L'uniforme. OK, il colore khaki è senz'altro più pratico, ma non mi pare
cosa per cui stracciarsi le... camicie scout. Quanto poi all'uso
dell'uniforme, senz'altro si sono viste unità AGESCI sulle cui uniformi è
meglio stendere un velo pietoso, ma questo mi pare un altro discorso. Non
credo che un capo FSE che dovesse incontrare un'unità di un altro gruppo
FSE con le uniformi in cattivo stato e stile, deciderebbe per questo di
fondare un'altra associazione. Questo mi pare comunque il meno importante
dei punti sollevati.
La fedeltà al metodo di BP. Da questo punto poi dipendono alcuni dei
successivi. Ma la fedeltà si intende alla lettera o allo spirito? Una
fedeltà letterale è pericolosa. Significa prepararsi ad educare i ragazzi
italiani del 2000 con i metodi che BP riteneva utili per i ragazzi
britannici del 1910. Per tante cose i ragazzi sono sempre ragazzi, per
altre sono cambiati! Peraltro, Giovanni, che ha spiegato bene chiaramente
questo punto, aggiunge:
"In FSE dicevo il metodo è interpretato fedelmente, in tutto e per tutto.
Per
carità, anche lì a volte si raggiungono eccessi ben poco edificanti (come
l'eccessiva "militarizzazione"...) ma sicuramente meno dannosi e più
facilmente correggibili di quelli che si vedono in AGESCI."
Ora, che la militarizzazione sia relativamente poco dannosa e facilmente
correggibile, è un'opinione. Ma senz'altro è proprio lo stesso BP nei suoi
scritti ad avvertirci dei pericoli, e perfino dell'inutilità, dell'uso di
un "addestramento di tipo militare".
La coeducazione. Mi dispiace che Max, l'unico capo FSE che ha risposto, non
abbia detto nulla su questo punto. Giovanni stigmatizza il fatto che non
sia fedele all'insegnamento di BP (vedi punto precedente, per quanto mi
riguarda), e gli eccessi che la trasformerebbero in promiscuità. Mah… dire
che l'incontro non controllato con l'altro sesso sia il motivo principale
per cui si resta in AGESCI mi pare un po' forte, sulla base della mia
esperienza almeno. Comunque rimane la curiosità di sapere qual è la teoria
e la metodologia FSE su questo tema; se ci fosse una divergenza di fondo,
di contenuto, potrebbe essere interessante parlarne.
La maggiore attenzione verso il singolo individuo, rispetto alla comunità.
Questo mi pare interessante, potrebbe essere un punto meritevole di
ulteriore dibattito, e forse una differenza davvero qualificante. Per
esempio…?
La "democratizzazione" e/o "assemblearismo". Qui mi pare che ci sia un po'
di confusione. Da un lato, nessuno nega che il rapporto educativo, tra
educatore ed educato, non sia paritetico, è evidente. Dall'altro, se c'è un
metodo educativo che dà la più ampia autonomia, in funzione dell'età e
delle capacità critiche, agli educati, è proprio lo scoutismo. E sottolineo
che mentre l'autoeducazione fa parte del metodo AGESCI, "ask the boy" non
l'ha detto un capo AGESCI.
Diverso è poi il discorso della democrazia, per esempio, nel Consiglio
della Legge o più in generale. A mio parere, è giusto che simili strumenti
servano _anche_ da "scuola di democrazia". Forse ci saranno degli eccessi
anche qui… Certo la disciplina a calci nel sedere che ho visto usare
(diversi anni fa, lo ammetto) da capisquadriglia FSE non mi pare meglio.
Ma ciò che più colpisce è parlare di "scelte politiche" a questo riguardo.
Si tratta in realtà di scelte _educative_. Dire che sono scelte politiche,
parlare di "assemblearismo"… scusate la franchezza, ma mi fa pensare che
tra i motivi ci siano delle simpatie, o antipatie, proprio politiche, dei
capi. Falco Solitario probabilmente mette il dito nella piaga citando
diverse simpatie politiche al momento della nascita delle due associazioni,
ma forse – dico forse – queste diverse simpatie esistono e pesano ancora.
Che ne dite?
Buona strada,
Andrea Kotter
> L'uniforme. [....] Questo mi pare comunque il meno importante
> dei punti sollevati.
Sono pienamente daccordo con te.
> La fedeltà al metodo di BP. [....] Significa prepararsi ad educare i
ragazzi
> italiani del 2000 con i metodi che BP riteneva utili per i ragazzi
> britannici del 1910. Per tante cose i ragazzi sono sempre ragazzi, per
> altre sono cambiati!
Su questo punto non tanto, non confondiamo il metodo ed i metodi con i quali
si applica. L'idea di educare il ragazzo senza imporgli niente dall'esterno,
ma cercando di tirare fuori quanto in esso c'è di buono, immettendolo in un
ambiente a lui adatto, che lo soddisfa e nel quale trova simpatia e fiducia,
etc.. etc.., mi sembra ancora attuale.
Sicuramente i problemi che hanno i giovani di oggi non sono quelli che
avevano i ragazzi di Brownsea, magari alcune attività non sono più
proponibili, probabilemte il progresso ci ha dato possibilità che B. P. non
aveva etc.., diciamo che sono cambiati un pò i mezzi, ma il metodo non si
discute.
> "In FSE dicevo il metodo è interpretato fedelmente, in tutto e per tutto.
> Per carità, anche lì a volte si raggiungono eccessi ben poco edificanti
(come
> l'eccessiva "militarizzazione"...) ma sicuramente meno dannosi e più
> facilmente correggibili di quelli che si vedono in AGESCI."
> Ora, che la militarizzazione sia relativamente poco dannosa e facilmente
> correggibile, è un'opinione. Ma senz'altro è proprio lo stesso BP nei suoi
> scritti ad avvertirci dei pericoli, e perfino dell'inutilità, dell'uso di
> un "addestramento di tipo militare".
Beh saremo un pò fissati con l'uniforme, stiamo sull'attenti al Vangelo e
durante l'Issabandiera (durante il quale cantiamo anche l'inno nazionale),
andiamo sempre in giro con guidoni, fiamma ed orifiamma, ma parlare di
militarizzazione mi sembra un pò eccessivo (qualche fissato c'è sempre, ma
mi sembra una eccezione non la regola).
> La coeducazione. [...] Giovanni stigmatizza il fatto che non
> sia fedele all'insegnamento di BP [...] dire
> che l'incontro non controllato con l'altro sesso sia il motivo principale
> per cui si resta in AGESCI mi pare un po' forte, sulla base della mia
> esperienza almeno. Comunque rimane la curiosità di sapere qual è la teoria
> e la metodologia FSE su questo tema; se ci fosse una divergenza di fondo,
> di contenuto, potrebbe essere interessante parlarne.
Beh, diciamo che B. P. quando ha preso atto della volontà delle ragazze di
vivere l'avventura scout non le ha inserite insieme ai ragazzi, ma ha creato
per loro un movimento parallelo. A parte questo la scelta della FSE è
dettata dalla convinzione che il nostro scopo, l'educazione del ragazzo, si
realizzi meglio in unità non miste.
Da una serie di messaggi che ho letto sull'argomento mi sembra di aver
capito che la posizione dell'AGESCI è la seguente (correggetemi se sbaglio):
nelle branche L/C le sestiglie sono miste perchè ciò non crea problemi nelle
attività, il livello fisico e di maturazione dei bambini e delle ambine è
più o meno lo stesso ( a questo punto chiedo io: non ci sono problemi, ma
c'è un effettivo vantaggio?). Nelle branche E/G le squadriglie sono monosex,
quindi anche voi siete daccordo che sia meglio lavorare in maniera
parallela. Infine nelle branche R/S ritenete che le branca debba essere
mista in quanto ritenete che il confronto tra i due sessi sia fondamentale.
Forse è proprio nelle branche maggiori che si manifesta di più il diverso
pensiero di FSE ed AGESCI, chissà, magari la verità sta nel mezzo (da noi
sono comunque previste attività o riunioni congiunte Fuoco-Clan, se i capi
unità pensano che un confronto sia utile per la crescita dei ragazzi )
Se ti interessa il pensiero della nostra associazione puoi visitare il
nostro sito all'indirizzo:
http://www.fse.it/menu/index.html
Una volta entrato devi andare su:
1) Presentiamo la nostra associazione
2) Documenti
3) Intereducazione o Dossier intereducazione
> La maggiore attenzione verso il singolo individuo, rispetto alla comunità.
> Questo mi pare interessante, potrebbe essere un punto meritevole di
> ulteriore dibattito, e forse una differenza davvero qualificante. Per
> esempio.?
Beh, questo mi pare che sia uno dei punti fondamentali del metodo di B.P.
non è certo una scoperta della FSE.
> La "democratizzazione" e/o "assemblearismo". Qui mi pare che ci sia un po'
> di confusione. [...] Certo la disciplina a calci nel sedere che ho visto
usare
> (diversi anni fa, lo ammetto) da capisquadriglia FSE non mi pare meglio.
> [...]Falco Solitario probabilmente mette il dito nella piaga citando
> diverse simpatie politiche al momento della nascita delle due
associazioni,
> ma forse - dico forse - queste diverse simpatie esistono e pesano ancora.
Purtroppo la disciplina a calci nel sedere si è verificata ogni tanto anche
nel nostro gruppo. Probabilmente la colpa è di noi capi che non siamo
riusciti a far comprendere ai capi squadriglia che il loro ruolo è quello
del fratello maggiore e non quello del sergente maggiore. Comunque il calcio
nel sedere non fa parte della metodologia FSE.
Per quanto riguarda le antipatie, nei capi giovani (di entrambe le
associazioni) non ne vedo, forse qualche capo più anziano ha dei brutti
ricordi della fusione ASCI-AGI e relative fuoriuscite e formazioni di nuove
associazioni, ma non credo.
Buona Strada
--
Massimo Molinari
ScoutTAG: L'Aquila 2 (AQ) (FSE) Capo Gruppo (Rinoceronte Pungente)
Per rispondermi in privato togliere "NOSPAM"
Se iniziamo a parlare dello SPIRITO di B.P., e non di metodo, allora
possiamo dire tutto quello che vogliamo, non sapremo mai chi ha ragione: i
giuristi tedeschi di metà '900 si credevano i migliori interpreti dello
spirito nazionale, mentre scrivevano le leggi antirazziali. Tutto può essere
nello spirito di B.P. In tempo di dittatura, si potrebbe porre l'accento
sull'amore per la Patria, e ricordare Patrick Cornwell morto dietro la sua
postazione. In pieno sessantotto nessuno vorrà più essere chiamato Capo -
meglio Educatore,che diamine! - e molti scout faranno smorfie amare quando
qualcuno ricorderà loro che B.P. conduceva una guerra in nome
dell'imperialismo inglese.
Nell'epoca del pluralismo, e dopo due guerre mondiali, si leggerà ad alta
voce la chiacchierata sulla fraternità mondiale e si fregierà B.P. del
titolo di "politically correct", affrettandosi a far filtrare un po' di
senso della democrazia nei Reparti.
E tutto questo sempre nello spirito di B.P.
Se quasi tutto è consentito quando c'è interpretazione, figuriamoci quando
questa avviene senza criteri guida. Quando interpretiamo una legge, almeno
c'è una Costituzione: ma quando si interpreta B.P., chi ci può dire se
abbiamo torto o ragione? Il criterio guida sarà sempre e per tutti uno: lo
spirito di B.P. Lo spirito di B.P. dice che B.P. diceva. Per lo spirito di
B.P. questo sarebbe giusto, e così via.
A me questo, più che spirito di B.P, sembra lo spirito dei tempi e delle
epoche.
Max
Mi da una speranza che in futuro ci possa essere un' unica associazione
cattolica in Italia.
Voglio dire che se la differenza maggiore è che alcuni di noi sono per la
coeducazione ed altri per l'intereducazione probabilmente siamo già più
vicini di quanto pensiamo. Forse l'ostacolo più grosso è l'orgoglio di
essere (o credere di essere) dalla parte della ragione...
Comunque ancora grazie.
Antonio
ScoutTag: Cornedo 1 (VI) zona Piccole Dolomiti (AGESCI) Maestro dei novizi
________________________________________________________
Facendo quello che hai sempre fatto,
otterrai quello che hai sempre ottenuto.
questo detto da un capo scout mi fa molto paura, hai letto civette e cucu'
di b.p., ricordati che anche b.p. aveva un indirizzo politico preciso (!) e
se conosciamo la storia dello scoutismo e non solo il perbenismo cattolico
lo dovremmo avere sempre tutti presente !!!
Che l'AGESCI tenda talvolta a ricercare una legittimazione del proprio peso
politico - che per come è andata la storia, di destra proprio non può
essere - è impressione anche mia. Per l'FSE, potrà anche sembrarvi strano,
ma le cose stanno così: la politica non sembra interessare l'FSE. Non se ne
parla mai, nè ai campi scuola, nè agli incontri nazionali, nè alle Direzioni
di gruppo (cioè quello che da voi si chiama Coca) Nelle Carte di Clan mai -
per quel che ne so - si prendono "impegni politici" di qualsiasi tipo. E'
un'associazione scout, punto e basta. In Clan si può affrontare la
discussione, magari escono anche gli schieramenti, però tutto si ferma qui.
Non c'è da meravigliarsi. Personalmente ritengo compito del Gruppo formare
un buon cristiano e un buon cittadino, ma sarà lui a scegliere quale partito
politico meglio corrisponde alla propria identità di scout e di cristiano.
Certo spingiamo perchè su talune questioni i Rover comprendano che le
posizioni della Chiesa sono ragionevoli, e che sarebbe contro la propria
Promessa votare in senso opposto. Ragionevole è pensare che in
un'associazione che spinge sullo stile e sull'uniforme, che non abbandona le
strutture di tipo piramidali o verticistico solo perchè sono passate di
moda, che crede nell'autorità del Capo, possano incontrarsi persone di
destra. Ma non è certo la regola: personalmente ho un Clan mezzo comunista e
non so che Capi ne usciranno quando darò le Partenze, ed alla GMG mi sono
divertito un mondo a sentire un Rover che cercava di fare il ganzo con le
Scolte parlando di autonomia operaia, hip-hop militante, e via dicendo.
Max
..su quali monti i ragazzi dell'ASCI che avevano preso la via della montagna
nell'inverno del '44 hanno combattuto ? Quelli della generazione di mio
nonno erano li e non capivano PIO XII, non capivano i frati che benedicevano
i labari e pregavano per don Minzoni e andavano dai prefetti a chiedere
indietro i guidoni e le fiamme sequestrate nel 24, diffondevano i volantini
nelle fabbriche
, rifondavano il sindacato. Attaccamento alle tradizioni non vuole dire
essere di destra o apolitici (che e' un altro modo per dire di essere di
destra). Magari potessimo tornare a quell'impegno.
io aspetto sempre la pubblicazione di "stella in alto mare"
> L'uniforme. OK, il colore khaki è senz'altro più pratico, ma non mi pare
> cosa per cui stracciarsi le... camicie scout.
Sicuramente no! E ricordiamo inoltre che le branche femminili degli Scout
d'Europa hanno la camicia blu come l'AGESCI
>Questo mi pare comunque il meno importante
dei punti sollevati.
Forse... comunque io personalmente credo molto nell'importanza dell'uniforme
come metodo educativo
> Per tante cose i ragazzi sono sempre ragazzi, per altre sono cambiati!
Giustissimo
> Per
> carità, anche lì a volte si raggiungono eccessi ben poco edificanti (come
> l'eccessiva "militarizzazione"...)
Ma... sono un Akela di un gruppo F.S.E. e sinceramente questa
"militarizzazione" non la vedo (a meno che non si ritenga militarizzazione
il rispetto ed il decoro per l'uniforme che si porta, il rispetto per le
varie cerimonie, ecc.).
> Comunque rimane la curiosità di sapere qual è la teoria
> e la metodologia FSE su questo tema; se ci fosse una divergenza di fondo,
> di contenuto, potrebbe essere interessante parlarne.
Bhe... fondamentalmente l' F.S.E. ritiene che maschi e femmine abbiano, alla
stessa età, esigenze diverse e poiché maturano mentalmente e fisicamente in
modo diverso si ritiene giusto lavorare ad unità separate. Per questo motivo
nell'F.S.E. non c'è "coeducazione" ma un' "educazione parallela" e quindi si
parla di "Scoutismo" e di "Guidismo". Naturalmente in questa educazione
parallela ci possono essere (anzi ci devono essere) momenti in comune:
feste, cerimonie particolari (al momento dei passaggi, ecc).
> La maggiore attenzione verso il singolo individuo, rispetto alla comunità.
> Questo mi pare interessante, potrebbe essere un punto meritevole di
> ulteriore dibattito, e forse una differenza davvero qualificante. Per
> esempio.?
Le norme direttive e lo statuto dell'F.S.E. chiedono al capo unità di
puntare sul singolo individuo e quindi sull'individualità (non
sull'individualismo!!). Il compito del capo è puntare su ogni singola
persona in maniera specifica poiché ognuno ha delle doti diverse; per fare
ciò il capo ha molti mezzi: assegnazione di incarichi personali, specialità
(nelle branche L/C e S/G), ecc.
--
Francesco Ranieri (franc...@libero.it)
--------------------------------------
Guardate......guardate bene, o lupi!
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ScoutTag: Perugia 1 (PG) (FSE) Akela
> > > La coeducazione. [...]
> Su questo punto mi sono molto piaciute le risposte. A Max vorrei ricordare
> solo una cosa: è giusto che uno scout, nel suo bisogno di vedere un
> "modello" di uomo, non sia costretto a guardare ad una capo donna, che
> discorsi. Ma la coeducazione AGESCI non prescinde e non può prescindere
> dalla diarchia, cioè dalla presenza appunto dei due capi, dei due sessi,
> nelle unità miste.
> A parte questo, capisco il senso delle attenzioni da voi ricordate, e mi
> sentirei più tranquillo se nelle unità miste AGESCI si facessero di quando
> in quando le attività separate che, in teoria, sarebbero pur previste a
> questo scopo... ma io non ne ho viste fare molto spesso. C'è qualche capo
> AGESCI che può portare esempi di unità miste che fanno regolarmente
> attività separate per sesso? Ci sono capi AGESCI che le ritengono utili o
> viceversa inutili?
>
Il mio reparto è ufficialmente costituito da due reparti: uno femminile
di tre squadriglie, e uno maschile di altrettante sq.
Le attività sono decise anno per anno, ma di solito si alternano, cioé
in uno stesso anno si fanno sia attività congiunte che attività
separate, queste ultime in maggioranza, visto che poi i campi vengono
fatti tutti assieme con un medesimo tema. Noi non imponiamo questo modo
di fare, in quanto molto spesso sono gli stessi ragazzi che ci chiedono
di fare attività separate.
Le attività separate sono utili, anche se in quelle congiunte i maschi
si impegnano di più per farsi 'belli', e per non fare brutte figure. :)
--
*
***
*
+-+ ScoutTag: Guru S Vito 1 (PN) (AGESCI) aiuto capo reparto
| |
| |
+-+
Max.
E' chiaro che una mia idea c'è, sappi leggere il seso di ciò che si scrive,
se fosse stata esposta in questo particolare contesto la discussione si
sarebbe spostata forse su "è giusto che Falco solitario sia di Dx o Sx
essendo
capo scout?" o roba simile; discussione che lascio ad altri...
In secondo luogo, il cattolico non è un perbenista... semmai ci sono
perbenisti che si rifugiano nel cattolicesimo, e sono quelli che non
capiscono un tubo del messaggio di Xsto che perbenista non mi pare che
fosse.
Non è un flame questa lettera, però sono un pò alterato, questo si... mi
pareva di aver specificato che non ero un ignavo... forse è colpa mia se non
si è capito, mah.
Buona caccia e buona strada.
ScoutTag: (AGESCI) Capo Unità del Reparto "Stella Nascente" Massafra 1 (TA)
"Falco Solitario" - Fabio Crudele
Scout Code: A20-CR3 SC++ CA++ Z+++ F++ ST++ SE++ E++ L++++ PR++ B++ CO+++
Aspetta, aspetta... per risponderti non basterebbe un messaggio da 1mb, per
cui mi limito ad osservare che:
La tua frase, sopra riportata, non la condivido: in primis perchè nessuno è
"apolitico", in quanto vivendo in una fitta trama di rapporti sociali, tutti
gli uomini sono "politici", al massimo si può distinguere fra comunitarismo
ed individualismo, informazione (o presa di coscienza) e disinformazione,
impegno e disimpegno, ma tutti, proprio tutti, anche l'eremita, siamo
animali politici.
C'è poi da sottolineare che forse molti nell'Asci avranno seguito una certa
ideologia politica, ma questo non c'entra molto con la politica così come
deve essere intesa nello scoutismo (cioè politica in senso apartitico) io mi
sono limitato ad osservare che nello scoutismo si può essere "riformisti" o
"tradizionalisti", intendo questo per destra e sinistra, non mi riferisco
certo ai partiti, alle rivoluzioni, agli scontri elettorali o alla vita
politica di una comunità nazionale: per me il tradizionalista (quindi di
"destra") è chi legge Etapes, che -penso tu possa confermarlo meglio di me-
è lontano anni luce dallo scoutismo di oggi nell'AGESCI, ed è per questo che
non voglio definirlo un libro "riformista": forse lo era quando è uscito,
non certo oggi!!!
Detto questo, è ovvio che non ho mai avuto la benchè minima intenzione di
bollare l'Asci come "di destra", so benissimo che non è così, ma è ovvio
che, oggi come oggi, appartiene al passato, alla tradizione, è legata a
valori che io -in senso "scoutistico"- considero "di destra", ad esempio per
l'attenzione posta verso il mondo cavalleresco ed i suoi valori, attenzione
che -probabilmente- i capi più "riformisti", oggi, non hanno in modo così
spiccato. Ma d'altronde il mondo è bello perchè è vario.
Una stretta di mano sinistra.
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Marco Stazi
ScoutTag: Guidonia1(RM)(AGESCI)aiuto capo e/g
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> > > > A parte questo, capisco il senso delle attenzioni da voi ricordate,
e mi
> sentirei più tranquillo se nelle unità miste AGESCI si facessero di quando
> in quando le attività separate che, in teoria, sarebbero pur previste a
> questo scopo... ma io non ne ho viste fare molto spesso. C'è qualche capo
> AGESCI che può portare esempi di unità miste che fanno regolarmente
> attività separate per sesso? Ci sono capi AGESCI che le ritengono utili o
> viceversa inutili?
Veramente ci sono, eccome. Non dimentichiamo che in OGNI reparto (anche
quelli misti, non solo quelli paralleli come quello di GURU) gran parte
delle attività è svolta di SQUADRIGLIA, che è la struttura FONDAMENTALE del
reparto, secondo il regolamento metodologico. I reparti misti, a differenza
di quelli paralleli o monosessuati, non conoscono quasi mai attività di
reparto in cui i ragazzi non siano misti, ma ciò è supplito dal fatto che le
squadriglie siano monosessuate.
> D'accordo, ci mancherebbe. Ma neanche le Promesse fatte da atei e certi
> modi di portare (o non portare) l'uniforme sono regolamentari nell'AGESCI,
> però, giustamente, sono state ricordate (credo da Giovanni). Bisogna
Riguardo le promesse fatte da atei, ricordo che il nuovo patto associativo
consente l'ingresso di ragazzi non cattolici, che siano disposti a seguire
il discorso di catechesi fatto nell'associazione, in uno spirito di scambio
interconfessionale/interreligioso, e che solo agli uomini o donne della
partenza è richiesta una scelta di fede non dico definitiva (per me la fede
è un cammino in cui non si è mai arrivati) ma perlomeno ferma, cosciente,
responsabile, profonda e non di facciata. Fino a quel momento non è detto
che tutti i ragazzi debbano essere dei ferventi cattolici, ma è ovvio che i
capi, essendo cattolici, indicheranno ai ragazzi la srtada della fede
cattolica.
In FSE, mi sembra di capire, questo discorso non è condiviso, tanto che pure
a livello internazionale l'UIGSE accetta solo associazioni di una delle
confessioni cristiane (cattolici, ortodossi...) praticando (almeno a livello
di UIGSE) un dialogo interconfessionale ma non interreligioso.
> L'orientamento politico del fondatore è un conto, altro è quello del
> movimento. L'agesci - ti ricordo - da statuto e da regolamento prevede
> l'educazione alla politica intesa nel suo senso di bene comune, non di
> schieramento partitico.
il bene comune ha un senso, stacchiamo le parole destra e sinistra dalla
loro misera implementazione italiana (berlusca e quelche mr. X cui l'ulivo
affidera' le sue sorti), il bene comune ha un colore tra dx e sx intendendo
questi termini nel senso classico.
e questo e' nel patto associativo...
quanto allo statuto ed al regolamento e' un altro paio di maniche : essi
sono strumenti al limite del dittatoriale, sono costruiti per la
conservazione di una oligarchia. Prova a sottoporre la struttura della
nostra associaziobne ad un quelunque studioso di diritto costituzionale e ti
dira' che gli hai descritto la cosituzione sovietica di lenin del '22.
le alte sfere agesci sono interessate soprattutto alla conservazione dei
loro piccoli ambiti di potere... io conosco r.r. e r.z. che hanno fatto del
loro ruolo il trampolino di lancio della loro fortuna politica, e' naturale
quindi che i vertici dell'agesci che rappresentano sono minimamente la base
(e questo e' un fatto perfettamente dimostrabile) non vogliano diluire il
loro potere ed alterare i rapporti di forza che esistono! da questo punto di
vistra l'fse e' molto migliore di noi, loro non vanno predicando ad ognio
pie' sospinto democraticita' ma sono molto piu dem. di noi: c'e' un
responsabile veramente responsabile delle sue azioni l'equivalente dei
nostri quadri ha piu autonomia e indipendenza decisionale ma risponde sempre
in prima persona. Questa e' democrazia e non le nostre beghe regolamentari
fatte di mozioni d'ordine e voti sui bilanci.
perfettamente d'accordo !
dobbiamo stare attenti alle parole che purtroppo sono scatole che si possono
riempire di grida e in questo la politica di oggi, in Italia fa molta
confusione.
Purtroppo viene il momento in una democrazia rappresentativa di votare, e'
questo uno degli strumenti che abbiamo a disposizione e li le mani ce le
dobbiamo sporcare proprio tanto, i nostri rover sapranno distinguere tra
quello che vogliono fare e le urla dei cucu' e dei ciarlatani (era un
problema gia' ai tempi di b.p. )
Mi ha fatto molto male sentire il mio aiuto CR dire "..gli FSE, see, quelli
manco esistono, non sono riconosciuti..."
Chissà che questo NG non metta le basi per un lavoro di squadra fra le
Associazioni Scout d'Italia.
Buona caccia e buona strada!
--
> vedo che scrivi da battipaglia... esperienze nella FSE le ho avute proprio
a
> S. Demetrio, a Salerno e mi fa piacere parlare con qualcuno di quelle
parti.
Sono in strettissimo contatto con il gruppo Salerno 8, non solo perche' e'
stato il gruppo "fondatore" della FSE in Campania, ma anche per forti legami
di amicizia che mi legano ad alcuni capi di quel Gruppo... Dino, Paola,
Simone, Valerio, Umberto, Sabatino (ora Salerno 1)... e qualcun altro.
> Il problema, chiarite ora le differenze, non sta nel fatto che queste
> esistano, ma su come far capire a certe teste di quiz di capi che non è
> possibile proclamare la supremazia di un'associazione sull'altra, magari
> partendo proprio da queste differenze.
... in genere spendo delle parole... dopodiche' basta! Se vogliono capire
capiranno. Poi passo ai fatti. Devo dire che qualche volta i fatti possono
dare fastidio, quindi si tende ad ignorare. La Fse, sotto certi punti di
vista, e' stata per anni una spina nel fianco per l'Agesci, in quanto gli
mostrava che la strada della tradizione era perseguibile e dava dei frutti.
Quanti capi Agesci "dal pelo color del tasso" rimpiangono la Corte d'Onore,
i Campi Scuola con i giudizi, Brevetti sudati e conquistati, l'Hike di Prima
Classe, ecc.? Guardando a noi, che in queste cose abbiamo sempre continuato
a credere, a qualcuno abbiamo dato fastidio... Per carita', non voglio dire
che ci siano solo cose buone in Fse o solo cose cattive in Agesci, anzi...
Tuttavia, alla fine, io (ex Agesci) ho preferito la Fse, nonostante i suoi
difetti, perche' portava avanti una idea di scautismo che combaciava con le
cose nelle quali io avevo sempre creduto.
E' troppo facile dire "quelli manco esistono!"... siamo, numericamente, la
seconda realta' scout in Italia (con circa il 45% di iscritti in piu'
rispetto al CNGEI, terza associazione numericamente, nonche' riconosciuta da
FIS, WOSM e WAGGGS), nonostante il fatto che ci siamo sempre disinteressati
del numero pur di mantenere una certa qualita'. Siamo una associazione che
mette in pratica lo spirito e la lettera dei testi di BP... dopo averli
letti. Ricordo purtroppo che quando ero in Agesci non erano poi tantissimi a
leggere i testi di BP, inoltre molti, oggi, li ritengono "superati"... che
tristezza!
E' facile dire "quelli maco esistono!" piuttosto che confrontarsi.
> Mi ha fatto molto male sentire il mio aiuto CR dire "..gli FSE, see,
quelli
> manco esistono, non sono riconosciuti..."
>
> Chissà che questo NG non metta le basi per un lavoro di squadra fra le
> Associazioni Scout d'Italia.
Ce lo auguriamo davvero... ma non sono troppo ottimista. Credo che piu' del
NG ci debbano mettere lo zampino altre persone. E mi riferisco alla CEI, al
Comitato Centrale dell'Agesci, alla FIS, al Direttivo FSE Italia... e non
solo. Con la lettera di intesa Agesci-Fse, inviata a tutti gli organi
locali delle due associazioni, con la veglia comune alla GMG, ecc.. si sono
fatti senz'altro dei passi in avanti. Tuttavia la strada e' ancora lunga e
tortuosa, e da entrambe le parti non sempre c'e' la volonta' di
intraprenderla.
Buona caccia.
Maurizio
ScoutTag: Battipaglia 7 (SA) (FSE) Incaricato Regionale Esploratori
> Buona caccia e buona strada!
P.S. Legge Scout (Testo AGESCI)
Punto 4: "La Guida e lo Scout sono amici di tutti e fratelli di ogni altra
Guida e Scout"
Maurizio Tramontano <tramon...@tiscalinet.it> wrote in message
8pdjf9$pi7$1...@lacerta.tiscalinet.it...
Maurizio Tramontano wrote:
>
>[...]
Caro, Carissimo Maurizio,
Cosa ne penso, anzi, cosa ne pensa BP
l'ho scritto un'oretta fa in un altro post.
Sono contento che tu non ti sia perso.
Non scoraggiamoci.
Occasioni per (ri)cementare la fraternità scout ce ne sono e ce ne saranno
sta a noi non lasciarle scappare.
un passettoper volta.
Sai che ho sovente fatto il paragone con i nostri fratelli delle Chiese
d'Oriente, rispetto a noi cattolici....
Basta aver fede....
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(-_-<_ \ / _>-_-)
-_-<_ \ / _>-_-
GioVanni- Caluri
Giovann...@CSELT.SFILAMI.IT
http://www.pegacity.it/parco/abita/caluri/index.htm
SFILARE .SFILAMI che e` li per gli spammers
(Lupo Volante)
ScoutTag LEUMANN 1 (TO) (MASCI) A.S.
- perche' ci insegnerebbe che certo collateralismo politico e certo
perbenismo NON fanno parte dell'essere scout, ci stanno addomesticando, gli
scritti del fondatore sono continuamente censurati, di b.p. abbiamo una
immaginetta oleografica poco rispondente con la realta'. Dovremmo saper
entrare anche in certi dibattiti teologici, dovremmo saper criticare
Razinger e applaudire Martini e tante cosine del genere
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ScoutTag: (AGESCI) Capo Unità del Reparto "Stella Nascente" Massafra 1 (TA)
"Falco Solitario" - Fabio Crudele
Buona strada e buona caccia!
Falco Solitario <fal...@digitalfreedom.it> wrote in message
8pitg8$n8v$1...@fe2.cs.interbusiness.it...