Mi interessa sapere come e se ha lavorato il dissipatore e come ne � venuto
fuori.
Credo sia un discorso che interessa a molti ma in rete non
ho trovato nulla a riguardo, ma solo incidenti di chi ha fatto
ferrate senza assicurazione.
grazie
ciao
G
Non avevo il dissipatore (che di solito comunque uso) ed ovviamente
l'imbrago ha tenuto benissimo senza alcun problema.
Il dissipatore � certamente utile ma la possibilit� in ferrata di una caduta
libera di 10 mt (come da test sulle riviste) mi sembra del tutto teorica. Mi
sembra sufficiente avere un buon cordino da 9/11 mm ed un imbrago che
distribuisca sul corpo lo strappo e comunque sempre ... ma sempre il casco
... ciao.
Carlo
"Giulio Decimo Meridio" <GiuliofGiulio...@virginio.it> ha scritto
nel messaggio news:4ad4c627$0$1113$4faf...@reader2.news.tin.it...
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Ciao Giulio,
hai provato a dare uno sguardo alla sezione: "Tecnica" del sito di ISM:
http://www.itsportmontagna.it/
in particolare alle pagine relative a: "I nodi di Franz Bachmann" ??
oppure alla stessa sezione "Tecnica" (piu' aggiornata) del mio sito:
http://www.eneafiorentini.it/ ??
Forse li' troverai qualche risposta alle tue domande e qualche nozione piu'
specifica sui danni, sull'uso, e sui "migliori nodi" di autoassicurazione
idonei anche per le ferrate...
Qualche anno fa, ho collaborato con il famoso Franz Bachmann (grande
alpinista - soprattutto ghiacciatore - e grande inventore di "famosi" nodi
usati per molti anni in Germania, Austria, Svizzera e anche in Italia...)
per lo studio di qualche "nuovo" nodo di autoassicurazione utile anche in
ferrata. Il risultato di questo "lavoro" di ricerca e di "prove" e' stato
appunto pubblicato sul sito di ISM e sul mio...
Il dissipatore lavora bene se e' posizionato correttamente all'interno del
sistema di protezione e se il cordino che attraversa le sue spire viene
sostituito di tanto in tanto, soprattutto dopo eventuali cadute o dopo
stress del cordino stesso, dovuto al suo utilizzo, e anche dopo qualche anno
anche se il suo uso e' saltuario...
Fortunatamente ho provato personalmente l'efficienza del dissipatore e posso
dire che ha lavorato bene. Devo anche dire che non sono state grandi cadute
(solo scivolate a poco distanza dalla protezione inferiore) altrimenti non
sarei qua a scriverti queste note...
Evitare, se non si e' super esperti, l'assemblaggio di cordini e dissipatore
"fai da te"...
Oggi non e' piu' necessario, in commercio ci sono ormai prodotti super
controllati ed efficienti...
Inoltre, come detto in lunghe discussioni di qualche anno fa sul news-group
di ISM, occorre fare attenzione al tipo di imbracatura da usare (bassa,
completa, combinata =bassa+pettorale).
La sua scelta dipende dalla lunghezza della via ferrata da risalire, dalla
sua difficolt� (strapiombante o meno), dal fatto che si trasporti sulle
spalle uno zaino pesante o meno, ecc...
Credo che si possano ancora rileggere (ricercandole sulle pagine del forum
di qualche anno fa) le lunghe discussioni e meditazioni sulle vie ferrate, e
sulle problematiche correlate...
Per cui non vado oltre e ti suggerisco di andare a rileggerle...
Per quanto riguarda la mia esperienza, che ho accumulato salendo diverse vie
ferrate (puoi dare un'occhiata alla relativa sezione del mio sito) e dopo
aver arrampicato su vie di falesia e su molte montagne, penso che una caduta
lungo una via ferrata (in particolare su quelle "moderne" dove le protezioni
sono maggiormente distanziate tra loro) sia molto piu' pericolosa di una
caduta lungo una arrampicata, pur se queste salite siano state entrambe
eseguite seguendo le normali norme di sicurezza (con i sistemi di protezione
personali assicurati bene agli ancoraggi , ecc..).
Le ragioni sono essenzialmente tecniche, legate a varie "forze" e "fattori"
che entrano in gioco, quali:
- "Forza di arresto";
- "Forza frenante";
- "Fattore di caduta";
- ecc...
molto piu' severi e decisivi in una caduta in "ferrata".
Per saperne di piu' ti invito a leggere, oltre la pagina del mio sito che
descrive questi argomenti
(all'indirizzo: http://www.eneafiorentini.it/icorsroc/nodroc3.html - Punto:
"Il Fattore "F" per le ferrate", dalla fig. 3.3.1 a quelle seguenti), anche
i seguenti libri (se non li possiedi gia'):
- "Sicurezza" del Collegio nazionale delle guide alpine italiane (Vivalda
Editori) da pag. 14 in poi;
- "Autosoccorso" dello stesso Collegio nazionale delle guide alpine italiane
(Vivalda Editori).
Buone letture !
Un saluto da
Enea
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Web Site: http://www.eneafiorentini.it
E-mail : webmaster [at] eneafiorentini [dot] it
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> Il dissipatore è certamente utile ma la possibilità in ferrata di una
> caduta libera di 10 mt (come da test sulle riviste) mi sembra del tutto
> teorica. Mi sembra sufficiente avere un buon cordino da 9/11 mm ed un
> imbrago che distribuisca sul corpo lo strappo e comunque sempre ... ma
> sempre il casco ... ciao.
bisogna sempre valutare il caso peggiore, anche se fosse 5 mt senza
dissipatore avrebbe un fattore di caduta superiore a 5 il che lo rende
molto pericoloso. copio incollo una sintetica spiegazione da internet
In conclusione, un volo così fatto porterebbe al collasso dello spezzone
di corda causandone la rottura e comunque l'impatto subito dall'alpinista
(dovuto all'arresto improvviso del volo), sarebbe eccessivamente elevato.
Per ovviare a questa situazione, i due spezzoni di corda utilizzati sono
provvisti di un ulteriore tratto di corda che passa attraverso ad un
dissipatore: una piastra metallica, costituita da alcuni fori entro cui
può scorrere la corda stessa in caso di cadute violente. L'energia creata
dalla caduta viene così "dissipata", assorbita, dal tratto di corda che
scorre: il fattore di caduta viene così drasticamente diminuito.
L'attrezzatura descritta (dissipatore + spezzoni di corda + moschettoni),
viene chiamata KIT DA FERRATA (il Kit viene messo in commercio
preassemblato e garantito dal costruttore). Penso sia superfluo dire che
in caso di caduta (con conseguente scorrimento della corda nel
dissipatore) il Kit deve essere necessariamente sostituito.
Grazie Enea, grazie a tutti, leggo spesso il tuo sito e devo che che attingo
parecchie idee, informazioni, itinerari, ecc...
E rileggendo le stesse pagine dopo settimane colgo dettagli che prima mi
erano sfuggiti.
Anche grazie al tuo sito sono riuscito a fare gia' qualche ferrata :
http://www.gulliver.it/index.php?modulo=pagine&template=pagina_personale&username=giuliof
Ben vengano altri racconti su fatti e misfatti accaduti in ferrata ...
grazie
ciao
g
> Per la cronaca il "fattaccio" era avvenuto a circa met� del caminone
> finale della Gamma2 al Resegone :-(
Per altro una "signora" ferrata ....
Rebrac
"signora ferrata" perch� � impegantiva o perch� � bella?
> "signora ferrata" perch� � impegantiva o perch� � bella?
Anni fa me la spacciarono per "la pi� difficile della Lombardia".
Stupida non �, specie il camino a 1/2 ferrata.
Bella � bella ma paesaggisticamente penso si trovi anche di meglio....
Rebrac
bye
Alcuni amici stanno pensando di fare quella ferrata, per il momento mi sono
riservato di decidere ...
Esiste qualche paragone circa la difficolta' / tipologia
con le ferrate da me percorse , se ne hai / avete fatta qualcuna ? (vedi
elenco in mio post precedente)
grazie
ciao
g
grazie delle info , la sto studiando e sto raccogliendo impressioni sulle
ferrate delle altre regioni,
ormai per quel che riguarda piemonte-aosta-liguria ho visto la maggior
parte, almeno le piu' comode,
poi tentero' qualche puntata verso lombardia-laghi oppure francia e solo
successivamente
verso il trentino, dopo un buon allenamento
ciao
g
Tra i vari problemi accaduti in ferrata ho sentito raccontare anche di
recuperi eseguiti con l'elicottero del soccorso alpino
a persone che, non hanno avuto incidenti,
ma si sono esaurite dal punto di vista emotivo e/o fisico
e non sono pi� riuscite a progredire.
Di certo, proprio sulla gamma 2 e sui tratti alti della Guide di Gressoney
(nera e gialla).
ma anche un caso sulla pi� facile ferrata di Caprie (TO).
Mentre alcuni amici mi propongono la Gamma 2 ... ci pensero' un attimino,
idem per la Nera delle Guide, anche se ho gi� fatto la Gialla senza troppe
difficolta'
ed un facile 3mila dopo la ferrata ...
ciao
G
Un saluto da Enea
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Enea Fiorentini
Web Site: http://www.eneafiorentini.it
E-mail: webmaster [at] eneafiorentini [dot] it
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Ciao Enea, vedo un'incongruenza nel tuo sito, che si propaga anche nei
messaggi.
Osservando il cartello ad inizio ferrata vedo che il tratto iniziale � il
rosso,
quello dopo il tibetano grande � il giallo e quello dopo il tibetano piccolo
� il nero
ossia il piu' difficile, come leggiamo anche dal sito delle guide di
Gressoney :
http://www.guidemonterosa.info/programma.asp?ID=7
Tu invece credo che intendi come rosso quello che � il nero ...
Ciao
g
Grazie a te , ottimo sito !
ciao
g