Una lunga dinastia quella dei Giuliano. Il capostipite si chiamava
Luigi come il nipote che divenne poi il “re di Forcella”.
Vittorio Pio è uno degli undici figli del vecchio Luigi che certamente
non aveva nulla a che fare con la camorra. Anche lui ha avuto molti
figli ed ha conosciuto il contrabbando del dopoguerra e poi ciò che è
accaduto negli anni successivi nell’ambito della mala cittadina.
Ha avuto molti figli ma non tutti si sono fatti travolgere dalla
spirale della malavita. Eccoli:
-Luigi detto ‘o re
-Guglielmo detto ‘o stuorto
-Nunzio (dissociato)
-Carmine detto ‘o lione (morto nel 2004)
-Salvatore detto ‘o montone
-Raffaele detto ‘o zui, che è il più giovane
-Erminia detta Celeste
-Patrizia
-Silvana
-Anna
Le numerose guerre negli anni 90 (Contini, Licciardi, Lo Russo) e i
numerosi pentimenti hanno quasi cancellato questa storica famiglia
malavitosa di undici figli, sei maschi e cinque donne ed una trentina
di nipoti, una famiglia dai matrimoni miliardari con ostriche,
champagne e cantanti.
Il conflitto nella famiglia ha avuto inizio quando, approfittando
dell’assenza dei boss, detenuti o latitanti, alcune giovani leve hanno
cercato di arrivare al potere. Hanno creduto di poter gestire il clan,
di aspirare ad un ruolo di capi. Contro di loro si schierarono zii e
cugini, ma anche Michele Mazzarella, giovane figlio del boss Vincenzo,
entrato nella “famiglia” di Forcella per aver sposato Marianna, figlia
di Luigi e di Carmela Marzano. Inevitabile la spaccatura all’interno
dell’organizzazione e soprattutto all’interno della famiglia; Michele
Mazzarella si alleò con due personaggi di buon livello della camorra:
Massimiliano Ferraiulo e Salvatore Fattore.
Dall’altra si organizzarono, per combattere il clan Mazzarella, i
giovanissimi Fabio Riso e Diego Vastarella (arrestato nel 2004),
generi di Celeste Giuliano, sorella dei boss storici.
Fabio Riso era un pregiudicato senza storia; Diego Vastarella, detto
“Diegolino”, aveva un breve passato nel clan Contini e molte amicizie
in Alleanza di Secondigliano. Per quel conflitto ci furono alcuni
agguati; due omicidi: Luigi Ginosa e Felice Carbone; la guerra divenne
feroce con Riso e Vastarella in grande difficoltà, anzi in costante
pericolo di morte; Celeste ebbe paura di perdere i due generi, ebbe
paura che le sue figlie giovanissime e mamme restassero vedove. La
donna aiutò i generi a fuggie in Montenegro grazie ai favori di un
vecchio boss di Forcella, quel Giuseppe Avagliano detto “‘o magazzese”
che per salvare due giovani vite organizzò il viaggio per Fabio Riso e
Diego Vastarella. Questa fase in continua evoluzione nella malavita di
Forcella, orfana di Luigi “o rre” e dei suoi fratelli, tutti in
carcere, non sfuggì alla polizia.
Fabio Riso, giovane ed inesperto usò spesso e troppo a lungo il
telefono e quanto disse fu totalmente registrato; si ebbe, pertanto,
una svolta in quelle indagini che si conclusero con alcuni arresti; in
Montenegro Vastarella e Riso, scarcerati poi per decorrenza dei
termini, a casa sua, Michele Mazzarella, anche lui poi libero.
Inoltre, dopo l’omicidio di Bove, referente dei Mazzarella a Forcella,
e con gli interessi dei Misso nella zona, nella casbah dei vicoli del
rione sembra regnare un caos totale.
Mi pare una buona iniziativa signor MINISTRO DELL' INFORMAZIONE E DELLA
CULTURA POPOLARE di IND....