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Giovanni Buonsanti
Mail: giovanni....@tin.it
Le % come sempre dipendono dal metodo usato, poi bisogna distinguere
sensibilità del metodo e diagnostica...
BJ nelle urine si usa per diagnosi di Mieloma multiplo.
Di solito si ha una gammopatia monoclonale -->paraproteinemia.
Questa può essere tipizzata per elettroimmunofissazione del siero:
faccio elettroforesi parallele su agarosio o altro (acetato di cellulosa
mi sembra) a seconda della metodica, incubo ogni striscia i vari
antisieri per identificare il tipo di catena pesante e leggera,lavo,
fisso e coloro i precipitati. Qualifico così i precipitati.
Il significato clinico dell'esame è in relazione ad altri esami
(biopsie, esami radiologici, altri esami di lab.,...), il valore
preditivo dipende dalla popolazione esaminata (sintomatica,
asintomatica,...).
BJ è una prova in più a favore del mieloma (si riscontra nell'84% degli
ammalati ed è rara nelle condizioni benigne).
Se la funzionalità renale non è compromessa BJ compare solo nelle urine.
Catene leggere si trovano comunque nelle urine, si parla di BJ quando è
monoclonale quando formano una banda stretta, la conferma si ha
verificando che è provocata da un unico tipo di catena leggera, pertanto
la contemporanea presenza delle due catene è un risultato strano per un
mieloma monoclonale.
Comunque BJ è data dalla polimerizzazione delle catene leggere e come
tale può dare più bande strette, che secondo logica comunque hanno una
posizione diversa nel tracciato elettroforetico rispetto alle
immunoglobuline complete (BJ si può collocare dalla banda alfa alla
gamma).
BJ di solito si fa sulle urine, le urine, nei kit che ho usato andavano
prima concentrate NB ad una concentrazione >100mg/dL di proteinuria
totale per la ricerca BJ, a 1000mg/dl P.T. per le immunoglobuline!--> è
difficile che siano le immunoglobuline ad interferire, caso mai il
contrario.
In questi kit c'è il problema della fissazione aspecifica di alcune Ig
alla matrice del gel, cosichè risultano reagire tutti gli antisieri, si
riesce però a distinguere le bande monoclonali ugualmente essendo più
densamente colorate rispetto al background. Credo che sia questo il caso
di cui parli, le Ig maggiormente imputate di questo fenomeno sono le M.
Nel libro più recente di cui dispongo dice che è sufficiente l'urina del
mattino, peraltro se si deve fare una discutibile analisi quantitativa
(mediante densitometria del tracciato elettroforetico in proporzione con
la proteinuria totale) serve quella delle 24h.
Sono significativi valori di PBJ >10mg/L (questa cosa l'ho letta sul
Marshall), per questo considerando la sensibilità del metodo si
concentra 100 volte, probabilemnte con concentrazioni più alte non si
capisce più nulla (si vedranno degli smir policlonali).
In un libro più vecchio, dice che per proteggersi dalle variazioni
giornaliere conviene usare quella delle 24h. Poichè spesso è un analisi
abbinata alle P.T. mi sembra più normale questa tattica, ma al riguardo
forse conviene fare una medline(infatti penso che siano importanti
fattori come denaturazione delle proteine, scopo dell'analisi:
diagnostico, monitoraggio terapeutico,..) e guardare sulle pubblicazioni
della SIBIOC (se trovi qualcosa fammi sapere).
Ultima cosa: oltre alla elettroimmunofissazione, in *alcuni* casi si usa
anche la nefelometria per verificare nel sangue squilibri quantitativi
tra le varie catene delle Ig.
Ciao
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Fabio Di Benedetto- Udine- Studente Tecnico di Laboratorio
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Fabio Di Benedetto- Udine- Studente Tecnico di Laboratorio