On 14/10/2014 09:59,
ne...@tin.it wrote:
>
> Cosa hanno scoperto? e cosa pensano p�ssa accadere nei prossimi
> centinaia d' anni?
Il clima della terra s'� riscaldato gradualmente negli ultimi 10.000
anni, con una inversione fra il 4000 e il 1800 A.C. (pi� o meno) che
fece crollare le civilt� mediterranee e mesopotamiche e mise a dura
prova quella egizia, che per fortuna sua dipendeva molto dal Nilo e poco
dalle piogge.
Negli ultimi 50 anni la terra si � riscaldata pi� ancora che nei 10.000
anni precedenti: mai vista una cosa del genere, che si spiega
interamente con l'aumento della CO2 nell'atmosfera.
All'inizio del 1900 c'erano 280 ppm di CO2 nell'atmosfera, adesso ce ne
sono 400 ppm e (prevedo io) per la fine di questo secolo andremo sulle
700 ppm. A 450 ppm di CO2, i modelli climatici SEMBRANO indicare un
cambiamento qualitativo nella circolazione atmosferica planetaria: vale
a dire, dovrebbero cambiare i venti dominanti e la distribuzione dlle
piogge e delle temperature. Al ritmo attuale dovremmo toccare le 450 ppm
pi� o meno nel 2030.
Sembra che le temperature massime si registreranno nel Mediterraneo e
sul Borneo. Il Mediterraneo si tropicalizzer�, diventando pi� salato e
meno pescoso (sta gi� succedendo). Le alte latitudini (finlandia,
groenlandia, siberia) diventeranno sempre pi� abitabili. L'Italia del
centro e del sud diventer� pi� arida di adesso, probabilmente il sud
dovr� cambiare tipo di coltivazioni. Il nord dovrebbe essere meno
interessato.
Negli scorsi due-tre anni, Helsinki ha sperimentato per la prima volta
estati torride italian-style, con 30 gradi di temperatura dell'aria, che
han mandato la citt� in emergenza: gli edifici nordici sono superisolati
e progettati per catturare pi� luce possibile, ma in quelle condizioni
diventano dei forni. In groenlandia alcuni agricoltori locali hanno
iniziato a coltivare le fragole, con buoni risultati.
I poli: i ghiacci del polo nord dovrebbero sparire per la prima volta
(in estate) verso il 2025, per scomparire del tutto (pure d'inverno)
verso il 2050. Il polo sud sta perdendo ghiaccio con la stessa velocit�,
ma ne ha di pi�, e il grosso sta su terraferma e deve prima scivolare in
mare, quindi ci vorr� molto pi� tempo.
In entrambi i casi non devi guardare le cifre sulla superficie dei
ghiacci (riportate dai giornali perch� fanno sensazione) ma a quelle sul
VOLUME, che sono molto meno ballerine.
Gli oceani stanno assorbendo CO2 sciogliendola nelle loro acque: si
stanno riscaldando e acidificando, quindi aumentano di volume. Ci si
aspetta un metro in pi� entro la fine del secolo, ma secondo me � una
stima troppo prudente.
Gi� ora l'acidit� rende la vita dura ai coralli e a tutte le creature di
mare che si costruiscono una conchiglia, perch� il carbonato di calcio
tende a dissolversi in ambiente acido. Avanti di questo passo si rischia
l'estinzione di massa dei coralli e di intere famiglie di conchiglie e
molluschi.
Fra qualche secolo... la quantit� totale di CO2 emessa bruciando tutti
gli idrocarburi che � possibile estrarre vantaggiosamente dovrebbe
portare l'atmosfera a 1000 ppm entro la prima met� del prossimo secolo
(forse di pi�, se si riusciranno a sfruttare, come sembra che sia
possibile, anche giacimenti oggi irraggiungibili o antieconomici).
Il valore limite di esposizione professionale per 8 ore al giorno alla
CO2 � stabilito in 5000 ppm: la respirazione umana potrebbe cominciare a
risentirne. Non che sia un livello immediatamente letale, per quello ci
vogliono 40-50.000 ppm, ma renderebbe il sangue umano (e animale)
leggermente pi� acido, perch� i polmoni smaltirebbero la nostra CO2,
quella autoprodotta, con meno efficienza. Sull'arco di una vita intera,
questo potrebbe avere degli effetti.
In totale credo che vedremo salire gli oceani di parecchi metri: io
credo che lo scioglimento della calotta di ghiaccio groenlandese sia
ormai inevitabile, e sommando a questa la met� di quella antartica direi
almeno trenta metri in pi� da qui a due-tre secoli (il massimo �
settanta, se anche l'antartide si scioglie completamente).