> Allora avevate parecchio cu.o. A Fisica a Firenze lo
> scritto di Fisica 2 era molto probabilmente l'esame
> piu' difficile di tutti. Impossibile risolvere molti
> esercizi senza avere *almeno* intuito fisico (oltre che
> conoscenza di tutto quanto studiato a teoria *e* ad
> esercitazioni).
Vero, comunque il plurale non è indicato a descrivere la
situazione, caso mai il fortunato è stato fmassei. Fisica
II non l'ho amata ma la dovetti studiare e ovviamente non
è certo bastato mandare tutto a memoria (BTW le eq. di
Maxwell non facevano parte del corso per il mio indirizzo
di laurea ma cose da ricordare non mancavano).
L'unica cosa che consapevolmente studiai molto
superficialmente fu ottica, perché all'epoca non capivo
proprio di che si parlava; nel senso che per me l'ottica
era quella che si chiama "ottica geometrica" e pensavo che
il materiale del corso non avesse alcun legame con quello
che mi interessava, il che peraltro era quasi vero. Sapevo
che gli esercizi allo scritto erano numerosi e la somma
del punteggio conseguibile superava i 70 punti, che
facevano media con l'orale. Quindi ho puntato tutto sul
resto del programma; i due questi di ottica li consegnai
in bianco e me la cavai con un voto sul libretto che anche
se basso rappresentò un esame in meno da fare.
A posteriori ovviamente mi dispiace, e anche molto. Solo
molto tempo dopo ho capito che non esiste argomento in
fisica che non solo non sia molto interessante ma che non
abbia un legame profondo con tutto il resto. Come per il
resto della mia vita, quando l'ho capito, ormai la mia
capacità di studio aveva raggiunto quasi lo zero. Tuttora
non riesco ad avere l'insight con le equazioni di Maxwell
ed è qualcosa mi angustia non poco. Certamente, come per
tutto il resto, posso maneggiarle, sapere in quale libro e
dove troverei la procedura per risolverle in casi
abbordabili, potrei seguire un articolo non troppo
difficile. Ma "dominare" la materia è un'altra cosa e
questo mi è precluso già da un pezzo e così resterà :(
ciao!
Apx.