Il neomilanista Kluivert accusato di violenza carnale
Una giovane sostiene che il giocatore insieme a tre amici avrebbe abusato
di lei dopo averla incontrata in una discoteca - Il magistrato deve ancora
decidere se avviare l'inchiesta, ma se fosse riconosciuto colpevole
Kluivert rischierebbe fino a 12 anni di carcere
(g. s.) Un'altra tegola sulla testa di Patrick Kluivert, l'attaccante
olandese in procinto di trasferirsi al Milan. I guai con la giustizia, per
lui, non sembrano finire mai. Dopo essere stato condannato per omicidio
colposo, ora il giocatore viene accusato di violenza carnale da una
ventenne, di cui non è stato rivelato il nome. La presunta vittima ha
raccontato il fatto a Privé, un settimanale scandalistico. La notizia è
stata poi ripresa dal quotidiano De Telegraaf e confermata da un portavoce
della polizia olandese, Klaas Wilting. Secondo quanto pubblicato da Privé,
lo stupro sarebbe avvenuto nella notte fra il 10 e l'11 maggio ad
Amsterdam, proprio poco prima che il giocatore diventasse padre.
Ecco l'intervista che la giovane, che si fa chiamare con un nome finto
«Sandra», ha concesso a Privé. Dopo avere incontrato Kluivert e tre suoi
amici per caso in una discoteca di Amsterdam, all'uscita del locale, verso
le 4 e mezzo di notte, la ragazza sarebbe stata presa dai quattro uomini e
portata nell'abitazione del calciatore. A quel punto, sarebbe stata
sottoposta a ripetuti abusi sessuali. «Mi baciavano e mi hanno costretta a
numerose forme di sesso - ha raccontato -. Mi facevano riposare e mi hanno
anche fatto sdraiare in camera da letto vicino alla culla».
Per il momento contro Kluivert non è stata formalizzata alcuna
incriminazione: il giudice istruttore vuole prima un approfondimento delle
indagini. Il giocatore si trova in Sudamerica con l'Ajax, per un giro di
amichevoli, ma sta per rientrare forse già oggi. Se riconosciuto colpevole,
rischierebbe fino a dodici anni di reclusione.
I vari momenti di questa storia non sono del tutto chiari, soprattutto
perché la denuncia è stata presentata soltanto l'altro ieri, dopo quasi un
mese. Ecco il racconto della ragazza: «Verso le 7 del mattino sono tornata
in me e ho chiesto di telefonare a mio padre. Uno dei suoi amici ha
proposto di farmi sparire ma Kluivert si è opposto, mi ha consentito di
telefonare e mi ha dato 85 fiorini per il taxi». Quindi, si è recata
subito, insieme al padre, a sporgere denuncia presso la polizia del paese
in cui vive. «Mi hanno fatto visitare da un medico perché fossero
evidenziate le tracce della violenza subita, la biancheria che indossavo è
stata sequestrata, ma alla fine il poliziotto mi ha detto che forse era
meglio lasciar perdere. Ne aveva parlato con il suo superiore e avevano
concluso che non sarebbe stato facile per me dimostrare che non avevo preso
parte volontariamente ai fatti». La ragazza ha insistito, e dopo
l'intervista, la denuncia è stata accolta.
Il portavoce della polizia di Amsterdam, Wilting, ha spiegato che la
ragazza si era presentata nei giorni scorsi alla polizia, ma in quel
momento la vicenda da lei raccontata non appariva punibile penalmente.
La direttrice di Privé, Wilma Nanninga, ha assicurato di aver incontrato la
giovane per quattro volte e di non aver dovuto pagare nulla per
l'intervista: «Lei non vuole soldi nemmeno da Kluivert, vuole solo
giustizia». Il legale del calciatore, Gerard Spong, ha negato ogni
addebito: «Il mio cliente e i suoi amici non hanno fatto assolutamente
niente di sbagliato. Le accuse di quella ragazza sono inventate dal
principio alla fine».
Non è la prima volta che Patrick Kluivert si trova alle prese con la
giustizia. Il 9 settembre 1995, al volante di una vettura sportiva, ebbe un
violento scontro con un'altra automobile, uccidendo il guidatore, un uomo
di 54 anni, e ferendo gravemente la moglie della vittima. L'inchiesta
dimostrò che Kluivert guidava, in pieno centro urbano, alla velocità di 104
chilometri orari, contro i 50 consentiti. Nel maggio dello scorso anno fu
condannato per omicidio colposo, ma riuscì ad evitare la prigione, con la
pena alternativa di 240 ore di lavoro socialmente utile e tre mesi di
carcere con la condizionale, più il ritiro della patente per 18 mesi.
Kluivert è nato ad Amsterdam il 1º luglio 1976 e viene considerato uno dei
migliori giovani talenti in circolazione. Ha già un palmarès di tutto
rispetto: una coppa Campioni e una coppa Intercontinentale (1995), una
Supercoppa europea (1995-96), due campionati olandesi ('94-95 e '95-96),
una Supercoppa d'Olanda (1995). Tutti pronosticano per lui un futuro ancor
più vincente e di successo. Ma ora si profilano guai giudiziari. Viene
considerato «un bambinone» come carattere, ma chi lo conosce bene sostiene
che «Patrick sta pagando il prezzo delle sue amicizie pericolose e alle cui
richieste non sa sempre dire di no». È risaputo, indicano le stesse fonti,
«che l'auto usata dal calciatore al momento dell'incidente nel 1995
apparteneva a qualcuno noto in città come trafficante di droga». E proprio
queste amicizie sarebbero alla base della decisione della madre del
giocatore di interrompere i contatti con il figlio. Non ha neppure voluto
vedere la nipotina nata un mese fa dalla compagna di Kluivert, Angela Van
Hulten.
Didascalia:
•Patrick Kluivert, 20 anni, neo-attaccante del Milan