La cosa fra noi funzionava meravigliosamente. Quella sottile sensazione di
gelosia che mi pervadeva ogni volta che ci davamo appuntamento, mi faceva
venire i brividi in tutto il corpo e mi dava un diffuso senso di godimento.
Ancora prima che iniziassimo a spogliarci e a toccarci.
Era un godimento
di testa prima che sessuale. Gli incontri avvenivano in media due volte al
mese, qualche volte a casa nostra qualche volta a casa loro con la banale
scusa di giocare a carte. In genere prima, ma qualche volta dopo aver fatto
sesso selvaggio, giocavamo davvero.
Solo una volta provammo a passare un
week end fuori città, ma all'ultimo momento si volle unire a noi mia
sorella e i ns. progetti di allegria sfumarono. Almeno così credevo !
Eravamo molto contrariati, i nostri piani prevedevano una partenza separata
e un rendez vous in uno chalet di montagna che avevamo trovato con un
annuncio. Ovviamente l'accordo prevedeva sesso per 2 giorni di fila. Luca
aveva regalato a mia madre un completino di pizzo bianco, che a lui piaceva
molto e io avevo comprato a Sabrina un reggiseno trasparente e sottile di
quelli che facevo indossare a mamma. Stavamo fantasticando, seduti sul
divano e, per la prima volta, mia madre prese l'iniziativa. Mi baciò sulle
labbra e andò loro vicino, aprì la patta dei pantaloni di Luca e ne tirò
fuori, con difficoltà, un cazzo dritto e duro. Guardando fisso negli occhi
Sabrina, lo fece scomparire nella sua bocca. Lo stava spompinando,
guardando sempre la moglie. Sabrina, per nulla gelosa, le carezzava i
capelli e accompagnava i movimenti saliscendi della testa con la mano.
-
Brava, succhiaglielo. Fagli un bel pompino. Chi ti ha insegnato a leccarlo
così, tuo figlio ? Sembri una professionista.
- Dai mamma, fallo
impazzire.
- Marco da come tua madre mi succhia l'uccello, mi sa che è da
un bel pò che non te la scopi. Se non ce la fai, posso passare da casa tua,
di tanto in tanto.
- Fai poco lo spiritoso, mi chiavo mia madre due, tre
volte a settimana. ha poco da lamentarsi.
A quel punto dovevo entrare in
scena io, ma non sapevo chi scoparmi per prima. Per me decise Sabrina,
allargando le gambe e invitandomi con gli occhi. Durante le nostre partite
a carte la regola era che le nostre "femmine" venissero sempre senza
mutandine o collant, per evitare inutili perdite di tempo e perchè a me
eccitava molto. Mia madre era abituata a non portarle da qualche mese,
almeno quando stava in casa. Completini di pizzo, calze autoreggenti o con
reggicalze ma assolutamente niente mutande. Mi avvicinai a lei, le alzai di
poco il vestito, e lo ficcai dentro con precisione e sicurezza. Sabrina
aveva, nonostante i molti uomini che ci erano passati attraverso, una fica
piuttosto stretta. Era una sensazione molto bella e lei mi piaceva da
morire. Si era fatta i capelli biondi, molto corti a caschetto. Il vestito
a tubino aderente e leggero la fasciava in modo delizioso. Non un filo di
pancia, fianchi stretti. Un sogno di femmina. Una vera vacca.
- Marco,
perchè non mi inculi un pò e poi non riempi la bocca a tua madre, o
preferisci che si beva solo la sborra di mio marito ? Comincio a diventare
gelosa.
- Si Marco, è molto che non mi degni di attenzione.
- Luca, ma
le senti ? Siamo alle richieste... tra mia madre e tua moglie non so chi
sia la più vacca.
- Mamma o fai i pomipini o fai comizi. Succhialo e sta
un po zitta. Decido io se montarti o no.
L'idea, però, mi piacque. Senza
cambiare posizione e neache il ritmo passai sul "secondo canale" di
Sabrina. Solo una leggerissima smorfia mi fece capire che ero entrato bene
in profondità nel suo orifizio anale. La stavo inculando con vera
soddisfazione, anche perchè Luca non aveva ancora avuto il coraggio di
provarci con mia madre. Non sapeva che l'avevo completamente aperta.
Nel
frattempo Luca si era alzato in piedi con mia madre in ginocchio davanti a
lui che continuava il lavoro di bocca. Iindossava una sottana nera corta e
a causa di una spallina che era caduta, un seno le si era scoperto.
-
Marco, sbrigati non resisto più, devo sborrare. Questa troia di tua madre
mi sta succhiando il cervello. Che hai deciso ?
- Aspetta sono pronto,
eccomi.
Mi sfilai dal culo di Sabrina con un flop, il buco le era rimasto
oscenamente spalancato per alcuni secondi e io non riuscivo a distogliere
lo sguardo da quella cavità anche mentre lo infilavo dritto dritto in bocca
a mia madre. Venni di colpo, con uno schizzo improvviso. Mi tremarono le
gambe mentre eiaculavo. Lei tossì, ma ingoiò tutto, accarezzandomi le
natiche e tenendomi saldo per evitare che barcollando cadessi
all'indietro..
Luca nel frattempo era andato a completare l'opera di
sfondamento del culo di sua moglie.
- mamma sei stata bravissima, mi sei
piaciuta molto.
- Si ma stasera, quando torniamo a casa ho bisogno di
sentirti tra le gambe, ho voglia di un pò di intimità.
- Marco vederti
fottere tua madre ci fa godere il doppio.
Guardai mia madre con il viso
interamente coperto di sperma, che cercava di ripulirsi con un fazzoletto.
Alcune gocce le erano cadute sulla sottana che ora era vistosamente
macchiata. Le accarezzai il seno scoperto e feci per rialzarla. La partita
doveva essere completata. Ma luca mi bloccò.
- Aspetta, aspetta anch'io le
voglio sborrare in bocca.
Mi sentii spostato fisicamente, Luca afferrò
con violenza la testa di mia madre, e forzandole le labbra glielo schiaffò
in gola. Mia madre lo accolse per i pochi secondi che bastarono perchè
anche lui le riversasse sulla lingua un fiume lattiginoso e denso.
- Bevi
troia ! Non fartene uscire una goccia. Ti piace farti fottere in bocca ?
-
Si mi piace, ormai sono una vera puttana, vero Marco ? Ci manca solo che mi
fai fottere per strada e poi che altro mi resta ?
Tornammo a casa
abbracciati e felici. Quelle scopate erano liberatorie e il godimento era
senza pari. Credo che nessun uomo le avrebbe mai concesso tutto questo e il
brivido dell'incesto accompagnato dalla complicità dei nostri amici era
qualcosa di sublime. La vita poi tornava "normale" nel corso della
settimana, mia madre in ufficio ed io a casa al PC. Mia sorella e mia
nipote a casa per cena di tanto in tanto e di tanto in tanto una sveltina.
Partimmo come previsto per il week end io, mia madre e mia sorella. La
piccola era dagli altri nonni. Luca e Sabrina, sapendo che non avremmo
concluso nulla, si organizzarono un'altra gita.
Il viaggio fu molto bello,
ma anche molto lungo. La strada era un serpente pieno di curve e facemmo
molte soste. Arrivammo la sera di venerdì molto tardi. Lo chalet era su un
pianoro, in riva ad un bellissimo lago. Tutto intorno deserto e silenzio.
L'aria profumava degli odori del bosco e una sensazione di felicità e
libertà mi pervadeva.
- Mamma capisco che Marco deve ancora completare la
tesi e gli serviva un posto tranquillo, ma non poteva venirsene qui da solo
?
- Non essere egoista, chi lo avrebbe accudito ? Lo sai che quando è solo
non si cucina.
Una mamma è sempre una mamma anche se te la scopi.
- uhh
povero piccolo... se è solo non mangia... Ma qui l'unico svago possibile è
camminare e passeggiare, non abbiamo portato nemmeno la televisione.
-
Lasciala stare, mamma è solo che tua figlia non è più abituata a queste
cose. Guardala, tutta figa, alla moda, qui non potrà fare nessuna
conquista.
Facevamo scena, litigavamo per finta, in realtà ci volevamo
molto bene. Io per parte mia, le avrei messo volentieri le mani addosso,
per quanto era arrapante. Al liceo mi ero venduto delle polaroid che le
avevo scattato di nascosto al mare, mentre si cambiava il costume. Ho
sempre avuto il sospetto che lei lo sapesse, perchè di tanto in tanto mi
chiedeva a quanto era "quotata" tra i miei amici. Ci facevamo sempre
battute forti e piene di doppi sensi. Era un gioco. Quando aveva tredici
anni le era cresciuto, improvvisamente il seno. Lei tutta orgogliosa se lo
era fatto guardare e toccare da me per dimostrarmi che era cresciuta. Mi
sono masturbato per anni per questa cosa.
Ci eravamo sistemati in due
stanze da letto comunicanti. Nostra madre dormiva nella stanza matrimoniale
da sola e io e mia sorella dormivamo nella stanza a fianco in lettini
separati.
Era un lungo ponte festivo e la seconda sera, oggettivamente, ci
eravamo già un tantino stufati. Ci coricammo alle undici... mia madre
smaniava, aveva voglia, l'avevo un pò palpata mentre cucinava e le avevo
infilato un dito nella vagina per verificare che non portasse le mutandine,
la sua ubbidienza me lo faceva diventare duro, le ficcai il dito in bocca e
lasciai che si leccasse la sua eccitazione, ma avevo un altro progetto per
la serata.
In assenza di mia madre che, alla fine, era andata a letto
prima, penso a fare da sola..., cominciai a parlare di Sabrina e di come
fossi riuscito a farmela. Descrivevo a mia sorella i minimi dettagli dei
rapporti e di quanto fosse porca quella donna. Le spiegai di come fosse
facile passare dalla penetrazione vaginale a quella anale, e di come le
piacesse bere il mio sperma caldo. Non le risparmiai nulla. Anzi aggiunsi
particolari ai limiti del sadomaso.
Superato lo stupore iniziale, iniziò a
farmi domande "interessate" sulle posizioni e su cosa mi piacesse come uomo
a letto. Mi confidò di come le piacesse essere presa alla missionaria
perchè così si sentiva "dominata" e "riempita" dal maschio e del fatto che
lei non aveva mai preso in bocca un cazzo. Gli uomini con cui era stata non
avevano insistito molto su questo perchè a letto li lasciava distrutti. Il
culo lo aveva dato solo una volta ma non le era sembrato tutto questo
granchè. Nel frattempo ci spogliavamo per andare a dormire e io potei
ammirare le sue forme da femmina adulta. Notai che portava biancheria
intima di cotone, molto sportiva. Per fortuna non aveva orsetti, cuoricini
o fiorellini, perchè mi avrebbero ucciso ogni fantasia... era semplicememte
bianca, solo molto trasparente. Facevamo i disinvolti, io ogni tanto
distoglievo lo sguardo, ma non volevo perdermi un solo secondo di quello
spettacolo. Lei cercava la camicia da notte con molta calma in mutandine e
reggiseno, continuando a parlare di come non le piacesse il sapore dello
sperma, almeno per quel poco che aveva assaggiato una volta. Io
interloquivo con lei come se stessimo parlando di una ricetta di cucina.
Mentre si muoveva per la stanza, in quest'opera di svestizione/vestizione,
le intravedevo i peli del pube, folti e neri che le disegnavano un inguine
che avrebbe fatto eccitare persino un omosessuale. Quando finalmente
indossò la camicia da notte, con una grazia tutta femminile, dapprima si
tolse il reggiseno e poi si sflilò gli slip facendoli cadere ai suoi piedi.
Ancora oggi mi stupisco come ho fatto a trattenermi dall'avere un orgasmo
senza toccarmi. Mi faceva male lo stomaco, il cazzo era così duro da farmi
male. La chiacchierata continuava e io avevo deciso che avrei osato quella
sera. Parlammo per almeno 2 ore e poi andammo a dormire. Si fa per dire...
- Sei sveglia ?
- Si
- che pensi ?
- Non lo so, sono... beh si, sono
molto eccitata. Le cose che mi hai raccontato mi hanno turbato.
- Perchè
le cose che mi hai confidato tu cosa credi, che mi lascino indifferente ?
- Ma ti sei eccitato pensando a me che facevo sesso ? Sono tua sorella non
dovresti pensarle certe cose.
- E tu allora ? Perche sei turbata. Pensi a
come mi scopo Sabrina ?
- Si, cioè, no, volevo dire... vabbeh si lo
confesso. Mi eccita pensare che sei stato a letto con Sabrina. Stanotte me
lo sogno.
- Sogni me nudo che mi agito sopra la moglie di un altro o sogni
che le innaffio la faccia di sperma ?
- Basta con questi discorsi.
Lasciami dormire adesso.
- Voglio confidarti un segreto: vederti mentre ti
levavi le mutandine è stato uno shock
- Dormi ora e non farti seghe
pensando a me. Sono tua sorella.
- Aspetta.
- Che fai ? Che cazzo fai qui
nel mio letto ? Se ci sente la mamma siamo fritti. Che ti salta in mente
piccolo stronzo ? Mi senti, Marco ? Torna nel tuo letto.
- Se parli piano
non ci sente.
Come se il problema fosse che nostra madre ci sentisse o no.
Nella penombra rischiarata da un raggio di luna, mi infilai sotto le sue
lenzuola e mi sdraiai su di lei completamente nudo.
- Senti come è duro
- Togliti, vai nel tuo letto.
- Toccalo.
- sei pazzo, io grido e faccio
venire mamma
- toccalo, un pochino come quando eravamo più piccoli e poi
vado via, te lo prometto.
nel frattempo le baciavo il collo, le palpavo i
seni e cercavo di alzarle la camicia da notte. Il respiro le si faceva
pesante e continuava a insultarmi bisbigliando. Io, come se non la
sentissi, le mordicchiavo le orecchie e le strusciavo il cazzo sulla
pancia. Ogni tanto provavo a spostare la camicia da notte, ma la teneva
serrata tra le cosce, era troppo difficile.
- dai toccalo, senti come me
lo hai fatto diventare duro. Mi hai fatto impazzire pochi minuti fa quando
ti sei tolta le mutandine ho pensato alla tua fica. Non ci poso fare
niente. Resterà un segreto fra noi due. Chi lo può venire a sapere ?
- va
bene lo tocco ma poi va a dormire, sei un pazzo fratellino. Porca miseria
quanto ti è diventato grosso ! Ma da quanto tempo non vai con una donna ?
Come facevo a dirle che mi chiavavo nostra madre ogni volta che avevo il
cazzo dritto ? Che usavo la fica di nostra madre per svuotarmi i coglioni
ogni volta che avevo voglia ? Mentii.
- Non tocco una donna da mesi, con
Sabrina è stato molto tempo fa. Non riesco a trovare quella giusta. Ti
prego non mi umiliare cacciandomi via. Toccalo un pochino. Me lo hai fatto
diventare di legno. Mi fa male.
- Lo sento, lo sento. E' veramente grosso.
- fattelo mettere dentro, solo un pochino.
Era bella mia sorella alla luce
della luna la vedevo in tutta la sua bellezza. Era soda dove mia madre era
morbida, aveva le tette dritte dure e mi stavano nella mano come due mele.
Quelle di mia madre erano abbondanti e burrose e non riuscivo a tenerle.
Pensai che le amavo entrambe.
Con un pò di forza riuscii ad allargarle un
pochino le gambe e mi ci insinuai nel mezzo strusciandole il cazzo sulla
fica attraverso il pelo. Non si opponeva e non mi facilitava. Però stava
cedendo. Io insistevo con i movimenti pelvici fino a che non percepii che
si stava bagnando. Quando lei , finalmente, lo prese in mano ebbi un
sussulto.
- va bene mettimelo dentro solo per un attimo e fai piano non
facciamo svegliare mamma.
-Ok, aiutami che non riesco a ficcartelo dentro.
Ubbidì velocemente, si alzò la camicia da notte e allargò bene le cosce.
Con la mano destra lo pilotò all'ingresso della vagina e con con la
sinistrà mi afferrò le palle. La penetrai piano ma con la dovuta decisione.
Emise un gemito e si avvinghio su di me mettendomi le gambe intorno alla
vita. Lo introdussi fino in fondo e restai conficcato dentro di lei per
qualche secondo. Era fatta. La sua vagina era bagnatissima e mi aveva
accolto in profondità. Le scivolavo dentro che era una meraviglia con un
rumore come se sturassi un lavandino.
- siamo pazzi, siamo pazzi, che
stiamo facendo ?
- Shhh stai zitta.
- Mi sto facendo scopare da mio
fratello sono impazzita.
Diedi poche spinte appena e subito provò a
cacciarmi via.
- Ok ora basta vai a letto, avevamo detto solo un pochino.
Abbiamo fatto abbastanza cazzate per stasera.
- Tu sei pazza, non ci penso
nemmeno e poi sto per venire.
- Bastardo mi avevi promesso... solo un pò.
Lo sapevo che non mi dovevo fidare. E poi come come sarebbe a dire sto per
venire... me l'hai appena messo dentro. Se tu vieni io resto a bocca
asciutta, non vale.
- Dai altri due colpi e vengo
- Ok allora aspetta.
- Dove vai ?
- Se credi che mi faccio mettere incinta da te, hai
sbagliato di grosso.
Si sfilò morbidamente da sotto di me e andò alla sua
borsa. In piedi nuda era fantastica. I capelli ricci e lunghi ma anche il
viso la facevano assomigliare a quella famosa modella tunisina.
- Metti
questo così stiamo tranquilli, non prendo la pillola da un pezzo
Mi mise
il preservativo e si sdraiò nuovamente sotto di me. Divaricò le cosce e si
lasciò penetrare.
- Non sono abituato a scopare con il preservativo
-
Beh, ora ti abitui.
- Facciamo che vengo fuori ?
- Fai come cazzo ti pare
ma smetti di parlare e continua a fottermi, sto per venire anch'io.
- mi
fai sentire una femmina di animale, non ti importa che sono tua sorella
vero ? Ok neanche a me, in effetti.
Le infilai la lingua in bocca per
impedirle di urlare mentre veniva. Per parte mia, al momento giusto, mi
puntellai con le mani sulle sue ginocchia e lo tirai fuori dalla sua fica,
lei mi tolse il preservativo, lo prese in mano e iniziò a masturbarmi per
farmi venire sulla sua pancia. Mi posizionai bene tra le sue gambe ben
larghe e le sparai un fiotto di sperma che la raggiunse in piena faccia e
sui seni. Lo schizzo la sorprese e non fece in tempo a ripararsi con la
mano. Per un attimo si interruppe ma subito riprese per farmi completare
l'orgasmo. Per abitudine, lo strusciai sui peli della sua fica e fui
tentato di rimetterlo dentro come facevo con mia madre di solito. Lei,
ovviamente, si oppose.
- mi hai fatto impazzire, mi è piaciuto molto.
Meno male che mi hai baciato mentre venivo sennò avrei gridato...
- questo
significa che me la darai di nuovo ?
- No. Non lo so. Dipende.
- Dipende
? E da cosa ?
- Fino a che non mi trovo un uomo fisso.
- Allora sto a
posto.
- Che cazzo vuoi dire stronzo ?
- Niente, scherzo. Però la
prossima volta ti prendi la pillola, perchè io 'sta cosa del preservativo
non la reggo.
- Si, perchè non ti è piaciuto ? Comunque va bene anche
perchè mi hai ridotta uno schifo. Hai mirato agli occhi, vero piccolo
bastardo ? Ho sperma dappertutto. Pure dentro le orecchie.
- Modestamente
ne produco in quantità e poi hai fatto da sola...
- Si ma fa impressione è
lattigginoso, filamentoso si attacca dappertutto hai una sborrata che mi fa
vomitare. Fino a che non inizio a prendere la pillola la prossima volta è
meglio se vieni nel culo. Mi sporchi di meno. Piuttosto controlla che non
ne abbia tra i capelli sennò domani per pettinarli è un casino.
- A
gentile richiesta.
- Sai voglio provare a farlo con calma, magari mi
piace.
- Guarda che se lasci a me l'iniziativa sei perduta.
- In che
senso ?
- Io ti chiavo fino a farti diventare scema.
- esagerato, ma chi
sei superman ?
- Tu comincia a prendere la pillola o mettiti la spirale e
vedrai.
- Che cosa hai provato mentre godevi ? Ti sono piaciuta ?
- Si
molto. Sei molto bella sorellina e anche molto brava a letto.
- Sai che la
cosa che mi hai detto sul modo in cui mi sono tolta le mutandine mi ha
colpito ? Mi sono accorta subito dopo averlo fatto che tu mi stavi
guardando con "interesse". Il fatto che ti sei eccitato in quel modo, ha
toccato la mia femminilità. Mi ha dato una sensazione di potere. Se ero
riuscita a fare eccitare te, che sei mio fratello, allora... Questo mi ha
molto stimolato.
- Noi uomini siamo dei mammalucchi. Bastano 'ste cose per
farci eccitare. Basta una femmina che si sappia muovere da puttana e che
faccia finta di essere sottomessa, che a noi viene duro. Prescinde che tu
sia mia sorella. l'unica cosa che conta è scaricarsi.
- Vai a prendere un
altro preservativo mi hai fatto venire di nuovo voglia.
Mi alzai, presi un
altro condom, ma il mio arnese non era ancora pronto.
- Succhiamelo
fammelo diventare duro.
- Ma è schifoso è ancora sporco di roba mia e
tua...
- Sottomessa, ricordi ? Sottomessa e puttana. Devi cominciare a
comportarti come tale e già che ci sei leccami il culo.
- Leccarti il culo
?
- Si il buco. Mi piace da morire sentire la tua lingua che mi picchietta
sull'ano.
- Vabbè se a te fa piacere. certo che sei un vero pervertito.
Mi feci ripulire il cazzo, leccare il culo e poi, finalmente, la riscopai
nuovamente. Fu bellissimo, lo facemmo con una passione e con un
coinvolgimento totale. Penso di poter affermare che "facemmo l'amore". Non
era solo sesso, c'era qualcosa di più. Al termine, però, compii la stessa
operazione di prima. Mentre lei completava il suo orgasmo con il palmo
della mano, io mi presentai direttamente davanti alla sua bocca e sborrai.
Le afferrai il mento con indice e pollice e forzai l'apertura delle sue
labbra. Lasciai, però, che fosse lei a farlo. Mia sorella non si oppose, lo
impugnava saldamente e mi masturbava tenendomi la cappella dentro la sua
bocca. Il primo schizzo le coprì interamente la lingua e il palato e finì
tutto dentro. Poi, man mano che i fiotti di sperma sgorgavano dal mio
cazzo, lei li risputava fuori a grumi.
- Non lo sputare, rischi di
macchiare le lenzuola. Bevilo.
- Cough, cough, bastar, cough... Mi fai
soffocare. Nessuno mi aveva ma trattato così.
- Non avevi mai bevuto
sperma ?
- No, cosa credi che lo vendono al bar ? E poi è troppo dolce e
grumoso. Te l'ho detto il tuo sperma mi fa impressione. sembra una gomma da
masticare al silicone. E' troppo denso e appiccicaticcio.
Cominciammo a
ridere come due cretini e andammo a dormire. Il rientro a casa fu
divertente, anche se mia madre era pensierosa. La vita ricominciò a
scorrere come sempre e arrivammo a dicembre dopo una estate tranquilla e un
autunno "caldo". Mia sorella la vedevamo di rado, aveva trovato un lavoro
che l'assorbiva molto e ci veniva a trovare di rado. Ogni tanto ripensavo a
quella sera e, se all'inizio volevo che mia madre avesse sentito, dopo non
ne fui così sicuro. Volevo che restasse un segreto. Pensavo a lei, alla mia
sorellina con quei lunghi capelli, la pelle profumata, gli occhi a
mandorla, i baci teneri che sapeva dare. Mi stavo innamorando seriamente.
Le telefonavo, di tanto in tanto, parlavamo senza mai toccare l'argomento.
Mai, neanche giri di parole. A Natale, però, mi decisi a scoprire una
carta. Le regalai, di nascosto, un completino di pizzo rosso (ovviamente)
non perchè mi piacesse particolarmente, ma perchè le volevo ricordare che
tra noi c'era un "discorso" aperto...
Mia madre, però, aveva capito, anzi
aveva sentito ! E una sera me lo disse chiaramente.
- Ci sei riuscito vero
? Te lo eri ripromesso e l'hai fatto. Non fare finta di nulla. Ti sei
sbattuto anche mia figlia, nonchè tua sorella. Sei contento ? sei contento
di questo bel triangolo incestuoso in cui ti scopi sia tua madre che tua
sorella ?
- si, sono contento. Vi amo entrambe e fare sesso con voi due è
una cosa stravolgente. Meravigliosa. Ciascuna a proprio modo siete
fantastiche. Tu, così morbida, in carne, con due bocce perfette e una fica
profonda e capiente. Remissiva, dolce e porca.
- E lei ?
- Mamma ma tu
sei gelosa.
- No, sarebbe davvero grottesco.
- Si, si, si, tu sei gelosa
!
- Siamo donne. Sarebbe normale.
- Com'è che non sei gelosa di Sabrina
?
- Chi te lo ha detto che non lo sono ?
- Non ci capisco più niente.
-
Secondo te, figlio degenere, perchè ho accettato di farmi scopare da Luca ?
Proprio per evitare che tu andassi da lei da solo. Almeno così ti tengo
sempre sotto controllo. Io non vado a letto con Luca da sola. Se facciamo
sesso, lo facciamo tutti e 4 insieme. L'idea che tu vada a letto con
un'altra senza di me... non la reggerei.
- Ecco perchè Sabrina con me da
sola non è mai voluta venire. Tu glielo hai proibito.
- Si. Tu sei il mio
uomo, per adesso, perciò se faccio la troia con Luca è perchè me lo chiedi
tu. Io vado a letto con Luca perchè ci sei anche tu. Non l'avevi capito
vero ?
- No sono un cretino. Lo ammetto, sono un cretino.
- Tua sorella
complica le cose.
- Senti ne riparliamo un'altra volta, hai dimenticato
che stasera dobbiamo andare da Luca e Sabrina ?
- No, ci hanno promesso
una sorpresa.
E che sorpresa !! Sabrina aveva abbordato un negro del
Ghana: Sahlim Abdullah. Ad un incrocio di una città vicina aveva lavato
loro il vetro. La loro mente aveva subito escogitato il piano. Lo avevano
portato a casa loro, lo avevano ripulito e fatto una proposta economica per
una notte di sesso. Mai visto un uomo così nero. Mai visto un cazzo così
lungo e nodoso e non era nemmeno eretto. Era un bel ragazzo, ben fatto,
almeno 1 metro e 90, un gigante muscoloso e con una pella lucida e morbida.
Mi vergognai a pensare che lo stavo ammirando e che la sua bellezza mi
affascinava, solo dal punto di vista estetico, come un'opera d'arte,
s'intende !!!!
Dopo avercelo presentato, nella sua nudità, ci sedemmo per
giocare a carte. Sahlim, ci stava vicino, in piedi, le braccia sul petto.
Sembrava una scena di film in cui la servitù di colore stava pronta ai
comandi del padrone. Mi inquietava averlo alle spalle. Mia madre, invece,
era tutta eccitata.
- Cara Sabrina, l'hai già provato ?
- Si ieri sera
e non vedevo l'ora di fartelo conoscere. Mi hanno scopato insieme. Mi hanno
messo in mezzo e lui mi ha letteralmente, slabbrato il culo. Adesso ce l'ho
infiammato.
- Marco mi farai scopare da un negro ?
- Non devo darti
nessun permesso. Se vuoi farti montare da Sahlim Abdullah sei liberissima.
- vieni vicino a me Sahlim, fatti toccare.
L'uomo si mosse lentamente
avvicinandosi alla sedia dove mia madre era seduta. Quando fu molto vicino
lei prese in mano i suoi testicoli.
- Sembrano quelli di un toro. Sono
enormi.
Il contatto gli provocò un'erezione immediata. Il cazzo gli si
inalberò con una velocità tale che colpì mia madre al volto come uno
schiaffo. Lei istintivamente si ritrasse ma Sahlim, la afferrò per la nuca
e le innestò il suo... bastone in bocca. Mia madre mi cercò con lo sguardo,
poi chiuse gli occhi e cominciò a fargli il pompino che lui voleva e che
lei aveva cercato.
- Luca, ma è enorme la soffocherà.
- Vedrai quando
iniziera a fotterla.
- A me ha rotto il culo. Io stasera sono fuori
gioco.
- E no cara Sabrina, vedere Sahlim Abdullah che si tromba mia madre
e farmi una sega non è il massimo, per cui ora vieni qua e me lo succhi per
benino. E poi, se mi va, ti chiavo pure.
Luca iniziò a masturbarsi
guardando lo spettacolo di sua moglie che spompinava me e di mia madre che
tossiva quando Sahlim spingeva troppo in profondità nella sua gola.
- Ora
Sahlim fottere te.
- Si fottila facci vedere come la spacchi in due
Mia
madre si tolse il vestito restando con il reggiseno e le calze con il
reggicalze bianche che le aveva regalato Luca, prese Sahlim per mano e lo
portò nella stanza da letto. Si mise a "quattro zampe" sul bordo del letto
per farsi prendere alla pecorina (o come dicono gli americani "doggy
style"). Noi tutti li seguimmo, l'intimità non era prevista. Il gioco aveva
una forte componente voyeristica.
Il negro si sputò sul cazzo, lo puntò
sul cespuglio peloso di mamma e iniziò lo sfondamento. Con le enormi mani
la teneva saldamente per i fianchi e la impalava con violenza. Le tette
ballavano al ritmo dei colpi e di tanto in tanto, Sahlim gliene afferrava
una e le strizzava il capezzolo fino a farla urlare dal dolore. Poi per
farla stare zitta le infilava un dito in bocca e se lo faceva ciucciare.
Luca si era seduto sul bordo del letto e li guardava da vicino continuando
a masturbarsi e io che mi ero seduto su una poltroncina alle spalle del
negro, avevo tra le gambe Sabrina che con devozione, anche lei nuda con un
completino uguale a quello di mamma, mi leccava i coglioni. Assistevo alla
brutale attenzione che mia madre riceveva da parte di questo sconosciuto e
provai un brivido quando lui allargando il palmo della mano sopra le sue
chiappe, le infilò il pollice nel culo.Spinse forte facendola gridare di
piacere.
Sentii di avere dei diritti su quella donna, in fondo era mia
madre. Mi alzai, andai dietro Sahlim lo sfilai dalla fica di mia madre con
fare autoritario e mi sostituii a lui, mi attaccai alla sua giarrettiera
come un cow boy che monta la giumenta, e iniziai a pompare forte.
- Marco
sei tu ?
- Si mamma, non resistevo, devo sborrare prima io.
- Riempitemi
la fica, tutti e tre. Anche Luca, fammi fottere anche da Luca. Ti prego....
- Mamma sei proprio una troia.... vengoooo
- si riempimi, Marco
riempitemi.
- Marco se hai sborrato togliti di mezzo che scarico anch'io
Ero venuto dentro la sua fica e ora Luca mi sostituiva, lei era ferma, non
aveva cambiato posizione, si lasciava fottere da un altro e lasciò che
anche Luca scaricasse dentro di lei. Anche lui si attaccò ai suoi fianchi,
la fece sistemare meglio per metterle la fica all'altezza giusta e cominciò
a stantuffare.
- Vengo, anch'io dentro di te vacca, quanta te ne entra
dentro ? Misuriamo quanto riusciamo a scaricarti dentro ?
- Fottetemiiii
- Vieni qua puttana, che ora ti riempiamo.
Anche Luca venne urlando e
anche lui con il police infilato nel suo culo. Dopo la seconda sborrata, un
rivolo di sperma cominciava a gocciolarle fuori formando una chiazza larga
sul lenzuolo. Il mio liquido seminale si era mischiato a quello di Luca e
ora usciva in maniera evidente. Luca si ritrasse per fare posto a Sahlim,
che era rimasto paziente in attesa del suo turno. Incurante della fica
oscenamente lorda di mia madre, impiastricciata e goccioloante riprese a
chiavarla. La montava come si monta una bestia, con violenza. Con le gambe
ben piazzate e saldamente all'impiedi la muoveva avanti e indietro. Era
impressionante la furia con cui le spingeva il cazzo dentro. Lei gemeva,
ansimava, godeva. Lui era un animale. Un filo di bava gli usciva dalla
bocca per finire sulla schiena di mia madre. Le aveva scoperto un seno e ci
si aggrappava. Poi, finalmente, venne. Urlò parole per noi incomprensibili
e si abbattè sulla schiena di mia madre. La sua eiaculazione fu qualcosa di
mai visto. Uno sperma bianchissimo in una quantità industriale che sembrava
non finire mai. Credo che abbia eruttato per almeno dieci secondi
continuati. Non riuscii a vedere i fiotti perchè, ovviamente, stava
sborrandole dentro, ma a un certo punto quello che era un gocciolio era
diventato un rivolo costante che stava allagando il letto con una macchia
schifosa. Poi lo vedemmo uscire quel mostro che aveva fra le gambe dalla
vagina di mia madre che con un rigurgito vomitò fuori altro sperma sempre
più solido. Finalmente anche lei si accasciò su un fianco sfinita per i
molteplici orgasmi.
Era finita. Pensai che avevamo toccato il fondo.
(continua ?)
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