in un episodio per farsi rispettare da un boss malavitoso va da lui
con una busta di cristalli trasparenti come quelli di metamfetamina
(che per inciso non ho mai visto :-) ) e ne lancia uno contro le sue
guardie del corpo provocando una grande esplosione
in una scena a scuola aveva tenuto una lezione di chimica e sulla
lavagna c'era la formula:
Hg(NOC)2
la domanda (da profano di chimica):
è vero che il fulminato di mercurio ha l'aspetto di un cristallo
trasparente?
presumo che l'esplosione sia anche piuttosto inquinante vista l'alta
quantità di mercurio...
--
bye
!(!1|1)
> c'è una serie su rai 4 su un professore di chimica che scoperto di
> avere il cancro si mette a produrre metamfetamina per pagarsi le cure
> e lasciare soldi alla famiglia
Bellissima serie: Breaking Bad
> la domanda (da profano di chimica):
> è vero che il fulminato di mercurio ha l'aspetto di un cristallo
> trasparente?
In genere il fulminato di mercurio si presenta come una fine polvere che
va dal bianco al grigio, a seconda della purezza. Sinceramente non so se
sia possibile produrre grossi cristalli di aspetto trasparente, ma
dubito. Il prof. White ha mille risorse :-)
> presumo che l'esplosione sia anche piuttosto inquinante vista l'alta
> quantità di mercurio...
Sì, i prodotti di combustione sono tossici.
--
news:it-alt.comp.software.openoffice : Il newsgroup dedicato a
OpenOffice.org, la suite open source di applicazioni per ufficio.
Scarica "OpenOffice.org 3: Soluzioni a raccolta", molto più di semplici
FAQ! http://it.openoffice.org/doc/manuali/
> Bellissima serie: Breaking Bad
già... purtroppo rai 4 qui si prende una settimana sì e 6 mesi no...
> In genere il fulminato di mercurio si presenta come una fine polvere
> che va dal bianco al grigio, a seconda della purezza. Sinceramente non
> so se sia possibile produrre grossi cristalli di aspetto trasparente,
> ma dubito. Il prof. White ha mille risorse :-)
avrebbero dovuto chiamarlo crystal white :-)
--
bye
!(!1|1)
> in una scena a scuola aveva tenuto una lezione di chimica
> e sulla lavagna c'era la formula:
> Hg(NOC)2
Attenzione che in quella formula l'ordine degli atomi -NOC
è sbagliato, in quanto non si possono legare in tale sequenza.
I tre isomeri sono: -OCN cianato, -NCO isocianato, -CNO fulminato.
Quindi il fulminato di mercurio andava scritto Hg(CNO)2, vedi:
http://en.wikipedia.org/wiki/Mercury(II)_fulminate
Il fulminato non è altro che cianuro N-ossido: l'azoto del cianuro
cede all'ossigeno la sua coppia elettronica isolata e si forma
un legame dativo N->O
Le cariche indicate in quella pagina di Wikipedia sono formali
in quanto ogni atomo ha l'ottetto completo, come si vede in questo
esempio (fulminato di potassio KCNO) contando quanti puntini (ognuno
sta per un elettrone del guscio di valenza) ogni atomo ha alla sua
sinistra e alla sua destra dopo la redistribuzione degli elettroni:
K. :C: :N:. :O:: = K(+) (-):C:::N:O:::
Ma, essendo il fulminato di potassio un composto ionico, è possibile
che gli elettroni dell'anione fulminato si redistribuiscano così:
K(+) (1/2-)::C::N::O::(1/2-)
con delocalizzazione della carica negativa ai due estremi, cosa che
lo stabilizza, vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Potassium_fulminate
Invece nel fulminato di mercurio il legame al carbonio non è ionico
ma covalente, per cui la distribuzione degli elettroni è proprio
quella con un triplo legame fra C e N:
:::O:N:::C:Hg:C:::N:O:::
Vedere al riguardo:
http://www.physorg.com/news107176552.html (2007)
300 years after discovery, structure of mercury fulminate
finally determined
"The resulting X-ray diffraction pattern allowed the researchers
to precisely calculate the positions of the individual atoms
within the crystal and the distances between them.
Mercury fulminate crystals are orthorhombic and the crystal
consists, as expected, of separate Hg(CNO)2 molecules.
Each mercury atom is surrounded by two carbon atoms.
The measured positions and bond lengths confirm a molecular
structure of O?N?C?Hg?C?N?O.
Says Beck: "In addition, we can unambiguously show that the molecules
in the crystal have a stretched-out, nearly linear form. They are
not bent, and each mercury atom is not bound to two oxygen atoms,
as they are amazingly still occasionally depicted in the literature."
> è vero che il fulminato di mercurio ha l'aspetto
> di un cristallo trasparente?
Eccolo: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Mercuryfulminate_puryfied.jpg
(clicca più volte per vederlo ingrandito).
> presumo che l'esplosione sia anche piuttosto inquinante
> vista l'alta quantità di mercurio...
Il fulminato di mercurio è un innescante (detto anche esplosivo
primario): essendo molto sensibile all'urto, si usa in piccole
quantità per innescare l'esplosione di un altro esplosivo (deflagrante
o detonante), meno sensibile, che è quello impiegato in quantità.
L'eventuale inquinamento dipenderà dalla composizione di quest'ultimo.
Bye,
*GB*
> The measured positions and bond lengths confirm a molecular
> structure of O?N?C?Hg?C?N?O.
La fionda ce l'ho, la pallina di fosforo bianco me la darà Soviet,
suppongo... ;-)
Qualcuno mi dice come si chiama il furbone che ha inventato l'ASCII ?
Perché cavolo ci ha messo caratteri che nessuno usa (come la tilde ~
e l'accento ` impiegati da soli) invece di metterci il simbolo di
uguale a tre lineette, che sarebbe venuto perfetto in informatica
per l'istruzione di assegnamento (quella che in Pascal si scrive := )
e in chimica per il triplo legame?
Bye,
*GB*
beh, quantitativamente parlando, l'innesco non è proprio
presente in ragione di PPM o parti per mille eh, sono
qualche per cento, almeno nelle cartucce e munizioni piccole
(forse nelle ogive grandi il rapporto primario/detonante
scende). Di conseguenza, direi che in una cartuccia
l'inquinamento più severo rimarrebbe quello da mercurio.
Anche se si usa piombo azide, più diffusa, rimane vero che
la polvere nera, o tritolo o altre miscele esplosive
normali, fatte di carbonio idrogeno ossigeno e azoto,
talvolta cloro e zolfo, non apportano contributi
apprezzabili in confronto (... giusto quelle contenenti
zolfo, che sfornano della SO2).
Ma, compleamente a sproposito ...
Siccome esistono cationi lineari di polimercurio (sono
sicuro che esistano la specie triatomica e tetraatomica,
entrambe dicationiche), mi chiedevo se esistessero i
fulminati di questa roba.
Un ipotetico (Hg)3(CNO)2, avrebbe la bellezza di nove atomi
in riga consecutivi. Non è il record, ovviamente, ma sarebbe
bizzarro, anche perché non avrebbe nessun atomo fuori riga,
quindi una simpatica bacchettina.
Altra cosa che mi son sempre chiesto.
Mi piacerebbe assai poter tentare di polimerizzare ioni
mercurici e mercurosi, con acetiluri o butadiin-diuri, per
ottenere polimeri totalmente lineari e ultrathin
-CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-
-CC-Hg-Hg-CC-Hg-Hg-CC-Hg-Hg-CC-Hg-Hg-CC-Hg-Hg-CC-
-CCCC-Hg-CCCC-Hg-CCCC-Hg-CCCC-Hg-CCCC-Hg-
-CCCC-Hg-Hg-CCCC-Hg-Hg-CCCC-Hg-Hg-CCCC-Hg-Hg-CCCC-Hg-Hg-
circa il primo credo di avere letto che sia esplosivo (per
quanto la termodinamica non dovrebbe essere nulla di che,
cineticamente pare sensibile, perché il legame C-Hg,
ancorchè stabile all'aria e all'acqua, è assai mediocre ed è
termolabile e sensibile anche alla fotolisi).
Probably l'instabilità si estenderebbe agli altri analoghi
(forse più limitata nel III della ipotetica serie).
Cmq dovrebbe essere molto agevole fare questi composti,
anche se non immagino come tenerli in soluzione per far
crescere il peso molecolare, se non forse con complessanti
bizzarri, che so, tipo PF3 o PMe3 o dimetilsolfuro.
Mi son chiesto anche spesso se fotolizzando a temperatura
bassa e alto vuoto quel prepolimero binario C2Hg o meglio
ancora C4Hg (sfruttando l'enorme selettività nella rottura
C-Hg vs. il triplo legame CC che è incomparabilmente più
forte), e aspirando via vapori di mercurio senza che la
reazione decolli, si riuscirebbero ad ottenere fibre di
carbonio con limitata contrazione, ergo una discreta
costanza dimensionale. In realtà le fibre si accorcerebbero
molto, ma almeno in sezione dovrebbero essere piuttosto stabili.
Sarebbe una sorta di coupling C-C mediato da estrusione di
mercurio, via "coppia radicalica". Sotto vuoto spinto il
mercurio sublima abbastanza rapidamente, considerato che
l'affinità per una fibra di carbonio è irrilevante ? Boh !
Vabè
ciao
Gattaccio
> Bye,
>
> *GB*
>
>
>> in una scena a scuola aveva tenuto una lezione di chimica
>> e sulla lavagna c'era la formula:
>> Hg(NOC)2
>
> Attenzione che in quella formula l'ordine degli atomi -NOC
> è sbagliato, in quanto non si possono legare in tale sequenza.
> I tre isomeri sono: -OCN cianato, -NCO isocianato, -CNO fulminato.
> Quindi il fulminato di mercurio andava scritto Hg(CNO)2, vedi:
ho rivisto il video (ce l'ho ancora sul pc) e sulla lavagna c'era Hg(ONC)2
l'unica consolazione è che hanno sbagliato anche loro :-)
>> è vero che il fulminato di mercurio ha l'aspetto
>> di un cristallo trasparente?
>
> Eccolo: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Mercuryfulminate_puryfied.jpg
> (clicca più volte per vederlo ingrandito).
grazie di tutto
--
bye
!(!1|1)
> beh, quantitativamente parlando, l'innesco non è proprio
> presente in ragione di PPM o parti per mille eh, sono
> qualche per cento, almeno nelle cartucce e munizioni piccole
Sì certo, hai ragione. Ma io non pensavo a cartucce e munizioni.
> (forse nelle ogive grandi il rapporto primario/detonante scende).
Infatti pensavo alle bombe impiegate nelle ultime guerre (Golfo,
Kosovo, Afghanistan). Con quelle, a prescindere dall'innesco,
se fai esplodere del TNT l'impatto ambientale sarà diverso
che se impieghi un esplosivo a base di alluminio e NH4NO3
come nella BLU-82 ( http://en.wikipedia.org/wiki/BLU-82 ).
Infatti le nanoparticelle di Al2O3 prodotte dagli esplosivi
all'alluminio possono venire inalate nei polmoni e fagocitate
dai macrofagi, con possibili conseguenze sul sistema immune.
Sindrome del Golfo, insomma... Ecco un abstract recente:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20593840 (2010)
Nanosized aluminum altered immune function.
> Siccome esistono cationi lineari di polimercurio (sono
> sicuro che esistano la specie triatomica e tetraatomica,
> entrambe dicationiche), mi chiedevo se esistessero i
> fulminati di questa roba.
A mia volta io mi domando se O-N#C-Hg-C#N-O (d'ora in poi con #
indico un triplo legame) debba la sua elevata sensibilità agli urti
al fatto che piegando la sua molecola a bacchetta, il legame Hg-C
si spezza esponendo alla reazione con l'ossigeno un radicale .C#N-O
con il carbonio ibridato sp (vedi la fiamma ossiacetilenica).
> Mi piacerebbe assai poter tentare di polimerizzare ioni
> mercurici e mercurosi, con acetiluri o butadiin-diuri,
> per ottenere polimeri totalmente lineari e ultrathin
>
> -CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-
>
> circa il primo credo di avere letto che sia esplosivo
> (per quanto la termodinamica non dovrebbe essere nulla
> di che, cineticamente pare sensibile, perché il legame C-Hg,
> ancorchè stabile all'aria e all'acqua, è assai mediocre
> ed è termolabile e sensibile anche alla fotolisi).
Appunto: proprio perché il legame Hg-C è debole, quelle bacchette
sarebbero estremamente sensibili a qualsiasi urto esponendo .C#C.
a una rapidissima ossidazione... per cui qualunque tentativo di
sintesi non in alto vuoto porterebbe a HgO + 2 CO2 + Soviet Mario
spalmato sui muri (se restano in piedi).
> Cmq dovrebbe essere molto agevole fare questi composti,
> anche se non immagino come tenerli in soluzione per far
> crescere il peso molecolare,
Imho, più son lunghi e più facilmente scoppiano. Basterebbe
una minima torsione della molecola per spezzare in qualche punto
un legame Hg-C e dar luogo a un'esplosiva reazione a catena.
> Mi son chiesto anche spesso se fotolizzando a temperatura
> bassa e alto vuoto quel prepolimero binario C2Hg o meglio
> ancora C4Hg (sfruttando l'enorme selettività nella rottura
> C-Hg vs. il triplo legame CC che è incomparabilmente più
> forte), e aspirando via vapori di mercurio senza che la
> reazione decolli, si riuscirebbero ad ottenere fibre di
> carbonio con limitata contrazione, ergo una discreta
> costanza dimensionale. In realtà le fibre si accorcerebbero
> molto, ma almeno in sezione dovrebbero essere piuttosto stabili.
Può darsi, ma mi sembra un tentativo di sintesi molto pericoloso
(non solo con O2 ma anche con N2 darebbe luogo a un'esplosione).
Potrebbe essere condotto solo sotto vuoto spinto o in atmosfera
di argon, per cui mi domando se sarebbe economicamente conveniente.
Inoltre con tutto quel mercurio da mettere e togliere, prima o poi
si potrebbero verificare fughe o perdite fortemente inquinanti.
Bye,
*GB*
> ho rivisto il video (ce l'ho ancora sul pc)
> e sulla lavagna c'era Hg(ONC)2
> l'unica consolazione è che hanno sbagliato anche loro :-)
Quando avevano girato quel film? Tieni conto che prima del 2007
non pochi chimici ritenevano che il mercurio nel fulminato fosse
legato all'ossigeno e quindi quella fosse la formula corretta.
Bye,
*GB*
si, di sicuro in una bomba da varie Ton l'innesco non è
nella stessa proporzione che in un bossolo.
CUT
>> Siccome esistono cationi lineari di polimercurio (sono
>> sicuro che esistano la specie triatomica e tetraatomica,
>> entrambe dicationiche), mi chiedevo se esistessero i
>> fulminati di questa roba.
>
> A mia volta io mi domando se O-N#C-Hg-C#N-O (d'ora in poi con #
> indico un triplo legame) debba la sua elevata sensibilità agli urti
> al fatto che piegando la sua molecola a bacchetta, il legame Hg-C
> si spezza esponendo alla reazione con l'ossigeno un radicale .C#N-O
> con il carbonio ibridato sp (vedi la fiamma ossiacetilenica).
non saprei proprio.
Per varie ragioni. Una è che esistono miriadi di composti
sensibili, anche di più, non lineari (tanto x restare ai
soli inneschi) la piombo azide, e l'enormemente sensibile
NI3*NH3 (Che è un reticolo a strati curioso).
Non so se esista già una teoria della "sensibilità
meccanica". Penso che possa essere molto importante il
reticolo cristallino nel suo complesso e in che misura è
adatto a dissipare deformazioni piuttosto che non a
concentrarle in punti specifici.
Quanto al come si distribuisce in una catena di polimero
lineare (in senso stretto) una deformazione macroscopica,
anche più puntiforme possibile, vedo molto difficoltoso e
improbabile la localizzazione dello strain su un singolo
punto della molecola (con gli atomi vicini che restano
abbastanza allineati).
Se poi invece che un vero polimero "covalente", consideriamo
molecole lineari così piccole, presumo che persino macinando
in un mortaio dei cristalli, si riesca a rompere
meccanicamente una frazione significativa di molecole invece
che semplicemente a sfaldare lungo piani di contatto
cristallini. Solo per fibre di una certa lunghezza si può
cominciare a considerare che la forza necessaria a estrarre
via una fibra dal cristallo superi il carico di rottura di
tale singolo filamento, e che esso quindi si rompa piuttosto
che sfilarsi.
Non so calcolare una soglia di lunghezza (cmq direi che
fibre polialchino siano le più sfilabili in assoluto, per la
rettilineità e l'assenza totale di incastri trasversali), ma
direi non meno di una cinquantina di atomi in un ottimo
cristallo compatto, e forse qualche centinaio in un
cristallo imperfetto, lasco, e non so da regioni amorfe.
Cmq lo ritengo un discorso per me molto complesso, e non è
facile trasporre deformazioni macro ad eventi di scala
micro, anzi nano.
>
>> Mi piacerebbe assai poter tentare di polimerizzare ioni
>> mercurici e mercurosi, con acetiluri o butadiin-diuri,
>> per ottenere polimeri totalmente lineari e ultrathin
>>
>> -CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-Hg-CC-
>>
>> circa il primo credo di avere letto che sia esplosivo
>> (per quanto la termodinamica non dovrebbe essere nulla
>> di che, cineticamente pare sensibile, perché il legame C-Hg,
>> ancorchè stabile all'aria e all'acqua, è assai mediocre
>> ed è termolabile e sensibile anche alla fotolisi).
>
> Appunto: proprio perché il legame Hg-C è debole, quelle bacchette
> sarebbero estremamente sensibili a qualsiasi urto esponendo .C#C.
> a una rapidissima ossidazione...
ti instillerò un dubbio : non sono affatto certo che un
detonatore shock sensitive NON detoni in assenza totale di
aria. PEr quanto sia vero che l'ossidazione aggiunge di
certo una forza trainante e alla fine determina i prodotti,
la velocità di un'onda d'urto dentro un cristallo detonatore
è talmente spaventosa, che è impensabile prendere in
considerazione una qualsiasi reazione limitata dalla
diffusione dell'ossigeno.
Se così fosse un grosso cristallone sarebbe praticamente
innocuo, e solo la polvere fine, non compattata,
diventerebbe molto rischiosa (come accade per la polvere di
carbone insomma, che se è fine e sospesa è pericolosa quasi
come il metano, ma se ho un blocco di carbone anche amorfo,
la esplosività in aria è trascurabile).
Penso che tutti i materiali shock sensitive siano tali in
quanto di dare riassestamenti stabilizzanti (magari nemmeno
molto, ma velocemente) tutti interni alla loro stessa
struttura intrinseca.
Nello specifico, il primo impulso di un fulminato di
mercurio sarebbe l'omolisi bilaterale, l'estrusione di
mercurio, e poi una ricombinazione dei due radicali carbonio.
L'energia sviluppata, non enorme ma in condizioni
cineticamente rapidissime, e quindi praticamente adiabatica,
basterebbe a far salire localmente la temperatura per poi
favorire il riassestamento finale (nuove omolisi, e
ristrutturazione più profonda).
La molecola di ONC-CNO è inoltre capace anche di
ristrutturazioni a bassissima energia di attivazione anche
senza spezzare il CC centrale. Può dare cicloaddizioni con
sé stessa in ogni maniera concepibile (è un potentissimo
dipolo, cioè ha un LUMO bassissimo, ed al contempo anche un
dienofilo reattivo).
Alla fine forma 2 CO e azoto con notevole guadagno.
Il mercurio invece essenzialmente rimane metallo vapore, e
non si ossida volentieri
Ma se consideriamo l'argento azide, ad es. i suoi prodotti
di decomposizione, Ag vapore e N2, nessuno di essi ha
apprezzabile affinità all'ossigeno o all'azoto. Anche quello
parrebbe un detonante intrinseco, senza chiamare in causa
reazioni diffusion-limited (che sono in parte ammissibili
solo nei deflagranti, tipo i napalm per capirsi). Anche gli
esplosivi propriamente detti, i migliori, possono esplodere
bene anche piantati in un buco di un pilastro e sigillati
dentro, senza chiedere aria aggiuntiva.
Il tritolo un po' si giova di aria esterna invece, ed è
mediocre in effetti
> per cui qualunque tentativo di
> sintesi non in alto vuoto porterebbe a HgO + 2 CO2 + Soviet Mario
> spalmato sui muri (se restano in piedi).
probabilmente anche in alto vuoto. Il vuoto non era pensato
per calmare la reazione (a quello doveva servire la T molto
bassa), ma solo a rimuovere i vapori di Hg
Che poi anche in aria, Hg non ha grossa tendenza a formare HgO.
>
>> Cmq dovrebbe essere molto agevole fare questi composti,
>> anche se non immagino come tenerli in soluzione per far
>> crescere il peso molecolare,
>
> Imho, più son lunghi e più facilmente scoppiano.
non ne sono eccessivamente convinto. LA composizione media
non rispecchia in modo critico il peso molecolare.
> Basterebbe
> una minima torsione della molecola per spezzare in qualche punto
> un legame Hg-C e dar luogo a un'esplosiva reazione a catena.
perchè ? Intanto, come realizzare in pratica una
deformazione puntiforme di una molecola molto estesa ? E' un
evento assai poco riproducibile (mentre qualsiasi impatto di
tot joule fa detonare cristalli di varia grana e vario
orientazione).
Il punto incognito è sino a che temperatura un materiale
mantiene proprietà shock sensitive inaccettabili. E in che
misura un'irraggiamento fotolizzante simuli l'effetto di una
deformazione meccanica. LA densità di energia somministrata
è regolabile con una certa precisione.
C'è però forse un'altra difficoltà a cui non avevo pensato.
In un cristallo (il prepolimero) a T molto bassa, la
viscosità interna, ossia l'attitudine all'annealing man mano
che la catena estrude atomi di mercurio, potrebbe essere
sfavorevole. Affinchè i monconi "living" possano risaldarsi,
occorre che Hg diffonda via, e questo è più
difficile in un cristallo raffreddato. Ma poi almeno uno dei
due monconi della catena dovrebbero poter scorrere lungo
l'asse per ricollegarsi, e anche questo è ostacolato dalla T
bassa, perché le catene hanno poca energia cinetica da
spendere (e una vibrazione del tipo avanti-indietro simil
pistone imho è una che di energia non ne richiede poca).
Insomma, la contrazione accorciamento è facile a dirsi ma
forse non a farsi
>
>> Mi son chiesto anche spesso se fotolizzando a temperatura
>> bassa e alto vuoto quel prepolimero binario C2Hg o meglio
>> ancora C4Hg (sfruttando l'enorme selettività nella rottura
>> C-Hg vs. il triplo legame CC che è incomparabilmente più
>> forte), e aspirando via vapori di mercurio senza che la
>> reazione decolli, si riuscirebbero ad ottenere fibre di
>> carbonio con limitata contrazione, ergo una discreta
>> costanza dimensionale. In realtà le fibre si accorcerebbero
>> molto, ma almeno in sezione dovrebbero essere piuttosto stabili.
>
> Può darsi, ma mi sembra un tentativo di sintesi molto pericoloso
> (non solo con O2 ma anche con N2 darebbe luogo a un'esplosione).
io credo che nessuno dei due gas influisca più di tanto.
Nondimeno rimarrebbe pericolosa ugualmente.
E' la velocità di decomposizione il pericolo dei detonanti,
ed è intrinseca alla molecola anche senza contributi esterni.
> Potrebbe essere condotto solo sotto vuoto spinto o in atmosfera
> di argon, per cui mi domando se sarebbe economicamente conveniente.
> Inoltre con tutto quel mercurio da mettere e togliere,
Si la gestione del Hg sarebbe il secondo peggior problema
del ciclo ipotetico. Come garantire di recuperarlo tutto non
so (anche se verso la fine della maturazione del polimero,
quando dovesse essere quasi una fibra di carbonio, le ultime
tracce di Hg potrebbero essere rimosse arroventando a vuoto,
oltre che col solo vuoto).
Ma anche piccoli residui incoercibili renderebbero costoso e
inquinante il processo.
Di per sé la fibra di C è refrattaria all'ambiente e non
degrada in misura apprezzabile, ma nessuno può sapere che
venga magari bruciata in una fornace, e a quel punto il
mercurio ingabbiato verrebbe reso libero.
Cmq la mia curiosità era del tutto teorica, non stimavo
realistico un processo industriale del genere.
Solo mi interrogavo sulla qualità e la perfezione
strutturale di una fibra nata in modo dolce, con reazioni di
una certa chemoselettività, piuttosto che arroventando
dell'acrilonitrile al calor rosso e lasciando riassestare a
suo piacimento.
Penso che quasi tutte o tutte le fibre attuali siano
essenzialmente a struttura grafitica, magari con strutture
curve tipo nanotubo o a fogli avvolti a spirale, e nessuna
realmente sia polialchino.
> prima o poi
> si potrebbero verificare fughe o perdite fortemente inquinanti.
Si certo, e non dell'elemento più salutare di questa terra !
ciao
Soviet
P.S. in realtà avevo anche pensato ad un coupling di
acetiluri salini (tipo CaC2, la pietra carburo) con Cl-CC-Cl
(ma a parte la tossicità estrema di costui, sciogliere in
qualche solvente il carburo di calcio temo sia un'impresa, e
poi preferirei vie solventless).
Si potrebbe usare CuCCCu (peccato che sia dannatamente shock
sensitive pure lui). Se avessi qualche fosfina stabilizzante
e della TMEDA, credo che forse oserei provarci nonostante la
rischiosità di Cl-CC-Cl ...
Ma non ho la TMEDA e non ho fosfine ligande. E poi forse la
tmeda stessa non è inerte a quel dannato dicloroacetilene.
Chissà che solvente potrebbe essere adatto a solubilizzare
lui e l'acetiluro bis rameoso complessato. Mah.
vabbè, inutile starci a pensare
> Bye,
>
> *GB*
>
>
> Quando avevano girato quel film? Tieni conto che prima del 2007
> non pochi chimici ritenevano che il mercurio nel fulminato fosse
> legato all'ossigeno e quindi quella fosse la formula corretta.
non so... qui la rai si degna di farmi vedere i suoi canali sul
digitale terrestre solo qualche settimana sparsa qua e là in un anno
presumendo che la rai lo abbia mandato in onda nel 2010, probabilmente
è stato girato alcuni anni fa e il copione è sicuramente antecedente
per cui direi che potremmo esserci come date
--
bye
!(!1|1)