Il 21/07/2015 12.12, Carlo Pierini ha scritto:
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> Scrivevo qualche giorno fa:
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> "E' tipico dell'impostazione materialista negare alla mente (o anima, o spirito) una ontologia propria e considerarla, invece, come un epifenomeno dell'attività cerebrale, una sua derivazione più o meno diretta o, come va di moda oggi, una sua "proprietà emergente".
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> In campo filosofico-politico, Marx, per esempio, faceva qualcosa di analogo quando riduceva la cosiddetta "sovrastruttura ideologica" al sottostante presunto fondamento materiale: la "struttura economica"; ...e altrettanto dicasi di Freud in Psicologia, il quale negava fondamentalità ai valori "superiori" (etica, spiritualità, religiosità, ecc.) per ridurli a patologiche sublimazioni di istinti biologici fondamentali repressi (in primis, la sessualità). E poi Lévi-Strauss in campo antropologico, che considerava la coscienza come una marionetta dell'inconscio da lui identificato con la cosiddetta "Struttura" (da cui lo Strutturalismo), cioè con la materia.
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> E la cosa curiosa è che la stragrande maggioranza dei mistici antichi (ma anche i moderni, seppure in misura meno marcata) erano affetti dallo stesso estremismo, ma di segno opposto: lo spiritualismo, in virtù del quale, in Oriente, vedono nello spirito il fondamento dell'universo e, pertanto, considerano la materia come "maya", cioè, illusione; mentre in Occidente la materia e la corporalità sono "profane" e dunque asservite alla volontà dello Spirito, sacrificate sull'altare del Sacro.
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> Ebbene, Jung, Eccles e pochi altri ricercatori seri come Searle, Stapp, Grof, ecc. si pongono, tra questi due atteggiamenti estremistici
la parola estremista nella scienza non ha significato,
innanzi tutto. Una cosa è vera o falsa o non conosciuta/non
dimostrata. Non è una via di mezzo in modo da non essere
estremista.
> opposti configurando una relazione dialettica tra queste due polarità ultime dell'esistenza: la materia-energia e la mente-anima".
boh, fuffa distillata
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> Ecco, vorrei sottoporre alla vostra attenzione i passaggi cruciali della teoria di John Eccles chiamata "Dualismo-interazionismo" poiché, sebbene la quasi totalità dei neuroscienziati la stigmatizzi come "anti-scientifica", nessuno di loro si è mai preso la briga di confutarla o di argomentare i motivi di una tale presunta "anti-scientificità". Scrive Eccles:
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> "Secondo i criteri materialisti, l'ipotesi che degli eventi immateriali come il pensiero possano agire in qualsiasi modo su strutture materiali come i neuroni della corteccia cerebrale,
stai invertendo il rapporto di causa/effetto.
Non è il pensiero ad agire sui neuroni, ma i neuroni a
generare il pensiero. Ossia sono la fisica e la chimica e
biologia sottostanti a generare la gestione
dell'informazione, e non l'informazione a agire sulla
chimica, fisica e biologia sottostanti.
Ciò va "temperato" soltanto alla luce che l'immagazzinare
informazioni, in effetti avvalendosi di meccanismi
sottostanti preesistenti, comporta modifiche
chimico-anatomiche. Ma sempre in seno a leggi note
> incontrerebbe difficoltà insuperabili. Tale effetto presunto degli eventi mentali sarebbe incompatibile con le leggi di conservazione della fisica, in particolare con la prima legge della termodinamica.
in nessun modo a me noto. Dimostra che sia come dici. In che
fenomeno viene violata tale legge ?
OSSERVAZIONE : la termodinamica classica si occupa
essenzialmente di sistemi tendenti all'equilibrio, ma questa
parola nel gergo comune, e persino tra scienze diverse, è
molto ingannevole, perché assume sfumature di significato
sottilmente simili ma significativamente diverse.
Se parlo di equilibrio come chimico o fisico, nel contesto
della termodinamica, intendo dire qualcosa di ben definito.
Ad es. per un chimico un sistema all'equilibrio non cambia
composizione nel tempo e di certo non scambia materia con
l'ambiente. Non scambia nemmeno energia.
Per un sistema fisico, una trasformazione di equilibrio
(astratta), è tale se non è dissipativa, è infinitamente
lenta, ed in ogni momento sono definite certe funzioni di
stato legate da leggi di conservazione.
Per un ecologo, la parola equilibrio si generalizza, cioè
perde dei vincoli al contorno, ma perde anche molte
proprietà. Allora un ecosistema in equilibrio semplicemente
in media cambia poco nel tempo, anche a lungo termine. Ma
certamente è una proprietà che si riferisce a sistemi più
complessi. E a sistemi aperti che scambiano sia materia che
energia con l'ambiente.
E' un EQUILIBRIO DINAMICO, che non obbedisce a certi vincoli
(Come quello che la variazione di energia libera sia nulla).
Sarebbe forse più corretto usare la parola OMEOSTASI, che
implica un stato in apparenza stazionario nonostante flussi
in ingresso e uscita e trasformazioni interne che lo tengono
tale.
La vita è un sistema omeostatico, estremamente lontana
dall'equilibrio termodinamico. Ma questo non significa
disobbedire o violare la termodinamica. Semplicemente un
essere vivente preso a sé al netto del suo ambiente non è il
sistema completo, e siccome scambia materia ed energia, la
termodinamica non lo descrive come sistema dotato di leggi
di conservazione.
Tipicamente la vita mantiene bassa la sua entropia, ma non
violando alcunché : semplicemente dissipa costantemente
moltissimo disordine per mantenere il suo molto ordine, e lo
scarica nell'ambiente (come calore, CO2 e vapore acqueo,
cose molto disordinate, prodotte a partire da molecole
nutrienti più complesse)
> Questa obiezione sarebbe stata certamente sostenuta dai fisici del XIX secolo e dai neuroscienziati e filosofi che ideologicamente sono rimasti alla fisica del XIX secolo, senza riconoscere la rivoluzione operata dai fisici quantisti nel XX secolo.
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> Nel formulare più precisamente l'ipotesi dualista sull'interazione fra mente e cervello, l'asserzione iniziale è che l'intero mondo di eventi mentali possiede un'autonomia
cosa sarebbe l'autonomia ? Che proprietà di un sistema
rappresenta ?
> pari a quella del mondo di materia-energia". [J. ECCLES: Come l'Io controlla il suo cervello - pg.137]
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> "La fisica classica, come ben sappiamo, non concede uno spazio razionale alla coscienza.
cosa significa ? Dove nega qualcosa che non sa nemmeno
definire ? La fisica non si occupa di coscienza, come
potrebbe negarla ? Chi l'ha fatto ?
> (...) Il mondo fisico sarebbe formato solo dalle diverse particelle e dai diversi campi
senza condizionale però
> le cui proprietà troverebbero una completa e dettagliata spiegazione. In tale struttura concettuale non c'è uno spazio logico per altre entità come la coscienza:
assurdo. Non sapendo cosa sia esattamente, nessuno mai si
sognerebbe di fare uno statement simile
> se questa viene inserita nella teoria, deve essere inserita <<a mano>>, e non in virtù della struttura logica della teoria stessa. Ma la situazione logica della teoria quantistica è alquanto differente: esiste una necessità logica assoluta di qualcos'altro, come la coscienza". [H.P. STAPP: Quantum propensities and the brain-mind connection - pg.1470]
i casi sono vari
1) non capisci quello che leggi perché contiene troppa
scienza e ti è estanea
2) gli autori non capiscono molto essi stessi di scienza e
ci pontificano sopra con esito esilarante
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> "Si dovrebbe riconoscere che c'è stata una rivoluzione filosofica, dai tempi di Tyle (1949) e dei comportamentisti, che negavano qualsiasi significato scientifico ai princìpi filosofici della coscienza e alle esperienze dell'autocoscienza (Searle, 1984), persino da parte dei materialisti (Armstrong, 1981; Dennett, 1969; Hebb, 1980). Questi, però, pensano che le loro credenze materialiste non siano minacciate in alcun modo, perché ritengono che gli eventi mentali esistano in una enigmatica sorta d'identità con gli eventi nervosi, ai livelli superiori del cervello, probabilmente nella corteccia cerebrale. La strana ipotesi sull'identità non è mai stata spiegata, ma si ritiene che sarà risolta allorquando saremo in possesso di una conoscenza più completa del cervello, forse fra migliaia di anni; per questo tale credenza è stata ironicamente definita <<materialismo promissorio>>.
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> L'aspetto essenziale è il dualismo. L'intero mondo delle esperienze coscienti, cioè la mente, viene compiutamente nettamente separato, attraverso un'interfaccia,
e cosa sarebbe questa interfaccia ? Di che è fatta e che
proprietà possiede ?
> dal cervello, che appartiene al Mondo 1 della materia". [J. ECCLES: Come l'Io controlla il suo cervello - pg.120]
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> "La teoria dualista interazionista è la formulazione più antica del problema mente-cervello, in quanto già alcuni pensatori greci, da Omero in poi, la condividevano sostanzialmente (..). La sua caratteristica essenziale sta nel considerare la mente e il cervello come entità interagenti secondo i principi della fisica quantistica. (...)
>
> Esiste una frontiera oltre la quale si realizza un'interazione in entrambe le direzioni, che può essere concepita come un flusso di informazioni, ma non di energia.
questo non mi trova d'accordo.
L'elaborazione di informazioni (commutazione di stati)
comporta sempre un costo energetico. Per le macchine è stato
computato. Il cervello non è ancora conosciuto a quel
livello di dettaglio.
Una banale differenza molto significativa è che il cervello
sostanzialmente non possiede uno stato "idle" in cui non
elabora, e persino dormendo non solo gestisce l'hardware
(elaborando i segnali sensoriali, anche chimici), ma nel
sonno ristruttura la memoria a lungo termine e fa le
pulizie, di notte lancia il "defrag registry", non è che non
fa un cazzo e si riposa.
Ma una cosa sicura è che un organo di un chilo e mezzo si
riserva il 30 % circa dell'intero metabolismo basale del
corpo, il che significa che anche senza produrre LAVORO in
senso visibile di sollevare pesi, ma elabrando solo
informazioni, consuma quasi quanto i muscoli stessi, e più
del fegato che fa molto "lavoro chimico".
Quindi non diciamo che articolare pensieri non comporta
flussi di energia. Al massimo possiamo dire, senza indizi,
che nonostante l'intenso consumo di energia, non sappiamo
quantificare esattamente quanta parte sia connessa ai
processi chimici noti e quanta sia connessa all'attività
elettrica, e quanta alla "commutazione logica di stati" in
senso puramente informazionale.
> Si tratta perciò di una concezione straordinaria". [J. ECCLES: Come l'Io controlla il suo cervello - pg.37]
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> CARLO
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> Si tratta di una concezione straordinaria poiché la fisica classica non ammette che ci possa essere un trasferimento di informazione-energia tra qualcosa di immateriale e delle strutture materiali come i neuroni.
è una sciocchezza straordinaria, perché la fisica non dice
niente di simile. Questo Eccles sembra capire veramente poco
di fisica, o tu di Eccles.
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> ECCLES
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taglio il resto, è troppo lungo
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1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
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