E così anche i migliori (o i peggiori camuffati da migliori!) hanno spento la luce e chiuso la porta.
Nulla ha potuto rendere meglio la mestizia del congedo di una piazza antistante Palazzo Madama desolatamente vuota, manco un gruppetto di caldarrostai incavolati dall’aumento del gas o dal cambiamento climatico, solo qualche turista, candido, attratto dalla selva di auto blu. Stava naufragando l’ennesimo governo inciuciato, ovviamente non eletto, e tutto era avvolto in un’aurea di indifferenza assoluta. Mentre il fu presidente del Consiglio dichiarava in aula di esser lì perché me glielo hanno chiesto gli italiani e se gli fossero stati negati pieni poteri i parlamentari avrebbero dovuto spiegarlo alla gente. Di quali italiani parlasse, non si è mai capito. Si è capito invece che il “salvatore della patria” o novello “uomo della provvidenza” non vedeva l’ora di sgommare cercando di evitare di render conto, durante il prossimo autunno bollente - o agghiacciante, che dir si voglia -, di un anno e mezzo di fallimenti. Altro che crisi innescata da Conte o Salvini...
L’avevamo detto e scritto fin dall’inizio, questa ammucchiata nasceva male ed è finita peggio, a dimostrazione di come Mario Draghi possa entrare di diritto nell’empireo (peraltro molto affollato) dei sopravvalutati.
Ora, come in altre circostanze analoghe, nessun diluvio universale, nessuna invasione delle cavallette, nessuna fine del modo profetizzata dai Maya, salvo che Mario non si sia troppo impermalito e non aizzi i falchi europei a riservare all’Italia la lezione impartita alla Grecia di Tsipras. Ma tant’è.
Per parte nostra, come in passato, prima delle elezioni, anticipate dunque al 25 settembre, daremo i nostri consigli disinteressati per il voto. Adesso buone ferie a tutti ma, già in questi giorni, tenete le antenne dritte su cosa bolle nel pentolone della politica, scartando subito le polpette avvelenate, come il c.d. quarto o quinto polo della coppia scoppiata formata dal Cazzaro dei Parioli e dal Cazzaro di Rignano. Da sostenere, invece, la raccolta firme dell’Unione Popolare e di Italia Sovrana e Popolare, che però non si capisce perché non siano quantomeno alleate fra loro o col M5S. Questi i primi, certi, punti di partenza.
Futuro Ieri –
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