nell’errore di credere di potersi arricchire con il lavoro,
ed anche ciò è motivo appena sufficiente, per il quale valga la pena,
se vogliamo, nel tenere la baracca aperta. – A questo punto è d’uopo
chiedersi: Chi ti ha fatto incrociare con i miei destini, se non il
Ministero delle Finanze? >>.
Splendido:- << Se non mi chiamassi come sai – ti direi sei stata
splendida in nome della tua enunciazione liberatoria dalle tasse, con
la quale mi hai chiarito grazie ai colori dei libri, come in essi si
scriva la materia contabilità per Società a Rischio Limitato. - Non ti
nascondo che parando le responsabilità, mi sta sorgendo un dubbio, tra
meritarmi e maritarmi – errore - e tale sarà per inseguire maggiori
utili nei libri, qualora dovendo vendere la società, se li ritroverà
gonfiati nelle tue consegne >>.
Maria Stefania:- << Stavo appunto andando su questo segno da nuovo
abbronzante: la moglie marinata con olio ed aceto esce più lucida. –
Pare che essere donna, senza soddisfare il gioco del destino
importante, diventando la tal consorte di qualcuno che conti, non sia
per realizzate >>.
Splendido:- << Fino ad una decina d’anni fa, era più o meno come
hai appena detto, salvo la consorte non fosse la Regina >>.
Maria Stefania:- << Ti racconto la moglie del boss e mie
supposizioni. – Inizia a catalogare tutta una serie d’indicazioni sul
percorso: a piedi, in pullman, al bar, poi voci sentite e uscite
chissà da dove – certamente con registratori o similari nascosti nelle
borse o appesi ai rami degli alberi nell’attesa che io transitassi da
quelle parti – tanto da farmi passare per un soggetto molto piu`
vicino ad un primate sperimentale, dato il tipo di bassezze cui ero
vittima, piuttosto che ad una “ Scrittrice “ di contabilità. – A
questo quadro di situazioni non certo edificanti, bisogna aggiungere
altrettante dimensioni analoghe, di lì a poco vissute, addirittura
l’incontro di persone simili, nel vero senso della fisionomia e non
solo, anche comportamentale: il carattere! – Lo so! – E impossibile
incontrare una cinquantina di persone, tutte con l’indice puntato
sullo zigomo – ma a me è capitato e tutto questo nel periodo subito
dopo la consegna nelle mie mani del libro, del cosiddetto profitto
lavoro – e questo esercito di coincidenze nel tempo, mi ha sempre
condotto ad un’unica persona – lei: la moglie! >>.
Splendido:- << Entusiasmante! – Mi piacerebbe metterti sotto
sequestro marinata. – Ma chi inizia? – Lei o tu a catalogare? >>.
Maria Stefania:- << Bravo! – Ecco il punto: fare delle persone
degli attori ed incatenarli tra buffoni pur di averli sotto sequestro.
- Ti sembra giusto ridursi a cio`, probabilmente a discapito del
livello personalità, causa le tasse? –Dipendesse da lei, personalità e
tasse, ne pagherei più io e se fossi io, tu dovresti scoprire perchè
per ora non si sa! - Ma cosi` non sara`! – Riflettendo sui perché la
moglie abbia fatto tutto questo, risulta piuttosto semplice trovare il
bandolo della matassa, se teniamo presente quanto segue: il boss,
certamente non è uno stinco di Santo, dichiara sempre il patrimonio
dell’Azienda, e bada bene, cio` riferito ai soldi, non alla gente che
ivi è impiegata, è custodito nelle mie mani e per questa ragione
dovrei sentirmi più che motivata nell’avere in queste grinfie il suo
Universo, senza il quale sarebbe perso, come il mio tempo, qualora
pensassi ad un aumento di stipendio! – Assolutamente, non ci faccio la
figura della tigre – che angoscia! - Egli si definisce altresì,
l’unico della famiglia in grado di dare continuità all’Azienda, con la
moglie ed il figlio che si ritrova, ed a sentir parlare di loro, così
come li dipinge, obiettivamente non gli si puo` dar torto. – Figurati
se la moglie, la quale io non conosco, subodorata la situazione, non
m’avesse indotto a subire la sua presenza, fino a sentirne i suoi
palpiti, intimidendomi con situazioni limite, dal malcelato intento
del poi a venire, prendendomi sotto la sua protezione, facendomi
credere chissà cosa delle extra coniugali relazioni di quel porco del
suo marito, il quale potrebbe perdere il controllo della situazione,
minando il futuro dell’Azienda e suo, ma quello che più conta: del
figlio! >>.
Splendido:- << Perfetto! – Nel caso descritto: il marito è il
diavolo nelle vesti dell’avarizia, a causa del mancato aumento di
stipendio, il quale dovrebbe essere direttamente proporzionale alle
maggiori responsabilità, divenute anche compromissorie se vogliamo, e
tale tirchio resta, se teniamo conto di tutta questa manovra mirante
all’evasione fiscale. - La moglie, nelle vesti della materialista in
moneta sonante, rappresenta il bilancino e fa null’altro, se non
forzare il peso delle forze economiche, affinché facciano sentire la
loro, sull’altro piatto della bilancia, quello a favore del figlio
buono … ad avanzare pretese >>.
Maria Stefania:- << Esatto! – Fatto è, mio caro Borlazzi ...
collega contabile, il marito non e` che sia tanto un porco, come lo
dipinge la moglie, anche se una volta, nell’allungare una mano, è
volato un ceffone – però sbattevano delle carte nell’aria, dallo
scaffale soffiate ed avrebbero potuto colpirmi - dichiarò lui >>.
Splendido:- << Ho capito: in Sicilia deve cambiare mentalità, anche
se qui siamo solo a Reggio Calabria >>.
Maria Stefania:- << Non avevo pensato al folklore! – Allunghi la
mano e ci sentiamo più “ Stretto “ >>.
Splendido:- << Non bisogna saltare da un capo all’altro senza senso
– si rischia la situazione limite, del tipo che mi stai raccontando,
ove non ci sarebbe da meravigliarsi se l’individualismo esasperato
della moglie si tramutasse in spiritismo combinato in associazione con
fattucchiere in abito da sera a coda di rospo e piume di pappagallo e
affini, con il solo obiettivo, scusato o celato di sottometterti,
giocoforza, la gelosia risultante da tale occasione, vestirà la parte
da leone. – A pensarci bene, a ciò si giungerà, visto che in ogni
direzione sei andata a sindacare. - Prossimamente dal tuo racconto, mi
aspetto affermazioni di puntualizzazione circa quanto espresso >>.
Maria Stefania:- << Anche! – Pur se non ti ho parlato di diavolerie
del tipo: carte, feticci, piatti, bracci o bilancini, ma tutto ciò era
più che ovvio, pensandoci dopo. – Certo che a trovarmi improvvisamente
oggetti simili davanti, nei momenti più impensati, bisogna convenire è
stato difficile non perdere il senso corretto delle cose. Ristabilito
una volta che il loro fine, riferito alla famiglia, vero o presunto
che sia propinato a me stessa indagando nel perchè quel oggetto di
volta in volta presentato a me richiamasse – ma che palle! – Grazie a
te, ho l’impressione che stia per svelarsi il mistero della
trasmigrazione delle coscienze attraverso il buon senso della fede >>.
Splendido:- << Centratissimo! – Il segreto delle coscienze come
frutto di un unico noi: perché andarsi ad impegolare con i peggiori,
quando il più luminoso del nostro destino è custodito in ciò che
meglio esista ad un palmo di naso? >>.
Maria Stefania:- << Uhm! – E se tua moglie ti facesse le corna? >>.
Splendido:- << Musa? - Inizio a sentire le corde del destino del
nostro incontro - finalmente in contatto con una persona, grazie alla
quale si possa parlare con intensità intellettiva su temi a me cari. –
Mio fratello quasi censura, la ricerca della lotta al diavolo - non
fosse altro che nel dialogare, si pone sempre sul piatto della
bilancia del cristianesimo buono ed a me rimane entrare nella parte
del materialista, ovvero il bilancino che tiene i piatti, con la
dovuta attenzione a non esasperarmi, pena la facile caduta sull’altro
piatto vuoto, quello dell’invidia del diavolo. – Ma ho dichiarato
gia`: non sono sposato! – Il mio rapporto sfida con le corna, e` piu`
esercizio d’ordine spirituale che altro >>.
Maria Stefania:- << C’era una volta un diavolo che per il tanto
pungere, consumo` le punte >>.
Splendido:- << Il guaio dei dialoghi con mio fratello sta nella
nostra affinità d’intenti - questa è l’unica cattiveria che gli posso
muovere, quando proprio non ce la fa spuntarla a livello culturale,
ecco ripara nel grande libro della verità divina ovvero il Vangelo –
indubbiamente, si nota sempre, la sua enorme abilità di dialogo, come
se volesse celare chissà quale verità, per poi al momento opportuno
svelare ogni mistero con semplicità disarmante ed il piu` delle volte
disarcionandosi dai Testi Sacri. – In chiesa ci vado convinto ogni
domenica – non nascondo negli ultimi tempi, avverto una certa mancanza
di non so che spiegarti, cosa senta dentro >>.
Maria Stefania:- << Capto a volo il dramma del nostro eroe qui
presente: dichiara guerra al diavolo e poi si lamenta, perché
circondato dagli stessi pungenti luciferi che si danno da fare nel
vano tentativo di condurlo a loro, mentre gli angioletti nicchiano
pregustando l’ennesima vittoria del Creato, il quale al momento
opportuno si presentera` sprofondando negli inferi i gestori del male.
– Figurarsi il fratello muovere un dito in suo favore, semmai ve ne
fosse bisogno, stabilito che a fronte della lotta al diavolo, i più
ricevono impressione d’impegno direttamente con Dio. – Tu sai bene:
chi non ha il coraggio della forza della Fede, è facile preda delle
intimidazioni, le quali nel tempo possono compromettere, qualora
avendo responsabilità, t’avventuri in slanci di spiritualità
sproporzionati. – D’altro canto bisogna ammettere che il male su
questa terra è enorme e per quantificarlo potremmo usare diversi metri
di misura - ti confido infine, in virtù del succitato argomento che
potremmo nominare “ Slancio “ mi sento più forte, più serena se
vogliamo, circa questo piano di sentimento da motivata e coinvolta in
una dimensione salutare, nel senso dietetico della parola, ove tutti
gli ingredienti siano soppesati per un piatto dal pensiero più elevato
nel discorso: grazie! >>.
Splendido:- << Se gli angioletti fossero cosi` come assicuri in
attesa di lievitare tra le note di un programma mentale, anche se li
preferirei più attivi, m’inginocchierei ed a te intronata seduta
stante chiederei la mano, per premiare i punti di forza delle tue
verità, le quali stanno trasmigrando dalla nuova coscienza
intellettuale che si sta formando nell’aria spumeggiante di virtu` in
cerca di sbocchi spirituali confacenti a questa realtà che avverto
nella tua propria dimensione o proiezione d’essa e con me in parte
medesima, impastato fino al collo >>.
Maria Stefania:- << E se ti portassi l’assegno ...? >>.
Splendido:- << … Quale? – Per certe cose ci vuole più nobiltà
d’animo, la storia della moglie, del tuo titolare, tra l’altro, è
troppo semplice e non mi convince affatto >>.
Maria Stefania:- << Il mese dopo, quando ormai sono convinta che la
moglie faccia tutto questo per gelosia, la quale monta fino a gonfiare
morbosamente il tempo, data la preoccupazione per gli interessi, ecco
nuovi pensieri presentarsi all’orizzonte. – Sai com’è? – Le storie dei
ricchi sono sempre più complesse – se non c’è l’oneroso investimento,
è facile che nel tempo l’ozio di un bene o la giacenza del capitale
senza costrutto, si dissolva in se stesso perdendo valore. – Questo è
per darti un aspetto del punto assurdo del mio boss e sua consorte e
loro danza intorno al denaro. – E impressionante, come nessuno dei due
sappia viversi il tempo libero, se non in proiezione dei soldi >>.
Splendido:- << Sei bellissima! – Tanto bella e tanto onesta pare,
la donna mia quando altrui saluta - citazione antica e famosa. – E`
inutile pensare ad un titolare d’azienda che si prodighi in licenze
affettive con la sua ragioniera, non e` professionale e ciò che più
conta: non rende! >>.
Maria Stefania:- << Ma come ti permetti fare simili illazioni che
denunciano povertà di consiglio? – Infine poi, abbottonati la camicia
che non sto certo qui a contarti i peli sul torace – ho ben altri
calcoli da quadrare! >>.
Passa un lungo tempo con i due ognuno chiuso in se stesso – l’uno
di fronte all’altra, con il rispettivo bicchiere tra le mani >>.
Splendido:- Sebbene filtrati, una volta mi hai dato quasi dello
scemo ed ora del povero squallido. – Se tu ed io fossimo la stessa
persona penserei che la parte in gonna voglia prendere il sopravvento
>>.
Maria Stefania:- << Oh mio caro! – Ti prometto la prossima volta
sarò vestita da sera: in pantalone! >>.
Splendido:- << Non correre troppo, ho dei dubbi – lascia stare il
pigiama a strisce! >>.
Maria Stefania:- << Se ciò possa farti piacere, sappi che io non
appartengo a quel tipo di donna che ancora si lamenta d’essere nata
dalla costola di un uomo e per completarlo sia condannata a stargli
accanto. – A proposito, che cos’è la Pentecoste? – Chiedendo scusa
alle tre Marie, trovo prematuro stare sulla tua pancia, perciò prima
raccomandavo d’abbottonarti la camicia! >>.
Splendido:- << Ho capito! - Meglio salti la cena! – Con la scusa
della religione, premendo sulle costole, fai uscire dal cilindro delle
tue chiacchiere che ho la pancia – niente di peggio, per me,
perennemente a dieta >>.
Maria Stefania:- << Siediti per favore! – Voglio prenderti per la
gola - tra poco si mangia! – D’ora innanzi, chiunque si permettera` di
sfociare nel volgare con supposizioni che guastino l’ambiente del tipo
succitato di linea, della quale tanto ti preme, farà sì che
m’adopererò all’edificazione d’arrocco di una torre più grande di
Babele e sara` appeso per le orecchie in bella mostra pubblica, come
simbolo della sua confusionaria trasgressione. – Sei autorizzato a
comportarti uguale con me! – Dicevo d’acquolina in bocca: ho un gelato
che aspetta solo di essere divorato! >>.
Splendido:- << Come si faccia ad usare un termine da dopo cena tipo
“ Divorare “ per un gelato che decisamente non va preso a morsi? – Ma
se è espressione di virtù del rispetto in chiacchiera, che nutri per
mio fratello Monsignore, il quale come antipasto si fa l’ostia, allora
mi sta bene. – Il genere pornografico non mi si addice e senza
andarmene troppo nell’osè, avresti potuto dire tranquillamente
leccare, purchè non ti faccia trovare a mimare il gesto con la lingua.
– Ed ora dimmi, quale pantalone è in cattiva fede: quello che
indosseresti per la prossima volta o quello da vestirsi per chissà
quando? >>.
Maria Stefania:- << Guarda, ti avverto: se questo è un discorso gay
resto delusa? >>.
Splendido:- << Mentre se fosse da uomo ti ecciteresti fino ai
Bronzi? - Ah, ah, ah! – Inventa come siamo al naturale! – Hai
guadagnato un punto simpatia e poi mi hai costruito un harem da far
invidia a Principi ed a Reali stufi di tante cortigiane intorno - non
ci sarà strega da poter lusingarsi delle sue fatture, la quale mi
faccia desistere dal rinunciare o profittare dei miei appetiti
sessuali nei tuoi confronti. - Da sola vali minimo quattro dive, tanto
che non saprei da quale punto cominciare ad infilzare con la mia
forchetta la pietanza che mai mi sazierà del tuo corpo. – Speriamo di
non dover aspettare che mio fratello divenga Cardinale, così salendo
di grado riesca ad orizzontarmi di nuovo ritrovando la mia bussola
dispersa in una serata a cena da te. – Quando si dice il discorso,
sciolto nelle parole non dette, forse i tuoi titolari hanno bisogno
d’artifici strani per eccitarsi, da ricchi libidinosi cercano il
piatto più condito, per tal motivo i pentoloni delle streghe sono più
profondi, i filtri d’amore hanno bisogno di tanti ingredienti
particolari e tu hai enunciato veramente bene il dilemma della loro
perversione ansiosa sulla tua persona: complimenti signorina! >>.
Maria Stefania:- << Troppi consensi possono nuocere – spesso gli
uomini d’affari, all’inizio di un qualsivoglia rapporto, si esprimono
in modo diverso da quello che sono. - Perchè dovrei cambiare
atteggiamento? – Preferisco la parte più pepata - preparati al peggio!
– Se vuoi tacciarmi di stregoneria, non privarmi della mia scopa! >>.
Splendido:- << Siediti qui! – Così potrai andare in giro come un
disco volante. - Causa la tanta polvere atmosferica, c’è chi ha fatto
le feline sulla farfalla – tale eri e tale tornerai - recita il
sermone della bellezza libera, svolazzante di un giorno. - C’e` chi
sostiene la polvere atmosferica sia la causa della nascita delle
stelle. – Con gli elettrodomestici, è bene aspirare sempre polvere
che si addice al proliferare dei ragni, i quali possono catturare
farfalle nelle loro tele – imprigionandole! >>.
Maria Stefania:- << Meglio dimenticare gli insetti e parlare di
cervelloni. – La settimana scorsa ebbi dei dubbi su “ Esoterismo “
iniziato con Aristotele o Platone? – Non ricordo bene >>.
Splendido:- << Uffah! - Mi fai essiccare la gola con queste domande
trabocchetto per misurare la mia cultura non liceale. – Non lo so –
penso ... >>.
Maria Stefania:- << … Assolutamente non volevo pungerti! – Sapere
chi fosse più vate tra i due, colui che più di tutti dava al suo
discepolo e solo a lui o quantomeno ai suoi allievi più meritevoli
della scuola, tutta la verità ovvero la somma delle sue conoscenze, le
quali restavano comunque circoscritte nell’ambito del gruppo. –
Fenomeno, questi esoterico, caduto in disuso grazie al cristianesimo,
ove tutti godono la realtà del tempo, studiandola nella medesima luce
di Dio, in virtù dei testi >>.
Splendido:- << Non ti stai perdendo niente! – Proponendo a più non
posso, quanto sei saccente! – Platone ed Aristotele erano
disponibilissimi per tutti e se pure fosse Socrate, cosa cambierebbe?
– O forse gli daresti del diverso sol perchè amasse passeggiare oltre
i confini del pensiero mentre insegnava? >>.
Maria Stefania:- << Il tipo si` che era spinto.
Amava insegnare passeggiano nel parco. – Se gli facevi il verso,
avrebbe risposto non conosco, pero` fingiamo di sapere o viceversa, ma
non lo gridiamo troppo in giro, altrimenti si crea un bordellina nel
quale rischiamo di raccapezzarci a stenti – sono millenni che corre
voce e sempre più spedita sulla sua virilità: vale più la parola o
l’atto? - Inizia col dire passeggiamo, poi passa alla velocità da
crociera ed eccolo ora in formula uno ed è sempre là a smarmittare tra
i primi del pensiero di tutti i tempi in gara: Socrate! – E sia! - Mi
metto nel piatto dove tu non vuoi mai mangiare: sono pagana! – Forza!
– Dillo solo a me – ti piaccio più con il pantalone che indosso o con
quello da sera - quello del pigiama? >>.
Splendido:- << Orbene, come sai, noi uomini siamo educati ad essere
cacciatori ed io dovrei rispondere che ti preferisco in indumenti
intimi by night, senza mettere che sarebbe più facile e comodo
spogliarti trovandosi a letto, piuttosto sfilare accarezzando
l’effetto rasato dello short puattone a bustino alto che mostra appena
i seni. – Ma preferisco non esprimere nessuna preferenza e lasciarti
nella curiosita` del mondo gay, allineandomi alla tua delusione di
dubbio che non calza il garbo o soddisfazione che meriti! – Come puoi
notare dalla mimica che accompagna il testo non suggerito: a gentile
richiesta, so recitare! >>.
Maria Stefania:- << Ottimo! – Ritrovarsi nel comportamento per
meritarsi l’altra parte, fino ad essere serviti a dovere – di questo
passo e siccome l’appetito si esprime innanzitutto in posateria, puoi
anche togliere i gemelli ai polsini e dimostrare il commensale che sei
>>.
Splendido:- << E no! – Accennavo togliermi la cravatta,
eventualmente poi, avrei aperto un po’ la camicia e tu, qual leonessa
che non perde attimo dei movimenti della sua preda, porti avanti il
programma all’azione successiva e subito vuoi vedermi sbracciato? –
Non mi va! – Così mi sento linciato – colpito nelle parti del corpo,
mie personali! >>.
Maria Stefania:- << Gesù, Gesù sei incredibile! – Per favore tieni
l’accendino acceso con il braccio teso, mentre io fischiettando entro
nel porto, facendo attenzione agli scogli “ Linciare “ che espressione
dura hai usato. – A parte le particelle pronominali, non ne hai
centrata una, d’espressioni colorite >>.
Splendido:- << Scusa! – Forse ho usato un termine eccessivo - fatto
è: la libertà mentale si riduce quando è in conflitto personale con un
rebus d’idee lontano dalla risoluzione, per non cadere nell’improprio
essi, poi vedremo chi, si trascinano stancamente, ma non causa l’ora
tarda, bensì certe pieghe dei nostri discorsi, i quali partoriscono
frasologie sbagliate >>.
Maria Stefania:- << E` che sei ostinato! >>.
Splendido:- << Io? – Ah, ah! – Soffri a priori ogni perché, temendo
non si risolva a tuo favore. – Altro che equilibrio! – La bilancia di
Palazzo della Giustizia per te potrebbe non essere sufficinte! >>.
Maria Stefania:- << Se a sua signoria dovesse calare la testa, ho
un pillolone che fa al caso – non ne faccio uso – voglio vivermi “
L’estasi “ della maternità >>.
Splendido:- << Sono sbalordito! >>.
Maria Stefania:- << Forza caro amico mio, abbandona la stanchezza
nella torre della freschezza che filtra i confusionari – sarai
coadiuvato di tutto il mio supporto “ I vuolsi così colà ove si puote,
indi poscia e più non dimandare ” citazione antica, non mi si addicono
ed a lasciar poltrire sul divano, a tentativi sessuali senza soluzione
non sono atta. – Per ottenere il meglio da me, devo promettere di
trattarti persona che non vuole essere posta su bilance o bascuglie a
pieno carico – la tua idea di misura del peso morale della gente, sarà
pure carina, ma ora è meglio che la spedisci in soffitta – oggi si
usano lettori di misurazione chilogrammatiche elettroniche, le quali
pesano nell’aria a te e le sciocchezze che vai cianciando >>.
Splendido:- << Hai ragione! – Il sistema elettronico nel suo
amplesso tra pesi e spesa, è capacissimo di leggerti quanti spiccioli
hai in tasca e per il tanto che possiedi, registra l’importo della
frutta al passaggio sul nastro scorrevole: che cassiera in gamba! –
Dare tanto resto per un centesimo di secondo o minuto – costerebbe di
più, calcolando il costo della manodopera nel tempo >>.
Maria Stefania:- << Continua pure! >>.
Splendido:- << Satelliti che lanciano onde invisibili, capaci di
farti avvertire anche l’audio nel momento che accendi il televisore –
l’incredibile potere del raggio laser, ossia, tutta una serie di
diavolerie atte a farti sprofondare sempre più giù, qualora non si
prendessero nel verso giusto. – Tieni presente che gli strumenti
bellici, cioè i tali e quali che garantiscono la pace delle Nazioni
ovvero la sicurezza del Mondo, si muovono completamente nell’ottica di
tale complesso >>.
Maria Stefania:- << E c‘è chi tale fenomeno lo chiama healing
ovvero energia a tutti i costi. – Poco male, per la pace garantita
dalla bomba nucleare. – Malcelata speranza di pace atomica,
nell’aprire la finestra, qualche spermatozoo di passaggio partorira`
chissà quale germoglio. – T’immagini l’imbroglio di persone dalle
stesse energie mentali, perché il lettore tecnologico si diverte ad
impostare due uguali? >>.
Splendido:- << E vero! – Un cattolico non dovrebbe temere
stregoneria o spiritismo. – Oggigiorno gli espedienti tecnici a
disposizione dei ciarlatani sono innumerevoli ed avere uno schermo
filtro in tale direzione non è peccato. – Risparmia presentarmi
chicchessia ritieni di basso livello morale o d’immagine, sarei in
imbarazzo, non saprei come comportarmi. – In quanto alla tua idea di
stregonèria con tutti quegli accenti stressati, sì come hai
pronunciato la parola, lascia perdere, non userò schiaffoni, ci
penserà la frusta ad esorcizzarti e risparmia d’eccitarti per quando
sarà colorato il tuo deretano a strisce bianco rosse che al sol
pensiero ti distraggono nella conoscenza, ci stiamo appena
presentando, baderò io ai tuoi bollenti spiriti. – La Strega nemica
non vince! >>.
Maria Stefania:- << Che uomo! – Impressionante, è ciò che m’hai
trasmesso! – Ho avuto la sensazione che ti sia sentito offeso, come
può capitare a chi non sia in grado di sostenere i costi di guerra! –
Ti consiglio di stare in pace con me! – Cosa ti hanno fatto? >>.
Splendido:- << Mi ha dato fastidio l’illazione di taluni che si
sono permessi di sfiorare il pensiero di Cristo sulle acque sostenuto
da energie umane >>.
Maria Stefania:- << Sei meraviglioso! - C’è da applaudirti! – Si
fanno guerre e si sprecano capitali perché Cristo è capace di far
credere a chi si scoccia di credergli che è vero ma non ci credo
moltiplicato tre ed in nome di queste verità sconce nell’aria, ci
s’indebita ripetitivamente? >>.








La Parola Ancora
III Parte

Maria Stefania:- << Un mio caro vecchio amico, ex vicino, dove
abitavo da ragazzina, con il qual mi sento telefonicamente, minimo una
volta a settimana – appena una decina di giorni fa, sono stata a cena
da lui – festeggiava l’ottantaquattresimo compleanno – da quando si è
ritirato da lavoro, non frequenta più nessuno, per dedicarsi alla
lettura.
- Un paio d’anni fa andò in clinica per un’operazione – era molto
preoccupato o forse lo ero più io, tanto da rovinare una settimana di
licenze - affermò lui. – Questi, la sera prima dell’intervento, volle
svelarmi un suo segreto, raccomandandomene il buon uso. – Splendido,
non ne far parola con chicchessia, ti raccomando! - Mai sia dovesse
giungere all’orecchio di un suo pronipote, semmai esiste o si
sentirebbe nell’aria e qualche giornalista zelante riportasse la
sensazionale notizia. – Sto svelando un qualcosa che ti lega a me a
livello esoterico “ Il segreto dell’occhio della croce “ è quel
prodotto che tu acquisti in sovrapprezzo e ti appaga per le più
svariate argomentazioni dal costo tuttaltro che in rapporto
all’utilità dell’oggetto stesso >>.
Splendido:- << D’accordo! – Non si può certamente comprare la
materializzazione del Cristo al supermercato, salvo non si voglia
cercare nel prodotto, quale espressione del lavoro quotidiano
dell’uomo. – Eppure a me è successo! – Ero all’estero ed un
illusionista, nella hall di un importante albergo, voleva vendermi un
chiodo arrugginito – spacciandolo per l’originale della nostra Croce –
per avvalorare la tesi, mi presentò una documentazione perfettamente
catalogata – ancor oggi mi chiedo se fosse più un tipo abile in
trucchi o un antiquario di successo. – Il prezzo era interessante, con
centottanta milioni di lire, a suo dire, sarei stato in grado di
aprire un occhiello nella materia, per una veduta a largo raggio,
capace fintanto, sino avvolgere il mondo! – La cosa più assurda, fu
quando mi assicurò di essere sulle tracce del Meritevole. - Neanche lo
conoscevo una mezz’oretta prima, sia lui che il Meritevole appena
balzato agli onori della cronaca - sono passati dieci anni ed al solo
pensiero mi sento ancora confuso. - All’atto dell’acquisto mi avrebbe
dato un’ulteriore documentazione delle famiglie note che avevano avuto
l’oggetto in possesso e ne garantivano l’originalità. – Insomma, stavo
quasi per chiedere un prestito a mio fratello. – Il tipo del chiodo,
parlò per oltre un’ora – era una persona piacevole – penso dovesse
stimare di avere parecchie possibilità di successo di vendita
nell’oggetto che mi stava affibbiando - gli lasciai il mio numero
telefonico – ancor oggi vivo di riflesso perplesso al pensiero “ Non
mi ha più telefonato! “ - Per la maggior parte dei drin, a lui penso
ed a come abbia perso l’affare della vita >>.
Maria Stefania:- << Attraversando la strada in una serata fredda e
piovosa, vedo la figura della moglie del titolare in una specie di
schermo luminoso – ormai avevo imparato a conoscerla senza saperla. –
Degli esperti di psicologia aziendale mi avevano sottoposta ad una
sorta di training in cui avevo ricevuto, mio malgrado, la sensazione
di avvertirne anche i suoi palpiti. – Per esempio: mi sedevo in
pullman e sul sediolino c’era una fotografia di lei, la moglie -
intanto tra i viaggiatori in piedi si apriva un varco che mi portava a
guardare dall’altro lato dei posti a sedere, e spostato in avanti o
indietro, lo spaccato tra folla di gente, la luce che questi
emanavano, zumava sugli stessi capelli, vuoto di folla, taglio e
colore della foto, cui sotto il mio sguardo, sul posto seduta
succitato ed ancora stranamente libero, con tanti passeggeri in piedi
stipati, allora il fascio dello spazio appena impressionato da un’idea
visiva, in associazione apertosi sull’obiettivo, si richiudeva,
mancava solo sentissi il clic. – Analogamente succedeva per la sua
altezza o linea che richiamasse il suo modo di camminare, eccetera –
la cosa incredibile di queste similitudini tra persone e fatti che
entravano nel mio pensiero, è circa lo scaturire da un qualcosa cui
non sapevo come fossero trasportate, le quali mi conducevano a pensare
a loro, come se volessero farmi entrare nell’idea essi volessero
serberei di loro. – Ecco! - Ho presentato in quali frangenti, penso di
aver conosciuto la moglie, anche se non ricordo precisamente quale
momento, sia quello in causa, tra queste manifestazioni di un non so
preciso, mentale che avverto ed esiste! – Nel tempo ho avuto
l’impressione, piu` di una volta, di non aver ricevuto il messaggio
che cammin facendo mi fosse stato preparato – allora ecco dal pullman,
nelle circostanze, vero e proprio carrozzone ambulante, cambiavano
scenario come se fossi a teatro ed alla fine, si otteneva lo stesso
risultato – tanto simile era lo sviluppo della situazione, cui avevo
la percezione di vivere lo stesso tema, il quale non avevo voluto
seguire prima, lo stesso medesimo, mio malgrado subivo: non mi è mai
piaciuto fare da cavia! – Giunsi al punto, per non essere vittima
dell’ambiente circostante, in strada iniziassi a camminare con gli
occhi a terra, fino a cominciare a diffidare di parenti ed amici,
anche perché, prima d’ipotizzare la moglie mandante dell’incubo che
stessi vivendo, non fu certo facile. – Da lì poi, e se fosse altri
poco importa, se non constare di essere usciti dall’angoscia, grazie
alla convinzione fosse lei. – Prima d’allora, se fossi andato a
raccontarlo a qualcuno, nella migliore delle ipotesi avrei ricevuto un
consiglio di recarmi a visita di carattere specialistico clinico in
materia mentale, e cio` sarebbe stato il minimo che potessi
aspettarmi. – Niente di peggio in certe situazioni! – Non so dove
abbia trovato la forza di fare quadrato sul mio perimetro cerebrale,
fino ad erigere il mio cubo su di esso – magari battendo la testa,
contro tutte e sei le murature, pavimento di marmo compreso, e con
esso su ogni ambiente dei muri domestici, fino alla mia sicurezza
premiata alla fine, quando sono uscita da questa paranoia. – Una volta
stabilito quella dovesse essere la foto della moglie – ecco comparire
un’altra immagine associativa, tipo un fazzoletto sul sedile, rimasto
vuoto per un istante, sul quale leggo un’iniziale, mentre la persona
appena alzatasi accanto a me, si appresta a scendere, lasciandomi alla
fermata del pensiero, sensazione questa, che subira` anche lo stress
del nome in preannuncio da sentirsi nell’aria. – Non te lo so spiegare
esattamente, ma è come se tutto questo uscisse a galla dal profondo di
chissà quale intelligentia o forse l’effetto risultante dell’insieme
di tutte le streghe a congresso. – Salgo sul marciapiede, dopo aver
attraversato la strada nel punto dove non ci sono strisce pedonali,
come se attratta da una figura dalla forza misteriosa in rilievo su un
manifesto pubblicitario alla parete di fronte e raccogliendo tutti i
dati dal mio archivio mentale e relative coordinate ne traccio
l’identikit, il quale viene identificato e catalogato, quale
appartenente al figlio, grazie principalmente alla forte somiglianza
con il padre ed a lei stessa o quanto d’essa moglie abbia recepito. -
Se ci ripenso e non mica ciò è lontano - ahimè! - Ero diventata un
raccoglitore di dati >>.
Splendido:- << Normale! – Io, non edotto in computer, al massimo
potrei diventare una cartellina per appunti cibernetici, dove
troveresti subito tutto, grazie all’applicazione animata dell’oggetto
- ostia imbustata! >>.
Maria Stefania:- << Non bestemmiare! – Grazie! – Aspetto in regalo
una cartellina per metterci dentro le ricette del ” Buongustaio
gemellato “. – Ma non ti preoccupare, l’ansia della storia che ti ho
raccontato è superata e se do l’impressione di un’espressione più
pensosa del dovuto, non è tanto per questo semi incubo vissuto, quanto
per l’incredibile difficoltà nel non riuscire a liberarmi la mente
dalla situazione, assurdamente surreale dianzi descritta, della quale
non vale la pena farsi carico appresso. – C’è stato un momento di
notevole difficoltà, quando la storia non mi sembrava avesse una
dimensione di concretezza terrena – a quel punto iniziai a sentirmi
attratta da un vaporoso astratto nel quale m’immergevo totalmente –
dove il quotidiano non aveva alcun rapporto con il reale, se non una
voglia disperata di non sprofondare negli abissi dell’oblio mentale. –
A distanza di tempo, mi sento di affermare: se non fosse stato per il
rispetto che nutro per la mia logica, quasi sicuramente mi sarei persa
- la saggistica è sempre stata la mia lettura preferita e forse è lì
che ho trovato la forza di uscire da tutto quanto si presenta
complicato. – Mi piacerebbe tanto leggere di un “ SirePope “ ma non
n’esistono – tu saresti perfetto all’uopo! >>.
Splendido:- << Signora d’atto e di fatto! – Finisca di raccontare –
prego! >>.
Maria Stefania:- << Salgo sul marciapiedi, naso in su calamitato
dallo schermo fittizio a parete, ove noto i capelli e la mia nuca
riflessa in esso – di scatto mi giro, per scorgere il proiettore:
inutile! – Passa un pullman e poi subito un altro – un camion con
rimorchio viene da una parte, e tante macchine, si blocca il traffico,
e gas di scarico e clacson. – Forse volevi vedere qualcosa? – Mentre
mi rendo conto di questa improvvisa apocalisse, una fiumana di gente
con molti ombrelli aperti, i più dei quali si rivoltano al vento,
sopraggiungente verso di me. – Nel maltempo, tra la folla frettolosa e
bagnata mi ritrovo accodata a questi, come fossi stata avvolta dalla
loro massa corporea prima di superarmi in me stessa, senza farmi
affliggere dalle presenze insolitamente caotiche e numerose, e così
come sarebbe stato ugualmente con o senza di me, ormai quella gente
c’era ed erano loro che facevano numero piu` di me, proseguo come se
nulla fosse accaduto, in quanto quello è il tragitto serale per
rientrare a casa. – Cos’altro avrei potuto fare? >>.
Splendido:- << Risposta tipica: nessuno sa meglio di te come
prosegui nella storia e sicuramente bene, nel momento assodato, cui
sai, come distinguerti dalla massa! >>.
Maria Stefania:- << Casa dolce casa! – Quello feci, ove giunta,
accesi tutte le luci ed aprii ogni porta ed ancora bagnata m’infilai
sotto le coperte. – L’indomani mattina mi svegliai con una nuova
certezza: dove non ce ne può la madre si presenta il figlio a difesa
del patrimonio familiare, pare che io per tutti sia parte in essere. -
Ohi, ohi! – Inizio a sentire il peso delle scocciature presentarsi di
lì a poco, ed a pensare seriamente alla ricerca di un nuovo posto di
lavoro. – Questa è storia molto recente, di appena un paio di
settimane fa – che noia! >>.
Splendido:- << Chiamala noia? >>.
Maria Stefania:-<< Sembra movimentatissima, finchè non la si sgama
– poi si risolve miseramente! >>.
Splendido:- << E così ti sei inserita completamente nel discorso di
guerra a difesa del capitale familiare che non ti appartiene e di
conseguenza ti scoccia. – A ben pensarci, ti avevo semplicemente
chiesto di seguirmi nello scioglimento risoluzione del rebus che mi
attanaglia ed ora ritrovo “ Non mi ricordo “ come se fosse titolo di
a che punto stavamo nel fatto interessante. – Ascoltiamo la cassetta
registrata! >>.
Maria Stefania:- << Alt! - Già preavviso, cosa dirai prossimamente
– ora te lo anticipo: un tale ha partorito un programma flagellante
contemporaneo, dove lo spettatore si trova in una lunga serie di
puntate televisive a scoprire se non a subire il diavolo, come parte
predominante di un giallo televisivo. – Stiamo assistendo al dramma
dello spettatore in poltrona e pantofole che si rinnega nel continuare
a seguire vanamente il programma, scocciato dall’impossibilità, dalla
sua impotenza di veder imprigionato il killer, secondo giustizia, in
quanto essenza “ Lo acchiappi per le corna e se ne scappa per la coda
“ è solo un modus dicendi o è qualcosa di più - ahinoi!
- Cosa pensi?
- Mi sono avvicinata ai tuoi rebus, impegnandomi a conoscerti per ciò
che evidenzi, riempiendo l’aria di concentrazione assurda per seguirti
a tono? – O dovrei preoccuparmi per una tua alzata di testa circa il
tipo che io sia la tale, appartenente a chissà quale ingrippatissima
organizzazione e per talaltro motivo, stia a leggere nella tua mente,
in quanto genio? - Ti odio! >>.
Splendido:- << Cosa sento? - Strano effetto, ti fa, riconoscere
superiori! – Hai notato: dall’errore di stampa del tutto attaccato “
Od ed io “ schizza la parola “ Odio “ lo stesso si può dire del
vocativo “ O Dio “ ci metto l’esclamativo! – Dimmi: che peccato c’è
sentirsi professionalmente ricercatore, magari si è solo
rappresentanti di coni gelato o semplicemente si è appena gelosi di se
stessi e dalla propria innata voglia di superarsi, ogni qual volta si
partorisce qualcosa di buono e proseguendo si resta di stucco, notando
com’e` difficile alzare l’orizzonte al particolare precedente di
successo? – Con questo spero di averti completamente soddisfatta a
livello dubbio – non ascolti in chiave subdola, lo avverto dalla
bellezza della tua sensibilità! – Ora, mi piacerebbe approfondire
l’esoterico personaggio che muove le fila della tua incresciosa
situazione tra boss e famiglia >>.
Maria Stefania:- << Ritieni ci sia un regista? >>.
Splendido:- << Un consulente filodrammatico ci sarà o meno,
metterti al centro degli interessi familiari, è attestato dimensione
preferita per il loro focolaio domestico. Non avverto regia esterna ai
personaggi succitati >>.
Maria Stefania:- << E continuerebbero così a piu` non posso, nei loro
giochi ottusi, se non accondiscendessi ai fini preposti a mia
insaputa? >>.
Splendido:- << Poniamo l’esempio che mi sia sentito illuminato a
livello d’impegno morale e sociale, cercando di sedare sul nascere
ogni spiraglio agli Avventisti di Fine Millennio – movimento il quale,
certamente non apre le porte al Paradiso >>.
Maria Stefania:- << Il Paradiso è un luogo aperto. – C’è anche il
cosiddetto fenomeno dei menefreghisti ad oltranza, esso amplifica
sempre più le schiere dei suoi proseliti, consegnandoci un’indiavolata
società anarchica. – Quante altre stranezze religiose esistono? –
Bisognerebbe mettere un po’ d’ordine nel mondo delle spiritualità! >>.
Splendido:- << Signorina diamoci da fare a liberare il regista da
questo imbuto senza uscita – sono le persone buone e giuste che se
riescono a far quadrato sono capaci di disarmare il diavolo ed
ottenere del buono anche dai luciferini, non fosse altro per
l’infinita pietà del Creato >>.
Maria Stefania:- << Insomma, da tutto il disegno: bilance, pesi e
braccetti oscillanti ne esce fuori un povero diavolo da salvare >>.
Splendido:- << Perché tu preferisci un diavolo ricco di corna
lunghe da qui alla prossima fermata del tram?
- A proposito auguri per la tua maternità e per quando sarà, meglio
dedicarsi a letto, nella polpetta alla diavoletta >>.
Maria Stefania:- << Ecco! – Si, pepate, infuocate, e fermati qua,
non andare oltre! – Seda i tuoi bollenti spiriti! – Immaginiamo il
padre, quale autore degli espedienti da situazione particolare, dopo
aver stabilito io sia la persona ideale per il figlio, mi sta
conducendo in giro psicologico all’altare, secondo la sua volontà,
contento di aver verificato la mia solida personalità, molto
affidabile per il futuro della sicurezza aziendale, in quanto, sebbene
in circostanze di forte stress psicologico, a lavoro sono stata
perfetta! >>.
Splendido:- << Ti sei dipinta addosso un quadro edificante – non
c’è che dire! >>.
Maria Stefania:- << Sembra “ Un sogno per il successo “ facendo
attenzione non assurga ad incubo, allora potrebbe essere scambiata per
una psicopatia, fatale conseguenza alla dichiarata lotta al diavolo:
l’aumento dello stipendio! – I soldi ancorano ancora più su? – Mai
pensato prima a questa cosa qui aggiunta ora! - Ah, ah! – In genere
turba, a noi di sesso femminile, la fanciullezza, o meglio l’età della
pubertà o pochi anni dopo, quando la conoscenza delle cose inizia a
farci avanzare pretesa, per esempio che la porta di casa al rientro
dalla serata si apra in orario più tardo, appartenenti che siamo a
famiglie di stampo tradizionale o circa tali. – In genere la libertà e
sua relativa privazione, è la motivazione principale di
scombussolamenti mentali – in questo senso, ho sempre avuto nella
giusta misura i miei spazi, rientrando a casa in orari ragionevoli. –
A volte si e` turbati anche per ragioni di cuore; assicuriamo questo
ultimo aspetto psichico dell'amore, qualora fosse vero, ci terrebbe
più giovani >>
Splendido:- << Cosa non sia capace di raccontare una tigra, che
s’illuda di uscire dalla sua cattività, auto costruita, senza essere
malvagia nel momento dell’indagine che comunque il medico deve
svolgere, sapendo può andare a smuovere un forellino otturato dal
tempo – ingigantendo la psicopatia che potrebbe smuovere masse in
chiave economico politico o religiose vogliose di maggiore diffusione
del Cristo >>.
Maria Stefania:- << Non soffro di piccoli vuoti mentali. – Le
psicopatie sono state un’invenzione della serata, infine non
m’interessa proprio uscire incontro le masse, almeno ora che siamo
all’atto delle conoscenza, la nostra! >>.
Splendido:- << La prima o l’ultima frase mi è sfuggita? Poco male,
la conoscenza procede! Un dubbio m’assale: se questa mancanza
generasse corna? >>.
Maria Stefania:- << Oh, bello! – Mi fai ridere! - Adesso non
pensare che io sia ferrata, a tener a bada boss e chicchessia –
nonostante abbia superato il mio training psicologico attitudinale, di
tempo ne è trascorso. - Più giovane, in questo caso, non significa
essere d’età nel fisico quanto nello spirito. – A questo punto
cortesemente, sali in soffitta e raccontami chi fai scendere con la
bilancia in mano. – Chi e su quale piatto, adagi o scaraventi con
certezza tra me e te o tra boss e famiglia e me – assodato tutti i
personaggi hanno rivestito i ruoli d’ogni altro degli stessi, o per
essere più precisi, hanno avuto la possibilità d’esprimersi nelle più
disparate situazioni, non fosse altro come da proiezione della mia
logica, in quanto sono io che sto pensando ciò, non loro! >>.
Splendido:- << Salvo il regista del giallo televisivo, qualora non
si renda conto della sua presentazione del fenomeno di negatività
contemporanea, cui stiamo interrogando noi stessi e con il quale sta
facendo drizzare oltremodo la pelle ai telespettatori, anche se alla
fine, penso che la bilancia andrei a scomodarla rimettendola al suo
posto in soffitta ed immediatamente, solo per lui, al fin che questi
si liberi della sua angoscia presentandoci lo stesso equivoco in
chiave grottesca, dove ogni cosa si pianifichi senza pesi o contro
tali. – Ovvio, che per grottesco, s’intende uno spazio buio in cui lui
va a pensare “ Buffonesco “. – Bisogna convenire che anche questo è un
modo d’allontanamento dall’idea di leader, che alcuni usurpatori
dell’effetto tecnico, tacciandosi come principi della notte della
magia tenebrosa, vorrebbero affibbiargli, oscurandolo >>.
Maria Stefania:- << La differenza tra noi, sta nel fatto io parlo
delle mie esperienze in prima persona, mentre tu alle nostre domande,
hai sempre un paravento trincea da lettura con riferimenti analoghi di
personaggi comuni, come fai poi, a rispondere a che a ciò che ti poni
in siffatto, è mistero che scopriremo un altro dì. >>.
Splendido:- << Non necessariamente! – In sostanza, avrei reso un
servigio a Dio, spostando un tale dal piatto della bilancia
dell’invidia del diavolo e sempre nella Grazia di Dio permettendo,
vederlo posizionato nel ruolo di materialista esasperato, bilanciere,
dove si può andare a finire per esigenze di cassetta, come si usa in
gergo cinematografico: quanti attori recitano a copione ciò che non
condividono nella realtà? >>.
Maria Stefania:- << Certo! - Dal piatto dell’invidia del diavolo,
bisogna per forza maggiore andare all’asse mediale che tiene i pesi. –
Non mica da un attimo all’altro si può essere pessimi e subito dopo
buoni? – Resto a pregare Nostro Signore Iddio che abbia pietà di me,
per aver seguito con apprensione tutte le puntate del giallo
televisivo che tu hai citato. - Nel contempo esorto il Creato, mi sia
data la forza della speranza di vedere la parola fine, alla farsa che
sto vivendo intorno a me dove lavoro >>.
Splendido:- << In risposta alla tua ultima frase – mi sento
impreparato a trarre le conclusioni, perché mi hai dimostrato di aver
centrato a priori i miei pensieri, anche se mi sembra presentato da
parte tua, un aspetto nuovo del genere “ Parodia “ almeno così pare
nella radice della parola ed io non so come prenderli e dove porti,
abilmente avvolgente quale dimostri di essere nel girare i personaggi
>>.
Maria Stefania:- Aiuto! – Stavo col pensiero. – Ti sei lasciato
coinvolgere oltre il dovuto, dalla “ Parodia dell’adolescente “ –
togli paro resta “ Dia “ cioe` essenza al femminile del Divino? –
Smettila di fare il femminella! – E non venirmi a raccontare che i
vecchi tornano bambini nella parodia della loro esistenza delicata >>.
Splendido:- << Ohibò! – Signorina, ha un dato espresso in sentenza
degna da far fagotto. – Resto, perché voglio conquistarmi insieme con
lei lo scettro della verità al femminile senza essere femminella e
non, perversi in un’ovvia idea di triangolo, con quel paro ma non è,
in quanto un’altra persona e solo con me, siamo a due. - A parole se
ne trovano a iosa di persone disposte a morire per il dualismo
individuale – poi scopri che neanche ai potenti interessa come
prioritario … >>.
Maria Stefania:- << … Di che stai parlando? >>.
Splendido:- << Del triangolino della zona pubacea! – I
contemporanei preferiscono lo scettro del potere economico, il quale
tratta la verità come se fosse uno strumento da mercatino della
vanita`, robe da le tre carte, la verità si esaltando nella
distribuzione dei vari premi, di carattere artistico culturale, allora
questa vince questa perde ed ancora questa vince questa perde >>.
Marita Stefania: - << Volevo ben dire! – Verita` sessuale. – Box
contenitore di vanità verità? – Tratti l’argomento come fossero due
sfere della stessa entità >>.
Splendido:- << Punto e a capo! – Da parte mia non ho capito bene
come vivi la tua femminilità? – Ti ripeto: il grottesco come genere
non mi appartiene – abito in Via Stile Perbene numero trenta ed
accetto volentieri le persone come ostinate a voler mettere su
allegria mischiando realtà e palcoscenico. – E non dirmi sia stato io
a pilotarti nella tua deduzione blasfema del Dia quale Dio ovvero
chiacchiere da mondo gay. – Se ben ricordo hai iniziato tu con i
discorsi sui capelli più belli, la velocità delle punte delle chiome a
buccoli - ohi, ohi! – Ho dei dubbi sulle posizioni postume del
costume! >>.
Maria Stefania:- << Lo hai detto tu! – Non ti ricordi? –
Scommettiamo che ti confondi con una situazione analoga? – Grottesco
non mica significa dark? >>.
Splendido:- << Tipico! – È una sanzione non ricordare? C’è da
pagare la multa se preferisco il colore e voglio uscire dal dark? –
Abiti troppo e solo nero negli anni ottanta ed ancora si nota tale
colore nell’abbigliamento imponente. - Ti rammento del concorso sul
sincronismo della pompa di benzina che appartiene ad uno dei primi
impatti tra noi, con cifre all’impazzata, dove, se per postumo
s’intende dietro il costume del paravento della tua immagine, è lì che
mi troverai, ben lieto di accettare la presentazione delle tue
credenziali; con la spalliera di fronte sono il più giusto a gustare
nei cristalli dei tuoi interessi visivi, per i begli occhi … >>.
Maria Stefania:- << ... Ho le natiche di vetro? - Avresti dovuto
aggiungere t’illuminano il volto, però dichiarerai ti ho interrotto
>>.
Splendido:- << Occhi leggibilissimi, come il modo delle tue
caratteristiche - senza essere medium né un mediatore per conto terzi
comunico sei letta! - Tu ed io, siamo più che sufficienti, dipende
dall’angolazione logica delle tue curve! >>.
Maria Stefania:- << Recentemente leggevo di un Pretore che lasciava
l’incarico perché i cittadini avevano paura di parlare contro i medium
– paragonavano questa omertà, se così si può definire, alla stessa
stregua di un tempo nei confronti dei mafiosi. – Quando si dice: “ In
the middle of nowhere “ di una cittadina del meridione, nella sua
proiezione nordista.
Meglio accantonare questo discorso e viviamoci la serata - c’è più
vita nel buon senso! – Soave mio Splendido, sei sicuro di non chiedere
taluno artificio da compagnia: un vibratore, per esempio? >>.
Splendido:- << Non c’è bisogno di forze dal raggio spingente: sale!
>>.
Maria Stefania:- << Pensi forse, abbia timore di un amante che mi
dia ordine mentale? – So bene che tu non sei quella persona, o
sbaglio? – Devo convenire che “ Sale “ lo hai detto con cipiglio degno
di un Generale degli Alpini – dove ti vuoi arrampicare? – Non restare
deluso se il mio letto è senza testata o come dici tu “ Spalliera “
siamo solo alla differenza del punto di vista, e non c’è da urtarsi la
testa alla parete in segno di gratitudine, per aver preferito te, al
figlio del titolare >>.
Splendido: - << Mi sono stufato! – Mia bella Maria Stefania dicevi
un tempo “ ... Se fossi diversa dal mio modo di essere, probabilmente
sarei un’altra persona “. – Adesso tu ed io siamo uguali e questo non
ti piace, allora cambia totalmente idea d’abbigliamento – basta con
questi stupidi pantaloni: sii donna! - Mettiti la vestaglia ed
andiamocene a letto, il pranzo è stato squisito ed ora ho voglia di
leggere le tue credenziali magiche! – Dalle angolazioni dei punti piu`
diversi scoprire in quante direzioni si può leggere nelle tue bocce? –
Tu dici testata? >>.
Maria Stefania:- << No! – No! - Un attimo d’attenzione - prego! –
Ti devo prima confessare una cosa che mi preme e se non te la svelassi
ora, resteresti deluso a saperla poi: ti ricordi la macchina della
famiglia Borlazzi ... >>.
Splendido:- << … Uffah! - Non mi rompere le scatole, sono stufo di
essere sempre trascinato nell’assurdo del tuo lavoro, stappando la
bottiglia, a malapena abbiamo brindato perché stavi parlando della
moglie, del figlio e del titolare, cui non si sa, lui, di che cosa? –
E poco conta fosse la seconda bottiglia andata ancora piu` veloce
nelle ultime battute, certamente le precedenti hanno avuto più
successo nel tintinnio delle prime bollicine frizzanti nel calice
freddo come fosse metallo! >>.
Maria Stefania:- << Appunto! – Tu stai ubriaco! – E fortuna che la
seconda bottiglia era solo acqua minerale frizzante e lo stesso a
momenti ti davi alla conta delle bollicine da ragioniere si fa per
dire – avresti potuto sentirti sotto esame – la verità è “ Sono una
scrittrice “ ora, insolitamente da letto per un lettore come te. – Ho
una vestaglia “ Perbenissima “ come dici tu – vagamente “ Baby Doll “
trasparente con dei ricami dorati in posticini ose’ – la vado ad
indossare ed al ritorno non farti trovare addormentato, altrimenti ti
frusto! >>.
Splendido:- << Adesso mi costringi a gridare – non solo sei entrata
in camera da letto, ma hai anche chiuso la porta, ed io non amo alzare
il volume, ne soffro il rimbombo, per il timor di subire sciocchezze
uscite da qualche bicchiere di troppo ed ancora in perlustrazione
nella stanza >>.
Maria Stefania:- << Il riverbero in perlustrazione nella stanza? –
Assurdo! - Nel frattempo puoi farti una doccia – usa l’accappatoio
rosa per asciugarti: è più scollato – l’occhio rincula meglio sul
petto >>.
Splendido:-<< Prego? - Hai forse bevuto troppa acqua minerale? >>.
Maria Stefania:- << Quando uscirai dalla sbornia passata e con i
capelli asciugati – quasi sicuramente me ne starò seduta, non sdraiata
sul divano. – Sai com’è – per noi scrittori “ Il classicismo del dolce
Stil Novo “ è un’altra cosa! – Poi ti porterò a letto, dove non
troverai la frusta – in casa mancano! – E domani non avrai la
colazione a letto - scusa la cameriera è assente. - Dichiarami la
verità: scommetto aspettavi di tutto, salvo imbatterti in una
scrittrice di successo?
- Chissà se mi ascolti, immerso nel rumore della doccia per lavare
i fumi dell’alcool – ma tant’è, spesso parlo per prendere appunti
mentali! >>.
Splendido: - << Eccomi a te bagnato! - Ave! – O mia bellissima
avvolta nel suo intimo! – Ho un “ U ... dito “ sopraffino e ti ho
sentita sai, mettere in dubbio la mia sobrietà. – Che io abbia
superato l’indice di tolleranza, è ciò che pensi, sol perché amo fare
il verso ai personaggi nei quali mi calo a mestiere e non guardarmi
come se fossi il Cristo uscente dalle acque, il quale si presenta per
benedire la tua confusione circa la mia persona. – Pensa, mio fratello
è preoccupato per una frangia di gnometti che sta sempre più
allargando gli interessi degli illusionisti, fino a spingere questi,
soffusamente a sostenere che i loro predecessori siano stati gli
artefici del sollevamento della Croce - senza le corde? - Inaudito! –
Poi, altri gnometti ancora, si notano puntuali comparire all’entrata
del bosco, appena il tempo accenna a piovere, si animano in cerca
della pentola d’oro ai confini dell’arcobaleno! >>.
Maria Stefania:- << Ma cosa mai avranno da annusare nella “
Caccavella “? >>.
Splendido:- << Non me lo chiedere! – Da parte mia proposi al caro
prelato, di mettere a disposizione di chiarezza, per eventuali
insorgenze di dubbi, il mio naso: rispolverandolo – in passato ho
avuto qualche esperienza da cocainomane. – Avanzai l’idea d’unirmi ai
più potenti aspiratori d’energia umana, con la certezza che non si
riuscisse a tirare il contenuto di un sacchetto di coca aperto da uno
scafo di contrabbandieri a distanza relativa e condurlo alle nostre
narici, grazie all’healing; meglio la tecnologia, con la quale
sicuramente, sarebbe riuscito l’intento >>.
Maria Stefania:- << E si! - In questo modo si dice basta a tutti
quei discorsi su strane energie che si portano ora, per i quali è
bene, vadano pure a farsi benedire – certo - se si organizza una tale
manifestazione – sai che successo! – Non mica hai bisogno di qualche
polverina? >>.
Splendido:- << Per niente! - Finalmente un test efficiente per
sbarazzarsi di qualità medianiche atte a muovere oggetti come
preparati da creme per belletti ed adoperarsi a meglio stemperare
l’amalgama giusto sul tuo corpo. – Se tu ed io fossimo la stessa
persona non ce ne sarebbe bisogno – ma siamo differenti - o no? >>.
Maria Stefania:- << Come due dive per il si!
>>. Splendido:- << Attenta!
– Al tempo avrei detto “ Diverse “ ed un po’ suonerebbe falsetto sulle
note del rechiamoci a letto, invece che a latte, il che farebbe acido
dopo tutto questo Champagne. - Ora ti strapazzo! >>.
Un brillo rimbombo si leva nell’aria riempiendo la camera “ Si! – E
meglio che andiate sotto le coppette, altrimenti ghiacciate, sento
spuntar confetti, dai merletti al seguitaR.


FINE


scritto giugno’95rivisto e corretto 2002
I parte On 29/6/05 6:19 pm, in article 1120065576.319903.288...@g14g2
000cwa.googlegroups.com, "rmcl11...@blueyonder.co.uk"
<rmcl11...@blueyonder.co.uk> wrote:
http://groups.google.co.uk/group/it.arti.scrivere/browse_frm/thread/5b280fe0c611a39a/d354477094258365?tvc=1&hl=it#d354477094258365
http://groups.google.it/group/it.arti.scrivere/msg/54214d44ad286d86?hl=itNewsgroup:
it.arti.scrivere, microsoft.public.it.design.galleryDa:
rmcl11...@blueyonder.co.uk (Riccardomustodario) - Data: 19 Mar 2003
23:03:26 -0800Locale: Gio 20 Mar 2003 08:03 Oggetto: La Parola Ancora

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