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arcotangente complessa

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***Marco***

unread,
Sep 26, 2021, 12:00:15 PM9/26/21
to
Salve a tutti,
un algoritmo (non mio) per l'estrazione di alcuni parametri fisici a
partire da misure elettriche di impedenza/ammettenza prevede a un certo
passaggio il calcolo di un'arcotangente con argomento un numero
complesso. Gli autori avvertono di prendere la precauzione che "gli
angoli con tangente negativa appartengono al secondo quadrante e non al
quarto (come tipicamente le implementazioni delle funzioni
trigonometriche inverse nei vari linguaggi di programmazione fanno)
perché la risonanza fondamentale corrisponde a angoli vicini a pi/2. Se
con angoli e archi reali la cosa mi è chiara, causa mia scarsa
dimestichezza con le funzioni polidrome complesse, mi sfugge a cosa
corrisponde un angolo con tangente negativa e quali condizioni dovrei
controllare per garantirlo.

Qualcuno ha qualche dritta e spiegazione?
Grazie
Marco

P.S.:
Una "possibilie soluzione" che ho trovato, ma confesso senza capirla è
implementare

arctan(z) = pi/2 - arccotan (z)

Giorgio Bibbiani

unread,
Sep 26, 2021, 12:48:16 PM9/26/21
to
_Immagino_ che la funzione di trasferimento ti dia un output (poi normalizzato) in forma complessa,
il coefficiente della parte reale corrisponderà al coseno dell'angolo di fase theta
e quello della parte immaginaria a sen(theta), se calcoli il rapporto dei 2 valori ottieni
t = tan(theta), ma per trovare theta non puoi usare la funzione arcotangente con argomento t
perché quando theta andando da 0° a 180° passa per il valore 90° allora t cambia segno
e la funzione arcotangente ti dà un valore nel 4° quadrante, mentre dovrebbe essere nel 2°.
Per risolvere problemi del genere in alcuni linguaggi di programmazione è stata definita
la funzione ATAN2 che appunto ha come argomenti sen(theta) e cos(theta) e dà come
risultato theta, altrimenti si può implementare un semplice algoritmo che
dati in input cos(theta) e sen(theta) dia come risultato correttamente theta in
funzione dei segni degli argomenti.
PS non mi è chiaro cosa c'entri l'arcotangente con argomento complesso,
un argomento negativo sarà reale...

Ciao

--
Giorgio Bibbiani
(mail non letta)

***Marco***

unread,
Sep 26, 2021, 6:12:03 PM9/26/21
to
Il 26/09/2021 18:48, Giorgio Bibbiani ha scritto:
> _Immagino_ che la funzione di trasferimento ti dia un output (poi
> normalizzato) in forma complessa,
> il coefficiente della parte reale corrisponderà al coseno dell'angolo di
> fase theta
> e quello della parte immaginaria a sen(theta), se calcoli il rapporto
> dei 2 valori ottieni
> t = tan(theta), ma per trovare theta non puoi usare la funzione
> arcotangente con argomento t
> perché quando theta andando da 0° a 180° passa per il valore 90° allora
> t cambia segno
> e la funzione arcotangente ti dà un valore nel 4° quadrante, mentre
> dovrebbe essere nel 2°.

Forse non mi sono spiegato bene. Chiamo Y(w0) l'ammettenza alla
pulsazione w0. L'ammettenza (per questo particolare trasduttore) assume
questa forma:

Y(w0) = P + Q*tan [(1/2)*l*w0*sqrt(r*x)]

dove l,r, w0 sono reali, mentre P, Q e Y complessi. Da questa relazione
si ricava x come

x = (1/r)*[(2/(w0*l))*arctan((Y-P)/Q)]^2

come si vede, l'arcotangente ha argomento complesso e in campo complesso
l'arcotangente è una funzione "multivalued" (= multivoca in italiano?) e
bisogna prendere la restrizione corretta. Questa dovrebbe essere
identificata dalle indicazioni che ho riportato nel post precedente, ma
io non riesco a capirle

> Per risolvere problemi del genere in alcuni linguaggi di programmazione
> è stata definita
> la funzione ATAN2 che appunto ha come argomenti sen(theta) e cos(theta)
> e dà come
> risultato theta, altrimenti si può implementare un semplice algoritmo che
> dati in input cos(theta) e sen(theta) dia come risultato correttamente
> theta in
> funzione dei segni degli argomenti.
> PS non mi è chiaro cosa c'entri l'arcotangente con argomento complesso,
> un argomento negativo sarà reale...
>

Questo mi è chiaro, ma non credo sia la mia siatuazione. Tra l'altro in
matlab atan2 non ne vuole sapere di argomenti complessi...al contrario
di atan.

Non so se ora la mia domanda ha un significato più chiaro.
Grazie
Ciao
Marco


> Ciao

Franco

unread,
Sep 26, 2021, 6:48:13 PM9/26/21
to
On 09/26/21 15:11, ***Marco*** wrote:
> Tra l'altro in
> matlab atan2 non ne vuole sapere di argomenti complessi...al contrario
> di atan.

Atan2 accetta due argomenti REALI, che sono la parte reale e la parte
immaginaria del valore complesso dell'ammettenza.

Nel tuo caso non credo si debba calcolare un'arcotangente complessa, ma
ti si chieda di passare un valore complesso, la Y nel tuo caso, da
rappresentazione cartesiana a rappresentazione polare.

--
Wovon man nicht sprechen kann...

--
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https://www.avg.com

Giorgio Bibbiani

unread,
Sep 27, 2021, 1:26:02 AM9/27/21
to
Il 27/09/2021 00:11, ***Marco*** ha scritto:
...
> Forse non mi sono spiegato bene. Chiamo Y(w0) l'ammettenza alla pulsazione w0. L'ammettenza (per questo particolare trasduttore) assume questa
> forma:
>
> Y(w0) = P + Q*tan [(1/2)*l*w0*sqrt(r*x)]
>
> dove l,r, w0 sono reali, mentre P, Q e Y complessi. Da questa relazione si ricava x come
>
> x = (1/r)*[(2/(w0*l))*arctan((Y-P)/Q)]^2
>
> come si vede, l'arcotangente ha argomento complesso e in campo complesso l'arcotangente è una funzione "multivalued" (= multivoca in italiano?)
> e bisogna prendere la restrizione corretta.
...

Penso che sarebbe stato utile avere maggiori informazioni sul significato fisico
dei simboli e sul possibile dominio assunto dai valori associati, ad es.
se x dovesse essere reale e avesse lo stesso segno di r allora l'argomento della tangente
sopra sarebbe reale e tale sarebbe il rapporto (Y-P)/Q (a meno di errori di misura
se alcuni di questi valori fossero stati determinati sperimentalmente), comunque
il fattore l*w0*sqrt(r*x) nell'argomento della tangente dovrà essere adimensionale.

Elio Fabri

unread,
Sep 27, 2021, 4:34:09 AM9/27/21
to
Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Penso che sarebbe stato utile avere maggiori informazioni sul
> significato fisico dei simboli e sul possibile dominio assunto dai
> valori associati, ad es. se x dovesse essere reale
> ...
Mi associo. Così come è posto il problema non si capisce niente.
In particolare io sento il bisogno di sapere due cose:
1) Che cos'è x?
2) Questo "particolare trasduttore" che cavolo è? Mai vista
un'espressione del genere... Ha un contenuto isico, oppure è un qualche
fit approssimato per qualcosa che non è facile esprimere in forma
analitica?

Potrà sembrare strano all'OP, ma senza conoscere la risopsta a domande
del genere è impossibile rispondere alla sua domanda, che non può
essere puramente matematica.
--
Elio Fabri

El Filibustero

unread,
Sep 27, 2021, 5:59:31 AM9/27/21
to
On Mon, 27 Sep 2021 00:11:59 +0200, ***Marco*** wrote:

>dove l,r, w0 sono reali, mentre P, Q e Y complessi. Da questa relazione
>si ricava x come
>
>x = (1/r)*[(2/(w0*l))*arctan((Y-P)/Q)]^2
>
>come si vede, l'arcotangente ha argomento complesso

Se Y proviene da Y(w0) = P + Q*tan [(1/2)*l*w0*sqrt(r*x)] dove l,r, w0
sono reali, essendo tan [(1/2)*l*w0*sqrt(r*x)] reale, pure (Y-P)/Q
deve esserlo

>e in campo complesso l'arcotangente è una funzione "multivalued"
> (= multivoca in italiano?) e bisogna prendere la restrizione corretta.

se ci si aspetta un x reale, delle determinazioni complesse di arctan
importasega. E' sufficiente valutare la classica arctan reale a valori
reali di (Y-P)/Q; per ottenere eventualmente un arco del II quadrante
anziche' del IV e' sufficiente aggiungere pigriego nel caso di arctan
negativa. Ciao

***Marco***

unread,
Sep 27, 2021, 9:58:56 AM9/27/21
to
Grazie per le risposte. Avevo tentato una semplificazione per non
esporre tutto il problema che qui risulterebbe alquanto lungo e
complesso, pensando che il punto per me oscuro fosse solo matematico.

Ci provo comunque: si tratta dell'ammettenza di un
trasduttore/risonatore piezoelettrico (eccitato elettricamente lungo lo
spessore(t) e che si espande lungo la lunghezza(l)). L'espressione di Y è:

Y(w) =
i*(w*l*u/t)*(e-d^2/s)+i*[(2*u*d^2)/(s*t*sqrt(r*s))]*tan[(1/2)*w*l*sqrt(r*s)]
(1)

Y = ammettenza
i = unità immaginaria
w = pulsazione angolare [rad/s]
l = lunghezza [m]
u = larghezza [m]
t = spessore [m]
e = costante dielettrica [F/m]
d = coeffieciente piezoelettrico [m/V]
s = cedevolezza meccanica [1/Pa]
r = densità [kg/m^3]

Y,e,d,s sono complessi (essendo il piezoelettrico anisotropo, per il
risonatore considerato si avrebbe in realtà e = e33_T, cioé costante
dielettrica 33 a stress T costante, s= S11_E, compliance 11 a campo
elettrico E costante, d = d31 coeff. piezoelettrico 31, ma ho
semplificato la notazione)
Gli altri parametri sono reali. l,u,t,r si danno per noti, Y si misura e
le incognite sono e,d,s.


La procedura iterativa per il calcolo di d, s ed e parte da una misura
di Y attorno alla frequenza di risonanza da cui si identificano 3
frequenze diciamo w1, w2,w3.

a. Da w1,w2,w3 si fa una stima iniziale di s(1) senza utilizzare l'eq. (1)

b. Noto s(1), utilizzando Y(w1) e Y(w2) si fa una stima iniziale di d(1)
ed e(1), risolvendo un sistema lineare in 2 incognite.

c. Noti s(1), d(1) ed e(1) si fa una stima migliorativa di s(2) usando
Y(w3). Per questa si estrae dalla eq. (1) la s (che nel post precedente
avevo chiamato x) nell'argomento della tangente esprimendola in funzione
dei restanti parametri.

L'algoritmo itera i punti b e c fino a quando s(n)-s(n-1) < C (con C
opportuno valore per interrompere l'iterazione)

Un esempio di algoritmo simile lo si trova descritto in questo articolo
pubblico https://arxiv.org/abs/0711.2657 alle pagg. 17-18.

Anche qui si presenta l'artgc con argomento complesso seppur per stimare
un parametro diverso. L'algoritmo che sto implementando io si trova nei
riferimenti Smits (1976) e Alemany (1994) citati nel documento indicato.
Non so se ora la questione è più chiara.

Ciao
Marco



Franco

unread,
Sep 28, 2021, 1:25:17 AM9/28/21
to
On 09/27/21 6:58, ***Marco*** wrote:

> Anche qui si presenta l'artgc con argomento complesso seppur per stimare
> un parametro diverso. L'algoritmo che sto implementando io si trova nei
> riferimenti Smits (1976) e Alemany (1994) citati nel documento indicato.
> Non so se ora la questione è più chiara.

Ho guardato i tre articoli, direi che la procedura per il calcolo
dell'arcotangente complessa sia piu` o meno descritta. Nell'articolo su
arxiv sono le formule 0.88 e 0.89, ma le variabili reali x e y di 0.88 e
0.89 sono cose diverse e possono dare origine a confusione.

Invece l'articolo di Smits e` molto piu` chiaro. Calcoli la (13) in cui
c'e` l'arcotangente di un numero complesso, con una parte reale e una
immaginaria. La (14) dice che al posto di calcolare l'arcotangente puoi
calcolare un logaritmo complesso usando le parti reale e immaginaria
ricavate dalla (13): nota che dal lato destro a quello sinistro
dell'uguaglianza la "i" si sposta da beta ad alfa.

Per calcolare il logaritmo complesso, devi trovare la parte reale e
quella immaginaria dell'argomento (valori gamma e delta), e poi
applicare la (15), in cui l'arcotangente di delta/gamma e` un valore reale.

In questa arcotangente c'e` da trovare il quadrante giusto: puoi usare
la funzione ATAN2, oppure seguire cosa dice Alemany dopo la formula (4),
se hai un angolo negativo in realta` va nel secondo quadrante, non nel
quarto.

Elio Fabri

unread,
Sep 28, 2021, 5:51:38 AM9/28/21
to
Franco ha scritto:
> Ho guardato i tre articoli,
> ...
Io invece ho guardato solo il più recente.
Meglio dire "scorso", vista la lunghezza...
Mi è bastato per capire che si tratta di un problema di fiica, ahe se
molto specialistico, e molto complesso.

La formula dell'impedenza (0.72) ha una forma strana, con quella
tangente di una fase, che mi fa pensare sia ricavata come rapporto tra
una tensione e una corrente o qualcosa del genere.
Lo stesso penso accada per l'ammettenza che interessa l'OP.

Butto lì una congettura. Forse partendo delle due espressioni di cui
viene fatto il rapporto si semplificherebbero i calcoli e si
eviterebbe l'ambiguità.

Calcolare il log invece della arctg non credo risolva niente:
l'ambiguità rimane comunque, e si risolve solo guardando da dove viene
quell'espressione, ossia risalendo a monte come ho scritto sopra.

Mi dispiace ma non ho tempo di approfondire.
--
Elio Fabri

***Marco***

unread,
Sep 28, 2021, 5:29:57 PM9/28/21
to
Il giorno martedì 28 settembre 2021 alle 11:51:38 UTC+2 Elio Fabri ha scritto:
> Franco ha scritto:
> > Ho guardato i tre articoli,
> > ...
> Io invece ho guardato solo il più recente.
> Meglio dire "scorso", vista la lunghezza...
> Mi è bastato per capire che si tratta di un problema di fiica, ahe se
> molto specialistico, e molto complesso.
>
Ringrazio sia te che Franco per il tempo impiegato e le preziose informazioni che comunque mi avete fornito.
In effetti l'ambito è un po' specialistico e complesso, motivo per cui inizialmente avevo estremamente sintetizzato
il problema.
Ad ogni modo ora ho capito il punto su cui devo un po' ragionare e che speravo fosse più banale...:-)

Anche
> La formula dell'impedenza (0.72) ha una forma strana, con quella
> tangente di una fase, che mi fa pensare sia ricavata come rapporto tra
> una tensione e una corrente o qualcosa del genere.
> Lo stesso penso accada per l'ammettenza che interessa l'OP.
>
Sì quelle espressioni derivano sempre (a mia conoscenza) da un rapporto V/I o I/V a seconda di cosa è
più semplice/comodo nei vari casi.
Sono espressioni che derivano dall'accoppiamento elettromeccanico dovuto alla piezoelettricità del materiale.

> Butto lì una congettura. Forse partendo delle due espressioni di cui
> viene fatto il rapporto si semplificherebbero i calcoli e si
> eviterebbe l'ambiguità.
>
Non saprei, ma proverò a guardarci:un ripasso non fa mai male.

> Calcolare il log invece della arctg non credo risolva niente:
> l'ambiguità rimane comunque, e si risolve solo guardando da dove viene
> quell'espressione, ossia risalendo a monte come ho scritto sopra.
>
> Mi dispiace ma non ho tempo di approfondire.
> --
> Elio Fabri

Grazie di nuovo
Marco
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