On Sat, 4 Sep 2021 07:30:00 +0200, Franco Di Melo Innestato wrote:
Ciao,
> Il farmacista mi hanno detto che l'ansiolitico non viene passato dal
> servizio sanitario e che per averlo serve comunque la ricetta bianca.
Infatti. Per i farmaci non "passati" basta la ricetta bianca.
> Ho detto al farmacista: Quindi non me lo dà? Ma egli mi ha risposto che
> per questa volta me lo dava.
Spesso, anche se non dovrebbero, chiudono un occhio. Specie se
conoscono il cliente oppure non si tratta di farmaci di potenziale
abuso.
> Contemporaneamente per le altre medicine che dovevo acquistare per il
> mio familiare mi è stato detto che non serviva la tessera sanitaria, ma
> bastava la prescrizione del medico, perché essa già contiene il codice
> fiscale.
Credo che sia corretto. La ricetta "elettronica" contiene gia' i dati
dell'intestatario (paziente) e quindi la spesa viene direttamente
"scaricata" senza dover presentare la tessera. Che invece servirebbe se
tu volessi scaricare la spesa di farmaci acquistati con ricetta bianca
(come quello sopra).
Per quel che ne so, la presentazione della tessera sanitaria e'
solo una procedura "fiscale" per "scaricare" il costo del farmaco,
non credo che avvengano comunicazioni col SSN. E penso al parente che
va a prendere i farmaci per la nonna allettata e presenta la tessera
sanitaria al momento del pagamento. Se dovessero fare indagini in questo
senso, sai che ingolfamento di ricorsi avrebbero?
> Immagino che essendo lo psicofarmaco acquistato con ricetta bianca,
> l'ATS neanche abbia interesse a verificare se la prescrizione sia per il
> mio familiare o per me, ma la ricetta è detraibile e comunque
Penso anche io. Indipendentemente dal fatto che la detragga tizio
invece di caio.
> Quindi, deduco che se per ipotesi mi occupassi abitualmente di chiedere
> al medico le medicine per questo familiare, il medico gliele
> prescriverebbe senza che io presenti un riscontro in farmacia; e
> sarebbero inserite nel suo fascicolo sanitario?
Certamente. Al momento della prescrizione "elettronica" il farmaco va
direttamente nella cartella sanitaria del paziente.
> Suppongo che in tal caso il medico dovrebbe avere precedentemente
> ricevuto la prescrizione di uno specialista, intestata al familiare e
> quindi non dovrebbe essere possibile ottenere il farmaco interponendo un
> altro assistito. Ma di questa cosa non sono sicuro.
Teoricamente non si potrebbe ma in moltissimi casi sarebbe
improponibile consegnare la ricetta al solo reale destinatario. Di
fatto, il paziente delega i familiari in via piu' o meno automatica,
cosi' che tu possa andare a prendere le ricette, e i farmaci, per la
parente allettata.
> I maggiori dubbi che ho riguardano la normativa sulla privacy: Può il
> medico fornire il farmaco a un familiare senza delega scritta
> dell'assistito e senza violare la normativa sulla privacy?
Nella cartella avra' sicuramente "autorizza i familiari ... al ritiro
per suo conto delle prescrizioni", che vale finche' non viene
espressamente ritirata dal paziente.
> Oltretutto suppongo che, nel caso degli anziani, questa pratica potrebbe
> agevolare il familiare anche nel fare interdire l'interessato,
> ipoteticamente a suo vantaggio!
Questa la vedo difficile. La pratica di interdizione non e' cosi'
banale e il semplice fatto che il familiare vada a prendere la terapia
(e il tipo di terapia stessa) non e' sicuramente sufficiente, ne'
"pesante", per l'interdizione.
> Il medico tiene nota di chi gli ha richiesto il farmaco e anche nel caso
> in cui il richiedente sia anche lui/lei un suo assistito?
Credo proprio di no. In tanti chiamano la segretaria con "mi segna a
nome di ... il farmaco ...?" e se si tratta di una ripetizione non
credo, ne' immagino, ci siano problemi.
Un saluto svelto,
--
Gianfranco Bertozzi