Il 03/01/2022 11:11, Patrizio ha scritto:
...
> Sì, ma il punto è che quegli assorbimenti ci sono; se poi abbiano o no
> un impatto significativo o meno è ciò avrei desiderato appurare.
Leggo su wiki
https://en.wikipedia.org/wiki/James_Webb_Space_Telescope
che lo JWST rivela la luce nell'intervallo spettrale I = [0.6, 28.3] um,
dai grafici spettrali dell'indice di assorbimento k_l riportati in
https://www.seas.ucla.edu/~pilon/Publications/AO2007-1.pdf
e dalla (13) nello stesso articolo deriva che il coefficiente
di assorbimento in I è massimo (k_l = 3) per lambda = 9 um
e vale alpha = 4Pi * k_l / lambda = 4.2*10^6 m^-1,
quindi perché l'assorbimento attraverso lo strato di SiO_2
nelle peggiori condizioni sia ad es. < 0.1 occorre che lo
spessore dello strato sia
Deltaz < -log(0.9) / alpha = 2.5*10^-8 m,
analoghe considerazioni si possono fare per il picco intorno
a 12.5 um e per quello intorno a 21 um, aggiungo che non
sono riuscito a trovare dati sullo spessore dello strato
di SiO_2 che ricopre lo specchio.
Però, le misure nell'articolo citato sono relative alla
temperatura ambiente, mentre il coefficiente di assorbimento
di SiO_2 avrà una dipendenza dalla temperatura, ad es. per
Si amorfo alle 2 lunghezze d'onda (una nel visibile,
l'altra nell'infrarosso vicino) studiate in
https://www.osapublishing.org/ol/abstract.cfm?uri=ol-18-7-540
risulta che alpha aumenta all'aumentare di T in un certo
intervallo (non specificato nell'abstract).
Quindi è possibile che (una o più opzioni possono verificarsi):
1) lo strato di SiO_2 sia molto sottile (dell'ordine di 100 atomi)
2) si accetti che possano presentarsi dei picchi di assorbimento
3) il quarzo fuso non sia veramente tale ma sia drogato o
realizzato con diversa composizione stechiometrica
4) la temperatura dello specchio dell'ordine di qualche
kelvin sia tale che l'assorbimento IR diventi trascurabile
5) o altro.