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La diffrazione negli obiettivi fotografici

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Antonio

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Mar 14, 2010, 11:32:13 AM3/14/10
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Un saluto a tutti.

Come e' noto a chi pratica la fotografia, gli obiettivi fotografici di buona
qualita' e molto luminosi, forniscono immagini scadenti alla massima
apertura (ad es, f/1.4), a causa delle numerose aberrazioni (sferica,
astigmatismo, coma, cromatica etc). (Mi sto riferendo a obiettivi che
abbiano come copertura il formato 24 x 36 mm).
La nitidezza migliora molto se si chiude il diaframma 3-4 stop (f/5.6),
poiche' alcune delle suddette aberrazioni vengono meglio corrette, e ci si
aspetterebbe che chiudendo ancora la qualita' migliori.
Invece oltre f/8 la qualita' diminuisce progressivamente a causa del
fenomeno della _diffrazione_.
C'e' una cosa qui che non riesco a capire. L'apertura *relativa* (f/...) e'
il rapporto fra il diametro del foro del diaframma e la lunghezza focale.
Tale diametro, a parita' di apertura relativa, aumenta all'aumentare della
focale. Come mai il fenomeno di cui ho detto, si verifica piu' o mento nella
stessa misura in tutti gli obiettivi (parlo dei migliori), dai
supergrangangolari (focale 20 mm) fino ai teleobiettivi (focale 300 mm). Mi
aspetterei che l'effetto della diffrazione dipendesse dall'apertura
*assoluta*, cioe' dal diametro effettivo del foro del diaframma, per cui
dovrebbe incidere moltissimo sui grandangolari e pochissimo sui
teleobiettivi.
Grazie di eventuali risposte o chiarimenti.

Antonio

Elio Fabri

unread,
Mar 16, 2010, 3:53:00 PM3/16/10
to
Antonio ha scritto:
> ...

> Come mai il fenomeno di cui ho detto, si verifica piu' o mento nella
> stessa misura in tutti gli obiettivi (parlo dei migliori), dai
> supergrangangolari (focale 20 mm) fino ai teleobiettivi (focale 300
> mm). Mi aspetterei che l'effetto della diffrazione dipendesse
> dall'apertura *assoluta*, cioe' dal diametro effettivo del foro del
> diaframma, per cui dovrebbe incidere moltissimo sui grandangolari e
> pochissimo sui teleobiettivi.
E' molto semplice.
Un'apertura di diametro d produce un effetto di diffrazione che e'
fissato *in angolo* (vale all'incirca L/d, essendo L la l. d'onda).
Portata sul piano immagine ne risulta una macchia di raggio f*L/d, che
quindi, come vedi, dipende solo dall'apertura relativa.

--
Elio Fabri

Alberto

unread,
Mar 16, 2010, 5:45:10 PM3/16/10
to
On 14 Mar, 16:32, "Antonio" <maxwell...@hotmail.com> wrote:
> Mi aspetterei che l'effetto della diffrazione dipendesse dall'apertura
> *assoluta*, cioe' dal diametro effettivo del foro del diaframma

Si, ma come angolo.
Ma aumentando la focale aumenti l'ingrandimento lineare sulla
pellicola.
Variando focale a f fisso i due effetti si bilanciano, per cui la
nitidezza in linee/mm non cambia.

Da questo deriva anche perchè la diffrazione nelle cosidette compatte
( cioè a sensore piccolo) la senti molto prima anche a f modesti, a
parità di Mpx sensore piccolo richiede più linee/mm per avere la
stessa immagine del 24x36.
E' lineare cioè con sensore 5 volte più piccolo ( valore tipico per le
compatte) a f/4 hai effetto da diffrazione come a f/20 su sensore
grande.

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