per il primo strato, esistono svariati (ma non me ne intendo)
metodi di deposizione chimica (sono anche metodi generalmente
più efficaci, inteso come omogeneità di spessore, per pezzi di
forma complessa e frastagliata, e/o pezzi non conduttivi).
Oltre alle soluzioni pronte, già formulate, molte metodiche
chimiche sfruttano l'uso di un catione o complesso anionico,
solubili, del metallo da deporre, mescolato in situ con un
riducente di forza adeguata al metallo stesso (controllando pH,
concentrazioni, interferenti e tutto quanto).
Alcuni classici riducenti chimici in situ sono
formiato di sodio / idrossido di sodio : HCOO(-)
formaldeide acquosa a pH fortemente basico (ma non a caldo, mi
pare) : CH2O
idrosolfito o metabisolfito (ambiente acidulo o basico a seconda
del vettore del metallo, cationico o rispettivamente complesso
anionico) : HSO3(-) / S2O5(2-)
boridruro di sodio o ammonio (il pH non so quale sia ottimale
per le deposizioni, ma a piacchi acidi molto riducente si sciupa
sviluppando idrogeno) : BH4(-)
idrazina o idrossilammina e basi : N2H4 o H2NOH
ditionito di sodio : S2O4(2-)
ipofosfito (adatto persino per zincare) : H2PO2(-)
Ho tentato un po' rozzamente di metterli in ordine di forza
crescente (anche se ciò non è manco possibile, perché il solo E°
mostra solo una fetta della reattività effettiva, in condizioni
reali, e perché non ricordo esattamente i potenziali).
cationi molto nobili, come argento, al limite rame, tenderanno a
deposistarsi anche coi riducenti più modesti.
Cationi poco ossidanti, come cromo, zinco, solo coi più
energici. Tutto ciò, cinetica and termodinamica non ostando.
ciao
Soviet_Mario
BBTex
"Busto Brewers" <bustobrew...@hobbybirra.it> ha scritto nel messaggio
news:e2t1vb$t3e$1...@area.cu.mi.it...
Dato che, dici essere di PTS (polistirene alta densità) il tuo soldatino,
questa plastica è facilmente "rammollibile superficialmente" o tecnicamente
passibile di "swell" superficiale (come fosse sciolto, liquefatto a
temperatura ambiente), da alcuni solventi abbastanza
agevolnmente reperibili in mesticheria. Da qui due possibili techniche:
1) Immergi per 2-4 minuti il soldato in una soluzione 1:1 con acqua e un
"decapante" (sverniciante che dir si voglia), che sia pero a base di
N-metilpirrolidone (solvente lento, ma 100% solubile in acqua), ove nella
soluzione hai introdotto dei "glitter" (finissima polvere di limature
metalliche - ottone, alluminio, rame, etc..-, le stesse con le quali si
ottiene l'effetto metallizzato sulle carrozerie auto). Allorche la
superficie della plastica si è ammorbidita e divvenuta appiccicosa (occhio
ai tempi perche PTS può sciogliersi e tendenderai a perdere i particolari),
i glitter vi si appiccicheranno. Magari agita i soldato nella soluzione per
uniformare l'adesione del glitter, poi mettilo ad asciugare, magari sotto
calore del fon. Avrai cosi creato una superficie "metallizzata",
medio-aderente alla superficie, perche semi immersa nella plastica. Hai cosi
una superfici conduttrice per il giorno dopo, da poter galvanizzare con
cromo , o quant' altro.
2) Il principio dello swell superficiale è identico a prima, solo che ora,
se ne hai possibilità, lo applichi a spruzzo con aerografo (o se proprio
vuoi rischiare di perere in "dettagli" perche sei uno al quale piacce
l'adrenalina ), pui provare a pennello morbido.
Il decapante è quello di prima, solo che ora gli spruzzi una mano più
diluita: ... diciamo 1:2 , 1:3 in acqua.Fai evaporare l'acqua sompre con
aria calda, ne frattempo che il metilpirrolidone agisce. Puoi ripetere il
processo se credi. Ti accorgerai che la superficie è appiccicosa, ecco che
puoi disperdere abbondanti glitter in acqua semplice o addizionata di un
10-30% di NMP, e spruzzarli sul substrato. Se proprio vuoi esagerare, è qui
la chicca, dovresti trovarti una resina PUD (tipo la vernice protettiva
finale per la carrozzaria) da ggiungere a non più di un 10%, per meglio
fissare i glitter. bagno Galvanico.
3) Invece che il decapante ad "acqua", pui provare con quelli a solvente:
xilene (lento e molto efficace), acetone (non quello per le unghie perche
troppo diluito e non agisce) dovresti trovare quello puro e tagliarlo
esattamente 1:1 con alcool denaturato poi, se vuoi, aggiungi 1 parte di
acqua (è utile per aggredire la superficie, ma comungue evapora trroppo
velocemente), se lo trovi puoi usare del cicloesanone o pentanone, molto piu
lenti dell' acetone assoluto.
"Fallenius" <fall...@alice.it> ha scritto nel messaggio
news:4451f264$0$36935$4faf...@reader3.news.tin.it...
Correggetemi se sbaglio!!!
Proverò a procurarmi il necessario e fare delle prove.
Reitero: siete mitici!!!
Fallenius
"GahanaWay" <buff...@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:44522ad7$0$36933$4faf...@reader3.news.tin.it...
un' altra soluzione che mi sovviene ora, ma forse troppo professionale (me
le campionarono dal Giappone), e ben funzionanti per il PE, sono dispersioni
di PE funzionalizzate con aldeide glutarica, che applicate sul substrato e
lievemente scaldate (40-70°C), legano al PE/PP da un lato , mentre sull'
altro rimangono adesive.
"Fallenius" <fall...@alice.it> ha scritto nel messaggio
news:445234a9$0$18295$4faf...@reader1.news.tin.it...
"GahanaWay" <buff...@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:44524f27$0$36932$4faf...@reader3.news.tin.it...
Un banale (e economico) suggerimento che a breve voglio provare anch'
io.... GRAFITE SPRAY !
Una sana spruzzata (anzi, mi par di ricordare di aver letto che piu'
mani e' ovviamente meglio), e la plastica (o qualsiasi altra cosa)
diventano sufficientemente conduttive da poter applicare una
galvanizzazione normale.
Occhio a 2 cose (sempre lette e NON ANCORA provate) :
1 - La grafite spray non e' un conduttore meraviglioso, quindi il
deposito tende ad intensificarsi vicino al cavo di collegamento al
negativo e diradarsi man mano.. Ho letto che una soluzione e' di
sollevare lentamente il pezzo sottoposto a deposizione dal bagno man
mano che si ricopre.
2 - La grafite spray e' in solvente sintetico, quindi ocio a non fare
pasticci su supporto plastico, magari fai una prova su un pezzo di scarto !
Per la ramatura, poi, te la cavi veramente con 2 lire, solfato di rame,
un anodo in rame o alla peggio in inox (in quest' ultimo caso devi
reintegrare il solfato di rame dopo un po') e acido solforico da batteria.
Se vuoi stagnare... Le ricette sarebbero varie, sia per bagni acidi
(solfato stannoso e acido solforico) che alcalini (stannato di
sodio/potassio e idrossido di sodio/potassio)... piu' addittivi che io
non conosco e quindi non uso che darebbero la brillantezza alla
superficie e l' uniformita' di deposizione.
Se poi vuoi stagnare senza disporre di quasi nulla, provi come ho fatto io :
Bagno di acido solforico al 10-15% (elettrauto)
Anodi di stagno puro (e-bay sulla Germania e ne trovi....)
e... basta !
Corrente MOLTO bassa e pazienza, lo stagno si dissolve creando il
solfato stannoso e funziona.
Ottieni un deposito opaco che pero' puoi lucidare a specchio (questo l'
ho provato e viene davvero bello).
Se usi le leghe stagno/piombo da saldatura funzia lo stesso, ma ottieni
una copertura in stagno/piombo, quindi NON adatta a oggetti x alimentazione.
Se hai 2 lire in piu'... www.zetalab.it e trovi tutto x fare le cose per
bene. Ovviamente, lo svuotamento delle tasche e' direttamente
proporzionale alla perfezione che vuoi raggiungere. (anzi, visti i
prezzi, direi esponenzialmente proporzionale....)
Altra ricetta (senza dosi, non me le ricordo ma se fai una ricerca in
inglese le trovi) si compone di Tiourea (cancerogena e velenosa) e
clururo stannoso; stagni 'electroless', cioe' senza corrente elettrica
con solo l' immersione. Sempre materiale conduttivo, comunque.
Fammi sapere se ti va tutto bene !
Ciao
Max
> Grazie ragazzi, siete mitici!! L'idea dello swelling superficiale potrebbe
> essere una soluzione anche perché ho notato (da profano) che spruzzando
> diluente nitro (è nitrobenzene vero?)
non è né nitrobenzene (tossico) né nitrometano, ma molto spesso
è una miscela in cui prevale Toluene, se non proprio toluene e
qualche po' di xileni. In realtà il nome nitro c'entra, ma non
con la composizione del solvente, quanto piuttosto con una delle
vernici elettive su cui agisce bene, le vernici "alla nitro"
(che penso abbiano mono e di nitro cellulose come filmogeni ....
forse più mono che di, perché le dinitro sono già tremendamente
infiammabili).
> intacca solo la parte superficiale del
> pezzo (a meno che non lo si tenga a mollo overnight), anche perché in genere
> i kit di modellismo prodotti a stampo sono sempre ricoperti di una patina di
> agente distaccante, che penso dovrebbe proteggere dall'azione del solvente.
> Anche il bagno in nichel autocatalitico (Ni+ con sodio ipofosfito a pH
> alcalino) potrebbe essere un idea e non ci sarebbe nemmeno l'eventuale
> problema di perdita di dettagli e di deformazione della plastica.
non so però quale sia il riducente ottimale per il nichel. Il
nichel a pH alcalino dovrebbe essere cmq veicolato in qualche
forma solubile, magari nichelati a valenza alta o altri
complessi (che non ricordo). L'ipofosfito è considerato un
riducente piuttosto energico.
ciao
Soviet
Se hai fortuna otterrai un bel rivestimento conduttore d'argento con un
discreto ancoraggio che comunque potrà essere irrobustito con deposizione
galvanica di argento, rame e successivamente nichel o quant'altro.
Ribadisco l'importanza di utilizzare quantità modeste di reagenti e
neutralizzare il reattivo nell'arco di poche ore dalla preparazione.
Buon lavoro
G.R.
"Soviet_Mario" <Sov...@MIR.CCCP> ha scritto nel messaggio
news:SDw4g.101602$PR2.1...@twister2.libero.it...
"Giovanni Rocco" <giovann...@adriacom.it> ha scritto nel messaggio
news:4452a9c4$0$14784$4faf...@reader4.news.tin.it...
E se hai sfortuna avrai dei bei residui di fulminato d'argento. BUMMMM!
Da quanto mi risulta, è sempre meglio distruggere i "risultati" del Tollens
con un po' di acido nitrico.
BBTex