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impiccagione: analisi scientifica

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freenuma

unread,
Jan 6, 2007, 9:21:07 AM1/6/07
to
La nota impiaccagione di questi giorni mi ha ispirato in un
ragionamento puramente tecnico: ho tentato di analizzare che cosa
succede durante l'impiccagione. Ecco di seguito la mia riflessione: la
morte per impiccagione avviene perché viene applicata sul collo tutta
la massa del corpo sottostante con un colpo secco. Ho quindi cercato di
quantificare quanto sopra: supponiamo che il condannato a morte pesi
circa 100 kg, e che la sua testa pesi 10 kg, quindi il resto del corpo
al di sotto del collo ha una massa di 90 kg. Supponiamo anche che il
salto del condannato (prima di essere bloccato dalla fune) sia pari a 3
metri. Ogni corpo lasciato libero di cadere nel vuoto aumenta la
propria velocità di 9,81 m/s ogni secondo. Quindi per compiere 3 metri
impiega circa 0,55 secondi (radice_quadrata(3/9,81)). In questi 0,55
secondi aumenta la propria velocità da 0 a 5,4 m/s (=9,81*0,55).
Calcolo quindi l'energia cinetica al momento del fine corsa:
1/2*90*5,4^2 = 1312 J. E' altresì vero che la quantità di moto è di
90*5,4 = 486 kg m/s. Al termine di questo ragionamento volevo
chiedervi: a) secondo voi i calcoli svolti sono corretti? b) quale
delle due grandezze (energia cinetica o quantità di moto)
rappresentano meglio il fenomeno?

Enrico SMARGIASSI

unread,
Jan 9, 2007, 9:32:51 AM1/9/07
to
freenuma wrote:

> Calcolo quindi l'energia cinetica al momento del fine corsa:

Facevi prtima a porre energia cinetica = m*g*caduta :-)

> a) secondo voi i calcoli svolti sono corretti?

No, hai posto s=g*t^2 invece di 1/2*g*t*^2, e l'en. cinetica ti e'
venuta la meta'.

> b) quale
> delle due grandezze (energia cinetica o quantità di moto)
> rappresentano meglio il fenomeno?

Secondo me nessuna. Se consideri di dover spezzare il collo d'un colpo
solo, allora quello che conta e' la forza esercitata durante la
decelerazione, cioe' la qdm finale / tempo di decelerazione, e questo
non lo puoi sapere senza conoscere l'elasticita' della corda piu' e'
rigida, maggiore la forza a parita' di caduta.

--
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia

Angelo

unread,
Jan 10, 2007, 3:23:53 PM1/10/07
to

"freenuma" <free...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:1168093267.7...@i15g2000cwa.googlegroups.com...

> La nota impiaccagione di questi giorni mi ha ispirato in un
> ragionamento puramente tecnico: ho tentato di analizzare che cosa
> succede durante l'impiccagione.


Vorrei dire una cosa che c'entra poco con la fisica, molto con la
medicina-legale e moltissimo con questo thread.
Innanzi tutto il termine medico-legale corretto per indicare il fenomeno per
cui si stringe una corda o simili attorno al collo, ne si fissa l'estremità
opposta ad un sostegno rigido, onde ottenere la sospensione del corpo a fini
di suicidio od omicidio, prende il nome di impiccamento. Fratelli stretti
sono lo strozzamento, che si realizza con la pressione delle mani, nude o
guantate, sulle vie aeree che decorrono sotto la superficie della parte
anteriore del collo; e lo strangolamento, col quale si esercita una
pressione tramite fune, cinghia, stoffe, ecc sul collo della vittima e se ne
ottiene lamorte per asfissia e/o per occlusione dei vasi del collo.
L'impiccagione, invece, non è un termine "fenomenologico", ma
direi...."giuridico", nel senso che indica l'esecuzione per impiccamento o,
meglio ancora, tutto quel corteo di procedure e rituali nel cui contesto si
inseriscono le esecuzioni capitali per impiccamento.
Ma la cosa che pochi sanno è che solo una percentuale minore raggiunge la
morte, nell'impiccamento, per rottura del collo. Quasi nessuno, invece,
muore per la ostruzione meccanica dei vasi del collo (che pure c'è ed è
maggiore che rispetto allo strangolamento, per esempio), e quasi nessuno
muore per asfissia (che pure c'è in misura maggiore che nello strozzamento,
ad esempio). La ragione per cui queste cose ci sono e non fanno morirè è
semplicemente che la morte nell'impiccamento è nella stragrande maggioranza
dei casi molto più precoce che quella che causerebbe una ostruzione di vie
aeree e/o vasi del collo. L'impiccato, muore spessissimo entro pochi secondi
per tutt'altre ragioni. E ciò nonostante possa continuare a mostrare spasmi
che suggeriscono erroneamente una sorta di supplizio ancora in corso.
La morte, infatti, avviene perchè la forza di stiramento del collo che si
verifica nell'impiccamento, la posizione in cui si va ad insinuare il
laccio, il carattere brusco dello strattone, ecc, determinano lo stiramento
del nervo vago, un nervo che passa nel colle che, per sollecitazioni anhe
molto minori, può dare bradicardia (bassa freq. dei battiti) e, subito dopo,
arresto cardiaco totale. I testi di medicina legale dicono che entro 10-20
secondi quasi tutti muoiono per arresto cardiaco (quindi non per ostruzione
di condotti vari o per frattura delle vertebre).
Ed aggiungo una cosa agghiacciante: moltissimi si impiccano ai termosifoni.
Qundo lo seppi rimasi a bocca aperta: basta attaccare l'estremità opposta al
cappio ad un termosifone e lasciarsi cadere: in tal caso non si ha la
sospensione del corpo, che rimane mezzo seduto a terra, ma la trazione è
comunque sufficiente a provocare l'arresto del cuore (anche se poi non lo è
ad occludere le vie aeree, proprio a sostegno di come la morte
dell'impiccato avvenga per altre ragioni).

Spero che questa (macabra) precisazone OT possa essere interessata a
qualcuno: mio fratello è medico legale ed io ho studiato con curiosità il
libro di Puccini che affronta diverse cose di interesse bio-fisico, come la
morte con l'elettricità, ecc.

Ciao a tutti
E speriamo che nessuno giunga mai alla disperazione di chi sceglie di
togliersi la vita.

A.

viltrio

unread,
Jan 13, 2007, 10:33:13 AM1/13/07
to
salve, puoi indicare il titolo completo del libro che hai citato e, se
possibile, qualche informazione (magari links) sulla professione di
medico legale? sto studiando biofisica avendo come idea anche quella di
collaborare con la giustizia in questi frangenti.
grazie mille
vittorio


Angelo ha scritto:

Angelo

unread,
Jan 13, 2007, 7:42:47 PM1/13/07
to

"viltrio" <vil...@email.it> ha scritto nel messaggio
news:1168702392.0...@v45g2000cwv.googlegroups.com...

> salve, puoi indicare il titolo completo del libro che hai citato e, se
> possibile, qualche informazione (magari links) sulla professione di
> medico legale? sto studiando biofisica avendo come idea anche quella di
> collaborare con la giustizia in questi frangenti.
> grazie mille
> vittorio

Clemente Puccini - Istituzioni di Medicina Legale - Casa Editrice
Ambroisiana
Link non ne conosco.

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