Il 28/03/2016 12.38, Paolo Russo ha scritto:
> [ADPUF:]
>> Non è che buca il tubo e anche il muro?
>
> Non saprei, ma e` di uso comune. Ho visto in un negozio vari
> prodotti disgorganti e ho letto la composizione per curiosita`.
> La lista degli ingredienti (scritta in piccolo) di uno di questi
> era costituita da un'unica voce: acido solforico al 94%-98%,
> con tanto di indicazione della densita` in Be'.
> Dopo essermi ripreso dallo choc ho provato a immaginare cosa
> potrebbe accadere al povero cristo che lo versasse in uno
> scarico con acqua stagnante senza neanche preoccuparsi di
> indossare prima almeno un banale paio di guanti di gomma per
> lavare i piatti, per non parlare di tutte le altre precauzioni.
in primis gli OCCHIALI (le mani si lavano, gli occhi non è
detto).
Cmq il grosso rischio non è tanto quando lo versi in una
pozza (alcuni litri), ma quando la parte intasata è poca e
magari a valle della piletta (il cerchiolino di ferro col
saliscendi dello scarico), in modo che quando versi l'acido,
si crea un rapporto sfavorevole, con più acido che acqua. In
quel caso, stante anche la canna chiusa, in effetti il
liquido può bollire, spruzzando violentemente soluzione
calda e molto acida.
NESSUN disingorgante deve mai essere usato con acqua
stagnante, in primis perché in quelle condizioni non è
nemmeno efficace. Se proprio non filtra, allora bisogna
levarla con un mestolo o spugna, e aspettare di non vedere
più il liquido bloccato. Solo allora ha senso versare il
disingorgante.
Per inciso, la mia mistura preferita non è quella di acido
solforico, ma le pasticche di soda caustica solida (non
quelle merdate dei gel di oggi), su cui si aggiunge acqua
bollente, in modo che dentro il tubo T raggiunga anche i
150° / 200°. Per i tappi a base unto, capelli etc, è più
efficace.
Se invece i tappi sono prevalentemente a base detersivo,
calcare, l'acido solforico potrebbe essere più efficace.
Non ho una precisa idea di come interagisca con la zeolite
e/o silicati antischiuma da lavatrice. Sul calcare in sé è
istantaneo.
> Ovviamente se l'etichetta riportasse avvertenze adeguate la
> gente potrebbe non comprare il prodotto...
in effetti il timore di spaventare e ridurre l'appetibilità
commerciale, sembra dare alibi ad un'assoluta
sottovalutazione quantitativa, nel senso che è etichettato
in modo identico all'acido muriatico al 5 %, che ha
pericolosità notevolmente diversa
>
> Ciao
> Paolo Russo