On 2021-02-26 13:56:17 +0000, Il Viola said:
> Nel suo scritto precedente, Capitalismo Sfrenato ha sostenuto :
>
>> C'è Conte che potrebbe scroccare le strutture dell'università per fare
>> il suo discorso politico e c'è l'assurdo privilegio del diritto
>> all'aspettativa se uno va in politica o a fare il sindacalista.
>
> L'aspettativa non è mica retribuita. Io non so come fanno negli altri
> paesi... chi entra in politica continua anche a fare l'avvocato, il
> professore, l'elettricista, il bibitaro?
Negli altri paesi, se hai firmato un contratto di lavoro dipendente, o
lo rispetti o dai le dimissioni o vieni licenziato. Se invece sei un
lavoratore autonomo, decidi se continui a lavorare o meno.
>
>> E oltre a ciò, sarebbe il caso prima o poi di farla finita con i non
>> eletti che governano: ci vorrebbe una norma costituzionale che vieti a
>> chi non è membro del parlamento di essere nominato presidente del
>> consiglio, ministro o sottosegretario.
>
> Cosa comune a tanti paesi, questa è una democrazia parlamentare.
> Anche in tanti altri paesi i deputati eleggono il presidente oppure il
> presidente elegge il primo ministro, che non deve essere eletto dai
> cittadini, non c'è niente di male. Il problema non è il sistema
> elettorale ma la qualità delle persone che vengono mandate a governare.
Le democrazie parlamentari servono per impedire ai capi di stato di
nominare chi gli pare al governo: il voto di fiducia è stato pensato
per fare in modo che - di fatto - sia il parlamento, e non il capo
dello stato, a esprimere il governo. E - sempre di fatto - quando il
popolo vota, si sceglie il governo. L'esempio più semplice: quando i
Britannici votano, sanno che se vince un partito, sarà il capo di quel
partito a governare.
Certo che conta la qualità delle persone: ma se l'Italia continua con
quest'andazzo, il ruolo del parlamento continuerà giustamente a essere
marginalizzato. E se il parlamento è marginalizzato, anche il popolo lo
è.
Nel 2018 gli Italiani non hanno potuto scegliersi il governo. Da allora
il parlamento ha espresso tre governi con maggioranze diverse (le quali
si limitano a ratificare gli atti del governo e poco più). Di più: il
capo del governo e il ministro dell'economia (il dicastero più
importante) non eletti in nessuno dei tre casi. Il minimo che si possa
dire: votare non serve (quasi) a nulla).
Se invece vigesse l'obbligo che al governo ci vanno solo i
parlamentari, i partiti sarebbero obbligati a presentare gente capace
di governare.
>
>> Queste sono cose da correggere, e non riforme irrilevanti come ridurre
>> il numero dei parlamentari o abolire le province.
>
> E invece servono e tanto. Per snellire una burocrazia e uno stato
> farraginoso e inefficiente come il nostro bisogna per forza diminuire
> politici e enti inutili. Province, comunità montane, commissioni,
> consorzi inutili con decine di competenze sovrapposte sono uno dei
> peggiori mali nostra politica.
Per snellire la burocrazia occorre snellire le leggi.