L'accademia di scienza britannica, la Royal Society, afferma che non esiste
alcuna prova secondo cui mangiare cibo geneticamente modificato sia più
dannoso rispetto a mangiare cibo non modificato geneticamente. Un anziano
membro della Royal Society ha attaccato un gruppo di protesta ambientalista
per ciò che egli ha affermato essere stato un fallimento di fornire una
prova per sostenere l'affermazione secondo cui il cibo geneticamente
modificato è pericoloso. «L'opinione pubblica ha il diritto di decidere se
comprare cibi geneticamente modificati e hanno il diritto di avere accesso a
un'informazione accurata, basata su prove scientifiche. È sbalorditivo
incontrare un gruppo come Greenpeace che afferma sul suo sito internet che
"i rischi sono enormi e le conseguenze potenzialmente catastrofiche", senza
offrire alcuna solida ragione per sostenere una tale affermazione», ha detto
il Professor Patrick Bateson, Vice-Presidente e Segretario Biologico della
Royal Society.
Fonte: http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/3007573.stm
--
saluti
<Gigi>
i raeliani nel sito www.rael.org
la prima società di clonazione umana nel sito www.clonaid.com
Innanizitutto Bateson parlava come Bateson o come Royal Society?
La Royal Society canadese si e' espressa in termini piu' cauti, anche se
puo' aver cambiato idea.
> per ciò che egli ha affermato essere stato un fallimento di fornire una
> prova per sostenere l'affermazione secondo cui il cibo geneticamente
> modificato è pericoloso.
Credo sia abbastanza sostenibile la tesi per cui i cibi geneticamente
modificati non siano piu' dannosi per la salute dei cibi non OGM. Non ho
le competenze per stabilirlo, ma i rischi non mi sembrano drammatici e i
controlli sufficentemente accurati. Quello che mi preoccupa sono altri
rischi, per l'ambiente (contaminazione o fuga di organismi modificati),
con conseguenze, per intendersi tipo quella della fuga nel Mediterrraneo
della Carpifolia (un discreto disastro, dovuto ad una fogliolina di
un'alga scappata lavando una vasca dell'acquario di Monaco).
Disastri simili (tipo conigli in Australia, e relativa toxoplasmosi)
purtroppo ne abbiamo gia' fatti diversi, e gli OGM rappresentano un bel
po' di possibilita' per ripeterne di nuovi.
E poi ci sono considerazioni di tipo politico, brevetti, cause civili,
tipo di vantaggi che forniscono gli OGM. Tutte cose che magari qui sono
un po' OT, ma che andrebbero affrontate, appunto, in un discorso politico
(leggi, ricerca pubblica o privata, chi la finanzia, chi la
controlla...). Insomma, non mi sembra un argomento banale, da liquidare
con OGM buoni/cattivi.
Ciao
Gianni Comoretto
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
non credo che avere una laurea in biologia o similari e saper trafficare un
po' col DNA possa far affermare ad alcuno aprioristicamente che gli OGM
*non costituiscono danno per la salute, non ci sono rischi*. Anzi, poca
stima ho delle persone che credono di essere depositarie dello scibile umano
e anche capaci di prevedere il futuro, senza avere la capacità critica di
rimanere obbiettive e valutare quanto di negativo e/o positivo ci possa
essere in una nuova tecnologia.
>e quando anche nel nostro paese saranno in
> commercio
nel nostro paese sono già in commercio da mooooolto tempo
>li compererò e consumerò senza timori.
lo stai già facendo senza saperlo....
In realtà il mercato americano e canadese ospitano prodotti derivati da
piante OGM da circa 10 anni e seri studi epidemiologici svolti sia da
istituzioni pubbliche che da centri indipendenti hanno dimostrato che non
esiste un aumento particolare nell'incidenza di patologie, soprattutto a
carico dell'apparato gastrointestinale o immunitario. Anzi, in molti casi i
prodotti OGM creati in laboratorio hanno permesso di eliminare allergeni ed
affini con conseguente possibilità da parte di soggetti allergici di
nutrirsi con cibi fino ad allora vietati per la loro alimentazione. Secondo
me il problema è sociologico: nell'anno 999 si credeva che il mondo sarebbe
finito con la mezzanotte e si è entrati nel medioevo, spinti dalla paura
dell'ignoto; oggi l'ignoto lo chiamiamo "transgenico", indipendentemente dai
risultati più che incoraggianti riguardo la salute umana. Non dimentichiamo
che un prodotto OGM deve per legge passare attraverso una serie
impressionante e rigorosissima di test sanitari e di qualità, oltre alle
verifiche sulle capacità nutrizionali e sulla biosicurezza, quindi non
capisco l'allarmismo. Finché continuerà la campagna di disinformazione a cui
stiamo assistendo, la paura e lo scetticismo saranno imperanti, nonstante le
evidenze scientifiche-sperimentali.
> > Inserire un gene in una pianta è quello che i botanici hanno sempre
> > fatto con anni ed anni di incroci, ora lo si può fare velocemente ma il
> > risultato è IDENTICO a quello per esempio ottenuto in 50 anni con
> > incroci di varie piante per ottenere il grano che ci da gli spaghetti
> > oggi, oppure il riso vercellese e novarese.
...appunto;: questa è l'essenza della Biotecnologia agroalimentare: ottenere
un qualcosa già conosciuto e noto da tempo immemorabile in un decimo del
tempo e con minor spreco di risorse e denaro. Un conto è aspettare 5-6 anni
per ottenere un determinato tipo di vitigno e conseguente vino, un'altra
cosa è ottenere lo stesso identico prodotto (in qualità, carica nutrizionale
e caratteristiche organolettiche) ma moooolto più in fretta. Poi, se allo
stesso tempo il prodotto può, sempre in biosicurezza, essere migliorato...
dov'è lo scandalo???????
Andrea.
--
Il matrimonio è l'arte di risolvere in due quei problemi che da solo non
avevi!!
>non credo che avere una laurea in biologia o similari e saper trafficare un
>po' col DNA possa far affermare ad alcuno aprioristicamente che gli OGM
>*non costituiscono danno per la salute, non ci sono rischi*. Anzi, poca
Non si tratta di trafficare un po' con il DNA a modi LEGO, bensě di
conoscerlo decisamente meglio di chi inveisce, con molte pretese,
contro qualcosa di cui ignora i piů elementari fondamenti e si affida
a chiacchiere di corridoio basate su paure e paranoie collettive.
Saluti
** Rimuovi uno TSUBO per rispondere **
>dov'è lo scandalo???????
Lo scandalo è che non la pensi come lui, quindi ti poni
automaticamente nel torto, almeno ai suoi occhi. E' la solita
inflazionata storia, identica nella forma e differente nei contenuti:
l'aspartame, il sodio laurilsolfato, gli OGM, l'elettrosmog e chi più
ne ha più ne metta. Terrorismo spietato senza quartiere con tanto
piacere per chi, facendone una questione politica, si arricchisce alle
spalle dei propri discepoli.
Poi dove si va a parare? Sui fiori di Bach, sull'omeopatia, sui cibi
biologici (per i quali la sola denominazione di "biologico" fa
ridere), e simili miracolose nonché pietose dottrine esoteriche.
Cordialità
> >non credo che avere una laurea in biologia o similari e saper trafficare
un
> >po' col DNA possa far affermare ad alcuno aprioristicamente che gli OGM
> >*non costituiscono danno per la salute, non ci sono rischi*. Anzi, poca
> Non si tratta di trafficare un po' con il DNA a modi LEGO, bensì di
> conoscerlo decisamente meglio di chi inveisce, con molte pretese,
> contro qualcosa di cui ignora i più elementari fondamenti e si affida
> a chiacchiere di corridoio basate su paure e paranoie collettive.
Vorrei farti notare che esistono molti ricercatori che come dici tu
conoscono *decisamente meglio* il DNA di tanti altri e che non sono per
niente convinti che gli OGM *non costituiscono danno per la salute, non ci
sono rischi* .
Ribadisco: anche il piu' esperto conoscitore del DNA puo' solo esprimere una
opinione sulla pericolosità degli OGM, non una certezza.
> > non credo che avere una laurea in biologia o similari e saper trafficare
> un
> > po' col DNA possa far affermare ad alcuno aprioristicamente che gli OGM
> > *non costituiscono danno per la salute, non ci sono rischi*.
> In realtà il mercato americano e canadese ospitano prodotti derivati da
> piante OGM da circa 10 anni e seri studi epidemiologici svolti sia da
> istituzioni pubbliche che da centri indipendenti hanno dimostrato che non
> esiste un aumento particolare nell'incidenza di patologie, soprattutto a
> carico dell'apparato gastrointestinale o immunitario.
visto che siamo su it.scienza.*, non sarebbe male far seguire ad un certo
tipo di affermazioni una bella bibliografia (per evitare il classico "mio
cugGino ha sentito in Tv..."), non credi?
>Anzi, in molti casi i
> prodotti OGM creati in laboratorio hanno permesso di eliminare allergeni
ed
> affini con conseguente possibilità da parte di soggetti allergici di
> nutrirsi con cibi fino ad allora vietati per la loro alimentazione.
qualche esempio please...
>Non dimentichiamo
> che un prodotto OGM deve per legge passare attraverso una serie
> impressionante e rigorosissima di test sanitari e di qualità, oltre alle
> verifiche sulle capacità nutrizionali e sulla biosicurezza, quindi non
> capisco l'allarmismo.
non capisci l'allarmismo? Conosci veramente bene quali sono la *serie
impressionante e rigorosissima di test sanitari e di qualità, oltre alle
verifiche sulle capacità nutrizionali e sulla biosicurezza*? Sai da chi sono
costituiti gli organi di controllo? e sai anche che non hanno capacità
divinatorie?
> > > Inserire un gene in una pianta è quello che i botanici hanno sempre
> > > fatto con anni ed anni di incroci, ora lo si può fare velocemente ma
il
> > > risultato è IDENTICO a quello per esempio ottenuto in 50 anni con
> > > incroci di varie piante per ottenere il grano che ci da gli spaghetti
> > > oggi, oppure il riso vercellese e novarese.
> ...appunto;: questa è l'essenza della Biotecnologia agroalimentare:
ottenere
> un qualcosa già conosciuto e noto da tempo immemorabile in un decimo del
> tempo e con minor spreco di risorse e denaro. Un conto è aspettare 5-6
anni
> per ottenere un determinato tipo di vitigno e conseguente vino, un'altra
> cosa è ottenere lo stesso identico prodotto (in qualità, carica
nutrizionale
> e caratteristiche organolettiche) ma moooolto più in fretta. Poi, se allo
> stesso tempo il prodotto può, sempre in biosicurezza, essere migliorato...
> dov'è lo scandalo???????
sfido qualsiasi botanico a far accoppiare un topo con un carciofo!!
(mi sa che non hai le idee molto chiare sulla bioingegneria)
>sfido qualsiasi botanico a far accoppiare un topo con un carciofo!!
>(mi sa che non hai le idee molto chiare sulla bioingegneria)
Non ti offendere, ma credo che sia tu ad avere idee un po' confuse
sugli OGM. Non si tratta infatti di far crescere lenticchie
sottocutanee a conigli od ottenere insalata che cammina e ti segue
fino a casa quando fai la spesa, ma di manipolare il codice genetico
in modo tale da modificare la qualità della pianta o dell'animale:
renderlo più resistente alle infezioni, eliminare sostanze
indesiderate (fattori antinutritivi, allergeni, eccetera), far
produrre all'OGM sostanze utili (vitamine, antibiotici, molecole
complesse).
Spero tu sappia che l'insulina viene prodotta tramite ricombinazione
genica ormai da parecchi anni. I diabetici, una volta alla mercé di
imprevedibili reazioni allergiche dovute all'utilizzo di insulina di
maiale, hanno ora la possibilità di utilizzare un'insulina UMANA
identica in tutto a quella prodotta dal proprio pancreas.
Ciao
>Ribadisco: anche il piu' esperto conoscitore del DNA puo' solo esprimere una
>opinione sulla pericolosità degli OGM, non una certezza.
Ebbene sia: prendendo spunto da quello che ho studiato mi esprimo in
maniera favorevole nei confronti dei cibi OGM, in quanto a mio avviso
non sono dannosi per la salute.
Aggiungo che, non a mio avviso ma dati scientifici lo confermano, il
materiale genetico contenuto nei cibi viene denaturato nel tratto
gastrointestinale a causa di enzimi digestivi e dell'ambiente
decisamente acido presente nello stomaco.
Che ne dici? Può andare così?
Secondo me non c'è nessun rischio legato all'assunzione di cibi
geneticamente modificati (non c'è praticamente flusso genico tra i cibi
assunti e l'individuo).
Puittosto sono preoccupato di questioni "accessorie":
- Per ottenere OGM si utilizzano spesso tecniche per permettere di
distinguere tra "riusciti" e "falliti": mettiamo di voler inserire in
E.coli una sequenza che permetta di produrre insulina. Per distinguere
dove sono riuscito e dove no inserisco anche la sequenza che codifica
per la resistenza a un antibiotico. Dopo di che cospargo la coltivazione
di antibiotico. I batteri che sono resistenti all'antibiotico sono
quelli che producono l'insulina.
Questo in estrema sintesi e semplificato quanto basta.
Il problema è che i batteri riescono a scambiarsi "pezzetti" di DNA con
una certa facilità. Perciò può darsi che qualche batterio presente
nell'intestino divenga resistente all'antibiotico in questione, con
conseguenze ben note.
- Un altro problema è il flusso genico intra specie: il mais trangenico
pare abbia scambiato geni ingegnerizzati con il suo "avo" presente in
Messico (vedi polemica su Nature dell'anno scorso). Quindi il problema
si pone soprattutto con piante coltivate all'aperto.
Per il resto non penso che ci saranno problemi, ma non è detto che i
benefici bilancino i costi, soprattutto se si continua, per ragioni
politiche, a lasciare tutta la ricerca in mani private, con conseguenti
brevetti, interessi in gioco, scarsa trasparenza....
Ciao
Stefano
> >sfido qualsiasi botanico a far accoppiare un topo con un carciofo!!
> >(mi sa che non hai le idee molto chiare sulla bioingegneria)
>
> Non ti offendere, ma credo che sia tu ad avere idee un po' confuse
> sugli OGM. Non si tratta infatti di far crescere lenticchie
> sottocutanee a conigli od ottenere insalata che cammina e ti segue
> fino a casa quando fai la spesa, ma di manipolare il codice genetico
> in modo tale da modificare la qualità della pianta o dell'animale:
> renderlo più resistente alle infezioni, eliminare sostanze
> indesiderate (fattori antinutritivi, allergeni, eccetera), far
> produrre all'OGM sostanze utili (vitamine, antibiotici, molecole
> complesse).
le affermazioni che ho commentato con la frase sopra riportata (sfido
qualsiasi botanico a far accoppiare un topo con un carciofo!!) erano:
> Inserire un gene in una pianta è quello che i botanici hanno sempre
> fatto con anni ed anni di incroci, ora lo si può fare velocemente ma il
> risultato è IDENTICO a quello per esempio ottenuto in 50 anni con
> incroci di varie piante per ottenere il grano che ci da gli spaghetti
> oggi, oppure il riso vercellese e novarese.
e:
>Un conto è aspettare 5-6 anni per ottenere un determinato tipo di vitigno e
conseguente vino, un'altra cosa è ottenere lo >stesso identico prodotto (in
qualità, carica nutrizionale e caratteristiche organolettiche) ma moooolto
più in fretta. Poi, se allo >stesso tempo il prodotto può, sempre in
biosicurezza, essere migliorato...
>dov'è lo scandalo???????
Se ora tu riuscirai a spiegarmi come si fa a rendere un organismo resistente
a questo o a quello e a fargli produrre molecole complesse progettate a
tavolino nella maniera "veloce ma con risultato IDENTICO" sopra descritta,
senza intervenire con DNA proveniente da altre specie e/o organismi, vabbè,
allora ti darò ragione nell'affermare la mia confusione nel campo
dell'ingegneria genetica....
> Spero tu sappia che l'insulina viene prodotta tramite ricombinazione
> genica ormai da parecchi anni. I diabetici, una volta alla mercé di
> imprevedibili reazioni allergiche dovute all'utilizzo di insulina di
> maiale, hanno ora la possibilità di utilizzare un'insulina UMANA
> identica in tutto a quella prodotta dal proprio pancreas.
e del Creso e dalla celiachia ne vogliamo parlare?
> >dov'è lo scandalo???????
> Lo scandalo è che non la pensi come lui, quindi ti poni
> automaticamente nel torto, almeno ai suoi occhi.
lo scandalo è che proprio le persone che appartengono (o credono di
appartenere) alla comunità scientifica parlino (affrontando queste
tematiche) di "torto" e "ragione" come se si trattasse di opinioni, quando
invece si dovrebbe parlare di "rischi" e "benefici" e tentare di pesarli
obbiettivamente. Invece il risultato deludente è che c'è una parte dei
"pro-OGM" che trasforma la scienza in fede...
Non dimentichiamo che la discussione è nata dall'affermazione di Elena
Signorino
-io credo nel mio piccolo di avere sufficienti competenze in materia di
DNA e geni per affermare che gli OGM non costituiscono danno per la
saluti, non ci sono rischi e quando anche nel nostro paese saranno in
commercio li compererò e consumerò senza timori.-
>E' la solita
> inflazionata storia, identica nella forma e differente nei contenuti:
> l'aspartame, il sodio laurilsolfato, gli OGM, l'elettrosmog e chi più
> ne ha più ne metta. Terrorismo spietato senza quartiere con tanto
> piacere per chi, facendone una questione politica, si arricchisce alle
> spalle dei propri discepoli.
stai parlando dei filantropi delle multinazionali?
> visto che siamo su it.scienza.*, non sarebbe male far seguire ad un certo
> tipo di affermazioni una bella bibliografia (per evitare il classico "mio
> cugGino ha sentito in Tv..."), non credi?
(1) Puoi trovare informazioni sugli Acta della Associazione Americana dei
Gastroenterologi, congresso di Atlanta - 2002, in cui in modo molto
specifico si affronta la problematica del cibo OGM, supportata da molti
lavori di epidemiologi... fai un po' di MedLine e trovi i riferimenti... io
ho fatto così!
> >Anzi, in molti casi i
> > prodotti OGM creati in laboratorio hanno permesso di eliminare allergeni
> ed
> > affini con conseguente possibilità da parte di soggetti allergici di
> > nutrirsi con cibi fino ad allora vietati per la loro alimentazione.
>
> qualche esempio please...
(2) La Novartis sta producendo varietà transgeniche di fragole private degli
allergeni che causano allergia alimentare; è in fase di sperimentazione un
nuovo tipo di fava che eviti lo scatenarsi di crisi di favismo in soggetti
predisposti.... Si vende già da circa 8 anni la passata di pomodoro OGM, in
cui sono stai eliminati problemi organolettici di retrogusto acido e
intolleranza alimentare: in America va a ruba, meglio della passata
tradizionale.
> Conosci veramente bene quali sono la *serie
> impressionante e rigorosissima di test sanitari e di qualità, oltre alle
> verifiche sulle capacità nutrizionali e sulla biosicurezza*?
(3) Norme europee: regolamento CE 49 e 50, entrato in vigore il 10 aprile
2000. Revisione della direttiva 220/90, entrata in vigore a marzo 2003, che
impone che un cibo transgenico sia aderente agli standard qualitatitivi, per
carica nutrizionale, tossicità e purezza microbiologica, secondo le
rispettive circolari in data febbraio 2001 del Ministero delle Politiche
Agricole e del Ministero della Sanità. Inoltre: "Oleari, Battaglino:
Biotecnologia, conoscere per decidere. Ministero della Salute, ufficio X -
Genetica e Biotecnologie": la bibbia dei biotecnologi italiani su cosa
produrre e soprattutto quali sono le regole che consentono ad un prodotto
OGM di arrivare alla nostra tavola!!!
> sfido qualsiasi botanico a far accoppiare un topo con un carciofo!!
> (mi sa che non hai le idee molto chiare sulla bioingegneria)
(3) Mi sa che le idee confuse sono le tue!!!! Gli OGM di Seconda Generazione
(dal 1998) sono prodotti utilizzando genomi di specie "affini", cioè un
genoma vegetale inserito in un altro genoma vegetale e non mescolando
animali e vegetali, perché è ormai chiaro che un genoma animale in uno
vegetale (a) non assicura la biosicurezza, (b) non attecchisce sempre, (c)
costa una cifra tentare di mescolare informazione genetica animale versus
vegetale.
Ma li leggi gli articoli tecnici??? Credo proprio di no! Anzi, la tua
conoscenza dei fatti è di tipico stampo "Novella 2000" (con tutto rispetto
per il periodico!). Leggi questi lavori, poi ne riparliamo.... "Poli et al:
Biotecnologie, conoscere per scegliere - UTET periodici, 2001"; "De Acetis:
OGM - Provincia di Torino, su www.torinoscienza.it"; "L. Fresco et al: GMO
in food and agricolture - Acta of Conference in Crop and Forest
Biotechnology - R. Swed. Acad. - Sept. 2001"; sul sito della FederChimica, a
cura dell'AssoBiotech: opuscolo "Biotecnologie in agricolutra. Realtà,
sicurezza e futuro - a cura di M. Delledonne e N. Borzi". Inoltre, per
consultazione, leggi: " Watson (sì, proprio il mitico!) et al: Recombinant
DNA - A short course - Freeman Ed. New York"; "Weiseman: Principles of
Biotechnology - Surrey University Press, London".
io non volevo informazioni, ma i riferimenti di quelle affermazioni
> > >Anzi, in molti casi i
> > > prodotti OGM creati in laboratorio hanno permesso di eliminare
allergeni
> > ed
> > > affini con conseguente possibilità da parte di soggetti allergici di
> > > nutrirsi con cibi fino ad allora vietati per la loro alimentazione.
> >
> > qualche esempio please...
>
> (2) La Novartis sta producendo varietà transgeniche di fragole private
degli
> allergeni che causano allergia alimentare; è in fase di sperimentazione un
> nuovo tipo di fava che eviti lo scatenarsi di crisi di favismo in soggetti
> predisposti.... Si vende già da circa 8 anni la passata di pomodoro OGM,
in
> cui sono stai eliminati problemi organolettici di retrogusto acido e
> intolleranza alimentare: in America va a ruba, meglio della passata
> tradizionale.
> (3) Norme europee: regolamento CE 49 e 50, entrato in vigore il 10 aprile
> 2000. Revisione della direttiva 220/90, entrata in vigore a marzo 2003,
che
> impone che un cibo transgenico sia aderente agli standard qualitatitivi,
per
> carica nutrizionale, tossicità e purezza microbiologica, secondo le
> rispettive circolari in data febbraio 2001 del Ministero delle Politiche
> Agricole e del Ministero della Sanità.
queste sono le normative che tutti quelli che lavorano nel campo dovrebbero
conoscere e rispettare (senza contare che le norme le fanno gli uomini,
anzi... le fanno le multinazionali proprio come la novartis che ti sta tanto
a cuore...).... ma i *rigorosissimi controlli*?
Facciamo un esempio? proviamo a parlare di trasferimento orizzontale dei
geni per la resistenza agli antibiotici dalle piante transgeniche ai
batteri: solo recentemente si è potuta dimostrare la capacità di
Acinobacter sp. BD413 (D nptII) di catturare ed integrare il DNA transgenico
di origine vegetale mediante ricombinazione omologa.
Tu da esperto nel settore mi insegni che l'individuazione del DNA
transgenico, basata sul metodo della PCR permette una sensibile e specifica
individuazione del DNA transgenico, ma sui campioni ambientali (suolo,
rizosfera, acque di scarico, intestino degli insetti, feci, saliva, cibi) ,
in condizioni di campo aperto è difficile, a causa dei limiti che presentano
le tecniche al momento a nostra disposizione. Una prova inequivocabile che
sia avvenuto un trasferimento orizzontale di geni dalle piante ai batteri
richiede l'isolamento e la caratterizzazione di quest'ultimi; ciò è spesso
molto difficile da ottenere a causa degli alti livelli di fondo di batteri
resistenti. La strategia di monitorare il trasferimento di interi geni nella
maggior parte dei casi fallisce perché la trasformazione spesso coinvolge la
stabile integrazione solo di brevi frammenti di DNA, per cui, mi spieghi che
valore puo' avere il dossier che si consegna al ministero se già il metodo
stesso è fallace ed i controlli sono inesistenti?
Un altro esempio?
Parliamo dei rischi ambientali delle coltivazioni contenenti una resistenza
transgenica ai virus?
Il nanismo giallo dell'orzo è una delle più importanti malattie, a livello
economico, delle coltivazioni di cereali in tutto il mondo, ed è fra tutte
le malattie virali la più diffusa. Il movimento del transgene dalle
coltivazioni di cereali, che esprimono la resistenza transgenica al BYDVs
può essere particolarmente rischioso a causa della poca resistenza naturale
al BYDVs in alcune specie selvatiche compatibili, come nell'avena selvatica.
E' stato recentemente dimostrato il trasferimento del transgene ai parenti
selvatici, sia i vantaggi di adattamento derivanti dai transgeni, elevati
per alcuni cereali scelti per la resistenza transgenica al BYDV.
L'acquisizione della resistenza al BYDV può rendere queste erbe infestanti
dei competitori significativi per i cereali coltivati. Ciò potrebbe
richiedere l'aumento dell'uso di erbicidi per controllare le popolazioni di
infestanti, esponendo potenzialmente i lavoratori ed i consumatori a livelli
più alti di queste sostanze chimiche.In termini di pericolo ecologico, l'
aumento di fitness delle specie selvatiche attraverso l'acquisizione della
resistenza transgenica potrebbe avere come conseguenza il diffondersi di
queste specie al di fuori delle barriere ecologiche normalmente imposte dall
'infezione con il BDYV, con il risultato di consistenti impatti negativi
sull'ecosistema erbaceo autoctono.
Inoltre i risultati delle indagini di DNA esogeno nel tratto
gastro-intestinale dimostrano che, *al contrario di quanto si ritiene
generalmente*, il 5% di DNA può sopravvivere in ampi frammenti alla
digestione gastro-intestinale. Il DNA è stato recuperato da differenti parti
dell'intestino, sangue o milza e fegato dei ratti e nelle feci, dopo
somministrazione orale.
> Ma li leggi gli articoli tecnici??? Credo proprio di no! Anzi, la tua
> conoscenza dei fatti è di tipico stampo "Novella 2000" (con tutto rispetto
> per il periodico!). Leggi questi lavori, poi ne riparliamo.... "Poli et
al:
> Biotecnologie, conoscere per scegliere - UTET periodici, 2001"; "De
Acetis:
> OGM - Provincia di Torino, su www.torinoscienza.it"; "L. Fresco et al: GMO
> in food and agricolture - Acta of Conference in Crop and Forest
> Biotechnology - R. Swed. Acad. - Sept. 2001"; sul sito della FederChimica,
a
> cura dell'AssoBiotech: opuscolo "Biotecnologie in agricolutra. Realtà,
> sicurezza e futuro - a cura di M. Delledonne e N. Borzi".
caspita, parli a me di novella 2000 e mi fai il nome dell' AssoBiotech?!
come chiedere all'oste se il vino è buono...
I rigorissisimi controlli sono stabiliti dal Ministero della Salute. Se vuoi
riferimenti entra nel sito omonimo e nell'area normativa trovi tutte le
leggi, comprese le specifiche tecniche per le analisi di qualità. Un cibo
OGM deve superare gli stessi controlli di un cibo normale, oltre ai
controlli di biosicurezza... quindi il problema non sussite.
Per quanto riguarda il resto delle tue affermazioni... hai divagato e
spostato la questione: non si tratta del problema di contaminazione
dell'ambiente da parte di transgeni o di minaccia della biodiversità: questi
concetti esulano dalla sicurezza alimentare; i risultati (dei quali puoi
trovare riferimenti nel materiale già citato) indicano che: prodotti
destinati alla catena alimentare umana ottenuti da piante transgeniche allo
stato attuale delle prove sperimentali non implicano alcuna possibilità di
danno all'uomo. Se mangi un piatto di insalata mica ti svegli la mattina
dopo tutto verde e con foglie di lattuga al posto delle orecchie!! La stessa
cosa accade per un'eventuale insalata "transgenica" ottenuta mediante
utilizzo di genoma "esogeno" di origine vegetale (come ho già accennato...
OGM di II generazione... ricordi?). Mi dispiace, ma è evidente che il tuo
ribattere non è a tono. Ho anche argomentato come siano in atto produzioni
già sperimentate e altre in via di sperimentazione per il miglioramento
delle specie vegetali e dei relativi prodotti. E' vero, ho citato
L'AssoBiotech, ma anche altri lavori assolutamente indipendenti dal vile
profitto; è giusto leggere e ascoltare tutte le opinioni, non ti pare? O
forse sei di quelli che vuole per forza aver ragione? E se affermi che le
normative citate sono troppo comuni, non specifiche nella
regolamentazione... allora hai letto male li testi di legge oppure li hai
lettie con un'attenzione non sufficiente: lì sono comprese anche
risoluzioni, poi trasformate in articoli di legge, relative alla sicurezza
alimentare (che, ti ricordo, è il tema oggetto di questo thread). Inoltre
non ci sono solo le normative europee ma anche altra letteratura che forse
dovresti scomodarti a prendere in considerazione.... ossia faresti bene a
documentarti anche utilizzando gli altri documenti che ho postato, prima di
affermare che i cibi di provenienza transgenica non sono sicuri: in quelle
pagine ci sono le risposte ai tuoi dubbi.... buona lettura!!!!
PS: in aggiunta ti cito due splendidi quaderni de "Le Scienze":
Biotecnologie e OGM, rispettivamente n.106/1999 e n. 10/2001: dettagliati,
scritti da scienziati a favore e contro, ricchi di bibliografia aggiuntiva e
soprattutto concordanti alla fine con le evidenze sperimentali circa lo
stato di sicurezza.
Andrea.
>lo scandalo è che proprio le persone che appartengono (o credono di
>appartenere) alla comunità scientifica parlino (affrontando queste
>tematiche) di "torto" e "ragione" come se si trattasse di opinioni, quando
L'hai detto tu che si potevano esprimere solo opinioni e io ho
espresso la mia.
>invece si dovrebbe parlare di "rischi" e "benefici" e tentare di pesarli
E' la comune pratica scientifica.
>stai parlando dei filantropi delle multinazionali?
No, sto parlando delle leggende metropolitane alle quali molta gente
abbocca. E' semplice dire che una tal cosa fa male ed è altrettanto
facile creare terrore. A me invece piace pensare che l'imputato sia
non colpevole fino al momento in cui si dimostrerà la sua
colpevolezza, sempre che ci si riesca.
Ciao
Prima di tutto ti pregherei di quotare come si deve, altrimenti non ci
si capisce più, ok? :-)
>Se ora tu riuscirai a spiegarmi come si fa a rendere un organismo resistente
>a questo o a quello e a fargli produrre molecole complesse progettate a
>tavolino nella maniera "veloce ma con risultato IDENTICO" sopra descritta,
>senza intervenire con DNA proveniente da altre specie e/o organismi, vabbè,
Semplicemente promuovendo l'espressione di alcuni geni e/o
reprimendone altri. Possono anche essere "innestati" frammenti più o
meno consistenti di codice genetico polimerizzato nucleotide dopo
nucleotide in vitro. L'inserzione avviene tramite vettori virali o con
sostanze chimiche o con liposomi o altro. L'organismo che ne risulta
ha il codice genetico modificato ed esprimerà anche le proteine
corrispondenti al DNA inserito.
La repressione dei geni può invece avvenire tramite l'utilizzo di
oligonucleotidi detti antisenso, che vadano letteralmente a bloccare i
complessi enzimatici di trascrizione (polimerasi, topoisomerasi,
eccetera). Si possono inoltre creare dei tratti di DNA a tripla elica,
in modo tale da "mascherare" le zone di codice genetico responsive
all'attacco dei suddetti enzimi.
Insomma ce ne sono di possibilità...
>e del Creso e dalla celiachia ne vogliamo parlare?
Scusa ma non capisco. Cosa c'entra la tua domanda con il fatto che
l'insulina è ricombinante?
Volentieri. Hai qualce dato a riguardo? Per ora mi sembra che sia
l'aumento della celiachia, sia il legame con l'uso del Creso siano
ipotesi del tutto indimostrate, fatte da un singolo medico.
Naturalmente puo' aver ragione, sarebbe interessante che la cosa fosse
studiata. Ma se io sostengo che l'aumento della celiachia e' legata
all'uso di un particolare fitofarmaco, o che il maggior numero di
allergici alla fragola tra i consumatori di cibi biologici e' dovuto
alla pratica X, questo diventa automaticamente vero?
Per Tsubo: Se puoi fornire quanch esempio o citazione bibliografica
delle affermazioni che hai fatto, sarei piu' tranquillo
Per ora mi sembra che la maggior parte (quasi totalita') delle varieta'
OGM coltivate riguarda la resistenza ad alcuni erbicidi, la tossina BT,
e pochissimo altro.
Ciao
Gianni Comoretto
Le tecniche sono descritte in: "Biologia", a cura di Purves, Sadava et al.,
Cap. 16 - Biotecnologie e DNA ricombinante (un approccio alle metodiche).
Oppure in maniera più approfondita e specifica in: "DNA ricombinante", di
Watson e Giilman. Ma anche in "Dai geni ai cloni" di Winnacker. Un ottimo
saggio (ma il giudizio è soggettivo) è il libro: "Ingegneria genetica" di
Boncinelli (quello che scrive la rubrica "Appunti di Laboratorio" su Le
Scienze).
Vorrei segnalare anche: "Biotecnologie" di Steve Prentis, dove oltre ai
protocolli sono descritti gli eventuali impatti sull'utilizzo di organismi
OGM nell'alimentazione umana; il succo del discorso è che non ci sono
evidenze di possibili "tossicità" biologiche.
Comunque, per precisare un po' meglio i miei interventi, oltre alla biologia
molecolare bisognerebbe tener conto della fisiologia gastroenterica umana...
un uomo (con rare eccezioni...;-)) non è un verme o un batterio; c'è una
bella differenza tra ciò che ingurgitiamo e ciò che è poi effettivamente
assorbito e biotrasformato. In un post (sottostante, credo) ho fatto
l'esempio del piatto di insalata... in frutta e verdura ci sono cellule
vegetali, contenenti DNA, e non ho mai sentito di trasformazioni di sorta
dopo un pasto oppure di ricoveri con strane forme di intossicazione dopo
consumo di prodotti vegetali, compresi quelli OGM in America e Canada.
Il frumento č stato "nanizzato", attraverso una modifica genetica, per
facilitare la raccolta, maturazione, per migliorare la resa e risparmio di
fertilizzanti e acqua.
La modifica genetica di questo frumento č correlata a una modificazione di
una sua proteina, e in particolare di una sua frazione, la gliadina, che č
una proteina basica, dalla quale per digestione peptica-triptica, si ottiene
una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale sarebbe dovuta
l'enteropatia infiammatoria.
> I rigorissisimi controlli sono stabiliti dal Ministero della Salute. Se
vuoi
> riferimenti entra nel sito omonimo e nell'area normativa trovi tutte le
> leggi, comprese le specifiche tecniche per le analisi di qualità.
il problema non sono le norme di per sè (che sono buone), ma nasce nel
momento dell'applicazione delle stesse...
>Un cibo
> OGM deve superare gli stessi controlli di un cibo normale, oltre ai
> controlli di biosicurezza... quindi il problema non sussite.
probabilmente sei molto giovane e ancora non ti sei scontrato con la realtà
delle cose, oppure sei molto ingenuo o vivi a Disneyland...
> Per quanto riguarda il resto delle tue affermazioni... hai divagato e
> spostato la questione: non si tratta del problema di contaminazione
> dell'ambiente da parte di transgeni o di minaccia della biodiversità:
questi
> concetti esulano dalla sicurezza alimentare;
non ho divagato affatto, poichè mi sono inserito nel 3d rispondendo a Elena
Signorino che molto genericamente affermava:
> io credo nel mio piccolo di avere sufficienti competenze in materia di
> DNA e geni per affermare che gli OGM non costituiscono danno per la
> saluti, non ci sono rischi
il mio commento voleva essere una considerazione (negativa) nei confronti di
coloro che trasformano la scienza in fede
>i risultati (dei quali puoi
> trovare riferimenti nel materiale già citato) indicano che: prodotti
> destinati alla catena alimentare umana ottenuti da piante transgeniche
allo
> stato attuale delle prove sperimentali non implicano alcuna possibilità di
> danno all'uomo.
falso, perchè sta aumentando esponenzialmente il problema degli shock
anafilattici da hidden food (vedi il classico esempio della soia
ingegnerizzata con la noce brasiliana).
Secondo te, da scienziato, è maggiore la probabilità che un OGM (cioè un
qualcosa che in precedenza non esisteva) provochi squilibri nell' ecosistema
oppure è maggiore la probabilità che non lo faccia?
>E se affermi che le
> normative citate sono troppo comuni, non specifiche nella
> regolamentazione... allora hai letto male li testi di legge oppure li hai
> lettie con un'attenzione non sufficiente: lì sono comprese anche
> risoluzioni, poi trasformate in articoli di legge, relative alla sicurezza
> alimentare (che, ti ricordo, è il tema oggetto di questo thread). Inoltre
> non ci sono solo le normative europee ma anche altra letteratura
ribadisco: le norme le fanno gli uomini (dopo luuuuuuunghe mediazioni) e
sono gli uomini a fare i controlli....
> ossia faresti bene a
> documentarti anche utilizzando gli altri documenti che ho postato, prima
di
> affermare che i cibi di provenienza transgenica non sono sicuri: in quelle
> pagine ci sono le risposte ai tuoi dubbi.... buona lettura!!!!
forse mi documento già da tempo su ben altri documenti rispetto a quelli
che hai postato...io penso che tutte queste tue "letture" servano a creare
alibi per dormire meglio la notte nel tentativo di autoconvincimento che la
novartis sia un'associazione filantropica e per poter continuar il giorno
dopo a lavorare senza crisi di coscienza per la pubblicazione (che fa titoli
e curriculum) o per il poster da presentare al congressetto patrocinato
dall'Assobiotech.
Mi spiace che una persona preparata come te (come almeno sembra) non riesca
ad essere intellettualmente onesta con sè stessa nel cogliere e discernere
il rischio implicito e latente di tali sperimentazioni.
Da uno scienziato ci si aspetta almeno di sentire parlare di probabilità,
magari infinitesime, ma esistenti.
In bocca al lupo
> la gliadina, che è
>una proteina basica, dalla quale per digestione peptica-triptica, si ottiene
>una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale sarebbe dovuta
>l'enteropatia infiammatoria.
In soggetti celiaci o normali o in entrambi?
E' la gliadina modificata che dà luogo alla frazione di Frazer o anche
quella originaria?
>Per Tsubo: Se puoi fornire quanch esempio o citazione bibliografica
>delle affermazioni che hai fatto, sarei piu' tranquillo
Quello che ho postato è semplicemente riguarda tecniche generali che
puoi trovare in qualsiasi testo di genetica e farmacologia.
>OGM (cioè un
>qualcosa che in precedenza non esisteva)
Come sarebbe a dire "in precedenza non esisteva"? Esisteva eccome! E'
stato modificato, non reinventato.
[cut]
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.... fino ad ora non hai
dimostrato nessuna pericolosità riguardo agli ogm, tutti "sembrerebbe", "si
dice", "forse"... ben smentiti dai lavori che ti ho citato, e che nella tua
onniscenza e possesso della verità sulle cose, non ti sei neanche degnato di
guardare... sembri proprio un raeliano!!! Aveva ragione Tsubo, non c'è
dialogo.
Andrea
trovami in una sola delle mie risposte un "sembrerebbe" o un "forse"...
riguardo al "possesso della verità sulle cose" sei tu che affermi
perentoriamente che gli OGM non fanno male perchè lo hai letto qui e là...
Orsù, un po' di senso critico!
A... dimenticavo, se ci dai i nomi delle ditte che producono cibi
geneticamente modificati, andiamo a comprarli anche noi.
Ma non darci nomi a caso, noi compriamo solo prodotti che abbiano
certificato sull'etichetta che siano presenti gli OGM.
Ciao ciao
http://www.perversionimentali.com
On Tue, 20 May 2003 12:30:51 GMT, "<Gigi>" <or...@tin.it> wrote:
>I CIBI GENETICAMENTE MODIFICATI "NON SONO DANNOSI" (8/05/03)
>
>L'accademia di scienza britannica, la Royal Society, afferma che non esiste
>alcuna prova secondo cui mangiare cibo geneticamente modificato sia più
>dannoso rispetto a mangiare cibo non modificato geneticamente. Un anziano
>membro della Royal Society ha attaccato un gruppo di protesta ambientalista
>per ciò che egli ha affermato essere stato un fallimento di fornire una
>prova per sostenere l'affermazione secondo cui il cibo geneticamente
>modificato è pericoloso. «L'opinione pubblica ha il diritto di decidere se
>comprare cibi geneticamente modificati e hanno il diritto di avere accesso a
>un'informazione accurata, basata su prove scientifiche. È sbalorditivo
>incontrare un gruppo come Greenpeace che afferma sul suo sito internet che
>"i rischi sono enormi e le conseguenze potenzialmente catastrofiche", senza
>offrire alcuna solida ragione per sostenere una tale affermazione», ha detto
>il Professor Patrick Bateson, Vice-Presidente e Segretario Biologico della
>Royal Society.
>Fonte: http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/3007573.stm
>
>
>--
>saluti
>
><Gigi>
>
>i raeliani nel sito www.rael.org
>la prima società di clonazione umana nel sito www.clonaid.com
>
>
>
>
>
>
>Hai ragione,
A chi ti riferisci?
Tsubo
--
Aldo Billone
Direttore Servizio I.A.N.
AUSL 7 - Ragusa
"Oak" <danilo_ftpLATRAVEDALL'OCC...@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:bakmvq$epu$1...@canarie.caspur.it...
>
> "Gianni Comoretto" <com...@nowhere.it> ha scritto nel messaggio
> news:Csdza.135565$3M4.3...@news1.tin.it...
> > Oak wrote:
> > >
> > > e del Creso e dalla celiachia ne vogliamo parlare?
> >
> > Volentieri. Hai qualce dato a riguardo?
>
> Il frumento è stato "nanizzato", attraverso una modifica genetica, per
> facilitare la raccolta, maturazione, per migliorare la resa e risparmio
di
> fertilizzanti e acqua.
> La modifica genetica di questo frumento è correlata a una modificazione di
> una sua proteina, e in particolare di una sua frazione, la gliadina, che è
"Aldo Billone" <dippreve...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:RbpFa.70549$pR3.1...@news1.tin.it...
> Il vero problema sorge quando i geni che modificano un prodotto non
derivano
> dallo stesso regno.
> Esempio mais modificato con geni di toro stiamoci attenti perchè tra
> trent'anni probabilmente si scoprirà che è cancerogeno.
> Ma se il gene è per esempio di patata o pomodoro tra trent'anni non verrà
> fuori un c....
Perchè il fatto di essere o meno cancerogeno dovrebe dipendere dal regno del
"padrone" del transgene? Vuoi dire che una proteina del toro nel mais
potrebbe essere cancerogena, mentre la stessa proteina del toro non lo
sarebbe se mi mangiassi il toro?
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Do. Or do not. There is no try.
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Le mie foto meno peggio su Photorate...
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Forzapanino
"Dominio Digitale" <and...@antispam.it> wrote in message
news:bage1q$a35$1...@lacerta.tiscalinet.it
non credo che avere una laurea in biologia o similari e saper
trafficare
un
po' col DNA possa far affermare ad alcuno aprioristicamente che gli
OGM
*non costituiscono danno per la salute, non ci sono rischi*.
In realtà il mercato americano e canadese ospitano prodotti derivati da
piante OGM da circa 10 anni e seri studi epidemiologici svolti sia da
istituzioni pubbliche che da centri indipendenti hanno dimostrato che
non
esiste un aumento particolare nell'incidenza di patologie, soprattutto
a
carico dell'apparato gastrointestinale o immunitario. Anzi, in molti
casi i
prodotti OGM creati in laboratorio hanno permesso di eliminare
allergeni ed
affini con conseguente possibilità da parte di soggetti allergici di
nutrirsi con cibi fino ad allora vietati per la loro alimentazione.
Secondo
me il problema è sociologico: nell'anno 999 si credeva che il mondo
sarebbe
finito con la mezzanotte e si è entrati nel medioevo, spinti dalla
paura
dell'ignoto; oggi l'ignoto lo chiamiamo "transgenico",
indipendentemente dai
risultati più che incoraggianti riguardo la salute umana. Non
dimentichiamo
che un prodotto OGM deve per legge passare attraverso una serie
impressionante e rigorosissima di test sanitari e di qualità, oltre
alle
verifiche sulle capacità nutrizionali e sulla biosicurezza, quindi non
capisco l'allarmismo. Finché continuerà la campagna di disinformazione
a cui
stiamo assistendo, la paura e lo scetticismo saranno imperanti,
nonstante le
evidenze scientifiche-sperimentali.
Inserire un gene in una pianta è quello che i botanici hanno sempre
fatto con anni ed anni di incroci, ora lo si può fare velocemente ma il
risultato è IDENTICO a quello per esempio ottenuto in 50 anni con
incroci di varie piante per ottenere il grano che ci da gli spaghetti
oggi, oppure il riso vercellese e novarese.
...appunto;: questa è l'essenza della Biotecnologia agroalimentare:
ottenere
un qualcosa già conosciuto e noto da tempo immemorabile in un decimo
del
tempo e con minor spreco di risorse e denaro. Un conto è aspettare 5-6
anni
per ottenere un determinato tipo di vitigno e conseguente vino,
un'altra
cosa è ottenere lo stesso identico prodotto (in qualità, carica
nutrizionale
e caratteristiche organolettiche) ma moooolto più in fretta. Poi, se
allo
stesso tempo il prodotto può, sempre in biosicurezza, essere
migliorato...
dov'è lo scandalo???????
Andrea.
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