NEMO
Uscendo dalla doccia Arianna rimase per un attimo davanti allo specchio
per guardarsi. I seni erano decisamente sodi e riempivano comodamente un
reggiseno di seconda misura, il taglio sbarazzino a caschetto, i capelli
biondi e gli occhi di un verde pallido. La sua mano scende lungo il
ventre piatto ed abbronzato per indugiare nel boschetto del suo pube.
Attraverso il pelo corto arriva a scoprire le labbra della sua
"amichetta", come la chiama fin da bambina, ed indugia ad accarezzarsi
per qualche attimo, sorridendo contenta di sé stessa quando tre colpi
frenetici alla porta la riportano alla realtà di soprassalto.
"Sei ancora lì...... svegliati mi serve il bagno...cosa stai facendo?"
Arianna ha appena compiuto diciassette anni e frequenta il penultimo
anno del Liceo, in una rinomata scuola privata della sua città
frequentata dalla alta società. Al Liceo è bravissima, inappuntabile nel
comportamento ed invidiatissima per la sua bellezza. I compagni di
classe mormorano che Arianna sa' fin troppo bene di essere molto bella e
snobba i coetanei nell'attesa che qualche bel fusto che frequenta la
vicina università si accorga delle sue grazie e la "colga", in tutti i
sensi. Il padre è uno stimato avvocato molto in vista. Un uomo
all'antica, visceralmente maschilista ed autoritario che le impone una
disciplina rigidissima, d'altri tempi, oltre a covare la più sana delle
gelosie paterne per quella che secondo lui, malgrado le curve le abbia
notate con disappunto da tempo, è sempre e solo una bambina. La mamma di
Arianna è una casalinga fin troppo succube del marito che ha da tempo
delegato ogni compito in famiglia ad un costante ricambio di domestiche
filippine ed africane (spesso scelte stranamente dal marito e non certo
per la bravura nei lavori di casa). La mamma si limita a qualche
generico discorsetto domenicale moraleggiante sulle insidie del mondo
moderno e sulle depravazioni dei giovani moderni.
Arianna ha un fratello di quindici anni. E non lo sopporta.
"Arrivo stai calmo....tra due minuti esco!"
Si chiama Christian ha quindici anni ed è l'opposto di Arianna:
sfrontato, sboccato, a scuola un disastro. Frequenta compagnie che, per
fortuna delle coronarie di mamma, i genitori ignorano. Ma è "l'ometto di
casa" per papà: a lui tutto viene sempre perdonato.
Ha la tipica esuberanza dei ragazzini adolescenti, presi nelle loro
"tempeste ormonali" e malgrado abbiano appena due anni di differenza
Arianna lo vede come un bambino viziato, un ragazzino che non può
capirla.
Poi ancora due colpi alla porta, questa volta più forti, e, in qualche
modo, più autorevoli. E' papà:
"Sei sorda? Apri la porta sei in bagno da due ore"
"Un attimo papà - coprendosi con un asciugamano - arrivo."
Gira la chiave ed apre la porta. Davanti suo padre e dietro Christian
che si infila subito dentro il bagno. Arianna é imbarazzata, i capelli
ancora bagnati, l'asciugamano la copre appena dai capezzoli fino
all'inguine.
"Stai sempre ore in bagno, cosa farai?"
Lo sguardo del padre la mette sempre a disagio, ha sempre la sensazione
di essere nuda davanti a lui, gli occhi indugiano sul seno. Poi come
rendendosi conto dell'imbarazzo della figlia getta uno sguardo distratto
dentro la stanza da bagno.
Intanto Christian, che deve farsi una doccia, come suo solito senza
nessun pudore si è tolto la maglietta e si sta abbassando i pantaloni
quando chinandosi per sfilarseli vede a terra le mutandine di Arianna.
Le raccoglie stringendole nella mano e le dice con tono canzonatorio:
"lasci sempre tutto in giro...."
Il padre si gira per andarsene brontolando un:
"E' vero cerca di non lasciare mutande in giro"
E se ne va. Arianna è rossa di vergogna, si gira nuovamente verso
Christian arrabbiatissima, ma lui prontamente si è abbassato i boxer e
lo sguardo di Arianna non può che cadere sul suo pene. E' un attimo,
anche Christian abbassa lo sguardo verso il suo "amico joe" come lo
chiama fin da bambino. Poi guarda fisso negli occhi la sorella con aria
insolente e si porta le mutandine al viso per annusarle:
"Cosa hai da guardare puttanella"
E gli tira in faccia le mutandine.
Arianna avvampa di vergogna e di rabbia, si gira di scatto e esce
sbattendo la porta.
Corre in camera sua, vorrebbe gridare di rabbia per la cattiveria del
fratello e per quel suo gesto scandaloso con le sue mutandine, ma si
morde la lingua, in studio c'è papà e se sente qualcosa arriva subito
qui e, senz'altro, Christian riuscirà a convincerlo del fatto che
comunque è colpa sua.
Ad aiutare Arianna a dimenticare questa arrabbiatura il giorno
successivo arriva una splendida notizia. Carlo il più bello ed ambito
fusto dell'università vuole conoscerla e per questo la invita attraverso
un'amica dopodomani ad una festa di compleanno. In condizioni normali
l'idea stessa di andare ad una festa con un ragazzo era improponibile
per lei, ma la fortuna vuole che i suoi genitori quel fine settimana
sarebbero andati al mare con amici e quindi Arianna sarebbe stata sola a
casa con il fratello.
E' il destino pensa Arianna, potrò andare alla festa con Carlo. L'unico
ostacolo rimane Christian. Il papà infatti non lascia mai sola a casa
Arianna se non c'è almeno il fratello. Anche perché solitamente il
fratello, per il solo fatto di essere maschio, può uscire la sera nei
week-end mentre Arianna quasi mai.
E' giovedì sera, l'indomani presto i genitori partono e Arianna ha poco
tempo per convincere il fratello a coprirla. Anche perché papà é stato
chiarissimo a cena:
"Christian vedi di tenere d'occhio tua sorella quando siamo via, deve
studiare - e rivolto ad Arianna - che non ti venga in mente di uscire la
sera, mi raccomando"
L'umiliazione per Arianna è fortissima il solito maschilismo del padre
che mette il potere nelle mani del fratello minore. Ma come se non
bastasse ci si mette anche la madre:
"La domestica non viene, quindi devi tenere in ordine tutto, capito?"
Visti i presupposti era ancora più complicata la faccenda e Arianna deve
armarsi di molto coraggio per chiedere la solidarietà del fratello.
Decide quindi di parlargli questa sera stessa e dopo cena bussa alla
camera del fratello ed entra.
Lui è disteso sul letto, scoperto, indossa solo i boxer, sta guardando
un film su quella televisione che, guarda caso, avevano regalato a tutti
e due, ma Christian aveva subito messo in camera sua, spalleggiato
ovviamente dal papà.
"Cosa fai tu qui?"
L'esordio non è di migliori, ma Arianna si fa coraggio e si siede sul
bordo del letto del fratello.
Fa molto caldo ma si è messa comunque il pigiama perché si vergogna di
farsi vedere dal fratello in mutandine e maglietta come sta solitamente
quando é nella sua camera.
"Niente, ho bisogno di un piccolo favore da te"
Il fratello come se non avesse nemmeno sentito quello che ha detto la
squadra e domanda:
"ma tu con questo caldo vai a letto con il pigiama?"
"sì, perché?"
Risponde lei.
"credevo dormissi nuda......."
Le guance di Arianna si infiammano. Ma perché, pensa in quel momento,
ultimamente si è fissato con queste allusioni?
Arianna cerca di far finta di non aver sentito e prende il coraggio a
due mani:
"Ho bisogno di un favore da te, sabato sera devo uscire con un'amica,
ma non voglio dire niente a mamma e papà, ma tu dovresti coprirmi."
"E perché dovrei farlo?" Subito l'attenzione e la curiosità di
Christian si rianimano.
"Non ti chiedo mai nulla e soprattutto ti sopporto". Arianna si accorge
che il suo tono é divenuto troppo supplichevole e capisce di essersi
messa in una posizione troppo debole per non stimolare la perfidia del
fratello.
Ma con indifferenza Christian la liquida con un:
"Ci penserò, ora vai fuori dalle palle che mi hai fatto perdere mezzo
film".
Ma Arianna capisce che non deve lasciarlo riflettere troppo. Sarebbe
perfino capace di parlare subito ai genitori di questo tentativo di
corruzione. Quindi insiste:
".....e quando deciderai?"
rendendo conto nel momento stesso in cui pronuncia queste parole di
mettersi ancora più in una condizione di debolezza.
Christian si limita ad un laconico:
"più tardi, adesso vai a letto"
Il tono è arrogante e perentorio, se non fosse che ha così bisogno di
questo piccolo rompiscatole saprebbe bene cosa rispondergli, ma si deve
limitare ad augurargli buona notte con tono speranzoso.
Il fratello non le risponde nemmeno e Arianna e costretta ad andare a
letto.
Mentre si toglie il pigiama e rimane in canottiera e mutandine ripensa,
tra sé e sé, a quel "più tardi", ma poi si distrae studiando un po'
prima di addormentarsi.
E' mezzanotte quando rischia di lanciare un urlo per lo spavento
svegliandosi di soprassalto con il fratello in camera sua. Per fortuna
Christian le mette una mano sulla bocca. Arianna si alza a sedere sul
letto, anche il fratello si siede sul bordo:
"sei bugiarda non è vero che dormi con il pigiama"
e le alza il lenzuolo scoprendola fino ai piedi. Nella penombra le
mutandine bianche brillano quasi. Arianna si ricopre subito:
"Cosa vuoi?"
Entrambi bisbigliano appena per non svegliare i genitori che dormono
nella stanza accanto a quella di Arianna.
"Ci ho pensato e potrei anche coprirti per sabato, ma tu cosa mi dai in
cambio?"
"Facciamo che avanzi un favore?"
Arianna prova ad evitare il nocciolo della questione, ma si rende conto
che il fratello non si accontenterà di così poco.
"No troppo comodo: facciamo che per due giorni tu sei ai miei ordini
farai tutto quello che dirò io"
Ad Arianna pareva uno di quei giochi che facevano da bambini, un
capriccio. Tutto sommato poteva anche accettare.
"Ok: io faccio tutto quello che vuoi tu, tanto purtroppo in questa casa
devo farlo sempre. Però poi tu non fai il bastardo?"
"Mi sa che non ti vedi con un'amica, se ti interessa così tanto uscire
sabato: comunque affare fatto! Da domani mattina sei la mia serva, come
quando eravamo piccoli, ti ricordi?"
Arianna si rincuora, effettivamente Christian ha solo in mente un gioco
da bambini, è assurdo pensare male. Lo sopporterà tutto il giorno come
quando da bambini nei loro giochi lui era il Re e a lei toccava sempre
il ruolo della schiava conquistata in terra d’Africa. Rincuorata e
pregustando l'uscita con Carlo di sabato Arianna, si distende nuovamente
tra i cuscini:
"Ora torna in camera tua, buonanotte"
E il fratello alzandosi dal letto si china su di lei e sottovoce la
lascia con un inquietante:
"Buonanotte, riposati, ne avrai bisogno per domani."
E se ne va"
L'indomani mattina la sveglia suona alle sei per i genitori che poi
svegliano anche Arianna. E' la madre ad entrare in camera.
"Alzati noi stiamo partendo, tra mezz'ora sveglia tuo fratello e
preparagli la colazione e poi andate a scuola. In frigo c'é tutto per
mangiare per due giorni"
Arianna si alza e prepara la colazione mentre i genitori escono tra le
ultime raccomandazioni. Arianna ne approfitta per mettersi una gonna
corta che la madre non le permette mai di indossare ed una maglietta
aderente che esalta il suo seno. Quando la colazione è pronta entra in
camera del fratello per svegliarlo. Dorme profondamente, è completamente
scoperto e Arianna rimane colpita dall'erezione involontaria mattutina
che gli fa uscire prepotentemente la punta del pene dai boxer. Dopo
averlo osservato per alcuni attimi, turbata dalla sua stessa curiosità
lo copre con il lenzuolo e apre le imposte chiamandolo per svegliarlo.
"Dai Christian sono già le 7.00 la colazione è pronta, devi andare a
scuola"
Intanto corre in cucina per togliere dal fuoco il latte quando sente
dalla camera da letto Christian con un tono molto duro:
"Portami la colazione a letto e richiudi le imposte, cretina. Io oggi
non ho nessuna intenzione di andare a scuola."
Ci vuole una forte dose di autocontrollo da parte di Arianna per non
mettersi a gridare, ma memore del patto della notte precedente, fa buon
viso a cattivo gioco e sfoderando il migliore dei sorrisi porta la
colazione a letto al fratello:
"scusami, non sapevo che non volessi andare a scuola, speriamo che
mamma e papà non si accorgano di nulla"
Intanto chiude nuovamente le imposte e appoggia il vassoio con la
colazione sul comodino.
"Io vado a scuola, tu che fai?"
Domanda gentile la sorella.
"Mi faccio i cazzi miei. Ora vai via ci vediamo per pranzo. torna a
casa immediatamente dopo scuola, non ti perdere in chiacchiere come al
tuo solito, che devi farmi da mangiare"
Poi gettandole una occhiata distratta alle gambe:
"ma come ti sei conciata, sembri una troia!"
Arianna mordendosi la lingua e trattenendo a stento le lacrime per
l'atteggiamento volutamente aggressivo ed umiliante del fratello esce e
si prepara per andare a scuola.
La mattinata a scuola si volge tranquillamente. Dalla sua amica riceve
la conferma dell'appuntamento con Carlo per la sera successiva.
"Devo solo sopportare Christian fino a domani sera..." pensa.
Quando suona la campanella che segna la fine delle lezioni esce subito
prende l'autobus ed arriva a casa. Il fratello è stravaccato sul divano
e gioca con dei videogames, non si gira nemmeno per salutarla, si limita
ad un
"si mangia ? Ho fame!"
La sorella che ormai ha capito l'antifona, rassegnata, risponde dalla
cucina:
"dieci minuti, il tempo di preparare qualcosa"
Ma il fratello ribatte:
"no cocca, vieni qui e chiedimi cosa voglio mangiare prima".
Arianna, che ormai ha capito come gli conviene comportarsi, entra in
soggiorno e chiede al fratello cosa vorrebbe mangiare. Il fratello la
guarda dall'alto in basso e sorridendo le dice:
"i patti erano chiari dovrai essere la mia serva come quando giocavamo
da bambini; non mi sembra che tu stia rispettando i patti!"
"Scusa Christian, dimmi cosa devo fare." Sospira la sorella.
"Ad esempio da bambini quando io ero il Re, ti inginocchiavi per
aspettare gli ordini. E cerca di usare un tono più sottomesso quando
parli con me"
Arianna si inginocchia e frugando nella sua memoria cerca le parole
adatte tra la voglia di ridere di quella scenetta cui la costringe il
fratello ed un sentimento di inquietudine per quel non so che di
perverso che c'è nell'atteggiamento del fratello.
"Cosa desideri mangiare Christian?"
Il fratello ordina una pasta alla carbonara. La sorella prima di alzarsi
chiede:
"vuoi mangiare qui o a tavola?"
Il fratello le risponde che mangerà a tavola, di sbrigarsi e, intanto di
portargli una coca.
Arianna si alza gli porta la coca e prepara da mangiare. quando è pronto
chiama il fratello a tavola. Versa la pasta nei due piatti e, per
dimostrarsi abbastanza servizievole aspetta che il fratello si sieda per
sedersi e domanda con il tomo più umile che gli è possibile:
"va bene così?"
Ma Arianna non aveva a minima idea di quanto Christian volesse spingere
la mano in questo gioco e indicando il piatto della sorella risponde
secco:
"no, non va bene. Chi ti ha detto che tu puoi mangiare seduta a tavola
con me? Tu mangi dopo, in piedi, come le serve."
Arianna rimane sconvolta dalla studiata perfidia del fratello ed a
malincuore, guardando il suo piatto fumante di pasta, si alza e ripone
il suo piatto sulla credenza.
"Accendimi la televisione e prendimi il telecomando, poi rimani qui in
piedi, come fanno le cameriere."
Il fratello mangia con calma, con gli occhi fissi sulla televisione,
mentre Arianna deve rimanere in piedi al suo fianco. gli riempie il
bicchiere ed aspetta. La ragazza è molto combattuta. ormai ha accettato
il gioco ed ha deciso di bere fino in fondo l'amaro calice, ma c'é
qualcosa di strano nella situazione: si sente le guance rosse ed una
strana sensazione inspiegabile di dolce stordimento. Quella stessa
sensazione che provava da bambina quando giocava con il fratello.
Quando, con molta calma, Christian ha finito si alza e prima di
ricrollare sul divano lascia le ultime disposizioni:
"adesso sprepara, poi puoi mangiare, ma non ti azzardare a sederti. Io
vado in salotto, quando hai mangiato preparami il caffè e poi vai a
mettere in ordine la mia camera."
Arianna come un automa risponde meccanicamente "va' bene" sprepara la
tavola. Poi anche, se si sente un po' stupida, malgrado il fratello non
la possa comunque vedere, mangia in piedi qualche boccone della pasta
ormai fredda poi prepara il caffè per il fratello.
Lo porta in salotto e, senza nemmeno che il fratello debba dire nulla,
prima di porgerglielo si inginocchia.
Il fratello sorride divertito ed accarezzandole la testa:
"vedo che ti ricordi. Brava, ma vedrai come ti metterò alla prova. Ora
vai a sistemarmi la camera."
Arianna era colpita dal suo stesso atteggiamento remissivo e dal morboso
atteggiamento del fratello. Viveva con leggerezza quel gioco, quasi
contenta di essere tornata bambina. Ma c'era comunque qualcosa che non
capiva. Non riusciva a mettere a fuoco una strana sensazione che provava
alle parole ed ai gesti del fratello. Si alza riprende la tazzina vuota
dalle mani del fratello e la riporta in cucina. Poi prima di andare a
sistemare la camera entra in bagno. Si chiude la porta a chiave alle
spalle, il cuore ha accelerato il battito, si sente strana. Deve
verificare una cosa. Allunga una mano sotto la corta gonna e si sfiora
le mutandine. E' come sospettava: scosta l'elastico e con l'indice si fa
strada tra la peluria trovando immediatamente le grandi labbra
completamente bagnate. Incredibile: si è eccitata. Arianna non sa cosa
pensare e cerca di autogiustificarsi:
"forse non centra nulla quel rompiscatole di Christian. Sarà un caso."
Indugia un po', accarezzandosi. Il respiro si fa affannoso. Sente caldo.
Poi si ferma chiedendosi cosa diavolo stesse facendo. Si sciacqua il
viso con acqua fresca ed esce dal bagno. Entra nella camera da letto del
fratello cercando di scacciare il pensiero di quei momenti ed inizia a
risistemare quel disastro che Christian ha lasciato. Porta via i resti
della colazione, sistema il letto, poi si abbassa e a fianco del
comodino trova una rivista pornografica. La prende in mano, sotto si
trovano i boxer di Christian. La rivista è piena di donne nelle
posizioni più sconce, ma ad Arianna queste cose fanno solo tristezza. La
richiude scuotendo la testa e fa per portare i boxer del fratello in
lavanderia quando si accorge di sentire tra le dita una sensazione di
umidità. Infatti guardando con più attenzione Arianna nota una larga
chiazza umida nei boxer che avvicina ala viso per annusare. Ancora
quella strana sensazione, ancora le guance si infiammano. E' sperma,
Arianna non ha una grossa esperienza a riguardo, solo qualche affannoso
petting con un coetaneo al mare. La ragazza entra nella stanza
lavanderia chiudendo la porta alle spalle, annusa ancora e prova con i
polpastrelli a verificarne la viscosità e la consistenza. Al disgusto si
unisce la curiosità: non aveva mai pensato al fratello sotto quel punto
di vista. Certamente anche lei qualche volta ha indugiato nel letto con
una mano tra le cosce, pensando a qualche scena ardita vista in tv si è
spesso accarezzata, ma non hai mai guardato al fratello come ad un
ragazzo, ormai adolescente, con le sue voglie, i suoi segreti.
Getta nel cesto della biancheria sporca i boxer di Christian e si lava
le mani accuratamente. Poi, per la seconda volta nel giro di poche
decine di minuti allunga una mano per constatare come le sue mutandine
si siano ancora bagnate.
"E' meglio che mi calmi altrimenti rischio di saltare addosso a Carlo
quando esco con lui domani sera" pensa fra sé la ragazza.
Poi torna in camera dl fratello per finire di riordinarla. Il fratello
intanto è assorto a guardare i suoi videoclip alla televisione e
Arianna, in mancanza di altri dispotici ordini si rifugia in camera sua
per studiare.
La quiete purtroppo dura poco, dopo nemmeno mezz'ora il fratello entra
in camera:
"Ah sei qui. E' così che rispetti i patti? Non dovresti essere al mio
servizio?"
Arianna si era sforzata di dimenticare per qualche ora il tirannico e
capriccioso ricattatore e cerca di calmarlo:
"Scusa ma non mi avevi dato altri ordini, devo anche studiare. Io, a
differenza tua ci vado a scuola!"
E' un attimo, Arianna non ha nemmeno il tempo di capire cosa sta
succedendo, il fratello ha già fatto partire uno schiaffo di man
rovescio che lascia un segno rosso vivo sulla guancia destra della
ragazza.
"E' così che si risponde, stronza?"
Gli occhi azzurri di Arianna si riempiono di lacrime mentre si alza in
piedi, stringendo i pugni:
"Ora bas....."
Non fa a tempo a finire la frase che Christian ha già alzato il braccio
e la colpisce di nuovo al volto e subito con un tono che non ammette
repliche:
"Inginocchiati e chiedi scusa"
Per Arianna è come una scossa elettrica; è furibonda, ma al tempo stesso
confusa e senza rendersi nemmeno conto di quello che sta facendo e
soprattutto del perché lentamente si inginocchia mentre si asciuga le
lacrime. Il fratello non ha il volto adirato, anzi, si direbbe quasi
divertito mentre la sorella con un ultimo singhiozzo e massaggiandosi la
guancia arrossata è in ginocchio e mormora un:
"Scusami."
Christian si siede ai bordi del letto, di fronte alla sorella
inginocchiata. Arianna tra la rabbia e la vergogna per aver di nuovo
obbedito al fratellino tiene lo sguardo basso. Il fratello le accarezza
una guancia e con un tono quasi consolatorio le dice:
"devi imparare ad essere più sottomessa altrimenti i nostri patti vanno
a monte"
E' un attimo, mentre Arianna pensa a quanto sia strano quello che da due
giorni sta succedendole e a come stranamente non sia in realtà veramente
arrabbiata con il fratello, e la mano di Christian scende lungo il collo
e scivola verso il seno. La maglietta sottile disegna alla perfezione i
capezzoli di Arianna, sorprendentemente sensibili. Arianna non ha il
tempo di rendersi conto di nulla anche se il respiro si fa affannoso e
il fratello ha due dita sul suo capezzolo destro e stringe.
Arianna sempre con lo sguardo basso sente improvvisamente caldo mentre
il fratello stringe con forza il capezzolo, riesce a mormorare un:
"no, cosa fai"
Ma è un lamento quasi impercettibile, biascicato, il fratello subito le
dice di stare zitta:
"stai zitta, fai quello che ti dico e stai zitta."
Poi si abbassa verso il suo orecchio e le mormora:
"quando ti dico di inginocchiarti devi aprire le gambe, tenerle
allargate, capito? non siamo mica in chiesa!"
Arianna non è più in grado di fare nessuna domanda riesce solo a dire:
"si subito"
Con le mani di alza un po' la gonna stretta e corta ed allarga le
ginocchia, poi meccanicamente mette le mani dietro la schiena. Il
fratello continuando a parlarle all'orecchio:
"la smetterai di fare la ribelle o devo iniziare a pensare a cosa
raccontare a papà?"
Il capezzolo ormai le fa proprio male risponde subito:
"scusami Christian sono stata una stupida, non ti farò più arrabbiare,
prometto."
Il fratello molla la presa si alza di scatto e le dice secco:
"Ora vai a lavarmi il motorino che devo uscire."
Prima di andarsene sottolinea la frase con uno schiaffo dietro la nuca.
Non è forte ma fa perdere l'equilibrio ed Ariannna che cade addosso al
letto dove prima era seduto Christian che esce sbattendo la porta.
Arianna rimane ferma così in ginocchi le cosce spalancate, il viso
sprofondato nel letto gli occhi bagnati di lacrime e non può fare a meno
di allungare un mano in mezzo alle gambe ed avere la conferma: le
mutandine sono tutte bagnate. La ragazza è molto arrabbiata con sé
stessa ma non può fare a meno di indugiare nel boschetto ad accarezzarsi
pensando alla dolce umiliazione che le recenti prove di sottomissione le
hanno procurato. Solo un minuto con il respiro affannoso poi si alza, si
cambia ed esce per lavare il motorino al fratello.
Christian esce in giardino con una birra in mano e si accomoda su di uno
sdraio all'ombra ad osservare la sorella che, obbediente, sta lavandogli
lo scooter sorridendo soddisfatto. Arianna cerca di non incrociare lo
sguardo per la vergogna, ma anche perché non vuole rischiare di subire
nuove umiliazioni e punizioni. Con la pompa ed una spugna si dedica con
attenzione alla pulizia del motorino. Per lei non é una novità anche il
padre le ordina spesso di lavarle l'auto ed alle sue rimostranze per il
fatto che il fratello riesce sempre a trovare una scusa per non fare mai
nulla, il padre risponde sempre di non rompere e di lasciare in pace
"l'ometto di casa". E così, pensa Arianna, adesso Christian vuole
prendersi tutti i ruoli di padrone i casa. Ma, si chiedeva Arianna, lo
faccio per poter uscire domani sera con Carlo o perché tutto sommato mi
piace o, peggio, perché ormai ad obbedire ad un maschio in casa sono
abituata. La ragazza si poneva queste domande senza troppa ansia tutto
sommato, perché la situazione in fondo, qualunque fosse il motivo, la
turbava, ma la viveva anche con la curiosità di vedere cosa le sarebbe
successo.
Intanto il fratello si era avvicinato per controllare bene il lavoro.
Arianna meccanicamente si scostò, con le mani dietro la schiena e lo
sguardo basso ad attendere dal fratello il giudizio. Esattamente come fa
di solito papà - notava. Dopo una rapida occhiata Christian con tono
strafottente le indicò le ruote:
"pulisci bene anche le ruote, cretina devono sembrare nuove, e
sbrigati!"
Arianna cui ormai i moti di ribellione sembravano solo un lontano
ricordo mormorando "scusa" si mette subito a pulire le ruote mentre il
fratello entra in casa. Arianna finisce il lavoro ma attende comunque
qualche minuto perché non vorrebbe di nuovo far arrabbiare il fratello
che esce in quel momento, dà un occhiata al motorino, ci sale poi guarda
la sorella sorridendo soddisfatto.
"Io esco, hai qualche ora di libertà, ma non muoverti da casa. Poi ti
chiamo."
Mentre il fratello se ne va Arianna rientra in casa tirando un sospiro
di sollievo: finalmente un po' di pace. Cercando di scacciare il
pensiero di quello che è successo in quella giornata si rimette a
studiare perché ormai sono già le cinque e l'indomani, Sabato, oltre
all'importante appuntamento serale, la mattina deve essere anche
interrogata il latino.
Verso le sette telefona il fratello:
"senti Arianna, vengo a casa con degli amici, prepara qualcosa per
cena."
Il tono era di quelli che non ammettevano repliche, ma Arianna si
permette comunque, con il tono più rispettoso che le riesce di
obiettare:
"Christian, lo sai che papà non vuole che invitiamo gente a casa...."
Ma non riesce a finire il discorso perché il fratello con un tono molto
duro la interrompe:
"non ti azzardare a contraddirmi, stupida, io faccio quello che
voglio."
E po' con un tono più divertito:
"tanto poi tu metti tutto in ordine e anche se venissero a scoprire
qualcosa tu ti prenderai la colpa! Non è vero sorellina?"
Arianna rimane zitta per un attimo e capisce che é meglio non
contraddirlo:
"Va bene, dimmi cosa devo fare"
"Niente, prepara solo la tavola per quattro persone in sala da pranzo
vengono dei miei amici guardiamo un film e mangiamo una pasta. Tu vedi
di comportarti come ti ho insegnato oggi."
Arianna capisce il pericolo di essere messa in ridicolo davanti a dei
ragazzini amici del fratello ed inizia ad essere veramente a disagio.
"Ma Chirstian, i tuoi amici non fanno parte del nostro accordo
.......mi vergogno Non vorrai trattarmi come mi hai trattato oggi
davanti a loro?"
"Arianna non rompere! Tu comportati ben sii obbediente e sottomessa,
può darsi che loro nemmeno se ne accorgono. Del resto sei un donna!
Comunque anche se se ne accorgono nemmeno ti conoscono e poi tu fai
quello che ti dico io o ti metti in un mare di guai! Capito?"
Arianna risponde di sì, si scusa nuovamente e riattacca. Ora la tensione
c'è veramente, ma assieme di nuovo anche quella sensazione di leggerezza
e di strano scombussolamento che prova ogni volta che il fratello la
tratta così.
Arianna prepara tutto, é nervosa, ma al tempo stesso tremendamente
curiosa per tutte quelle strane prove cui la sottopone il fratello. C'è
ancora un po' di tempo ed Arianna senza pensarci troppo si chiude in
bagno per una cosa che non fa quasi mai. Si alza la gonna e sfila le
mutandone, poi si siede sulla tazza del water ed allarga bene le gambe
inarcando la schiena. Chiude gli occhi ed allunga una mano ad
accarezzarsi: é completamente bagnata ed é tutto il giorno praticamente
che é in quello stato. Non le é mai capitato. Arianna si lascia andare
alla fantasia e si immagina in ginocchio davanti a Carlo mentre si apre
la camicetta, poi... si interrompe immediatamente, il cuore batte a
mille. Il fratello è rientrato e la sta chiamando. Arianna si ricompone
affannosamente raccoglie le mutandine se le rimette, si lava le mani,
si da un'occhiata allo specchio: ha le guance arrossate e la fronte
leggermente imperlata di sudore. Apre la porta del bagno, il fratello è
proprio lì davanti.
"Sei sempre in bagno. Cosa stavi facendo?"
Christian parla volutamente ad alta voce, nel frattempo sono entrati
anche altri tre ragazzi, che presumibilmente sentono tutto. Chirstian
evidentemente ci tiene a far vedere agli amici come tratta la sorella.
Poi abbassando il tono della voce le dice:
"vai in camera tua e aspettami."
Il ragazzo va a far accomodare gli amici poi torna dalla sorella.
Arianna è in camera sua ad attenderlo ed intanto si è cambiata
sfilandosi la corta minigonna indossando i pantaloni della tuta.
Christian entra e la guarda fissa negli occhi:
"é meglio che ci chiariamo subito, mettiti in ginocchio!"
Arianna si inginocchia immediatamente, apre le ginocchia come piace al
fratello, poi abbassa la testa e mette le mani dietro la schiena.
"Brava così mi piace. Non userò giri di parole ora farai quello che ti
dico e guai a te se sbagli anche solo la più piccola cosa. Ti farò fare
letteralmente la serva per me ed i miei amici questa sera, voglio che li
lasci a bocca aperta."
Poi volge lo sguardo verso il letto e nota la minigonna.
"Perché ti sei cambiata? Non vuoi far vedere le gambe ai miei amici?
Non hai capito un cazzo, rimettiti quella....anzi mettiti quella bianca
che non metti mai."
Arianna arrossisce immediatamente, quella gonna é ancora più corta e ,
soprattutto é plissettata e larga. Non la mette mai perché qualsiasi
movimento rischia di mostrare le mutandine. la ragazza rimane anche
meravigliata del fatto che il fratello se la ricordasse. Arianna azzarda
una resistenza:
"quella non la metto mai..."
Anche questa volta non riesce a finire la frase perché un ceffone l'ha
già colpita sulla guancia.
Arianna si scusa massaggiandosi la guancia mentre il fratello conclude
la discussione peggiorando ulteriormente la situazione della già
scombussolata sorella:
"e togliti le mutandine così se farai la stronza farò vedere a tutti
che sei una puttanella. Ora alzati, preparati e vieni di là a servirci."
Arianna non può, ma forse comincia anche a non voler, opporsi al
fratello si alza in piedi. Ma Christian non dà cenno di volersene
andare. Arianna ha un momento di interdizione, non sa cosa deve fare e
non vuole far arrabbiare ulteriormente il fratello. Christian insiste:
"hai capito? cambiati."
Arianna muove lentamente le mani infilando i pollici dentro l'elastico
dei pantaloni della tuta per toglierseli, ma ha ancora un attimo di
esitazione: non si è mai spogliata davanti a nessun uomo, tanto meno
davanti al fratello. Poi visto che Christian non accenna ad uscire dalla
stanza, abbassa i pantaloni, li toglie e li getta sul letto. Tiene la
testa bassa, vorrebbe morire per la vergogna, ma sente chiara la
sensazione di essere letteralmente allagata in mezzo alle gambe, per la
situazione e per le carezze bruscamente interrotte di pochi minuti
prima. Poi la ragazza si gira verso il cassetto dove prende la gonna
bianca e svolazzante che il fratello le impone di indossare. Arianna la
indossa poi, sempre con la testa bassa:
"sono pronta."
Il fratello con tono spazientito:
"ma sei stupida o fai apposta? Ti ho detto di togliere le mutandine!"
"Ti prego Christian, mi vergogno troppo, è trasparente questa gonna ed
appena mi muovo potrebbero accorgersi che non le ho. Ti prego questo no"
In quel momento Christian fa una cosa che sorprende di nuovo la sorella.
Senza andare tanto per il sottile si avvicina alla sorella le alza la
gonna e con uno strattone le abbassa le mutandine. Arianna non ha alcun
moto di ribellione, ma si limita a coprirsi il sesso con una mano, la
testa sempre più bassa ed il viso rosso di vergogna. Poi muove le gambe
per far scivolare a terra le mutandine che il fratello raccoglie.
Ed ancora, per aumentare la sua vergogna, Christian le avvicina al viso
e le annusa. Arianna vorrebbe morire, si rende conto che i suoi umori si
sentono e le mutandine sono evidentemente umide. Il fratello, questa
volta con voce più dolce:
"alla mia sorellina comincia a piacere la situazione vero? Allora non
fare la santerellina con me: a te ti ho capita! Ora vieni di la ti
presento ai miei amici, vedi di essere gentile e facci divertire."
Il fratello si mette in tasca le mutandine della sorella apre la porta e
con finta galanteria la fa passare per prima. Giusto per assestarle una
manata nel sedere. Per la prima volta il fratello la tocca non per farle
male, come è stato per i capezzoli. E' questione di un attimo, Arianna
rimane immobile mentre il fratello nella frazione di un attimo le palpa
il sedere senza pudore. Non si può dire che rimane ferma per lasciarlo
fare, ma comunque nemmeno si ritrae, la mano dl fratello punta proprio
alla parte bassa del sedere della sorella affondando con facilità fino
quasi a toccarle il sesso.
Arianna è stordita, in testa sente un ronzio ma contemporaneamente si
sente leggera, direbbe quasi felice. Cammina a piccoli passi tenendo le
mani sul davanti come se temesse che in qualsiasi momento qualcuno
potrebbe alzarle la corta gonna e vederle la fighetta che sente
completamente bagnata. Il fratello la porta in salotto. Ci sono tre
ragazzini, sembrano tutti perfino più giovani di Christian. Il fratello
si siede su di una poltrona lasciandola così in piedi di fronte ai tre
ragazzini. Arianna si sente in mostra, i ragazzini la stanno squadrando
da testa ai piedi. Poi dopo un attimo di silenzio che ad Arianna pare
eterno finalmente parla Christian:
"questa è mia sorella Arianna, loro sono i miei amici Nicola, Enrico e
Mattia."
Arianna ha lo sguardo basso e mormora un saluto.
I tre sono dei ragazzini: Nicola ha 14 anni, ricciolino ed esile, Enrico
ha 15 anni piuttosto grassottello e lo sguardo un po' troppo furbo
indugia subito sulle gambe di Arianna, Mattia ha 15 anni ed è un bel
ragazzino ma con la faccia di un bambino. Arianna si rende conto di
essere una "grande" per loro ma in quel momento è evidentemente in
imbarazzo, in piedi come se fosse in mostra per quegli occhi che la
stanno perlustrando con curiosità. Poi Chirstian con un tono secco:
"Cosa fai là impalata, vacci a prendere qualcosa da bere."
Per Arianna è come una frustata, di sottecchi legge gli sguardi sorpresi
e forse anche imbarazzati dei tre ragazzi. Arianna, che fatica a
sostenere l'imbarazzantissima situazione si volta per andare in cucina.
E' sconvolta. Prepara un vassoio con bicchieri, coca cola, birra e lo
porta in salotto. Appoggia il vassoio sul tavolino in salotto dove
intanto é calato un silenzio imbarazzato che il fratello si sta godendo
in ogni singolo secondo. Arianna getta uno sguardo al fratello che con
un gesto rivolto verso gli amici fa capire che vuole che siano serviti.
Arianna ha la voce che è un soffio:
"Cosa volete bere?"
I ragazzi che evidentemente cominciano a superare l'iniziale imbarazzo
ordinano tutti delle birre, malgrado la loro giovane età. Arianna li
serve uno ad uno attenta a non abbassare mai il busto per non scoprirsi
oltre quello che già mostra generosamente. Enrico però senza nemmeno
nascondersi troppo le fissa la gonna ed Arianna vive la spiacevolissima
sensazione di sentirsi letteralmente nuda davanti allo sguardo del
ragazzino. Quando ha finito non può non notare gli sguardi di intesa
dei tre ragazzi e il sorriso soddisfatto di Christian. Arianna si
rimette in piedi, non ha il coraggio di aprire bocca, per fortuna il
fratello accende il televisore ed inizia a fare zapping distraendo un
po' gli amici, poi si gira verso la sorella che attende, con tutta
evidenza, nuovi ordini:
"vai in camera tua, ti chiamo quando mi servi"
Le parole sono evidentemente studiate per umiliare in ogni modo la
sorella che esce frettolosamente dalla stanza piena di vergogna. In
camera si stende sul letto per cercare di riflettere sulla sua
situazione e domandarsi, ancora una volta, come mai accetta tutto ciò.
Del resto basterebbe rinunciare ad uscire con Carlo per sottrarsi ad
ogni ricatto, ma non è nemmeno che le interessi così tanto questa
uscita. Evidentemente - pensa la ragazza - voglio provare queste
sensazioni. Perché?
Arianna forse lo sa, potrebbe verificarlo allungando nuovamente una mano
sotto la corta gonna, ma non vuole farlo, non serve, lo sente benissimo
qual è il suo stato. Per un attimo prova ad immaginare a cosa stiano
pensando i ragazzini, a cosa stia pensando il fratello. E' soprattutto a
lui che la ragazza pensa. Fino a due giorni fa' per lei era solo un
noioso ragazzino, ora comincia veramente a guardarlo sotto una nuova
luce: quel sottile piacere del comando che esercita quasi
distrattamente, quell'insistere sulle sue mutandine, quel modo di
guardarla. Arianna si chiedeva se una volta ottenuto di uscire con
Carlo, le cose sarebbero ridivenute normali. Se sarebbe stata capace di
tornare a vederlo semplicemente come un fratello rompiscatole.....
La ragazza non ha più tempo per congetture dal salotto sente la voce di
Christian che la chiama. E ancora sente quella sensazione di
leggerezza, di irresponsabilità, come quando era bambina.
Improvvisamente non le interessa più cosa penseranno i ragazzini, vuole
solo portare a termine il patto, essere finalmente libera domani sera di
uscire con il ragazzo dei suoi sogni. Ma Arianna non si nasconde che
vuole anche scoprire cosa le riserva ancora quello strano fratello.
Arianna si alza, uno sguardo rapido allo specchio, la camicetta bianca è
abbastanza stretta da evidenziare le tette che sono piene e sode, alte
anche senza il reggiseno. Si liscia la gonna con le mani, prova, girando
il busto, a guardarsi anche dietro: è completamente in mostra. il più
piccolo movimento scopre l'attaccatura delle natiche, abbronzate, sode,
perfette: è quasi con un sorriso di soddisfazione che Arianna si reca in
salotto. Il clima si è scaldato con tutta evidenza, Arianna distoglie
subito lo sguardo dalla televisione: i ragazzi hanno acceso il
videoregistratore e stanno guardando un film porno. Ariana abbassa lo
sguardo. Christian ha evidentemente studiato tutto alla perfezione vuole
vedere fin dove è in grado di spingere il gioco. Enrico, il ragazzino
cicciottello, la guarda come se volesse spogliarla. Muovendo appena gli
occhi la ragazza si rende conto che in realtà tutti la stanno guardando
mentre dal televisore vengono inequivocabili sospiri. Attendendo anche
questa volta il tempo sufficiente per far sentire a disagio la sorella
finalmente è Christian a rompere il silenzio.
"Preparaci da mangiare e prendi altre birre."
La sorella parlando sottovoce chiede ulteriori disposizioni, ascoltando
quasi con sorpresa sé stessa usare un tono inequivocabilmente e
ricercatamente sottomesso:
"Hai delle preferenze? Volete mangiare qui o preparo la sala da
pranzo?"
Il fratello sorridendo soddisfatto per la prova offerta dalla sorella,
spinge ancora il gioco:
"prepara la sala da pranzo, cretina, vogliamo una cena da signori. E
sbrigati."
Arianna accusa il colpo: credeva che usando un linguaggio appropriato
avrebbe addolcito la situazione, ma evidentemente il fratello vuole
portare la situazione completamente al di fuori del controllo della
sorella. Vuole stupire gli amici.
Arianna trattiene una lacrima e risponde subito:
"va bene."
In quel momento il fratello alza il volume del televisore. Una ragazza
sta avendo un orgasmo e grida. Arianna si ferma solo un secondo a
guardare la scena si volta per andare in cucina a prendere le birre. Ha
caldo, è praticamente svestita, ma ha comunque molto caldo. Apre il
frigo per prendere le birre, si abbassa....quando si irrigidisce
soffocando un grido, una mano si è infilata da dietro tra le sue gambe.
Volta lo sguardo: é Christian.
Arianna fa ora una cosa sulla quale rifletterà molto nei giorni
successivi. Senza che il fratello dica assolutamente nulla la ragazza
mormora un:
"ah sei tu, scusa."
Gira lo sguardo verso il frigo e rimane immobile allargando, anche se
quasi impercettibilmente, le gambe. E' questione di pochi secondi,
mentre Arianna rimane con il busto piegato ed il viso quasi dentro il
frigorifero guardando le birre ma senza il coraggio di prenderle,
Christian arriva alla sua fighetta, il dito medio si fa strada tra le
grandi labbra mentre il resto della mano affonda tra le chiappe. Il dito
entra quasi interamente dentro Arianna che meccanicamente apre la bocca
e aspira forte dalle narici impegnandosi per non lasciarsi scappare
nemmeno un gemito. Christian sfila la mano e si avvicina il dito al
naso. Arianna ha preso tre birre, il viso é sconvolto, lo sguardo
incollato a terra per non incrociare gli occhi del fratello.
"Lecca!"
Christian le pone il dito sotto il naso. Arianna non ha mai nemmeno
immaginato una scena del genere é paralizzata. Ma il fratello sorride e
non demorde:
"sei sorda?"
Arianna ha paura di prendere un altro ceffone, ma si sente anche
sciogliere in mezzo alle gambe, apre appena le labbra prendendo in bocca
la prima falange del dito. Con la lingua scorre la pelle lentamente
mentre il fratello spinge la mano infilandole metà dito in bocca.
Arianna alza lo sguardo e succhia appena, riconosce il suo stesso
sapore, è molto eccitata dalla situazione, poi tira indietro la testa e
guarda fisso negli occhi il fratello. Dallo sguardo un misto di
eccitazione e di risentimento:
"cosa mi fai?"
La domanda le esce spontanea, il tono è lamentoso ma dolce, ma è una
domanda di chi in realtà non vuole una risposta. Il fratello le si
avvicina all'orecchio e le parla, come ad una bambina:
"Ora cucina e prepara la tavola, poi ci servirai. I miei amici sono
sconvolti, sono impazziti per la mia bella sorellina . Cerca di
dimostrarti ancora più sottomessa e lascia che sbircino le tue gambe. Se
farai la serva e la puttanella, come sai fare quando vuoi, per te la
serata durerà poco e non ti farò fare niente con loro, altrimenti....."
Arianna era molto titubante, temeva veramente il fratello in quel
momento e temeva anche quello che stava succedendo a lei. Temeva le sue
stesse reazioni. Abbassò nuovamente lo sguardo e con la voce tremolante
chiese:
"ma come devo comportarmi? cosa gli hai detto di me, dei nostri patti"
Christian ritrovò immediatamente il tono duro e strafottente che
conosceva. Arianna si accorse di essersi messa ancora una volta in una
brutta situazione: aveva dimostrato di nuovo di essere completamente
succube del fratello. Ed in qualche modo, di essere disponibile ancora
molto a questo gioco. Ed infatti:
"senti puttanella, tu farai esattamente quello che ti dirò! Già per
quello che é successo avrei molto da dire a papà. E' meglio che ti metti
in testa di obbedirmi e basta. Stasera, se ancora non lo hai capito, ho
portato qui i miei amici proprio per divertirmi. Voglio mostrargli come
si tratta una sorella, come si tratta una ragazza come te. Quindi metti
in mostra le tette e le gambe e fai la serva. Non azzardarti a
contraddirmi, qualsiasi ordine io ti dia."
Arianna fa cenno di sì con la testa e sorprendendo anche un po' il
fratello si sbottona subito il secondo bottone della camicetta lasciando
intravedere la scollatura. Ma il fratello non è ancora contento ed apre
anche il terzo bottone. Infila un dito sotto la stoffa sfiorando il
capezzolo che reagisce subito, inturgidendo. Arianna si guarda: ora le
tette si possono vedere fin quasi al capezzolo e, con qualsiasi
movimento, uno sguardo attento potrebbe vederle tutte. Le dita del
fratello indugiano ancora un po' stringendo il capezzolo con forza.
Arianna si lascia andare un lamento.
"Allora. Ti comporterai bene?"
Arianna muove ancora la testa in segno di assenso mentre ormai il
capezzolo le fa proprio male. Christian molla la presa e schioccando le
dita le dice di sbrigarsi con quelle birre. Si volta per uscire, ma
Arianna lo ferma'
"vedrai sarò brava, ma promettimi che dopo domani sera sarò libera"
Christian si volta a guardarla, serio. E la liquida in modo sprezzante:
"tu intanto comportati bene, fammi fare bella figura! Poi il resto lo
deciderò io."
Arianna si volta per preparare il vassoio pentita dell'inutile tentativo
di ottenere rassicurazioni:
"hai ragione, scusami, ti farò fare bella figura."
La ragazza inizia a preparare la cena, l'impegno la distrae un po' dal
rapido succedersi degli eventi di quella giornata. Arianna comincia
seriamente a provare una strano piacere per quel torbido rapporto che è
venuto ad instaurarsi con il fratello anche se in lei è sempre molto
presente la consapevolezza del carattere ricattatorio del patto e del
fatto che Christian ne approfitterà in tutti i modi. E' nella sua
natura. Quando la cena e la tavola sono pronti Arianna con il batticuore
si reca nel salotto dove intanto i ragazzi sono ancora impegnati nella
visione di un film pornografico. Il volume è alto, due uomini stanno
scopando una donna, i ragazzi commentano ad alta voce, ridono. Ma quando
arriva Arianna, di nuovo, scende il silenzio. Non è però il silenzio
imbarazzato dell'inizio perché è ormai chiaro a tutti il ruolo della
ragazza ed il sottile gioco fatto di dominazione, umiliazioni ed
allusioni sessuali tra lei ed il fratello. Ma soprattutto cresce la
voglia dei ragazzini amici di Christian di non perdere questa occasione,
unica, vorrebbero approfittarne. I ragazzi si sono girati a guardarla ed
apprezzano evidentemente subito la generosa scollatura che offre ora.
Dalla camicetta attillata con tre bottoni aperti si possono ammirare le
sue tette fino quasi all'areola dei capezzoli. Arianna con le mani
nervosamente allacciate in grembo trova il fiato per annunciare, con le
parole più umili che riesce a trovare, che la cena è pronta:
"E' pronto, se volete accomodarvi in sala da pranzo, posso servirla."
Christian, stravaccato su di una poltrona, una gamba appoggiata sul
bracciolo destro ed una birra in mano, la guarda soddisfatto. Poi guarda
gli amici che la stanno letteralmente mangiando con gli occhi. L'unico
imbarazzato è Nicola, il più giovane. Quattordici anni solamente, anche
lui guarda Arianna, ma cercando di non incontrare altri sguardi, è rosso
in viso ed intimamente invidioso della sicurezza e della sfrontatezza di
Christian. Mattia è il più vicino alla ragazza, seduto sul divano al
fianco del quale è in piedi Arianna la fissa con attenzione mentre
Enrico, che fin dall'inizio ha cominciato a gradire la situazione la
guarda cercando di incrociare gli occhi abbassati della ragazza e
lancia sguardi di intesa a Christian. I ragazzi non hanno fretta di
alzarsi ed Arianna, cercando di mantenere un atteggiamento il più
naturale possibile, cerca di rompere la tensione facendo quello che
immagina vorrebbe Christian: raccoglie le birre dal tavolino offrendosi
così ulteriormente agli sguardi dei ragazzini. Il tavolo è piuttosto
basso Enrico, il più sicuro del gruppo ha i piedi appoggiati sopra.
Arianna si china sul tavolo, fortunatamente non ha nessuno dietro a sé
altrimenti potrebbe vedere tutto sotto la corta gonna. Ma chinandosi
inevitabilmente sia Enrico che Mattia possono comodamente sbirciare
dentro la sua camicetta arrivando a vederle completamente le tette.
Arianna lo sa, abbassa lo sguardo verso il suo petto e vede il suo seno
completamente esposto, alza lo sguardo ed incrocia quello dei due
ragazzi. La ragazza cerca di essere il più veloce possibile. Poi si
affianca al fratello per raccogliere le bottiglie dal suo lato del
tavolo. per farlo deve abbassarsi completamente proprio sulle gambe di
Enrico offrendogli nuovamente una completa visione del seno che il
paffuto ragazzino si gode permettendosi anche un risolino di
eccitazione. Anche il timido Nicola, cui Arianna ora si è affiancata,
non può non rimanere colpito per un breve attimo dalla visione da dietro
della gambe della ragazza, su, su, fino all'attaccatura delle natiche.
Il ragazzo fa appena in tempo a realizzare che Arianna non porta le
mutandine: è un attimo, la ragazza si è alzata con il vassoio, lo
sguardo basso, le guance infiammate.
Christian ancora una volta riesce a colpirla con perfidia:
"bene dopo lo spettacolino offerto dalla mia cara sorellina, vediamo se
è anche capace di fare da mangiare!"
Rendere tutto più esplicito. Arianna capisce che è questo l'intento del
fratello e la frase che ha pronunciato ha scatenato le risa di Enrico
Mattia e Christian. Nicola non ha riso, è troppo imbarazzato. I ragazzi
si alzano e si trasferiscono nella vicina sala da pranzo. Tutti notano
subito come Arianna abbia preparato solo per quattro persone e si
siedono, ma quando arriva Arianna con una terrina fumante di pasta
Nicola improvvisamente si rivolge con gentilezza alla ragazza:
"tu non mangi con noi?
Al ragazzo la domanda sembra una normalissima constatazione. Nicola
vorrebbe rompere quella atmosfera irreale che si è venuta a creare in
quella calda notte estiva. Arianna rimane interdetta, non si aspettava
che le rivolgessero la parola, ma soprattutto non si aspettava quel tipo
di domanda. Appoggia sul tavolo la terrina e guarda il fratello. Con gli
occhi lo implora di levarla da questa situazione, di darle una via di
uscita, ma ovviamente il fratello non ne ha alcuna intenzione. Anzi.
"Rispondi, il mio amico ti ha fatto una domanda!
Nicola si rende conto di aver ottenuto l'effetto esattamente opposto a
quello desiderato. Si maledice mentalmente versandosi da bere per
distrarre l'attenzione. Arianna è completamente nel pallone: cosa
potrebbe dire, anzi, cosa deve dire - si domanda. Tutti gli occhi,
eccetto quelli ricolmi di senso di colpa di Nicola, sono su di lei.
Arianna guarda fissamente la tovaglia, il cuore la batte all'impazzata.
Christian insiste:
"Arianna, il mio amico ti ha fatto una domanda. Rispondi!"
La ragazza sta torturandosi le mani, gli occhi bassi, percepisce
l'esatta sensazione di avere ogni centimetro di epidermide infiammata
dalla vergogna. Un lungo respiro e riesce a rispondere con meticolosa
attenzione ad ogni singola parola.
"No, io non posso mangiare con voi, devo solo servirvi. Christian vuole
così"
Nicola balbetta una frase di scuse mentre perfino Enrico e Mattia si
azzittiscono e guardano Christian. Non dicono nulla, ma alla loro
meraviglia si aggiunge chiaramente un senso spiacevole di disagio.
Christian coglie questa sensazione, ma non ha nessuna intenzione di
sdrammatizzare: vuole continuare a divertirsi. Del resto lui è l'unico
tra i presenti che può esercitare un simile potere e vuole dimostrarlo.
"Dai, servi la pasta, sbrigati. E riempi i bicchieri"
Qualche attimo di silenzio ed Arianna comincia a versare nei piatti.
Poi, uno ad uno i ragazzi vengono serviti dalla ragazza che versa loro
da bere. Finito di servire tutti Arianna si posiziona in piedi tra il
fratello ed Enrico in attesa di nuovi ordini. Christian vive ormai un
vero delirio di onnipotenza ed alza i calice per proporre un brindisi:
"alla mia sorellina Arianna, che ha imparato chi comanda, e che stasera
ci farà divertire!"
Arianna rimane immobile con lo sguardo ben piantato ad osservare le sue
stesse mani che nervosamente allaccia sudate davanti a sé, mentre i
ragazzi brindano. Christian ed Enrico sono ormai una coppia affiatata,
ridono e la guardano. Il ragazzo prende coraggio ed alza il calice
nuovamente:
"alla tua salute Christian che sai come trattare le ragazze"
Per Ariana è una nuova sferzata, ora anche i suoi amici iniziano a
premere sull’acceleratore del gioco. La ragazza senza nemmeno ricevere
nuovi ordini riempie nuovamente i bicchieri dei ragazzi e comincia con
preoccupazione a notare che sono ormai parecchie le birre già consumate.
Quando è la volta di riempire il bicchiere al fratello, Arianna sente la
sua mano salirle tra le gambe ed infilarsi sotto la gonna arrivando
subito al sesso. La ragazza versa lentamente con attenzione cercando di
apparire il più normale possibile, ma nel momento in cui le dita del
fratello si insinuano dentro di lei, ha un piccolo sussulto che le fa
rovesciare un po' di birra. Il fatto viene inevitabilmente notato da
Enrico che sghignazza senza pudore e gli bisbiglia:
"complimenti, fai sempre così le cameriere?"
Arianna sente tutto, ma rimane immobile con il respiro affannoso.
Christian ritira la mano, con studiata lentezza la riporta sopra la
tavola dove si pulisce con il tovagliolo sotto lo sguardo atterrito
della sorella. Ma questo è niente. Sono le parole successive a gelare il
sangue nelle vene della ragazza. Christian parla appositamente a voce
alta:
"sì, a cosa servirebbero altrimenti. Accomodati anche tu."
E poi con un tono duro alla sorella:
"versa da bere ad Enrico"
Arianna riprende in mano la bottiglia e, con il cuore in gola si
avvicina al ragazzo che ha letteralmente la bocca aperta di meraviglia.
Appena avvicina la bottiglia al bicchiere per versare da dietro
Christian sussurra all'amico:
"vai tranquillo, allunga pure le mani."
Enrico non se lo fa dire due volte ed allunga una mano lungo le gambe
abbronzate della ragazza fin sotto la gonna. Arianna ha un attimo di
esitazione. Tutti la stanno guardando e capiscono esattamente ciò che
sta accadendo. Rimane immobile mentre la mano sudaticcia del ragazzo
arriva al suo sesso. Ma in quel preciso istante non ce la fa più e con
un passo indietro si toglie dalla presa. Così facendo si nota ancor
maggiormente la mano uscire da sotto la gonna e rimanere per un attimo
sospesa nell'imbarazzo generale. Enrico rivolge all'amico uno sguardo
interrogativo. Arianna si liscia la gonna e rimane in silenzio, ma è
solo un attimo. Christian si alza di scatto e si dirige verso l'uscita
della stanza:
"Arianna seguimi!"
Enrico guarda stupito i suoi amici, mentre la ragazza segue il fratello
che si dirige nella sua camera. Arianna capisce che é in collera e si
affretta a scusarsi:
"Mi avevi detto che non mi avresti fatto fare nulla con loro"
Christian fa partire un ceffone che arrossa la guancia destra della
sorella. Ma Arianna non piange, non si lamenta, si avvicina a Christian
per cercare un qualche contatto fisico, prendergli le mani, cercare di
calmarlo.
"Hai rovinato tutto, mandiamo a monte ogni accordo, sei una stronza."
Arianna rimane interdetta in un primo momento, credeva che il fratello
avrebbe reagito in un altro modo, che la costringesse a qualche
punizione, che la picchiasse ancora. Invece Christian sembra più che
altro deluso, si direbbe scoraggiato. Per un momento Arianna capisce di
avere il gioco in mano perché probabilmente il fratello si rende conto
di aver chiesto troppo, di essersi spinto troppo in là. Arianna calcola
che potrebbe sottrarsi al potere ricattatorio del fratello. Anzi, per
dimenticare tutta la storia potrebbe anche comunque uscire con Carlo
domani sera ed il fratello non potrebbe più chiedere nulla in cambio per
il suo silenzio. Arianna pensa a tutto ciò ma non ha il coraggio di fare
il passo necessario, di ribellarsi a quello che fino a due giorni prima
era solo un ragazzino, il fratellino rompiscatole. Quello che in questi
ultimi due giorni aveva fatto e detto cose che avevano sconvolto la
tranquilla vita di tutti i giorni di Arianna, quello che le aveva
imposto una nuova dimensione del gioco sessuale, quel fratellino che, la
ragazza si domandava ancora come, l'aveva soggiogata. Christian non
parlava più era furibondo, ma silenzioso. Scosta la sorella con una
spinta e si avvicina alla porta dicendo:
"li mando via, hai rovinato tutto."
Sarà stato perché comunque temeva le conseguenze dell'arrabbiatura del
fratello, sarà perché temeva di dover rinunciare l'indomani ad uscire
con Carlo, sarà perché leggeva negli occhi di quel fratello, che
comunque non faceva nulla per rendersi simpatico, una delusione
infantile, ma dolce, sarà perché non riusciva a scacciare dalla sua
mente quegli attimi in cui Christian l'aveva toccata provocandole un
turbamento che non aveva mai provato. Arianna non ammetterà mai con sé
stessa per quale motivo o per quale combinazione di motivazioni, ma
fermò per il braccio il fratello e disse:
"Scusami"
Christian si volta di scatto, sorpreso. La fissa a lungo negli occhi.
Era evidentemente felice ed improvvisamente aveva ripreso tutta la fiera
arroganza di qualche minuto prima. Non servono parole Arianna si
inginocchia davanti a lui, le cosce leggermente aperte, le mani dietro
la schiena, lo sguardo basso:
"scusami, non si ripeterà più, non volevo disobbedirti ..... è che,
vedi, ...... non ero preparata."
Il fratello ha in quel momento una di quelle erezioni che, strette
dentro i pantaloni, si rivelano dolorose e visibili. La resa è
evidentemente incondizionata, nemmeno lui sapeva precisamente cosa
avrebbe fatto una volta chiamatala in camera. Per un momento veramente
in lui aveva preso il sopravvento la delusione e lo sconforto. Anche un
po' di vergogna e di preoccupazione per come sarebbe stato in grado di
gestire poi quello che era accaduto una vota tornati al normale
tran-tran della vita famigliare. Se la sorella si sottraeva con tale
decisione al gioco come avrebbe gestito poi l'imbarazzo? In realtà
Christian prima di quella frase e di quel gesto della sorella non aveva
la minima idea di come avrebbe reagito. Aveva fatto tutto lei, si era
scusata ed inginocchiata proprio nel momento in cui poteva realmente
liberarsi dal giogo del fratello. Era una resa incondizionata - pensò -
e tutto poteva fare, tranne che perdere l'occasione.
Christian accarezza la testa della sorella inginocchiata e cerca le
parole ed il tono più adatto per riprendere il suo ruolo e cancellare
quel momento di debolezza.
"Credi basti chiedere scusa? Ti rendi conto della figuraccia che mi hai
fatto fare?"
La sorella rimane immobile in silenzio, ora si sente realmente pronta a
pagare le conseguenze della sua breve ribellione. E' proprio convinta di
dover essere punita, sente il bisogno di riprendere la sfida con sé
stessa, vuole vedere dove può arrivare con quel gioco per poi perdersi
domani tra le braccia di quel Carlo, inconsapevole causa di tutto ciò.
Le porte di una sessualità che sua mamma avrebbe senz'altro definito
"malata e depravata" si stavano aprendo davanti alla ragazza. E la porta
la apriva il fratellino.
"Devi essere punita e poi ti scuserai con i miei amici, d'accordo?"
Quel "d'accordo" finale era l'ultima estrema reminiscenza dell'attimo di
debolezza del fratello, di quell'attimo in cui credeva di aver perso
tutti quei fantastici poteri che, come per magia, era riuscito ad
imporre sulla sorella in quei giorni. Quel "d'accordo" era anche
l'ultima domanda alla sorella per avere definitivamente consegnato nelle
sue mani ogni potere. Ed infatti Arianna, pur temendo tutte le
conseguenze di quest'atto, risponde:
"Hai ragione, farò quello che vuoi".
Alea iacta est, Giulio Cesare é una misera consolazione, ma Arianna sa
che ormai indietro non può tornare. Christian ora prende completamente
in mano la situazione: la sorella dev'essere punita.
"Intanto ti darò una lezione: mettiti a quattro zampe ed alza la gonna.
Christian si stava togliendo la cintura. Arianna ritorna per un attimo a
due anni fa quando suo padre fece esattamente la stessa cosa. Non
l'aveva messa a quattro zampe, certo, ma l’aveva fatta appoggiare alla
sua scrivania e le aveva calato i calzoni. L'aveva colpita con la
cintura. Arianna quella sera era uscita senza permesso con una sua
cugina, aveva allora quindici anni. Era la prima volta in vita sua che
faceva una cosa del genere, era tornata tardi e puzzava di super
alcolici: avevano bevuto per festeggiare la maturità della cugina. I
genitori erano rientrati con un giorno di anticipo da un viaggio e
l'avevano scoperta. Anche Christian poté assistere alla scena quel
giorno. Per Arianna il fatto che il padre la picchiasse in quel modo e
davanti al fratellino fu sconvolgente. Il padre era talmente infuriato
che non fece caso alla cosa, ma Christian rimase lì a guardare la
sorella con le mani appoggiate alla scrivania , i pantaloni calati fino
alle ginocchia, le mutandine piccole che lasciavano completamente fuori
le natiche. Christian provò un sensazione strana quel giorno. Oggi si
ricorda perfettamente che, pochi minuti dopo quel giorno di due anni
prima, si chiuse in bagno per masturbarsi e per la prima volta lo fece
pensando a sua sorella. Oggi la situazione è così diversa, ma così
simile. Anche Arianna sta pensando a quel giorno e, anche se non può
conoscere quali furono le reazioni del fratello allora, anche lei pensa
a quelle stesse similitudini. Oggi lei non ha le mutandine, è a quattro
zampe come una cagna. Ad Arianna viene subito in mente proprio questo
termine: come una cagna, non riesce a pensare ad altro e non riesce a
non pensare a quel dolce turbamento che questa situazione le provoca.
Questa volta - pensa la ragazza - a picchiarla è il fratellino. La
colpa, poi, è incredibile: non si è fatta tastare sotto la gonna da un
amichetto del fratello mentre faceva la cameriera per loro. Arianna
pensando a queste cose aspettava i colpi. E' bellissima. I capelli sul
viso, dalla camicetta semiaperta si possono vedere distintamente le
tette, ha alzato la gonna e tiene le gambe appena aperte ed il culo è
alzato pronto a ricevere i colpi. Dalle spalle la sua schiena disegna
una curva che scende verso il basso per risalire verso i posteriori che
svettano, alti e stupendi. Christian ha un'erezione dolorosissima, senza
farsi vedere dalla sorella infila una mano nei jeans per sistemarsi
meglio l'uccello che vorrebbe liberarsi. Infila un piede tra i polpacci
della sorella e sposta con il piede la gamba destra di Arianna per farle
aprire di più le gambe. La ragazza apre ulteriormente le gambe, ora
Christian può vederle il sesso completamente esposto si trattiene dal
toccarla. Arrotola l'inizio della cintura attorno alla mano e la
colpisce. Il colpo non è fortissimo, ma fa sobbalzare la sorella perché
la punta estrema della cintura arriva a colpirla proprio in mezzo alle
gambe. Christian la colpisce ancora, questa volta più in basso, sulle
gambe, lasciando un evidente segno rosso. Gi occhi di Arianna si
gonfiano di lacrime, ma nessun lamento. Il terzo colpo è più forte e
centra nuovamente il sesso. La ragazza geme. Il quarto colpo è più
leggero ma lascia comunque un segno sulla pelle abbronzata della giovane
ragazza. Christian si ferma, sente un bisogno irrefrenabile di
masturbarsi perché ha l'esatta sensazione di venire da un momento
all'altro. Ma cerca di trattenersi: teme che masturbandosi e
raggiungendo l'orgasmo diminuirebbe la tensione erotica del momento. Si
abbassa e tocca con una mano le natiche segnate della sorella ed indugia
sul suo sesso bagnato. Arianna singhiozza piano.
"Ti basta la lezione?"
"Sì, Christian, ho imparato"
E' la prima volta che Arianna si rivolge al fratello chiamandolo per
nome, ma Christian non ci fa caso. Arianna sente il sedere e le cosce
bruciare, con il dorso di una mano si asciuga gli occhi inumiditi dalle
lacrime. Ora il fratello si è messo davanti e lei può vedergli le scarpe
perché non osa alzare la testa. Le parla con dolcezza, ora.
"Ora farai la brava, andremo di là e ti scuserai con Enrico,
continueremo la cena e tu ti renderai molto più disponibile. Capisci
cosa intendo, quando dico disponibile?"
"Si"
Non servivano molti commenti, Arianna si alza e si massaggia il sedere
dolorante. Christian vede gli occhi gonfi di lacrime della sorella e
cerca un fazzoletto in tasca, ma trova solo le mutandine di Arianna che
ha in tasca da quando gliele ha fatte levare. Le mostra alla sorella
scherzando:
"Toh, guarda cosa ho in tasca."
Arianna sorride e chiede di poter andare in bagno per sciacquarsi il
viso. Christian l'accompagna.
Christian mentre la sorella è china sul lavandino infila nuovamente una
mano sotto la gonna, passa i polpastrelli dolcemente sopra le rosse
striature del sedere della sorella che rimane ferma per lasciarlo fare.
Poi si asciuga.
Christian la riaccompagna in sala da pranzo dove nel frattempo i ragazzi
avevano passato l'iniziale momento di tensione ed ora chiacchieravano
cercando di ricreare un clima di normalità che cancellasse la situazione
imbarazzante precedente. Credevano tutti che il gioco fosse finito e che
Christian avesse rimediato solo una brutta figura: ma non era così.
Christian torna a sedersi ed indicando la sorella in piedi vicino a lui
dice:
"credo che Arianna debba dire qualcosa al mio amico Enrico."
Arianna era di nuovo completamente in mostra. L'ennesima sorpresa
colpisce i ragazzi.
"Scusami Enrico ..... per prima"
I ragazzi sono sconvolti e perfino ad Enrico sfugge un'imprecazione di
meraviglia. Christian invita tutti a mangiare, ma subito ordina alla
sorella di andare a prendere altre birre:
"Mi pare che il mio amico Enrico aspetti ancora che gli versi la
birra."
Arianna prende in frigo le ultime birre. Nel frattempo Enrico chiede
all'amico se ha intenzione di prenderlo in giro, ma Christian è
rassicurante e mentre la sorella è ancora in cucina si rivolge
esplicitamente agli amici:
"tranquilli è definitivamente domata, ora quando vi verserà da bere
allungate una mano sotto la sua gonna, è senza mutandine, come Enrico ha
potuto constatare per un attimo. Non dirà nulla ve lo assicuro, lascerà
fare."
Mattia e Nicola non credono alle loro orecchie e Enrico è in visibilio.
Arianna ritorna con le birre e le porta in tavola ed il fratello dà
ordini precisi:
"ora versa da bere a tutti, comincia da dove avevi stupidamente
interrotto"
Arianna risponde:
"sì"
Capisce benissimo cosa accadrà, ma cerca di non pensarci. soprattutto è
preoccupata perché teme di essere molto bagnata in mezzo alle gambe.
Inizia da Enrico, ma il ragazzino è titubante. Teme un'altra scenata. Ma
Christian insiste:
"tranquillo"
Mentre Arianna versa da bere sente la mano del ragazzino salire lungo le
gambe ed entrare sotto la gonna fino al suo sesso. Non si inoltra, si
limita ad accarezzarle le grandi labbra per pochi attimi, poi toglie la
mano sghignazzando soddisfatto e annusando platealmente le dita. Arianna
prova un senso di ribrezzo per quel ragazzino grassottello e sudaticcio,
ma la cosa è stata breve fortunatamente. Passa a versare da bere a
Mattia che subito ne approfitta per infilare una mano sotto la gonna. E'
quasi più imbarazzato lui della ragazza, infatti ritira immediatamente
la mano tra le risa di scherno di Christian ed Enrico. Ora tocca a
Nicola, Arianna si avvicina per versargli da bere attendendo che anche
lui ne approfitti, ma il ragazzino tiene le mani sopra la tavola. Tutti
lo guardano sorpresi.
"Hey Nicola, che fai, non ti interessa scoprire com'è fatta una ragazza
sotto le gonne?"
Ridono tutti, anche Nicola. La ragazza percepisce solo ora che ormai il
fratello è brillo e teme che la situazione possa degenerare. Tentando di
distogliere l'attenzione si rivolge al fratello:
"avete ancora fame, volete qualcos'altro"
Christian che stava osservando l'amico con l'aria di chi non vuole
assolutamente soprassedere rispetto questo affronto, senza volgere lo
sguardo verso la sorella la zittisce:
"tu stai zitta, troia"
Ad Arianna, manca il respiro, il clima giocoso di pochi attimi fa
sparisce immediatamente.
"Scusa."
Riesce solo a dire la ragazza. Christian guarda negli occhi Nicola che
sembra realmente intimorito più che imbarazzato.
"ma come, io ti permetto di palpare mia sorella e tu ...... non ti
piace? preferisci i maschi?"
Nicola cerca di difendersi, non vuole fare la figura del finocchio:
"no, è che ora non mi va"
"Senti vuoi che ti faccia vedere cosa è costato a mia sorella la
disobbedienza di prima, vuoi che ci vada di mezzo ancora lei?"
Nicola cerca di calmare l'amico, ma in realtà Christian è più divertito
che arrabbiato.
Christian sempre guardando negli occhi l'amico con aria di sfida si
rivolge alla sorella che ha già capito che dovrà andarci di mezzo:
"Arianna fai vedere la lezione che ti ho dato."
La ragazza esita, poi quando lo sguardo del fratello si posa su di lei,
rompe gli indugi si gira di spalle ed alza lentamente la gonna. Le
natiche sono attraversate da segni rossi evidentissimi. I ragazzi
rimangono incantati ad osservare la ragazza con la gonna alzata che
mostra i lividi. Poi Christian rivolto all'amico con tono canzonatorio:
"non vorrai che Arianna abbia altre punizioni, vero?"
Poi ordina ad Arianna di avvicinarsi a Nicola che, senza dire nulla,
infila veloce una mano sotto la gonna della ragazza per pochi attimi. La
mano tremante non arriva nemmeno al sesso mentre la tensione si scioglie
in una risata. Solo Arianna non ride e tiene gli occhi incollati a
terra.
"Sveglia!"
Arianna sente uno scossone muovere il suo letto, apre gli occhi e vede
il fratello colpire nuovamente con il piede la sponda del letto e
gridarle:
"dai stupida, sono le undici ed ancora dormi, hai molte cose da fare di
là".
Christian esce dalla sua stanza e torna nel suo letto. Arianna
solitamente non dorme fino a tardi e soprattutto non manca mai a scuola,
ma il fratello la sera prima le aveva annunciato che sarebbe dovuta
rimanere a casa da scuola l'indomani. E non accettò ovviamente
obiezioni. Del resto per quello che era successo la sera precedente e
nelle condizioni cui il fratello lentamente l'aveva portata, rivendicare
il diritto ad andare a scuola il giorno dopo sarebbe stato quantomeno
ridicolo.
Dopo la cena infatti il clima si era ulteriormente riscaldato ed i
ragazzi l'avevano costretta a guardare con loro un altro film
pornografico. Era ormai il terzo film pornografico che i ragazzini si
guardavano, Arianna non aveva mai potuto sopportare quei film che
considerava volgari ed imbarazzanti. essere costretta poi a guardarli
con il fratello ed i suoi amici che alternavano sguardi al video ed alle
sue gambe era poi decisamente difficile. Fu Christian ad accorgersi che
la sorella in realtà teneva la testa bassa e lo sguardo a terra per
evitare di vedere le immagini più scabrose.
"la signorina si vergogna ...."
Si alzò e spinse la Arianna davanti al grande video davanti alle
poltrone dove sedevano i ragazzi.
"Ora il film lo guardi per bene, non ti distrarre e non azzardarti a
distogliere lo sguardo dal video: in ginocchio."
Arianna si inginocchiò davanti al video ad un metro dal televisore, le
mani dietro la schiena.
Fu costretta a seguire il resto del film in quella posizione mentre il
fratello commentava pesantemente le scene che scorrevano sullo schermo
con gli amici condendo il tutto di pesanti allusioni rivolte
all'imbarazzatissima ragazza. I ragazzi intanto avevano continuato a
bere, anche superalcolici, tutta la sera facendosi servire da Arianna,
allungando le mani continuamente sotto le gonne costringendola ad
esporsi in tutti i modi per potersi godere con tutta comodità le sue
curve sempre meno nascoste dalla corta gonna e dalla generosa apertura
della camicetta. Ad un certo punto della serata, mentre ad Arianna era
stato dato qualche ordine per tenerla lontana, il più coraggioso ed
intraprendente dei ragazzini, Enrico, aveva chiesto a Christian di
poter approfittare di più della docilità della ragazza. Arianna ascoltò
con il cuore in gola dalla cucina il dialogo che la riguardava:
"e cosa vorresti farle?"
Chiedeva Christian incuriosito e divertito all'amico. La voce dei
ragazzini era ormai rallentata ed impastata per l'effetto dell'alcool,
ma, come capita in questi casi, le parole uscivano più disinvoltamente
ed i freni inibitori si allentavano in progressione geometrica.
"Mah, più che altro che vorrei farmi fare...."
I ragazzi risero sguaiatamente, poi Enrico divenne più preciso.
"secondo te, tua sorella succhia?"
Ora i ragazzi non ridevano più, Arianna ascoltava mentre fingeva di
asciugare i bicchieri. La sua preoccupazione aumentava.
"Non lo so."
Rispose il fratello, che continuò:
"credo sia vergine ma qualche esperienza deve pur averla fatta. Ti
piacerebbe se le ordinassi di farti un pompino?"
Enrico non si fece pregare e rispose che gli sarebbe stato grato per
tutta la vita. Arianna si sentì mancare il respiro, la tensione
psicologica ed erotica che ormai aveva assunto la serata assieme
all'alcool che era scorso e scorreva in abbondanza la ponevano nella
condizione concreta di dover ricevere un ordine del genere. E cosa
avrebbe fatto - si domandava la ragazza - se avesse ricevuto un ordine
del genere? Non lo sapeva, ma in cuor suo escludeva di potersi opporre,
comunque. Intanto Christian continuava a parlare con gli amici con una
disinvoltura che la sconvolgeva:
"mi chiedi un po' troppo, però. A te un pompino non l'ha mai fatto
nessuno e vorresti cominciare proprio con mia sorella. Troppo comodo.
Però, se volete, possiamo scoprire meglio cosa fanno e cosa si fanno
fare le ragazze come mia sorella. Che ne dite?"
Il tono era di un entusiasmo quasi fanciullesco, come di chi propone un
gioco avventuroso agli amici. Arianna tornò per un attimo a quando
erano bambini e passavano le domeniche nella casa di campagna dei nonni
ed il fratello era sempre il capobanda che proponeva i giochi, che
decideva le regole, che lanciava sempre nuove sfide di coraggio o di
abilità. Questa volta però le condizioni erano spaventosamente diverse,
c'era qualcosa di veramente perverso nel gioco che il fratello aveva
lentamente costruito per la sorella. Un gioco cui lei non sapeva né
voleva sottrarsi, ma un gioco che, come del resto anche quando erano
bambini, prevedeva la disobbedienza alla regole, agli ordini perentorie
di papà, alle stanche raccomandazioni di mamma. Ed, ancora una volta,
quel sottile senso di piacevole ansia la prendeva: vedere come sarebbe
andata a finire.
Arianna sentì chiaramente Nicola dire che lui, comunque, ormai doveva
andare a casa, erano le dieci e l'indomani doveva andare a scuola,
mentre gli altri due acconsentirono entusiasticamente. E Christian, che
ormai aveva individuato nel giovanissimo amico la sua vittima
predestinata, chiese a Nicola di rimanere ancora un po' per sentire le
confessioni di Arianna. Ma il ragazzo si era già alzato e, forse per
l'ora tarda, ma anche perché non avrebbe probabilmente retto la nuova
prova cui sarebbe stata sottoposta Arianna, insisteva per andarsene.
Chirstian lo accompagnò alla porta ma prima di aprirla si rivolse di
nuovo all'amico:
"te ne vai senza salutare Arianna? Guarda che ho visto, sai, come la
guardi."
E poi, chiamando la sorella:
"Arianna vieni a salutare Nicola"
Arianna arrivò alla porta ed incrociò lo sguardo del ragazzino tentando
di mantenere un atteggiamento il più naturale possibile.
"Ciao Nicola."
Ma al fratello evidentemente non bastava e prendendo la sorella per i
capelli dietro la nuca si avvicinò per sussurrarle all'orecchio:
"dai ... dagli un bacio: non vedi che ha perso la testa per te? Forse
vorrebbe perfino difenderti, liberarti dal tuo perfido fratello e
portarti via sulla sua bicicletta."
Arianna con la testa piegata per la presa del fratello sui suoi capelli
sussurrò che aveva capito e Christian, sempre tenendola per i capelli la
spinse verso l'amico. Arianna baciò su di una guancia Nicola, ma
Christian la strattonò di nuovo verso di sé. Ora Arianna provava
veramente dolore al cuoio capelluto mentre il fratello sempre sottovoce
ma in modo che Nicola potesse capire benissimo:
"cosa fai troia? Bacialo con più sentimento."
Nicola era paralizzato, non riusciva a dire nulla mentre Christian
spostava nuovamente con uno strattone la testa della sorella verso il
ragazzino. Arianna allora avvicinò le sue labbra a quelle dl Nicola e lo
baciò sulla bocca sfiorandolo appena. Il ragazzino teneva le labbra
chiuse, era rosso in viso. Arianna aprì leggermente le labbra e la sua
lingua spuntò tra i denti bianche andando a sfiorare le labbra del
ragazzino. Ma Nicola improvvisamente si tirò indietro lasciandola così:
gli occhi chiusi, la bocca semiaperta ed una smorfia di fastidio per i
capelli che continuavano ad essere tirati dal fratello. E' questione di
un attimo: Nicola si girò e se ne andò mentre Arianna rimase ferma,
interdetta, quasi con la sensazione di essere stata rifiutata dal
ragazzino mentre il fratello esplodeva in una risata:
"ti ha schifato il ragazzino eh?"
Girò la testa della sorella verso di sé, Arianna abbassò lo sguardo e
gli occhi si inumidirono. Christian avvicinò le sue labbra a quella
della sorella. La baciò. Arianna rimase interdetta mentre la lingua del
fratello si faceva strada nella sua bocca. Poi aprì le labbra e la sua
lingua toccò quella del fratello. Solo per pochi attimi e senza pensare
a nulla Arianna baciò appassionatamente il fratellino, come mai avrebbe
potuto nemmeno lontanamente immaginare di fare fino a pochi giorni. Ma
il momento dolce, nella sua perversione, dura solo un attimo perché
Christian la apostrofa sorridendo:
"sei proprio una cagna in calore!"
Christian mollò la presa dei capelli e le disse:
"vieni di là abbiamo un bel gioco per te."
Arianna sapeva benissimo a cosa andava incontro e pensando a quel dolce
bacio del fratello lo seguì nel salotto.
Tutti gli occhi di nuovo erano puntati su di lei. Christian si sedette
su di una poltrona al fianco del divano dove erano seduti gli amici. Poi
fece inginocchiare la ragazza in modo che fosse di fronte a loro ed al
suo fianco. Le appoggiò una mano sulla spalla e le disse di mettersi
come le era stato insegnato. Immediatamente Arianna discostò le
ginocchia, abbassò ulteriormente la testa e mise le mani dietro la
schiena. Il fratello parlò per chiarire a tutti, ma soprattutto ad
Arianna le regole del gioco con un tono sempre più eccitato e divertito:
"bene, i miei amici sono curiosi di conoscere un po' di cose su di te,
hanno qualche piccola curiosità che mi sembra giusto tu esaudisca.
Saranno domande molto precise e tu dovrai rispondere con precisione e
dovizia di particolari."
Arianna riuscì solo ad emettere un sospiro e a supplicare il fratello:
"Christian ti prego ...... no"
La mano del fratello intanto era scivolata nella scollatura della
camicetta e la ragazza poteva vedere come ormai il suo capezzolo destro
era perfettamente visibile tra le dita del fratello, fuori dalla
camicetta sbottonata.
Christian si limitò a sussurrarle all'orecchio:
"non ti azzardare a contraddirmi o finisce male per te la serata."
Arianna fece un cenno di assenso con la testa capendo che sarebbe stato
inutile opporre qualsiasi obiezione ed abbassò ulteriormente il viso,
sentiva che sarebbe scoppiata in lacrime alla prima domanda, ma non
voleva fare arrabbiare il fratello. Cercò di concentrarsi.
"Devo fingere che non vi sia nessuno, che questo è solo un brutto
sogno" La ragazza si ripeteva mentalmente questa frase per calmarsi. Ma
non era nemmeno convinta che questo sogno fosse tanto brutto. Di nuovo,
infatti provava quella sensazione di abbandono che le provocava una
eccitazione difficilmente ignorabile.
Fu Christian a porle la prima domanda ed usò accuratamente un
linguaggio crudo:
"allora sentiamo credo che i miei amici vogliano sapere se ti sei già
fatta chiavare da qualcuno."
Arianna era terrorizzata: aveva la netta sensazione che non sarebbe
riuscita a rispondere per la vergogna. La voce le uscì come un soffio:
"... no"
Christian lasciò il suo capezzolo e le prese nuovamente i capelli per
farle alzare il viso verso di lui:
"cerca di non farci arrabbiare: parla più forte e non rispondere a
monosillabi, capito?"
La ragazza aveva gli occhi gonfi di lacrime e guardando fisso il
fratello rispose:
"scusami, ho capito."
"bene, ora apri meglio le gambe riabbassa la testa e rispondi a modo"
La ragazza allargò ulteriormente le gambe: la posizione era ormai molto
scomoda, le ginocchia aperte e la schiena dritta. A causa della corta
gonna si sentiva completamente esposta e la mano del fratello tornò ad
esporre i capezzolo allo sguardo annebbiato dall'alcool e
dall'eccitazione dei ragazzini.
Arianna tirò fuori tutta la voce che aveva e studiando bene le parole
rispose:
"no non ho mai fatto l'amore."
Bastò una stretta dolorosa ed improvvisa del capezzolo, pizzicato tra le
dita de fratello, per capire che non aveva ancora risposto adeguatamente
e, prima ancora che il la rimproverasse, Arianna ascoltò sé stessa che
rispondeva ormai con voce chiara:
"non sono stata ancora mai chiavata".
Quelle parole che le uscirono dalla bocca quasi con naturalezza
turbarono i ragazzi non meno della stessa Arianna che ormai sentiva
chiaramente di essere eccitata dalla folle situazione.
Christian non aveva ormai freni e sbottonò un ulteriore bottone della
camicetta. Ormai ne rimaneva chiuso uno solo. Il seno della ragazza era
ora completamente esposto ed Enrico e Mattia non trattenevano la loro
soddisfazione cominciando addirittura a parlare di lei come se non ci
fosse.
"Guarda che tette."
Disse Enrico sgomitando l'amico.
Non servì che Christian insistesse oltre, ormai le domande fioccavano
senza riguardo mentre il fratello alternava carezze ai capelli a lunghe
indecenti ed approfondite carezze al seno ed al culo della ragazza.
Il primo fu ovviamente Enrico che voleva una risposta alla domanda che
prima aveva rivolto a Christian. Usò anche lui ben pochi riguardi per la
ragazza:
"... e lo succhi ... insomma: sai fare pompini?"
Arianna deglutì, trattenendo un singhiozzo:
"l'ho fatto una sola volta."
Poi precisando meglio e scegliendo le parole che sapeva che il fratello
voleva sentire prese coraggio:
"una volta l'ho preso in bocca ..."
Si interruppe per prendere coraggio.
" è successo con un ragazzo di sera sulla spiaggia, ma non ho ... cioè
sì, non so come dire ...."
Christian intervenne con la sua ormai abituale durezza:
"insomma, cretina, ti è venuto in bocca o no?"
"no, non mi è venuto in bocca."
"la santerellina non ha bevuto, avete capito?"
Rideva solo Christian mentre la sua mano destra giocava tra le natiche
della sorella scorrendo i lievissimi rigonfiamenti che la sua cintura
aveva disegnato qualche ora prima. Gli altri due ragazzini erano senza
parole: non gli si era mai presentata un'occasione del genere. Una
ragazza stupenda, la sorella "grande" era a loro disposizione. Poi fu la
volta di Mattia che usò un linguaggio meno duro ma fu anche la domanda
più imbarazzante:
"ti sei mai toccata? sì insomma .... mi piacerebbe sapere proprio se
anche le ragazze si masturbano"
Per Arianna questa domanda era troppo imbarazzante e si illuse, per un
attimo soltanto, di poter non rispondere, anche se sapeva benissimo che
non esistevano non vie di scampo. Christian ripeté la domanda:
"dai, e non raccontare balle, stronza. Racconta ai miei amici cosa fai
quando sei in bagno."
Dal tono del fratello che molto probabilmente sospettava qualcosa, che
aveva sentito le sue mutandine fradice il giorno prima e che senz'altro
l'aveva spiata più di una volta dal buco della serratura, capì che non
poteva mentire:
"sì."
Disse la ragazza, ma Christian non era soddisfatto:
"raccontaci i particolari."
Arianna radunò il rimanente coraggio e confessò:
"qualche volta sotto la doccia mi accarezzo .... o prima di
addormentarmi a letto."
Enrico ormai stava diventando incontrollabile e, sorprendendo perfino
Christian, se ne uscì con una domanda folgorante tanto quanto la
successiva, altrettanto sorprendente, risposta della ragazza. Si rivolse
direttamente ad Arianna:
"che ne diresti se ti chiedessi di prendermelo in bocca."
Arianna girò improvvisamente la testa, alzandola, per incrociare lo
sguardo del fratello con fare interrogativo, in cerca di aiuto.
Christian era sorpreso tanto quanto la sorella per l'azzardo dell'amico.
Ma la sua sorpresa si tramutò in un perfido sorriso e senza venire in
aiuto della sorella le disse:
"il mio amico ti ha fatto una domanda: rispondi!"
Arianna capì che ormai tutto era perduto e senza pensarci rispose con il
tono più neutro possibile:
"io faccio tutto quello che mi ordina Christian, devi chiederlo a lui."
La risposta, pur coerente con la follia della situazione stupì tutti.
Christian non si trattenne e baciò sulla guancia la sorella esclamando:
"avete visto che brava."
In quel momento arrivò una telefonata, era la madre di Enrico che lo
richiamava a casa: era ormai quasi mezzanotte. La ragazza credette di
essere salva, ma non aveva valutato tutta l'eccitazione che ormai si era
creata. Senza più alcun pudore Enrico tornò alla carica rivolgendosi a
Christian:
" ... dai che ti costa, l'ha detto anche lei che fa tutto quello che le
ordini."
Ormai Arianna era in balia dei ragazzini, in esposizione come una merce
e Christian non tardò a prendere in mano la situazione e dopo una breve
riflessione fece alzare in piedi la sorella. Si alzò anche lui e prese a
girare attorno alla sorella, fingendosi pensieroso. Poi iniziò
letteralmente a mercanteggiare. Arianna assistette alla scena sconvolta
capendo che le cose presto si sarebbero messe male.
Christian iniziò a dicuterne:
"vediamo ........ se io ti presto Arianna per ... diciamo dieci minuti
in camera sua, cosa mi offri in cambio?."
Enrico era fuori di sé, balbettò una risposta:
"chiedimi quello che vuoi, qualsiasi cosa."
Christian si sistemò dietro la sorella ed infilò una mano sotto la gonna
arrivando direttamente al sesso della ragazza. Era un vero e proprio
lago. Con ogni evidenza Arianna era ormai molto eccitata per la
situazione. Christian indugiò a lungo con le dita accarezzandola e senza
più ormai nessuna intenzione di nascondersi fece scivolare dentro il
dito medio. Arianna non riusciva a trattenere dei piccoli sospiri e
meccanicamente allargò appena le gambe per favorire le carezze del
fratello. Mattia ed Enrico erano sbalorditi nel vedere la scena.
Christian, mentre continuava ad accarezzare la sorella in mezzo alle
gambe, insisteva nel mercanteggiare:
"diciamo che potrei permetterti di vederla nuda e ...."
Arianna dischiuse le labbra e non poté trattenere un mugolio di piacere:
il fratello era entrato anche con l'indice dentro di lei e lo muoveva
lentamente. Le due dita spinte dentro il suo sesso la costringevano a
piegare leggermente il busto in avanti e ad inarcare la schiena per
favorire il movimento della mano del fratello. Ormai Arianna aveva quasi
completamente perso il controllo, le labbra si era schiuse.
"potrei ordinarle di farti una sega, che ne dici?"
Enrico riuscì a balbettare un:
"va bene..."
Mentre i suoi occhi erano incollati alla ragazza che era scossa da
evidenti piccoli brividi di piacere, continuava la folle trattativa:
"e tu cosa mi offri in cambio per il servizietto?"
"Qualsiasi cosa, basta che domandi!"
"hmm, vediamo cos'hai che possa interessarmi."
Poi il suo sguardo scese sul tavolino del salotto dove erano sparse
videocassette e cartucce di videogames.
"Facciamo due giochi per la play station, compreso il simulatore di
volo."
Una richiesta infantile. Ricordava ad Arianna che malgrado si stesse
mercanteggiando il suo corpo si trattava pur sempre di ragazzini: il
fratello voleva prostituirla per due videogames!
Enrico senza distogliere lo sguardo da Arianna:
"cazzo, Christian, sono tanti soldi ...."
Chrisitian sorrideva mentre aveva accelerato i movimenti sotto la gonna
di Arianna che intanto aveva spostato la sua mano dietro la schiena per
cercare un contatto ed ora accarezzava la coscia del fratello ormai
vicina ad un orgasmo. Arianna ormai sentiva appena il fratello che la
stava trattando come una "cosa" da vendere: si sentiva una puttana, la
sua puttana e la cosa la sconvolgeva e la eccitava.
Christian da buon venditore disse:
"ma ti rendi conto di cosa ti sto offrendo?"
E rivolto alla sorella:
"fai vedere bene le tue tette!"
Arianna non riflette nemmeno un secondo, si muove in un attimo ed apre
completamente la camicetta. Senza nemmeno rendersi conto di quello che
sta facendo, si accarezza le tette come aveva visto fare poco prima nel
film porno. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso Enrico
cedette:
"ok, ok no resisto più: affare fatto."
Mattia protestò perché era stato escluso dalla trattativa ma Christian
lo rassicurò ridendo:
"tranquillo poi tocca a te."
Poi rivolgendosi a Enrico:
"bene ora vai in camera mia, io ti mando Arianna però potrai fare solo
ciò che abbiamo concordato."
Enrico si precipitò in camera e Christian togliendo la mano da sotto la
gonna della sorella le disse:
"ora tu vai di là, comportati bene con il mio amico spogliati, lasciati
toccare e fagli una sega, capito?"
Le parlava con naturalezza sconvolgente. Prese il mento della ragazza e
lo alzò per guardarla in faccia. Il viso dei Arianna era rosso e lo
sguardo non poteva nascondere lo stato di eccitazione. Ma Christian non
era ancora del tutto contento e, dopo aver detto a Mattia di aspettare
in salotto accompagnò personalmente la sorella nella stanza per
consegnarla all'amico. Enrico era fuori di sé e la sceneggiata che gli
propose Christian aumentò ulteriormente l'eccitazione della situazione.
Christian infatti entrò portando per mano la sorella che aveva ormai la
camicetta completamente aperta e fu come al solito crudele:
"ecco la troia che hai ordinato, spogliala rigiratela come vuoi e fatti
fare una bella sega. Hai dieci minuti."
Poi con nonchalance aggiunse:
"ovviamente la mia ditta è seria: soddisfatti o rimborsati. Se la
ragazza non si comporta bene non hai che da lamentarti con la
direzione."
Le parole crude e violente del fratello riportarono Arianna alla realtà.
Era seminuda, ceduta dal fratello per poche lire ad un fastidioso
ragazzino sudaticcio e grassottello. L'eccitazione di pochi minuti fa se
ne andò improvvisamente. Christian uscì chiudendo la porta lasciandola
sola con Enrico che in un attimo le fu addosso allungando le mani
ovunque. Le tolse la gonna e la camicetta in un attimo. Arianna era
nuda, le incollò le labbra infilandole la lingua in profondità mentre le
sue mani correvano al sesso infilando in un solo colpo due dita. La
ragazza ebbe un moto di schifo e dolore assieme, ma il ragazzino si
stava già sbottonando i pantaloni.
"Vieni qui troia, baciami qui."
Con una mano l'aveva spinta bruscamente in ginocchio mentre con l'altra
estraeva il cazzo puntandoglielo verso la faccia. Arianna allungò una
mano e lo prese iniziando a muoverlo lentamente. Ma Enrico insisteva:
"avanti Arianna, apri la bocca."
Non erano questi i patti - pensò la ragazza - ma la situazione era ormai
completamente folle e non avrebbe retto una nuova umiliazione pubblica
qualora Enrico avesse protestato con il fratello. Arianna avvicinò la
bocca al cazzo del ragazzino, l'odore intenso di sesso la colpì, assieme
ad uno spiacevole odore di sudore e piscio. Gli baciò pudicamente la
punta del cazzo ma una spinta della sua mano dietro la nuca la costrinse
ad aprire la bocca per accogliere la cappella.
"Brava così"
Arianna non resistette a lungo e tirò indietro la testa schifata mentre
con la mano iniziò a masturbarlo velocemente. Bastarono pochi attimi ed
il ragazzino venne spruzzando di sperma il collo ed il seno di Arianna.
Enrico la guardò estasiato e perfino incredulo di quello che era
successo mentre la ragazza, come scossa da un torpore, si alzò di scatto
e piangendo corse in bagno a lavarsi. Enrico si rinchiuse i pantaloni e
tornò raggiante in salotto dove Christian ostentando indifferenza stava
guardando la televisione con Mattia.
"Come è andata? Soddisfatto?"
"Da dio, ora però devo scappare o mia madre mi lincia."
Prese la borsa con le sue videocassette e consegnò all'amico le due
cartucce pattuite per lo scambio.
E balbettando un saluto che tradiva una certa vergogna per la
situazione ed il clima da vero e proprio postribolo che si era creato
infilò la porta ed uscì di corsa.
Ora evidentemente toccava a Mattia che nel frattempo si era accordato
con Christian per cedergli il suo nuovo casco per lo scooter. Ma Arianna
non tornava. Christian andò a cercarla in bagno, la porta era chiusa a
chiave. Bussò:
"Arianna apri."
La ragazza, dopo un attimo di silenzio, aprì la porta: gli occhi erano
gonfi e rossi per le lacrime aveva indossato un accappatoio per
coprirsi. Singhiozzava.
"Dai stupida è quasi finita, non vorrai fermarti ora."
Il tono era ora più dolce, il fratello le carezzò la testa e cercò di
sfilarle accappatoio, ma Arianna lo teneva stretto, chiuso sul davanti
con le mani:
"no .... ti prego ... non ce la faccio più."
Il tono del fratello rimaneva dolce, ma con le mani intanto le forzava
le braccia per toglierle accappatoio:
"devi essere più obbediente, ormai il più è fatto. Vai in camera ed
aspetta Mattia in pochi minuti accontenti anche lui e se ne va.
Rimarremo soli io e te"
Arianna non capiva cosa intendesse il fratello, a cosa alludesse, che
cosa le stesse preparando per quando sarebbero rimasti soli, ma il tono
era convincente. Nel frattempo era riuscito a vincere le sue resistenze
e le aveva tolto accappatoio. L'abbracciò facendo scendere le mani fino
al suo sedere, accarezzandola e stringendola a sé. E come era ormai
solito fare, alternando dolcezza a brutalità le sussurrò all'orecchio
delle parole che la eccitarono e turbarono al tempo stesso:
"ora smettila, ormai ti ho capito, sei una puttana ed è meglio che ti
abitui a farlo. Aspetta Mattia in camera mia."
Le parole sferzarono Arianna che senza dire più nulla andò in camera,
per aspettare Mattia era completamente nuda senza più ormai nessun
pudore che non fossero e braccia su grembo a ripararsi il sesso e lo
sguardo incollato a terra per la vergogna. Il ragazzo fu molto meno
frettoloso di Enrico si sedette sul letto e le ordinò con tono
perentorio:
"dai aprimi i pantaloni e fai un bel servizietto anche a me."
Le mani intrecciate dietro alla nuca con fare strafottente, quell'aria
di superiorità che contrastava con il visetto imberbe da ragazzino che
dimostrava meno dei sui quindici anni. Arianna provava meno ribrezzo per
Mattia. Senza dire una parola gli aprì i pantaloni e gli abbassò gli
slip. Sbucò fuori un uccello glabro e sottile, quasi da bambino ancora
non sviluppato ed Arianna senza nemmeno altre forzature aprì la bocca ed
iniziò a leccarlo. Con la mano lo muoveva velocemente tanto che Mattia
in modo brusco la apostrofò:
"piano stupida, mi fai male."
Arianna tolse la bocca dal sesso del ragazzino, alzò lo sguardo e si
scusò, poi scese nuovamente a succhiare l'uccello fino a che lo sentì
inturgidirsi ulteriormente. Fu più che altro una reazione istintiva,
perché di esperienze non ne aveva a riguardo, ma riuscì a togliere la
bocca giusto in tempo. Qualche schizzo la raggiunse sulle labbra. Non
scappò questa volta, ma con molta naturalezza si alzò prese da un
cassetto un fazzoletto con il quale pulirsi, poi lo diede a Mattia, che
non aveva più il coraggio di guardarla, ed aveva perso tutta la
sicurezza di qualche attimo prima e anch'egli si pulì frettolosamente
uscendo dalla stanza. Salutò rapidamente Christian ed uscì.
Arianna sentì la porta chiudersi ed aspettò il fratello in camera sua.
Con il cuore in gola.
Ma Christian, salutato l'ultimo amico, tornò in salotto e riaccese il
televisore ignorando la sorella.
Arianna rimase in camera sua, interdetta, aspettando nuove disposizioni.
La ragazza si mordeva nervosamente le labbra, era ancora nuda, seduta
sul letto. I minuti che passavano le parvero un'eternità: non sapeva
cosa pensare, come comportarsi. Cominciava a sentirsi una stupida. Lì
ferma in attesa del fratellino dopo aver fatto cose cui cercava di non
pensare con due insulsi ragazzini. Decise di coprirsi. Prese una
maglietta ed un paio di mutandine. La maglietta era extra-large e la
copriva abbondantemente. Rimase ancora qualche minuto indecisa sul da
farsi: non sapeva come affrontare il fratello dopo tutto quello che era
successo, dopo che era stata trattata letteralmente come una puttana,
dopo che quella assurda situazione di tensione della serata si era
dissolta lasciando un sapore amaro. Si sentiva sporca dentro.
Nell’impossibilità di lavarsi la coscienza decise che avrebbe almeno
potuto fasi una doccia per rilassarsi e rinfrescarsi. Prese il coraggio
a due mani, aprì la porta della sua stanza e si diresse in silenzio
verso il bagno. Dal corridoio sentiva arrivare della musica:
probabilmente stava guardando Mtv. In bagno aprì l'acqua della doccia,
ma era ancora indecisa sul da farsi. Forse Christian si aspettava
qualcosa, forse dove andare da lui. Chiuse l'acqua e, senza ancora
sapere cosa sarebbe andata a dirgli, si diresse verso il salotto. Si
affacciò sulla porta, Christian seguiva assorto un video di Bjork e non
si era nemmeno accorto di lei. In quel momento si sentì veramente a
disagio: il fratello dopo averle fatto le cose che le aveva fatto la
stava molto semplicemente ignorando.
"Christian, scusa .... io vado a farmi una doccia ..."
Si tormentava le mani unite davanti sul grembo, le guance infiammate
dalla vergogna, ma anche da un sottile senso di offesa delusione per
l'ostentata indifferenza del fratello.
Christian stava ancora bevendo, girò la testa lentamente e la squadrò
dal viso fino ai piedi. Arianna sentiva i suoi occhi scorrerle lungo
ogni centimetro del suo corpo. Rimase qualche attimo in silenzio come
una persona che tace per far sbollire una arrabbiatura, poi con tono
sprezzante:
"sarà bene che ti lavi, sì."
Il tono e lo sguardo fecero sprofondare Arianna nella vergogna. Corse a
farsi una lunga doccia. Cercava in ogni modo qualche appiglio alla
normalità eseguendo con studiata lentezza una accurata toletta che le
portò via più di mezz'ora. Si stava asciugando i capelli quando sentì la
maniglia della porta girare e poi la voce del fratello:
"apri cretina."
Arianna aprì immediatamente la porta:
"mettiti in testa che d'ora in poi non devi più chiudere la porta a
chiave quando vai in bagno. Non credo tu ti possa ormai vergognare a
farti vedere nuda da me."
L'assurdità del rimprovero del fratello la spiazzò. Cosa voleva dire
"d'ora in poi"? - pensò la ragazza.
Il fratello era entrato nella stanza da bagno e con un gesto brusco ed
improvviso le strappò l'accappatoio, lasciandola nuda. malgrado tutto
quello che era successo fino ad allora Arianna tentò subito di coprirsi
in qualche modo con le mani il sesso ed il seno provocando le risa di
scherno del fratello:
"cosa fai? Ti vergogni?"
Arianna senza dire nulla mise le mani dietro la schiena esponendosi
completamente allo sguardo del fratello. Era visibilmente brillo. Le
prese nuovamente i capelli dietro la nuca e tirandola verso la porta:
"vieni con me signorina."
La portò nella sua camera, sul letto Arianna aveva lasciato i suoi
vestiti, Christian li gettò a terra e si distese sul suo letto, con le
mani incrociate dietro la nuca ed un sorriso soddisfatto. Arianna
raccolse da terra le mutandine, la maglietta e la gonna appoggiandole su
di una sedia. La ragazza rimaneva in piedi cercando di vincere la
reazione istintiva a coprirsi con le mani dallo sguardo del fratello.
"Cosa fai ancora in piedi, troia."
Arianna si inginocchiò immediatamente assumendo subito la posizione che
ormai conosceva a memoria. Le ginocchia, dopo quelle due giornate di
continue genuflessioni, le facevano proprio male - pensò la ragazza -
sforzandosi di non sorridere divertita per quell'assurda osservazione
che le era involontariamente venuta in mente.
Il fratello si alzò di scatto e si mise in piedi davanti alla sorella.
Indossava solo i boxer ed una maglietta. Per quanto la ragazza cercasse
di tenere lo sguardo basso inevitabilmente non poteva non vedere
quell'inequivocabile rigonfiamento che i larghi boxer non potevano in
alcun modo trattenere. Il suo viso era a pochi centimetri dal cazzo del
fratello e poteva sentire attraverso la stoffa dei boxer il suo odore,
prepotente.
"Mettiti giù, a quattro zampe."
Il tono ora era duro e non dava spazio ad obiezioni. Arianna poggiò i
palmi della mani a terra e si dispose come qualche ora prima il fratello
l'aveva fatta mettere per picchiarla. Ma non pareva volesse punirla.
Camminava intorno a lei sembrava indeciso sul da farsi. Arianna rimase
immobile in una posizione decisamente umiliante, completamente esposta
mentre non sapeva cosa aspettarsi dal fratello. Poi iniziò a parlarle
con un tono cantilenante, come si usa con le bambine:
"e allora, la mia puttanella si è divertita?"
La domanda pareva una di quelle che non pretendono risposta, Arianna
rimase immobile in silenzio.
Pochi secondi dopo Arianna fu scossa in avanti da un colpo sulle reni.
Le ci volle qualche secondo per capire cosa era successo. Il fratello
l'aveva colpita con un calcio infilando il piede da dietro proprio in
mezzo alle sue cosce. Un'ondata di calore le salì dalla zona pelvica
scuotendole lo stomaco. Il calcio non era stato forte ma la sua
posizione la esponeva molto e la punta del piede aveva colpito proprio
il suo sesso. Ma era stato soprattutto il gesto a colpire la ragazza:
era stata letteralmente presa a calci. Il dolore e la sorpresa la
distrassero solo per un attimo poi Arianna capì il messaggio:
"si Christian mi sono divertita"
E poi aggiunse:
"spero di averti fatto divertire."
Arianna cercava di usare le parole più umili e questo , in effetti, la
eccitava molto. nemmeno più tanto in modo inconsapevole.
Il fratello si accomodò su di una sedia dietro la ragazza, aveva
un'ottima visuale del culo della sorella e del sesso che sbucava tra le
cosce che, malgrado il colpo, la ragazza continuava a tenere dischiuse.
"Ho scoperto una nuova sorella oggi e devo dire che la cosa mi piace."
Il piede di Christian si andò ad infilare tra le gambe della ragazza
cominciando ad indugiare sul suo sesso. Era scalzo ed Arianna sentiva il
piede che le premeva nel solco della natiche e sulla fighetta ormai di
nuovo bagnata.
"Mi hai fatto guadagnare bene oggi, troia, credo che potrai essermi
molto utile in futuro."
Di nuovo quel riferimento al futuro che metteva in ansia Arianna. Cosa
vuol dire in futuro - si domandava.
Il piede ora puntava dritto sul suo sesso giocando distrattamente con le
sue grandi labbra. Arianna dovette allargare ulteriormente le gambe ed
alzare meglio le terga per favorire le carezze del fratello ed evitare
che le facesse male.
"Se si sparge la voce farei affari d'oro. Potrei anche pensare di
comprarmi uno scooter nuovo."
Evidentemente voleva terrorizzarla - pensò la ragazza -.
Intanto il fratello aveva tolto il piede e quasi con indifferenza le
disse:
"beh vediamo che sai fare, girati e vieni qui."
Arianna si girò, accucciata davanti al fratello, era eccitata.
"Cosa aspetti datti da fare puttana!"
Arianna si avvicinò al fratello, le sue mani salirono lungo le gambe ed
arrivarono alla patta dei suoi boxer. Arianna sentiva attraverso la
stoffa l'erezione del fratello, lo accarezzò attraverso i boxer per
qualche attimo poi iniziò ad abbassarglieli. Si trovò per la prima volta
a pochi centimetri all'uccello del fratello.
Tutto quello che stava accadendo era assurdo, ma del resto non aveva
soddisfatto due ragazzini, non era stata trattata da puttana e da serva
da degli imberbi adolescenti che fino a ieri non considerava nemmeno
appartenenti al genere umano?
Ormai era in gioco e la continua assurda eccitazione di tutta la
giornata aveva segnato anche la ragazza che percepiva con chiarezza di
essere molto bagnata in mezzo alle gambe e fece una cosa che sorprese
lei stessa: prese in bocca l'uccello del fratello iniziando a leccarlo
coscienziosamente, come se si trattasse di un gustoso gelato, mentre la
sua mano scese immediatamente a cercarsi la sua "amichetta". Iniziò a
succhiare e ad accarezzarsi senza più freni mentre il fratello si godeva
il servizio e lo spettacolo divertito:
"sei proprio una troia."
Poi dopo pochi secondi la sua mano andò alla nuca della ragazza.
Accompagnò il movimento della testa della ragazza per darle il ritmo che
preferiva, le labbra della ragazza scorrevano lungo l'asta lasciandosi
scappare anche qualche gemito poi, quando si accorse che ormai la
sorella aveva accelerato le carezze e stava iniziando a godere, strinse
il pugno prendendole i capelli e costringendola ad alzare la testa.
Arianna è sorpresa: i capelli le fanno male. Christian la costrinse a
guardarlo negli occhi:
"smettila di toccarti, troia, pensa a far godere me."
La ragazza tolse immediatamente la mano farfugliando un:
"scusami."
Poi tornò a succhiare il cazzo del fratello scaricando lì tutta la
frustrazione per il piacere interrotto. La situazione la stava eccitando
enormemente. Il fratello ormai stava per venire e con la voce che
tradiva l'orgasmo imminente diede l'ultima raccomandazione.
"Mi raccomando: ora fai la brava. Voglio un servizio completo."
Arianna fece la brava.
Non fu facile trattenere un moto di ripulsa quando il seme le colpì il
palato. Arianna continuò comunque a succhiare come quella disciplinata
ed ordinata ragazza che le piace dimostrare di essere.
Fu Chirstian, allontanandole senza alcuna grazia il viso a farle capire
che il lavoro era finito. Non una sola goccia era rimasta. Il fratello
si alzò, raccolse i suoi boxer appallottolati a terra e gettandoli in
faccia alla sorella le disse:
"mettili a lavare"
Poi senza degnarla di una parola né di uno sguardo se ne tornò in
camera sua.
Arianna si gira nel letto, il sonno è stato tormentato da sogni
stranissimi e in qualche modo angoscianti. La ragazza rimane ancora
qualche minuto a letto, gli occhi fissi al soffitto. Si sforza di
distinguere nella sua testa tra tutte le immagini e le sensazioni che le
sono rimaste impresse nella memoria, quelle reali dell'assurda serata
che ha passato da quelle che l'hanno tormentata nel sonno. Gli odori
innanzitutto: quelli del suo sesso sollecitato senza mai vera
soddisfazione per tutta la giornata passata sotto il potere del
fratello, e l'odore dello sperma del fratello e dei suoi amici. Ma
anche l'odore acido di urina che nel sonno la perseguitava accompagnate
dalle immagini sfuocate ed impressionanti di Christian che le pisciava
in faccia mentre lei piangeva. L'odore che le rimaneva addosso in sogno
il giorno dopo a scuola tra gli sguardi di disprezzo delle sue compagne.
E poi gli sguardi. Sguardi reali: dei ragazzini sul suo corpo, gli
sguardi del fratello che mercanteggiava su di lei e quelli impauriti,
quasi disgustati, di Nicola. E poi gli sguardi sognati di suo padre che
da una porta socchiusa la spiava mentre lei, oscenamente esposta a
quattro zampe, riceveva le cinghiate del fratello. E, prepotente, il
ricordo delle sensazioni delle mani che risalivano lungo le sue gambe a
cercarle il sesso, le mani sudaticce e voraci di Enrico, quelle tremanti
di Nicola, quelle sicure e prepotenti del fratello. Le mani sui capelli,
le dita che le entravano con facilità tra le sue labbra bagnate: tra le
labbra tremanti del viso e tra quelle nascoste tra le sue gambe. Poi le
sensazioni tattili che l'avevano percorsa per tutta la notte in sogno:
la sua lingua che incontrava le guance e le labbra dure del padre e
ancora: le sue mani che accarezzavano il ventre abbronzato e prominente
del padre. Con un fremito Arianna sente la sensazione di qualcosa di
rimosso, di lontano. Qualcosa che le riporta alla memoria l'idea di
sporco, di vergognoso, di volgare che ha a che fare con suo padre ma non
é frutto di un sonno tormentato dalle emozioni forti della assurda sera
precedente. Arianna va con la memoria a quel frammento di sensazioni, di
visioni, di suoni, odori e sensazioni tattili. Torna a quel giorno in
cui lei era in lacrime con i palmi delle mani appoggiati sulla scrivania
del padre, i jeans erano scesi alle caviglie, le mutandine piccole,
infantili in cotone bianco a coprirle il sedere ed il padre furioso per
la sua disobbedienza che la colpiva cinque, sei, sette volte con la
cintura. Ricorda le parole del padre, feroci, offensive: parole che non
aveva mai sentito dalla sua bocca. Puttana, cagna, puttana, cagna,
puttana, cagna. Gli occhi pieni di lacrime, la testa girata. E sulla
porta Christian, con la bocca spalancata a guardare la scena. Arianna
ricorda l'umiliazione e il dolore. E poi quella cosa strana, quella cosa
che aveva sepolto nell'angolo più oscuro della sua memoria. Quella cosa
che questa notte le era ritornata prepotentemente in mente, confusa tra
i sogni ma colorata di quella luce vivida dei ricordi. Arianna che
riceve l'ennesimo colpo ... il rumore di una porta che si chiude ... il
fratello che è uscito ... lo sguardo contemporaneo del padre e di
Arianna verso la porta chiusa ... e poi un altro colpo ... e la mano del
padre ... le dita che si infilavano tra la sua pelle e l'elastico delle
mutandine ... e lei che passava dai singhiozzi ad un respiro affannoso
... e la mano del padre che si inoltrava nel solco delle natiche sotto
le piccole mutandine ... e Arianna che smetteva quasi di respirare ... e
la carezza che diveniva sempre più intima ... il cuore in gola ... e
quelle dita che entravano appena dentro di lei ... e la sensazione di
precipitare ... Arianna immobile che sente la cerniera del padre aprirsi
... e quel rumore, quello strusciare ritmico di vestiti e pelle dietro
di lei ... nessun coraggio di voltarsi a guardare ... ma l'esatta
sensazione che suo padre dietro di lei, a pochi centimetri, si stesse
masturbando fissandola ed accarezzadole il culo sotto le mutandine ... e
poi quel gesto meccanico della ragazza ... tremendo quanto quello del
padre ... quel gesto rapido con cui Arianna senza pensare assolutamente
a nulla infilò le dita dentro l'elastico delle mutandine dietro i suoi
fianchi e le abbassò fino a metà delle cosce ... pochi attimi così,
completamente esposta, con il suo splendido culo di adolescente,
segnato dai colpi ed ora esposto allo sguardo di papà ... e quel ritmico
strusciare di vestiti e pelle che accelera ... e quel gemito del padre
dietro di lei .. un gemito che inspiegabilmente racchiudeva
soddisfazione e "schifo" ... pochi attimi ancora ed il padre si era già
chiuso i pantaloni e se ne era andato chiudendosi la porta alle spalle
... e Arianna il cui sguardo si fissò inorridito sugli inequivocabili
schizzi biancastri che avevano colpito i suoi jeans abbassati tra le
caviglie.
"Arianna, se non ti alzi immediatamente vengo io a darti una svegliata
!"
"Sì Christian arrivo!"
Giusto il tempo di sciacquarsi il viso, indossare dei pantaloncini corti
ed una maglietta, Arianna prende il coraggio a due mani e si presenta in
salotto dove il fratello si è nuovamente immerso nei suoi videogames.
Arianna lo guarda per un attimo giocare e lo rivede per quel ragazzino
che è e per quel ragazzino che ha sempre considerato poco più di un
bambino.
"Devi pulire tutto."
"Sì Christian, subito."
Arianna cerca di assumere un tono servizievole e sottomesso cercando di
dimenticare e far dimenticare, per quanto assurdo possa essere
l'intento, le cose incredibili successe la sera prima. La casa è un
disastro: piatti bicchieri ovunque. Ma Arianna cerca di prendere
coraggio pensando al fatto che stasera finalmente potrà uscire con il
suo Carlo e che ormai il patto con il fratello sta per scadere. Ma -
pensa la ragazza - ci potrà essere ancora una situazione normale dopo
quello che è successo?
Pensando a queste cose Arianna inizia a raccogliere i bicchieri dal
tavolino davanti al fratello. Lui è completamente assorto in un gioco di
simulazione di volo, quello che ha scambiato con il corpo della sorella
la sera prima. L'aereo sul grande schermo della televisione cerca di
atterrare su di una portaerei, ma sbanda pericolosamente all'ultimo
momento.
"porca putt......"
Christian distoglie finalmente lo sguardo dal video e getta un'occhiata
distratta alla sorella vicina a lui.
"cretina, come ti sei vestita?"
"perché?"
Un calcio raggiunge la coscia della ragazza che le piega le ginocchia
facendole cadere i bicchieri che esplodono in mille pezzi.
"Vestiti come ieri sera, stupida."
Volta nuovamente lo sguardo verso il video. New games? E l’aereo decolla
nuovamente attirando tutta l'attenzione del ragazzino. Arianna è in
ginocchio si massaggia la gamba dolorante mentre gli occhi si riempiono
di lacrime.
"Scusami."
Arianna, malgrado tutto ha ancora la forza di scusarsi con il fratello e
va in camera a cambiarsi.
Non è finita - pensa la ragazza - e non sa nemmeno se lo voleva
veramente. E' sempre più confusa. In camera indossa di nuovo la
cortissima gonna larga della sera precedente e quella stretta camicetta
bianca che aveva così infervorato i ragazzini la sera prima. In bagno
davanti allo specchio si lava gli occhi per scacciare le lacrime poi,
guardandosi fissa allo specchio come se stesse per sfidare sé stessa si
apre i primi due bottoni della camicetta per coprire i seni fino
all'areola dei capezzoli che subito si induriscono, poi, con un gesto
rapido, come se ormai fosse la cosa più naturale del mondo, si sfila le
mutandine e si ripresenta in salotto per continuare i suoi lavori
domestici.
Christian le dedica solo una rapida occhiata per controllare che abbia
obbedito. A terra ci sono ancora i piccolissimi frammenti di vetro dei
bicchieri rotti. E' questione di un secondo: lo sguardo del ragazzino va
dagli occhi bassi ed arrossati della sorella, al livido rosso sulla
coscia che Arianna si sta ancora massaggiando, giù fino ai frammenti di
cristallo a terra. Con il joistick ferma la partita sul televisore e,
con un sorriso che non promette nulla di buono si rivolge con un tono
dolce alla sorella indicandole con il dito i frammenti del bicchiere:
"inginocchiati qui, tesoro."
Arianna è interdetta, non capisce cosa intenda il fratello e lo guarda
con aria interrogativa. E preoccupata.
Arianna guarda a terra, i piccoli frammenti di cristallo che brillano
sul parquet del salotto. La ragazza si tormenta le mani indecisa sul da
farsi. Christian la guarda sorridendo. Non c'è niente di sessuale né di
sensuale in quello che gli sta ordinando. In lui vede lo sguardo crudele
e cattivo che solo i bambini riescono ad avere. Un bambino un po' grande
- pensa Arianna - un bambino che mi ficca continuamente il cazzo in
bocca: ma pur sempre un bambino. Questo pensiero turba la ragazza che
ancora una volta vive quella sensazione strana di sottile umiliane
eccitazione. ma questa volta c'è qualcosa di più: il fratello vuole
godersi lo spettacolo della ragazza che si infligge da sola un dolore.
E' una cosa incredibile, assurda ed intrigante.
Il dito indice di Christian indica ancora il pavimento disseminato di
frammenti di cristallo.
Il fratello si alza in piedi ed Arianna istintivamente si ritrae
impercettibilmente per paura di essere nuovamente colpita, ma sul viso
del ragazzino ancora solo un sardonico sorriso. Le posa una mano sulla
spalla e con forza la spinge in basso:
"dai, stupida, tanto sai benissimo che farai quello che voglio:
inginocchiati proprio qui."
Ad Arianna si piegano le ginocchia e, lentamente. si abbassa. Appoggia
per primo il ginocchio destro, si ferma per un attimo, poi appoggia
anche il sinistro. Un dolore acuto le sale dalle rotule lungo le cosce
fino a colpirle direttamente la nuca mentre nell'altra direzione scende
lungo le caviglie e raggiunge la pianta dei piedi. E' un dolore che le
colpisce ogni singolo nervo. Le schegge si conficcano nella pelle a
decine e le lacrime sgorgano copiose e silenziose sul viso della
ragazza. Arianna è completamente concentrata su quel dolore così
umiliante proprio perché non ha nulla di razionale: può essere solo
spiegato con l'irrazionale volontà della ragazza di annichilirsi
completamente, di offrire la propria sofferenza al fratello che, beato e
quasi inconsapevole, si gode sorridendo la scena della sorella piangente
ed umiliata.
E' in quel momento che la fortissima tensione viene rotta dallo squillo
del telefono. Christian cerca con lo sguardo il telefono portatile e lo
trova sul divano a fianco della sua poltrona e con studiata lentezza lo
prende in mano e si risiede comodamente sulla sua poltrona fissando
divertito le ginocchia martoriate della sorella.
Il suo dito preme "talk" e, senza togliere lo sguardo dalla sua vittima
risponde al telefono.
"ciao papà, come stai?"
Il viso della ragazza con le guance rigate dalle lacrime davanti a sé.
La sua voce tranquilla e gioviale che contrasta con la scena allucinante
che si sta svolgendo in quel salotto.
"si, tutto bene, sto studiando."
Christian schiocca le dita davanti al viso della sorella ed indica la
patta dei suoi pantaloni inequivocabilmente. Arianna è senza fiato, le
guance rosse di vergogna e quel dolore insistente e sottile che le sale
al cervello. Il gesto del ragazzo non lascia spazio ad interpretazioni:
Arianna allunga le mani ed inizia a sbottonare i pantaloni del fratello.
Per farlo deve sporgersi in avanti spostando ulteriormente il peso sulle
ginocchia e le sfugge un gemito di dolore. Abbassa la cerniera dei jeans
del fratello.
"No Arianna non c'è, è uscita."
Christian non agevola lo sforzo della sorella che non riesce ad
abbassargli del tutto i pantaloni. Deve infilare una mano dentro per
fargli uscire lentamente l'uccello duro imprigionato nei boxer e nei
jeans.
"Ha detto che doveva vedere un'amica."
Arianna ferendosi ulteriormente le ginocchia si sporge completamente
verso il fratello, apre la bocca ed accoglie il glande che odora
intensamente di sesso iniziando leccando la punta.
"hai ragione papà, ma ... sai come è fatta Arianna non mi ascolta mai
... le avevo detto che doveva stare a casa a studiare ma è voluta uscire
lo stesso."
Arianna apre ulteriormente la bocca ed accoglie il sesso del fratello.
Il viso bagnato dalle lacrime per il dolore scende quasi fino alla base
del membro arrivando a sfiorare con le labbra i jeans.
"Ah davvero? Bene ti aspetto."
La testa di Arianna si muove ritmicamente lungo l'asta del fratello
mentre al dolore intenso si unisce un inequivocabile stato di assurda
eccitazione.
"Ok, ciao."
Christian stacca la comunicazione ed appoggia il telefono al suo fianco.
Arianna ha il viso inondato di lacrime e succhia con trasporto e con
dolcezza l'uccello del fratello quando la sua mano strattonandola per i
capelli la costringe ad alzare la testa. Il suo viso rigato di lacrime è
bellissimo, la bocca semi aperta e le labbra bagnate di saliva. Gli
sguardi si incrociano:
"brutte notizie, troia, i vecchi tornano in anticipo. Devono aver
litigato e tra qualche ora saranno a casa. E con quello che ho detto al
papà una bella punizione non te la toglie nessuno."
Arianna rimane immobile, il viso teso per il dolore, non ha il coraggio
di dire nulla.
"hai capito?"
"Sì Christian."
Poi la mano del fratello sulla sua nuca la spinge di nuovo giù verso
l'uccello. La sua bocca lo accoglie nuovamente e ricomincia a scorrere
lungo l'asta. La lingua sporge oltre le labbra per leccare ogni
centimetro di pelle. Il fratello può godersi lo spettacolo di quel viso
rigato dalle lacrime che stride con la bocca dolce e bagnata che scorre
quasi con avidità sul suo uccello. Abbassando lo sguardo può scorgere il
seno generosamente esposto dalla camicetta semiaperta e poi più giù le
ginocchia della sorella piantate sulle dolorosissime schegge.
"Quindi credo tu ti possa dimenticare di uscire stasera."
Arianna spinge ancora più giù la sua bocca per inghiottire praticamente
l'uccello del fratello per tutta la sua lunghezza.
"Ma a te non interessa. Vero?"
Lo sperma schizza in bocca di Arianna in abbondanza. Le sue labbra e la
sua lingua non si fanno sfuggire nemmeno una goccia quasi con avidità.
Ad Arianna non interessava.