Pagliotz,
> > E io stesso, pur essendo anche allora una mezza chiavica, oltre a distanze, FC, passo e "benessere mentre si
> > sputava sangue", non riesco ancora a capacitarmi di una cosa: il recupero. Il recupero di tutto, di ogni cosa.
> > Più mi allenavo (con metodo) e più recuperavo e viceversa.
>
> La cosa che ho notato di più nel corso degli anni è che effettivamente ho bisogno di più recupero per "ripartire" con
> l'allenamento successivo. Allenarmi due giorni di fila è una utopia, e se lo faccio è solo per allenamenti ridotti.
> non potrei mai fare, ora come ora, due allenamenti di un'ora, bensì (per esempio) uno di un'ora ed uno di mezz'ora
> scarsa. Altrimenti faccio abitualmente allenamenti a giorni alterni.
E così facendo se ne va la velocità, o meglio quello che rimaneva di una parvenza di velocità.
Uscite lente, poche e quasi nessun lavoro sulla qualità perché, oltre al fisico che regge poco,
la mente fa fatica ad accettare uno sforzo senza vedere una risultato tangibile magari in qualche
classifica anche da sagra paesana.
Le camminate non competitive ci aiutano sicuramente a migliorare, ma solo il pettorale
ha il doping naturale dentro.
Ed è così che, dopo un calvario di 4 anni e mezzo, in una spirale interminabile fatta d'infortuni,
stop e ripartenze, ho corso di punto in bianco due mezze competitive a due settimane l'una dall'altra:
Taneto il 25 settembre e Correggio il 9 ottobre.
(così Jk può pure controllare e prendermi per il culo)
Il tutto per una sfida personale solo con me stesso dopo essere arrivato a correre, tre settimane
prima, 18km filati in mezzo ai soliti acciacchi e doloretti vari a medie quasi improponibili.
Le ho finite entrambe sotto 1h45', incredibilmente; tutte e due finite in calando ed in forte sofferenza
ma grazie al pettorale la testa ha accettato di soffrire senza mollarci.
Dopo la prima ho avuto DOMS da non riuscire a correre per 5 giorni mentre nella seconda ero ancora
talmente imballato dall'avventura precedente da essere in affanno nel riscaldamento.
Dal km 14 ho pesato seriamente che non ce l'avrei fatta, ed invece pur calando e vedendo gli
altri sfilarmi senza poter fare nulla, non sono crollato.
E niente, da allora nel cervello si è riaccesa quella voglia "di stare bene" che sono un corpo
allenato ti sa regalare, ed così via, nell'allenamento qualitativo ad minchiam settimanale,
il corpo ha risposto presente.
Ha risposto presente quel giorno.
Perché due giorni dopo mi ha presentato il conto ed ora di nuovo sono mezzo sfasciato e fermo ai box.
> > Facciamo anche un buon 80%.
>
> Sì, penso che tu abbia ragione.
E' poi la zucca da ventenni che ci frega, in fondo.
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