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Storiella

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Vlad

unread,
Apr 26, 2001, 8:56:38 PM4/26/01
to
On Fri, 20 Apr 2001 15:37:16 GMT, "Rosa Pia Bonomi" <rosapia...@libero.it>
wrote:

dal tenore di questa storiellina para ecologistica si capisce che e' stata, a
parte la diarrea, copiata pari pari dai soliti librini di lettura che vengono
propinati ai bambini delle elementari, cosi', con la scusa delle storielline e
favolette gli si riempie la testa di stronzate su ecologia, femminismo,
pseudosolidarieta' e terzomondismo buonista, in modo da fabbricare oggi le
zecche di domani.

speriamo che la prossima riforma dei libri di testo dia un maggior controllo su
quello che i nostri bambini leggono, mandando al macero quella cartaccia maoista
e, speriamo anche un bel po' di maestrine cattocomuniste.

> C'era una volta il signor Silvio, che aveva una casa grande e intorno
>un grande giardino con alberi da frutto: meli, peri, ciliegi, albicocchi,
>susini, viti. In primavera gli alberi fiorivano, poi i petali dei fiori
>cadevano e i piccolissimi frutti, che erano nascosti nei fiori, crescevano.
>Prima erano verdi, poi sempre più colorati, profumati, maturi. Bisognava
>aver cura degli alberi: dar loro l'acqua, potarli, spruzzarli col verderame
>che è una medicina che non avvelena i frutti. Che bellezza: maturavano mele,
>pere, ciliegie, albicocche, susine, uva...
> Un giorno il signor Silvio Delicatini colse una mela per mangiarsela,
>e che cosa vide? Un uccellino per sbaglio aveva fatto la cacca proprio lì.
>Una mela con la cacca? Orrore! Il signor Silvio gettò via la mela (un riccio
>se la prese e se la portò nella tana) e si mise a strillare:
>- Uccelli, brutte bestiacce che non siete altro: avete fatto la cacca
>sulle mie mele, ebbene, me
>la pagherete!
> Poi chiamò i cacciatori:
>- Sparate a questi stupidi uccelli che usano le mie mele come se fossero il
>loro bagno. Dategli una lezione!
>I cacciatori si misero a sparare con i loro orrendi fucili, uccisero una
>quaglia, ferirono leggermente al sedere la cognata del signor Delicatini
>che faceva una passeggiata , poi se ne andarono.
>- Bene, - disse il signor Silvio guardando la quaglia morta - così impari.
> La settimana dopo colse una bella pera matura. Stava per addentarla
>quando, che schifo, vide che aveva un forellino: il segno del becco di un
>uccello.
>- Ah canaglie, non si accontentano di fare la cacca, adesso mi beccano
>la frutta, perfino! E' ora di finirla!
>Chiamò di nuovo i cacciatori:
>- Ammazzateli tutti! Mi beccano le pere, mi beccano!
> I cacciatori spararono, ma gli uccelli se ne scapparono nei giardini
>dei vicini e non si fecero più vedere. Venne l'inverno, poi venne la
>primavera. Allora mosche, mosconi, maggiolini, farfallotte e insetti vari
>invasero il giardino. Non c'erano più gli uccelli che se li mangiavano, così
>diventarono proprio tanti. Fecero le uova sui fiori degli alberi da frutto,
>e dalle uova nacquero tanti piccoli bachi. Quando caddero i petali dei fiori
>e incominciarono a formarsi i frutti, i bachi vi entrarono scavando gallerie
>e mangiando la polpa più dolce. Il signor Delicatini un giorno colse tre
>ciliegie, sentì che erano stranamente molli, le tagliò a metà e, accidenti,
>vide che avevano tutte il verme! Allora prese una bella albicocca, l'aprì, e
>anche lì c'era un verme che pareva guardarlo sorpreso. Figuratevi il signor
>Delicatini: si mise a gridare di rabbia che non solo gli uccelli ma anche
>gli insetti ce l'avevano tutti con lui, buttò via la frutta e andò a
>comperare un bidone di veleno per far morire gli insetti e i loro figli
>bachi. Prese una grande pompa, la riempì di veleno e spruzzò tutto il
>giardino. Per sicurezza, ripeté l'operazione una volta la settimana.
> Meraviglia! La primavera successiva non c'erano né uccelli né
>insetti. Fiorirono gli alberi, caddero i petali, incominciarono a crescere e
>maturarono mele, pere eccetera senza nemmeno una cacca di passero, né una
>beccatina, né un verme. Che frutta meravigliosa, veniva voglia di attaccare
>alla buccia l'adesivo con la scritta "mela d'oro", "albicocca di sole". Il
>signor Silvio Delicatini era felice. Aspettò che ci fossero abbastanza
>frutti maturi, poi ne colse un cesto, che portò a casa. Tutta la famiglia
>del signor Silvio ne fece una scorpacciata.
> Un'ora dopo però. accidenti! Venne a tutti un mal di pancia tremendo.
>Papà, mamma e i due figli si tenevano la pancia con le mani e sospiravano:
>- Ah che male, che male! Sarà una nuova forma di influenza?
>Subito dopo venne a tutti una terribile diarrea. Ogni tanto si sentiva
>gridare:
>- Esci dal bagno che devo venire io!
> E' vero che erano quattro e avevano sei bagni, ma ormai cinque di
>questi erano intasati tanta era la cacca che vi avevano fatto dentro. Ad un
>certo punto, anche il sesto bagno non ce la faceva più, così riempirono un
>portaombrelli, un vaso cinese, dodici tazze da té e un paio di pantofole.
>Avevano consumato tutta la carta igienica, i giornali, i registri delle
>entrate e delle uscite.Così furono costretti a usare i biglietti da
>diecimila, e poi quelli da cinquantamila e da centomila.
> Solo il cane, che non aveva nemmeno voluto assaggiare quei frutti
>meravigliosi, non aveva mal di pancia. Anzi, ad un certo punto aprì la
>porta con la zampa e se ne andò fuori per non sentire la puzza.
> Telefonarono ai nonni, che arrivarono con la panda piena di rotoli di
>carta igienica. I nonni si fecero raccontare per filo e per segno dal
>signor Silvio che cosa avevano mangiato lui e la sua famiglia, e poi
>dissero:
>- Per forza avete mal di pancia: avete mangiato frutta avvelenata!
> La famiglia Delicatini dovette bere litri e litri di tisana per
>lavarsi l'intestino, mangiare riso e mele cotte (non di quelle avvelenate,
>naturalmente) almeno per sei mesi, ma alla fine tutti guarirono.
> Il signor Silvio non avvelenò più la frutta e non chiamò più i
>cacciatori. Tornarono gli uccelli, che mangiarono gli insetti, così non ci
>furono più bachi, o al massimo uno ogni tanto. Qualche volta c'era una cacca
>d'uccello su una mela, ma si rimediava lavando il frutto sotto al rubinetto.
> Al signor Silvio Delicatini e alla sua famiglia non venne più il mal
>di pancia e, almeno per quanto riguardava la frutta, vissero felici e
>contenti.

anders

unread,
Apr 26, 2001, 8:17:21 PM4/26/01
to
On Fri, 27 Apr 2001 00:56:38 GMT, Vlad <vte...@compuserb.com> wrote:

>On Fri, 20 Apr 2001 15:37:16 GMT, "Rosa Pia Bonomi" <rosapia...@libero.it>
>wrote:
>
>dal tenore di questa storiellina para ecologistica si capisce che e' stata, a
>parte la diarrea, copiata pari pari dai soliti librini di lettura che vengono
>propinati ai bambini delle elementari, cosi', con la scusa delle storielline e
>favolette gli si riempie la testa di stronzate su ecologia, femminismo,
>pseudosolidarieta' e terzomondismo buonista, in modo da fabbricare oggi le
>zecche di domani.

ma dimmi, viene veramente da un libro per le elementari? e' grave.

Ciao,
Anders

Marco DP

unread,
Apr 27, 2001, 2:49:12 AM4/27/01
to

"anders" <co...@TOGLIlibero.it> ha scritto

> ma dimmi, viene veramente da un libro per le elementari? e' grave.

Ma quel che č piů grave č che la Rosa che Pia *insegna* alle elementari
!!!!!!!


> Ciao,
> Anders

Marco DP


Patroclo

unread,
Apr 27, 2001, 3:41:41 AM4/27/01
to
> >"Rosa Pia Bonomi" <rosapia...@libero.it>
> > scrive la storiella

> e Vlad commenta:
> ....................................................................con la scusa delle storielline e


> favolette gli si riempie la testa di stronzate su ecologia, femminismo,
> pseudosolidarieta' e terzomondismo buonista, in modo da fabbricare oggi le
> zecche di domani

Io dico: ho letto la storiella, banale,
comune e lunga....anche troppa....e
non mi va di rileggerla, ma mi chiedo
e ti chiedo:

ma dove sono le stronzate su ecologia,
femminismo, pseudosolidarieta' e
terzomondismo buonista ?

Ciao e grazie.


Eupholus

unread,
Apr 27, 2001, 3:10:01 PM4/27/01
to

Patroclo <patr...@xxx.it> wrote in message
Vo9G6.4109$sb5.7...@news.infostrada.it...

Me lo sono chiesto anch'io...mah!

Eupholus


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