Capitolo 1 Primo incontro
Finalmente Giulia ce l'aveva fatta, aveva lasciato Luca, il loro rapporto
era ormai giunto alla fine, anche se non certo per colpa di lui.
Luca e Giulia stavano insieme oramai da molti anni, quasi 8, si erano
conosciuti a 17 anni ed ora, lei che ne aveva quasi 25, lo aveva lasciato.
Luca era un ragazzo tranquillo, amante dello studio e della vita semplice di
provincia; non era certo quello che si poteva definire uno sportivo od uno
spericolato e anche a letto le cose non andavano diversamente.
Luca è stato il primo uomo di Giulia, anzi l'unico che abbia veramente avuto
a parte qualche avventura da ragazzina e si è sempre rivelato il ragazzo
perfetto che qualunque donna vorrebbe tranne in un particolare: il sesso.
Luca era molto timido, un ragazzo per bene, e a letto non si poteva certo
dire che brillasse in fantasia: i rapporti con lui si risolvevano sempre in
maniera molto veloce e classica, quasi fosse spaventato, quasi non volesse
provare nulla di nuovo, quasi avesse paura del suo corpo e di quello di
Giulia.
Per diverso tempo Giulia credette che questa fosse la normalità, o meglio
che non esistesse altro al mondo; ultimamente però, in parte parlando con le
amiche ed in parte grazie ad internet, si rese conto che esistono invece
mille varianti e mille novità che possono essere provate.
Cercò di parlarne con Luca ma lui, a parte qualche deludente tentativo, non
si mostrava molto desideroso di novità e la situazione degenerò in una
insoddisfazione da parte di Giulia che portò alla rottura del loro rapporto.
Ora Giulia è libera e pronta ad affrontare il mondo da dominatrice: le
donne, si sa, esercitano un grande potere sugli uomini in campo sessuale;
immaginate cosa può fare una bella venticinquenne con tanta fantasia e tanta
voglia di divertirsi?
La decisione ormai era presa: nella vita normale avrebbe frequentato ragazzi
e cercato comunque il grande amore, ma la eccitava tremendamente l'idea di
avere una seconda vita, di avere un amante segreto in un'altra città
disposto ad accogliere ogni suo desiderio, per perverso che sia, e pensate
che avrebbe faticato a trovarlo?
Si limitò a mettere un annuncio, su di un giornale specializzato e su di un
newsgroup su internet: "25enne uscita da una relazione noiosa cerca un vero
uomo, disposto a tutto, con possibilità di ospitare, e che voglia soddisfare
ogni suo desiderio.
Inviare foto dettagliata del viso, del corpo nudo e del membro con a fianco
un righello"
Le risposte naturalmente piovvero, molti credevano che lei fosse una
mercenaria, ma la scelta era comunque tanta. Arrivarono foto di uomini di
tutti i tipi: grassi, magri, pelati, superdotati e normali.
La scelta fu abbastanza difficile, in parte per la paura di Giulia nell'
affrontare questa nuova avventura e in parte per la sua inesperienza.
Si concentrò comunque sulle città vicino alla sua, dove non conosceva
nessuno e poteva così operare in segreto, ma non tralasciò certo l'aspetto
estetico e la dotazione sessuale del suo futuro amante.
Alla fine il campo fu ristretto a 5 ragazzi, tutti tra 25 e i 30 anni, tutti
atletici e ben dotati.
Con questi Giulia intraprese una corrispondenza via mail e chat durante la
quale cercò di saggiare la loro voglia di strafare e la loro sottomissione:
certo perché il desiderio di novità c'era ma voleva essere lei a condurre il
gioco, voleva essere lei a decidere cosa fare, poteva accettare suggerimenti
ma la decisione finale doveva provenire da lei.
In tanto la sua fantasia lavorava, si era documentata su internet leggendo
racconti e parlando con altre persone conosciute su newsgroup quindi era
ormai pronta all'azione.
Alla fine scelse Marco: bello, atletico, con un cazzo di 22 cm e una bella
villetta con giardino recintato che sembrava fatta apposta per fare di
tutto.
Quando Marco lesse la mail che lo invitava ad un incontro in una pizzeria
della sua città non poteva credere alla fortuna che gli era capitata: una
giovane e bella ragazza lo aveva scelto per soddisfare le proprie voglie
sessuali senza chiedere nulla in cambio, anzi con il desiderio esplicito di
rimanere anonima; non è questo il sogno segreto di ogni uomo?
Certo all'inizio, dopo aver letto l'annuncio, non aveva molta fiducia in
questa situazione; quale ragazza poteva chiedere una cosa del genere? Cosa
poteva esserci sotto? Voleva soldi? O voleva ricattarlo in qualche modo?
Del resto lui non era molto ricattabile perché non aveva la ragazza, non era
ricco e quasi non aveva amici, aveva solo una villetta avuta in eredità dai
nonni e un modesto lavoro da operaio.
Marco era profondamente insoddisfatto della sua vita sentimentale e
soprattutto sessuale, gli incontri a pagamento non lo soddisfacevano a le
sue precedenti avventure, poche per la verità, non gli avevano consentito di
scoprire ciò che c'era veramente in lui.
Di una cosa comunque era certo: voleva provare delle novità agendo
principalmente in un ruolo sottomesso, quale migliore occasione di una
padrona che voleva fare la stessa cosa in ruolo invece dominante?
La successiva corrispondenza con Giulia lo aveva eccitato sempre più, la
cosa sembrava essere reale e senza trucchi ed era deciso ad andarci in fondo
tanto cosa aveva da perdere? potete quindi immaginare la sua eccitazione
quando ricevette la comunicazione dell'appuntamento.
La sera dell'appuntamento entrambi era timorosi ed eccitati allo stesso
tempo, Giulia come ogni donna provava comunque una certa paura del sesso
opposto ma cosa poteva fare questo Marco? Violentarla? E perché mai se lei
gli stava offrendo sesso gratuito e senza limiti?
Marco dal canto suo non sapeva esattamente come comportarsi, era
eccitatissimo anche perché la mail richiedeva l'astinenza totale dal sesso e
dalla masturbazione nei tre giorni precedenti e lui l'aveva rispettata,
deciso a cominciare bene il proprio ruolo; in ogni caso il gioco lo
conduceva lei e lui doveva limitarsi ad ascoltare ed obbedire.
Quando Giulia entrò nel ristorante riconobbe subito Marco, era vestito di
nero come lei aveva richiesto ed era solo al tavolo, e capì a quel punto di
essere arrivata ad una svolta nella sua vita, ad un punto di non ritorno: se
adesso andava avanti doveva comportarsi da padrona decisa, esporre
chiaramente le condizioni e condurre completamente la situazione.
"Ciao, immagino che tu sia Marco, vedo che hai rispettato la condizione sull
'abbigliamento che avevo richiesto, spero per te che anche l'altra
condizione sia rispettata"
"Ciao, si sono Marco ed immagino che tu sia Giulia, comunque si ho
rispettato tutto, non ti preoccupare."
"Questo lo vedremo" disse lei ormai lanciata, sedendosi, "comunque passo
subito a spiegarti la situazione e tu mi dirai se accetti, guarda che mi
devi rispondere stasera perché ti posso rimpiazzare quando voglio, dietro di
te c'è la fila"
"Va bene, ti ascolto", disse lui.
"Come ti ho detto sono uscita da una relazione particolarmente noiosa e ho
voglia di provare delle novità ma voglio essere io a condurre il tutto e
questo non deve interferire con la mia vita normale, quindi sto cercando una
sorta di vibratore umano che sia a mia disposizione quando voglio, che
accetti di fare tutto quello che voglio e che non mi crei problemi.
Ti confesso che non sono espertissima, ho solo molta fantasia, quindi sono
disponibile ad accettare suggerimenti ma l'ultima parola è sempre la mia e
se mi stanco sono libera di mollare in qualunque momento, come del resto lo
sei tu, anche se io uomini come te ne trovo a bizzeffe mentre tu una come me
non la troverai mai."
"Le condizioni sono queste: " disse Giulia che si era studiata il tutto a
casa, per bene, per portare dalla sua tutte le garanzie possibili, vista la
sua posizione di vantaggio " io sono di un'altra città, quando vorrò
incontrarti ti chiamerò io con un cellulare che non fa apparire il numero e
tu devi garantirmi una certa disponibilità, non dico immediata, ma nell'arco
di pochi giorni.
Verrò io a casa tua che deve essere libera e ti dirò cosa faremo, di volta
in volta.
Utilizzeremo la tua macchina, se dovessimo muoverci, e dovrai essere
disponibile a fare alcune spese per attrezzature che riterrò necessarie e
che conserveremo a casa tua.
Se hai dei limiti o cose che non vuoi fare me lo devi dire prima, almeno a
grandi linee, perché una volta che il gioco è iniziato non voglio
interruzioni.
Ho molte idee e partiremo con cose semplici fino a crescere sempre più,
spaziando dall'esibizionismo, al bizzarre, alle perversioni, al
travestitismo, anche con altre persone se ne troviamo."
"Allora cosa ne pensi? È quello che ti aspettavi?", quella era la domanda
definitiva e la sua risposta avrebbe cambiato la vita di entrambi.
"Direi che più o meno è quello che mi aspettavo, incontri bizzarri sadomaso
e niente altro.
Questo è sempre stato il mio sogno e non voglio farmelo scappare, l'unico
problema è che non mi conosco molto bene e non so cosa mi piace e cosa no,
io voglio provare tutto ma se una cosa non mi piace la possiamo escludere
successivamente?"
"Direi di si, del resto il nostro rapporto deve crescere con noi", rispose
Giulia, accondiscendente.
"va bene, allora accetto, quando si comincia?"
"Direttamente stasera, hai casa libera dopo?"
"Si certo" rispose lui, quasi senza credere alle proprie orecchie.
"Va bene, ora ti dico le condizioni.
Primo: io ti darò sempre del tu e ti chiamerò schiavo, tu mi chiamerai
Madame e mi darai sempre del lei, naturalmente se siamo con altre persone a
cui non voglio fare sapere il nostro gioco ci chiameremo marco e giulia ma
ogni mia richiesta sarà per te un ordine.
Secondo: ogni tua frase deve finire con Madame, anche se il 90% di quello
che dirai sarà Si Madame e no Madame.
Terzo: se devi esprimere un tuo parere o dire qualcosa di non richiesto devi
chiedermi il permesso.
Ce ne sono altre, per la casa e la macchina, ma te le dirò strada facendo.
Guarda che stasera sei in prova, non ho ancora deciso se tenerti o no,
quindi comportati bene e senza esitazioni."
Cadde un silenzio profondo, il cuore di Marco andava a mille e, sperando di
ricordarsene anche in futuro, rispose come gli era stato insegnato " Si
madame"
"Va bene, facciamo una prima prova, tu mi hai detto che da almeno tre giorni
non hai rapporti sessuali quindi le tue palle dovrebbero essere piene di
sborra, vero?"
"Si madame, credo di si"
"Allora prendi questa fetta di pane, vai in bagno e masturbati e raccogli
con il pane tutto quello che esce, non lavarti le mani. Intanto io ordino
per entrambi"
"Si madame", disse lui, pronto ad accogliere il suo primo dovere di schiavo.
Una volta in bagno la mente di marco era piena di mille emozioni, di mille
idee; era eccitatissimo per quello che stava per fare e per l'avventura che
stava per intraprendere e non voleva deludere la padrona; soprattutto doveva
sforzarsi di pensare da schiavo e non da persona normale.
Prese il cazzo già durissimo in mano e cominciò a menarselo ottenendo in
breve uno dei più intensi orgasmi della sua vita; ebbe l'accortezza di
trattenere tutto con la mano e, tremante, si affretto a passare quanto più
poteva sul pane.
"Allora hai fatto? Fammi vedere"
Marco mostrò la fetta di pane sul quale era depositata una grande quantità
di sperma biancastro.
"Bene, siediti pure. Credo che la quantità di sborra sia sufficiente,
significa che non ti sei veramente masturbato in questi giorni. Inutile
dirti che d'ora in poi non potrai più farlo se non dietro mio consenso e
come vedi posso controllarti, anche in altri modi.
Ho già ordinato, intanto prendi il coltello e spalma meglio la sborra poi
goditi il tuo antipasto"
Marco prese il coltello e si preparò un'eccellente tartina allo sperma che
si gustò, del resto aveva già assaggiato la sua "produzione personale" e non
lo turbava.
"Vedo che ti piace la sborra, allora avrai modo di gustarne molta, anche non
tua, pensi che sia un problema per te?"
"No Madame" rispose, anche se in parte l'idea lo schifava, quello dell'
omosessualità era uno dei suoi limiti che voleva superare ma che ancora
rappresentava una barriera.
"Ho appena pensato ad un'altra regola: ogni volta che siamo al ristorante,
come qui, o in auto di notte, devi stare con il cazzo fuori; esegui." Marco
comincio ad armeggiare con le dita sotto la tovaglia ed estrarre il membro
eretto finalmente libero dopo la costrizione dei jeans.
"Fammi controllare" disse Giulia insinuando la mano sotto il tavolo e
accarezzandoglielo diverse volte "Sai che sei ben dotato? Credo proprio di
avere scelto bene"
"Allora Marco, parlami di te, raccontami quali sono state le tue esperienze
e i tuoi desideri più segreti mentre mangiamo"
"Beh, vede Madame, non c'è molto da dire: sono un ragazzo come tanti altri,
abbastanza timido e con scarso successo con l'altro sesso.
Fin da quando ha cominciato a tirarmi ho sempre avuto fantasie strane,
voglia di provare tutto, ma all'inizio la consideravo una malattia; poi ho
cominciato a frequentare dei newsgroup e a documentarmi e ho visto che
esiste un mondo nascosto terribilmente eccitante.
Vorrei provare tutto, se lei sarà così buona da concedermelo, ma chiedo una
sola cosa: io non amo il dolore, la considero una punizione, quindi la prego
di essere severa ma giusta, di punirmi se lo merito ma di concedermi anche
qualche premio se invece mi comporto bene. Solo così si addestra un buon
cane."
"Hai ragione schiavetto" disse Giulia "comunque anch'io vedrò come vanno le
cose, se il frustarti mi ecciterà lo farò e tu dovrai essere felice di
essere di qualche utilità per la tua dea."
"certo Madame"
"bene, ora che abbiamo finito portami a casa tua, voglio vedere se è degna
di me" ingiunse Giulia.
Marco si affrettò a rimettere dentro l'uccello e seguì la sua padrona all'
esterno, ricordandosi velocemente di pagare.
"Allora schiavo, dov'è la tua auto?"
"per di qua Madame" disse marco avvicinandosi ad una familiare di media
cilindrata.
"Schiavo!!! Come osi? Non apri la portiera alla tua dea? Appena a casa sarai
punito severamente" urlò improvvisamente Giulia.
Marco si affrettò verso la portiera del passeggero chiedendo continuamente
perdono.
"non mi interessano le tue scuse, portami a casa tua, svelto."
Marco salì al lati di guida e avviò il motore dirigendosi verso la
periferia.
"schiavo, cosa ti ho appena detto riguardo al tuo comportamento in auto?"
Marco non capiva ma improvvisamente si ricordò degli ordini precedenti "
Quando siamo in auto di notte dovrai sempre viaggiare con l'uccello fuori";
al primo semaforo si affrettò a sbottonarsi i pantaloni e ad eseguire, ma
ormai era troppo tardi.
"Guarda schiavo che andiamo male, ti ho dato un ordine pochi minuti fa e
già non te ne ricordi più, è così che adori la tua padrona? La tua punizione
è raddoppiata e rischi di non vedermi più"
"No madame, la prego, mi punisca duramente, farò tutto quello che vuole ma
non mi lasci" piagnucolava Marco cercando di ricordarsi se avrebbe dovuto
soddisfare altri ordini una volta arrivato a casa.
"Vedremo, non so se mi meriti, ora sta zitto e guida"
Una volta arrivati alla villetta Marco fece per riabbottonarsi per scendere
ad aprire il cancello "No, rimani così" lo fermò Giulia.
Marco cercò di scendere e aprire il cancello il più velocemente possibile,
muovendosi un po' ingobbito per cercare di nascondersi il più possibile, del
resto era notte e in giro non c'era nessuno.
Entrarono in garage e Marco si affrettò a scendere per aprire la portiera di
Giulia.
"Adesso ti voglio nudo, completamente, hai 1 minuto di tempo" disse
tranquillamente Giulia.
Marco rimase per un attimo sbigottito ma aveva imparato che con lei non ci
si doveva distrarre, bisognava essere concentrati sugli ordini ed eseguire
immediatamente senza pensare.
Si spogliò subito, inciampando nei pantaloni nello stretto spazio tra la
portiera ed il muro, con Giulia che non si spostava minimamente.
"Rimetti i vestiti in auto, li recupererai dopo, forse. Ora fammi visitare
la casa"
Marco, completamente nudo, precedette Giulia nella visita alla villetta che
era composta da salotto, due bagni, due camere, cucina e una bella
tavernetta al piano terra.
"bene, bene " disse lei "potremo dare delle belle feste qui, non sei
contento?"
"Si Madame" rispose marco, felice nel sentire questa previsione.
"Adesso andiamo in salotto, voglio esaminarti." Giulia si sedette sul divano
e marco rimase in piedi di fronte a lei che gli prese il membro
scappellandolo.
"Come dotazione non sei messo male, sei resistente?"
"credo di si Madame"
"lo vedremo, dicono tutti così. Ora voltati e allargati le chiappe. Sei
vergine nel culo?"
"Ho provato ad inserire le dita e qualche oggetto, Madame, ma non ho mai
fatto niente con un uomo" rispose lo schiavo
"meglio, ti sverginerò io come si deve" commentò soddisfatta Giulia.
"Adesso mettiti bocconi sul tavolo, devo punirti, o pensi che me ne sia
dimenticata?"
Marco avanzò terrorizzato verso il tavolo ma senza il coraggio di dire
nulla.
"Dove tieni il tagliere? Al momento non abbiamo nulla di meglio"
"Nello sportello a fianco del lavandino, Madame" rispose tremante marco.
"Bene frocetto, quanti colpi pensi di meritare per le tue due mancanze?"
"la prego padrona, sia buona, non lo farò più" cominciò a piagnucolare Marco
"Zitto verme, 10 colpi possono bastare, visto che è la prima volta, comincia
a contare" e Giulia colpi il sedere di Marco con tutte le sue forze.
Il dolore esplose rosso nel suo fondoschiena e solo la voce della
disperazione riuscì a fargli pronunciare "Uno, madame"
Giulia non aveva mai colpito un uomo, non sapeva quanto male poteva fare, ma
era decisa a dimostrarsi dura fin da subito.
Al 5 colpo il dolore divenne insopportabile per Marco che si sentiva il
sedere in fiamme.
"Adesso verme la tua padrona ti concede di implorare pietà, striscia ai miei
piedi e fammi vedere come mi adori e forse sarò clemente"
Marco, in lacrime, non aspettava altro e si lanciò ai piedi di Giulia
baciando gli stivali di pelle, leccandoli, e assicurando la padrona che
sarebbe stato un buono schiavo, che avrebbe fatto le cose più disgustose per
lei ma che non voleva più subire dolore.
"Allora leccami gli stivali, lucidali completamente, anche sotto la suola"
disse Giulia sedendosi.
Marco si affrettò ad eseguire, leccava furiosamente, con la forza della
disperazione; ben presto gli stivali divennero lucenti.
"Bene, penso che tu meriti un po' di pietà, Prendi l'ascia e colpisciti da
solo tre volte ma bada, se lo fai troppo piano ricominceremo da capo"
Quelle parole fecero gelare il cuore a Marco, i colpi erano solo tre ma come
colpirsi da soli in una parte così dolorante? Ormai ridotto ad un'automa
prese il tagliere e si colpì tre volte, con tutte le sue forze; tre sonori
schiocchi risuonarono nella stanza, anche più forti di quelli di Giulia.
Marco si accasciò al suolo esausto per il dolore e le emozioni.
"Allora schiavo hai capito chi comanda? Hai capito a chi devi pensare quando
siamo insieme? Su cosa devi concentrarti?"
"Si madame, su di lei, la mia dea e unica ragione di vita; io vivo solo per
darle piacere, se sono in gradi di farlo" rispose marco ormai convinto del
suo ruolo.
"va bene, allora è il momento di divertirci un po', dopo il dovere viene il
piacere" disse Giulia sedendosi sul divano. "vieni qui tra le mie gambe"
Marco si mosse carponi fino a trovarsi a terra, davanti alla ragazza.
"Sai, vederti soffrire mi ha eccitato terribilmente, sono tutta bagnata e
ora desidero solo una lingua delicata che mi faccia godere; come te la cavi
come leccafiga?"
"farò del mio meglio per la mia dea, madame" rispose lo schiavo, felice per
l'idea che si stava prospettando.
"Allora leccamela, però devi essere delicato, passa sull'interno coscie e
affonda la lingua il più possibile all'interno e non dimenticare il
clitoride" disse Giulia scostando le mutandine trasparenti ed alzando
leggermente la minigonna.
Marco si affretto ad agire, era eccitatissimo ma era anche contento di
potersi rilassare un attimo e dedicare a compiti piacevoli; non se la
sentiva però di perdere la concentrazione e commettere altri errori temendo
le ire di Giulia.
Lo schiavo eseguì un ottimo lavoro e, in breve tempo, Giulia venne come non
mai inondando copiosamente la bocca di Marco e le mutandine.
"Bravo, ti sei rifatto, forse posso ripensarci e tenerti un altro giorno"
disse Giulia una volta riavutasi dall'orgasmo. "queste però sono fradicie e
non le voglio più" disse togliendosi le mutandine. "Succhiale e goditi il
nettare della tua signora" disse infilandole in bocca a marco che si
affrettò a spalancarla per accogliere il prezioso dono.
"Credo che ti meriti un piccolo premio, immagino che tu abbia voglia di
venire ancora vero?"
Marco emise un biascicato "si madame"
"Allora metti le mani dietro la schiena e sfrega il tuo miserabile cazzetto
contro il tappeto, io vado un attimo in bagno a ricompormi, hai tempo fino
al mio ritorno"
Marco si gettò a terra dimenando il bacino come un ossesso ottenendo un
breve un forte orgasmo che gli inondò la pancia.
"Hai finito allora? Guarda che dobbiamo andare, mettiti solo la maglietta"
Marco si affrettò ad eseguire, senza ripulirsi, ancora con le mutande in
bocca. Appena in garage Giulia disse tranquillamente.
"Nuova regola: ogni volta che devo salire o scendere dall'auto, in garage,
devi sdraiarti a terra per farmi da zerbino" disse la ragazza ormai sicura
di se.
Marco si gettò a terra, incurante di tutto, e Giulia lo calpestò crudelmente
con gli stivali.
"adesso sali e andiamo, maiale"
Il viaggio fu breve e silenzioso fino alla pizzeria dove si erano
conosciuti. " mi rifarò sentire io, forse, tu intanto non masturbarti e
ricordati di farti sempre la barba alla perfezione, stasera mi hai irritato
un pò"
Giulia scese e si allontanò velocemente nella notte lasciando Marco
allibito, in auto, con le mutande ormai insapori in bocca, nudo dalla vita
in giù ma felice della piega che aveva preso la sua vita.
Capitolo 2 Cominciano gli allenamenti
IL giorno dopo Giulia si sentiva felice e confusa quanto e forse più di
Marco. Era felice di essere riuscita nel suo intento, la serata era andata
alla perfezione; nella solitudine della sua casa lei aveva preparato tutto
ma le sue idee erano molto più soft, un inizio più tranquillo.
Appena iniziata la serata però si accese come un interruttore in Giulia, le
idee le venivano alla mente alla velocità della luce, tutto era andato
avanti automaticamente una volta liberata la ninfomane perversa che dormiva
in lei.
Ormai passava tutto il suo tempo a programmare la vita futura sua e di
Marco, cercava idee, si documentava e pensava ad un modo graduale ma deciso
per portarlo a fare qualunque cosa.
Aspettò però quasi una settimana per chiamare lo schiavo, anzi mandò lui
semplicemente un messaggio; del resto la padrona non è mai in ansia, anzi, è
quasi annoiata del suo schiavo.
Marco, dal canto suo, era eccitatissimo e felicissimo, finalmente poteva
godere appieno la vita e i racconti dei suoi amici sulle avventurette, sui
baci rubati in auto dopo corti dispendiose gli sembrarono improvvisamente
giochetti infantili e la sua invidia per loro si tramutò in compassione.
Il suo unico cruccio era Giulia, o meglio Madame, perché non chiamava? Tutte
le sere Marco si coricava tremante, ripensando a quell'unica sera, e solo il
suo amore per la sua signora gli impedì di masturbarsi; naturalmente più
passava il tempo più le cose peggioravano.
Finalmente, dopo quasi una settimana, ricevette un SMS: " Schiavo, domani
sera verrò a casa tua, ti voglio nudo e con un bicchiere di champagne ad
attendermi"
Il messaggio non ammetteva repliche e Marco si affrettò e rinviare l'impegno
preso con un suo amico per quella sera e a procurarsi il miglior champagne
in commercio.
L'SMS non faceva nemmeno riferimento all'ora in cui Giulia sarebbe passata,
come fare? Alle 18.30 marco era già davanti alla porta, nudo, lo champagne
già sotto ghiaccio in frigo, il calice pronto.
Giulia arrivò alle 21, suonando imperiosamente. Marco volò in frigo,
stappando la bottiglia e versando un calice di vino, poi corse alla porta
con l'uccello istantaneamente duro come il marmo.
"Bene schiavo, fammi vedere se il vino è degno di me" disse senza preamboli
Giulia.
"Credo di si anche se c'è qualche goccia sul bicchiere, ma forse posso
essere buona, se lo meriterai"
"Grazie madame" Rispose felice marco
"Vedi maiale, come avrai capito ho deciso di tenerti come mio schiavo e di
addestrarti personalmente, l'altra volta hai fatto alcuni errori ma ti sei
dimostrato volenteroso e forse vali qualcosa. Il minimo che puoi fare è
ringraziarmi per la mia immensa bontà"
Marco si gettò ai piedi di Giulia, baciandoli e ringraziandola in lacrime.
Aveva intuito che quella posizione piaceva molto alla sua padrona ed aveva
ragione.
"Andiamo in salotto, fino a nuovo ordine ti muoverai a quattro zampe in
casa. Vedi, un bravo schiavo deve sapere fare molte cose per la sua padrona
e tu sei solo all'inizio ma andremo per gradi, alla fine ti porterò alle
feste sadomaso delle mie amiche dove ti farò gareggiare contro gli altri
schiavi nelle discipline che organizziamo, quindi ora sei un atleta che si
allena e devi dare il massimo impegno per non farmi sfigurare, intesi?"
Giulia non mentiva, tramite Internet ed i newsgroup era entrata in contatto
con una comunità SM e si stava informando su questi avvenimenti, decisa a
parteciparvi veramente con marco.
"la prima regola dello schiavo comunque è essere concentrato, pensare solo
alla sua padrona ed eseguire qualunque ordine senza esitazioni. Ti senti
pronto per questo?"
"Si madame" rispose entusiasta Marco
"Bene, ogni giorno poi ti darò dei compiti da eseguire a casa, delle
preparazioni personali e la volta dopo controllerò i tuoi progressi.
Passiamo al primo esercizio poi, dopo ogni seduta di allenamenti, potremo
dedicarci a giocare un pò. Sei contento?"
"Moltissimo Madame"
"Allora, la prima cosa che uno schiavo deve fare è sapere adorare i piedi e
le scarpe della sua padrona; sugli stivali ti sei già allenato la volta
scorsa e lo rifarai, ora passiamo invece ai miei piedini"
Giulia si sedette e tolse gli stivali rivelando due splendide gambe e due
meravigliosi piedini avvolte in autoreggenti nere.
"fammi vedere cosa sai fare, leccami da sopra la calza. L'importante è usare
la dolcezza e la fantasia, stai adorando i piedi della tua dea, e sopratutto
la lentezza: devi andare con calma e consentirmi di rilassarmi"
Marco raccolse le estremità e cominciò a leccarle lentamente e con
precisione, con lappate lunghe e intense. I piedi di Giulia erano
leggermente sudati dopo la permanenza negli stivali di pelle ma questo non
faceva che eccitare maggiormente Marco.
Egli leccava completamente la parte sotto, da cima a fondo, per poi passare
alle dita, succhiandole tutte insieme a anche una alla volta, per quanto
glielo consentiva la calza.
Mentre eseguiva, con l'altra mano, tolse un cuscino dal divano e lo appoggiò
a terra adagiandovi dolcemente il piedino, leggendo nel sorriso di Giulia la
sua soddisfazione.
Si dedicò poi all'altra gamba, con ardore ed eccitazione rinnovati, e la
cosa andò avanti a lungo in quanto Giulia non accennava a consentirgli di
smettere e lui era felice di continuare.
"Ora toglimi le calze, con dolcezza, e ripeti il tutto con le gambe nude.
Questa è una delle gare che dovremo fare, lo schiavo che mostra adorazione
per la sua padrona, e una giuria giudicherà il più devoto."
Marco, orami lanciato, diede il meglio di se accarezzando e leccando
singolarmente ogni dito, risalendo fino al ginocchio, al massimo dell'umiltà
e dell'adorazione.
Mentre Marco le toglieva le calze Giulia dischiuse leggermente le gambe per
mostrargli che non portava le mutandine; questo creò una scossa elettrica
nel ragazzo che si lancio nel suo compito con rinnovato vigore, pregustando
il suo premio finale.
"Niente male sai, mi sei piaciuto, devi allenarti ma mostri una certa
propensione. Devi svolgere questo esercizio con costanza: procurati delle
gambe di manichino e calze da donna, poi vari tipi di scarpe, dagli stivali
alle scarpe da sera, e allenati ogni giorno della prossima settimana.
Ti do anche una videocassetta con un film che spiega queste tecniche" disse
Giulia togliendo una cassetta dalla borsetta, prestatagli da una delle sue
nuove amiche Mistress.
"Inoltre voglio che registri i tuoi allenamenti per farmeli vedere e per
darti modo di migliorare; hai una telecamera?"
"Si madame"
"hai anche un cavalletto?"
"No madame"
"Allora procuratelo, ci servirà anche per il futuro. Adesso vai a prendere
la telecamera, ti faccio vedere come fare, poi raggiungi la mia macchina in
cortile, troverai un sacco con tutte le mia scarpe. Puoi camminare eretto
fuori casa, vai"
Marco scattò a quattro zampe e tornò dopo poco portando la telecamera, la
depositò e corse verso il garage per raggiungere l'uscita. Egli era ancora
completamente nudo, quindi cercò di fare il più velocemente possibile.
Appena rientrato cercò di trascinare come poteva l'ingombrante sacco
rimanendo a quattro zampe, fino a raggiungere la sua padrona.
"Bene, allora tutte le cassette dei tuoi allenamenti devono cominciare con
te nudo che fai una presentazione, dici chi sei e perché ti alleni, poi
cominci a lavorare. Alla fine di ogni cassetta di 45 minuti puoi farti una
sega in diretta, se pensi di avere lavorato bene.
Stai attento perché io riguarderò le cassette e se penso che ti sei preso il
tuo premio ingiustamente sarai duramente punito.
Hai capito?"
"Si madame"
"Allora vediamo come ti presenti, a proposito al club ogni schiavo deve
avere un soprannome, il tuo sarà Leccapiedi"
Marco si alzò e si piazzò davanti alla telecamera "Sono lo schiavo
Leccapiedi, felice di essere l'umile servitore e di essere di qualche
utilità alla mia dea e padrona Giulia. MI alleno nella gara di devozione per
poter essere sempre più bravo e potere adorare la mia padrona come essa
merita."
"bene, ricorda che è molta apprezzata la fantasia degli schiavi in queste
presentazioni. Puoi cominciare, accucciati sul pavimento, io metterò la
telecamera su questo mobile per riprenderti senza fatica"
Marco si accucciò ai piedi di Giulia ed attaccò la prima scarpa, da sera e
con il tacco alto. Giulia intanto accese la televisione e si versò un altro
bicchiere di champagne. Ogni tanto Giulia dava consigli a Marco su come
procedere e si divertiva a stuzzicarlo con il piede nudo, gli toccava le
palle, cercava di infilarlo nel culo, oppure glielo porgeva alla bocca e
marco lappava contento.
Alla fine della prima cassetta di 45 minuti Giulia decretò lo stop, Marco
aveva pulito perfettamente 3 paia di scarpe, anche sotto la suola.
"Bravo schiavetto, ora meriti un premio, girati di schiena. Immagino che tu
abbia sete dopo tutto questo lavoro"
In effetti marco aveva la gola riarsa e sentiva in bocca un saporaccio,
sopratutto per le schifezze che aveva dovuto ingoiare. Giulia si alzo la
gonna e si accucciò sopra il viso di marco, poi prese la bottiglia di
champagne e cominciò a versarla sulla figa, il liquido ruscellava giù
inondando il viso di marco che cercava di leccarne il più possibile.
"basta per ora, non voglio che ti ubriachi. Ti è piaciuto bere dalla mia
figa?"
"Si Madame"
"bene, presto berrai un altro liquido, per te molto migliore di qualunque
champagne. Ora puoi farti la tua sega, mettiti a sedere sul tappeto a gambe
larghe, voglio riprendere tutto e alla fine non trattenere lo sperma, voglio
vedere quanto schizza in alto"
Marco si affrettò ad eseguire, concentrandosi sulle sue emozioni, su quello
che stava provando, ed ottenne un grande orgasmo. Lo sperma schizzò alto e
ricadde sul divano, sul tappeto e su Marco stesso.
"Ok, ripulisci tutto con la lingua ora"
Marco si affrettò a leccare tutto, si portò alla bocca anche quello che era
rimasto in mano e sul suo corpo.
"ora è il mio turno di godere un po', prendi il vibratore dalla borsetta e
fammi vedere come masturbi la tua padrona; anche questo è molto importante
per uno schiavo perché il suo primo compito è fare godere la sua dea"
Marco prese il vibratore e si avvicinò a Giulia che lo attendeva a gambe
aperte, cominciò a lavorarla di lingua nell'interno coscie, come a lei
piaceva, poi si dedicò alla figa e al clitoride penetrandole
contemporaneamente con il vibratore.
Marco era veramente bravo e Giulia alzò ulteriormente le ginocchia e sporse
in fuori la figa, per facilitargli il compito, fino ad ottenere un bell'
orgasmo.
"Bravo Leccapiedi, non sei stato male, ora leccami la figa per ripulire
tutto."
Marco, felice, non se lo fece dire due volte e ripulì la sua signora di
tutti i suoi umori.
"Adesso devo andare, ti lascio le scarpe perché hanno bisogno di essere
pulite. Ricorda di non trascurare gli allenamenti. Ci vedremo il prossimo
weekend, potremo stare assieme per due giorni, poi ti dirò le modalità.
Anche se ti alleni non puoi masturbarti dopo giovedì, ti voglio pronto per
farmi divertire"
Detto questo Giulia si alzò, si rimise le scarpe e se ne andò senza degnare
il suo schiavo di un'occhiata, marco la seguì invece con sguardo adorante
fin che potè.
Capitolo 3 Stefania
Giulia frequentava una palestra dove era solita sfogare l'energia e la
tensione accumulata durante la giornata.
Qui aveva fatto inoltre buone conoscenze perché, a differenza di marco, la
sua vita privata procedeva a gonfie vele ora che poteva affrontarla molto
più sicura di se.
In palestra aveva conosciuto stalloni fantastici con i quali passava
splendide serate e lunghe ore di sesso; il suo sguardo attento soppesava già
i malcapitati pensando a quali potevano essere schiavizzati al fine di
crearsi una buona stalla di schiavi, come tutte le padrone che si
rispettino.
In palestra aveva anche un'amica particolare, Stefania, una diciottenne
biondina molto dolce e carina. In Stefania Giulia vedeva un po' se stessa
all'inizio del suo rapporto con Luca, un'adolescente insoddisfatta ma con
molta voglia di scoprire tutto ma pronta a lasciarsi abbindolare dagli
uomini.
Nella mente perversa di Giulia, già da lungo tempo, stava maturando l'idea
di coinvolgere Stefania nei suoi giochi ed allenamenti con Marco, anche
perché in due il divertimento e maggiore e a una padrona è consentito avere
un'assistente.
Giulia entrò lentamente in argomento raccontando le sue esperienze con Luca,
e lesse una grande comprensione e paura negli occhi di Stefania.
"sai che anche io mi sento così?" disse Stefania "ho voglia di provare nuove
esperienze ma non conosco molto e non voglio fidarmi del primo venuto,
vorrei essere io a condurre il gioco, con i miei tempi, ma ho paura dei
ragazzi che vedo così decisi"
"Non c'è niente di più sbagliato" rise Giulia "guarda che sono le donne a
comandare, se sai come fare puoi averli tutti ai tuoi piedi; te lo dimostro
subito. Quale ti sembra il più deciso della palestra, quello di cui avresti
più paura?"
"Beh, credo Francesco" Francesco era un culturista alto quasi due metri, con
muscoli guizzanti su tutto il corpo, completamente rasato a zero e uno
sguardo truce.
Giulia si recò dal culturista, indossava ormai solo top e calzamaglie molto
aderenti e scollati e sapeva come muoversi. Francesco stava allenando i
bicipiti, seduto su una panca che gli permetteva di alzare un bilanciere.
Giulia si chinò proprio davanti a Francesco per raccogliere un peso,
mostrandogli così le generosa scollatura; egli si fermò allibito, con i pesi
a mezzaria.
"Ciao, scusa, sai dirmi quali sono i pesi da due chili?" gli chiese
Francesco posò il bilanciere e glieli indicò
"Sai, io e la mia amica stiamo cercando quali siano gli esercizi più adatti
a noi, tu te ne intendi?"
"Certo" disse lui "Ho passato la vita qui dentro"
"Sai, io cerco esercizi che mi diano resistenza e fiato, vorrei allenare
soprattutto le gambe ed il bacino" l'allusione era forte e Francesco la capì
subito
"potremmo allenarci insieme qualche volta cosa ne dici?" disse Giulia
voltandosi e posando il peso a terra, nel fare questo aveva praticamente
messo il culo davanti al viso dell'uomo
"certo, perché no?"
"Ok, ora devo andare, ho molta sete. Non saresti così gentile da andarci a
prendere qualcosa da bere?"
"va bene, per una bella ragazza come te questo ed altro" e Francesco si
allontanò verso il bar.
Giulia tornò da Stefania "hai visto, il truce Francesco è andato a prenderci
da bere. Basta poco per fargli fare quello che vuoi"
IL culturista tornò con due succhi di frutta "Ecco ragazze, allora se volete
qualche consiglio sugli allenamenti sapete dove trovarmi"
"Certo, ciao" disse Giulia strizzando l'occhio.
"Ma è fantastico" esclamò Stefania " ti prego insegnami"
"innanzitutto devi acquistare sicurezza, anche io avevo i tuoi problemi.
Vedi io ho un amico che ho già portato al livello di sottomissione completa,
è il mio schiavo a fa qualunque cosa gli ordini. Sto cercando un'assistente
per addestrarlo sempre meglio, vorresti diventarlo tu?"
"Ma certo" rispose entusiasta Stefania " quando cominciamo?"
"Questo Weekend puoi dormire fuori?"
"Posso inventarmi una scusa, si"
"Allora lo passeremo a casa sua e ci divertiremo un sacco, imparerai un
sacco di cose vedrai"
"Non vedo l'ora" disse Stefania
A marco, impegnato nei suoi allenamenti, arrivò il solito SMS: "Passerò il
weekend con te, prepara una cena per due per le 9 di venerdì e accoglimi
come sai con due bicchieri di vino, metti un cravattino"
Il messaggio lo aveva stupito ma era anche felice di passare il weekend con
la sua padrona e di potersi gustare una romantica cenetta.
Venerdì sera tutto era pronto, Marco attendeva nudo, con il cazzo eretto ed
un cravattino al collo; al suo fianco stava una bottiglia di champagne nel
cestello del ghiaccio e due calici.
Quando il campanello suonò marco si recò ad aprire con i due calici in mano,
entrò Giulia seguita da una giovane biondina piuttosto carina, entrambe
erano vestite in modo provocante, con minigonna e camicetta scollata.
Nel vedere una sconosciuta marco non sapeva come reagire, era nudo e cercò
di coprirsi con le mani che reggevano i bicchieri.
"Togli quelle mani maiale, è così che si accoglie la tua signora?"
"Mi scusi madame" balbettò il ragazzo
"vedi Stefania, questo è Marco, il nostro giocattolo per la serata; puoi
anche chiamarlo schiavo Leccapiedi. Come vedi è abbastanza bene dotato e
credo che stasera ci divertiremo. Puoi ordinargli quello che vuoi e lui sarà
felice di accontentarti, vero schiavo?"
"Si madame" rispose Leccapiedi, ora un po' più sicuro di sé
"offrici il vino sbrigati e prendi i nostri cappotti"
Marco si affrettò ad eseguire e le due ragazze si accomodarono in salotto,
egli le seguì con il cestello del vino.
"Vieni, lascia che Stefania ti esamini. Lei è una mia amica e sarà la mia
assistente negli allenamenti quindi dovrai obbedire a lei come a me e dovrai
chiamarla Madame. Come vedi Stefy Marco è abbastanza atletico e con un bell'
oggetto tra le gambe, visto che posso scegliere prendo il meglio; toccalo
pure se vuoi."
Giulia, che stava accarezzando il membro di Marco, tolse le mani e Stefania
cominciò ad accarezzarlo dolcemente.
"Com'è grosso e caldo, sembra quasi che pulsi" commentò Stefania
"certo questo è il segreto più importante, se vuoi comandare un uomo devi
tenerlo sempre eccitato sessualmente, per questo ci siamo vestite così; vedi
come ci sbava dietro?. Leccapiedi, da quanto è che non ti fai seghe?"
"da Giovedì Madame"
"Quindi hai le palle ben piene, vero? Faresti di tutte per poterle
svuotare?"
"Si madame"
"vedi Stefania, è molto semplice. Schiavo portaci le cassette e vai a
preparare mentre le guardiamo." Marco corse a prendere le cassette, già
riversate su vhs, e le consegnò con un inchino, dopodiché corse a preparare
in cucina.
Giulia mostrò la prima cassetta a Stefania e le spiegò la situazione della
gara ed il perché degli allenamenti, anche il nome leccapiedi risultò subito
chiaro.
La cassetta finiva con Marco a gambe larghe sul tappeto che si masturbava
furiosamente, fino ad esplodere in una fontana di sperma che ripulì
accuratamente leccando il tappeto.
"Mi stai facendo entrare in un mondo fantastico e che non credevo possibile;
avevo sentito parlare del SM ma non credevo che esistesse veramente e che
fosse così facile attuarlo. Veramente posso chiedergli quello che voglio?"
disse Stefania
"Beh, non proprio tutto, si sta addestrando da poco e ogni cosa nuova va
affrontata in un certo modo e con le giuste cerimonie, ma cose che ha già
provato si. Tu mia aiuterai negli allenamenti ed imparerai a diventare un
brava padrona e un giorno avrai un bravo schiavo anche tu.
Il modo più semplice per procurarseli è tramite annunci, come ho fatto io,
ma la massima soddisfazione è quando sottometti un tuo conoscente, come
Francesco. Ti piacerebbe?"
"Non so" rispose Stefy " credo di si ma al momento stiamo correndo un po'
troppo, non capisco più niente"
"va bene, non ti preoccupare, goditi la serata. Andiamo a vedere se è
pronto"
In cucina Marco aveva apparecchiato con le migliori posate della casa ed
attendeva in piedi, con il suo cravattino da cameriere come unico ornamento.
Giulia si sedette, aiutata dal cameriere che spostò la sedia, e così fece
Stefy. Giuria battè le mani due volte e marco si affettò a servire gli
antipasti.
"Vedi Stefania, il segreto dell'addestramento è, come ti ho detto, nell'
eccitazione sessuale. Devi farti desiderare, tu sei la sua dea che non
raggiungerà mai. Ogni tanto però, quando si comportano bene, gli si dà un
biscottino come ai cavalli"
Così dicendo fece un gesto brusco della mano e Marco si accosciò a terra,
Giulia prese una tartina e gliela diede poi gli mise le dita in bocca
facendogliele leccare e pulire del caviale rimasto.
"Vuoi dargli qualcosa anche tu?"
" ci provo" disse stafania chiamando marco con un gesto della mano. Prese
una tartina e la mise frettolosamente in bocca al ragazzo.
"vedi come è docile ed ubbidiente? Ci sono due modi di essere padrona: o li
sottometti con il dolore, frustandoli e facendoti temere, oppure con l'
amore, facendoti adorare e desiderare. Io preferisco l'ultimo come avrai
capito, quindi ogni tuo gesto deve servire ad eccitare lo schiavo e farti
venerare di più. Fagli una piccola carezza."
Stefania accarezzò timidamente la guancia di Marco che si sfregò felice.
"vediamo se la prendi al volo" disse Giulia lanciando una tartina, marco si
lanciò sotto cercando di prenderla con la bocca ma non vi riuscì e il tutto
finì a terra.
"Pulisci subito maiale, ti dovrai allenare anche in questo. Voglio mettere
su un numero di intrattenimento quando andremo al club quindi dovrai
imparare esercizi come questo"
Marco leccò umilmente il pavimento mangiandosi la tartina caduta.
"ora servici il primo" ordino Giulia battendo le mani, e le due ragazze
cominciarono a parlare di argomenti femminili ignorando del tutto Marco che
attendeva in un angolo, in piedi, con il tovagliolo sul braccio.
Giulia preparò un piatto di pasta anche per Marco e lo posò a terra dicendo
"Mangia anche tu ma senza usare le mani, da quel maiale che sei"
Marco si mise a quattro zampe e affondò il viso nel piatto mangiando come
poteva.
Stefania era molto divertita e stupita dalla situazione, le sarebbe piaciuto
avere più iniziativa ed idee come la sua amica Giulia ma era sicura che col
tempo avrebbe imparato.
"Per stasera niente allenamenti Leccapiedi, è venerdì e abbiamo ospiti, ci
divertiremo insieme e basta, sei contento?"
"certo madame" rispose marco con il viso nel piatto.
Ad un battito di mani Marco sparecchiò e servì il sorbetto, mettendosi poi
in attesa come sempre.
"Stefania, vuoi dare un po' di sorbetto al nostro cagnolino? Fattelo leccare
dalle dita"
Stefania intinse il dito nella crema e la porse a Marco che lo leccò e
succhio golosamente.
"è divertente, sembra che succhi un cazzo." Commentò Stefania, continuando a
servire così il sorbetto allo schiavo.
"certo, non l'ha mai fatto ma ce l'ha nel sangue e presto arriveremo anche a
questo" queste parole gelarono il sangue di marco ma d'altra parte se lo
aspettava, anzi nella sua nuova vita non sarebbe nemmeno una grande passo.
Successivamente fu servito il secondo, scaloppine ai funghi.
"Allora Stefania, vediamo se hai imparato, servi tu il nostro cagnolino"
La ragazza ci pensò un po' poi prese una scaloppina e la mise da parte
"aspettiamo che si raffreddi"
Giulia non capì ma preferì lasciarla fare; le ragazze ripresero i loro
discorsi tranquillamente.
Alla fine del pranzo Stefy verificò la temperatura della carne "va bene"
annunciò.
La tagliò a pezzi sputando nel piatto e mescolando accuratamente. "vuoi
insaporire anche tu?" disse a Giulia porgendogli il piatto.
Giulia sorrise e lasciò cadere nel piatto uno sputo biancastro.
Successivamente Stefania mise il piatto a terra, si tolse una scarpa e
affondò un piede nel piatto "il pranzo è servito" annunciò
Marco corse a quattro zampe verso il tavolo e cominciò a mangiare i pezzetti
di carne intorno al piede, cercando di raggiungere con la lingua quelli più
lontani.
"Ora puliscimi le calze" ordinò Stefania "Sai la videocassetta mi ha fatto
venire voglia di provare"
Marco leccò golosamente tutto il sugo rimasto sulla calza, arrivando a
succhiare il tessuto per assicurarsi di ripulire tutto per bene.
"Brava, stasera festeggiamo una nuova padrona per Leccapiedi" applaudì
Giulia
"Ora andiamo in salotto a gustarci il dolce" disse Giulia e Stefania,
rimessasi la scarpa dal tacco alto, la seguì.
Marco venne successivamente con i piattini e la torta che servì alle due
signore.
"Vedi, per marco ho preparato un dolce speciale" disse Giulia aprendo la
borsetta "queste sono le mie mutandine della settimana scorsa, nel senso che
non le ho mai cambiate. Sono fragranti e odorose e lui ama succhiarle" così
dicendo estrasse un paio di mutandine bianche e le infilò in bocca a
Leccapiedi che le succhiò golosamente.
Giulia raccontò a stefania di come aveva fatto a conoscere Marco e di quali
sono stati i suoi progressi, aggiornandola completamente sull'addestramento
del ragazzo.
"Vedi c'è un club qui a Roma in cui si pratica la cultura S/M e vorrei
entrarvi. Un giorno ti ci porterò così capirai meglio e mi aiuterai a
pianificare l'addestramento. Lì puoi fare molte conoscenze e un giorno ti ci
presenterai con uno schiavo tutto tuo." Disse Giulia.
"Allora, cominciamo la serata; schiavo sparecchia, stendi un asciugamano sul
tavolo e sieditici sopra" disse Giulia che poi si allontanò verso la
macchina tornando con un gran borsone.
"vedi Stefania, stasera ho intenzione di trasformare il nostro schiavetto in
una bella ragazza, ma non possiamo mettere le calze con tutti quei peli"
Marco non capiva ma quando vide Giulia estrarre il pentolino della ceretta
la luce spunto improvvisamente.
Stefania si alzò felice battendo le mani e si preparò ad aiutare l'amica.
Innanzitutto sfoltirono i peli delle gambe delle forbici, poi passarono ad
applicare la cera. Come certo saprete questa non è una procedura indolore,
anzi, e alla fine gli occhi di marco erano lucidi per le lacrime che non
riusciva a trattenere.
Marco venne depilato completamente, con il rasoio, sul petto e sotto le
ascelle; rimasero solamente i peli intorno al cazzo.
"guardati allo specchio schiavo, hai visto come sei bello? D'ora in poi
dovrai essere sempre perfettamente depilato" ordinò Giulia
"bene Madame" disse marco quasi automaticamente, le cose stavano andando un
po' troppo in fretta anche per lui.
"ora passiamo ai vestiti" disse giulia estraendo calze, reggicalze,una gonna
plissettata a mezza coscia e una camicetta.
Le mutande, per quanto femminili, erano abbastanza robuste per contenere la
dotazione dello schiavo.
Giulia estrasse anche un reggiseno imbottito, da indossare sotto la
camicetta trasparente, ed un parrucca bionda.
"prima di indossare la parrucca dobbiamo però truccarti, stai molto attento
perché ti capiterà di doverti preparare così da solo." Avvertì Giulia.
La comitiva si trasferì in bagno ed in breve la "ragazza" fu pronta, l'
effetto complessivo non era male, specie di notte.
IL tutto fu completato da scarpe con il tacco alto, molto sexy, e da una
borsetta abbinata.
"Guarda che per tutte queste cose ho lasciato il conto da pagare presso una
boutique del centro, domani andremo a saldare il tutto. Manca solo la voce,
prova a fare una voce femminile."
Marco si esercitò per alcuni minuti fino ad ottenere un risultato passabile.
"bene, cerca di parlare poco e non se ne a accorgerà nessuno" Marco non
aveva capito questa frase, o meglio l'aveva capita ma non osava pensare che
fosse vera.
"Allora" esclamò allegramente Giulia, "andiamo a bere qualcosa?"
"Si, Si " saltava felice Stefania mentre il cuore di marco si riempiva di
spavento.
I tre salirono in macchina, Marco dietro, e si diressero verso il centro.
"Allora Leccapiedi, stiamo andando in un noto locale del centro, lì tre
belle fighe come noi non passeranno certo inosservate e faremo delle
conoscenze. Tu, prima della fine della serata, dovrai imboscarti sui
divanetti con qualcuno. Se si accorgono che non sei una donna non so cosa
potrebbe succedere quindi ti conviene non farti toccare nelle parti basse.
Nella borsa ci sono dei preservativi, me ne devi portare almeno tre pieni di
sborra e bada che non sia la tua o ti caverò la pelle a frustate, hai
capito?"
"Si Ma- madame" rispose tremante Marco, anche se la testa gli girava e non
capiva esattamente cosa fare.
Le tre ragazze entrarono in uno dei più noti discopub del centro, a quell'
ora del venerdì sera chiaramente affollatissimo.
Ad un tavolo sedevano tre ragazzi tra i 25 e i 30 anni i quali non persero
tempo ed invitarono il gruppetto ad unirsi a loro, Giulia naturalmente
accettò di buon grado.
Marco fu presentato come Annalaura, un'amica brasiliana di Giulia che non
conosceva bene l'italiano (del resto si sa, il Brasile è la patria dei
transessuali).
La discussione procedette in maniera garbata, i tre ragazzi erano molto
simpatici, anche se comunque era praticamente Giulia che parlava per tutti.
Ad un certo punto Giulia esclamò: "Perché non ci portate a ballare?"
I tre ragazzi non se lo fecero ripetere così si formarono le tre coppie e
tutti andarono in pista.
Marco, o meglio Annalaura, era capitata con Antonio, un giovane carrozziere
di origine meridionale. I balli moderni, si sa, non permettono il contatto
fisico e di questo marco era molto contento in quanto era in continua lotta
con la sua erezione per la paura di essere scoperto.
Durante il ballo Giulia, passando vicino a Marco, gli diede un pizzicotto e
questo gli fece capire che quello era il momento di agire; del resto aveva
tre preservativi da riempire prima di sera.
Annalaura trascino Antonio sui divanetti alludendo ad un'improbabile
stanchezza e Antonio, capita l'antifona, appoggiò subito una mano sulla
coscia della "ragazza".
Marco, dopo un attimo di esitazione, si buttò su Antonio baciandolo con la
lingua ma tenendo le gambe ben accavallate per non impedire alle mani di
lui, sempre più audaci, di scoprire la "sorpresa".
IL primo bacio di marco con un uomo non fu traumatico, Antonio era bene
rasato e a pensarci bene il tutto non era diverso dal baciare una donna.
Antonio rimase per un attimo esterrefatto ma, piacevolmente sorpreso, si
dedico a baciare e palpare questa ragazza così silenziosa ma divenuta
improvvisamente così audace.
Marco cominciò a tastare il pacco di Antonio e lo senti duro e voglioso,
cosa che lo inorgoglì non poco.
"Andiamo di là" disse Marco trascinando Antonio per una mano verso i separè.
Nel locale erano disposti alcuni divanetti protetti da separè in quanto il
locale, in parte equivoco, si prestava anche ad incontri particolari ed
offriva un servizio di intrattenitrici.
Appena seduti marco cominciò a sbottonare la patta di Antonio estraendo un
arnese niente male "Posso succhiare?" chiese simulando un accento straniero.
"certo, me lo chiedi anche?" rispose Antonio.
Marco, infilato un preservativo, si gettò sul cazzo svettante lappandolo
completamente. Paradossalmente un uomo è più bravo di una donna in queste
operazioni, Marco conosceva perfettamente quali sono i punti che provocano
piacere e come doveva essere portata avanti la cosa; gli bastò fare tutte
quelle cose che in passato erano state fatte a lui.
Lo schiavo infilò una mano nei pantaloni di Antonio per accarezzargli le
palle, un dito contemporaneamente era arrivato fino all'ano e alla parte di
pelle tra l'ano e lo scroto; quella è una parte molto sensibile per l'uomo e
marco lo sapeva bene.
Ad un certo punto, oltre ad ingoiare quasi per intero l'asta e a
risucchiarla per bene al momento di alzare la testa, Marco insinuò un dito
nell'ano spingendo dolcemente; Antonio cercò di fermarlo ma marco continuò
imperterrito e ben presto il piacere si impossessò del ragazzo fino a
produrre un'esplosione di sperma nel preservativo.
Quando marco rialzò la testa si vide davanti Giulia e Stefania, che lo
guardavano soddisfatte, e i due ragazzi che invece li guardavano allibiti.
"Vedete ragazzi, una cosa che non vi ho detto di Annalaura è che è
ninfomane: le basta una serata giusta, un po' di alcool e non si contiene
più" spiegò Giulia " Fossi in voi io ne approfitterei finchè dura".
Questa parole rimasero come sospese a mezz'aria finchè Luciano, uno dei due
ragazzi, si sbottonò la patta ed estrasse l'arnese porgendolo a Marco,
subito seguito dal compagno.
"Puoi fare anche senza preservativo Annalaura, sono amici" disse Giulia "
noi intanto ci mettiamo qui all'entrata del separè in modo che nessuno vi
disturbi".
Marco afferò allora i due cazzi e cominciò a spompinarli osservato da
Antonio, il cui uccello si stava rizzando nuovamente.
Marco adottò la stessa tecnica di prima: con le due mani accarezzava le
palle e l'ano dei ragazzi e con la bocca si alternava tra le due aste
inghiottendole fino al limite del soffocamento.
Ben presto Luciano venne ma Marco, sentendo un gorgoglio nelle palle, si
affrettò ad ingoiare l'asta in modo da bersi tutto ed evitare così di
sporcarsi.
Un fiotto denso e copioso invase la gola di Marco che inghiottì tutto
velocemente, senza pensarci.
IL ragazzo stava per rifare la stessa cosa con Franco, anch'egli sul punto
di venire, ma un cenno negativo di Giulia glielo impedì così la sborra finì
tutta sul viso, sui capelli e sulla camicetta di Marco rovinando il trucco
ed il vestito.
Man mano che essa colava verso il basso Marco cercava di ripulirsi con la
lingua, ma sapeva che la vista di una troia con la faccia gocciolante sborra
è sicuramente molto eccitante per tutti.
Marco completò la sua opera ripulendo per bene gli arnesi dei tre, anche di
Antonio che intanto si era tolto il preservativo, ed arrivò fino a
riabbottonare i pantaloni dei ragazzi.
"Servizio completo" disse con un sorriso allusivo e troiesco.
"Bene ragazzi, per stasera basta, lasciateci sole ora" disse Giulia
allontanando così i tre uomini, svuotati e soddisfatti.
"Allora Leccapiedi, ti è piaciuto? Com'è stato il tuo battesimo del fuoco?
Puoi rispondere sinceramente"
"Si Madame, mi è piaciuto moltissimo, succhierei i cazzi di tutti gli uomini
del locale se me li portate qua. Mi è piaciuto soprattutto il senso di
potere che avevo su di loro, ero io a condurre e loro erano in mia completa
balia"
"Già, hai capito allora come è facile comandare gli uomini? Non pensate che
a svuotarvi le palle."
"ha ragione madame"
"Allora Annalaura a questo punto possiamo fare due cose: io ti avevo chiesto
tre preservativi pieni e tu me ne hai portato solo uno ma ho visto che
comunque hai fatto venire altri due uomini, quindi mi ritengo soddisfatta e
a casa avrai il tuo premio.
In alternativa, se vuoi un regalo maggiore, puoi ancora cercare di portarmi
gli altri due." Disse Giulia mettendo Marco davanti ad una scelta.
"Madame, come le ho detto mi eccita moltissimo succhiare cazzi quindi scelgo
di sicuro la seconda ipotesi."
"bene, allora andiamo in bagno e diamoci una ripulita" Le tre ragazze
andarono al bagno delle signore e Giulia e Stefania aiutarono Marco a
ripulirsi e rifarsi alla meglio il trucco.
"Allora, ora noi ce ne andiamo a casa tua e ti aspettiamo là, tu devi farti
dare un passaggio da una macchina con due ragazzi dentro promettendo un
pompino per il disturbo. Fatti lasciare in quel parcheggio a circa un km da
casa tua per evitare problemi, hai ben capito?"
"Si madame"
Le due ragazze si allontanarono e anche Marco usci dal locale, alcuni minuti
dopo, avviandosi lungo la strada.
Subito un'auto con a bordo tre ragazzi accostò
"Ehi, hai bisogno di un passaggio?" Marco guardò dentro e vide che ci
sarebbero stati tre cazzi da soddisfare ma, si sa, meglio in più che in
meno.
"Io straniera, potete aiutare me? se fate io molto riconoscente" disse marco
simulando una voca alterata dall'alcool.
"certo bella, Sali. Dove devi andare?" Marco diede l'indirizzo del
parcheggio.
"Cosa intendi per riconoscente?" disse il ragazzo dietro, seduto a fianco di
Marco.
"Tu cosa volere? Io piacere te?"
"beh certo, non sei male" disse il ragazzo mettendo una mano sulla coscia
dello schiavo.
"va bene se io succhiare voi?"
"Accidenti!! Certo, vuoi cominciare subito? Ma non è che sei una puttana?
Guarda che soldi non te ne diamo"
"No, no, tutto gratis, solo passaggio" Disse Marco estraendo un preservativo
e sbottonando la patta del ragazzo.
I due occupanti dei sedili anteriori osservavano la scena stupiti e felici,
pregustando già il loro turno.
Marco procedette con la stessa tecnica già sperimentata ed in breve, prima
dell'arrivo al parcheggio, il primo cliente era servito.
"questo tenere io, collezione" spiegò Marco annodando il preservativo e
infilandolo in borsetta.
"Accidenti che troia ragazzi, questa non dovete perdervela" e subito il
pilota, parcheggiata la macchina si fiondò sul sedile dietro.
Marco procedette nello stesso modo ma penso di aggiungere un tocco di
classe: si era ricordato che a lui, come a molti uomini, piace usare il
turpiloquio durante il sesso.
"Si io troia, molto troia, tu chiama me troia" disse e subito il ragazzo
cominciò ad offenderlo in tutti i modi ma questo non fece che accelerare le
cose.
IL terzo ragazzo scese ma disse " io voglio farlo in piedi" e si mise
davanti alla portiera con l'arnese già pronto all'uso.
Marco allora ripete l'operazione seduto sul sedile, con le gambe fuori.
Questo ragazzo era molto più deciso e accompagnava la testa dello schiavo
con la mano, dando lui il ritmo e spingendolo giù quasi finchè le labbra di
marco non affondavano nei peli pubici.
Anch'egli venne copiosamente e anche questo profilattico finì nella
collezione di Marco.
"Allora troietta, ti sei divertita? Noi siamo disponibili quando vuoi" Marco
scese dalla macchina, si ricompose e si fece dare il numero di telefono di
uno dei tre, per chissà quali usi futuri.
"grazie, ciao, ciao" disse poi allontanandosi sculettando sui tacchi alti.
Durante il percorso una macchina avvicinò la biondona ed il vetro si abbassò
rivelando un uomo sulla sessantina.
"Quanto?" disse semplicemente
marco rimase come folgorato ma capì immediatamente, una tentazione lo sfiorò
per un attimo ma poi la devozione per la sua padrona ebbe la meglio.
"No, finito stasera, dispiace" rispose.
L'auto si allontanò rombando ma Marco ripensò a quella scena per tutto il
tragitto, ripensando a quello che poteva essere per lui un lavoro di sicura
soddisfazione.
In breve tempo raggiunse la villetta ed entrò, trovando le due padrone sul
divano che chiacchieravano piacevolmente.
"allora troietta com'è andata? Quanti te ne sei fatta stasera?" chiese
Giulia
"Tre Madame"
"bene, ora va in bagno, spogliati e ripulisciti completamente poi vieni e
raccontaci tutto."
Marco andò in bagno, si struccò e si lavò sommariamente poi, completamente
nudo, si recò a quattro zampe in sala portando i tre preservativi con i
denti.
Lo schiavo si sedette sul tappeto e raccontò alle padrone la serata senza
omettere niente, negli occhi di Stefania si leggeva la sorpresa mentre in
quelli di Giulia la soddisfazione.
"Bravissimo, stai facendo enormi progressi e meriti un premio. Le cose ci
stanno comunque un po' sfuggendo di mano ma troveremo il modo di fare le
cose con ordine.
Intanto dammi il numero di quei tre, potrebbe venirci utile.
Ora però tocca un po' a noi essere soddisfatte, tu brutta troia ti sei
concessa a tutti tranne che alle tue padrone." Così dicendo Giulia apri le
gambe e alzò l'orlo della vestaglia che portava, sotto era nuda e la figa
apparve lucente ed invitante; Marco vi si gettò felice.
Mentre leccava sentiva che sopra di lui stava succedendo qualcosa, le due
ragazze si stavano muovendo e ben presto un dito venne a fargli compagnia
nella figa di Giulia; egli capì subito che quello era il dito di Stefania
che le stava toccando il clitoride: le due ragazze stavano facendo l'amore.
"Basta così, ora andiamo in camera da letto" interruppe Giulia e, prendendo
marco per il cazzo dolorosamente eretto, lo trascinò verso il letto.
"Tu sdraiati. Stefania che ne dici, ce la facciamo questa cavalcata?" Chiese
Giulia.
"Volentieri, vediamo se abbiamo uno stallone o solo una cavalla da monta"
Giulia si impalò sul cazzo svettante di Marco e Stefania si mise a
cavalcioni sulla sua bocca, offrendogli libero accesso a figa ed ano.
Cominciò una cavalcata furiosa con marco, all'estasi della felicità, che
contemporaneamente cercava di infilare Giulia per bene e lappare Stefy e le
due ragazze, ai piani superiori, che si baciavano e leccavano i seni.
Marco, in breve tempo, senti l'impellente bisogno di venire e cercò di
comunicarlo alle padrone ma ne uscì solo un mugolio soffocato dalla figa di
Stefania.
"Che dici? Non si parla con la bocca piena" Rise la ragazza, ma Giulia aveva
capito e diede una dolorosa strizzata alle palle dello schiavo "Non osare
venire finchè non ti do il permesso, prima devi pensare a noi.
"Ora voglio provare anch'io quell'asta" disse Stefania così i tre cambiarno
posizione: Stefy si mise alla pecorina leccando la figa di Giulia
oscenamente aperta, mentre intanto Marco la scopava da dietro.
Ben presto entrambe le ragazze vennero e rallentarono il ritmo, lasciando
solo il povero ragazzo sbavante dalla voglia.
"Che dici Giulia, lo lasciamo venire? Stasera è stato molto bravo e io
prendo la pillola" chiese Stefania. Giulia ci pensò un attimo poi rispose:
"Come vuoi, la figa è tua, se vuoi insozzarla con la sua lordura--"
Marco allora ebbe il permesso di continuare e ben presto inondò la figa di
Stefania con un fiume di sborra repressa ed ottenne un fortissimo orgasmo
accelerato da tutte le sensazioni provate quella sera, finendo poi per l'
accasciarsi sulla schiena della ragazza.
Giulia capì la situazione così concesse qualche minuto allo schiavo per
riprendersi.
"Allora schiavo, hai visto che razza di premi si ottengono quando ci si
comporta bene? Ora ripulisci la tua nuova padrona e ringraziala per l'onore
che ti ha concesso." Ordinò Giulia
Marco, comunque ancora eccitato, si gettò sulla figa di Stefania leccando e
succhiando tutto fino a ripulirla completamente; successivamente si spostò
verso i piedi che cominciò a leccare e baciare ringraziando umilmente
Stefania.
"va bene schiavo, ora basta, devo andare in bagno" lo fermò Stefania.
"hai sentito Leccapiedi? La tua padrona vuole andare in bagno e tu la
vorresti fare andare da sola, con i piedi nudi sul pavimento?" disse Giulia
e Marco, capendo al volo, si mise a quattro zampe attendendo che Stefania lo
cavalcasse.
Lei rimase un attimo interdetta poi, con un sorriso, provò a sistemarsi
sulla schiena del ragazzo.
Marco si avviò in direzione del bagno con piacere, il peso non era certo
grande e quella figa aperta e bagnata sulla schiena nuda era terribilmente
eccitante.
Giulia li seguì fino alla porta "fai pure quello che devi fare Stefy, lui è
un oggetto, un elettrodomestico della casa."
Così Stefania si mise a cavalcioni sul water orinando copiosamente, giunta
alla fine cercò la carta igienica ma giulia la fermò:
"Aspetta Stefania, e tu schiavo non pensi che il minimo che tu possa fare
sia ripulirla per ringraziarla di quello che ha fatto?"
Marco non ebbe esitazioni, si aspettava questo passo, così si lanciò sulla
figa di Stefania nettandola velocemente da tutte le gocce di urina rimasta.
Anche Stefania era rimasta allibita, anche per lei le cose andavano
velocemente come per marco ma si lascio fare; ormai aveva deciso anche lei
di affidarsi completamente a Giulia, a non contraddirla, visto che quella
sera era stata una delle più belle della sua vita.
"Va bene, ora devo pisciare anch'io poi possiamo andare a letto" disse
Giulia e a marco fu concesso di ripulire anche lei.
"Tu vai in cortile, a quattrozampe, e piscia come un cane, poi raggiungici
in camera da letto" e marco scodinzolò felice in giardino dove, raggiunto il
primo albero, alzò la gamba destra liberandosi dell'urina a lungo
trattenuta, poi raggiunse le signore in camera.
"Noi dormiremo sul letto, tu puoi accoccolarti sul tappeto, da bravo
cagnolino, prendi pure una coperta" dispose Giulia.
"Domattina, quando ci svegliamo, vogliamo la colazione a letto"
I tre andarono a dormire ma subito marco sentì rumori di baci e risatine e
capì che le sue padrone si stavano coccolando ancora ma si addormentò felice
per tutto quello che gli era successo e sicuro di avere fatto la scelta
giusta.
Capitolo 4 Il club
La mattina dopo marco si svegliò di buon'ora, si lavò e si recò in cucina a
rimettere a posto i resti della sera prima. Compì questi gesti sempre nudo,
con il membro perennemente eretto, condizione che ormai gli sembrava
naturale.
Verso le 9.30 cominciò a preparare la colazione e, percepito un certo
movimento in camera da letto, vi si recò con il vassoio in mano.
"Buongiorno Madame, la colazione è pronta" annunciò
Le due donne, così di primo mattino, erano di una bellezza sfolgorante: i
capelli sparsi sul cuscino, il viso ancora assonnato, inoltre non
indossavano nulla e Marco si sentiva orgoglioso delle sue padrone.
"Ciao schiavetto, oggi è proprio una bella giornata" comunicò Giulia la
quale, consumata la colazione, disse "portami in bagno"
Marco capì che il rituale del trasporto in bagno a quattrozampe poteva
diventare un'abitudine e la cosa non gli dispiaceva. Arrivati in bagno
subito Giulia urinò facendosi pulire da Marco come la sera prima.
"Ora ti insegno come devi servire la tua padrona in bagno" disse e gli fece
vedere come lavarla, spogliarla e pettinarla.
"pian piano imparerai tutto sulle donne, dal trucco all'abbigliamento, sia
per un tuo uso personale che per servire le tue padrone. Ora vai a svegliare
Stefania."
Marco si recò di nuovo in camera da letto e svegliò dolcemente la ragazza
che nel frattempo si era riaddormentata poi si mise a carponi pronto a
portarla in bagno.
Stefania vi salì controvoglia e si fece trasportare quasi di peso e, una
volta sul water, decise di pulirsi da sola.
Quando marco si offrì di aiutarla a prepararsi inizialmente la ragazza si
stupì ma poi trovo la cosa comoda e piacevole ripetendo a se stessa di
considerare Marco semplicemente come un elettrodomestico, qualcosa di
automatico.
"bene schiavo, stamattina come ti ho detto dobbiamo andare a pagare gli
acquisti che ieri ho fatto per te, inoltre hai bisogno di altre cose.
Vestiti come ieri, voglio vedere se sei in grado di farlo da solo"
Marco rimase interdetto per un attimo, in pratica gli si stava chiedendo di
andare in centro vestito come una puttana, in pieno giorno, ma il pensiero
delle sorprese che certamente lo avrebbero aspettato gli fecero perdere ogni
dubbio così si recò in bagno per la preparazione.
Lo schiavo si ricordò quasi tutto tranne una parte del trucco che dovette
essere aggiustato dalle ragazze.
"Per questo meriti una piccola punizione, non è grave ma è un'occasione per
fare vedere a Stefania come si fa. Ricordami di farlo al nostro rientro o i
supplizi sarano molto peggiori" stabilì Giulia poi il terzetto si avviò all'
auto.
Le tre ragazze si recarono in centro, Stefania e Giulia vestite normalmente
mentre Marco in modo forse troppo sexy per un sabato mattina.
Una volta parcheggiata la macchina Giulia fece scendere marco dicendogli
"ora fammi vedere come cammini, devi farlo da troia, sculettando"
Marco fece del suo meglio e questo attirò chiaramente su di lui l'attenzione
di tutti.
Arrivarono finalmente al negozio, una esclusiva boutique femminile.
"Bentornata, allora sono andati bene i vestiti di ieri?" salutò la commessa
"Direi di si, comunque abbiamo qui la modella e possiamo fare qualche prova,
ha bisogno di altro"
La commessa squadrò marco e con un cenno disse "Certamente, accomodiamoci di
là"
Nel retrobottega le cose cambiavano, oltre ad un'esposizione di vestiti
molto più sexy dell'esterno c'era una vera e propria collezione di
giocattoli sessuali e marco capì di essere capitato in una sorta di sexy
shop convenzionato con il famoso club.
"Come vede i vestiti sono andati benissimo, anzi ieri sono stati ampiamente
collaudati" disse Giulia ridendo e indicando le macchie di sborra sulla
camicetta.
"Certo, certo. Beh, vediamo cosa possiamo trovare per questo schiavetto.
Come lo devo chiamare?"
chiese la commessa.
"ha vari nomi, in questa veste è un trans brasiliano di nome Annalaura,
oppure può essere chiamato leccapiedi o semplicemente schiavo." Rispose
Giulia.
"bene Leccapiedi, spogliati" ordinò la commessa
Marco si spogliò velocemente senza trattenere alcun abito, timoroso comunque
del fatto che sempre più persone erano a conoscenza del suo segreto.
"Come è messo dietro?" chiese la commessa mettendo mano ad alcuni falli di
plastica.
"Ancora vergine ma non per molto, ne prendiamo due, uno piccolo con il fermo
e uno grande" disse Giulia scegliendo due falli.
Successivamente si passò ai vestiti, gli fecero provare di tutto facendolo
sfilare in passerella, tra i commenti esperti delle tre ragazze.
Alla fine vennero scelti tre completi molto sexy, uno con la gonna lunga con
uno spacco vertiginoso e due minigonne, più un paio di stivali, oltre
naturalmente ad un altro reggiseno imbottito con i seni molto più grandi e
un paio di occhiali da segretaria tuttofare.
Il conto fu abbastanza salato ma Marco senza fiatare.
Prima di uscire gli fu fatto indossare uno dei completi nuovi: Stivali neri,
calze nere, minigonna nera e una giacchetta chiusa con sotto il reggiseno da
maggiorata, più quegli occhialini sexy.
"Ecco pronta la nostra troia tettona" annunciò Giulia tra gli applausi di
tutti una volta che marco fu pronto.
"Ah dimenticavo, avevo promesso al padrone del locale di fargli provare lo
schiavetto, Marco vuoi seguire la signora mentre noi prendiamo il caffè?
Attento a non sporcare i vestiti nuovi però"
Marco seguì la commessa che lo portò in un ufficio dove un uomo, sulla
sessantina e con una pancia prominente, alzò gli occhi dai conti che stava
facendo.
"Così questo è uno dei nuovi aspiranti del club eh? Vediamo subito" disse
sbottonandosi la patta.
Marco si insinuò sotto la scrivania e, mentre il boss continuava
imperterrito il proprio lavoro, si comportò come la classica segretaria dei
film.
Il pene era flaccido e disgustoso ma Marco stette attento ad inghiottirlo
sempre completamente per non fare sfuggire nessuna goccia al momento dell'
eiaculazione, che comunque non fu molto copiosa.
"Si, bene, hai bisogno ancora di qualche ritocco ma non sei affatto male"
concesse l'anziano voglioso "ora raggiungi la tua padrona"
marco si allontanò in silenzio fino alla stanza d'ingresso dove le ragazze
stavano chiacchierando piacevolmente.
"hai finito allora? Andiamo su" disse Giulia "ora andiamo al club dove vi
presenterò alcune persone, è un posto molto bello e se ci impegniamo tutti
dovremmo riuscire ad entrarci."
Il viaggio fu abbastanza breve e si concluse in una zona periferica, presso
l'entrata di un capannone la cui porta era molto robusta e munita di
spioncino.
Giulia bussò e, all'apertura dello spioncino, si annunciò come amica di Lady
Elizabeth, al che la porta si aprì.
All'interno il posto si presentava in maniera molto diversa, era arredato
lussuosamente e molti divani erano posti lungo le pareti.
Uomini nudi o con vestiti femminili si muovevano tra le varie porte
svolgendo compiti presumibilmente di servizio.
Una ragazza bionda, con i capelli oltre le spalle, si fece avanti salutando.
"Ciao Giulia, allora sei riuscita a passare. Mi fa piacere." Era vestita in
pelle con un completino che era l'equivalente di un costume intero da donna
molto sgambato e scollato; il tipico abbigliamento da padrona.
"ragazzi, questa è Elisabetta, Lady Elizabeth. L'ho conosciuta da poco e,
con il suo aiuto, spero di riuscire ad entrare ad entrare nel club.
Elizabeth, questa è Stefania, la mia assistente, e questo è Marco, il mio
schiavo. In queste condizioni si chiama Annalaura, oppure Leccapiedi, come
preferisci."
"Ah bene, allora questo sarà il nostro nuovo schiavetto, bene. Fammi
controllare un attimo Elizabeth inserì una mano sotto la gonna di Marco
rilevando la presenza delle mutande.
"deve toglierle, tutti gli schiavi devono avere libero accesso al cazzo,
inoltre deve indossare il collare, per non confonderlo con una padrona"
disse Elizabeth
"Certo, faremo di più. Annalaura, togli anche la gonna ed indossa il
collare" Marco tolse gonna e mutande rimanendo con calze, reggicalze,
stivali e camicetta, più un cazzone duro e svettante; indossò anche il
collare canino che lo identificava inequivocabilmente come schiavo.
"venite" disse Elisabetta " Visto che ci siete tutti e tre vi faccio
visitare il club e ve ne spiego le regole"
"Questo è un club dove si pratica e si incoraggia la cultura Sadomaso,
principalmente è composto da padrone donne e schiavi uomini ma vale anche il
contrario.
Per poter entrare ogni padrona deve portare almeno un nuovo schiavo e
superare determinate prove di ingresso. Questa che vedete è l'anticamera,
qui si fa la registrazione e a destra ci sono gli spogliatoi, uno per i
padroni e uno per gli schiavi. Di qua si entra nel club vero e proprio"
La sala dopo era arredata come una piccola discoteca, c'era un bar, una
pista con luci e numerosi divanetti.
"Questa è la pista principale, qui ci divertiamo, balliamo e in pista
vengono tenute le manifestazioni principali e i giochi con gli schiavi.
Abbiamo una sorta di economia interna: ogni padrona può guadagnare e
spendere crediti al fine di migliorare la propria posizione sociale all'
interno del club.
I crediti possono essere guadagnati in vari modi: vendendo gli schiavi,
infatti si tengono regolarmente aste in cui i padroni si scambiano gli
schiavi, questo anche per far avvicinare gli schiavi al padrone loro più
adatto.
Molte padrone hanno messo su dei veri e propri allevamenti di schiavi per
poi rivenderli, naturalmente non tutti superano la selezione iniziale, anche
solo per problemi di sovraffollamento.
Un altro modo per guadagnare crediti è partecipare alle olimpiadi degli
schiavi, che periodicamente organizziamo: sono gare molto spettacolari,
organizzate in varie discipline. Gli schiavi atleti sono molto apprezzati e
saperli allenare bene è un'arte.
Gli schiavi possono anche essere prestati, o meglio affittati alle altre
padrone, ma questo capita più di rado.
Il modo estremo per racimolare qualcosa consiste nel fare prostituire la
padrona: è capitato che padrone schiacciate dai debiti, per non essere
scacciate dal club, decidessero di diventare esse stesse delle schiave per
un tempo più o meno lungo; naturalmente questa è la soluzione più umiliante.
Naturalmente questi sono crediti assolutamente virtuali, è assolutamente
vietato scambiarseli con del denaro vero.
C'è anche una tassa annuale, in crediti, per stimolare i soci a fare
qualcosa per guadagnare e rendere così il tutto più attivo."
"Si ma, scusa la domanda, come si finanzia il club?" chiese Giulia
"In vari modi: abbiamo un sexy shop interno, abbiamo un sito internet con
numerosi iscritti paganti, poi ogni schiavo deve pagare una retta annuale e
riceviamo anche numerose donazioni da ex-schiavi. C'è anche un bordello
interno dove alcuni schiavi sono sempre a disposizione e anche alcune
padrone volontarie: non immaginate quanto la gente sia disposta a spendere
per farsi dominare da una vera padrona o avere a disposizione un vero
schiavo o schiava. Naturalmente anche queste prestazioni fanno guadagnare
crediti."
La visita proseguì nella sala dopo, la palestra. Era arredata come una
tipica palestra, con numerosi attrezzi ginnici alle pareti, ma era fornita
anche di strani oggetti, molti dei quali recanti strane appendici dalle
forme di peni umani.
In palestra numerosi schiavi nudi si stavano allenando sulle varie macchine,
ubbidendo agli ordini di padrone vestite di pelle e calze di nylon.
"Abbiamo molte discipline e, per ogni edizione, solo alcune vengono
selezionate. Tra poco ci sarà l'edizione invernale e vi consiglio di
partecipare, sono aperte anche agli aspiranti e un buon piazzamento è un'
ottima presentazione.
Come gare conoscete già l'adorazione dei piedi: è la classica gara per
novizi che serve semplicemente a sciogliere lo schiavo e a misurare la sua
adorazione.
Poi c'è il salto in largo" disse passando di fianco ad una panca dotata di
diversi falli di dimensioni crescenti " lo schiavo, con le mani legate, se
li deve infilare tutti nell'ano usando solo la saliva come lubrificante,
vince chi completa il percorso nel tempo più breve.
C'è la corsa degli schiavi, semplice o con il carro: nella prima gli
schiavi, con sella e briglie e coda posticcia, corrono a quattro zampe con
la padrona sulla schiena, nel secondo caso tirano un piccolo carro.
Ci sono anche altre discipline, indoor o outdoor, ma le vedrete
successivamente. Tra una disciplina e l'altra abbiamo anche numeri di
intrattenimento molto belli a cui partecipano di solito gli schiavi
fisicamente meno dotati."
"Oltre alla palestra, al piano di sopra, abbiamo gli uffici e delle
stanzette private che è possibile affittare per dare feste private e per
allenare lo schiavo in pace se non si possiede un locale adatto.
Naturalmente il club è anche divertimento, ogni weekend ci si ritrova, si
fanno conoscenze e tanto sesso. Saliamo pure, se volete"
Al piano superiore c'era un corridoio dove a destra, spiegò Elisabetta, c'
erano le stanze in affitto, mentre a sinistra c'erano gli uffici.
I tre andarono a sinistra ed entrarono in una sala arredata come un normale
ufficio ma dove impiegati ed impiegate si aggiravano nudi, o vestiti solo di
alcuni ornamenti, tra le scrivanie.
"Questi sono i nostri impiegati, regolarmente assunti. Sono in realtà
schiavi del club e il loro grado è rappresentato dai vestiti che portano,
più in alto si è più si è coperti.
Quella è la responsabile amministrativa, schiava anche lei." Disse
Elisabetta indicando una signora di mezza età ancora molto piacente vestita
con minigonna e tacchi a spillo molto provocanti.
"La forma fisica è molto consigliata, soprattutto per gli schiavi che devono
avere un bel fisico; la palestra è infatti sempre aperta a tutti. Ora
andiamo a conoscere la nostra regina, la padrona assoluta, Queen Victoria. E
' lei che decide l'ammissione di ogni aspirante; quando entriamo noi ci
inginocchiamo semplicemente mentre Leccapiedi deve strisciare fino a lei e
leccarle gli stivali"
Bussarono all'ultima porta, quella con l'ufficio del direttore. "Avanti"
rispose burbera una voce femminile.
All'interno, dietro ad una elegante scrivania, sedeva una donna di mezz'età,
in sovrappeso ma ancora abbastanza in forma. Vestiva un completo di pelle
molto elaborato che lasciva un'ampia scollatura sull'abbondante seno.
Appena entrate le tre padrone si inginocchiarono e Marco fu spinto a terra
da Giulia ed Elisabetta.
"maestà, questa è l'aspirante di cui le parlavo con la sua assistente ed il
suo schiavo" presento Elisabetta.
Vittoria li squadrò in silenzio poi fece un impercettibile cenno della mano,
Elisabetta colpì Marco nel sedere facendogli capire che era il momento così
lo schiavo strisciò sulla pancia fino alla scrivania incuneandosi sotto dove
si mise a leccare gli stivali di pelle della regina.
"Allora tu vorresti entrare nel nostro club, sai che ci sono molte aspiranti
e che è un grande onore quello che ci chiedi" disse rivolgendosi e Giulia.
"LO so maestà ma spero di meritarlo, sto allenando il mio schiavo duramente
e a tappe forzate per superare la selezione."
"bene, vedremo. Schiavo alzati" ordinò la regina.
Marco si alzò e Vittoria esaminò il cazzo lungo e duro del ragazzo "non sei
messo male ma sai bene che potrei farti perdere questa erezione in un
secondo se volessi. Ora voltati"
Marco si volse e si chinò in avanti, Vittoria si inumidì un dito e cercò di
inserirlo nell'ano.
"è ancora vergine?" chiese
"Si maestà" rispose Giulia "ma ancora per poco, conto di procedere
addirittura stasera"
"bene perché sai che non è assolutamente accettabile una cosa del genere.
Ok, potete andare, ci vedremo alle selezioni."
Le tre si allontanarono camminando all'indietro e Marco strisciò fuori dalla
stanza.
"Bravi" si complimentò Elisabetta " sembrate avere fatto colpo. Che ne dite
di mangiare qualcosa? Ho dimenticato di farvi conoscere la sala mensa."
Il gruppetto scese le scale e si avviò presso una porta laterale che rivelò
quella che sembrava una normale mensa self-service.
"Qui è dove il personale può mangiare, ci sono anche delle salette riservate
più eleganti per gli ospiti importanti."
Le tre padrone presero un vassoio e si misero in fila, marco invece fu fatto
infilare in una specie di tunnel che correva a fianco della ringhiera delle
padrone. Anch'egli prese un vassoio e gli furono date due ciotole; il
vassoio poteva essere appoggiato su due scanalature poste ai lati del
tunnel.
Arrivato alla fine c'erano due leve da azionare con la bocca: acqua e cibo.
Facendolo usci rispettivamente acqua pura e una specie di poltiglia marrone
al vago profumo di carne.
"Ecco, per gli schiavi è previsto una specie di omogeneizzato contenente
comunque tutte le sostanze nutritive necessarie; non escludo che a volte
però, se una padrona passa per la cucina, non si diverta ad insaporirlo
personalmente, non so se mi spiego." Rise Elisabetta
Si avvicinarono ad un tavolo e Marco si accoccolò a terra, come aveva visto
fare da altri schiavi, mangiando solo con la bocca e lappando l'acqua.
"Allora cosa ve ne pare?" chiese Elisabetta
"Mi sembra bello, mi piacerebbe proprio entrarci." Rispose Giulia e anche
Stefania annuiva.
"Poi ti spiegherò meglio, comunque ti consiglio già da ora di prepararti in
almeno una delle discipline olimpiche e prepara anche un piccolo numero di
intrattenimento, questo piace molto e soprattutto convince la giuria sulla
motivazione dello schiavo." Consigliò Elisabetta.
"Si, ci stavo già pensando" ammise Giulia.
"bene, allora io vi saluto" disse Elisabetta alla fine del pranzo " vi farò
sapere esattamente le modalità appena possibile, intanto allenatevi sulle
basi, ciao ragazze e ciao anche a te schiavetto" disse Elisabetta
accarezzando dolcemente marco.
"Allora Stefania, ti piace veramente? Vorresti entrarci e magari un giorno
diventare anche tu una padrona?"
"Si Giulia, al momento sono confusa ma felice, vorrei fare tutto ma mi rendo
conto di non essere in grado e preferisco affidarmi a te ma un giorno sarò
una brava padrona anch'io."
"E tu schiavo, ora che hai visto vuoi ancora servirmi? Puoi ritirarti se
vuoi"
"No madame, ora che ho visto tutte queste cose voglio imparare tutto e
subito, anzi sono molto eccitato come vede." Rispose Marco indicando il pene
dolorosamente eretto.
"va bene, andiamo a casa, dopo un po' di allenamento potrai rilassarti"
I tre rientrarono a casa felici.
"bene schivo, spogliati di quei vestiti, li devi conservare con cura;
preparaci un bagno caldo."
Marco, nudo come ormai gli era familiare, si recò in bagno riempiendo la
grande vasca con acqua calda e profumata.
Le due ragazze arrivarono successivamente, nude anch'esse, ed entrarono
insieme nella vasca, ridendo.
"schiavo, vai in salotto e pulisci le nostre scarpe, anche le tue; quando ti
chiamiamo torna qui" e le due ragazze cominciarono a scherzare e ad
amoreggiare nell'acqua.
Marco si avviò carponi in salotto e si accoccolò sul tappeto leccando
accuratamente gli stivali delle padrone.
Quando tutte e tre le calzature furono lucenti Marco venne richiamato.
"Prendi l'accappatoio ed asciugami" disse Giulia alzandosi dalla vasca, il
bel corpo ricoperto di schiuma.
Marco la avvolse in un accappatoio e fu felice di asciugarla e di godersi
così da vicino il suo bel corpo, poi fu la volta di Stefania, che marco
ormai adorava quasi come Giulia.
I tre si accomodarono in salotto.
"Allora schiavo, ora hai a disposizione gli adorabili piedini delle tue
padroncine, appena lavati e profumati, facci vedere cosa sai fare." Disse
Giulia accendendo la tv.
Marco si mise d'impegno in quello che ormai era il suo lavoro abituale e
leccò intensamente le estremità e le gambe delle ragazze, usava la massima
dolcezza possibile e soprattutto cercava di intensificare dentro di sé i
sentimenti di adorazione che provava arrivando a perdersi in una specie di
limbo.
"va bene, in questa disciplina vedo che ti stai allenando bene e stai
facendo progressi. Come hai sentito dovremo preparare qualcosa per la tua
selezione, mi consulterò poi con Stefania."
"Una cosa fondamentale però che devi perdere, come avrai capito, è la tua
verginità anale e io direi di procedere adesso, anche perché è una cosa che
deve andare per gradi" disse Giulia
"Mettiti carponi con il culo in alto, rivolto verso di me. Vedi Giulia il
culo, maschile o femminile, non è come la figa; ha una fondamentale
differenza che consiste nel fatto che non è dotato di lubrificazione propria
ma ha bisogno di un intervento esterno."
Così dicendo si inumidì abbondantemente il dito e cominciò a sondare il
posteriore dello schiavo.
"Inoltre è pensato come una valvola per fare uscire del materiale, non per
farlo entrare. Il segreto comunque sta nel non avere fretta."
Così dicendo il dito, appoggiato sullo sfintere del ragazzo, entrò
lentamente fino in fondo.
"Sei contento schiavo? Ti rendi conto di cosa sto facendo per te?"
"Si madame, molte grazie" Ringraziò Marco che non trovava comunque, per ora,
così spiacevole la cosa.
"Questa operazione serve per rendere completamente bisex il nostro
schiavetto, così che Annalaura potrà concedersi completamente ai suoi
clienti.
Vedi Stefy, il lubrificante è la cosa più importante." Così dicendo Giulia
porse il dito a Marco che si affrettò a leccarlo e bagnarlo più che potè.
"Come vedì ora il dito si muove abbastanza agilmente nel suo retto, e credo
che anche lui cominci a provare un po' di piacere, vero schiavo?"
"Si madame, non proprio piacere ma non fa male ancora"
"Certo, un dito ha una dimensione assolutamente inadeguata, proviamo con
qualcosa di più grosso. Schiavo vammi a prendere il fallo piccolo che
abbiamo comprato oggi e il lubrificante nella mia borsetta."
Marco si affrettò ad eseguire poi si rimise in posizione.
"Allora Stefania, ora lubrifico per bene questo "Anal plug" e come vedi, con
i prodotti giusti, è tutto più semplice" Il piccolo dildo entrò lentamente
nell'ano che Stefania aiutava a tenere dilatato mentre Giulia spingeva, fino
ad arrivare alla fine dove si bloccò grazie anche all'apposita base.
Giulia poi lo estrasse e lo reinserì più volte mimando un atto sessuale.
"Ecco, direi che possiamo affermare che il nostro schiavetto non è più
vergine di culo, anche se manca molto per arrivare ad un uso completo del
buco. Ci vuole un brindisi, Stefy vuoi andare a prendere dello spumante e
tre bicchieri?"
Stefania eseguì e riempì i tre bicchieri.
"Al culo di Leccapiedi" Gioirono le due ragazze mentre marco ascoltava in
silenzio.
"Anche tu ti meriti la tua parte di spumante, anzi la diamo direttamente al
festeggiato" disse Giulia versando lentamente il terzo bicchiere di spumante
nell'ano del ragazzo, accompagnando il tutto con il movimento del dildo che
si bagnò e fece penetrare così il liquido.
Lo spumante era freddo e questo provocò un brivido e un fremito nel ragazzo
ma ora, tra il vino e il lubrificante, il culo di marco era bagnatissimo e
il dildo scorreva perfettamente.
"Schiavo, visto che ti comporti bene ho pensato di concederti adesso il tuo
premio, puoi masturbarti mentre io e Stefania ci divertiamo con il tuo culo.
Raccogli tutto con il bicchiere" disse Giulia posando il calice vuoto nei
pressi di marco.
Egli fu spostato dal grembo di Giulia a quello di Stefania che provava anch'
essa la penetrazione con il piccolo fallo, intanto il ragazzo da sotto si
masturbava godendosi finalmente un po' di piacere, aumentato inoltre da
quello che le ragazze gli stavano facendo al piano di sopra.
Venne, come al solito abbastanza copiosamente, e riuscì ad indirizzare il
tutto verso il piccolo calice riempiendolo per più di metà.
"va bene, per ora. Come vedi Stefania non è difficile sverginare un uomo.
Quel fallo, come vedi, può essere spinto fino in fondo e vi rimane senza
problemi grazie alla base più larga. Spingilo fino in fondo perché
Leccapiedi lo dovrà indossare a lungo per abituare lo sfintere."
Marco potè così alzarsi con la nuova sensazione di un corpo estraneo nel
retto, provò a camminare e a muoversi e complessivamente non c'erano grossi
problemi.
"Lo indosserai fino a nuovo ordine" sentenziò Giulia. "Adesso andiamo a
prepararci, stasera abbiamo ospiti, tu leccapiedi esci a fare la spesa e
preparaci una bella cena per 3; prima però beviti la schifezza che hai
prodotto: d'ora in poi non ne dovrai mai sprecare una goccia."
Marco eseguì quasi automaticamente, del resto la sua sborra non proveniva
certo dalle sue Dee e lo lasciava abbastanza indifferente.
Successivamente si rivestì, sempre indossando il fallo, ed usci recandosi in
rosticceria ed al supermercato pensando al menù da ordinare.
La sera tutto era pronto, la tavola apparecchiata, le ragazze vestite
(sempre molto sexy) e Marco con il suo fallo ed il suo cravattino pronto a
servire, pur non sapendo chi sarebbero stati gli ospiti.
Il campanello suonò alle 20 in punto e lo schiavo si recò ad aprire, compito
come al solito. Gli ospiti erano Elisabetta ed Andrea, il suo schiavo
preferito.
"Ciao ragazze, come va?" chiese lei allegra " questo è il mio schiavetto
Andrea ma lui preferisce Samantha o Culo Sfondato"
"Ciao" salutò Giulia "conosci già Leccapiedi, stavolta in versione
cameriere"
Andrea indossava un lungo cappotto e portava una grande borsa che conteneva
sicuramente i divertimenti per la serata.
"Culo sfondato vuoi accompagnare Marco di là a aiutarlo a prepararsi?"
chiese gentilmente Elisabetta "è una sorpresa, vedrete che bello".
Giulia non capiva ma già si pregustava lo spettacolo.
I due schiavi tornarono poco dopo vestiti da cameriere sexy, con minigonne
cortissime e calze autoreggenti, truccate alla perfezione.
"Ecco le nostre due cameriere per la serata" annunciò Elisabetta.
Le tre donne si sedettero al tavolo, aiutate premurosamente dalle cameriere,
e iniziarono a parlare dell'argomento della serata: il club.
Giulia, ad un certo punto, chiese "ma parlaci di andrea, che schiavo è? Cosa
sa fare?"
"praticamente tutto," rispose Elisabetta "ormai ubbidisce ad ogni mio ordine
senza nemmeno chiedere perché, è il mio animaletto preferito. In particolare
è un campione di salto in largo, da qui il suo soprannome, ed è bravissimo
come cane. Ho scelto lui per farvi vedere cosa può diventare uno schiavo,
col tempo. Siccome me lo posso permettere l'ho assunto come cameriere
personale quindi è il mio schiavo a tempo pieno, vero caro?"
"Si padrona" rispose lui.
"Poi avrete notato che ha un gran bel fisico, lo faccio allenare molto in
palestra perché mi piacciono i muscoli, soprattutto i bei culi sodi, poi lo
potrete ammirare meglio, comunque mangiamo ora" Disse Elisabetta battendo le
mani.
Marco si affrettò a servire la prima portata aiutato da Andrea, i due
ragazzi avevano gonne molto corte che si alzavano a ogni loro movimento e
mostravano i membri duri sottostanti.
Il pranzò trascorse normalmente, verso la fine Stefania volle però provare a
dare da mangiare agli schiavi come già aveva fatto ma mancava la carne.
"Non ti preoccupare cara" la tranquillizzò Elisabetta " Culo sfondato porta
sempre una scatoletta di cibo per cani, gli piace molto"
Andrea corse a prenderla e si affrettò ad aprirla; Stefania preparò allora
ancora un piatto con quella poltiglia in cui affondò un proprio piede
velato.
"Allora schiavetti, voglio vedervi a terra, mani dietro la schiena e lingue
fuori; chi ne mangerà di più avrà diritto ad un mio premio personale".
Andrea, abituato, si gettò sul piatto e iniziò a mangiare e leccare a più
non posso; questo fece perdere del tempo prezioso a Marco che alla fine
risultò perdente.
"bene, alla fine somministrerò personalmente il premio e la punizione;
intanto continuate a leccarmi i piedi, uno per uno, mi piace" disse Stefania
e la cena continuò con i due schiavi sotto il tavolo che leccavano le gambe
di Stefania mentre le ragazze parlavano tranquillamente.
"Allora, ci spostiamo in salotto e diamo il via ai giochi?" disse Elisabetta
il gruppetto si sposto nella stanza attigua, le tre ragazze presero posto
sul divano, gli schiavi inginocchiati a terra.
"Innanzitutto voglio dare il premio al vincitore" disse Stefania "Leccapiedi
fai una bella pompa al tuo avversario che ti ha battuto così miseramente"
Andrea si sedette a gambe larghe alzando la gonna e marco gli si accoccolò
davanti impossessandosi del membro e iniziò a gustarselo; di sicuro Andrea
avrebbe goduto di più ma anche a lui non dispiaceva. Lo schiavo venne ben
presto abbondantemente (evidentemente anche lui era tenuto a stecchetto)
spruzzando sperma che marco si affrettò ad ingoiare nettando perfettamente
il cazzo.
"bene" esordì Elisabetta "lo scopo della serata è quello di mostravi alcuni
dei giochini che sa fare andrea ed eventualmente insegnare qualcosa al
nostro Leccapiedi. Intanto ho saputo che stasera è stato sverginato ma non
del tutto, Andrea caro vuoi pensarci tu? Consideralo ancora parte del tuo
premio"
"Con piacere padrona e tu leccalo bene, fin che puoi" Rispose lo schiavo
rivolgendosi a Marco. IL membro di Andrea era ancora duro e pulsante e Marco
si affrettò ad inumidirlo il più possibile depositandovi grandi quantità di
saliva.
Andrea poi lo fece girare e gli alzò la gonna rivelando a tutti il
posteriore; successivamente tolse il dildo che ancora vi permaneva ed inserì
il proprio membro che non ebbe problemi ad entrare, vista la dilatazione e
la lubrificazione.
Arrivato alla fine si fermò un attimo e guardò le padrone.
Elisabetta fece un lieve cenno con la mano ed Andrea cominciò a stantuffare,
all'inizio lentamente, poi sempre più velocemente il ragazzo.
Marco, dal canto suo, provava dolore ma ben presto esso diventò piacere
unito alla consapevolezza di avere fatto un grande passo: ora poteva
concedersi veramente ed avrebbe di sicuro divertito molto di più la padrona.
Andrea ebbe il permesso di venire e ben presto il culo di Marco fu inondato,
anche se in maniera meno copiosa di prima.
"Chiudi il buco col dildo" disse Giulia "Gli faremo conservare quel tesoro
tutta la sera"
Andrea estrasse il membro, sporco di un misto tra feci, sperma e sangue, e
si affrettò a reinserire il plug facendo uscire solo una piccola quantità di
sostanza che si affrettò a pulire con la lingua.
"bene" applaudì Stefania.
Marco ripulì accuratamente il cazzo di andrea dopodiché i due ragazzi erano
pronti per un nuovo gioco.
"Allora ragazze, un bel gioco in cui andrea è campione è il riconoscimento
del mio nettare dorato, la saprebbe riconoscere tra mille e anche le vostre
credo, vogliamo fare una prova? Andrea, prepara tutto"
Lo schiavo corse al borsone ed estrasse uno strano attrezzo che si affrettò
a montare, si rivelò una specie di piccolo water portatile che poggiava su
quattro piedi tra cui poteva trovare posto il viso di un uomo; posizionò
naturalmente anche un telo di cellophane a terra.
Venne bendato e si posizionò nella sua veste di "assaggiatore".
A gesti Elisabetta fece cenno a Giulia di sedersi, ella non esitò e, alzata
la gonna, prese posto.
Ben presto il liquido giallo gorgogliò nel water inondando il viso dello
schiavo che si affrettò a bere, anche per non soffocare.
"Questa non è della mia signora, ha un sapore leggermente più acido, si
comincia anche a sentire il vino bianco che le padrone hanno bevuto stasera"
disse sicuro lo schiavo.
Le ragazze rimasero allibite ma Elisabetta fece cenno di continuare in
silenzio. Stefania si sedette successivamente e anche lei si liberò la
vescica.
"Questa invece ha un sapore più dolce, è più giovanile e non ha bevuto molto
stasera." Disse Andrea.
Successivamente prese posto Elisabetta.
"Ecco, questa è sicuramente di Madame Elizabeth, la riconosco per quel
sapore dolciastro che preannuncia le mestruazioni, quindi direi che la prima
era di Mistress Giulia e la seconda di Mistress Stefania" Rispose sicuro
Andrea beandosi del liquido che lo dissetava.
"Bravissimo, ma come fa?" chiese Stefania.
"molto allenamento, semplicemente. Vedete gli uomini, come i cani, hanno un
impronta personale nell'urina e basta saperla riconoscere. Ultimamente
Andrea si sta allenando a riconoscere l'ultimo pasto della padrona e l'età;
al club faremo faville." Rispose Elisabetta
"lo credo" ammise Giulia "magari Leccapiedi diventasse così"
"lo può fare, cara, con l'impegno e l'allenamento". La tranquillizzò
Elisabetta.
"Giulia cara, che ne dici di bere qualcosa in modo da poter offrire qualcosa
di gustoso anche al nostro schiavetto qui presente?" propose Elisabetta.
"Certo, Leccapiedi vacci a prendere una bottiglia di spumante"
Marco si affrettò, un po' preoccupato per l'ennesimo muro che stava per
infrangere, ma ormai era anche eccitato e anche lui ammirava Culo Sfondato.
"Intanto perché non lo puniamo? Non l'ho mai fatto" propose Stefania.
"Giusto, anzi stamattina gli avevo detto di ricordarmi che avrebbe meritato
una punizione e non l'ha fatto quindi se ne merita il doppio, in più ha
perso la gara." Disse giulia.
Marco, di ritorno con le birre, ne fu spaventato ma non fiatò e si mise
carponi sul tavolo.
Elisabetta estrasse un frustino per cani molto flessibile, molto più
professionale del precedente tagliere, e lo porse alla giovane.
"Credo che venti colpi possano bastare" sentenziò Giulia.
Stefania colpì venti volte con tutte le sue forze, principalmente sulle
natiche ma si divertì a mirare anche al solco tra di esse che alcune volte
centrò in pieno, tra gli applausi di tutti.
Dopo ogni colpo si fermava ed osservava la striscia rossa apparsa sulla
pelle dello schiavo in modo da farne tesoro per il colpo successivo.
Marco naturalmente dovette contare tutti i colpi e soffrì le pene dell'
inferno tanto che alla fine aveva il sedere in fiamme.
"ora basta" disse Giulia.
Stefania si fermò e si avvicinò al posteriore del ragazzo "Sentite com'è
caldo" disse appoggiando la mano "schiavo mettiti a quattrozampe" ordinò.
Marco cercò di accontentarla anche se i movimenti gli costavano fatica.
Stefania si sedette con la figa aperta sul culo dello schiavo e si godette
il calore che emanava.
"Dovreste provarlo anche voi, è una stufetta naturale".
"Va bene, facciamolo riposare un attimo poi continuiamo" disse Elisabetta
"Giulia, mentre facciamo una pausa vuoi goderti la lingua di Andrea? È molto
bravo".
"Con piacere" disse Giulia e le due donne si sedettero ad amoreggiare sul
divano con il viso di Andrea immerso tra le coscie di Giulia.
Marco intanto si stava lentamente riprendendo, il contatto con la passera
della ragazza era quasi miracoloso inoltre i suoi umori, dato lo spettacolo
che si stava svolgendo sul divano, stavano cominciando a colare.
"Bah, è quasi freddo" disse dopo pochi minuti alzandosi disgustata e andando
a sedersi in braccio ad Elisabetta che si affrettò a baciare profondamente.
Giulia, sotto gli esperti colpi di lingua di Andrea, venne velocemente con
un urlo e l'incanto si spezzò.
"Allora, continuiamo?" disse Elisabetta
Le tre ragazze si alzarono quasi controvoglia.
"Leccapiedi mettiti sul tappeto supino" ordinò Elisabetta.
"Vedi Giulia, per tradizione la prima volta di uno schiavo avviene
direttamente alla fonte."
Giulia ci pensò un attimo ma poi capì e si sedette sul viso di Marco.
"Allora apri bene la bocca e cerca di inghiottire tutto, devi solo pensare a
bere." Ordinò Giulia
Poco dopo un gettò di urina, non troppo forte essendosi già scaricata,
iniziò a gorgogliare e Marco cercò di bere il più possibile temendo che
sarebbe stato punito di nuovo se ne avesse avanzata anche una sola goccia.
IL sapore non gli era nuovo ed era sopportabile anche perché aveva in bocca
la figa della sua dea e quello era il suo nettare.
"Puliscimi per bene" ordinò Giulia e marco lo fece volentieri saettando la
lingua nelle sue profondità
Leccapiedi aveva praticamente svolto bene il suo compito, solo qualche
goccia gli scivolò dalle labbra quando la padrona si alzò ma si affrettò a
pulirla con la mano che poi si portò alla bocca.
"Visto? Un'altra verginità persa" commentò Elisabetta
"Si, poi mi piace questo gioco, puoi lasciarmi il water? Voglio fare
allenare Marco per bene, poi ci sono anche altre cose da mangiare e
riconoscere no?" Disse Giulia facendo l'occhiolino.
"Certo cara, ora però dobbiamo andare, Andrea caro raccogli tutto."
Andrea preparò velocemente tutte le loro cose e si rivestì e struccò mentre
marco aspettava ancora sul tappeto.
"Allora ragazze io sono stata molto bene stasera, spero anche voi. Spero di
vedervi al club dove serate come questa non sono niente in confronto a
quello che succede." Salutò Elisabetta.
"Lo speriamo anche noi, ciao"
Gli ospiti se ne andarono e Stefania e Giulia si sedettero felici sul
divano.
"Hai visto che bello? Anche tu marco hai fatto molti progressi in poco
tempo, avresti creduto poco tempo fa che stasera ti saresti fatto inculare,
sborrare e pisciare in bocca?"
"No di certo padrona e ne sono felicissimo"
"Bene, ora metti tutto via poi raggiungici a letto, se fai in fretta forse
rimarrà qualcosa anche per te--" alluse Giulia.
Marco corse in cucina e sistemò tutto il più velocemente possibile poi filò
in bagno e si struccò e svestì alla velocità della luce. Al suo arrivo in
camera le ragazze erano impegnate in un focoso 69.
"Avanti, stasera ti concedo la figa della tua dea" disse Giulia " ma non
venirmi dentro, aspetta il mio ordine" Marco si posizionò subito dietro di
lei e cominciò a stantuffarla mentre Stefania la leccava da sotto.
Giulia non resistete molto a questo doppio attacco e ben presto venne ancora
una volta quella sera, lasciandosi poi andare esausta sulla figa di
Stefania.
Anche lei, eccitata, volle provare il trattamento così si invertirono i
ruoli, Giulia che leccava e Marco che scopava.
Ben presto anche Stefania fu soddisfatta ma il ragazzo, facendo enormi
sforzi, era riuscito a trattenersi.
"bene, ora andiamo in bagno a prepararci, tu se vuoi puoi masturbarti ma
sbrigati, al nostro ritorno devi avere già ripulito tutto" disse Giulia e se
ne andò senza degnare marco di uno sguardo.
Marco non aspettava altro e, come sempre dall'inizio di quest'avventura,
venne come mai era in grado di fare prima e si affrettò a leccarsi
accuratamente le mani prima del rientro delle padrone.
Un'altra giornata era finita ma restava ancora la domenica, un altro giorno
intero da passare con le sue dee; cosa avevano ancora in mente? Quali limiti
avrebbe superato ancora l'indomani?
Capitolo 5 La domenica
Anche la domenica mattina marco si alzò di buon'ora e si dedicò un pochino
alla casa. Trovava ormai naturale il dormire nudo, il risvegliarsi con una
potente erezione che lo accompagnava per quasi tutto il giorno ed in
particolare per quella prima parte della mattinata durante la quale svolgeva
i lavori di casa in un modo di certo strano.
Come la sera prima le ragazze si risvegliarono abbastanza tardi, servite a
letto dallo schiavo che si mise in attesa di altri ordini.
"Ahh, che bella mattinata" disse felice Giulia mentre si godeva la colazione
" e ieri è stata proprio una bella serata., vero Stefy?"
"Già, non ho mai passato un weekend come questo, ho imparato più cose in due
giorni che in 18 anni di vita" rispose.
"Allora schiavetto, portami in bagno" ordinò Giulia che si accomodò
pigramente, gli occhi ancora impastati dal sonno, sulla schiena di marco
prontamente accorso.
Appena giunti in bagno Giulia, con sorpresa di Marco, iniziò a spiegare:
"vedi, come avrai visto ieri sera è molto importante per uno schiavo
riconoscere ed apprezzare i fluidi corporali della sua padrona e io voglio
fare di te un vero estimatore di urina, proprio come andrea. Questo farà
parte dei tuoi allenamenti; voglio quindi che questo liquido ti diventi
familiare come l'acqua. Ora inginocchiati davanti al bidè, il tuo primo
esercizio consiste nel riuscire a bere completamente un getto senza perderne
nemmeno una goccia.
So che è difficile ma ci vuole allenamento, devi solo pensare ad inghiottire
senza perdere tempo.
Lo farai per me?" disse la ragazza accarezzando dolcemente il viso dello
schiavo.
"Si padrona" rispose lui, deciso ad impegnarsi seriamente per soddisfare
quella donna che gli dava così tanto piacere e che forse ormai amava.
"Allora inginocchiati davanti al bidè con la bocca aperta, il getto
mattutino sarà abbastanza copioso per cui sarò comprensiva ma non
approfittartene, non ne deve andare sprecata, capito?" detto così marco si
mise in posizione e Giulia si mise anch'essa a cavalcioni del bidè aprendo
la passera in modo da centrare perfettamente la bocca.
Stefania intanto aveva udito la conversazione ed era accorsa incuriosita.
Uscì subito un getto potente e molto più giallo della sera prima che centrò
la bocca spalancata del ragazzo; riuscì ad inghiottire la prima boccata ma
si accorse brevemente che il compito richiede in effetti allenamento, è
necessario inghiottire velocemente e dosare bene i tempi del respiro per
farlo bene e con naturalezza.
Doveva inoltre forzarsi di pensare che il tutto proveniva dalla figa della
sua dea per riuscire a sopportare quel liquido amaro il cui odore aveva già
saturato la stanza.
Dopo alcune boccate rigurgitate Marco trovò il ritmo e la seconda metà della
prestazione scorse via molto più liscia.
"Mmhh, ti sei impegnato ma hai anche sprecato molto nettare; dovrei punirti
ma voglio darti un incoraggiamento: ora devi ripetere l'operazione con
Stefania e se il tutto andrà bene non ti punirò."
Stefania si avvicinò al bidè pronta ad eseguire il suo compito, di cui aveva
del resto estremo bisogno e Giulia, dopo essersi fatta pulire, se ne
allontanò.
Il getto di Stefania era anch'esso potente e molto più saporito della sera
prima ma marco stava già cominciando ad apprezzare la diversità tra le sue
padrone anche se in effetti il sapore cambiava notevolmente in base a
svariati fattori.
Marco non aveva tempo però di preoccuparsi di queste cose, pensò solamente
ad inghiottire e stavolta sapeva cosa aspettarsi.
La prestazione fu stavolta notevolmente migliore, si può dire che solamente
due boccate fuoriuscirono cadendo nel bidè sottostante.
"Cosa ne dici Stefy?"
"Si è impegnato, non puniamolo per ora, poi non ne ho voglia, al massimo
oggi pomeriggio"
Marco fu felice di questo strano complimento e si affrettò a pulire la figa
della ragazza con lunghe e adoranti slinguazzate.
Il bidè sottostante, che era stato precedentemente tappato da Giulia,
conteneva il miscuglio del piscio avanzato delle due ragazze.
"Allora schiavo puoi goderti quello che è avanzato ma sbrigati" concesse
giulia e marco si tuffò nella tazza aspirando avidamente tutto quanto e
arrivando perfino a leccare le pareti bianche del sanitario.
"bene, ci facciamo una doccia? " Propose Giulia e le due ragazze si
spogliarono velocemente ed entrarono nella doccia accarezzandosi dolcemente
e facendo giochi d'acqua che fecero irrigidire sempre più, se possibile, il
membro dello schiavo.
Marco attese fuori con due accappatoi che si affrettò a porgere alle
padrone.
Successivamente aiutò le due ragazze nella toletta mattutina, spazzolò loro
i capelli, le lavò e profumò in adorazione estatica dei loro splendidi
corpi.
"bene schiavo, ora lavati velocemente anche tu, puzzi di piscio da vomitare,
poi inizia a preparare il pranzo. Oggi è una bella giornata e noi dobbiamo
pensare a cosa fare. Puoi anche toglierti il plug dal culo e ripulirtelo ma
poi indossalo di nuovo" Disse giulia lasciando Marco in bagno.
Egli, in effetti, indossava ancora il plug che impediva ai fluidi di Andrea
di uscire; molto probabilmente Giulia si era dimenticata di questa cosa e
Marco non aveva avuto il coraggio di fare qualcosa senza avere prima un
ordine.
Il ragazzo fece una doccia sommaria poi si recò velocemente in cucina dove
indossò un grembiule, naturalmente sotto era nudo, e si dedicò alla
preparazione del pranzo. Nel passare dal salotto notò che anche le due
padrone erano rimaste nei loro accappatoi e stavano scherzando sul divano
mostrando, forse apposta, generose porzioni dei loro corpi al suo passaggio.
IL pranzo, curato in ogni cura dal ragazzo, fu pronto in breve tempo.
Le ragazze accorsero ridendo e si sedettero, come sempre aiutate dal
premuroso schiavo.
Una volta servito il primo Marco ebbe dalle padrone, oggi insolitamente
generose, anche lui una porzione di pasta, servita naturalmente in una
ciotola per cani nella quale si buttò avidamente dato il grande appetito
arretrato che aveva.
"Dunque, direi che innanzitutto hai bisogno di un butt plug più grande; il
tuo culo si è ormai abituato a quello che hai;per questo possiamo andare in
un centro commerciale che conosco io, è aperto anche la domenica e c'è un
buon sexy shop, magari troviamo anche qualcos'altro di carino.
Per la sera vedremo, non è escluso che non si faccia qualche conquista nel
pomeriggio." Rise Giulia.
"Vieni caro, ti servo il secondo" disse Stefania che ormai si sentiva in
dovere di inventare modi sempre più fantasiosi di nutrire il proprio
schiavo.
Ella prese della carne e la tagliò in pezzetti piccoli poi fece accomodare
marco con il sedere in alto; gli estrasse il plug e lo usò per spingere
dentro i pezzettini, uno alla volta.
"Avanti, ora accucciati sulla tua ciotola e sbrigati a farli uscire poi
mangia, dobbiamo prepararci"
Giulia guardava la sua allieva con occhi sempre più ammirati, si stava
veramente trasformando in una padrona esigente e fantasiosa.
Marco si accucciò come una donna sopra la ciotola ed iniziò a spingere,
mimando l'atto del defecare.
Ben presto i corpi estranei cominciarono ad uscire tra gli sguardi divertiti
delle padrone; quando gli sembrò di avere finito si inchinò ai piedi di
Giulia chiedendo umilmente il permesso di mangiare.
"Ti ho già detto di sì, sbrigati"
Così Marco si gettò sulla ciotola divorando avidamente la carne che in
effetti aveva assunto un sapore nuovo, amarognolo, ma nel complesso niente
male.
"Bene Annalaura, corri a prepararti, ti vogliamo veramente troia oggi e guai
a te se sbagli qualcosa nel trucco. Indossa sempre il tuo cazzetto
naturalmente." Ordinò Giulia e Marco corse via senza nemmeno finire di
mangiare, ancora con il plug in mano verso il bagno deciso stavolta a non
sfigurare.
Impiegò quasi un'ora, finalmente capiva come mai le donne sono storicamente
in ritardo, ma il risultato era quasi perfetto: indossava il reggiseno da
maggiorata sotto a una camicetta aderente con sopra una giacchetta fatta
appositamente per attirare l'attenzione sui seni sporgenti.
Aveva anche, naturalmente, una minigonna che arrivava appena a coprire le
calze, sorrette dal reggicalze; indossava un paio di stivali neri che gli
arrivavano alle ginocchia, più naturalmente la parrucca bionda acconciata
alla perfezione.
Per l'occasione aveva anche delle unghie finte che completavano l'opera a
dovere.
Il trucco questa volta era ottimo, non c'erano sbavature ed era riuscito ad
ingentilire le sue forme tanto che poteva effettivamente sembrare una bella
ragazza.
"bene" dissero soddisfatte le ragazze "questa volta ci siamo, hai sempre i
preservativi nella borsetta? Non si sa mai" consigliò Giulia
"Si madame" rispose lo schiavo
Ben presto anche le ragazze furono pronte e il trio salì in auto.
Arrivarono ben presto al centro commerciale ma prima di scendere Giulia
istruì lo schiavo:"Allora adesso ci faremo un bel giro, da questo momento ti
voglio più troia che mai; fammi vedere quello che sai fare a cominciare da
come scendi dalla macchina, da come cammini, ecc"
Marco si comportò perfettamente: scese dalla macchina mostrando
generosamente le gambe e le calze, attirando così gli sguardi di tutti; il
gesto fu comunque aggraziato ed estremamente femminile.
Appena sceso notò che un ragazzo che stava passando con il carrello si era
fermato, impietrito dallo stupore; Marco lo guardò poi deliberatamente vuotò
il contenuto della borsetta a terra.
"Ohh che sbadata" disse con la classica voce da oca.
Subito il ragazzo corse ad aiutarlo e Marco si accosciò a terra a
raccogliere le cose; in quella posizione naturalmente la minigonna era
salita molto e si vedevano praticamente le mutandine.
I preservativi erano finiti proprio tra i piedi di "Annalaura" che si guardò
bene dal raccoglierli, così fu il ragazzo che per farlo infilò praticamente
un braccio tra le sua gambe.
"Beh, non si sa mai cosa può succedere al centro commerciale" disse
Annalaura sorridendo mentre egli glieli porgeva, poi lo abbracciò forte
(facendogli sentire le gran tette, anche se finte) e gli diede un gran bacio
sulle labbra ringraziandolo, poi sia allontanò sculettando per raggiungere
le sue padrone che lo guardavano divertite.
"Bravo, ormai sei entrato perfettamente nella parte." Si complimentò Giulia
Le tre ragazze cominciarono a curiosare nel centro commerciale fermandosi
spesso a guardare le vetrine, naturalmente Annalaura attirava molto l'
attenzione di tutti sia per i vestiti che per il modo troiesco di camminare.
Le ragazze si fermavano principalmente davanti a negozi femminili
chiedendosi se le cose in vetrina sarebbero state bene a Marco e a volte
anche chiedendo il suo parere.
Ad un certo punto Giulia vide, da lontano, Antonio Franco e Luciano, i tre
ragazzi conosciuti due sere prima al pub e le venne un'idea.
"Ragazze, guardate chi c'è. Venitemi dietro che ci divertiamo un po'"
"Ciao ragazzi, cosa fate di bello qui?" li salutò
I tre ragazzi rimasero stupiti dell'incontro, ancora non potevano credere a
quello che era successo e appena videro Annalaura vestita così da troia
ebbero un luccichio negli occhi.
"Ciao ragazze, come state? Venerdì è stata una bella serata e ci stavamo
giusto chiedendo se vi avremmo riviste" risposero.
"Beh, è il destino che ci vuole insieme. Noi siamo qui per fare compere,
venite con noi?" propose Giulia e naturalmente i tre accettarono entusiasti.
"Sapete anche Annalaura è rimasta molto contenta della serata ed è tutta
mattina che ci stressa perché aveva paura di non rivedervi così siamo venute
qui per comprare qualcosa che la tirasse su" disse Giulia dirigendosi verso
il sexy shop.
I tre ragazzi rimasero allibiti quando la videro entrare proprio lì ma
decisero di seguirla intuendo già che sarebbe successo qualcosa.
"Sapete, ha deciso di inaugurare anche il secondo canale, non so se l'avete
mai provato, quindi da alcuni giorni sta indossando degli appositi plug per
allargare un po' il tutto. Anna cara perché non gli mostri quello che hai?"
Annalaura si portò le mani alla gonna, scostò le mutandine ed estrasse il
plug che uscì dolcemente e lo mostrò ai ragazzi.
"Si ma prima puliscilo" ordinò Giulia così Annalaura si mise completamente
in bocca il dildo sporco di merda e lo spompinò avidamente, con lunghe
lappate, sotto gli occhi esterrefatti dei ragazzi e del padrone del negozio
la cui attenzione era stata attirata dalle ragazze entrate, merce abbastanza
rara in un sexy shop.
Alla fine Marco lo porse sorridendo ad Antonio e facendogli l'occhiolino.
"Ecco vedete? Ce ne serve uno più grosso perché questa dimensione la
sopporta già tranquillamente, anche se lo indossa solo da ieri. Mi scusi, ne
avete di più grossi?" chiese Giulia al padrone sopraggiunto, che le diede le
indicazioni.
Il gruppetto raggiunse lo scaffale apposito dove c'erano plug di varie
dimensioni e con vari accessori.
"Secondo voi qual è la misura giusta?" chiese.
I ragazzi erano indecisi, c'era chi pensava di andare per gradi e chi mirava
subito a misure più grandi, anche per risparmiare.
Alla fine Giulia prese una misura intermedia, lo soppesò, poi disse: "dai
Anna provalo, ti copriamo noi"
Marco rimase un attimo interdetto ma si riprese subito e afferrò il cazzo
che cominciò a leccare e ricoprire accuratamente di saliva, poi lo portò sul
didietro mirando al buchetto che cedette subito, vista la dilatazione che
aveva subito fino a quel momento.
In breve tempo l'oggetto era in posizione. "Allora come ti sta? È della tua
misura?" rise Giulia
"No va bene, per adesso, però tra poco ce ne vorrà uno più grande"
I ragazzi avevano ormai delle erezioni pazzesche e non potevano credere a
quello che vedevano così rimasero in silenzio ma pregustandosi già quella
che sarebbe stata la prima scopata di culo.
"Guarda questo che bello" disse Stefania mostrando un plug in versione
extralusso, in una scatola con telecomando.
"Vedi, può anche vibrare e ha il telecomando per regolare la velocità"
spiegò
"bellissimo, prendiamo questo" disse Giulia felicissima e si avviarono alla
cassa.
Naturalmente pagò Annalaura visto che l'oggetto era per lei ed il gruppetto
uscì.
"Scusate ragazze" disse Antonio " ma Anna non sta ancora indossando l'
altro?"
Era vero, Giulia lo aveva dimenticato, di fatto avevano rubato un dildo.
"Beh, è lo stesso, ma non torniamoci altrimenti la prossima volta ti
perquisiranno anche lì, Laura" rise Giulia.
"Ragazzi, ci beviamo qualcosa?" propose Giulia e tutti si avviarono verso il
bar.
Marco fece in modo di sedersi vicino ad Antonio; era il primo ragazzo che
aveva avuto ed anche il più dolce e dotato dei tre e Marco lo preferiva.
Anche Antonio aveva capito la cosa e mise subito una mano sulle gambe della
"ragazza" chiedendole "ma ci stai bene con quel coso? Riesci a camminare ed
a sederti?"
"Si, con un po' di allenamento, ma è una bella sensazione"
Mentre bevevano la mano di Antonio saliva sempre più, marco la fece salire
fino al massimo poi la spostò un attimo prima di scoprire la "sorpresa";
mise invece la sua sulla coscia del ragazzo che accarezzò con la punta delle
lunghe unghie laccate.
"Allora ragazzi, non so voi ma a me questo pomeriggio ha messo fame, vi va
di venire da noi a mangiare qualcosa?" fu la proposta di Giulia, subito
accettata dai ragazzi che colsero immediatamente l'allusione.
Una volta in macchina Giulia era entusiasta mentre Stefania aveva un pò di
paura "ma giulia sei sicura di quello che fai? Stiamo invitando a casa tre
sconosciuti arrapati come tori"
"ma certo, sono tranquilli e poi non vedi che voglia che hanno? Scommetti
che gli farò fare quello che voglio? Il bello della dominazione, come ti ho
detto, è proprio quello di riuscire a farla con persone che non lo sanno.
Comunque lascia parlare me e vedrai che ci divertiremo."
Appena entrati Giulia spiegò "Allora ragazzi, mi sembra di capire che vi
piacerebbe ripetere l'esperienza di venerdì vero? Da quello che vede mi
sembrate eccitati e anche noi lo siamo.
Io vorrei però fare qualcosa di più fantasioso, una specie di gara fra voi
tre, chi vince si incula Anna; vi va? Però decido io le prove"
I ragazzi rimasero stupiti ma, dopo un breve parlottare, decisero di
accettare; del resto è difficile trovare delle troie così al mondo.
"Bene, per cominciare tutti nudi,se qualcuno non ce l'ha già duro può andare
subito a casa"
I tre si spogliarono e naturalmente erano tutti duri come roccie.
"Sull'attenti, Presentat Arm. Anna, prendi il metro che misuriamo"
Anna corse in cucina e ritornò con un metro da sarta, i ragazzi erano
immobili presentando le erezioni svettanti.
Antonio risultò il più dotato con 21 cm, Luciano il secondo con 18 e Franco
il terzo con 16.
"bene, ora la circonferenza" disse Giulia e Anna avvolse il metro intorno ad
ognuno dei tre ottenendo ancora una volta la vittoria di Antonio, anche se
di stretta misura.
"Allora, due punti ad Antonio. C'è un piccolo premio al più dotato, un bel
bacio." Decretò Giulia così Marco, felice perché quando era nei panni di
Anna si stava quasi innamorando di Antonio, gli si avvicinò e, impugnato l'
arnese, gli si incollò alle labbra baciandolo profondamente.
"bene, andiamo avanti e voi non muovetevi; chi vi ha detto che potete
farlo?" disse dura Giulia ai tre ragazzi che ormai, eccitatissimi, erano in
sua completa balia.
"ora è il momento di giudicare le palle ed il fisico in generale"
Giulia e Stefania passarono in rassegna i tre soppesando le palle e tastando
i muscoli della pancia e del petto, nel farlo parlavano tra loro ed
emettevano commenti e giudizi come se stessero esaminando animali da
comprare.
Alla fine risultò vincitore Luciano, il più atletico di tutti.
"Allora siamo a due punti Antonio e uno Luciano, una bella gara. La prossima
gara vale tre punti quindi siete ancora tutti in gioco."
"In questa gara vogliamo misurare la vostra potenza sessuale, al mio via
cominciate a masturbarvi e noi misureremo tre cose: un punto a chi viene
prima, uno a chi schizza più lontano e uno a chi ne fa di più. A mio
giudizio potrei anche dare un punto extra per il più sexy, quello che si
muove meglio. Allora siete pronti? Via"
I ragazzi, inizialmente stupiti, non reagirono all'ordine ma ben presto
Franco iniziò a menarselo furiosamente, togliendo tempo prezioso agli altri.
Le ragazze si discostarono per poter misurare per bene la portata degli
schizzi e ammiravano lo spettacolo che i tre uomini stavano offrendo; anche
marco era estasiato dalla vista un po' perché era già entrato nella parte
della troia insaziabile e un po' perché sapeva che quei tre cavalieri si
stavano battendo per le sue grazie.
Franco, forte del suo vantaggio, vinse la gara di velocità ma, forse per
abitudine, chiuse la mano intorno alla cappella per non sporcare quindi
perse di sicuro quella di distanza.
Il secondo fu Luciano che invece arrivò abbastanza lontano producendo anche
una discreta quantità.
Antonio arrivò terzo nonostante gli aiuti di Annalaura la quale, non vista
dalle ragazze, per tutto il tempo lo aveva guardato fisso leccandosi le
labbra e toccandosi le tette finte in maniera provocante.
"bene, allora 1 punto va a Franco per la velocità, uno a Luciano per la
quantità mentre per la distanza vediamo" disse Giulia e lei e Stefania si
misero a controllare per bene la distanza degli schizzi "direi ancora
Luciano. AD Antonio do un punto io perché è stato più sexy, non se l'è
menato come un animale come voi."
"Allora, se non mi sbaglio siamo Franco 1, Luciano 3 e Antonio 3; servirebbe
uno spareggio."
"madame" intervenne Annalaura " me li posso fare tutti e due, perché non
concediamo un pareggio?"
"Mmhh, va bene, il culo è tuo. Allora Franco tu hai perso quindi devi
sederti su quella sedia e guardare, non puoi toccarti altrimenti te ne vai
subito. Voi ragazzi mettetevi contro il muro e aspettate un attimo, dovete
ricaricarvi, ma vi possiamo dare una mano noi."
Così dicendo Giulia salì in braccio a Stefania e cominciò a baciarla e a
toccarla sotto gli occhi estasiati degli uomini, Anna decise di dare una
mano anche lei così si mise a 90° e, alzata la gonna, cominciò ad estrarre
ed inserire il pene finto dal culo.
Ben presto i tre ragazzi divennero duri come roccie e cominciarono a sbavare
di nuovo, lottando per non toccarsi.
Quando Giulia alzò la camicetta di Stefania e cominciò a leccarle le tette
capì che erano pronti.
"direi che posiamo cominciare però oggi voglio essere buona: tu Franco hai
perso e non meriteresti niente però posso farti fare una prova di riserva
per avere un premio di consolazione."
"Di cosa si tratta Giulia?" chiese Franco
"Innanzitutto mi dovete chiamare madame, comunque devi pulire in un minuto
tutto il macello che avete fatto, con la lingua naturamente. Pronti via"
Franco rimase per un attimo interdetto ma poi, visto che lo spettacolino
delle ragazze continuava e lui non voleva andare a casa a mani vuote, si
gettò a quattrozampe sul pavimento correndo di qua e di là alla ricerca
delle goccioline bianche.
Quando mancavano 10 secondi giulia gli disse "non dimenticare le mani e i
cazzi dei tuoi amici, guarda che controllo"
Franco, ormai incontenibile, si gettò sugli amici cercando ogni traccia
rimasta, sulle mani o tra la peluria del pube.
"Stop" decretò Giulia e lei e Stefania cominciarono a controllare
scrupolosamente la stanza per poi passare ai corpi dei ragazzi.
"va bene, non è un lavoro perfetto perché non hai leccato le tue mani ma
oggi sono buona: anziché una pompa Anna ti farà una sega e ti concedo anche
di guardare lo spettacolo dei tuoi amici. Sei contento?"
"Si madame" rispose felice Franco, esausto per l'emozione provata.
"Allora, cominciate pure. Vi consiglio di prenderla solo nel culo perché ha
le sue cose" mentì Giulia e i due ragazzi si posizionarono uno davanti e uno
dietro marco iniziando a stantuffare.
Antonio, da dietro, ebbe bisogno di un po' di lubrificante gentilmente
fornito da Stefania.
Marco stava godendo come non mai, era una vera signora che stava concedendo
ai suoi uomini quello che tanto desideravano e per cui tanto si erano
umiliati.
Antonio stantuffava da dietro, era anche una delle sue rare esperienze
anali, e Luciano dal davanti, scopando letteralmente la bocca di marco.
Ben presto fu effettuato un cambio cos' marco potè assaggiare un cazzo
sporco di tutto quello che stava nel suo culo, un misto tra lattice, merda,
sperma e chissà cos'altro.
In breve Luciano venne inondandogli il culo e a quella vista Antonio corse a
sostituirlo, volendo anche lui eiaculare in quel posto nuovo.
IL culo di marco fu quindi riempito due volte e in quel momento tutto finì
con antonio che si accasciava sulla schiena di marco, esausto.
"Però ragazzi così avete lasciato la nostra troia a bocca asciutta. " disse
dispiaciuta Giulia e porse loro il fallo finto, come a voler rimediare.
Antonio capì subito e lo inserì nel culo fino in fondo per poi estrarlo e
portarlo alla bocca di marco, che lo ripulì; Luciano allora si mise dietro
e, fattosi passare il fallo, lo inserì di nuovo per poi darlo ad Antonio che
lo teneva come un gelato, leccato da Anna; tutto questo procedette finchè il
fallo uscì pulito.
IL gruppetto attese un attimo, spossato, tutti tranne Franco che invece era
eccitato in maniera inverosimile ed aspettava il suo premio.
Anna, ad un gesto di Giulia, gli si avvicinò e, impugnata con la destra l'
asta e con la sinistra palle e culo, cominciò l'opera.
Anna fu così gentile da ingoiare tutto quanto, passando anche le labbra per
bene sul membro per pulirlo accuratamente, così anche Franco fu soddisfatto.
"va bene, ora andatevene, sarete soddisfatti no? Lasciatemi un vostro numero
di cellulare così se abbiamo ancora voglia di divertirci vi richiamiamo noi"
disse Giulia e a queste parole i tre se ne andarono in silenzio, ancora
stupefatti, raccogliendo le proprie cose.
Appena usciti Giulia disse "bene, è il momento di occuparci di noi, non so
voi ma sono eccitata da morire" e così dicendo si gettò su Stefania
strappandole i vestiti in maniera animalesca.
La ragazza voleva provare due lingue contemporaneamente così mentre Giulia
si dava da fare sul suo clitoride Anna cominciò a lavorarsi il buchetto
cercando di entrare più in profondità possibile.
Ad un certo punto Stefania, forse per l'eccitazione e forse per il
trattamento che stava ricevendo, emise un forte peto che lasciò tutti di
stucco, ma lo stupore lasciò ben presto il posto alle risate e l'orgia
continuò.
Successivamente fu Giulia a sdraiarsi a gambe aperte e mentre marco le
lavorava figa e culo Stefania le si sedette sul viso per farle provare il
suo culetto, di cui Giulia era ora incuriosita.
Ben presto però Giulia volle passare a qualcosa di più serio e Marco ebbe il
permesso di penetrarla, pur senza poter venire.
L'orgia continuò così in tutti i modi possibili, con marco felicissimo
perché comunque poteva dare sfogo alla sua eccitazione possedendo le sue
padrone, anche se si rendeva conto di essere solo una specie di giocattolo
sessuale per loro ma questo comunque lo inorgogliva e ormai lo considerava
il suo unico scopo nella vita.
Alla fine le due ragazze erano esauste e si accasciarono sul divano,
completamente scomposte, con il trucco distrutto e le calze strappate; marco
era invece tremante per l'eccitazione in quanto aveva soddisfatto
praticamente tutti ma le sua palle erano ancora piene.
"Che ne dici, facciamo venire il nostro animaletto?" chiese Stefania
"Aspetta, sono stanca, prima voglio rilassarmi con un bel massaggio" e così
dicendo Giulia si spogliò e si recò in camera da letto dove si sdraiò
completamente nuda sul letto.
"fammi un bel massaggio, in tutto il corpo, usa anche la lingua se vuoi" e
così dicendo abbassò la testa abbracciando il cuscino.
Marco le si mise a cavalcioni sulla schiena e cominciò a massaggiarla
dolcemente, finalmente poteva toccare a dovere il corpo della sua dea e lo
adorò completamente.
La leccò dolcemente anche sulle gambe e sulla schiena contribuendo così a
fare rilassare la sua padrona così stanca dalla giornata.
Naturalmente tutto questo fu quasi una tortura per marco, il suo cazzo stava
per esplodere e non riusciva a contenere un tremito nelle mani dall'
eccitazione non ancora soddisfatta e temeva che sarebbe venuto se solo il
suo cazzo avesse toccato la pelle della padrona quindi cercava di evitarlo
in tutti i modi.
Dopo una decina di minuti Giulia si dichiarò soddisfatta "va bene, basta
ora, puoi venire anche tu; però dobbiamo fare le cose per bene"
Giulia accompagnò marco in bagno e lo fece truccare di nuovo e ricomporre
nel vestito, in modo che sembrasse all'inizio e non alla fine di un'orgia.
Gli fece reindossare il fallo, senza mutande, e lo accompagnò in salotto.
"Allora adesso mi devi fare un bel balletto seducente, ora mettiamo della
musica, fai un po' come le ballerine di lap dance.
Alla fine puoi metterti a terra e venire ma voglio vedere degli schizzi
belli alti. Filmo tutto perché voglio cominciare a pubblicare le tue gesta
su Internet; sta tranquillo che vestito così non ti riconoscerà nessuno."
A Marco tutto questo non interessava, ora voleva solo liberarsi quindi
accettò di buon grado.
La musica iniziò e Marco mise tutto il suo impegno nel fare un bel balletto
seducente, ancheggiando sui tacchi alti e mostrando le gambe ampiamente
scoperte dalla minigonna.
Mostrava anche senza pudori il viso e faceva gesti allusivi con la lingua ed
effettivamente il risultato fu splendido, mai troppo volgare come a volte
risultano essere i trans.
Dopo aver alzato la gonna, mostrato l'uccello ed averci giocato un po' si
sedette a terra con le gambe larghe ed estrasse il fallo dal culo e lo
inserì alternativamente ora nell'ano ora in bocca, dove lo ripuliva
golosamente con la lingua.
Lentamente, con l'altra mano, afferrò il proprio membro e cominciò a
menarlo ottenendo in breve un'esplosione di schizzi; finì poi per sdraiarsi
a terra con una mano che reggeva il cazzo ancora duro e l'altra che
continuava ad estrarre ed inserire il fallo nell'ano.
Al momento dell'esplosione le due ragazze applaudirono felici
complimentandosi con il ragazzo per lo spettacolo; neanche loro sospettavano
che in marco si celasse un tale potenziale e nella mente malata di giulia
stava già prendendo forma una certa idea.
"Veramente bravo" si complimentò " questo filmato farà storia, in breve
tempo diventerò la regina dei newsgroup poi anche al club lo apprezzeranno
di certo. Ora ripulisci tutto e cambiati, ci riposiamo un po' prima della
serata."
Quando Marco tornò dal bagno, completamente nudo ma con il membro ancora
duro in quanto un solo orgasmo non poteva certo bastare a dissipare la
grande eccitazione della giornata, trovò le ragazze sul divano che
guardavano le televisione e si accontentò di accucciarsi ai loro piedi come
un bravo cagnolino, Giulia se ne accorse e gli porse un piede che lo schiavo
cominciò ad adorare lentamente.
"Allora cosa facciamo stasera?" chiese Stefania
"Beh, se vuoi so che c'è un party in un locale affiliato al club, possiamo
farci un salto ma non voglio fare tardi" rispose Giulia "schiavo, prepara
qualcosa per cena"
Marco si alzò e corse in cucina dove, indossato un grembiule, si mise subito
al lavoro per le sue padrone.
Appena seduta Stefania, la quale aveva preso come una missione il trovare
modi sempre più umilianti di nutrire marco, si esibì ancora.
"Vieni schiavo, ora sei il mio cagnolino, vieni qui da me. Vuole qualcosa
questo bel cagnolino?"
Marco, capita l'antifona, corse verso la padrona a quattrozampe e si mise a
guaire ed uggiolare come un cane che chiede cibo.
Stefania si divertiva, di tanto in tanto, a gettargli qualcosa, a volte
lontano e a volte facendoselo prendere dalla mano.
Si divertiva anche a tenere il cibo alto, obbligando marco a saltare e ad
allungarsi per prenderlo.
"fallo allenare a prendere il cibo al volo" le ricordò Giulia, così Stefania
dedicò tutto il pranzo a questo gioco ottenendo anche qualche successo,
verso la fine.
"OK, ora basta, vatti a preparare schiavo; anche noi dobbiamo farlo" e così
dicendo i tre si ritirarono e Marco, pur non avendo ricevuto nessun ordine
specifico, corse a vestirsi da Annalaura come già sapeva fare alla
perfezione.
Le ragazze si avviarono in auto e ben presto raggiunsero il locale.
"Vedete," spiegò Giulia "questo è un locale molto particolare: le cameriere
sono tutte dei trans e si guadagnano molte mance intrattenendo i clienti; il
padrone ha bisogno di una cameriera in più per stasera così ho pensato che
poteva essere una buona esperienza per marco e inoltre ci guadagneremo
qualcosa."
Le ragazze entrarono ed andarono nell'ufficio del titolare.
"Ciao Carlo, ti ricordi di me? " salutò Giulia " hai visto che siamo
passate?"
Carlo era il classico personaggio equivoco: pancia prominente, capelli
brizzolati e con un evidente trapianto, catene ed anelli d'oro a profusione.
"Ohh ciao Giulia, come stai? Allora hai deciso di passare. Questo è il tuo
schiavetto? Fammelo vedere un attimo"
E così dicendo si tirò a sé Marco e cominciò ad esaminarlo.
"Allora come state? Questa immagino sia Stefania, la tua assistente"
"Dunque, innanzitutto possiamo togliere queste mutande, qui non devi
nascondere i tuoi attributi" disse e Marco eseguì prontamente
"Mi sembri messo bene, dietro come va?" disse infilando un dito nel sedere
del ragazzo e sentendolo abbastanza cedevole "mi sembra bene. Accomodati
sotto la scrivania mentre vi spiego le condizioni"
Così marco si infilò sotto la scrivania del capo estraendo immediatamente un
membro di dimensioni normali ma non troppo pulito, almeno a giudicare dall'
odore; Annalaura si diede da fare comunque con la solita lena.
"Allora, come sapete questo è un locale frequentato dagli amanti dei trans,
lo sono tutti i miei dipendenti. Le cameriere in particolare devono essere
molto disponibili con i clienti, scherzare con loro e farli divertire, e
soprattutto farli consumare.
Il massimo sarebbe convincerli ad andare in una di quelle stanzette che ci
sono sul retro dove c'è la possibilità di consumare altro, non so se mi
capite.
Lo schiavo deve comunque mandare prima il cliente da me per decidere il
prezzo della stanza.
Per la serata vi darò un compenso fisso più una percentuale su tutti gli
ingressi nelle stanze che Annalaura farà" E qui carlo si interruppe un
attimo perché stava venendo sotto i colpi esperti della lingua del ragazzo
"Pulisci tutto e non sporcarti, mi raccomando" gli disse "Allora cosa ne
dite? Naturalmente voi due sarete mie ospiti questa sera al tavolo del club,
lì potrete incontrare altre padrone che vengono spesso e che mi prestano i
loro schiavi."
"Direi che va bene" rispose Giulia
"Bene allora andiamo, esci di lì tu. Assicurati di avere sempre con te i
preservativi e il lubrificante, li troverai anche nelle stanze ma ti
potranno essere richieste delle prestazioni particolari al tavolo da clienti
eccentrici.
I rapporti completi devono essere sempre protetti mentre quando lo succhi
puoi anche farne a meno, se vuoi guadagnarti una bella mancia. Per queste
cose lascio a te decidere la mancia ma ricordati che se ti trattengono
troppo ci deve sempre essere sul loro tavolo almeno una bottiglia di
champagne."
Marco aveva capito fin troppo bene e non vedeva l'ora di entrare in azione:
ci aveva riflettuto su ed aveva capito che qualche dubbio o esitazione, se
ancora li aveva, potevano esserci nei suoi panni normali ma nei panni di
Annalaura si sentiva solo una gran troia che poteva fare qualunque cosa e
che poteva esercitare un grandissimo potere sugli uomini.
Il farlo vestire da donna non era quindi un'umiliazione, come le ragazze
credevano, ma un punto di forza.; inoltre amava sempre più il mondo
femminile, il trucco, gli accessori.
Che gran vacca sarebbe stata se fosse stata donna!!.
Le ragazze entrarono nel locale e si diressero al tavolo del club dove
risiedevano alcune padrone che Marco aveva già visto, contornate dai loro
schiavi, alcuni seduti a terra e altri sotto il tavolo; altri sarebbero
stati di sicuro di servizio.
Marco fu invece portato in cucina dove incontrò una grassa cuoca la quale
gli spiegò velocemente come raccogliere gli ordini; durante le spiegazioni
teneva in pugno il membro del ragazzo e lo fece indurire talmente da farlo
diventare come un paletto che sorregge una tenda, rappresentata dalla corta
minigonna.
Una caratteristica del genere avrebbe certo eccitato i clienti, pensò il
ragazzo.
Il locale era di fatto una specie di night con una pista centrale e tanti
tavolini occupati perlopiù da clienti di mezza età; le cameriere erano tutte
vestite in maniera molto provocante e di alcune non si sarebbe sospettato in
alcun modo la vera natura.
Annalaura si diresse verso un tavolino privo di bicchieri e salutò
allegramente "Ciao ragazzi, sono Annalaura, volete qualcosa da bere?"
I due signori lo squadrarono per un attimo poi risposero:
"Sei nuova? Non ti abbiamo mai vista"
"Si, stasera è la prima sera e ho un po' paura" finse con un atteggiamento
decisamente troiesco e nel farlo si avvicinò di più ai clienti.
Uno dei due cominciò ad accarezzargli le cosce e la tranquillizzò.
"Ma non ti mangiamo mica. Perché non resti un attimo così ci conosciamo?"
La mano intanto era salita al membro duro e lo stava menando lentamente.
"Non so, forse se prendete una bottiglia ne posso assaggiare un bicchierino"
così i due signori, capita l'antifona, ordinarono una bottiglia di
champagne.
Marco si allontanò sculettando e, nonostante la sicurezza di prima,
cominciava a provare paura mista ad eccitazione.
Ritornò portando la bottiglia che posò sul tavolo.
"Posso fermarmi un attimo ma non vedo la sedia" disse
"Non ce n'è bisogno" disse il più vecchio dei due tirandoselo in braccio "Io
mi chiamo Giulio e lui è Paolo, piacere"
Giulio le alzò completamente la gonna scoprendo il membro e l'attaccatura
delle calze.
"Guarda Paolo com'è dotata, ed eccitata, la nostra Annalaura"
"Già, sembrerebbe proprio" disse Paolo avvicinandosi ed impugnandolo.
"Ehi ma cosa fate, non possiamo qui davanti a tutti."
"Ah lo so dove vuoi portarci, ma chissà--Intanto beviamo"
Giulio versò tre bicchieri e dedicò un brindisi ad Annalura
"Alla nostra nuova amica--che ha un cazzo più grosso del mio"
"Allora Anna di dove sei? Raccontaci di te."
"Sono italiana, sono di Roma e sono qui con delle amiche in prova"
"Ahh ho capito, è uno degli schiavi del club, te l'avevo detto no? Li vedi a
quel tavolo? Alcuni di loro sono a servire" disse Paolo a Giulio
"E' vero? Qual è la tua padrona?"
Marco rimase indeciso per un po' poi gli indicò Giulia.
"Aspettatemi qui" disse giulio scaricò marco in braccio a Paolo che si
affrettò ad impugnare per bene il membro e a cominciare a sondare il buchino
con un dito.
"Mi sa che quello ci sta combinando la serata. Sai che hai un bel buchetto
stretto? Non come quelle vacche sfondate che ci sono qui; mi sa che ci
divertiremo"
"beh si, non ho cominciato da molto ma sono molto brava" rispose lui
Giulio fu velocemente di ritorno, dopo aver parlottato un po' sia con Giulia
che con Carlo.
"Allora, abbiamo la stanza numero 5 per un'ora. Il prezzo è un po' più alto
del normale ma ho ottenuto questo." disse mostrando ad Annalaura un
bigliettino sul quale era scritto:
"fai TUTTO quello che ti dicono, usa il preservativo solo per le
penetrazioni. Giulia"; la parola tutto era in evidenza e ben sottolineata.
"secondo me ho fatto un affare, questi schiavi non lo fanno per soldi ma
solo per divertimento e si impegnano molto di più di quelle troie che
vogliono solo le mance" disse Giulio che aveva già cominciato a considerare
Annalaura solo un oggetto di piacere.
"Vieni" disse prendendo marco per il cazzo e conducendolo verso un
corridoio.
Entrarono in una stanzetta piccola ma ben arredata, la classica alcova d'
amore.
C'era un bel letto matrimoniale, un divano e due poltrone più una bottiglia
di champagne già pronta su di un tavolinetto.
Quella doveva essere una delle stanze più belle e un'ora era tanto, poi lui
era un oggetto speciale quindi quei due signori dovevano essere ricchi ed
influenti e lo schiavo si sentiva onorato di essere stato scelto.
"bene, spogliati pure, facci vedere cosa abbiamo comprato. Fallo lentamente
però, vogliamo gustarci la scena. Nel cassetto c'è un vibratore se vuoi."
ordinarono i due sedendosi sul divano e versandosi da bere.
Marco preparò il vibratore ed iniziò a muoversi al suono di una musica
inesistente in maniera molto sensuale, ondeggiando sui tacchi alti.
Si tolse lentamente camicetta, reggiseno e gonna rimanendo ben presto con le
sole scarpe e calze autoreggenti poi impugnò il fallo e si esibì in un
pompino fantastico, sempre guardando troiescamente negli occhi i suoi
clienti.
Ottenuta una buona lubrificazione del membro (con la saliva) il ragazzo si
portò ondeggiando verso Paolo consegnandoglielo e facendogli segno di
tenerlo in mano dopodiché vi si sedette sopra allargando il buco con le mani
il più possibile.
Grazie alle spinte combinate di Marco e Paolo pian piano il fallo cominciò
ad entrare nel culo e vi affondò sempre più.
Giulio assisteva allo spettacolo masturbandosi con una mano e bevendo lo
champagne con l'altra.
Quando il membro fu completamente inserito Annalaura si prostrò a terra
dicendo
" sono ai vostri ordini padroni", tenendo naturalmente il membro ben
conficcato nel didietro.
"Brava, come inizio non c'è male, ora fammi vedere come lo succhi" ordinò
Giulio e subito marco vi si avventò ingoiandolo completamente; Paolo intanto
si divertiva ad estrarre e reinserire il fallo leccandolo abbondantemente
per mantenere lubrificato il tutto.
"Non sei male schiavetta, anche se non sei molto femminile, ma non
azzardarti a venire eh?"
"No padrone" rispose marco
A quel punto Paolo prese un tubetto di lubrificante e si umettò
accuratamente il membro conficcandolo poi al posto di quello finto; l'
operazione andò facilmente a buon fine in quanto lo sfintere era già
dilatato.
A quel punto le interiora di marco vennero squassate da colpi sempre più
potenti che gli provocarono un misto di eccitazione e dolore ma lui ci
teneva a concentrarsi sul suo lavoro che risultava del resto sempre più
difficile in quanto i colpi tendevano a spingerlo ogni volta contro Giulio.
"Ora voglio divertirmi anch'io" disse quest'ultimo alzandosi e tenendo lo
schiavo per la testa lo scopò in bocca menando affondi sempre più potenti
che facevano arrivare la punta quasi sempre in gola provocando conati e
problemi di respirazione.
"E stringi quella bocca, altrimenti non sento niente" ordinò adirato così
Marco cercò di stringere le labbra e di succhiare per opporre un minimo di
resistenza al membro invasore ed aumentarne così il piacere.
In questo momento si sentiva veramente usato come una bambola vuota, i due
clienti lo stavano stantuffando senza ritegno da entrambe le parti, dietro
il culo cominciava a fargli un male del diavolo e certamente sanguinava e
davanti un cazzone gli arrivava ogni volta in gola impedendogli di
respirare.
Improvvisamente Giulio fece un ultimo affondo e si fermò in quella posizione
e vi rimase per un tempo che ad Annalura sembrò eterno ma non erano che
pochi secondi dopodiché si sentì invadere la bocca e la gola dal copioso
sperma acidulo.
Marco iniziò a tossire e cercò di divincolarsi ma Giulio lo teneva ben saldo
e riprese a stantuffare urlando "beviti tutto troia".
Solo quando lo schiavo ebbe consumato tutto il liquido Giulio lentamente si
fermò e marco potè riposarsi un attimo, tossendo.
"Puliscimelo per bene e raccogli le gocce che sono cadute a terra" gli
ordinò così marco potè dedicarsi ad un compito più rilassante mentre da
dietro riprese lo stantuffo che si era interrotto per osservare la scena.
Ben presto anche il culo fu inondato e Paolo si accasciò felice sulla
schiena del ragazzo.
"Ahh che bello, era da tanto che non mi facevo un culo così stretto" esclamò
sedendosi poi sul divano.
"Manca ancora più di mezzora, vieni qui e leccaci per bene, chissà che non
ne facciamo un'altra." Dissero e così marco strisciò verso il divano, il
culo grondante sborra, dove prima ripulì per bene il membro di Paolo poi si
dedicò a leccare accuratamente e dolcemente i due uomini, particolarmente
palle e ano come da loro richiesto con un cenno.
"cerca di entrare il più possibile nel buchetto con la lingua, voglio
sentirla bene" gli dissero e Marco eseguì come meglio poteva.
"si però ora voglio provare anch'io quel bel cazzone" disse Paolo e si mise
a pecorina desideroso di farsi prendere da Marco.
Il ragazzo leccò prima accuratamente il buchetto, bagnandolo il più
possibile, poi si infilò un preservativo e utilizzò il lubrificante apposito
poi iniziò lentamente la penetrazione.
IL buco di Paolo era abbastanza largo, evidentemente era uno che si
divertiva, così ben presto anche marco potè divertirsi a stantuffare; Giulio
intanto si era messo davanti facendoselo succhiare dall'amico.
In poco tempo i due uomini erano pronti per venire di nuovo e così si
fermarono e chiesero a Marco di recarsi in bagno e di mettersi nella vasca
dove, in ginocchio, riprese il lavoro di bocca su entrambi.
Per primo venne Giulio che afferrò la testa di Annalaura, come era suo
solito, in modo da venirle direttamente in gola; appena fu libero Marco
ripulì accuratamente il membro di Giulio per poi dedicarsi a quello di
Paolo, in fremente attesa.
Anche Paolo finì per godere e anche lui fu ripulito completamente, con sua
somma goia.
"Ora apri la bocca e aspetta" gli dissero e poco dopo due fiotti di urina
sgorgarono dai due membri inondando il viso del ragazzo il quale, anche se
schifato, cercava di comportarsi nel modo più troiesco possibile in parte
bevendo il liquido e in parte lavandosici il viso ed il corpo con le mani.
"Sai questo è sempre il nostro gran finale con le troie del club"
spiegarono.
Alla fine si fecero succhiare ancora e ripulire per bene da tutte le gocce
prima di dichiarare conclusa la serata.
"beh, sei costato qualcosa ma ne è valsa la pena, ora noi torniamo al
tavolo; tu ripulisciti per bene prima, ciao bella" lo salutarono e,
rivestitisi, uscirono dalla stanzetta.
Marco rimase esausto e stupito nella vasca da bagno, immerso in un lago di
piscio e di sborra.
Le cose stavano forse andando troppo in fretta anche per lui, del resto fino
a poche settimane prima era un normale ragazzo solo e un po' depresso e ora
era diventato un incrocio tra una squillo di lusso e un water ambulante.
Una cosa l'aveva comunque capita: quando si trattava di entrare in azione,
specialmente se vestito da Annalaura, tutti i dubbi e i timori sparivano e
in lui si accendeva come un interruttore che lo faceva scattare agli ordini
dei suoi padroni ma quando era da solo, logicamente, qualche riflessione
sulla sua vita finiva per farla.
In ogni caso decise di ripulirsi velocemente e di non fare aspettare
ulteriormente le sue padrone così vuotò e lavò la vasca con la doccietta e
si fece anche lui una doccia veloce, poi si rivestì e truccò utilizzando il
materiale presente negli armadietti del bagno.
Quando uscì era di nuovo presentabile ma con un'erezione potente e dolorosa
che svettava sotto la gonna; del resto aveva soddisfatto in tutti i modi
possibili due uomini ma lui non era ancora venuto.
Quando rientrò nel club Giulia lo chiamò con un cenno e lui si avvicinò al
tavolo.
"Bravo schiavetto, sai che ci hanno fatto i complimenti? Sai chi sono quei
due? Sono due importanti banchieri e sono tra i più ricchi della città e
sono rimasti contentissimi di te tanto che pensavano di richiederti in
affitto per una giornata intera, vedremo.
Comunque a casa avrai un premio per questo, per ora torna al lavoro."
Queste parole rappresentarono per Marco una grande gratificazione, aveva
fatto cose incredibili e superato molti dei suoi tabù ma la sua padrona era
soddisfatta di lui e questo bastava a ripagarlo di tutto.
Riprese a lavorare sotto gli occhi invidiosi delle altre cameriere, la
notizia si era già diffusa tra il personale e in parte anche tra i clienti
abituali, tanto che quando si infrattò sotto il tavolo di un altro cliente
importante ricevette non pochi sguardi fulminanti dagli altri trans.
Alla fine della serata era distrutto, aveva camminato diverse ore su tacchi
allucinanti e innumerevoli volte si era seduto sulle ginocchia dei clienti
per farsi palpeggiare; era anche stato richiesto nuovamente in una delle
stanze ma qui si era limitato ad uno spettacolino che aveva causato la
precoce eiaculazione del cliente, così che Marco si limitò a ripulire il
tutto.
Alla fine della serata, verso la chiusura del locale, fu riportato a casa
dalle sue padrone.
Durante il viaggio in auto Marco ricevette i complimenti di Giulia.
"Bravissimo schiavetto, stai facendo grandi progressi; sai che hai
impressionato molto i miei amici del club? Penso che ormai il nostro
ingresso sia quasi certo.
Ci sono grandi novità: hanno fissato per la settimana prossima la prova d'
ammissione quindi ti devi allenare molto questa settimana; hanno anche
deciso quali saranno le tue prove di ammissione: l'adorazione degli stivali,
che è un classico, poi Queen Victoria ha deciso di concederti un grande
onore: dovrai riuscire a bere una sua pisciata completamente, senza
sprecarne una goccia.
Questa settimana quindi riprenderai gli allenamenti con gli stivali e le
scarpe, devi ripulirne completamente almeno due paia al giorno, e ricordati
di riprenderti con la telecamera naturalmente.
Per quanto riguarda la seconda prova ti allenerai così: a partire da stasera
ti berrai tutta l'urina che farai; quando sei al lavoro ti porterai sempre
un bicchiere per non sprecare nulla nemmeno lì.
Poi ti dovrai allenare anche a bere un getto continuo di liquido, per questo
userai la canna per innaffiare; devi imparare la respirazione e ad
inghiottire regolarmente senza sprecare nemmeno una goccia."
Intanto erano arrivati a casa e i tre scesero
"Sei molto eccitata vero?" chiese Stefania a Giulia
"Si, desidero molto fare parte di quel club ed è importante fare subito
bella figura quindi voglio il massimo impegno da te altrimenti ti lascio su
due piedi e mi trovo un altro schiavo"
"No padrona, la prego, farò tutto quello che vuole ma non mi lasci, iniziamo
subito gli allenamenti, sono pronto a fare qualunque cosa" pregò marco,
terrorizzato dall'idea di essere abbandonato proprio ora che si stava
abituando a questa vita così diversa ed eccitante.
"bene, entriamo un attimo, ti faccio vedere alcune cose poi ce ne andiamo
visto che è tardi.
Innanzitutto spogliati nudo"
Marco eseguì velocemente poi si gettò ai piedi della padrona.
"Stefania, vammi a prendere un thermos ed un imbuto, ti prego. TU sdraiati a
terra di schiena con le gambe appoggiate al muro, ora tirati su in modo da
avere anche la schiena contro il muro"
marco cercò di eseguire e si trovò appoggiato praticamente solo sul collo ma
con il membro direttamente sopra la bocca.
"In questo modo puoi pisciarti direttamente in bocca, così è come dovrai
fare d'ora in poi a casa mentre al lavoro ti accontenterai del bicchiere.
Facciamo una prova subito"
Marco aveva in effetti bisogno di urinare, era da molto che non lo faceva,
così in breve tempo uscì un getto denso che lo colpì direttamente in bocca.
Egli cercò di inghiottire il più possibile ma parte gli finì sul collo ed
istintivamente interruppe il getto.
"Ecco, no vedi, così non va" disse Giulia prendendo a calci il proprio
schiavo "è proprio questo che devi superare, devi concentrarti solo sull'
inghiottire, ricomincia"
Il getti riprese e questa volta marco sapeva già cosa aspettarsi così la
cosa andò meglio, non si interruppe più ed inghiottì quasi tutto, anche se
il sapore era acre ed amaro visto che da molto tempo non andava al bagno.
"La sera voglio che bevi molto e che ripeti questa operazione per almeno tre
volte, sempre ripreso dalla telecamera.
Questa è la miglior simulazione di quello che ti accadrà al club" ordinò
Giulia
"Comunque ti avevo promesso un premio, puoi masturbarti e venire
direttamente in bocca" concesse così marco potè finalmente dare sfogo a
tutta la tensione sessuale accumulata durante il giorno ottenendo in breve
una copiosa quantità di seme che inghiottì subito.
"bene ora voglio lasciarti anche un altro regalo, come ti avevo promesso.
Ti lasciamo le nostre mutandine, come vedi sono molto bagnate ed odorose per
quello che è successo oggi. Puoi annusarle quando ti masturbi dopo ogni
allenamento, davanti alla telecamera."
Così dicendo le due ragazze si tolsero le mutandine e le gettarono a terra,
vicino allo schiavo.
Successivamente Giulia si alzò la gonna e si abbassò sopra il thermos
urinando nell'imbuto.
"Ora ti lasciamo un altro regalo: riempiamo questo thermos con il nostro
liquido dorato, con un po' di fortuna dovrebbe rimanere caldo fino a
domattina quando, sempre ripreso dalla telecamera, te lo berrai come
colazione.
Per tutta questa settimana ti arriverà un thermos come questo contenente il
mio nettare mattutino, lo manderò tramite un pony e la sera dovrai
rimandarmelo nello stesso modo, in modo da assicurarti la colazione ancora
calda."
Anche Stefania urinò nel thermos chiudendolo subito per non fare uscire il
calore.
"Va bene, ora ce ne andiamo. Ricordati gli allenamenti o sai cosa ti
succederà"
Detto così le due ragazze se ne andarono lasciando Marco in quella scomoda e
strana posizione a riflettere su se stesso.
Non ci mise molto ad arrivare ad una conclusione comunque, infatti si
riprese subito e si preparò per andare a letto, deciso più che mai ad
accontentare quella padrona che ormai amava.
Questo è per me uno dei racconti + belli mai letti qui!Grazie per averlo
ripostato, ma mi piacerebbe molto che continuasse....
vedrò cosa posso fare.
"Paolo C." <paolo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:SqG4b.77543$sj6.1...@tornado.fastwebnet.it...