Non avendo ancora oggi, consegnato alla scuola prescelta, il certificato
d'invalidità, si teme che gli affidino mansioni pesanti, deleterie per la
sua salute.
Come e con quale forma (fac-simile di comunicazione scritta), si può rendere
noto alla Scuola, la propria disabilità, per un più corretto uso del proprio
lavoro, senza pregiudicare il rapporto stesso?
Grato per la risposta.
Anche se l'amministrazione scolastica o il D.S. acquisisce il verbale
di invalidità non ha autorità o titolo o competenza per giudicare
quali mansioni siano consoni al lavorato con disabilità.
La prassi è del tutto diversa.
Esiste la possibilità di avere assegnate le limitazioni alla
mansione. L'autorità competente nella fattispecie è la Commissione di
Verifica del Ministero del Tesoro.
L'istanza la può inoltrare sia il lavoratore sia il D.S.
Solitamente l'istanza che inoltra il Dirigente Scolastico è una
conseguenza di un accertamento di idoneità lavorativa quando la scuola
ipotizza che il lavoratore non possa svolgere le mansioni assegnate.
Quando la inoltra il lavoratore solitamente è per il pre-pensionamento
anticipato (pensione di inabilità) o per avere assegnate limitazioni
alla mansione.
Si tratta di una vera e propria visita collegiale e in tutte 2 i casi
(istanza promossa dalla scuola o dal lavoratore) è un accertamento che
è mirato a valutare l'idoneità lavorativa del soggetto o l'idoneità
lavorativa relativamente alla mansione.
L'organismo sanitario (C.M.V. Min. Tesoro) che effettua tale
accertamento valuterà se il soggetto:
a) è idoneo alla mansione che effettua;
b) se o meno assegnare limitazioni alla mansione;
c) se far cambiare mansione al soggetto (non idoneo alla mansione, ma
idoneo ad altre);
d) se il soggetto non è idoneo a qualsiasi attività lavorativa.
Occorre far attenzione alle ultime 2 condizioni in quanto se (caso c)
non c'è alcuna disponibilità in organico di posti compatibili per
l'assegnazione ad altra mansione o se (caso d) viene accertata
l'inabilità totale può essere disposto il licenziamento del
dipendente. In tal caso se ci sono i requisiti contributivi si
potrebbe rientrare nel bonus aggiuntivo contributivo per il
prepensionamento per inabilità o incollocamento ad altra mansione.
Poichè tale procedura può rivelarsi controproducente (cioè se la
C.M.V. decreta la non idoneità alla mansione) è meglio farsi seguire
da un sindacato e da un medico del lavoro.
Salve.
Maurizio.
Grazie
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Poichč tale procedura puň rivelarsi controproducente (cioč se la
C.M.V. decreta la non idoneitŕ alla mansione) č meglio farsi seguire
Infatti è proprio quello che ho scritto, tale prassi può rivelarsi
controproducente in caso di non idoneità. E' previsto proprio il
licenziamento.
Nello specifico (personale ATA) è consigliabile solo chi ha maturato
almeno 19 anni 6 mesi e 1 giorno in quanto in caso di non idoneità è
previsto il bonus contributivo utile al pre-pensionamento.
Salve.
Maurizio.
Salve.
Maurizio.
Grazie, per l'attenzione al mio quesito.
Dopo le rivelazioni di Maurizio infatti, useremo molta cautela per tale
circostanza (un cane che si morde la coda?).
Mi sembra, comunque, senza via d'uscita!
Occorre soffrire 2 volte: una per le mansioni sempre più pesanti e l'altra
per farle convivere con la propria disabilità.
Non bisogna però scoraggiarsi o desistere in assoluto per paura.
Infatti sono moltissimi i casi di mia conoscenza in cui collaboratori
scolastici richiedono tale accertamento e la C.M.V. impone ai datori
di lavoro delle limitazioni come ad esempio: non sottoporre il
collaboratore a sollevamento di carichi di un determinato peso, o di
non effettuare pulizie in altezza, ecc. ecc.
Molti infatti vengono impiegati in altri compiti più
"leggeri" (centralino, guardiola di ingresso ecc.).
Tutto sta a valutare caso per caso, cioè se la condizione fisica del
lavoratore è abbastanza buona e si tratta solo di valutare se più o
meno occorrono limitazioni ai compiti della mansione, tale iter
potrebbe rivelarsi utile per non essere, come nella fattispecie,
essere "caricato" di lavori e compiti non idonei.
Se invece la condizione di salute del collaboratore è abbastanza
compromessa in modo tale da far dubitare se o meno possa continuare a
svolgere il proprio lavoro compresi i compiti "meno pesanti"...è
meglio attendere che si raggiunga almeno i 20 anni di servizio
(contributi) prima di avviare tale accertamento in modo che, se si
viene dichiarati non idonei o incollocabili, si può ottenere un
pensionamento anticipato.
Un buon sindacato in collaborazione valutativa con un buon medico del
lavoro saprà se consigliare o meno tale iter.
Se può rendersi utile un mio parere, nell'assoluta e completa
gratuità, può contattarmi in privato per entrare in merito
(telefonicamente) e valutare il caso specifico. In tal senso le
consiglierò telefonicamente ciò che ritengo sia utile fare e cosa
produrre.
Salve.
Maurizio.