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racconto: sesso in famiglia

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Gordon Pascią

unread,
May 2, 2001, 1:34:54 PM5/2/01
to
Mi chiamo Clara, ho 19 anni e, da un anno sono incestuosa e contenta.

I
miei genitori sono molto uniti in tutti i sensi e molto attivi
sessualmente. A soli 16 anni vidi mia madre che spompinava in maniera
selvaggia mio padre e iniziai da lì le mie fantasie erotiche. Mi
sditalinavo furiosamente pensando al cazzo di mio padre che mi entrava e
usciva dalla fica e non pensavo che a quello.

I miei tre fratelli sono,
anzi, erano ragazzi normali... Aldo 30 anni fisico atletico bellissimo e,
purtroppo, appena sposato. Marco 21 anni, mio compagno di giochi, un pò
balbuziente e timidissimo eternamente innamorato di una ragazza crudele ed
eternamente sofferente. Ed infine, Luca 14 anni, fisico gracile, il piccolo
di casa. una peste, sempre in movimento, sempre a girarmi intorno
perennemente in stato di eccitazione.

Avevo preso l'abitudine di spiare
i miei appena li sentivo muovere più del solito... la nostra casa è molto
grande e le stanze sono sparse tra il primo e il secondo piano. Appena li
vedevo in intimità capivo che quella sera avrebbero fatto sesso. Avevano un
modo fantasioso per farlo, sempre diverso, ma alla fine, mio padre le
sborrava sempre in bocca e a lei piaceva, era evidente. La toppa della
chiave mi permetteva di spiarli perfettamente. L'unico problema poteva
essere rappresentato dai miei fratelli e dal pericolo di essere scoperta.
L'anno scorso, appena compiuti 18 anni, decisi che le mie fantasie dovevano
trovare sfogo. La mamma era andata in viaggio con delle amiche e sarebbe
mancata tutta la settimana. Aspettai con ansia l'alba, ed entrai nella loro
camera da letto. Lui dormiva a pancia sopra, magro allenato dal tennis e
abbronzato dal primo sole di giugno mi pareva irresistibile. Come avevo
sempre saputo, dormiva nudo. Il suo cazzo era davanti ai miei occhi tutto
mio. Ero così bagnata che muovendomi facevo uno strano rumore. Lo baciai
sulla punta e iniziai a leccarlo. Mio padre non si mosse ma gli era
diventato duro io non persi tempo lo presi subito in bocca. Sdraiata a
fianco a lui mi sditalinavo con forza e stavo quasi per venire quando lui,
improvvisamente, sborrò. Un fiotto caldo e denso mi arrivò dritto in gola
in maniera inaspettata. Il sapore aspro e la sorpresa fecero il resto...
gli vomitai addosso.

- Clara, che cazzo fai ?

Mi urlò mio padre
svegliatosi e resosi conto di che stava succedendo. Ma io non riuscivo a
rispondere i conati me lo impedivano e poi che potevo dire ? Scappai nel
loro bagno e mi lavai la faccia con l'acqua fredda. Mi raggiunse da dietro
e con molta calma mi parlò.

- Clara, ti rendi conto di cosa hai fatto ?
- Si papà, ma almeno ti è piaciuto ?

- Non è questo il punto, sono cose
che non si fanno.

- Dimmi che ti è piaciuto, ti prego.

- Ok mi è
piaciuto, ma è successo un casino. Speriamo che nessuno abbia sentito nulla
e dammi una mano a levare le lenzuola sporche e rimettere un po in ordine.
E comunque, ti prego, non ci provare più.

Pulii tutto stando attenta a
non incrociare il suo sguardo. Adesso mi vergognavo come una ladra. Per il
resto della settimana anche lui sarebbe dovuto uscire per andare a lavorare
fuori città e, in genere, non tornava che la sera tardi. Già la sera stessa
stavo cominciando a non pensarci più ma ero stata troppo ottimista.
Qualcuno aveva sentito e visto qualcosa... dopo cena mio fratello Aldo, che
a quel tempo doveva ancora sposarsi, mentre mi aiutava a sparecchiare
cominciò ad indagare.

- Ho sentito casino stamattina al piano di sopra,
che è successo ?

- Papà si è sentito male.

- Chi ha vomitato dei due
?

- Lui

- Puttana. Non è vero e lo sai. Io ho visto tutto. Sei una
troietta in calore.

Mi infilò una mano sotto la maglietta afferrandomi
con violenza i peli del pube attraverso gli slip.

-Ahi, lasciami, mi fai
male.

Ma lo dissi sottovoce, gli altri miei fratelli guardavano la TV e
non volevo che sentissero in che guaio mi ero cacciata.

- Stanotte,
alle due salgo nella tua stanza ti voglio trovare già a letto, con quel bel
reggiseno nero trasparente che ti ha regalato mamma, senza mutandine e a
cosce aperte, non voglio perdere tempo, cominciati a masturbare da sola.
Quando arrivo devi essere già bagnata e pronta per scopare.

Prima di
lasciarmi mi toccò il seno in modo brutale facendomi male. Ero fregata. Non
avevo scampo. Qualsiasi cosa avessi fatto avrei combinato un casino. Però
la cosa mi eccitava. Ripensavo alle istruzioni che avevo ricevuto e il
cuore mi batteva forte.

Mentre completavo di rassettare, avevo la
sensazione che Marco e Luca mi guardassero con occhi strani. Per me era
normale andare in giro per casa scalza con indosso una maglietta bianca
lunga, e sotto solo gli slip. Avevo un bel seno ma, fino ad allora non mi
ero accorta che la mia quarta misura fosse così appariscente e, per loro,
interessante. Poi mi resi conto... avevo i capezzoli durissimi che sembrava
sbucasserono fuori. Mentre Marco mi guardava con discrezione cercando di
non farsi accorgere che mi osservava, Luca mi seguiva con lo sguardo, mi
metteva a disagio perchè capivo che si stava eccitando. Guardammo la TV
tutti insieme come sempre ma stavolta mi sentivo i loro occhi addosso.
Sentii che la magliettina era decisamente troppo corta e troppo
trasparente. Seduta mi si scoprivano le gambe e si vedevano le mutandine.
Luca mi diede una buona notte, molto affettuosa quella sera e approfittò
per strusciare con una mano, per caso, le mie tette. Aldo, al contrario, mi
ignorava. Andai nella mia stanza che era già mezzanotte passata, mi feci
una doccia, indossai il reggiseno nero che mia madre mi aveva regalato il
mese scorso e che, in realtà, era un copriseno trasparente e leggero. Ma
Aldo come lo sapeva ? Da quanto tempo mi spiava ? Iniziai a fantasticare e
iniziai a toccarmi. Avevo una paura incredibile ma non vedevo l'ora che
arrivasse. Ero pronta. Mi sdraiai sul letto distesi le braccia lungo i
fianchi e allargai le cosce. Il mio letto era proprio di fronte la porta.
Alle due in punto, la porta si aprì con un leggero cigolio. Non mi
aspettavo che bussasse era venuto per fottermi.

- Brava, sei ubbidiente,
mi piaci. Abbiamo una settimana piena da sfruttare. Prendi queste pillole,
non ho intenzione di usare il preservativo con te.

Ebbi appena il tempo
di ingoiare l'anticoncezionale che lui mi era già sopra.

- sei proprio
fatta bene lo sai ?

Mi baciava il collo, le tette, mi accarezzava il
culo ma non trovava la mia vagina, non riusciva a infilarmelo dentro.

-
mettitelo dentro, sbrigati

- si, ma ti prego fai piano, sono vergine.
- ancora per poco, ecco ci siamo.

Glielo avevo preso in mano e lo avevo
portato all'ingresso, non era poi così grosso, solo era tozzo, me lo mise
dentro con forza e, sorprendentemente non sentii nulla. Solo cominciai a
godere. Aldo era un armadio, 180 cm di altezza per 90 kg. di peso. Io ero
165 cm e 58 kg. sotto di lui mi sentivo schiacciata, e dominata.

- Clara
sei una troia, ti piace il mio cazzo ?

- si, si, si scopami

- Ti sei
fatta fottere da papà ?

- No, ho solo provato a prenderlo in bocca

Mi
sentivo una ebete, un fuscello sbattuto dal vento, era bellissimo. Stavo
sudando, non respiravo. Ero sotto di lui e stavo godendo. Mio fratello
maggiore mi stava chiavando dopo avermi sverginato ed io stavo godendo.
- ti verrò a fottere tutte le sere, ti riempirò la fica di sborra.

-
sarò la tua puttana, farò tutto quello che mi ordini di fare.

- fammi
vedere le tette, levati sto cazzo di reggiseno ora.

Ovviamente non
aspettò che ubidissi, ci pensò lui con un colpo secco della mano. Ma in
realtà mi aveva solo tirato fuori un seno e ora lo stava stropicciando
accanendosi sul capezzolo. Un pò mi faceva male ma mi piaceva troppo. Io
avevo, però, il mio chiodo fisso.

- dopo sborrami in bocca, ti prego.
- non voglio che mi vomiti addosso come hai fatto con papà ieri sera.

-
insegnami, allora che devo fare ?

- Comicia ad allenarti con questo...
Si protese con la faccia sopra la mia, mi infilò un dito tra le labra per
aprirle meglio e... mi sputò in bocca. Un lungo rivolo di saliva dritto tra
le mie labra. Non potei fare a meno di ingoiare, più ne ingoiavo più lui
continuava a far scivolare il suo sputo sulla mia faccia. Mi sorpresi a
uscire la lingua per cercare di indirizzarlo dritto in bocca. E poi venne.
Fu una cosa bellissima. Mi sentii invadere la vagina di un liquido
caldissimo e mi sentii riempita di lui. Il mio primo orgasmo con un uomo fu
un orgasmo meraviglioso.

- Clara, sei fantastica, è bello, prendilo
tutto, sborro....

Mi crollò addosso come un sasso. Guardai l'orologio,
erano le due e dieci. Si alzò, si girò per guardarmi ero in condizioni
pietose. ero rimasta nella posizione che lui aveva voluto. Tra le mie gambe
intravedevo il lenzuolo sporco di sangue e dalla fica mi colava un rivolo
di sperma che gocciolava sul lenzuolo, avevo la faccia stravolta che mi
tirava per tutta la saliva che avevo preso. Uscì senza dire una parola.
A colazione ero serena, avevo dormito benissimo, mi ero alzata presto,
lavato tutto ed ero andata a scuola. Il pranzo andò liscio, tutto normale,
tutto come prima. Anche, a dire il vero, avevo la sensazione che i miei
fratelli mi guardessero in modo strano. Aldo scherzava, ci prendeva in giro
perche noi ancora studiavamo mentre lui si era ormai laureato. Io lo
guardavo stentando a credere a quello che era successo la sera prima.
Speravo che mi chiedesse di farlo ancora... Nel pomeriggio, infatti, appena
gli altri uscirono e restammo soli mi si avvicinò e iniziò a palparmi le
cosce da sotto la gonna.

- Sdraiati sul divano e togliti le mutandine.
Ovviamente obbedii subito

- chiudo le tende ?

- no, ti voglio scopare
di giorno alla luce del sole. Allarga le cosce.

- vuoi che mi spogli ?
- no stai zitta e mettitelo dentro.

Mi rannicchiai sotto di lui,
cercando di aprire il più possibile le gambe e mi lasciai scopare
docilmente. Stavolta mi fotteva piano, con calma. Presi interamente dentro
la sua sborrata, non me ne uscì una goccia. Il divano era salvo. Un record
stavolta ci aveva messo 5 minuti... ma anch'io avevo goduto.

- Stasera
ti aspetto, a gambe aperte.

- Non so se verrò, devo uscire Martina,
dobbiamo completare i preparativi del matrimonio e poi forse... anche lei
vuole...

- Io ti aspetto. Metterò la sottana di pizzo della mamma.
dobbiamo stare attenti a non sporcargliela però. Se vuoi metto anche le sue
calze autorreggenti.

- Come fai a sapere che la biancheria della mamma
mi eccita ?

- Sono tua sorella eppure non hai avuto remore a scoparmi,
anzi a violentarmi... penso che sei così perverso che ti piacerebbe farti
pure mamma, è ancora una bella donna.

- primo non ti ho violentato, non
mi pare che ti sia dispiaciuto e secondo... si è vero, me la farei. sin da
quando ero piccolo mi masturbo pensando a lei, ma è diverso. Non riuscirei
mai a farlo. E comunque sei una stronza, oltre che troia.

Se ne ando per
le sue cose ed io restai sola. Ero appagata, felice soddisfatta. Sarebbe
venuto anche stanotte ? Ci speravo con tutta me stessa. Stavo diventando
ninfomane ? I miei compagni di scuola erano dei ragazzini non mi attraeva
nessuno di loro e poi, vuoi mettere, farsi scopare da mio fratello?

Di
sera mi vestii un pò più coperta... misi il reggiseno ma... mi truccai e mi
aconciai i capelli come mamma. A tavola persino mio padre notò la
somiglianza straordinaria. Tutti commentarono come fossimo quasi due goce
d'acqua. Nessuno, ovviamente, fece riferimento alle cosce o alle tette, ma
i capelli, il viso le movenze, tutto di me richiamava nostra madre. Lei era
di origini svedesi, alta, bionda, occhi chiari: una modella. Io ero solo un
pò più piccola.

Aldo mi vide solo al suo rientro, mentre tutti noi
andavamo a dormire. Io lo avevo aspettato apposta, volevo che mi vedesse.
L'effetto che ottenni fu quello che desideravo: restò a bocca aperta. Non
vista dagli altri, feci la smorfiosa mentre salivo le scale. Mi raggiunse
alle spalle e mi afferrò le tette da dietro.

- Sei uguale alla mamma...
Ma tu sei insaziabile. Non ho potuto fare sesso con Martina... ero
distrutto, e poi pensavo a te

- Non me ne frega un cazzo. Se mi vuoi
scopare come scoperesti la mamma devi venire stasera. alle due, ti aspetto.
La casa era in silenzio non si muoveva nulla. Io ero sdraiata sul letto con
solo la sottana trasparente di mia madre e la sua collana di perle,
sembravo proprio una signora. Mi stavo già masturbando. Non lo sentii
arrivare fino a quando non mi arrivò sopra e senza dire una parola me lo
schiaffò dentro. Nessuna delicatezza, nessun preliminare. Lo stavo
aspettando, ero pronta, avevo voglia.

- Mi farai diventare pazzo,
assomigli tantissimo a mamma, mi sembri lei, sei bella, ti fotto.

- Si
pulcino mio tu si che mi fai godere. Ti prego sborrami in pancia. Fammi
sentire troia, fammi sentire femmina.

Il gioco stava prendendo anche me.
Aldo sembrava impazzito mi scaricò dentro le ultime gocce di sperma mentre
mi chiamava mamma. Con la sottana che mi arrivava sopra l'ombellico e tutta
sudata con ancora il suo cazzo dentro, lo imprigionai con le gambe e gli
sussurai piano:

- Sputami in bocca adesso, mi devi abituare fino a
quando non ti deciderai a venirmi in gola.

- Facciamo meglio, puliscimi
il cazzo con la lingua così ti abitui a maneggiarlo

Mi sollevò come una
foglia e si sdraiò sotto di me spingendomi la testa sul suo pene, lo leccai
tutto, lo pulii alla perfezione. Aldo si alzò e io mi inginocchiai sul
letto leccandogli i coglioni. lui si abbassò come per baciarmi ma fece ciò
che gli avevo chiesto prima: Mi sputò nuovamente in bocca. Mi teneva per i
capelli da dietro e mi depositava la saliva sulle labbra o direttamente
sulla lingua. Dopo avermi fatto bere 3 o 4 "sorsate" mi accorsi che gli era
tornato duro. Me lo mise dritto in bocca e dopo un istante venne. Solo
poche gocce dolciastre, però, ero un po delusa.

- è più dolce di quella
di papà, ma è poca.

- Clara ma ti rendi conto che oggi abbiamo fatto
sesso 3 volte ? Io arriverò al matrimonio asciutto.

- Ok domani sera
voglio che usi la mia bocca al posto della fica. Metterò i collant e
dormirò con i jeans, così non potrai scoparmi nella fica.

- domani sera
non verrò sono morto.

In effetti, non venne. Io smaniavo, ma quella sera
non venne. Non mi pareva vero. Ma come, prima mi minacci che mi vuoi
scopare tutta la settimana e poi non vieni ? Non venne per tutta la
settimana. Che stronzo.

La mamma tornò la domenica e la normalità
sembrava ristabilita. A fine giugno Aldo si sposò e, una settimana dopo,
Marco partì per il servizio di leva. La casa si era svuotata
all'improvviso. La sera a cena eravamo sempre un pò tristi e dopo la Tv
andavamo a letto presto. La vita in una casa in campagna, a volte e
monotona. Un pomeriggio andai a portare la biancheria stirata nella stanza
di Luca e assistetti in diretta a una cosa naturale ma che mi stupì lo
stesso. Si stava facendo una sega colossale, pensando di non essere
scoperto. Guardava un mucchio di foto sul suo tavolino e si masturbava. Il
mio fratellino era piccolo, gracile, mi arrivava a malapena ale spalle,
avveva un cazzetto lungo e sottile e si faceva una sega.

- Bravo.

-
Perchè non bussi prima di entrare ?

- Pensavo non ci fosse nessuno in
casa.

- e invece c'ero io... che vergogna.

- Non devi vergognarti, è
naturale alla tua età.

- Che ne sai tu ?

- Anch'io lo faccio. Penso a
un bel ragazzo e lo faccio anch'io. Tu a chi pensi ?

- Alla mamma.

-
Oh cazzo. Ma come ?

- Anzi posso confidarti un segreto visto che sei mia
sorella ?

- Certo, essere fratelli significa che ci si può fidare.

-
L'ho scopata.

- Ma che dici... non dire cretinate. Non ci credo.

- E'
vero ti dico. Una settimana fa, appena è tornata dal viaggio, papà era
rimasto fuori a dormire per lavoro... e io le ho aumentato la dose di
sonnifero.

- La potevi uccidere. sei pazzo ?

- Ok ma non l'ho uccisa.
Lei si è addormentata come un sasso. Tu dormivi alla grande... e io sono
entrato nella sua stanza.

Mi stavo eccitando ma non volevo farglielo
capire. Fingevo indignazione, ma mi stavo bagnando. Che perversa che sono.
- E che hai fatto ?

- Lo sai che la mamma dorme solo con le mutandine ?
- Anch'io. E allora ?

- L'ho distesa di schiena , mi sono messo un
preservativo, le ho allargato le cosce, ho spostato le mutandine e l'ho
messo dentro. Ho visto che non si svegliava e ho cominciato a fare l'amore
con la mamma.

- Primo che cazzo te lo sei messo a fare il
preservativo,visto che lo sappiamo tutti che la mamma prende la pillola ?
secondo non hai fatto l'amore, ti sei masturbato nella fica di nostra
madre, è diverso ed è terribile.

- Il preservativo l'ho messo per
evitare che quando si svegliava si ritrovava tutta sporca di sperma...
secondo non me ne frega nulla se era amore o che altro... a me è piaciuto
da morire e appena parte di nuovo papà lo rifaccio. Se vuoi ti faccio
guardare.

- Tu sei pazzo. Io non credo ad una parola di quello che hai
detto.

- Ho le prove, guarda.

Era vero... aveva fotografato tutto. La
mamma nuda, a cosce aperte, lui con il preservativo dentro la fica della
mamma. Tutto. Glielo aveva messo pure in bocca. Che porco.

- Ma perchè
proprio la mamma ?

- E' bellissima, mi piace da morire da quando l'ho
vista scopare con Aldo. E poi tu sei vergine. se lo avessi fatto con te,
preservativo o non preservativo te ne saresti accorta.

- Coooosa ?
Ero stupita, allibita, attonita. Ma che cazzo di famiglia eravamo ? Aldo si
era scopato la mamma... no questo no non potevo crederci.

- Come lo sai
?

- Una mattina sono tornato prima da scuola e sentivo casino nella tua
stanza..

- nella mia stanza ?

- Si ho sbirciato dentro e ho visto la
mamma nuda e in ginocchio che stava facendo un pompino ad Aldo.

- E tu
che hai fatto ?

- Mi sono fatto una sega e mi sono ripromesso di farmelo
fare anch'io.

- Che stronzi. Ma a lei piaceva ?

- Non credo. Sentivo
che lo supplicava di non farlo, che si vergognava di quello che stavano
facendo. Ma lui faceva finta di non sentire, l'ha fatta stendere sul tuo
letto e l'ha scopata.

- Ma perchè non sei intervenuto ?

- Innanzi
tutto forse hai dimenticato che nostro fratello è una bestia e poi io mi
stavo masturbando. A me stava piacendo da morire. certo qundo l'ho sentita
piangere un pò mi è dispiaciuto.

- Piangere ?

- Si ad un certo punto
lei lo supplicava di non sborrarle dentro, che stava dimenticando che non
stava scopando una puttana qualsiasi. Lui non ha risposto e le ha scaricato
tutto dentro.

- ma perchè non ha detto nulla dopo ?

- Lui la
ricatta. Ha scoperto che la mamma ha un altro uomo.

- O cazzo, basta.
Non voglio sapere nient'altro. Che schifo

In realtà mi ero eccitata da
morire. Non facevo sesso da un mese da quando quel bastardo di Aldo se ne
era andato. ero arrabbiatissima per quello che era successo e, forse anche
un pò gelosa. E poi che quello stronzetto si fosse scopato pure lui la
mamma... era troppo. Non mi ero resa conto che da sotto il tavolo Luca
aveva ripreso a masturbarsi.

- Dai facciamolo.

- Tu sei pazzo...
- Se non lo facciamo adesso, stasera appena ti addormenti...

Con una
mano si masturbava e con l'altra iniziò a palpare un seno. Tutto mi diceva
che dovevo fuggire o dargli un ceffone. Restai ferma e lo lasciai fare.
- Smettila.

- dai che ti piace. Insegnami a fare l'amore.

- Hai solo
14 anni e hai tempo

La mia voce era spezzata dall'eccitazione non mi
muovevo mentre la sua mano era scivolata sotto la camicetta e si era
infilata sotto il reggiseno. Mi stava strizzando un capezzolo e mi stava
facendo godere.

- Ok, va bene ma solo questa volta e solo per insegnarti
cosa devi fare.

Mi finii di togliere la camicetta, mi tolsi le
mutandine ma non feci in tempo a fare altro. Mi ritrovai il suo cazzo in
bocca senza accorgermene. Sdraiata sul letto di mio fratello, con lui
seduto sul mio seno che letteralmente mi schiaffeggiava con il cazzo.
finalmente, però, ebbi quello che avevo sempre sognato. La sborrata arrivò
piena, liquida, intensa. Io ero pronta e bevvi con ingordigia.

- Ma non
avevi detto che mi volevi scopare ?

- Infatti è quello che farò...
Porca miseria era già duro...

- Ma è sporco di sperma, aspetta a
mettermelo dentro..

- Non fare la stronza ho visto che usi i
contraccettivi da qualche mese.

Finalmente una scopata liberatoria.
pazienza per tutto quello che avevo sentito, pazienza che mi stavo scopando
il mio fratellino. Pazienza che quasi non respiravo per i grumi di sperma
che avevo ancora in gola, stavo fottendo, mi piaceva.

- Girati.

-
Cosa ?

- Cazzo è semplice, girati e mettiti alla pecorina.

- ok

-
Ehi ma quella non è la fica, fermo, no, no, aaaah.

(continua)
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Inviato via http://usenet.iol.it


Jetzabel

unread,
May 3, 2001, 6:07:56 AM5/3/01
to
> - Non so se verrò, devo uscire Martina,

> Mi finii di togliere la camicetta, mi tolsi le


E' bello, Gordon, eccitante, bello l'intreccio delle complicità e dei
ricatti, sesso vero e veri desideri.
Solo correggi quelle due frasi che ti ho indicato per favore.

"devo uscire" e "mi finii", sono dialettismi.

Bravo:-)

Jetzabel


Jetz...@jetzabel.com
ICQ#:52934054

Tutti i miei racconti sul sito:
http://www.jetzabel.com

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