Mi sembra una cosa di uno squallore e di un ingratitudine spaventosa nei
confronti dei genitori adottivi. Come si spiega? Immagino che sia un
fenomeno limitato ma se io adottassi un figlio che a 25 anni si mettesse a
cercare per il mondo il genitore vero, che per lui non significa niente, mi
sentirei malissimo.
Non è squallido nè sintomo di ingratitudine, IMVHO, si spiega perché
tutti noi se fossimo stati adottati (non è il mio caso), vorremmo vedere
in faccia i genitori biologici, e forse vorremmo chiedere "perchè".
Immagino che sia un
>fenomeno limitato ma se io adottassi un figlio che a 25 anni si mettesse a
>cercare per il mondo il genitore vero, che per lui non significa niente, mi
>sentirei malissimo.
Forse vorrebbe solo togliersi la curiosità, o anche al limite sputargli
in faccia la sua rabbia, o anche dire "sto meglio senza te"...
--
Kiara del Kantutita kant...@sax.it
visitate www.sax.it/kantutita
per un'educazione interculturale
Hanno pieno diritto di cercarli,io sosterrei volentieri mio figlio
adottivo
in questo!!!!!
Ingratitudine e squallore sono parole davvero tremende in questo
caso(almeno per la mia sensibilità) e comunque il genitore biologico
non potrà mai non significare qualcosa per lui,qualsiasi cosa.
p.s.
Scusa,ma hai fatto domanda di idoneità per caso?
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
> Hanno pieno diritto di cercarli,io sosterrei volentieri mio figlio
> adottivo
> in questo!!!!!
Allora sei veramente una persona aperta e tollerante. Anche a me invece non
sembra un bel gesto nei confronti dei genitoi adottivi che dovrebbero essere
"I" genitori punto e basta.
(cut)
>...se io adottassi un figlio che a 25 anni si mettesse a
> cercare per il mondo il genitore vero, che per lui non significa
niente, mi
> sentirei malissimo.
Mi sorge spontanea una domanda: ma esiste qualcuno che si metterebbe a
cercare per il mondo qualcuno o qualcosa che per lui non significa
niente?
Molti altri sono gli interrogativi che, IMHO, nascono da questo thread.
Alcuni di essi però, in 25 anni, avrebbero dovuto trovare risposta.
Saluti.
Inviato da www.mynewsgate.net
> Mi sorge spontanea una domanda: ma esiste qualcuno che si metterebbe a
> cercare per il mondo qualcuno o qualcosa che per lui non significa
> niente?
Appunto
> Molti altri sono gli interrogativi che, IMHO, nascono da questo thread.
> Alcuni di essi però, in 25 anni, avrebbero dovuto trovare risposta.
Vuoi dire che i genitori adottivi non sono stati bravi? Anche io ho letto
di questo sito, mi pare su Repubblica, e non era del tipo: "figli
adottivi delusi dai genitori adottivi cercano genitori naturali" ma
proprio nel senso che sentivano un vuoto da colmare.
Chi di noi non ha litigato coi propri genitori anche pesantemente, chi
non si è sentito incompreso dai propri genitori? Ma questo è un motivo
per andare alla ricerca di fantasmi?
Inviato da www.mynewsgate.net
Ciao
Andrea
> Vuoi dire che i genitori adottivi non sono stati bravi?
No, non intendo questo.
>Anche io ho letto
> di questo sito, mi pare su Repubblica, e non era del tipo: "figli
> adottivi delusi dai genitori adottivi cercano genitori naturali" ma
> proprio nel senso che sentivano un vuoto da colmare.
Infatti. Forse sarebbe bello conoscere il perchè resiste un vuoto che ha
bisogno di essere colmato. Non è polemica.
Sinceramente, è una domanda che mi pongo.
> Chi di noi non ha litigato coi propri genitori anche pesantemente, chi
> non si è sentito incompreso dai propri genitori? Ma questo è un motivo
> per andare alla ricerca di fantasmi?
Se partiamo dall'assunto che i fantasmi non esistono, forse si parte alla
ricerca di risposte, di certezze, di sicurezze che non si hanno.
O forse solo un irrefrenabile, umanissima curiosità.
Ma, IMHO, non è umiliante. Neppure avvilente.
Ripeto, che non siano state date risposte a domande, seppur taciute, che
non si sia saputo "ascoltare" abbastanza con le orecchie dell'altro, che
non si sia stati in grado di costruire fondamentali certezze?
Mille altre domande sorgono, ma mai le vivo e le vivrei come sconfitta.
Sarebbe interessante scoprire il pensiero di un adottato (la mia è ancora
troppo piccola per partecipare alla discussione ;-)).
Inviato da www.mynewsgate.net
> "clare" <g...@sinter.it> ha scritto nel messaggio
> news:bub3ks$39a$1...@news.newsland.it...
> > Hanno pieno diritto di cercarli,io sosterrei volentieri mio figlio
> > adottivo
> > in questo!!!!!
Anche a me invece non
> sembra un bel gesto nei confronti dei genitoi adottivi che dovrebbero
essere
> "I" genitori punto e basta.
Alla base dell'adozione(diversa dalla procreazione ) sta il fatto di
riconoscere che nostro figlio ha un passato e non bisogna temerlo o
cancellarlo dalla sua vita,sarebbe davvero controproducente per lui e
per noi.
Dire che non é un bel gesto nei confronti dei genitori adottivi sembra
quasi come volerlo colpevolizzare perché non ci é stato abbastanza
riconoscente che lo abbiamo salvato.
Che senso ha raccontargli le fiabe sulla sua storia,aiutarlo nei
momenti di paura d'abbandono e così via se poi lo blocchiamo
quando decide di "concludere"il suo percorso cercando le sue
origini?
Essere genitori significa sostenerlo non chiedergli di restituirci
qualcosa indietro a meno che non si creda di essere onnipotenti e
capaci di cancellare le sue ferite conscie o inconscie,ma temo sia un
errore pensarlo.
Noi facciamo tutto per lui,gli diamo l'anima per poterlo sollevare dal
suo dolore e riusciremo anche a cicatrizzare le ferite ma non credo a
eliminarle del tutto.Nel modo in cui sarà cresciuto con noi ritroverà le
armi per combattere le sue paure per collegare passato presente e
futuro,come possiamo bloccarlo così?
Boh...........a me tutto questo sembra naturale pensare ma sono
davvero curiosa di sentire pareri opposti.
Clare
> VoXeL <42...@mynewsgate.ned.invalid> ha scritto:
> >
> Chi di noi non ha litigato coi propri genitori anche pesantemente, chi
> non si è sentito incompreso dai propri genitori? Ma questo è un
motivo
> per andare alla ricerca di fantasmi?
Fantasmi??
Non è detto che siano morti o che non siano reperibili,e poi magari
vogliono solo vedere dove sono nati,cercare i tratti somatici del loro
Paese,ricostruire il loro passato quando noi ancora non c'eravamo.
Non siamo stati noi a causare il loro vuoto e mi sembra legittimo e
naturale il desiderio anche solo di curiosità come hai detto tu.
Mi ripeto,al di là di tutto quello che possiamo fare per i nostri figli
non
possiamo cancellare quel passato ma possiamo dargli i mezzi per
essere persone felici e appagate,se sentono il desiderio di agire in
quel senso non deve essere per forza per un motivo di mancanza da
parte dei genitori adottivi,non capisco perché pensiate che sia inutile.
Poi sicuramente fra loro purtroppo ci sarà anche quello che non é
stato felice come figlio adottivo ma spero che i casi siano rari.
Clare
> Inviato da www.mynewsgate.net
> Alla base dell'adozione(diversa dalla procreazione ) sta il fatto di
> riconoscere che nostro figlio ha un passato e non bisogna temerlo o
> cancellarlo dalla sua vita,sarebbe davvero controproducente per lui e
> per noi.
> Dire che non é un bel gesto nei confronti dei genitori adottivi sembra
> quasi come volerlo colpevolizzare perché non ci é stato abbastanza
> riconoscente che lo abbiamo salvato.
Sono perfettamente d'accordo. Credo che sia un grave errore pensare a
tutti i costi di essere "salvatori" di un bambino e che debba esserci
riconoscente per questo. Come può un bimbo adottarci a sua volta, e cioè
integrare la sua storia nella nostra, entrare a pieno titolo in un albero
genealogico un po' particolare, se si trova in partenza ad avere un debito
di riconoscenza sentito, poi, come insaldabile?
> Essere genitori significa sostenerlo non chiedergli di restituirci
> qualcosa indietro a meno che non si creda di essere onnipotenti e
> capaci di cancellare le sue ferite conscie o inconscie,ma temo sia un
> errore pensarlo.
> Noi facciamo tutto per lui,gli diamo l'anima per poterlo sollevare dal
> suo dolore e riusciremo anche a cicatrizzare le ferite ma non credo a
> eliminarle del tutto.Nel modo in cui sarà cresciuto con noi ritroverà le
> armi per combattere le sue paure per collegare passato presente e
> futuro,come possiamo bloccarlo così?
Infatti... Mio figlio adesso è ancora piccolo, vede la persona che lo ha
messo al mondo come una "mamma di pancia", e me come la sua "mamma vera",
ma non mi illudo che non si farà (e ci farà) altre domande, e che forse
vorrà cercare di trovare qualche risposta nel suo Paese d'origine.
Non lo so, spero solo che, se accadrà, non lo faccia sentendosi in colpa
verso di noi, anzi, che si senta leggittimato a dircelo e magari a
chiederci di sostenerlo. Il che non significa che non ci verrebbe un colpo
al cuore, certo, perchè per lui sarebbe un momento molto difficile, come
nessuno potrebbe augurarne al proprio figlio (e se trovasse un muro di
gomma?), ma non lo considereremmo mai un "brutto gesto" nei nostri
confronti, men che mai ingratitudine.
Ciao
Laura
> Mi sembra una cosa di uno squallore e di un ingratitudine spaventosa nei
> confronti dei genitori adottivi. Come si spiega?
Io e mio marito ne abbiamo lungamente discusso, abbiamo chiaramente messo in
preventivo che arriverà un momento nella vita di nostra figlia in cui lei ci
chiederà molto più insistentemente di quanto non avesse fatto da bambina:
chi, come, .....soprattutto perchè.
Adesso, che ancora non c'è, vi dico che vorrei poter fare in modo che la sua
legittima curiosità (perchè la ritengo del tutto legittima, giustificata e
naturale ed assolutamente nè squallida nè segno di ingratitudine) possa
essere soddisfatta, insieme a noi. Mi/Ci piacerebbe accompagnarla in questa
ricerca e vorremmo che per lei - come per noi - quello fosse un momento di
chiarimento. Vorremmo che non ci fosse in lei astio per quella persona e da
parte nostra faremo di tutto per non trasmettergliene. Speriamo bene.
Antonella
bye
Andrea
Forse sono io che sono un po' fissato ma penso che i figli adottivi o
naturali debbano comunque qualcosa ai genitori e dovrebbero astenersi da
comportamenti che possono ragionevolmente addolorarli.
Ho una cugina figlia unica naturale che è nata è vissuta in una città dove i
suoi genitori si erano trasferiti dopo il matrimonio, una città cioè che non
era quella loro originaria.
Adesso ha conosciuto un ragazzo irlandese e si è sposata con lui andando a
vivere in Irlanda. I genitori si sono visti soli in una città che non era
quella loro originaria e dove non avevano altri parenti e adesso stanno
facendo i salti mortali a più di 60 anni, per comprarsi una casa in Irlanda
per passare la vecchiaia vicino alla figlia a 4.000 Km dalla loro terra
d'origine.
Io, e tutto il resto della famiglia, pensiamo che non sia stato un bel gesto
da parte di mia cugina, costringere, di fatto, i genitori a questo
strapazzo. Tu mi risponderai che ognuno ha dirittto di scegliersi il
fidanzato che vuole e andare a vivere dove gli pare ed è giusto. Mia cugina
abitava a Torino. Una città come Torino non era in grado di fornirgli un
buon marito? Oppure non poteva chiedere al suo fidanzato irlandese di
stabilirsi lui in Italia?
Ma allora i genitori cosa stanno a fare? A dare, dare, dare, e accettare
tutto?
> Forse sono io che sono un po' fissato ma penso che i figli adottivi o
> naturali debbano comunque qualcosa ai genitori e dovrebbero astenersi da
> comportamenti che possono ragionevolmente addolorarli.
Non voglio accendere un flame ma non posso fare a meno di domandare:
- come figlio, in che misura e rispetto a cosa devo sentirmi in debito verso
mio padre e mia madre? (la gratitudine per avermi messo al mondo ed avermi
aiutato ad essere me stesso la diamo per scontata, ok?)
- come padre e/o madre, in che misura e rispetto a cosa devo sentirmi in
credito verso mia figlia?(la fatica nel crescere insieme, nell'aiutarla a
realizzare l'essere se stessa e la gioia constatare che non è un mio "clone"
ma un essere a se stante la diamo per scontata, ok?)
> Ho una cugina...
[CUT]
> Ma allora i genitori cosa stanno a fare? A dare, dare, dare, e accettare
> tutto?
Ah, qual crudeltà aspirare alla felicità dei nostri figli...;-)
Inviato da www.mynewsgate.net
Ma fammi il piacere! Ti aspetti che tuo figlio viva la sua vita per fare i
comodi tuoi?
Io spero che i miei figli siano abbastanza vicini a noi nel loro futuro,
ma se succederà il contrario, mi adatterò. Loro devo vivere la loro vita,
non si tratta di "dare, dare, dare, e accettare tutto", si tratta di pensare
che i propri figli non sono un'appendice o una protesi controllabile, ma
persone cui, si spera, i genitori hanno insegnato a camminare da soli.
Valeria
P.S. Non importa comprare una casa in Irlanda, forse sarebbe sufficiente
invistire un po' della propria pensione per andarli a trovare di tanto in
tanto.
Il sito a cui ti riferisci si trova all'indirizzo http://www.faegn.it e
corrisponde all'Associazione Nazionale Figli Adottivi e Genitori "Naturali"
(FAEGN).
Consiglio la lettura della sezione "Rassegna Stampa"
(http://www.faegn.it/Suggerimenti/Stampa/stampa.html) che riporta alcuni
articoli riguardanti membri e attività promosse da FAEGN.
> Mi sembra una cosa di uno squallore e di un ingratitudine spaventosa nei
> confronti dei genitori adottivi. Come si spiega?
Come figlio adottivo adulto (sono nato nel 1963 a Torino e adottato da
genitori Americani) che ha ritrovato le proprie origini italiane nel 1991,
posso dire che la mia ricerca non ha compromesso il rapporto profondo che
continuo a costruire dalla mia infanzia con i miei genitori "adottivi" i
quali mi hanno accompagnato lungo tutto il mio arduo percorso!
Come hanno già fatto altri su questo newsgroup, ti suggerirei di leggere le
nostre storie e/o di partecipare ad alcuni nostri incontri regionali per
capire meglio le motivazioni che ci spingono, raggiunto la maturità, a
ricomporre i primi tasselli della nostra vita per rimaginare le ferite del
passato e costruire serenamente il nostro futuro.
Spero vivamente che anche in Italia sia arrivato il momento per
sensibilizzare l'opinione pubblica ed adeguare la normativa in vigore per
raggiungere l'ambito traguardo di conoscere le proprie origini nel rispetto
reciproco tra tutte le persone della triade adottiva. Saranno i nostri figli
a giudicare se siamo stati capaci ad amarli fino in fondo senza aspettarci
niente da loro!
CIAO
JohnPCamp
http://www.faegn.it
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
> "Andrea" <and...@andrea.it> ha scritto nel messaggio
> news:STeOb.134624$_P.48...@news4.tin.it...
>
> >
> Forse sono io che sono un po' fissato ma penso che i figli adottivi o
> naturali debbano comunque qualcosa ai genitori e dovrebbero
astenersi da
> comportamenti che possono ragionevolmente addolorarli.
Non hanno scelto loro di essere messi al mondo,e poi l'unica cosa
che può addolorare davvero un genitore eé vedere il figlio infelice,o
drogato per esempio.
> . Una città come Torino non era in grado di fornirgli un
> buon marito? Oppure non poteva chiedere al suo fidanzato
irlandese di
> stabilirsi lui in Italia?
Assurdo.Se pretendi che tuo figlio viva la vita per farti piacere
significa
che sei un po' confuso secondo me.Quello che ci si deve "aspettare"
dai figli é che crescano bene perché gli hai dato le armi per farlo e gli
hai insegnato i principi importanti.Ma non di certo che siano lì per
farti
compagnia nella tua vecchiaia!!!!!
> Ma allora i genitori cosa stanno a fare? A dare, dare, dare, e
accettare
> tutto?
I genitori sono delle guide .L'amore verso i figli sta proprio nel fatto
di
accompagnarli in tutte le loro decisioni,consigliarli per il loro bene,non
per il nostro.
Quoto e concordo.
>> . Una città come Torino non era in grado di fornirgli un
>> buon marito? Oppure non poteva chiedere al suo fidanzato
>> irlandese di
>> stabilirsi lui in Italia?
>
>
>Assurdo.Se pretendi che tuo figlio viva la vita per farti piacere
>significa
>che sei un po' confuso secondo me.Quello che ci si deve "aspettare"
>dai figli é che crescano bene perché gli hai dato le armi per farlo e gli
>hai insegnato i principi importanti.Ma non di certo che siano lì per
>farti
>compagnia nella tua vecchiaia!!!!!
Quoto e concordo ancora una volta. Anzi, alcuni genitori "allontanano" i
figli, li scacciano dal "nido", invitandoli a "farsi la loro vita".
Questo dovrebbe essere nell'ordine naturale delle cose, anche se è a
volte difficile.
>> Ma allora i genitori cosa stanno a fare? A dare, dare, dare, e
>accettare
>> tutto?
>
>I genitori sono delle guide .L'amore verso i figli sta proprio nel fatto
>di accompagnarli in tutte le loro decisioni,consigliarli per il loro bene,non
>per il nostro.
E invitarli a lasciare il nido quando è il momento, per maturare e
crescere, essere più autonomi, anche se può essere doloroso.
> > Chi di noi non ha litigato coi propri genitori anche pesantemente, chi
> > non si è sentito incompreso dai propri genitori? Ma questo è un
> motivo
> > per andare alla ricerca di fantasmi?
................................................
Il sito di cui racconti nel tuo post iniziale pone la questione del
riuscire a colmare il vuoto che molti figli adottati sentono come
priorità per superare un trascorso molto doloroso.
E' vero che molti interventi esasperano questa necessità a mio avviso
legittima. Anch'io come genitore adottivo mi sono sentito un po' a
disagio, all'inizio, leggendo le storie di chi scrive con la speranza di
riallacciare rapporti con la madre o il padre biologici.
E' vero anche però che molti interventi sono fatti da persone che oggi
hanno dai venticinque ai cinquant'anni, e che molti di questi, direi
quasi la totalità hanno vissuto la loro adozione come un trauma perché
sono venuti a conoscenza della loro realtà di figli adottivi nel modo
sbagliato.
Trent'anni fa non c'era la mentalità che c'è oggi nelle famiglie
adottive. L'adozione era spesso nascosta, non solo ai figli ma anche al
contesto; i figli apprendevano della loro condizione di adottati spesso
per caso o da terze persone, nelle famiglie parlare dell'esigenza di
ricostruire il proprio percorso di vita era un tabu'.
Questo ha prodotto un esasperato bisogno della ricerca delle proprie
origini ed ha portato molti figli adottivi a idealizzare i genitori
biologici fino al punto di vivere questa ricerca, di per se' legittima,
come un'ossessione.
D'altra parte la legge che difende la privacy di chi abbandona un figlio
senza volerlo riconoscere accentua questo disagio.
Io credo che noi genitori adottivi dovremmo riflettere molto seriamente
su queste dinamiche, imparando dagli errori di chi si è trovato prima di
noi a gestire il "patto adottivo" ma soprattutto liberandoci, per quanto
possibile, dalla paura di perdere qualcosa.
Non dico che questo sia facile, ma di fatto il percorso che abbiamo
scelto consapevolmente, richiede il rimettersi in discussione di
continuo.
Solo così l'adozione diventa davvero un'occasione per diventare esseri
umani migliori.
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
beh... è un fatto di sensibilità. Il tuo punto di vista è molto bello. Lo
sarebbe ancora di più se ti fossi trovota concretamente al posto dei miei
zii invece che a scrivere su un Ng (come peraltro faccio anche io).
Ti dirò però che il parere di tutta, dico tutta, la famiglia, nessuno
escluso, è stato nel senso che ho detto. Non si pretende che il figli stiano
sempre attaccati ai genitori ma che nelle loro scelte tengono conto ANCHE,
un po', di loro.
Però ammiro il tuo punto di vista e lo ammirerò ancora di più quando
parlerai dopo aver vissuto la situazione di cui parlo.
Lo stai ancora costruendo?
>
> Come hanno già fatto altri su questo newsgroup, ti suggerirei di leggere
le
> nostre storie e/o di partecipare ad alcuni nostri incontri regionali per
> capire meglio le motivazioni che ci spingono, raggiunto la maturità, a
> ricomporre i primi tasselli della nostra vita per rimaginare le ferite del
> passato e costruire serenamente il nostro futuro.
>
Lo farò appena potrò. Per adesso, scusami, sarò un po' rigido, ma se i
genitori adottivi ti hanno dato quello che era nelle loro possibilità,
andare a cercare altri rapporti mi sembra semplicemente uno schiaffo in
faccia. Naturalmente ci saranno dei genitori adottivi più aperti comprensivi
e tolleranti di me. Ma gli altri?
[cut]
> Io credo che noi genitori adottivi dovremmo riflettere molto seriamente
> su queste dinamiche, imparando dagli errori di chi si č trovato prima di
> noi a gestire il "patto adottivo" ma soprattutto liberandoci, per quanto
> possibile, dalla paura di perdere qualcosa.
Assolutamente daccordo.
> Non dico che questo sia facile, ma di fatto il percorso che abbiamo
> scelto consapevolmente, richiede il rimettersi in discussione di
> continuo.
> Solo cosě l'adozione diventa davvero un'occasione per diventare esseri
> umani migliori.
Cambierei solo "l'adozione" in: "l'essere genitori", in quanto ritengo che
il mettersi in discussione continuamente sia uno degli obbiettivi dinamici
di una famiglia (con buona pace di Sb).
Cioè dovrebbero ad esempio continuare a vivere con loro, anche se c'è
un'altra persona con cui potrebbero vivere, solo per paura di ferirli?
> Ho una cugina figlia unica naturale che è nata è vissuta in una città dove
[...]
Mica li ha obbligati tua i cugina a seguirla in Irlanda... o tanto meno a
trasferisi a Torino tu stesso dici che si sono trasferiti dopo il
matrimonio, quindi presumibilmente o quando lei non era ancora nata o quando
lei era piccola....
> Ma allora i genitori cosa stanno a fare? A dare, dare, dare, e accettare
> tutto?
In un certo senso :PPP
Al di la' dell'ironia, i figli non sono dei genitori, non sono una loro
proprietà ne nel tuo caso ne in nessun'altro caso, non è pensabile che
succeda sempre che i figli facciano tutto ciò che i genitori vogliono. E non
è tanto meno colpa di tua cugina essersi innamorata di una persona che non è
di torino, è come se tu fossi costretto a sceglierti la partner all'interno
della tua città... i miei nonni ad esempio, una era del trentino e l'altro
di lampedusa, ma nessuno gli ha impedito di amarsi... è un po' un discorso
assurdo quello che fai te.
>[...] Una città come Torino non era in grado di fornirgli un buon marito?
[...]
Fornirgli? Wow, dov'è il supermercato delle mogli?!?! speriamo che me ne
possano fornire una come voglio io...
Scusa il sarcasmo di questa risposta... ma credo veramente che la tua tesi
non regga...
Felice di rispondere a un tuo nuovo post,
ti saluto
Andrea
-Un figlio adottivo non nasce nel momento in cui viene adottato.
-Rinnegare le origini del proprio figlio adottivo corrisponde a negare lui
stesso ed è devastante per la sua identità.
-Il genitore adottivo è il genitore a tutti gli effetti nel bene e nel male.
-La ricerca delle proprie origini non ha assolutamente il potere di mettere
in discussione il rapporto con la famiglia adottiva.
-Sapere che i tuoi genitori comprendono e ti aiutano nella ricerca è una
sensazione meravigliosa, il contrario è una sensazione di ulteriore
abbandono (implicitamente il messaggio è: o loro o noi).
Ci sarebbe tanto da dire, spero di aver dato un piccolo contributo
chiarificatore e tranquillizzante a quei genitori che si sentono minati dai
fantasmi dei genitori di nascita.
Nella puntata di Porta a Porta del 20/01 dedicata alle adozioni, sarò
presente nel pubblico per intervenire e spiegare cosa chiede la nostra
Associazione.
Un saluto.
Luisa Di Fiore
Certo! Secondo me (IMHO) qualsiasi rapporto affettivo si costruisce giorno
per giorno e ci si mette in gioco ogni volta...
Avrei potuto usare il termine "rafforzare" invece di "costruire"... ma
volevo sottolineare l'idea di una realtà che cambia e muta con gli anni
secondo le diverse fasi delle nostre vite.
> > Come hanno già fatto altri su questo newsgroup, ti suggerirei di leggere
> le
> > nostre storie e/o di partecipare ad alcuni nostri incontri regionali per
> > capire meglio le motivazioni che ci spingono, raggiunto la maturità, a
> > ricomporre i primi tasselli della nostra vita per rimaginare le ferite
del
> > passato e costruire serenamente il nostro futuro.
> >
>
> Lo farò appena potrò. Per adesso, scusami, sarò un po' rigido, ma se i
> genitori adottivi ti hanno dato quello che era nelle loro possibilità,
> andare a cercare altri rapporti mi sembra semplicemente uno schiaffo in
> faccia. Naturalmente ci saranno dei genitori adottivi più aperti
comprensivi
> e tolleranti di me. Ma gli altri?
Come ha scritto Luisa Di Fiore nel suo messaggio, "La ricerca delle proprie
origini non ha assolutamente il potere di mettere in discussione il rapporto
con la famiglia adottiva."
Noi non siamo alla ricerca di "altri genitori" - quelli, nel bene o nel
male, li abbiamo già e rimarranno i nostri "veri" genitori per sempre! Noi
figli adottivi siamo generalmente alla ricerca di una parte della nostra
storia che è rimasta all'oscuro, cerchiamo informazioni sul nostro passato,
vogliamo conoscere le persone e le circostanze che hanno circondato i primi
mesi/anni della nostra vita.
Pur semplificando, vorrei paragonare la nostra ricerca ad uno spettatore che
va a vedere un film che è già iniziato... di solito alla fine ci si chiede
cosa è successo prima del nostro arrivo e si fa di tutto per poter vedere
anche la prima parte! Ti sarà capitato anche a te?
Come dice Luisa Di Fiore: "Sapere che i tuoi genitori comprendono e ti
aiutano nella ricerca è una sensazione meravigliosa, il contrario è una
sensazione di ulteriore abbandono (implicitamente il messaggio è: o loro o
noi)"
Io sono stato fortunato ad essere adottato da una coppia americana molto
aperta e comprensiva (insieme a me hanno adottato anche i miei 2 fratelli e
1 sorella dall'Italia) e nonostante la loro età (nati negli anni '20) mi
"seguono" a distanza dalla California dove risiedono tutt'ora. I miei
genitori sono stati partecipi alle mie ricerche e mi hanno aiutato con
quelle poche informazioni messe a loro disposizione nei primi anni sessanta
quando dagli orfanotrofi italiani partivano migliaia di bambini per essere
adottati da nuovi genitori in nord America.
Quando nel 1991 ho ritrovato la mia famiglia d'origine (con ben 8 nuovi
fratelli e sorelle), i miei genitori sono venuti dagli Stati Uniti a
conoscerli personalmente e sono tutt'ora in buoni rapporti!
Come dicevo sopra: ogni nuovo rapporto non può che arricchirci.
CIAO
JohnPCamp
http://www.faegn.it
http://groups.yahoo.com/group/ITALIADOPTION/
Bene me ne compiaccio. Nel frattempo ho parlato della questione con qualcuno
che non si trova nella situazione (come credo non ci si trovi nessuno di
quelli che qui ne parla) e ha detto che al posto di quei genitori adottivi
non farebbe i salti di gioia perchè, alla fin fine, la cosa viene vista come
uno "spartirsi " un figlio con della gente che viene fuori all'ultimo
momento.
Come dicevo è un fatto di sensibilità, del figlio e dei genitori e credo che
vadano rispettate tutte.
Ma poi, scusa, come si trova il tempo e i soldi per andare a fare queste
ricerche in un altro continente? Bisogna anche avere la possibilità di fare
una cosa del genere....
Verissimo, altrimenti la famiglia si "sclerotizza" e si sfascia. Tutto
cambia, da quando siamo embrioni a quando nasciamo e moriamo, e
l'apprendimento dello stare al mondo fallisce quando non siamo capaci di
adattarci. Sto portando il ragionamento alle sue conclusioni estreme, ma
solo per intenderci.
Ciao Luisa,
ho dato un'occhiata al sito Rai ma verificando gli argomenti in calendario
oggi per la trasmissione da te segnalata purtroppo non corrisponde al tema
adozioni. Hai notizie più precise per favore?
Un saluto a tutti Tiziana
Intanto non è un fenomeno limitato, solo è poco conosciuto. E che un
genitore di nascita non significhi nulla per un figlio adottivo non
dovrebbe essere nessun altro, a parte lui, a dirlo.
e, come già scritto da John e Luisa, il nostro sito e la nostra
associazione non sono nè squallidi nè esempi di ingratitudine.
L'aspetto triste è che si possa giudicare un bisogno importante come
quello di conoscere le proprie origini in questo modo. Nessuno mette
in discussione l'affetto e il valore dei genitori adottivi e allo
stesso modo sono molti i genitori adottivi che hanno un profondo
rispetto per le persone che hanno messo al mondo i loro figli.
ognuno di noi ha le sue ragioni per cercare, non tutti ci culliamo
nell'illusione che le famiglie di origine possano riempire il nostro
vuoto o placare le nostre paure ma quasi tutti riconosciamo quanto è
importante conoscere la nostra e la loro storia dall'inizio per avere
poi la possibilità di superare le tante angosce che il non sapere
nulla ci crea.
Ti consiglio di conoscerci meglio prima di dare giudizi così duri su
di noi.
Anch'io un tempo pensavo che sarei stata un'ingrata se avessi cercato
le mie origini, così mi sono tenuta per anni i sensi di colpa,
cercando di nascondere questo desiderio come se fosse una fantasia
insana.Quando finalmente ho avuto il coraggio di affrontarlo ho capito
che non è né malato né squallido ma è profondo, intenso e questo mi ha
permesso di lavorare sul mio vuoto e sulla mia angoscia. Ora so che
questi aspetti non saranno risolti dal buon esito della mia ricerca ma
so anche dare il giusto posto nella mia vita a questa ricerca senza
farla diventare un'ossessione ma riconoscendole l'importanza che ha
per la mia vita.
monica
> "clare" <v...@finn.it> ha scritto nel messaggio
> news:bug7b2$tt1$1...@news.newsland.it...
> > Sb ha scritto:
> >
> >
> >
> > Assurdo.Se pretendi che tuo figlio viva la vita per farti piacere
> > significa
> > che sei un po' confuso secondo me.Quello che ci si deve
"aspettare"
> > dai figli é che crescano bene perché gli hai dato le armi per farlo e
gli
> > hai insegnato i principi importanti.Ma non di certo che siano lì per
> > farti
> > compagnia nella tua vecchiaia!!!!!
> >
> beh... è un fatto di sensibilità. Il tuo punto di vista è molto bello. Lo
> sarebbe ancora di più se ti fossi trovota concretamente al posto dei
miei
> zii invece che a scrivere su un Ng (come peraltro faccio anche io).
>
> Però ammiro il tuo punto di vista e lo ammirerò ancora di più
quando
> parlerai dopo aver vissuto la situazione di cui parlo.
Comunque queste sono cose che sento dentro in linea generale al di
là del discorso adozione.E' quello che penso sul fatto di essere
genitori e su quello che può essere il bene dei figli anche se io non ce
li ho ancora;credo che sia anche merito dei miei genitori di avermi
trasmesso i messaggi adeguati.
Comunque sono anch'io molto sensibile credimi ma penso che su
situazioni come queste cercherei di controllarmi e di pensare a cosa
è davvero giusto per i miei figli perché sarebbe l'unico vero atto
d'amore.
"Tiziana" <f.be...@inwind.it> ha scritto nel messaggio
news:82Z88Z11Z162Y1...@usenet.libero.it...
Grazie comunque per le tue considerazioni, perché attraverso la vostra
esperienza noi genitori possiamo capire qualcosa in più dei nostri
figli.
ti invito a una maggiore ricerca e informazione.
> è un po' un discorso
> assurdo quello che fai te.
>
Non è assurdo per niente. E' un punto di vista che non hai colto o forse
sono io che non ho spiegato bene. Ma siccome in questo Ng gira gente
suscettibilissima è meglio lasciare perdere.
Solo una precisazione a Max Rossi: io non credo che per uscire
dall'ottica dell'opera di carità si debba proporre l'idea dell'atto
egoistico dei genitori; si imposta così un'opposizione che non coglie in
nessuno dei due casi il significato dell'adozione...
Così la penso io, ma anche la legge sull'adozione...
Emanuela
Io esisto non sono un fantasma..... sono una madre naturale..... ho
ritrovato mia figlia dopo 31 anni collegandomi al sito dell'associazione
www.faegn.it.
Anche mia figlia mi ha cercata, e che lo crediate o no, ha una famiglia
meravigliosa, è amatissima, economicamente agiata ,psicologicamente a posto
.... è una donna veramente in gamba, nonostante tutto mi ha cercata. :-)
Lo trovate strano? oppure offensivo per i genitori adottivi?
ASSURDO DAVVERO
Ho conosciuto la madre di mia figlia... (bel gioco di parole),l'ho
ringraziata per averla cresciuta e amata, e lei mi ha ringraziata per
l'amore che le ho donato...... è stato un momento emozionante
vi auguro di cuore di provare quell'emozione.
Non le ho portato via nulla, lei è, e sarà sempre e unicamente la sua mamma,
ma se (ricattandoli moralmente) pensate di privare ai vostri figli, il
legittimo diritto e desiderio di conoscere un pezzetto della loro storia,
siete solamente genitori egoisti, questo non è amore.
Scusate la franchezza
grazie
Eva
.......................................
forse mi sono spiegato male.
Il desiderio di genitorialità non lo interpreto come un atto egoistico,
piuttosto come una predisposizione ad essere.
E in questo senso, visto che la genitorialità dovrebbe comprendere anche
il desiderio che un figlio si sviluppi autonomamente, svincolarsi dalla
logica del possesso.
Andrea
Se oggi mio padre mi rivelasse che sono stato adottato quando avevo un anno
di età e io sentissi l'imperioso bisogno di cercare i miei genitori naturali
guarderei la faccia di mio padre (col quale non vado neppure particolarmente
d'accordo).
Se lui non avesse nessun problema partirei alla ricerca.
Ma se avessi anche il minimo dubbio che potessi ferirlo mi bloccherei e
troverei il suo attegiamento del tutto comprensibile.
Come dicevo è un fatto di sensibilità: per alcuni genitroi adottivi può
essere un problema per altri no e soprattutto il figlio dovrebbe rispettarli
tutti.
Tra l'altro, per quanto mi sforzi, non riesco proprio a capire cosa vuol
dire che il figlio adotttivo vuole ricostruire il suo passato. Ma questo
forse lo dico perchè io non sono stato adottato.
E se posso aggiungere una malignità deve trattarsi di gente con un buon
retroterra economico altrimenti avrebbe ben altri problemi per la testa che
"ricostruire il passato".
Certo. Un ragazzo di 20 anni ha col padre un rapporto diverso da quando ne
aveva 5.
Ma il rapporto con mio padre, nella sua sostanza, io non l'ho mai "messo in
discussione" e non conosco nessuno che ne abbia sentito la necessità.
Magari conosco gente strana....
Mi ritiro in camera a meditare..........
Io per autoaffermarmi ho studiato, lavorato, sviluppato degli interessi
diversi da quelli dei miei genitori etc...
Questo è dovuto al fatto che sono un figlo naturale?
Caro Sb, tu dici che per autoaffermarti hai studiato. Bene! anch'io. E
spero lo faccia anche mia figlia, ma sappi che lo studio presuppone un
certo grado di autostima.
Chi è stato abbandonato spesso pensa, in modo sbagliato, che la
motivazione di quest'abbandono sia legata ad una sua inadeguatezza.
Questo pensiero spesso crea un blocco che impedisce a molti bambini
adottati di provare interesse, ad esempio per lo studio.
Ecco perché ci si dovrebbe avvicinare alle loro esperienze con rispetto,
cercando di comprenderne il disagio.
Noi siamo genitori e come tali abbiamo il dovere di proteggere, da un
lato, questi figli mentre dall'altro abbiamo quello di renderli uomini e
donne liberi e consapevoli del loro vissuto, affrontando assieme a loro
il dolore, la rabbia, ma anche indicando loro il modo migliore per
sviluppare le potenzialità.
> Chi siamo noi (che fortunatamente non abbiamo vissuto questo dramma),
> per giudicare questo bisogno come ingratitudine verso i genitori
> adottivi?
>
La cosa non sta esattamente in questi termini. Non essendo stato adottato io
non so che problemi ha un adottato. Mi viene perņ facile immaginare il
problema che POTREBBE provare il genitore adottivo di fronte a tali
richieste.
E quindi se per lui non ci sono problemi nulla questio: vadano pure a
trovarsi i genitori naturali in congo o in australia, con la benedizione di
tutti noi.
Ma se il genitore adottivo avesse lui qualche sensazione di rifiuto da parte
del figlio adottivo.... beh allora una insistenza del figlio adotivo non mi
sembrerebbe il massimo della generositą.
Trovo poi un paradossale che la legge si ponga proprio l'obiettivo opposto:
troncare ogni rapporto tra bamboino e famiglia adottiva.
Forse il legislatore aveva le idee confuse?
Ho capito. Quindi secondo questa logica se mia madre si spezza una gamba
dipende dalla mia "comprensione soggettiva scaturente da un buon rapporto"
andarla a trovare in ospedale non dall'avere una coscienza e una struttura
morale.
Magari scopriamo anche che però mia madre ha l'obbligo comunque di nominarmi
erede universale se no è brutta sporca e cattiva e non capisce le mie
problematiche.
Andiamo bene. Su questo Ng si sente di tutto. Interessante
Ecco si, lasciamo perdere, tanto è tutto molto chiaro. Ma non ti
preoccupare. Come ho detto di teorie strampalate ne ho lette molte su
questo Ng. La tua è solo l'ultima in ordine di tempo.
I tuoi figli non sono figli tuoi,
sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo, ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore, non le tue idee,
perché essi hanno le loro proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, non alla loro anima,
perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire,
dove a te non è dato entrare, neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro, ma non volere
che essi somiglino a te,
perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
Ciao (vanakkam)
Michele
> Ecco si, lasciamo perdere, tanto è tutto molto chiaro. Ma non ti
> preoccupare. Come ho detto di teorie strampalate ne ho lette molte su
> questo Ng. La tua è solo l'ultima in ordine di tempo.
Amen!
PS: anche la tua è una teoria niente male...
Scusa ma cosa c'entra? Io faccio delle cose completamente diverse da quelle
che fa mio padre che mi ha sempre incoraggiato, ovviamente, a seguire la mia
via.
La signora alla ricerca dei genitori naturali ha detto un'altra cosa pesante
come un macigno: che i genitori hanno solo doveri e i figli solo diritti,
anche se adessso rifiuta il confronto dialettico.
Adesso la dico io una cosa un po' forte. Se i genitori adottivi di questi
figli gli avessero dato anche, insieme all'amore e all'affetto di cui qui
non discutiamo, qualche punto di riferimento forte, eviteremmo di sentire
queste cose aberranti.
Mia figlia mi chiede spesso della sua mamma biologica che lei ha conosciuto
solo per un giorno, il primo giorno della sua vita.
Se può permettersi di farlo, è perché, credo, le abbiamo dato un punto di
riferimento forte. Che include anche il rispetto per i suoi desideri, i suoi
turbamenti e il dolore che le provoca non possedere un pezzo della sua vita.
E la vita è la sua, non la mia. Io sono il genitore che deve aiutarla a
trarne il meglio che può: ma è e sarà la sua vita, non la mia. Non ho scelto
di avere figli perché da gradi mi ricambino qualcosa che ho scelto di dare
gratis.
Ma non sarà che dei genitori apprensivi inculcano bisogni irreali?
Tua figlia ricorda quello che le è successo quando aveva 1 giorno di
vita????? Io a stento arrivo ai 4 anni. Devo aveere la memoria lesionata.
E comunque il mio problema è cosa farò domani (ed è già molto difficile
realizzare i progetti), non cosa è successo quando avevo 6 mesi.
Curiosamente nessuna ha spiegato dove prende i soldi e il tempo per andare a
cercare i genitori naturali.
> E la vita è la sua, non la mia. Io sono il genitore che deve aiutarla a
> trarne il meglio che può: ma è e sarà la sua vita, non la mia. Non ho
scelto
> di avere figli perché da gradi mi ricambino qualcosa che ho scelto di dare
> gratis.
>
Bene. Questo ti fa onore. Quindi quando tua figlia ti scaricherà in un
ospizio perchè sarai diventato vecchio ingombrante e rimbambito questo, per
te, rientra nella logica delle cose. E questa è il punto di riferimento che
le darai. OK
Non lo ricorda no. Ma a differenza dei figli nati dalla pancia, non può
chiedere a noi di raccontarglielo, rassicurandosi così sull'interezza della
propria esistenza. Le manca un pezzo della sua vita, questo riesci a
capirlo?, le mancherà sempre, ma questo la farà soffrire solo se non sapremo
aiutarla a farci i conti, ad accettare che il mosaico della sua vita sia
bello anche se qualche tessera manca.
> E comunque il mio problema è cosa farò domani (ed è già molto difficile
> realizzare i progetti), non cosa è successo quando avevo 6 mesi.
Perché per te quel periodo è sistemato, razionalizzato, non è un buco nero
di cui non sai nulla e che (nella psicologia di un bambino) può ancora
inghiottirti.
> Curiosamente nessuna ha spiegato dove prende i soldi e il tempo per andare
a
> cercare i genitori naturali.
Tornerò coi miei figli in India quando saranno grandi, a cercare i luoghi
della loro storia, a sistemare qualche altra tesserina del mosaico. Se
cercheranno informazioni sui loro genitori biologici, li aiuterò a
raccoglierne.
Se avrò i soldi, i biglietti li pagherò io. C'è tanta gente che i soldi li
butta dalla finestra e le ferie le spreca in luoghi inverosimili, questi
soldi e questo tempo saranno spesi bene.
> Quindi quando tua figlia ti scaricherà in un
> ospizio perchè sarai diventato vecchio ingombrante e rimbambito questo,
per
> te, rientra nella logica delle cose. E questa è il punto di riferimento
che
> le darai. OK
Temo che tu appartenga a quella categoria di genitori, o potenziali tali,
che fanno figli per convenienza, tipo "bastone della mia vecchiaia" ecc.
Spero che da grandi i miei figli abbiano qualche pensiero gentile per me.
Sono felice che siano in due, per non pesare troppo su uno solo. Farò il
possibile perché l'ltima parte della mia vita non sia un ostacolo alla loro.
In ogni caso, qello che dai ai figli non è un prestito da rimborsare ma un
finanziamento a fondo perduto (che non esclude contraccambi).
Questo è il punto di riferimento che voglio dargli.
Da un figlio a cui dici "caro mio, ti ho messo al mondo perché tu sia al mio
servizio, ti sacrifichi per me, rinunci a tutti i tuoi sogni e le tue
aspirazioni e mi accudisca quando sarò vecchio rimbambito" le cose migliori
che puoi aspettarti sono una pernacchia da adolescente e un addio da
maggiorenne.
"Vanakkam" <vana...@iol.it> ha scritto nel messaggio
news:213Z92Z66Z66Y1...@usenet.libero.it...
> Spero che da grandi i miei figli abbiano qualche pensiero gentile per
me.
> Sono felice che siano in due, per non pesare troppo su uno solo. Farò il
> possibile perché l'ltima parte della mia vita non sia un ostacolo alla
loro.
> In ogni caso, qello che dai ai figli non è un prestito da rimborsare ma
un
> finanziamento a fondo perduto (che non esclude contraccambi).
> Questo è il punto di riferimento che voglio dargli.
> Da un figlio a cui dici "caro mio, ti ho messo al mondo perché tu sia al
mio
> servizio, ti sacrifichi per me, rinunci a tutti i tuoi sogni e le tue
> aspirazioni e mi accudisca quando sarò vecchio rimbambito" le cose
migliori
> che puoi aspettarti sono una pernacchia da adolescente e un addio da
> maggiorenne.
>
> Ciao (vanakkam)
> Michele
>
CLAP CLAP CLAP CLAP CLAP CLAP
Ciao Valeria
Io conosco due persone che hanno adottato dei bambini uno dei quali
proveniva dai paesi dell'est ed era già grandicello. Mi hanno parlato di
problemi nell'inserimento di lingua di abitudine di farsi accettare dai
compagni etc.
Non mi hanno detto che il bambino si prende la testa nelle mani e passa le
giornate a chiedersi: "cosa è successo a mia madre?" "come mi trovo qui?"
£cosa c'è nel mio passato?" forse perchè i genitori si preoccupano di dargi
quello di cui ha bisogno ora e non di ricotruirgli l'interezza
dell'esistenza.
Evidentemente non tutti i bambini sono uguali.
> Tornerò coi miei figli in India quando saranno grandi, a cercare i luoghi
> della loro storia, a sistemare qualche altra tesserina del mosaico. Se
> cercheranno informazioni sui loro genitori biologici, li aiuterò a
> raccoglierne.
> Se avrò i soldi, i biglietti li pagherò io. C'è tanta gente che i soldi li
> butta dalla finestra e le ferie le spreca in luoghi inverosimili, questi
> soldi e questo tempo saranno spesi bene.
>
Contento tu.... A me vengono in mente una cinquantina di modi migliori di
impiegare il denaro nell'interesse stesso dei figli. Rimane il fatto che
queste ricerche le fa chi se lo può permettere.
> Da un figlio a cui dici "caro mio, ti ho messo al mondo perché tu sia al
mio
> servizio, ti sacrifichi per me, rinunci a tutti i tuoi sogni e le tue
> aspirazioni e mi accudisca quando sarò vecchio rimbambito" le cose
migliori
> che puoi aspettarti sono una pernacchia da adolescente e un addio da
> maggiorenne.
>
Nessuno ha detto questo, nessuno lo pensa e nessuno lo fa. Piuttosto è la
signora che non accetta confronti (e chi li vuole?) ad aver detto che i
genitori devono sempre capire, i figli solo se gli va.
Mia moglie mi racconta di una vecchietta che da giovane non si è sposata per
rimanere vicino ai genitori nella vecchiaia. Credo che mia moglie sia male
informata e la storia non stia in questi termini. Ma se fosse così la
crudeltà di questi genitori sarebbe incredibile.
Nessuno pretende l'immolazione dei figli sull'altare dell'affetto per i
genitori. Io dico che all'interno della famiglia si sviluppa un groviglio di
affetti in tutti i sensi. Io so (e stavolta sono sicuro) ad esempio di una
ragazza che aveva un fratello con un grave handicap e ha scelto lei
liberamente di non sposarsi per poter stare vicino al fratello bisognoso di
assistenza continua. Un esempio di affetto "laterale".
Se questo groviglio di affetti si è sviluppato come si doveva sviluppare,
nessuno sente bisogni di cercare genitori bis o comunque, se lo sente, e
questo addolora i genitori adottivi, si dovrebbe frenare.
Se poi il genitore ha la tua disponibilità ed apertua mentale, tanto meglio
per tutti. Se io mi vedessi fare una richiesta del genere da mio figlio
adottivo lo accetterei per affetto e non lo ostacolerei ma la cosa mi
ferirebbe.
> Quindi quando tua figlia ti scaricherà in un
> ospizio perchè sarai diventato vecchio ingombrante e rimbambito questo,
per
> te, rientra nella logica delle cose. E questa è il punto di riferimento
che
> le darai. OK
Ho "ascoltato" e qualche volta risposto a questo 3d. Ora sento il bisogno di
aggiungere una mia considerazione. Non so se tu sia padre/madre o, meglio
;-), se tu "possieda" dei figli.
Sottoscrivo tutto ciò che è stato detto da altri sui bisogni dei figli
adottivi e sui bisogni dei figli più in generale.
Ritengo che l'invecchiare sia uno dei doni più grandi che il cielo, il
destino (chiamalo come più piace a te), ci possa dare.
Rispetto. Questo cerco di insegnare a mia figlia. Rispetto per chi come lei
abita questo mondo e per le sue regole (e non apriamo un dibattito
filosofico su questo). E onestà. Le insegno la lealtà. Le insegno che
neppure io so tutto, che si cresce ogni giorno e si impara ogni giorno
qualcosa da chiunque si abbia l'umiltà di ascoltare ed osservare.
Può essere che tra quarantanni ci si trovi insieme (chi può dirlo), tu ed
io, seduti intorno ad un triste tavolino nell'immensa sala ricreativa di un
istituto geriatrico. Ma non sarebbe colpa di mia figlia.
Significherebbe, semplicemente, che non sono riuscito a farle metabolizzare
i principi sui quali si basa l'esistenza di un essere umano.
Aggiungo infine, perdona l'insolenza, che la tua "fobia" dell'essere (cito
testualmente) "...scaricato perchè diventato vecchio e rimbambito..."
appartiene solo alla TUA logica delle cose. Perchè probabilmente non sei TU
in grado di dare ai tuoi figli un punto di riferimento incontrovertibile. E
non intendo la semplice alternativa tra ciò che tu vuoi che essi siano e ciò
che in realtà essi sono.
> Aggiungo infine, perdona l'insolenza, che la tua "fobia" dell'essere (cito
> testualmente) "...scaricato perchè diventato vecchio e rimbambito..."
> appartiene solo alla TUA logica delle cose. Perchè probabilmente non sei
TU
> in grado di dare ai tuoi figli un punto di riferimento incontrovertibile.
E
> non intendo la semplice alternativa tra ciò che tu vuoi che essi siano e
ciò
> che in realtà essi sono.
>
Chissà..... può essere.... Comunque la mia non era una predicazione. Hai
staccato un pezzo da un discorso generale che, se ti va tuoi ricostruire
dagli interventi precedenti. Discorso di una banalità assoluta e non capisco
perchè continuo a perderci su del tempo.
No, non lo sono. Ho conosciuto decine di figli adottivi e ho trovato:
quello che ha già sistemato la tessera mancante del suo passato e non la
tocca più
quello che vorrebbe farlo ma ha paura
quello che non è ancora pronto per parlarne
quello che spera che siano i genitori a fare la prima mossa
quello che ne parla con tranquillità
quello che non gli interessa proprio (o così sembra, così vuol far credere)
....
Ho conosciuto anche decine di genitori adottivi, ma credo che si dividano in
due sole categorie:
- il genitore attento osserva, risponde, coglie i messaggi, rispetta i
silenzi, intepreta le paure, sdramatizza le ansie, si a trovare quando c'è
bisogno, non fa forzature, non fa l'indifferente, sbaglia, si corregge, si
fa aiutare quando ne ha bisogno, accetta e chiede consigli.
- il genitore disattento non si fa domande, pensa che gli unici bisogni di
suo figlio siano mangiare, dormire, imparare l'italiano (e in fretta!),
comportarsi bene, prendere bei voti a scuola, ricevere in regalo il gameboy
a otto anni, il cellulare a dieci, il motorino a 14 e la macchina a 18.
ciao (vanakkam)