http://www.eurosalus.com/notizie/ultime/buone-notizie-per-chi-ama-il-caff.html
"Uno studio pubblicato a inizio anno segnala un'associazione
statisticamente significativa tra assunzione regolare di caff� nel
lungo periodo e riduzione del rischio di diabete."
qui no
http://www.affaritaliani.it/cronache/tempi_duri_per_i_fanatici_caffe251109.html
"Senza contare che 400 mg di caffeina al giorno per una settimana
possono diminuire del 35% la sensibilit� all'insulina; il che pu�
comportare un rischio di sviluppare il diabete, secondo un altro
studio della Dartmouth Medical School di Hanover."
Nel primo studio � comunque ammesso un aumento dell' insulino
resistenza a fronte di assunzione di caffeina, tuttavia pare che,
malgrado tutto, l' effetto finale sia positivo.
Che ne pensate ?
400 mg di caffeina sono una decina di espressi di arabica afaik
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
> 400 mg di caffeina sono una decina di espressi di arabica
Quindi anche, di solito, una ventina di cucchiaini di
zucchero...
--
"Io dico che il medico prudente quando non sa quello che dice,
la miglior cosa che possa fare, � quella di stare zitto."
-- Grillo Parlante
>> "Senza contare che 400 mg di caffeina al giorno per una settimana
>> possono diminuire del 35% la sensibilit� all'insulina
>
> 400 mg di caffeina sono una decina di espressi di arabica afaik
Buona osservazione, in quanto un eccesso ha sovente
effetti dannosi analoghi a quelli di una carenza.
Ma c'� anche un'altra osservazione da fare: il caff�
non contiene mica solo caffeina. Ci sono tantissime
altre sostanze dentro. Siccome la Coca-Cola contiene
caffeina, per� � diabetogena, non vorrei che queste
ricerche fossero un po' confondenti... voglio dire,
cerchiamo di non attribuire a un dato componente
gli effetti riscontrati, prima di essere sicuri
che dipendano proprio da quel componente.
Bye,
*GB*
mentre invece la variet� Robusta � pi� ricca di caffeina.
Secondo caffe.it
"Tra le qualita' piu' usate, l'Arabica ha un tenore di caffeina che va
dall'1,1 all' 1,7%, mentre la Robusta ne contiene dal 2% al 4,5%."
Ce n'� di pi� anche nel caff� all'americana, 240 mg di caffeina in un
bicchierone di Starkbucks, secondo wikipedia.
Quanto agli effetti relativi al diabete, il sito dell'European Food
Information Council eufic.org dice che il meritp dell'eventuale
effetto protettivo del caff� potrebbe non essere per� della caffeina
ma di altre sostanze contenute, visto che vale anche per il
decaffeinato:
QUOTE
� possibile che il caff� abbia un effetto protettivo contro il diabete
di tipo 2, il Parkinson e patologie epatiche (cirrosi e carcinoma
epatocellulre).
"Ci sono sempre pi� evidenze che suggeriscono che il consumo di caff�
possa essere protettivo contro lo sviluppo del diabete tipo 2. Come in
molte aree di ricerca, il meccanismo esatto di questo apparente
effetto protettivo deve ancora essere chiarito. Il pi� probabile
sembra essere che le altre sostanze presenti nel caff�, oltre alla
caffeina, siano responsabili di questo effetto che � stato osservato
sia nei prodotti con caffeina sia decaffeinati."
UNQUOTE
http://www.eufic.org/article/it/nutrizione/alimenti-funzionali/artid/Caffeina-salute/
> Siccome la Coca-Cola (...) � diabetogena
anche la Zero?
--
P�s g�r ho ait�n lamb�nei, ka� ho zet�n heur�skei, ka� t� kro�onti
anoig�setai
(Euagg�lion kat� Lo�kan 11,10)
> Quanto agli effetti relativi al diabete, il sito dell'European Food
> Information Council eufic.org dice che il meritp dell'eventuale
> effetto protettivo del caff� potrebbe non essere per� della caffeina
> ma di altre sostanze contenute, visto che vale anche per il
> decaffeinato:
Resta per� il fatto, abbastanza acquisito, che la caffeina aumenti l'
insulino resistenza, l' opposto di quanto invece richiesto dalla
prevenzione del diabete tipo II.
Se ci sono altri aspetti vantaggiosi, questi dovranno innanzitutto
risalire la china di questo effetto, poi agire nel senso positivo; o
probabilmente, per�, non � neanche questa la situazione.
Se si cerca "diabete caff�" si ottengono risultati diametralmente
opposti; pi� o meno 50/50.
Giusta osservazione. Devo supporre che le conclusioni dell'EUFIC
facciano la tara anche a questo possibile effetto. Chi ne sa di pi�,
ben venga.
In ogni caso, se � vero quel che ho riportato, cio� che i "benefici"
sono visibili anche nel decaffeinato, e se invece i "rischi" che
paventi riguardano la caffeina, almeno a certe dosi, la soluzione per
salvare capra e cavoli potrebbe essere quella di sostituire, almeno in
parte, decaffeinato al caff� normale.
Personalmente mi regolo cos�. La mattina bevo un caff� normale, ma se
qualche volta ho lo sfizio di un caff� nel pomeriggio, vado sul
decaffeinato.
>> Siccome la Coca-Cola (...) � diabetogena
>
> anche la Zero?
Se lo � la Diet Coke... prova a immaginare una sequenza come questa:
acido fosforico, senza calcio -> fegato grasso -> pancreatopatia
dove il meccanismo del primo passaggio potrebbe dipendere dalla
produzione batterica di sostanze come STZ e MNU.
Vediamo questo studio:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18925303 (2008 Oct)
Soft drink consumption linked with fatty liver
in the absence of traditional risk factors.
Il full text ( http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2661299/ )
dice:
"However, when controlled for other factors, soft drink beverage
consumption was the only independent variable that correctly predicted
the presence of fatty liver.
The underlying mechanism for this association remains unknown.
Soft drink consumption is the leading cause of added sugar in the diet
(1 tsp of sugar contains 4.2 g). Individuals who consume an excessive
amount of soft drinks tend to lead a sedentary lifestyle and eat
a higher calorie diet (an additional 150 kcal/day to 300 kcal/day)
that includes more fructose. Because both regular Coca-Cola and
Diet Coke consumption in our study resulted in an increased risk of
fatty liver, factors other than calories and sugar content likely
contribute to the higher risk. These factors include the consumption
of fructose, aspartame, caramel (food colourant) and other covariants.
These complexes of sugars and colourants may promote insulin
resistance, lipid peroxidation and hepatic inflammation, and are
a source of glycation end products. The extent to which excessive
fructose, aspartame and caramel consumption might contribute to
the high prevalence of liver disease in western societies and
to the progression of NAFLD to NASH has not been investigated."
"From our study, it seems that fructose is not the only risk factor
of liver disease, because 40% of our cohort were drinking Diet Coke
sweetened with aspartame. Aspartame is absorbed from the intestine
and metabolized by the liver to form phenylalanine, aspartic acid
and methanol. This process causes mitochondrial dysfunction and ATP
depletion, which contribute to accumulation of fat. Also, regarding
obesity and aspartame, formaldehyde converted from the free methyl
alcohol accumulates in the cells and damages mitochondrial DNA,
with most toxicity effects occurring in the liver. Finally, the
effect of caramel colourant has been incriminated as a cause of
elevated liver enzymes and may be a potential source of advanced
glycation end product, which may promote insulin resistance and
can be proinflammatory. The extent to which fructose, aspartame
and caramel contributed to severe fatty liver could not be concluded
due to the small size of the cohort."
Come vedi, sia a bere Coca-Cola che Diet Coke (con aspartame) si corre
un maggior rischio di fegato grasso e insulinoresistenza. Per spiegare
la cosa propongono diverse ipotesi, ma non sembrano ancora arrivati
a quella dell'acido fosforico (ed eventualmente anche il carbonico)
come alteratore del metabolismo del calcio e/o stimolatore della
produzione di sostanze diabetogene come la streptozotocina (STZ,
glicoside della metilnitrosourea, prodotta da Streptomyces achromogenes:
http://en.wikipedia.org/wiki/Streptozotocin ) o magari gi� solo l'urea
o suoi nitrosoderivati, da parte di batteri allignanti nello stomaco
(H. pylori e altri) che possono essere favoriti dall'effetto tampone
dell'acido fosforico o del bicarbonato. Ma forse ci arriveranno:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19751440 (2009 Oct)
Helicobacter pylori infection significantly increases
insulin resistance in the asymptomatic Japanese population.
"CONCLUSIONS: Helicobacter pylori infection significantly and
independently contributed to promoting insulin resistance
in a large asymptomatic population."
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19671306 (2009 Apr)
[Effects of Helicobacter pylori on blood glucose fluctuation
in type 2 diabetic patients]
"CONCLUSION: Hp infection has a significant effect on the daily
blood glucose level and blood glucose fluctuation in the patients
with type 2 diabetes."
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2968935 (1988)
Mechanisms of nitrosourea-induced beta-cell damage.
Activation of poly (ADP-ribose) synthetase and cellular distribution.
"recently it has been shown that a lethal concentration of STZ and
a nontoxic concentration of its nitrosoamide moiety methylnitrosourea
(MNU) damage beta-cell DNA to the same extent and cause comparable
amounts of DNA strand breaks."
E' presto per trarre delle conclusioni, tuttavia non bere bevande
acidificate con acido fosforico o con troppa anidride carbonica,
ed eradicare H. pylori, potrebbero rivelarsi in futuro strategie
efficaci per la prevenzione del diabete mellito di tipo II.
Bye,
*GB*
>> Siccome la Coca-Cola (...) � diabetogena
>
> anche la Zero?
Aggiungo una cosa: tutte le varianti di Coca-Cola contengono
acido fosforico (325 mg/L), che acidifica il sangue.
E un diabetico ha gi� di suo la tendenza all'acidosi.
Ergo, un diabetico non dovrebbe bere nessun tipo di Coca-Cola.
Bye,
*GB*
> Vediamo questo studio:
Vediamolo.
> � �http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18925303�(2008 Oct)
> � � Soft drink consumption linked with fatty liver
> � � in the absence of traditional risk factors.
>
> Il full text (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2661299/)
> dice:
[...snip... ]
Sostanzialmente si basa su 31 pazienti senza fattori di rischio
classici (cio� senza "diabetes, obesity, hyperlipidemia and
hypertension"), selezionati all'interno di un gruppo pi� ampio di 310
pazienti. Il sottogruppo di 31 pazienti non mi pare un campione enorme
per trarre conclusioni.
Cos� come mi lascia qualche dubbio il sistema dei questionari fai-
da.te ("self-administered questionnaire") per verificare
l'alimentazione e lo stile di vita, perch� non sempre i ricordi e le
percezioni dei diretti interessati risultano attendibili.
Ma, soprattutto, vorrei attirare l'attenzione sul fatto che, avendo
escluso nove decimi dei pazienti di partenza, e proprio quelli obesi e
diabetici, si sono tolti di mezzo proprio quei pazienti sui cui
probabilmente il sovrappi� di zucchero aggiunto derivante dal consumo
abituale di bevande dolcificate (e non da quelle "diet") pu� aver
giocato maggiori effetti metabolici. A quel punto, esclusi proprio i
pazienti su cui lo zucchero aggiunto pu� aver avuto maggiori effetti,
mi pare arbitrario concludere che bevande con zucchero o senza
zucchero pari sono!
IMHO.