On 01.01.23 21:30, Termoregolato wrote:
> On 01/01/23 17:52, Capitalismo Sfrenato wrote:
>
>> Il problema del 110% è il problema di ogni misura detta "bonus":
>> certo, nel breve stimola l'economia con il suo effetto di ricaduta. E
>> se quello edile arricchisce le imprese edili, è un bene.
>
> In alcuni casi, puo' darsi che i guadagni per lo stato, anche indiretti,
> sorpassino i costi: quando pero' sono al 110% diventa un modo di fare
> arricchire poche categorie, come gli imprenditori edili.
Mi par di capire che il bonus edilizio esistesse già da lustri
(introdotto e rilanciato da governi di csx), e che il governo Conte (il
secondo, quello di csx) abbia portato la quota a carico dello stato al
110%, poiché al di sotto di essa si era rivelato inefficace.
È ovvio che, se il proprietario non ha costi, il bonus al 110% è un
forte incentivo a usufruirne, e che imprese e intermediari hanno un
forte incentivo a fomentarlo.
Ma allora il problema da porsi è se il concetto di bonus abbia senso...
>> il punto di Claudio non è sbagliato: è una misura di sinistra.
>
> E' di sinistra una cosa che migliora il livello del benessere della
> maggior parte della popolazione, non una che riesce allo stesso tempo a
> convincere la gente tra chi non vuole lavorare e chi se andasse al
> lavoro regolarmente ci rimetterebbe soldi.
Lo so che "sinistra" è un termine vago e soggettivo; mettiamoci
d'accordo sul significato. Prendo da Wikipedia:
"La politica di sinistra sostiene l’uguaglianza sociale e
l'egualitarismo. I suoi aderenti, in genere, percepiscono alcuni membri
della società come svantaggiati rispetto ad altri, e ritengono che ci
siano disuguaglianze ingiustificate che devono essere ridotte o abolite."
https://it.wikipedia.org/wiki/Sinistra_(politica)
Quello che ne ricavo è che è di sinistra "cercare la riduzione delle
disuguaglianze sociali ed economiche". Oppure "migliorare il livello del
benessere della parte meno abbiente della popolazione", e non della
"maggior parte" di essa.
I poveri in Italia fortunatamente sono un gruppo minoritario, ma non per
quello una politica che dia loro il minimo per campare non è di
sinistra. Quindi l'istituzione di un sussidio sociale universale è in
via di principio una misura di sinistra.
Chi da sinistra critica il reddito di cittadinanza dovrebbe partire da
questo tipo di assunto, e non fare propri gli slogan del cdx, per cui,
siccome ci sono (anche) degli abusi, il sussidio sociale universale
sarebbe da abolire.
>> Aggiungo: ed è una misura di sinistra che non era stata fatta da
>> nessun governo formato o sostenuto da quello che oggi si chiama PD e
>> da quella che viene chiamata la sinistra radicale e dai sindacati.
>> Costoro hanno avuto più a cuore l'elargizione di pensioni di
>> anzianità, piuttosto che l'istituzione di un sussidio sociale.
>
> Forse ti sei perso il fatto che le pensioni veloci le vuole Salvini,
> contro la legge Fornero che fu voluta anche dal PD. E Berlusconi, anche
> se oramai non viene nemmeno ascoltato tanto e' messo male, ha parlato di
> raddoppiare quasi le pensioni sociali.
Io sapevo che le pensioni "veloci" furono introdotte dai governi di csx
negli anni 60 e 70 con il plauso dei sindacati. E che fu il primo
governo Amato ad abolire quelle più scandalose (in pensione dopo 16 anni
di lavoro). E che la riforma del 1994 che le avrebbe abolite fu bloccata
da un'alleanza Lega + csx. E che a causa di quell'alleanza sul tema,
ogni tentativo di riformare fu archiviato nei lustri successivi. Con
piccole eccezioni, quale lo "scalone" voluto dal ministro del lavoro
Maroni e abrogato dal successivo governo Prodi. Fino alla legge Fornero:
che fu una cosa fatta in fretta e furia sotto la scusa di una crisi più
raccontata che reale. La retorica dell' "orlo del baratro" sul quale
sarebbe stato il paese "per colpa di Berlusconi" fu il modo per il PD di
giustificare il voltafaccia davanti alla sua "constituency" di elettori
pensionati e pensionandi (che sono la maggior parte dei tesserati del
sindacato).