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Al cinema con mio marito

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Ilaria

unread,
Sep 25, 2003, 9:28:06 AM9/25/03
to
Usciamo una sera per andare in un cinema porno in zona Affori.
Avevamo già frequentato qualche club privato, qualche volta mi ero
dovuta esibire per qualche guardone, ma in un cinema è la prima volta.

Sotto il cappotto indosso un tubino nero molto scollato e corto da
coprirmi a stento il pelo e le natiche, dei collant rossi di quelli
che lasciano scoperto il culo e la passera ed un paio di scarpe nere
molto scollate con tacchi da dodici centimetri.

Arriviamo al cinema alle dieci e venti.

Entrando nella sala, illuminata in attesa della proiezione, mi tolgo
il cappotto calamitando l'attenzione della decina di spettatori
presenti, tutti uomini tra i quaranta e i settant'anni.

Vengo colta dal panico e faccio per girarmi e battere in ritirata ma
mio marito mi blocca fulminandomi con lo sguardo.

Ci sediamo nelle poltrone centrali della terzultima fila di sinistra e
subito iniziano le "grandi manovre" tra i presenti che si spostano
nella zona in cui siamo noi: i più audaci, con un certo mio sollievo,
sono due quarantenni bruni e prestanti che vengono a sedersi uno ad un
paio di poltrone da me e l'altro alle mie spalle; davanti a me si
seggono due vecchietti.

Mentre stanno spegnendosi le luci di sala mio marito passa un braccio
intorno alle mie spalle ed infila una mano nella scollatura
scoprendomi quasi completamente il seno sinistro.

A luci spente, mentre scorrono i titoli di testa il tizio alla mia
sinistra si sposta nella poltrona di fianco alla mia.

Mio marito continua a palparmi, ma non appena le immagini si scaldano
un po' mi dice di scoprirmi e mostrarmi e poi di carezzarmi da sola:
infilo la mano, faccio scivolare la spalla del vestito scoprendomi il
seno, lo lascio per un attimo in vista illuminato dalla luce dello
schermo poi inizio a palparmelo sotto lo sguardo attento dei due
vecchietti che invece di seguire il film si sono girati appena hanno
percepito che dietro di loro succedeva qualcosa.

Quello dietro di me a questo punto mi poggia una mano sulla spalla
destra e visto che non ho nessuna reazione mi scosta il vestito
scoprendomi anche l'altra tetta che subito inizia a palpare dapprima
con dolcezza e poi con più energia.

Anche quello al mio fianco allunga una mano sul mio ginocchio ed
inizia a carezzarmi le cosce raggiungendo rapidamente prima l'inguine
e poi la passera che trova già bagnata.

Allargo le cosce offrendomi meglio che posso, quello dietro sta
strizzandomi la tetta ed allunga l'altra mano su quella sinistra
mentre quello al mio fianco cala la testa per leccarmi la figa. Io
tiro fuori il cazzo di mio marito e comincio ad accarezzarlo mentre i
due vecchietti davanti cercano anche loro di allungare le braccia per
carezzarmi ora le cosce ora le tette.

Ad un certo punto quello dietro di me mi sussurra:

"Una così gran troia non può dare il meglio di sé in così poco spazio,
perché non andiamo nei bagni?"

Guardo mio marito sperando che me lo eviti ma lui assente e così mi
alzo ricoprendomi un po' e mi avvio ancheggiando verso il bagno senza
sapere in quanti mi stiano seguendo.

L'antibagno è grande, ben illuminato e, per fortuna, perfettamente
pulito; in un angolo c'è un cestino di quelli alti,chiusi, che
potrebbe servirmi come appoggio. Non ho ancora finito il pensiero che
la porta del bagno si apre per fare entrare i due quarantenni: Marco,
quello che stava dietro di me e Luca, quello che era al mio fianco.

Mi dicono che ho proprio una carrozzeria da gran troia e di scoprirmi
un po' per farmi ammirare meglio.

Sono un po' spaventata, è la prima volta che devo fare qualcosa senza
che sia presente mio marito, ma sono lì per quello: comincio a
scoprirmi le tette, li guardo, loro restano fermi godendosi il mio
imbarazzo, sollevo la gonna scoprendo la figa poi mi giro e mostro il
culo spingendolo in fuori e facendolo aprire.

Mi rigiro e mi infilo due dita in bocca mimando un pompino mentre
comincio a palparmi una tetta, sfilo le dita di bocca e me le infilo
prima in figa e poi in culo mostrando di gradire entrambe le
penetrazioni.

I due non aspettano oltre: si avvicinano tirando fuori due gran cazzi
che puntano minacciosamente contro di me e mi dicono di piegarmi e
fargli sentire le tonsille; mentre sto succhiandoli vedo entrare i due
vecchietti che ammirano per un po' lo spettacolo e poi sfoderano anche
loro dei cazzi di tutto rispetto che incominciano a menarsi.

Poco dopo i due si sfilano dalla mia bocca e Marco si appoggia a
quella specie di sgabello di cui dicevo. Luca mi dice di cavalcarlo.

Alzo bene una coscia e gli monto in groppa afferrando il suo grosso
cazzo e dirigendolo verso la figa dove pian piano lo faccio scivolare.
Comincio a cavalcare pian piano ma lui mi afferra le tette imponendomi
un ritmo più sostenuto.

Luca intanto mi si accosta da dietro e mi chiede se ne ho mai presi
due insieme. Non l' ho mai fatto e aver dentro due cazzi di quelle
dimensioni mi spaventa. Resto in silenzio ed è un errore perché Luca
lo interpreta come un assenso. Mi spalma sul buco una sostanza viscida
che fa penetrare anche all'interno. Vorrei dirgli di non farlo ma non
posso. Sento la punta del suo uccello che si appoggia sulla mia
rosetta e poi vengo infilzata d'un colpo. Lancio un urlo subito
soffocato dalle loro mani, mugolo per il dolore eccitandoli ancora di
più. Siamo tutti e tre fermi, poi il dolore comincia a diminuire e
loro se ne accorgono: il primo a muoversi è Luca nel mio culo poi
anche Marco nella figa, a quattro mani mi sollevano e mi calano sui
loro piselli.

Mi tolgono le mani dalla bocca e Luca mi sussurra che sono
incredibilmente stretta, che sfondarmi è un piacere, che sono davvero
una gran troia. Sento dentro di me l'eccitazione crescere, mi apro di
più, mi offro meglio.

D'un tratto le mie mani vengono tirate su altri due piselli: sono i
due vecchietti che si sono avvicinati e reclamano la loro parte: due
piselli abbastanza grandi, non perfettamente in tiro; comincio a
smanettarli, smaniando sui due cazzi che ho in corpo.

Sono la prima a venire poi viene marco che mi inonda la figa, Luca che
mi fa un vero clistere di sborra e i due vecchietti che riversano
sulle mie cosce il loro poco succo.
I due cominciano a sfilarsi da me, i vecchietti rinfoderano i piselli,
io sono nuda, disfatta e con le cosce bagnate di sperma: proprio in
quel momento si apre la porta, mi giro e vedo entrare due che prima
non avevo notato in sala.

Ci metto una frazione di secondo a riconoscerli: due miei ex alunni di
qualche anno prima, già allora dei poco di buono. Adesso sono due
ragazzoni muscolosi che mi sovrastano di una buona spanna. Resto
immobile, senza fiato, mentre gli altri quattro escono tessendo le mie
lodi come scopatrice ai due nuovi arrivati.

Li ricordo ancora mentre in classe cercavano ogni occasione per spiare
sotto le mie gonne o nelle mie scollature, mi spogliavano con gli
occhi e riuscivano ogni volta a farmi sentire nuda e piena di
vergogna. Quando superarono l'esame di stato per me fu una
liberazione: Antonio Pepe e Nicola Sale, amici inseparabili.

Sono ancora impietrita quando vedo un sorriso disegnarglisi in faccia.
E' un attimo, cerco di ricoprirmi e vado verso la porta ma i due mi si
parano davanti chiedendo:

"E perché mai? Per gli ex alunni niente?"

Io cerco di scansarmi e col tono più autorevole che trovo rispondo:

"Su ragazzi fate i bravi, siete troppo piccoli, come hanno fatto a
farvi entrare?"

E' un errore: i due scoppiano a ridere e Antonio si fa sotto dicendo:

"Ma senti la Prof che non sa più fare i conti, guarda che sono già
passati sei anni dall'ultima volta che ci hai interrogato!"

Nicola si accosta anche lui e guardandomi dritto negli occhi mi
afferra una tetta strizzandomela e dice:

"A suola però non ci hai mai fatto educazione sessuale eppure, a
quanto pare, sei una vera esperta?

Resto in silenzio a testa bassa e allora mi afferrano per la mascella
tirandomi in su il viso, adesso hanno espressioni determinate,
cattive:

"Rispondi quando sei interrogata Prof: sei una troia esperta o una
principiante?"

"Sono una principiante, è la prima volta, in sala c'è mio marito,
lasciatemi tornare di là."

Mi spingono verso il muro come se non avessi nemmeno parlato.

"Cosa volete da me? Lasciatemi stare!"

Stretta tra i loro corpi e il muro avevo mani dappertutto: mi
palpavano, mi pizzicavano, mi penetravano tenendo gli occhi fissi nei
miei a spiare il terrore che si era impadronito di me. A un tratto mi
ritrovo i loro cazzi per le mani, mi spingono in basso infilandomeli
in bocca a turno, comincio a leccarli sperando di cavarmela così ma
dopo poco mi fanno rialzare e piegare e mentre Antonio me lo ricaccia
in gola Nicola da dietro mi incula con un colpo solo. Mi stanno
fottendo.

Nicola viene e si sfila, Anche Antonio si sfila, mi girano e invertono
le parti: ora Antonio mi incula mentre Nicola mi presenta il suo cazzo
sporco di sperma e di merda ma ancora in tiro, mi tappa il naso finché
non apro la bocca e me lo ficca dentro dicendomi di pulirlo bene. Devo
vincere la nausea, devo resistere, sta per finire, non può durare
ancora molto.

Vengono di nuovo entrambi; restano dentro di me finché i loro cazzi
non si afflosciano, si sfilano e li rimettono nei pantaloni.

Mi tiro su disfatta e li guardo: sorridono beffardi e Nicola mi dà la
pugnalata finale:

"Prof, devi sapere che quei quattro che ti sei scopata prima sono
nostri amici!"

Li guardo senza capire:

"A te non piacerebbe che le tue prodezze nei cessi di un cinema porno
venissero risapute in giro?"

Avevo capito. Improvvisamente mi resi conto del baratro in cui ero
precipitata. Non potevo in nessun modo affrontare lo scandalo. Ero
nelle loro mani. Andai verso il lavandino e cominciai a lavarmi.

Fu Nicola a dettare le condizioni:

"D'ora in poi sarai la nostra troia ogni volta che te lo diremo; non
potrai opporti a nulla, non dovrai offrire resistenza, dovrai essere
sempre pronta, disponibile e partecipe; ti scoperemo noi o ti faremo
scopare da altri uomini, donne o magari anche da animali, in qualunque
modo o situazione ci passi per la testa e tu dovrai sempre dire si, un
si pieno e convinto, bada. Se ti comporterai bene preserveremo il
segreto sui tuoi vizietti, se no tutti verranno a sapere come ti
diverti. Devi dirci ora se sei d'accordo, se si ti faremo sapere
quando ci rivedremo."

Era fatta, era naturale, mi avevano in loro potere, perché non
dovevano approfittarne:

"Va bene!"

"Cosa va bene?"

"Va bene sarò la vostra puttana e cercherò di comportarmi al meglio
come tale" li guardai dritta negli occhi ma fu l'ennesima sconfitta,
dovetti abbassarli io per prima. Uscirono dal bagno.

Mi rivestii, tornai da mio marito, il film stava finendo, uscimmo dal
cinema e gli dissi tutto: lui disse solo:

"Bene, io voglio fare di te una vera troia e questa mi sembra
un'ottima strada, lo diventerai per necessità invece che per amore."

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