Spero di essere comprensibile
<andre...@nospam-inwind.it> ha scritto nel messaggio
news:3F04A77A...@nospam-inwind.it...
> Un neon al suo interno ha un'atmosfera composta da neon e da vapori di
> mercurio, i quali quando sono ionizzati dalla tensione applicata ai capi
> della lampada portano i loro elettroni più esterni ad un livello
> energetico più alto del normale e quando questi tornano al loro posto
> emettono energia sotto forma di raggi ultravioletti. La copertura bianca
> di un neon serve per "convertire" i raggi ultravioletti in luce visibile
> tramite una serie di cadute di livello di elettroni del materiale bianco
> di cui l'ultima restituisce luce visibile, riducendo l'energia della
> luce uscente e quindi la sua frequenza.
ma quindi lo spettro di questa luce come sarà? continuo o discreto o a
bande?
ciao
Delo
--
Chi non ammette l'insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato.
(Albert Einstein)
E' quello che si chiama "ballast", cioe' zavorra. In effetti serve
proprio a zavorrare la corrente, visto che una volta innescato,
il tubo presenta una bassissima impedenza (e' assimilabile
ad un corto circuito...). Puo' essere fatto in maniera elettronica
come quello che hai visto tu, oppure in maniera classica con
una semplice bobina+starter.
Inoltre esegue anche altre funzioni in maniera piu' efficiente di
un ballast tradizionale (preriscaldo catodi, innesco) oppure
non presenti in un ballast tradizionale (riduzione delle armoniche
di corrente, PFC, circuito di spegnimento in caso di tubo esaurito, ...).
Le tensioni di lavoro del tubo sono sostanzialmente due: quella di
innesco (che e' elevata) e quella di funzionamento (anche se e' piu'
importante e' la corrente di funzionamento). Le caratteristiche dipendono
dai vari tubi. Trovi le informazioni o in qualche catalogo di costruttori
tipo Philips o Osram, oppure trovi delle indicazioni generali sulle
norme CEI (ma non ricordo il numero).
A tensione gia' applicata il tubo non si accende perche' generalmente
ha bisogno di applicargli una tensione da 0 per funzionare (pero' mi pare
che alcuni ballast elettronici lo permettano). Adesso non ho tempo per
spiegarti, se ti interessano i dettagli fammi sapere.
Andrea.
Qualche precisazione. Quello che chiami "tubo al neon" si chiama tubo
elettroluminescente. I tubi al neon sono un' altra cosa. Sono quelli
utilizzati per le insegne dei bar. I tubi elettroluminescenti si dividono in
due categorie: quelli a catodo caldo e quelli a catodo freddo. Il tubi
elettroluminescente hanno bisogno di una tensione di accensione molto
elevata (diversi Kv) e questo si ottiene, in ambito casalingo, con il
reattore e lo starter (nei tubi a catodo caldo). Questi hanno due catodi che
sono in pratica due resistori che, all' accensione chiudono, attraverso lo
starter, il circuito. Lo starter e' un' oggettino che funge da interruttore.
All' atto dell' apertura provocata dallo starter il reattore (una semplice
induttanza con reattanza elevata) genera un' extratensione di apertura di
diversi KV. Questo innesca la conduzione nel tubo. Da questo momento in poi
il tubo po' funzionare con una tensione ridotta (come quella della rete
elettrica).
Per fare funzionare i tubi con tensioni basse (es i 12V di una batteria) e'
necessario un survoltore. E' un circuito elettronico che eleva la tensione
portandola ai diversi KV necessari al funzionamento del tubo. In questi casi
si usano tubi a catodo freddo o caldo semplicemente applicando la tensione
ai due catodi.
Con cordialita'
TF
In alcuni cataloghi, mi pare Philips o Osram, ho visto
la caratteristica potenza (o affine) verso la frequenza,
che viene data soprattutto per lampade di tipo particolare
(tipo quelle per cancellare EPROM o per disinfettare).
Mi ricordo che la caratteristica e' continua con forti picchi
a determinatre frequenze. Mi pare fosse qualcosa di simile
anche per i tubi "normali".
Andrea.
> ma quindi lo spettro di questa luce come sarà? continuo o discreto o a
> bande?
A bande. Per rendere le bande molto vicine e per regolare lo spettro di
emissione (la cosiddetta "temperatura di colore", che in pratica dovrebbe
essere la radiazione di corpo nero equivalente) si adottano miscele di vari
"fosfori". Di regola sono tre, ma quelli più sofisticati arrivano a cinque.
Esistono numerosissime tipologie di luce. Solo se vai in un negozio per
acquari trovi una decina di diverse gradazioni a seconda che tu vogli
stimolare la crescita delle piante, piuttosto che esaltare i colori dei
pesci e così via.
Nelle arti grafiche, dove il controllo del colore ha un valore
importantissimo, si usano tubi pentafosfori con il 97% di somiglianza con la
luce del giorno.
Nei supermercati vi sono tubi apposta (e diversi tra loro) per i banchi di
carne e quelli di verdura. Una giusta luce rende più fresco e appetitoso il
prodotto.
Ciao.
--
Roberto Rosoni
<roberto...@liberoLock.it> (Remove the Lock in your replies)
Non sto dormendo: sto controllando le palpebre dall'interno.
-
Va detto, che per alcuni aspetti l'argomento
e` OT (fuori tema) per questo newsgroup
-
Ma succede per molti dei quesiti posti, e
non solo per questo (ce ne sono di peggio)
-
Il 04 Lug 2003, 20:02, "Delo"
<de...@email.it> ha scritto:
> ciao
>
> <andre...@nospam-inwind.it> ha scritto nel messaggio
> news:3F04A77A...@nospam-inwind.it...
>>Un neon
-
Tubo (lampada) fluorescente a vapori di
mercurio a bassa pressione di scarica
(e di atmosfera interna). viene chiamato
familiarmente neon per via della forma tubolare,
la stessa dei tubi al Neon inventati prima
-
>>al suo interno ha un'atmosfera composta
>> da neon e da vapori di mercurio,
-
si potrebbe pure usare il Neon ma non viene
usato, nei tubi commerciali vengono usati Argon
o Krypton come per le normali lampadine
-
>>i quali quando sono ionizzati dalla tensione applicata
>>ai capi della lampada portano i loro elettroni più
>>esterni ad un livello energetico più alto del normale
>>e quando questi tornano al loro posto emettono
>>energia sotto forma di raggi ultravioletti. La
>>copertura bianca di un neon serve per "convertire"
>>i raggi ultravioletti in luce visibile tramite una serie
>>di cadute di livello di elettroni del materiale bianco
>>di cui l'ultima restituisce luce visibile, riducendo
>>l'energia della luce uscente e quindi la sua frequenza.
-
> ma quindi lo spettro di questa luce come
> sarà? continuo o discreto o a bande?
-
Lo spettro della scarica e` costituito da una serie
di righe, con la massima concentrazione energetica
nell'ultravioletto, ma presenti pure con una certa
consistenza nel visibile. La dominante cromatica
nel visibile, per l'occhio, e` il blu-violetto.
-
Le lampade germicide devono emettere molti
UV-C (ultravioletti a onda corta), e quindi hanno il
tubo trasparente, senza strato fluorescente
-
Nelle fluorescenti, lo spettro dei fosfori varia a
seconda della destinazione d'uso della lampada.
Fra quelle per illuminazione generale (ovvero, escluse
quelle per impieghi speciali come ad esempio quelle
per serre ed acquari, o quelle colorate, o quelle di
wood che oltre al fosforo hanno un vetro blu scuro),
si trovano oggi 3 serie principali, imposte dall'oligopolio
OSRAM-PHILIPS e da altre grosse aziende:
1) serie standard, fosforo monobanda con spettro
continuo a campana centrato sul gialloverde
(giallo, ma la riga verde-gialla sovrapposta
sposta la sensazione cromatica) ((la seconda
riga principale e` il blu-violetto (indaco))
2) serie a 3 bande, caratterizzata da uno spettro
piuttosto discontinuo, con bande strette oltre alle
righe, i 2 picchi principali sono nel gialloverde e
nel rossoarancione. Luce stressante ma con un
migliore rendimento ottico sia luminoso che cromatico
3) serie a 5 bande, molto meno discontinua ma
sfrutta ancora il principio dei picchi strategici per
aumentare il rendimento. Luce piu` naturale e
riposante da un lato, ma triste ed eventualmente
nauseante (soprattutto in soggetti sensibili) dall'altro.
-
Un accostamento vincente fra 2 tonalita` e` ad esempio
tra la 5 bande 965 (6500K) e la 3 bande 830 (3000K),
vien fuori qualcosa di simile a una luce solare pomeridiana
-
Le compatte con attacco a vite vendute nei
supermercati sono quasi tutte 3 bande 827 (2700K)
(imitano le normali lampadine e la sensazione di
focolare domestico), mentre quelle per giardini
sono 840 (4000K) 850 (5000K) o 860 (6000K)
-
Ciao
--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it
-
Precisazione tecnica-legale per
un mio precedente messaggio
-
(Avviso al moderatore : la remailer despammed
NON mi inoltra gli avvisi del robomoderatore)
-
(Dopo questo messaggio, ne invio uno personale
per il moeratore, con una mia email privata)
-
Avevo inviato in precedenza un messaggio in
risposta a Delo e andreafrigo, e soltanto dopo mi
sono accorto di due punti del testo potenzialmente
oggetto di querela da parte di OSRAM e PHILIPS.
-
Non ho piu` il testo del messaggio,
da poter modificare e ritrasmettere.
-
Il testo era una sintesi di varie cose, e alle
volte le sintesi risultano piuttosto brutali.
-
Cito i passaggi in questione:
-
> [...........] si trovano oggi 3 serie principali,
> imposte dall'oligopolio OSRAM-PHILIPS
> e da altre grosse aziende[.......]
-
Vuol dire sempicemente che il mercato e` stato
quasi del tutto saturato da queste serie di lampade,
mentre di alternative si trova poco o nulla, e lo si trova
solitamente a prezzo elevato essendo fuori mercato.
L'ho sintetizzato come oligopolo, ma quelle aziende
potrebbero invece sostenere che si tratta di prodotti
affermatisi spontaneamente sul mercato poiche`
vincenti rispetto a quelli della concorrenza.
-
Cito ancora:
-
> Luce piu` naturale e risposante da un lato,
> ma triste ed eventualmente nauseante
> (soprattutto in soggetti sensibili) dall'altro.
-
Questo non riguarda in particolar modo la serie di
tubi fluorescenti a 5 bande (serie 9xx), ma e` un
discorso generale che riguarda tutte quelle sorgenti
di luce artificiale che, insieme a una carenza delle
componenti spettrali estreme (rosso profondo e violetto)
e a un'assenza sostanziale di quelle non visibili
(infrarosso e ultravioletto), hanno pure una
composizione spettrale un po' atipica rispetto a
quella dominante della luce naturale. A seconda dei
vari accostamenti cromatici e del tipo di ambiente
nel quale viene inserita la sorgente, e inoltre a
seconda della risposta risposta soggettiva individuale
che varia da persona a persona, e` frequente
andare incontro a una sensazione di disagio.
Soprattutto restandoci a lungo, poiche` invece
spesso al primo momento queste luci particolari
possono dare perfino un effetto entusiasmante.
-
Ma sono inconvenienti noti agli stessi costruttori,
che infatti sanno bene di aver lavorato per
realizzare un compromesso tra una buona luce, e
un basso consumo (un alto rendimento) energetico
-
Come si suol dire, spesso, l'ottimo non
esiste. In futuro, avremo luci migliori
-
Saluti
-
integrazione al mio messaggio principale
in risposta a Delo e andreafrigo
-
Ecco finalmente 2 link a complemento
del mio lungo anche e sintetico discorso:
-
http://www.gafonline.it/gafonline/articoli/camera/Tabella.htm
-
Con le le curve spettrali dei tubi fluorescenti delle
serie a 3 e a 5 bande, e di alcune tonalita` speciali.
NOTA : la OSRAM BIOLUX colore 72 corrisponde
alla 5 bande 965 (irc Ra=98, 6500K), l'hanno
inserita come speciale soltanto per via del
sistema di siglatura OSRAM che non consentiva
di inserire una seconda diurna della stessa serie.
E attenzione, i colori delle curve commerciali
OSRAM sono un po' falsati, quindi prendete come
riferimento la lunghezza d'onda, non il colore
-
http://members.misty.com/don/spectra.html
-
Con le foto di vari spettri, tra cui quelli di
alcune lampade. Per chi non fosse abituato alla
differenza tra spettro e curva (grafico) spettrale,
osservate ad esempio quello della CFL 2700K
(compatta fluorescente da 2700K), che corrisponde
alla curva spettrale della tonalita` 827 (OSRAM 41)
-
Notate, oltre alle bande dei fosfori, la presenza
di molte righe di scarica del mercurio. Pure il
picco del gialloverde a circa 545 nanometri ha
affiancata una riga minore a circa 540, mentre
particolarmente visibili sono le numerose
microrighe dal giallo al gialloarancione.
-
E notate come gli spettri meno discontinui, meglio
tendenti a una luce naturale, siano quelli delle
tonalita` diurne (6500K-6000K). Questo tuttavia
non significa affatto che sembri di stare nella luce
del giorno, come potrete notare se avrete occasione
di provarle; significa solo che, per uno dei parametri,
sono meglio somiglianti alla luce naturale
-
in particolar modo, sono carenti il rosso profondo
e in parte il violetto, e mancano in sostanza
l'infrarosso e l'ultravioletto (ma d'altronde, le
stesse normative richiedono che ad esempio
l'ultravioletto sia sostanzialmente assente)
-
Notate infine come la distribuzione d'insieme
delle varie componenti nello spettro rispetti sempre
la caratteristica forma a campana col massimo
nel giallo-verde (standard CEI : 555 nm)
-
Ciao
-
Correzione al mio messaggio
swen_news **\_LINKs_SPETTRI_\**
in risposta a Delo e ad andreafrigo
-
[.............]
-
> nel giallo-verde (standard CEI : 555 nm)
-
Mi ero confuso... CIE, non CEI
-
CIE : Commission internationale de l'Eclairage
-
Vedi : osservatore standard (occhio medio
internazionale) e illuminante standard (sorgente
di riferimento che definisce la Candela)
-
Precisazione del mio primo messaggio
in risposta a Delo e ad andreafrigo
-
Per distinguerlo dal rendimento energetico, nella
spiegazione iniziale avevo chiamato rendimento ottico
quello risultante dall'ottimizzazione dello spettro delle
lampade in funzione della curva di sensibilita` dell'occhio.
-
Ma il nome giusto e` Resa luminosa.
-
Non influisce sul rendimento energetico,
che per le lampade fluorescenti si colloca
attorno al 25 per cento : all'incirca un quarto
dell'energia entrante viene convertita in luce.
-
Ecco di seguito il bilancio energetico di
una lampada fluorescente (fonte : OSRAM):
-
- Potenza assorbita 100%
->- scarica nel gas ->-
- Luce 2%
- Calore 38%
- Radiazione UV 60% ->- eccita la
fluorescenza dello strato fluorescente
e diventa 23% luce e 37% calore
- Per cui ->-
- Totale Luce 25%
- Totale calore 75% - di cui calore
radiante (radiazione IR) 30%, e
conduzione e convenzione 45%
-
Cifre arrotondate
-
Notare, che il punto di lavoro ottimale viene
raggiunto a una temperatura della superficie
del tubo di circa 40-50 gradi centigradi
-
Correzione al mio precedente messaggio
(swen_news **\_ResaLuminosa_e_Rendimento_\**)
-
- ...
> -
> Precisazione del mio primo messaggio
> in risposta a Delo e ad andreafrigo
> -
> [.........]
> - Totale calore 75% - di cui calore
> radiante (radiazione IR) 30%, e
> conduzione e convenzione 45%[....]
-
Convezione (moti convettivi)
-
Un errore che continuo a ripetere, duro a morire
(m'era rimasto impresso quand'ero piccolo)
-
Spero sia stato utile ad altri...