Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

fisica e ingegneria

980 views
Skip to first unread message

Lorenzo

unread,
Jan 18, 2000, 3:00:00 AM1/18/00
to

Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
l'ingegneria, ho notato una cosa: molti studenti di ingegneria si
pentono di avere scelto il loro corso, soprattutto negli ultimi anni,
e vogliono cambiare in fisica, mentre non succede mai l'inverso.
Perchè? Dal momento che io ho lo stesso problema, cioè devo scegliere
tra ingegneria o fisica, vorrei informarmi prima di fare un eventuale
errore nella scelta dell'università.
Cosa ne pensate? E' meglio studiare fisica o ingegneria? Quali sono i
pro e i contro?

Grazie anticipatamente.

scanluca

unread,
Jan 20, 2000, 3:00:00 AM1/20/00
to

Lorenzo <sige...@hotmail.com> wrote in message
38838441...@news.tin.it...

Non ci sono pro e contro. Dipende dagli obiettivi dello studio. Un fisico
studia quello che esiste in natura (es: i corpi celesti, gli atomi, i
principi e le leggi che reggono il "mondo", ecc... ecc...), un ingegnere
studia quello che in natura non esiste (es: un palazzo, una ferrovia, un
automobile, una ruota, ecc...ecc...). In linea di massima applichi le stesse
leggi e gli stessi principi, relativamente al campo di interesse (è chiaro
che ben pochi ingengeri hanno interesse a studiarsi la relatività o la
meccanica quantistica; certamente non servono per progettare un rotismo
epicicloidale o un motore col sistema tumble). Se ti interessano solo i
risultati pratici, che abbiano immediata applicazione nella vita di tutti i
giorni, allora ingegneria fa per te. Altrimenti lo studio della fisica può
darti una conoscenza più completa e forse appagante.

Quali sono i tuoi obiettivi ?
Hai le idee chiare su quello che ti interesserebbe conoscere ?

Ps: tieni presente che gli ingegneri devono "rendere" da un punto di vista
economico, e che ti spremono come un limone in una azienda.

Da uno studente di ingegneria meccanica.

Ciao
Gianluca

Sormanni Maurizio

unread,
Jan 20, 2000, 3:00:00 AM1/20/00
to


--
SIRE IMPIANTI
Via della Padula 95/11
57214 - Livorno
Tel. / Fax. 0586852195
http://www.sireimpianti.com
e-mail: in...@sireimpianti.com

Lorenzo <sige...@hotmail.com> wrote in message
38838441...@news.tin.it...
>
>
> Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
> l'ingegneria, ho notato una cosa: molti studenti di ingegneria si
> pentono di avere scelto il loro corso, soprattutto negli ultimi anni,
> e vogliono cambiare in fisica, mentre non succede mai l'inverso.
> Perchè? Dal momento che io ho lo stesso problema, cioè devo scegliere
> tra ingegneria o fisica, vorrei informarmi prima di fare un eventuale
> errore nella scelta dell'università.
> Cosa ne pensate? E' meglio studiare fisica o ingegneria? Quali sono i
> pro e i contro?
>
> Grazie anticipatamente.

Il problema sembra da poco, ma in realtà e molto importante.
La scelta della facoltà da affrontare è una questione delicata perchè al
momento della fine del liceo, non si sa a cosa si va in contro iscrivendosi
all'università.
Modalità dei corsi, degli esami, programmi didattici, piano di studi, numero
minimo di esami, ambiente interno alla facoltà, risorse della facoltà, sono
tutti argomenti importanti ma per niente chiari ad uno studente neoisritto.
Credo che la cosa migliore sia prima di tutto dare ascolto alle proprie
aspirazioni e poi un bel giro ed una bella chiacchierata con qualche
studente che è già " operante " e farsi spiegare come funzionano le cose.
Per quanto riguarda la differenza tra ingegneria e fisica, è notevole!
La filosofia di pensiero degli ingegneri e dei fisici puri, sono su due
livelli interconnessi in qualche punti ma ben divisi. Gli ingegneri mettono
in pratica le ricerche dei fisici e dei matematici usandole come strumenti
di lavoro e questo li porta ad avere un atteggiamento " pratico ", più che
teorico. Dico questo perchè ho a che fare per lavoro coningegneri
quotidianamente.
Certo che questo è soltanto il mio parere, ma è il parere di chi ha vissuto
quano afferma tramite l'esperienza e non solo come opinione pura.

A.M

Ramblyn

unread,
Jan 20, 2000, 3:00:00 AM1/20/00
to

Lorenzo <sige...@hotmail.com> wrote in message
38838441...@news.tin.it...
>
>
> Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
> l'ingegneria, ho notato una cosa: molti studenti di ingegneria si
> pentono di avere scelto il loro corso, soprattutto negli ultimi anni,
> e vogliono cambiare in fisica, mentre non succede mai l'inverso.
> Perchè? Dal momento che io ho lo stesso problema, cioè devo scegliere
> tra ingegneria o fisica, vorrei informarmi prima di fare un eventuale
> errore nella scelta dell'università.
> Cosa ne pensate? E' meglio studiare fisica o ingegneria? Quali sono i
> pro e i contro?
>
> Grazie anticipatamente.

L'Indirizzo di Fisica è senz'altro più interessante se l'intenzione è di
soddisfare una voglia di conoscenza dell'universo che ci circonda.
I corsi che sono strettamente legati alla fisica che ho potuto seguire
facendo ingegneria elettronica, mi hanno molto interessato e mai li ho
trovati troppo noiosi come invece altri del corso di laurea come per esempio
economia, alcuni di informatica ecc., anzi mi hanno dato lo stimolo di
saperne di più sulle cose che studiavo.
Penso senz'altro che il corso di laurea in fisica sia molto interessante dal
punto di vista culturale e se tornassi indietro probabilmente lo sceglierei
se non fosse che non offre tanti sbocchi nel mondo del lavoro come li offre
ingegneria.
Quindi, riassumendo, entrambi sono corsi interessanti, fisica è a mio parere
più coinvolgente e un po' più facile (i fisici non leggano quest'ultima
affermazione) , ingegneria è culturalmente più vasta (occupa più campi
scientifici qualsiasi sia l'indirizzo) e offre più possibilità di lavoro.

Consigliandoti di guardare bene i programmi dei corsi di laurea ed i piani
di studio, per cercare di capire ciò che ti interessa di più ti auguro in
bocca al lupo per la scelta.

ciberneta

unread,
Jan 21, 2000, 3:00:00 AM1/21/00
to

Lorenzo <sige...@hotmail.com> wrote in message
38838441...@news.tin.it...
>
>
> Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
> l'ingegneria, ho notato una cosa: molti studenti di ingegneria si
> pentono di avere scelto il loro corso, soprattutto negli ultimi anni,
> e vogliono cambiare in fisica, mentre non succede mai l'inverso.
> Perchè? Dal momento che io ho lo stesso problema, cioè devo scegliere
> tra ingegneria o fisica, vorrei informarmi prima di fare un eventuale
> errore nella scelta dell'università.
> Cosa ne pensate? E' meglio studiare fisica o ingegneria? Quali sono i
> pro e i contro?
>
> Grazie anticipatamente.


Vuoi fare soldi senza capire un cavolo della natura che ti circonda???????
Iscriviti a ingegneria!!!!!!!!

> Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
> l'ingegneria, ho notato una cosa: molti studenti di ingegneria si
> pentono di avere scelto il loro corso, soprattutto negli ultimi anni,
> e vogliono cambiare in fisica, mentre non succede mai l'inverso.

Non lo ammettono altrimenti si dovrebbero dare del "curnut e mazziat"

--

Saluti,
Ciberneta


Marco

unread,
Jan 22, 2000, 3:00:00 AM1/22/00
to

La facoltà di ingegneria è più oreintata al mondo del lavoro, mentre quella
di fisica è più teorica. Come tale, però, ti abitua ad un processo di
astrazione che agli ingegneri manca. Lo studio dell'ingegneria è più
mnemonico, più volto alla risoluzione di problemi pratici e, come tale,
abitua a collocare le conoscenze in schemi predefiniti. Ad ogni domanda deve
seguire necessariamente una risposta. Non esistono dubbi. Questo non è
necessariamente negativo, bada, ma è necessario se inquadrato nel ruolo
dell'ingegnere nel mondo lavorativo.
Ti faccio un esempio. Nel libro di Analisi 1 per i fisici e i matematici,
vengono trattate le funzioni in spazi metrici, generalizzazione del caso
particolare delle funzioni reali di variabile reale o complessa o di più
variabili.
Sullo stesso libro di analisi per gli ingegneri, c'è un primo capitolo per
le funzioni di una variabile reale, un secondo capitolo per quelle di due e
così via (non è uno scherzo, ma l'ho notato una volta sfogliandone uno). In
sostanza anziché trattare il caso più generale possibile e applicarlo poi ai
vari casi particolari, loro vengono abituati a pensare che le funzioni di
una, due o tre variabili siano tutti argomenti diversi.
Ribadisco che forse è necessario che sia così, non è necessariamente un
segno di stupidità.
Dall'altra il fisico, abituato a dubitare in continuazione di ciò che legge
e ad astrarre, dopo qualche anno inizia a dubitare di se stesso. Basta
girare per i corridoi di fisica teorica per rendersene conto!

Comunque, in sintesi, ti posso dire che nel mondo del lavoro gli ingegneri
sono imbattibili nel risolvere i problemi già noti, mentre i fisici lo sono
nel risolvere quelli che nessuno ha mai affrontato. Se un problema è nuovo,
poiché non esiste un libro sul quale è stato spiegato come affrontarlo,
l'ingegnere non sarà in grado di rispondere alla domanda e si troverà
spaesato, mentre il fisico lo affronterà e lo risolverà. D'altra parte, se
il problema è già stato affrontato, il fisico, ignorandolo, lo imposterà da
zero mettendoci giorni o settimane, mentre l'ingegnere, ricordandosi ciò che
ha letto, lo risolverà in un minuto.

Spero di averti delucidato.

Marco Ferrari


Lorenzo ha scritto nel messaggio <38838441...@news.tin.it>...

Marco

unread,
Jan 22, 2000, 3:00:00 AM1/22/00
to

Pesa

unread,
Jan 22, 2000, 3:00:00 AM1/22/00
to

Io non faccio né fisica, né ingenieria, ma Scienza dei Materiali, che però
è affine a fisica. La mia opinione è che un fisico non ti dirà mai di andare
a fare ingegneria, né un ingeniere di andare a fare fisica...
Se vuoi occuparti di problemi fondanti la realtà del mondo vai a fare
fisica, se vuoi studiare applicazioni, ingenieria.
Ciao
Pietro

Marco

unread,
Jan 22, 2000, 3:00:00 AM1/22/00
to

Lorenzo <sige...@hotmail.com> wrote in message
38838441...@news.tin.it...
>
>

> Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
> l'ingegneria, ho notato una cosa: molti studenti di ingegneria si
> pentono di avere scelto il loro corso, soprattutto negli ultimi anni,
> e vogliono cambiare in fisica, mentre non succede mai l'inverso.
> Perchè? Dal momento che io ho lo stesso problema, cioè devo scegliere
> tra ingegneria o fisica, vorrei informarmi prima di fare un eventuale
> errore nella scelta dell'università.
> Cosa ne pensate? E' meglio studiare fisica o ingegneria? Quali sono i
> pro e i contro?
>
> Grazie anticipatamente.

Io studio ingenieria al Poli di Torino e non sono per niente pentito di
farla. Ti anticipo che di solito c'è un pò di astio tra i fisici e gli
ingenieri ma penso che sia inevitabile dato che di fatto le aree di
specializzazion sono spesso molto simili ma si affrontano in modo diverso
da un lato più pratico per gli ingenieri e da un lato più teorico per i
fisici). Se molti ingenieri passano a fisica forse è perchè sono
maggiormente attratti da argomenti (tipo la cosmologia o altri) che vengono
approfonditi più dai fisici. Con questo non voglio dire che se sei
interessato a quegli argomenti tu non possa approfondirli! Io, ad esempio
sono interessato moltissimo alla cosmologia e ritengo che con il mio corso
di studi possa avere i principali mezzi matematici per comprenderlo.Ora lo
sto approfondendo consultando testi e discutendone con altri miei amici con
la stessa passione. D'altra parte se io decidessi di dedicarmi solamente a
questo mio interesse (non essendo Einstein) non credo che sotto un'ottica
realistica-economica avrei grandi possibilità. Alla fine comunque credo che
la cosa migliore sia informarsi molto bene sul percorso didattico di
entrambi gli indirissi e compararlo con il proprio interesse.

Brain

unread,
Jan 23, 2000, 3:00:00 AM1/23/00
to

Se ti posso dare un consiglio vero... fai ciò che pensi ti possa piacere di
più e non cio che pensi sia più "conveniente".
Io personalmente faccio ing. informatica perchè mi piace, ma conosco molte
persone che hanno deciso di fare ingegneria solo perchè una volta laureato
offre maggiori possibilità di lavoro e che dopo pochi mesi, non soddisfatti
dei corsi hanno dovuto cambiare, oppure altre persone che hanno finito per
laurearsi ed ora fanno un lavoro che non gli piace per niente.

--
________________________________
Togliete NoSpaM per rispondermi

bye Brain

Andrea Francinelli

unread,
Jan 24, 2000, 3:00:00 AM1/24/00
to

ciberneta <cibe...@libero.it> wrote in message
C1Mh4.11593$Wr6.1...@news.infostrada.it...

>
> Lorenzo <sige...@hotmail.com> wrote in message
> 38838441...@news.tin.it...
> >
> > Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
> > l'ingegneria [...]

>
>
> Vuoi fare soldi senza capire un cavolo della natura che ti circonda???????
> Iscriviti a ingegneria!!!!!!!!
>

Caro Lorenzo, che tutti gli ingegneri facciano soldi e' una bugia
bella a buona! Quindi non fidarti di quello che ti dicono.
Ne conosco tanti con le pezze sotto il sedere. Per non parlare poi
di molti che lavorano onestamente nel pubblico impiego, con 20 o
30 anni di servizio e stipendi di poco superiori a quelli di un
normale impiegato.

Iscriversi ad ingegneria per "fare soldi" credo che sia la maniera piu'
inefficiente e che, per inciso, non ti da' neanche garanzie di arrivare
al tuo obbiettivo. Del resto basta guardarsi intorno per vedere che
il 95% di coloro che "hanno fatto i soldi" non hanno neanche una
laurea. Quindi al limite il caro ciberneta avrebbe dovuto consigliare,
a ragion veduta: "se vuoi fare i soldi non iscriverti all'universita'"

Inoltre, rispetto ai fisici, gli ingegneri non hanno neanche la
consolazione di una conoscenza immediata o di una gloria
postuma. Ad esempio, per parlare di contemporanei,
tutti conoscono Einstein, Dirac, Pauli etc...,
persone eminenti e che hanno fatto cose importanti.
Nessuno conosce Bardeen, Brattain e Shockley (in realta'
questi 3 sono fisici...) eppure ti assicuro che anche loro hanno
fatto qualcosa che ha rivoluzionato il mondo. Nessuno conosce
un tizio chiamato J. Kilby. Oppure chi conosce B. Gilbert, R. Pease,
J. Widlar, S. Darlington (tutti viventi eccetto Darlington).
E ne cito solo alcuni. Anche questi tizi sono, a mio parere, dei geni
tanto quanto i signori sopra.


Riguardo la comprensione della natura: in molti casi l'ingegnere non
e' chiamato solamente a comprendere la natura per poi autocompiacersi
e farsi bello davanti agli altri. Il piu' delle volte e' chiamato a dover
riprodurre un comportamento, oppure creare addirittura qualcosa di
nuovo, che non esiste. Quindi l'atto dell'ingegnere non e' solo analitico,
ma sintetico!

Anche il fisico "crea", ma le sue creazioni sono le teorie
che spiegano determinati fenomeni naturali ed osservabili, oppure
tramite tali teorie cerca di prevedere nuovi fenomeni ancora
non ossevati.


Comunque il modo di vedere le cose tra fisico ed ingegnere sono
molto diversi, ma non per questo il metodo ingegneristico deve
essere disprezzato dai fisici, come fa ciberneta. Vorrei ricordare
che su questo NG c'e' stato un thread in cui accennavano a problemi
di fisica (didattici) in cui veniva tirato in ballo un treno da 800 Kg!!!
(un treno pesa circa come 10 persone in carne???).
Se questa e' la conoscenza della natura dei fisici, Dio ce ne scampi!

Infine riguardo il mio pensiero sulla questione, che forse ti puo'
aituare, lo ho esposto in un post, qualche mese fa sempre su
questo NG, riferendomi anche alla mia personale esperienza di
ingegnere elettronico e di progettista. Forse cercando su Deja lo
rintracci (mi sembra si chiamasse "Doppia Laurea").

Per concludere ti vorrei ricordare che anche i corsi di ingegneria
sono molto differenti tra loro. Il corso di elettronica e' forse uno
di quelli che, sia come materie sia come argomenti, si avvicina
maggiormente alla fisica. In ogni caso tutto dipende da te!
Chiarisci con te stesso quali sono i tuoi obbiettivi e le tue
aspirazioni e poi magari ne riparliamo su questo NG.

In ogni caso qualunque sara' la tua scelta ricorda che alla fine
Tu studierarai (mi auguro) solo per Te stesso, per Tua conoscenza
e per Tuo arricchimento e crescita personali (e non per fare
soldi come invece qualcuno e molti altri fanno, tra l'altro
stupidamente come ho dimostrato sopra). Fai un piano di
studi che per Te sia il piu' interessante possibile (l'Universita'
ti da' questa possibilita') e pensa che alla fine, tutto il
patrimonio che avrai accumulato con sudore e sacrificio sara'
Tuo e di nessun altro e nessuno te lo potra' mai rubare.
E' questa, secondo me, la vera ricchezza.


> > Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
> > l'ingegneria, ho notato una cosa: molti studenti di ingegneria si
> > pentono di avere scelto il loro corso, soprattutto negli ultimi anni,
> > e vogliono cambiare in fisica, mentre non succede mai l'inverso.
>

> Non lo ammettono altrimenti si dovrebbero dare del "curnut e mazziat"
>

Personalmente non mi risulta. Per esperienza, i "pochi" che ho conosciuto
all'universita' e volevano "mollare" ingegneria in favore di matematica o
fisica era solamente perche' questi tizi stavano letteralmente "scoppiando"
(al tempo in cui io studiavo nella mia facolta' gli esami erano
particolarmente
duri e selettivi, come credo lo sia dappertutto) e queste facolta' avevano
un numero minore di esami. Poiche'questi tizi non volevano buttare via
gli esami dati al biennio (che come saprai e' piu' o meno comune) se ne
uscivano con discorsi tipo, "mi iscrivo a fisica" oppure "mi iscrivo a
matematica, cosi' mi convalidano il biennio...".

Ne ho sentito qualcuno ragionare in questi termini, ma veramente pochi.
Per mia esperienza e conoscenza nessuno dei miei compagni di corso
di laurea si e' seriamente pentito di aver scelto ingegneria.

Ti saluto

Andrea Francinelli
a.fran...@libero.it


Franco

unread,
Jan 24, 2000, 3:00:00 AM1/24/00
to

> Io studio ingenieria al Poli di Torino e non sono per niente pentito di

> ingenieri ma penso che sia inevitabile dato che di fatto le aree di

> da un lato più pratico per gli ingenieri e da un lato più teorico per i


> fisici). Se molti ingenieri passano a fisica forse è perchè sono

Suggerirei che studiassi anche un po' di ortografia. Sono stufo di
leggere tesi di laurea con su scritto ingeNIEria, fà (con l'accento) e
altri strafalcioni del genere, in cui le concordanze dei verbi con i
soggetti sono una opinione e la consecutio temporum latita da lungo
tempo.

Fine dello sfogo :-).

Franco

kakutani

unread,
Jan 24, 2000, 3:00:00 AM1/24/00
to


ciberneta wrote:

>Vuoi fare soldi senza capire un cavolo della natura che ti circonda???????
>Iscriviti a ingegneria!!!!!!!!

Io ho fatto fisica a Milano, ma della natura che mi circonda non mi pare di
avere
capito molto. In compenso ho vari amici ingegneri che guadagnano a stento 2
milioni al mese, la qual cosa non classificherei propriamente nella voce
"fare soldi".
Misteri dela vita.....
K


ciberneta

unread,
Jan 24, 2000, 3:00:00 AM1/24/00
to

Marco <scl...@hotmail.com> wrote in message 864709$te9$1...@news.flashnet.it...


>
> La facoltà di ingegneria è più oreintata al mondo del lavoro, mentre
quella
> di fisica è più teorica. Come tale, però, ti abitua ad un processo di
> astrazione che agli ingegneri manca. Lo studio dell'ingegneria è più
> mnemonico, più volto alla risoluzione di problemi pratici e, come tale,
> abitua a collocare le conoscenze in schemi predefiniti. Ad ogni domanda
deve
> seguire necessariamente una risposta. Non esistono dubbi. Questo non è
> necessariamente negativo, bada, ma è necessario se inquadrato nel ruolo
> dell'ingegnere nel mondo lavorativo.
> Ti faccio un esempio. Nel libro di Analisi 1 per i fisici e i matematici,
> vengono trattate le funzioni in spazi metrici, generalizzazione del caso
> particolare delle funzioni reali di variabile reale o complessa o di più
> variabili.
> Sullo stesso libro di analisi per gli ingegneri, c'è un primo capitolo per
> le funzioni di una variabile reale, un secondo capitolo per quelle di due
e
> così via (non è uno scherzo, ma l'ho notato una volta sfogliandone uno).
In


DOMANDONA:
Se diamo il su menzionato libro ad un ingegnere e gli chiediamo
a che capitolo sono le funzioni di n variabili riuscira' ad indurre
(n.b. e' un processo induttivo non deduttivo!) che deve aprire il
libro al capitolo n effettuera un table-look-up scandendo rigo
per rigo l'indice??
:)


> sostanza anziché trattare il caso più generale possibile e applicarlo poi
ai
> vari casi particolari, loro vengono abituati a pensare che le funzioni di
> una, due o tre variabili siano tutti argomenti diversi.
> Ribadisco che forse è necessario che sia così, non è necessariamente un
> segno di stupidità.

No, infatti e' una drastica parcellizazzione ontologica della realta
che serve a giustificare l'immane parcellizazzioni degli indirizzi
di ingegneria: una decina di c.d.l. ogn'uno con decine di
sottoindirizzi con M (con m non limitato superiormente)
baronati e centri di sottopotere accademico-burontocratico.


> Dall'altra il fisico, abituato a dubitare in continuazione di ciò che
legge
> e ad astrarre, dopo qualche anno inizia a dubitare di se stesso. Basta
> girare per i corridoi di fisica teorica per rendersene conto!


E' vero!! Azz!
Io li vedo tutti (quasi) i giorni gironzolare nel mio (Si l'ho comprato, va
be'!!)dipartimento con aria ascetica e con pochi capelli (perdita causata
delle
radiazioni ionizzanti degli attigui laboratori dei fisici sperimentali).


> Comunque, in sintesi, ti posso dire che nel mondo del lavoro gli ingegneri
> sono imbattibili nel risolvere i problemi già noti, mentre i fisici lo
sono
> nel risolvere quelli che nessuno ha mai affrontato.


Hai mai visto un fisico sperimentale al lavoro??

Perche quando si pensa ai fisici si pensa solo ai fisici teorici??

Esistono anche i fisici SPERIMENTALI che trovano facilmente lavoro (!)
non dubitano di se stessi e non perdono i capelli !!!!
Ed in alcuni campi sono piu' bravi degli ingegneri anche sul
territorio di quest'ultimi!!!


Se un problema è nuovo,
> poiché non esiste un libro sul quale è stato spiegato come affrontarlo,
> l'ingegnere non sarà in grado di rispondere alla domanda e si troverà
> spaesato, mentre il fisico lo affronterà e lo risolverà. D'altra parte, se
> il problema è già stato affrontato, il fisico, ignorandolo, lo imposterà
da
> zero mettendoci giorni o settimane, mentre l'ingegnere, ricordandosi ciò
che
> ha letto, lo risolverà in un minuto.
>
> Spero di averti delucidato.
>
> Marco Ferrari
>
>
>

--

Saluti,
Ciberneta
--
Dogma_1 di Winzozz9x:
"Solo la Macchina conosce la Macchina"


Fabio Cagnetti

unread,
Jan 24, 2000, 3:00:00 AM1/24/00
to

Io ti consiglio di non fare più questo tipo di domande, semplicemente perché
troverai risposte che il più delle volte sono solo campanilistiche.

Io sono uno studente di ingegneria elettronica ad indirizzo optoelettronico.
Ti dico, ed è una mia opinione, che la mia esperienza (sono quasi alla fine)
non è del tutto positiva ma neanche il contrario.
Da quando ho iniziato studio con un ragazzo che fa astrofisica. Ho potuto
confrontarmi spesso con i futuri fisici.
La differenza è poca e sottile, almeno nella mia specializzazione. Però c'é.
Ed è vero quello che ti è stato detto sullo spirito di astrazione (dei
fisici) e su quello degli ingegneri.
Ricorda però che non è una regola. Ci sono tantissimi ingegneri che
dimostrano capacità di astrazione di lunga superiore a quella di alcuni
fisici, così come vale il viceversa.
Ad esempio ti hanno detto che agli ingegneri non serve la fisica
quantistica. Io ti posso dire che invece serve: per me è fondamentale.
Chiaramente il tipo di problema di fronte al quale ti trovi più spesso è
diverso; ma solo nella professione non cosdì tanto spesso nello studio.
Un esempio: i fisici, specialemente nel corso di Fisica Teoria,
approfondiscono gli aspetti formali e matematici della fq; gliingegneri, ad
esempio nel corso di optoelettronica, approfondiscono l'aspetto
implementativo. Come io probabilmente non saprò formalizzare i problemi come
i fisici, loro probabilmente non sapranno usare matlab per calcolare, con
notissimi metodi (es: onde piane aumentate, etc.) gli stati energetici di
sistemi molto complessi.

In definitiva io credo che il problema non stia tanto nel corso, ma nella
tua testa. Sia l'una che l'altra facoltà ti permettono di avere una ottima
preparazione per la fisica, con orientamenti decisamente diversi. Forse
questo non vale per rami più prettamente "tradizionali" dell'ingegneria,
come civile o edile. In certi altri, come "elettronica", "nucleare", etc.,
questa differenza di assottiglia.

Il mio consiglio è quello di andare in qualche facoltà a parlare con
professori: ad ingegneria spesso trovi fisici che insegnano (non so a
fisica) e chi più di loro ti possono rispondere?

Comunque il problema rimane tuo, solamente tuo. Certo è che i fisici sono
più teorici e gli ingegneri più pratici. Ma non è detto che gli ingegneri
dopo la laurea siano capaci di progettare, né che i fisici siano capaci di
fare ricerca teorica o sperimentale: dipende dall'individuo.

Per finire ti faccio presente che risposte come quella di "ciberneta",
decisamente da cretini, non hanno alcun valore! Dipende, come ti ho detto, a
mio parere, da come sei fatto te, da quale grado di approfondimento.

Gli esempi che ti hanno portato sono solo esempi, per i quali ci sarà sempre
un controesempio. Il mio amico fisico non ha svolto la teoria delle
equazioni differenziali alle derivate parziali nell'ambito delle
distribuzioni negli spazi di Sobolev, e nemmeno così appronditamente
l'elettromagnetismo come me. E questo lo dice anche lui (studiamo tutt'e due
a Milano).
Spero di averti fatto capire, insomma, che gli esempio non contano veramente
nulla.

l'ideale sarebbe una laurea in fisica ed una in ingegneria. Difficile, ma
ottima cosa.

Inoltre il motivo del pentimento io credo discenda dalla lunghezza della
facoltà di ingegneria e dalla poca "settorialità": se ti iscrivi ad
ingegneria farai esami anche di fisica tecnica, di informatica (ed ocio:
informatica non è "linguaggi di programmazione"), di statistica e
stocastica, e purtroppo anche di economia. Non so se è un bene o un male.
Comunque è così.

Augurandoti una scelta serena, ti rinnovo il mio consiglio di andare a
parlare con qualche prof. Se sei di Milano, non esitare a scrivermi, che ti
saprò indirizzare da qualche professore umano!

Fabio Cagnetti

Alberto d'Onofrio

unread,
Jan 24, 2000, 3:00:00 AM1/24/00
to


Bah, difficile dare consigli.

Scegli con attenzione, piuttosto, la sede universitaria.
In Italia ci sono sedi con programmi differentissimi, per cui
e' quasi un nonsense dire, ad esempio, "io sono laureato in matematica",
perche'
ci sono curricola disparatissimi.

Se opti per ingegneria, attento a non scegliere sedi docve i programmi del
biennio di ingegneria sono "all'acqua di rose" (1): gli esami di fisica e
matematica, se ben fatti, ti faranno "vivere di rendita" per tutto
il triennio....


hi
a.

(1) ho la sgradevole imnpressione che oggidi' quasi dappertutto siano
all'acqua di rose, purtroppo


A. Serra

unread,
Jan 24, 2000, 3:00:00 AM1/24/00
to

Andrea Francinelli <a.fran...@libero.it> wrote in message
%rci4.1425$h23....@news.infostrada.it...

> Caro Lorenzo, che tutti gli ingegneri facciano soldi e' una bugia
> bella a buona! Quindi non fidarti di quello che ti dicono.
> Ne conosco tanti con le pezze sotto il sedere. Per non parlare poi
> di molti che lavorano onestamente nel pubblico impiego, con 20 o
> 30 anni di servizio e stipendi di poco superiori a quelli di un
> normale impiegato.

vero.

> Iscriversi ad ingegneria per "fare soldi" credo che sia la maniera piu'
> inefficiente e che, per inciso, non ti da' neanche garanzie di arrivare
> al tuo obbiettivo.

Visto che la domanda ricorre spesso io direi a tutti gli interessati di
iscriversi alla facolta' che piu' rispecchia i loro interessi, anche perche'
la situazione del mercato di lavoro varia nel tempo, quindi e' inutile
mettersi certi problemi o ragionare solo in termini di soldi (sento spesso
gente che dice: <<mi sarebbe piaciuto studiare fisica ma ho scelto
ingegneria perche' poi col lavoro...>>). Anche in questo thread si sono
visti i soliti luoghi comuni, tipo che gli ingegneri fanno la teoria con
meno approfondimento, cosa vera per certe materie ma non sempre. Io non
studio ingegneria, ma ho visto dispense di Fisica Tecnica e testi di altre
materie curate da docenti scrupolosi e sicuramente c'e' da "sbattersi" anche
li.
Libri di testo come lo Zemansky spesso non vengono aperti da molti studenti
di Fisica che si accontentano delle 4 cazzate dell' Halliday, mentre gli
ingegneri in Fisica Tecnica lo usano e come, ergo... D' altro canto per
progettare un impianto di pompe di calore non bastano certo le nozioni di
Fisica 1.

Tra l' altro mi sento di contestare anche la considerazione di un fisico (mi
pare) intervenuto nel thread che riportava l' esempio di un testo di Analisi
1 edito in due diverse edizioni per fisici ed ingegneri, che dimostrerebbero
che l' ingeegnere viene abituato a ragionare in un certo modo etc.. Io
controbbatto dicendo che quello e' un caso particolare, una impostazione
data da un certo autore, ma non e' la regola. Infatti ci sono testi come il
Giusti ed il Pagani-Salsa che vengono usati da fisici, ingengeri e
matematici (questi ultimi approfondiscono anche con altri testi). Casomai
cambia l' impostazione del corso e si puo' porre una maggiore attenzione
solo sugli enunciati dei teoremi oppure richiedere anche tutte le
dimostrazioni oppure solo alcune.

> Inoltre, rispetto ai fisici, gli ingegneri non hanno neanche la
> consolazione di una conoscenza immediata o di una gloria
> postuma. Ad esempio, per parlare di contemporanei,
> tutti conoscono Einstein, Dirac, Pauli etc...,
> persone eminenti e che hanno fatto cose importanti.
> Nessuno conosce Bardeen, Brattain e Shockley (in realta'
> questi 3 sono fisici...)

ma potrebbero essere considerati a buon diritto dei geniali ingegneri
elettronici...

> Riguardo la comprensione della natura: in molti casi l'ingegnere non
> e' chiamato solamente a comprendere la natura per poi autocompiacersi
> e farsi bello davanti agli altri. Il piu' delle volte e' chiamato a dover
> riprodurre un comportamento, oppure creare addirittura qualcosa di
> nuovo, che non esiste. Quindi l'atto dell'ingegnere non e' solo analitico,
> ma sintetico!

Cosi' come ci sono dei fisici che fanno gli applicati, percio' non e' sempre
vera l' affermazione trita e ritrita che "i fisici sviluppano cose nuove e
gli ingegneri sono bravissimi a sviluppare meglio problemi gia' noti".

> Comunque il modo di vedere le cose tra fisico ed ingegnere sono
> molto diversi, ma non per questo il metodo ingegneristico deve
> essere disprezzato dai fisici, come fa ciberneta. Vorrei ricordare
> che su questo NG c'e' stato un thread in cui accennavano a problemi
> di fisica (didattici) in cui veniva tirato in ballo un treno da 800 Kg!!!
> (un treno pesa circa come 10 persone in carne???).
> Se questa e' la conoscenza della natura dei fisici, Dio ce ne scampi!

Volevo fare anche io questa considerazione, in effetti il bravo ingegegnere
ha un "senso pratico" particolarmente spiccato, cosa che puo' essere
invidiabile anche per i fisici sperimentali.
A proposito delle considerazioni che si facevano qualche post fa circa rasoi
da 100 watt, treni da 800 Kg etc.. una volta ho sentito un docente di
ingegneria dire che forse bisognerebbe reintrodurre gli esami di
esperimentazioni anche in ingegneria. In fin dei conti il fisico che e' un
teorico ha un laboratorio all' anno, l' ingegnere invece vede i laboratori
di striscio in corsi non dedicati, com' e' 'sta storia?

> Personalmente non mi risulta. Per esperienza, i "pochi" che ho conosciuto
> all'universita' e volevano "mollare" ingegneria in favore di matematica o
> fisica era solamente perche' questi tizi stavano letteralmente
"scoppiando"
> (al tempo in cui io studiavo nella mia facolta' gli esami erano
> particolarmente
> duri e selettivi, come credo lo sia dappertutto) e queste facolta' avevano
> un numero minore di esami.

Fatevi quel conto... bisognerebbe invece chiedersi come mai in certe
universita' il tempo medio che gli studenti di fisica impiegano a laurearsi
e' circa pari a quello impiegato dagli allievi ingegneri, che hanno 10 esami
in piu'.

> Poiche'questi tizi non volevano buttare via
> gli esami dati al biennio (che come saprai e' piu' o meno comune) se ne
> uscivano con discorsi tipo, "mi iscrivo a fisica" oppure "mi iscrivo a
> matematica, cosi' mi convalidano il biennio...".

si, si, matematica, 14 esami ma belli tosti.

> Ti saluto
>
> Andrea Francinelli
> a.fran...@libero.it

Ciao

Brain

unread,
Jan 24, 2000, 3:00:00 AM1/24/00
to

> Se un problema è nuovo,
> poiché non esiste un libro sul quale è stato spiegato come affrontarlo,
> l'ingegnere non sarà in grado di rispondere alla domanda e si troverà
> spaesato
Non esageriamo... l'ingegnere deve anche saper applicare *l'ingegno* per
risolvere problemi in modo più efficente possibile, e le sue capacità di
astrazione sono comunque buone...

Stefano Crimì

unread,
Jan 25, 2000, 3:00:00 AM1/25/00
to

On 24 Jan 2000 13:00:43 +0100, kakutani <kaku...@jumpy.it> wrote:

>capito molto. In compenso ho vari amici ingegneri che guadagnano a stento 2
>milioni al mese, la qual cosa non classificherei propriamente nella voce
>"fare soldi".

Come in tutti i campi, anche nell'ingegneria ci sono persone piu' o
meno capaci, piu' o meno preparate, e se vuoi anche piu' o meno
fortunate. E chiaro quindi che esista persone che guadagnano di piu',
e persone che guadagnano di meno. Tipicamente (ma esistono notevoli
eccezioni) le persone piu' preparate e capaci guadagno di piu'.

Ciao,
__
(__
__)tefano.

Stefano Crimì

unread,
Jan 25, 2000, 3:00:00 AM1/25/00
to

On 24 Jan 2000 09:55:54 +0100, "Andrea Francinelli"
<a.fran...@libero.it> wrote:

>Inoltre, rispetto ai fisici, gli ingegneri non hanno neanche la
>consolazione di una conoscenza immediata o di una gloria
>postuma. Ad esempio, per parlare di contemporanei,
>tutti conoscono Einstein, Dirac, Pauli etc...,
>persone eminenti e che hanno fatto cose importanti.
>Nessuno conosce Bardeen, Brattain e Shockley (in realta'
>questi 3 sono fisici...) eppure ti assicuro che anche loro hanno
>fatto qualcosa che ha rivoluzionato il mondo. Nessuno conosce
>un tizio chiamato J. Kilby. Oppure chi conosce B. Gilbert, R. Pease,
> J. Widlar, S. Darlington (tutti viventi eccetto Darlington).

Widlar mi pare sia morto lo scorso anno...

Comunque, Marconi lo conoscono tutti, ed ha pure vinto un nobel.

Ciao,
__
(__
__)tefano.

Vinixio Matteuccis

unread,
Jan 25, 2000, 3:00:00 AM1/25/00
to

ciberneta wrote:
> Vuoi fare soldi senza capire un cavolo della natura che ti circonda???????
> Iscriviti a ingegneria!!!!!!!!

questo e' scemo.... sebbene vagamente in cio' che scrive ci sia del vero, in
taluni casi.....

non e' che sei invidioso ? ......


Giacomo Fiorin

unread,
Jan 25, 2000, 3:00:00 AM1/25/00
to

Io studio fisica e ho scelto l'indirizzo nucleare: non mi soffermerò a
descriverti le differenze tra i due corsi di laurea, che Marco ti ha
già espresso molto bene.
Credo però che per indirizzarti verso una scelta ragionata sia giusto
anche illustrarti quali sono i punti di contatto. Tralasciando gli
aspetti pratici del lavoro del fisico sperimentale, che si sono resi
tanto complessi in questo secolo da fare sì che sia spesso impossibile
fare ricerca in un laboratorio senza l'aiuto degli ingegneri (e non
parlo naturalmente solo della costruzione degli impianti), il punto
chiave è l'introduzione nella vita di tutti i giorni delle scoperte
sensazionali della fisica del novecento. Non so se ne hai sentito
parlare, ma le proprietà dei semiconduttori come il silicio sono
comprensibili pienamente solo nell'ambito della fisica quantistica. Di
qui il grande numero di fisici della materia che lavorano nel settore
privato, quasi del tutto fuori dall'ambito della ricerca fondamentale.
Un altro caso è il lavoro di ricerca sulla fusione nucleare
controllata con la tecnica del confinamento magnetico, che è arrivata
oggi ad un punto tale che l'intervento dell'ingegnere è assai più
rilevante di quello del fisico.
Spero che questi due esempi bastino a farti capire come i due corsi di
laurea siano sì diversi, ma non manchino assolutamente le occasioni in
cui fisici ed ingegneri lavorino a strettissimo contatto. La
differenza quindi non sta tanto nel tipo di problema a cui un fisico o
ingegnere si dedica, ma nell'approccio con cui si accinge a
risolverlo. Per questo ritengo che nella scelta tu debba porre
l'accento più sul tuo carattere e sul tuo metodo di studio, che non
sull'aspetto più concreto di ciò che vuoi "fare da grande".
Buona scelta.
Giacomo

Vinixio Matteuccis

unread,
Jan 25, 2000, 3:00:00 AM1/25/00
to

> Ad esempio ti hanno detto che agli ingegneri non serve la fisica
> quantistica. Io ti posso dire che invece serve: per me è fondamentale.

verissimo. inoltra ci sono decine di fisici a cui la quantistica non serve,
perche' fanno ricerca su campi classici.
mica la quantistica deve servire a tutti.

;))))


> Chiaramente il tipo di problema di fronte al quale ti trovi più spesso è
> diverso; ma solo nella professione non cosdì tanto spesso nello studio.
> Un esempio: i fisici, specialemente nel corso di Fisica Teoria,
> approfondiscono gli aspetti formali e matematici della fq; gliingegneri,
ad
> esempio nel corso di optoelettronica, approfondiscono l'aspetto
> implementativo.


e questo e' il guaio (noin parlo dell'optoelettronica) di ingegneria: si
studia sempre
meno fisica e matematica.


> Come io probabilmente non saprò formalizzare i problemi come
> i fisici, loro probabilmente non sapranno usare matlab per calcolare, con
> notissimi metodi (es: onde piane aumentate, etc.) gli stati energetici di
> sistemi molto complessi.

beh, dai, adesso non eageriamo: matlab lo sanno usare tutti o quasi.

> In definitiva io credo che il problema non stia tanto nel corso, ma nella
> tua testa. Sia l'una che l'altra facoltà ti permettono di avere una ottima
> preparazione per la fisica,

>con orientamenti decisamente diversi. Forse
> questo non vale per rami più prettamente "tradizionali" dell'ingegneria,
> come civile o edile. In certi altri, come "elettronica", "nucleare", etc.,
> questa differenza di assottiglia.

tieni pero' conto che ad ingegneria nucleare devi faticare come un pazzo,
perche' e' uno strano misto di
fisica e ingegneria meccanica.

ci sono esami ingegneristici assai difficili e di "responsabilita'", come
costruzione di macchine...
questo mix fisica-ingegneria industriale puo' essere massacrante (oltre che
molto interessante)


inoltre si devono fare una tonnellata di disegni.....

la laurea piu' difficile da conseguire, ai miei tempi, era proprio ing.
nucleare.

> Il mio consiglio è quello di andare in qualche facoltà a parlare con
> professori: ad ingegneria spesso trovi fisici che insegnano (non so a
> fisica) e chi più di loro ti possono rispondere?

pessimo consiglio ;)))))

ciao

alberto

Vinixio Matteuccis

unread,
Jan 25, 2000, 3:00:00 AM1/25/00
to

Ma quanti bambini immaturi ci sono in giro in questo NG ????
E il moderatore a che serve, se lascia passare i post dei suddetti
????????????????????

Lascia stare quello che dicono marco e ciberneta, dai.
Non hanno esperienze, secondo me, abbastanza generali.

Viaggiate, conoscete il mondo....

Come sarebbe a dire che gli ingegneri sanno risolvere problemi solo noti ?
Certo se tu prendi un medio ingegnere, mica puoi pretendere la luna,
ma lo stesso dicasi di un fisico medio.

E ci sono tantissimi fisici che sono assi negli argomenti ingegneristici

Solo una nota su quanto Marco ha scritto:

> Ti faccio un esempio. Nel libro di Analisi 1 per i fisici e i matematici,
> vengono trattate le funzioni in spazi metrici, generalizzazione del caso

> particolare delle funzioni reali di variabile reale o complessa o di piů
> variabili.
> Sullo stesso libro di analisi per gli ingegneri, c'č un primo capitolo per


> le funzioni di una variabile reale, un secondo capitolo per quelle di due
e

> cosě via (non č uno scherzo, ma l'ho notato una volta sfogliandone uno).


LOL !!!!! Per la serie: ho esperienza solo di due libri e due corsi.........
Dipende tutto dalla sede, dall'anno, dal professore.
Parliamo di Pisa...
Campanato a _matematica_ , al prim'anno svolge solo la toria delle funzioni
di una variabile reale,
ma con una maestria indiscussa ed indiscutibile.
Lo stesso dicasi per Murthy a Fisica.
Francaviglia, ad ingegneria, addirittura si e' buttato sull'analisi
nonstandard, mentre
ai tempi miei ci ammanniva l'analisi "moderna" direttamente negli spazi
metrici,
il prim'anno concentrandosi su R^n (e la teoria della misura....), al
secondo anno sugli spazi funzionali etc....

Sono tutti esempi di straordinari docenti ! Con programmi
straordinartiamente diversi !

E potrei parlare per ore...


Da ingegnere posso dire che piu' fisica e matematica si conoscono nella mia
professione, meglio e'.

hi
alberto d'onofrio


Andrea Francinelli

unread,
Jan 26, 2000, 3:00:00 AM1/26/00
to

Stefano Crimě <stec...@tin.it> wrote in message
388d91b5...@news.tin.it...


>
>
> Widlar mi pare sia morto lo scorso anno...

La notizia della morte di R. J. Widlar mi e' stata comunicata da Franco,
subito dopo il mio post, sebbene egli la faccia risalire genericamente
agli anni '80. Comunque, indipendentemente dall'anno, e' comunque
scomparso un Grande.

Chiedo scusa per la (imperdonabile) svista e ringrazio nuovamente
Franco e Crimi' per la rettifica.

Andrea Francinelli
a.fran...@libero.it


P.S.: non mi sembra che Widlar sia uno di quelli che abbia
"fatto i soldi" come tutti gli ingegneri.

Ora vi saluto. Devo fare la nuotata quotidiana nel mio deposito
aureo. :-)

Eugene

unread,
Jan 31, 2000, 3:00:00 AM1/31/00
to

Alberto d'Onofrio <alberto....@libero.itJINGLEBELLS> wrote in message
0YCi4.8928$h23....@news.infostrada.it...


>
> Se opti per ingegneria, attento a non scegliere sedi docve i programmi del
> biennio di ingegneria sono "all'acqua di rose" (1): gli esami di fisica e
> matematica, se ben fatti, ti faranno "vivere di rendita" per tutto
> il triennio....
>

> (1) ho la sgradevole imnpressione che oggidi' quasi dappertutto siano
> all'acqua di rose, purtroppo

Ciao.
Non so dove tu prenda questa tua convinzione sui programmi "all'acqua di
rose". Per esperienza personale (mi riferisco al politecnico di Milano), ti
posso assicurare che non č proprio cosě.
Nonostante ciň, essendo io al quarto anno, non posso dire di "vivere di
rendita" sugli esami del biennio.
Il biennio sicuramente serve a dare le basi, ma gli approfondimenti che
seguono sono tutt'altro che banali.
Vorrei sfatare il mito diffuso che "passata analisi II č tutto in discesa",
al contrario, gli anni successivi c'č da studiare tanto quanto i primi due
(se non di piů). Piuttosto si puň dire che nel triennio ci sono corsi in
media piů interessanti.
BYE.

Darth Vader

unread,
Feb 2, 2000, 3:00:00 AM2/2/00
to

Il 18 Jan 2000 21:20:08 +0100, sige...@hotmail.com (Lorenzo) ha scritto:

>Leggendo alcuni post sul tema della contrapposizione tra la fisica e
>l'ingegneria, ho notato una cosa: molti studenti di ingegneria si
>pentono di avere scelto il loro corso, soprattutto negli ultimi anni,
>e vogliono cambiare in fisica, mentre non succede mai l'inverso.

Secondo me chi si iscrive a Fisica fa una scelta consapevole, in genere.
Mentre chi sa che si vuole iscrivere ad una facolta' scientifica ma pensa che
"Matematica e' troppo teoria", "Fisica non mi piace", "Chimica che palle",
"Biologia e' da femmine", e cavolate varie, oppure chi non sa a che cosa
iscriversi, ma odia Economia e Commercio, prova Ingegnieria.

(non seguo il thread :) )

--
>Darth Vader
ICQ: 6486772 | FidoNet: 2:335/801.79
[Darth.Vader(at)TiscaliNetDOTit]

Alberto d'Onofrio

unread,
Feb 4, 2000, 3:00:00 AM2/4/00
to

> > (1) ho la sgradevole imnpressione che oggidi' quasi dappertutto siano
> > all'acqua di rose, purtroppo
>
> Ciao.
> Non so dove tu prenda questa tua convinzione sui programmi "all'acqua di
> rose".

Esperienza personale. Riduzione ex lege numero esami fisico matemtici.
riduzione all'osso dei programmi in talune sedi.
Alunni che mi arrivano al terzo anno (avendo supertato sia le analisi, che
geometria che fisica)
e non sono capoci di riconoscere la matrice identica etc....
Basta ? ;))))

> Per esperienza personale (mi riferisco al politecnico di Milano), ti
> posso assicurare che non č proprio cosě.

ehm... ma io non ho scritto "quasi dappertutto" ???
E che ci sta a fare il mio quasi ?

> Nonostante ciň, essendo io al quarto anno, non posso dire di "vivere di
> rendita" sugli esami del biennio.
> Il biennio sicuramente serve a dare le basi, ma gli approfondimenti che
> seguono sono tutt'altro che banali.

Beh, dipende dal punto di vista, dalla qualita' dei programmi etc.
Ma anche cola' dove i programmi sono molto impegnativi, se si hanno delle
conoscenze di base paragonaboili a quelle di un fisico, si puo'
tranquillamente vivere di rendita,
per il semplice fatto che ci si puo' concentrare sullo specifico
ingegneristico.

> Vorrei sfatare il mito diffuso che "passata analisi II č tutto in
discesa",

ho forse scritto questo ? ;)
Ho solo voluto dire: chi passa bene dei buoni corsi in Analisi, Fisica,
Meccanica Razionale etc...
puo' dormire sonni tranquilli :)

> al contrario, gli anni successivi c'č da studiare tanto quanto i primi due
> (se non di piů). Piuttosto si puň dire che nel triennio ci sono corsi in
> media piů interessanti.

Beh, dipende dagli interessi.

hi

a.

0 new messages