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Il virus inventato?!!

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Roberto

da leggere,
23 nov 2001, 08:15:4223/11/01
a
David Rasnick, La vera storia dell'AIDS; Ed. Spirali (2001)

Mohammed Ali Al-Bayati, 'Get All The Facts: HIV does not cause AIDS'
Toxi-Health International, Dixon CA 1999, 183 pages ISBN 0-9673536-0-2.

Joan Shenton, 'Positively False; Exposing the myths around HIV and AIDS'
I.B. Tauris, London 1998, 310 pages, ISBN 1-86064-333-7.

Peter H. Duesberg, 'Inventing the AIDS Virus' Regnery USA 1996, 720 pages,
ISBN 0-89526-470-6.

Neville Hodgkinson, 'AIDS; The Failure of Contemporary Science' Fourth
Estate, London UK 1996, 420 pages, ISBN 1-85702-337-4.

Steven Epstein, 'Impure Science; AIDS, activism, and the politics of
knowledge' University of California Press USA 1996, ISBN 0-520-20233-3.

Peter H. Duesberg (editor), 'AIDS; Virus or Drug Induced?' Contemporary
Issues in Genetics and Evolution vol. 5, Monograph, Kluwer Academics
Publishers 1996, 365 pages ISBN 0-7923-3961-4.

Elinor Burkett, 'The Gravest Show on Earth; America in the age of Aids'
Houghton Mifflin Co. USA 1995, 400 pages, ISBN 0-395-74537-3.

Robert E. Willner, 'Deathly Deception' Peltec Publishing Co. USA 1994, 266
pages, ISBN 0-9642316-1-1.

Robert Root-Bernstein, 'Rethinking AIDS; The tragic cost of premature
consensus' The Free Press/Macmillan USA 1993, 527 pages, ISBN 0-02-926905-9.

John Lauritsen, 'The AIDS War; Propaganda, profiteering and genocide from
the medical-industrial complex' Asklepious Press USA 1993, ISBN
0-943742-08-0.

John Lauritsen, 'Poison by Prescription; The AZT story' Asklepios Press USA
1990, ISBN 0-943742-06-4.

Bruce Nussbaum, 'Good Intentions; How big business and the medical
establishment are corrupting the fight against AIDS' Atlantic Monthly Press
USA 1990, 352 pages, ISBN 0-87113-385-7.

Jad Adams, 'AIDS; The HIV myth' Macmillan London UK, St. Martin's Press New
York USA 1989, ISBN 0-333-48930-6.

Sabry

da leggere,
23 nov 2001, 10:25:5623/11/01
a
ti manca solo di aggiungere le stronzate scritte dal Vonolicchio
per aver la bibbliografia completa di " un mare di stronzate "

Sabry


littleboy

da leggere,
25 nov 2001, 15:31:5925/11/01
a
cosa ti rende così acida?sei l'ennesimo profeta con la verità in tasca o i
tuoi problemi sono vanoli dipendenti?vediamo di commentare queste cose con
un po' piu di acume evitando di essere ripetitivi
"Sabry" <sa...@scotty.masternet.it> ha scritto nel messaggio
news:9tlp4k$ak4$2...@fe1.cs.interbusiness.it...

Roberto

da leggere,
29 nov 2001, 08:05:3329/11/01
a
Prima di esprimere giudizi, potresti perlomeno provare a cominciare a
leggere almeno uno di questi testi, scritti da esperti internazionali e non
da ignoranti.
In particolare ti consiglio quello di Duesberg, più di 500 pagine....
In italiano è stato tradotto e si trova pure in edizione economica.......


"Sabry" <sa...@scotty.masternet.it> wrote in message
news:9tlp4k$ak4$2...@fe1.cs.interbusiness.it...

Il Grigio

da leggere,
29 nov 2001, 13:25:3229/11/01
a
Caro Roberto

Duesberg va dicendo le stesse cose da anni, ma quali risultati ***concreti***
hanno portato le sue teorie e le altre alternative? ZERO AL QUOTO.
Per non parlare delle altre teorie.

Nessuno qui spara giudizi a caso - soprattutto chi l'hiv lo vive ogni giorno sulla
propria pelle o sulla pelle di qualcuno molto vicino. Permetterai quindi che di
fronte a un dato di fatto come quello di cui sopra (che vale piu' di cento biblioteche),
un po' di diffidenza ci sia eccome.

Il fatto che certe cose siano scritte da dottori, ricercatori o premi Nobel non e'
garanzia di validita' (ricordati che negli anni trenta c'erano fior di premi Nobel
che sostenevano che le teorie razziali di Hitler erano scientificamente valide...).

Se poi le teorie descritte non sono supportate adeguatamente da dati, statistiche
e fatti sperimentali (che sono una cosa ben diversa dai singoli casi isolati relativi
a singoli individui), be' per me restano solo opinioni.

E con le opinioni non ci si cura ne' tanto meno si guarisce.

Nessuno qui pretende di inculcare la propria verita' agli altri, ma nessuno vuole nemmeno
che altri (che magari il problema non lo vivono se non come esercizio accademico) vengano
qui ad imporre la loro verita' dandoci a tutti (tra le righe) degli imbecilli.

Saluti
Germano il Gatto Grigio

Giancarlo

da leggere,
29 nov 2001, 15:42:2029/11/01
a
Potrei essere d'accordo con te che essere un premio Nobel non è sempre
sinonimo di garanzia e validità. Ma se tu vorrai mettere in dubbio la
validità del premio Nobel a kary Mullis, allora dovrai mettere in dubbio
anche la validita della PCR, "Carica virale" compresa!!!
by Gian

"Il Grigio" <grig...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:3C067C86...@libero.it...

Il Grigio

da leggere,
29 nov 2001, 18:17:4529/11/01
a
Calma e non facciamo confusione. Soprattutto non facciamo ragionamenti capziosi.

Quel che metto in dubbio e' il voler usare come argomento determinante il fatto che
"l'ha scritto un premio Nobel". Ossia il classico, medievale principio d'autorita'.
A me sembra che chi usa questo approccio dimostra di temere una intrinseca debolezza nei
propri argomenti di base: dato che non so come (o non posso) far valere la mia tesi, cerco di
irrobustirla e di darle concretezza attraverso l'autorita'.

Cosi' come e' capzioso cercare di farmi asserire che "siccome un premio Nobel di per se' non e'
probante, allora bisogna sconfessare il lavoro che il premiato ha fatto". Non c'e' nessuna consequenzialita'
tra il negare il principio di autorita' e lo sconfessare un lavoro fatto e concretamente valido. Se l'acqua
del catino e' diventata sporca, non per questo si butta nel cesso anche il bambino.

Un premio Nobel puo' dar fuori di matto o cominciare a sparar cazzate ma non per questo quello che di
valido ha fatto prima diventa automaticamente nullo (grazie a dio lo sparar cazzate non ha valore retroattivo).
Semmai viene inficiato tutto quello che fa o dice dal momento in cui va fuori in poi. Pretendere il contrario
e' un ulteriore segno di una mancanza di argomenti solidi.

La PCR e' li' e funziona e non c'e' motivo di metterla in dubbio. Fra parentesi, la PCR e' il classico esempio di un
fatto ripetibile, misurabile e concretamente applicabile. E ti ripeto: non mi risulta che a livello di teorie
alternative si sia
mai ottenuto qualcosa di lontanamente simile, l'unico risultato concreto ottenuto e' aver fatto fuori un bel po' di
alberi per stampare tutti i libri che tu e altri avete citato.

Argomentare per sillogismi, per estremizzazioni dei ragionamenti altrui, usare meccanismi del tipo "o tutto o niente",
"o bianco o nero", e' un falso argomentare, tipico piu' di chi ragiona per dogmi che non di chi ragiona (o tenta di
ragionare) per logica. Se continui a usare questo approccio, non solo non convincerai nessuno ma perderai pure
di credibilita'.

Saluti
Germano il Gatto Grigio

Roberto

da leggere,
30 nov 2001, 11:03:3830/11/01
a
Ti mando di seguito un'articolo pubblicato di recente sul notiziario di
un'associazione culturale, in cui si evidenzia come ai "dissidenti" siano
stati tagliati i fondi e con loro si è interrotto il normale dibattito
scientifico.

L'articolo si conclude così:

"Questi casi di dissidenza nei confronti dell'Establishment scientifico nel
campo di ricerca sull'AIDS non possono non farci meditare.
Sia pure senza voler affrettatamente sentenziare ingiuste condanne e senza
voler ipotizzare con leggerezza l'esistenza di complotti planetari fatti in
nome di biechi interessi economici, ciascuno di noi è chiamato in prima
persona a mettere in movimento il proprio spirito critico e soprattutto a
far lavorare dentro di sé il tarlo del dubbio.
La vera Scienza, quella con la S maiuscola, è mossa dal dubbio più che dalle
certezze, vere o false che siano."


Per questo, spero che tu abbia letto il ponderoso libro di Duesberg e che
non conosca le sue posizioni soltanto per sentito dire.

Roberto
_______________________

Tratto da:
Le Connessioni Inattese, di Sett-Ott 2001
Periodico dell'Associazione Culturale Interdisciplinare ALTANUR


Scienza e pregiudizio
Nuove prospettive nella ricerca sull'AIDS

di Maria Germano

Ci siamo occupati spesso, noi dell'Associazione Culturale Interdisciplinare
ALTANUR, di scoperte scientifiche che fanno fatica a trovare la loro giusta
collocazione e che, purtroppo, si trovano al centro di tensioni che nulla
hanno a che vedere con la scienza, ma che piuttosto sono sollecitate da
questioni inerenti alla politica, all'economia, ad interessi settoriali e ad
altro ancora. Voglio ricordare, a tal proposito, che proprio sulle pagine di
questo notiziario, qualche mese fa, hanno trovato spazio gli echi del
Congresso che abbiamo organizzato nella scorsa primavera, in cooperazione
con l'Assessorato all'Ecologia ed all'Ambiente del Comune di Napoli, sulla
cosiddetta Fusione Fredda e sulle polemiche suscitate fra gli esponenti dell
'Establishment scientifico dalle ricerche condotte dai suoi "eroici"
pionieri.
Più volte, dunque, a tutti coloro che continuano ancora a coltivare la pia
illusione che lo scienziato sia del tutto sganciato da aspetti
apparentemente estranei alla sua attività, abbiamo cercato di comunicare un'
importante consapevolezza: se è vero che il compito fondamentale della
scienza è e resta quello di scoprire sempre nuove strade e nuove prospettive
di sviluppo, è anche vero che tale compito è sempre più influenzato e,
talvolta, ostacolato dai meccanismi sempre più complessi della società.
Ogni ricercatore è chiamato quotidianamente a fare i conti con questa realtà
per procurarsi o non perdere i finanziamenti necessarî alla propria attività
di ricerca.
Ciò significa confrontarsi ed, assai spesso, dover scendere a compromessi
con gli interessi dell'economia e della politica, col rischio continuo di
vedere castrate le proprie potenzialità e le proprie speranze insieme con la
possibilità di contribuire al progresso ed al benessere dell'umanità.
Certo ci sono "scienziati" più disposti ad accettare i compromessi: essi si
adattano alle circostanze e finiscono, talvolta, per mettere a tacere la
propria coscienza.
Ci sono anche quelli, però, che credono ai valori assoluti della scienza e
che sono disposti a combattere per la propria libertà intellettuale e per
quei valori anche a rischio di coprirsi di ridicolo e di vedersi tagliata
ogni forma di finanziamento.
Questi ultimi potrebbero semplicisticamente essere giudicati dei pazzi:
invece di vivere tranquilli e riposati in un bel laboratorio impinguito da
sicure sovvenzioni statali o private, cercano stranamente di destabilizzare
l'ordine precostituito e, soprattutto, osano infonderci "pericolosi dubbi".
Noi, però, amiamo ripetere, insieme con Albert Einstein, che «La cosa
importante è non smettere di dubitare» e quindi pensiamo di fare cosa
gradita a chi è dello stesso nostro parere sintetizzando polemiche e
risultati di un interessante articolo sull'AIDS apparso recentemente sulla
versione italiana del noto periodico NEXUS (cfr. Salute: rapporto AIDS. Sull
'HIV solo bugie, NEXUS, n° 34, pp. 12-16).
Tale articolo ha fatto séguito ad un altro interessante approfondimento sul
medesimo argomento apparso sempre su NEXUS e suddiviso in tre parti al
quale rimandiamo per la citazione dell'ampia letteratura scientifica
pertinente (cfr. Lo Yin & Yang dell'HIV, NEXUS, ni 25, 26, 27,
rispettivamente pp. 25-32, 41-47, 37-42).
A leggere anche distrattamente c'è da restare veramente sconcertati: ci sono
dei "pazzi" che osano affermare che non ci sono mai state e non ci sono
ancora prove davvero convincenti di quello su cui si basa al giorno d'oggi
tutta la ricerca intorno all'AIDS e quindi anche e soprattutto della sua
effettiva prevenzione.
L'unico problema è rappresentato dal fatto che questi strani uomini, questi
"pazzi", o sono stati insigniti di premi Nobel o sono degli scienziati
famosi a livello internazionale!

L'articolo riporta un resoconto del Congresso Internazionale «La Scienza
della Vita» tenutosi a Senago (MI) nella primavera del 2001 nella Villa San
Carlo Borromeo e promosso dal Prof. Armando Verdiglione e dalla sua
Fondazione di Cultura Internazionale. Il Prof. Verdiglione è noto ai più per
le sue disavventure giudiziarie e per la censura operata nei suoi confronti
negli anni '80. Da sempre contrario ad elettroshock, psicofarmaci ed altri
metodi coercitivi nella cura dei cosiddetti "malati di mente", egli è sempre
stato a favore di un dialogo tra terapista e paziente. Ebbene, sono proprio
gli psicofarmaci, come vedremo meglio in séguito, a rappresentare l'anello
di collegamento tra la sua ricerca e le voci dissidenti sull'attuale teoria
dell'AIDS.
Gli interventi che sono stati discussi nell'articolo sono quelli dei
cosiddetti "mostri sacri" del dissenso nell'àmbito della ricerca sull'AIDS:
quelli, cioè, di Kary Mullis, Peter Duesberg e Sam Mhlongo, intervistati per
l'occasione.

Per quel che riguarda Kary B. Mullis, nell'articolo si ricorda che è stato
premio Nobel per la Chimica nel 1989 e che è noto per aver scoperto la PCR,
cioè la reazione a catena della Polimerasi, una tecnica rivoluzionaria per
la chimica e la genetica. Si evidenzia, poi, che è direttore dell'Istituto
per la biologia molecolare di Irvine (California) e che nel numero 30 di
NEXUS era uscita la recensione ad un suo fortunato libro, uscito in Italia
col titolo Ballando nudi nel campo della mente e pubblicato da Baldini &
Castoldi.
Mullis sostiene nell'intervista che il suo interesse per l'AIDS era nato per
caso nel 1988, quando, pensando di mettere a punto un sistema per rilevare
la presenza dell'HIV nelle sacche di sangue per trasfusione, si era accorto
che i suoi colleghi e l'ambiente scientifico internazionale davano tutto per
scontato, senza che esistessero prove certe di quello che andavano
argomentando. Dopo un incontro con il principale ideologo dell'AIDS, Luc
Montagnier, che lo aveva lasciato ancora meno convinto di prima, gli era
capitato di ascoltare un'intervista di Peter Duesberg e, visto che trovava
le sue argomentazioni molto convincenti aveva poi deciso di incontrarlo per
confrontarsi con lui.
In sintesi, egli afferma che, di fatto, non si è mai riusciti ad isolare l'
HIV e che sono state diffuse micrografie del Virus rivelatesi, poi, false o
contraffatte. Per lui a causa delle attuali e più accreditate convinzioni
scientifiche, delle linee di ricerca e delle campagne preventive si genera
solo allarmismo e paura tra la popolazione mentre le persone continuano a
morire, spesso solo per l'aggressività delle cure propinate.
Gli unici vantaggi sono a carico delle aziende chimiche e farmaceutiche, che
si arricchiscono considerevolmente in séguito alla vendita massiccia di
farmaci la cui efficacia è scarsamente testata e non sorretta da un chiaro
impianto teorico.
Senza peli sulla lingua, alla domanda se allora ci sia un complotto, egli
risponde che secondo il suo parere è sicuramente così, perché ci sono enormi
interessi politici ed economici affinché tutto continui come ora. Alla
domanda, poi, se intende ancora impegnarsi sul fronte dell'AIDS, risponde
molto chiaramente che i suoi interssi in questo momento sono altri: sta
lavorando, infatti, alla messa a punto di un computer in cui i dati siano
elaborati dalla luce e che non intende fare il missionario. Se si tratta,
invece, solo di dire a Robert Gallo, a Luc Montagnier e a David Ho
(direttore del Centro sul Controllo della malattia di Atlanta) che sono dei
farabutti, di certo non si tirerà indietro!
Veramente un tipo particolare! Mi ha particolarmente colpito una sua frase
riportata nell'intervista: «Mi piacerebbe portare una nave piena di acqua e
zanzariere nei quartieri delle città sudafricane dove ci sono i cosiddetti
milioni di ammalati di AIDS: potreste vedere come guarirebbero senza
medicine!».

Troviamo, poi, nell'articolo l'intervista a Peter Duesberg, docente di
biologia molecolare all'Università di Berkeley, California; membro della
National Academy of Science statunitense ed autore di un libro-scandalo
comparso in Italia col titolo AIDS, il virus inventato (IAV), presso l'
editore Baldini & Castoldi, (ora apparso anche in formato tascabile) e
recensito pure dalla rivista NEXUS.
La prima volta che egli è stato in Italia risale al 1994, quando al Convegno
Internazionale sull'AIDS, organizzato da Andromeda e tenutosi a Bologna,
stupì tutti con le sue teorie, che escludevano il ruolo dell' HIV nel
causare l'AIDS. Egli afferma, ancora come allora, che la causa della
sindrome sia soltanto una serie di comportamenti nello stile di vita di
alcune decine di milioni di persone in America e di alcuni milioni in Europa
che ne abbassano la soglia di difesa immunitaria: in particolare, l'uso di
droghe come la cocaina, l'eroina, il crack ed i poppers, l'abuso di farmaci
come antibiotici e psicofarmaci presi senza controllo medico, un'
alimentazione non corretta, una vita sessuale molto promiscua, lo stress.
Alla domanda su quali prove egli possa portare a sostegno della sua tesi
risponde che ci sono gli esperimenti sulle cavie e le analisi
epidemiologiche; alla domanda sul perché gli ammalati risultino positivi se
l'HIV non è la causa diretta dell'AIDS risponde che la definizione data per
l'AIDS comprende più di 30 patologie più la positività; ma, quando quest'
ultima è assente, le patologie sono chiamate col loro vero nome e curate
adeguatamente!
L'articolo continua con altre domande più specifiche, come quella sul perché
l'AIDS si trasmetta mediante le trasfusioni di sangue. Ad essa Duesberg
replica dicendo che non è propriamente così, perché, in realtà, il plasma
usato è semplicemente immunosoppressivo. Alla domanda sul perché in Africa
ci siano milioni di ammalati, che di certo non fanno uso di droghe o di
psicofarmaci, Duesberg risponde con l'osservazione che l'AIDS africano è
molto diverso da quello dei paesi occidentali: gli ammalati occidentali
presentano, infatti, pneumocisti, polmonite, sarcoma di Kaposi e demenza;
gli ammalati africani, invece, diarrea e perdita di peso. Le due realtà,
quindi, non si possono comparare: sono diverse clinicamente ed
epidemiologicamente. In Africa l'AIDS rappresenta solo la conseguenza della
malnutrizione ed inoltre lì i test non vengono effettuati perché troppo
costosi!
In Africa, pertanto, ogni semplice caso di diarrea può potenzialmente
diventare un caso di AIDS, quando viene comunicato all'OMS!
Duesberg continua affermando che i farmaci come l'AZT dal 1987 hanno
intossicato 200.000 persone ogni 6 ore, uccidendole lentamente e che i
programmi di Sanità pubblica sono stati una miniera d'oro per aziende
farmaceutiche come Burroughs, Wellcome, Glaxo, Roche e altre. Il loro
compito, certo, è quello di fare affari, ma i veri responsabili, secondo
Duesberg, sono quei medici e quegli scienziati che si adeguano passivamente
a questi programmi pubblici senza porsi domande e riflettere.
Lo studioso conclude l'intervista dicendo che per portare a termine la
propria ricerca avrebbe bisogno di congrui fondi per circa un anno per il
suo laboratorio ed inoltre per circa due o tre anni per completare le
osservazioni statistiche, ma di certo gli organismi pubblici non glieli
elargiranno mai!

L'ultima intervista dell'articolo è per il Dr. Sam Mhlongo, sudafricano e
profugo politico in Inghilterra per molti anni. Solo dopo la fine dell'
Apartheid è tornato in patria ed attualmente è Primario presso l'Ospedale di
Johannesburg. Dopo il suo intervento dissidente alla Conferenza Mondiale
sull'AIDS a Durban nel luglio 2000, il presidente della Repubblica del
Sudafrica, Thabo Mbekl, decise di nominare una Commissione di ricerca per
fare luce una volta per tutte sull'AIDS. Da allora si è scatenata una
campagna internazionale di forti pressioni sul governo sudafricano affinché
tale Commissione non fosse istituita ed addirittura le multinazionali dei
farmaci anti-AIDS hanno offerto i loro farmaci a prezzo politico al
Sudafrica pur di evitare il crollo del dogma AIDS=HIV.
Mhlongo racconta che quando era medico alla periferia di Londra, verso il
1983, arrivarono da lui diversi profughi ugandesi con certificati di
positività all'HIV per essere curati: egli, dopo averli sottoposti di nuovo
al test, li aveva trovati negativi. Aveva, quindi, iniziato ad ipotizzare o
che i certificati fossero stati emessi in cambio di denaro perché quegli
uomini potessero sfuggire alla guerra civile, o che i test stessi fossero
falsi.
Secondo la sua esperienza occidentale e poi africana, l'AIDS africana è
profondamente diversa da quella occidentale: le circa 70 patologie legate
all'AIDS africana, infatti, sono per lui dovute alle condizioni ambientali e
igieniche. Per questo egli spera nel buon lavoro della Commissione istituita
dal Presidente del Sudafrica. Continua, poi, dicendo che i mass-media in
Africa, come in Occidente, non informano correttamente l'opinione pubblica e
che egli si sente solo uno scienziato che vuole trovare la verità. Se solo
egli potesse avere un centesimo dei fondi finanziarî che sono a disposizione
dei ricercatori collegati alla Wellcome ed alla Glaxo, che da anni non
riescono ad isolare il Virus e che non riescono a fornire una sola
micrografia dell'HIV, potrebbe dare certamente un grosso contributo alla
ricerca!
L'intervista si conclude con un sincero apprezzamento per la figura del
Presidente del Sudafrica che, a detta di Mhlongo, ha studiato da solo il
problema per molti mesi, leggendo tutto quello che era stato scritto sull'
argomento, fino a quando, essendosi imbattuto negli studi dei "dissidenti",
lo aveva chiamato per saperne di più e per nominare una Commissione libera
da condizionamenti di ogni tipo.
Mhlongo afferma, infine, che una volta risolto il problema dell'acqua
corrente, delle abitazioni, delle fogne, del cibo e delle zanzariere, da
subito si vedrebbero calare i casi di quello che viene definito AIDS.

* * *

Questi casi di dissidenza nei confronti dell'Establishment scientifico nel
campo di ricerca sull'AIDS non possono non farci meditare.
Sia pure senza voler affrettatamente sentenziare ingiuste condanne e senza
voler ipotizzare con leggerezza l'esistenza di complotti planetari fatti in
nome di biechi interessi economici, ciascuno di noi è chiamato in prima
persona a mettere in movimento il proprio spirito critico e soprattutto a
far lavorare dentro di sé il tarlo del dubbio.
La vera Scienza, quella con la S maiuscola, è mossa dal dubbio più che dalle
certezze, vere o false che siano.


______

I quattro postulati del batteriologo Robert Koch per provare che un microbo
generi malattie


1. Deve essere presente in tutti i casi di malattia.
2. Deve essere cresciuto ed isolato in colture pure dalle cellule degli
individui malati.
3. Deve riprodurre la malattia quando viene inserito in un ospite sensibile
o in animali da laboratorio.
4. Alla fine dell'esperimento deve essere nuovamente recuperato.

Secondo Duesberg l'HIV non corrisponde a questi postulati.

_____________________________________________________________________

"Il Grigio" <grig...@libero.it> wrote in message
news:3C067C86...@libero.it...

Il Grigio

da leggere,
30 nov 2001, 14:04:1130/11/01
a
Eccola qua, la stavo aspettando questa risposta: ossia, l'affermazione
(implicita) che gli alternativi non hanno potuto fare nulla causa taglio
dei fondi...

Ora, credo che qualsiasi ente o privato, prima di investire i propri
fondi o quelli pubblici (ossia i nostri), se ha un minimo di coscienza,
valuta la serieta' e la fondatezza delle proposte e poi, sulla base
delle proprie considerazioni, decide di conseguenza. Fra l'altro, negli
USA i finanziamenti vengono da privati ed e' molto piu' facile trovare
chi apre i cordoni della borsa. Se nessuno l'ha fatto, evidentemente il
progetto presentato non dewve essere apparso molto convincente.
Se poi di fronte alla chiusura del borsellino si parla cosi'
allegramente di "complotto".... be' mi sembra che un atteggiamento del
genere in italiano si possa chiamare "rabbia da ripicca" oppure
"paranoia" a seconda di come lo si voglia interpretare.

Peccato che a nessuno di questi luminari alternativi, che si dicono
pronti a dire parolacce ai vari Gallo, ... (che uomini!), sia mai venuto
in mente un piccolo, piccolo pensierino: "e' davvero sempre colpa
degli "altri", brutti sporchi e cattivi? E se invece avessimo torto?"

Ti faccio notare, caro Roberto, che fra noi "non-alternativi" o
"poco-alternativi", questo dubbio di essere in torto sulle nostre idee
fa piu' che capolino spesso e volentieri. Invece, ho notato che tra gli
alternativi questo dubbio nei confronti di se stessi e delle proprie
opinioni non e' emerso praticamente mai. Siamo quasi nel campo della
fede e quando c'e' la fede la razionalita' passa in secondo piano.

Conosco benissimo le tesi di Duesberg (tra volontariato e fatti privati
ho a che fare con l'aids da quasi dieci anni e mi tengo informato, non
per puro piacere accademico). Bellissime, ma hanno un piccolo,
piccolissimo difetto: sono perfettamente adatte al contesto sociale e
sanitario degli USA, ma se si tenta di applicarle gia' alla sola Europa
occidentale (per non parlare dell'Africa) cominciano a fare acqua da
tutte le parti. E le sole risposte che finora mi sono state date a
questa critica, che ho gia' espresso in un newsgroup americano nel 1992,
sono state o il silenzio o un ulteriore rimando bibliografico alle tesi
stesse: ossia una tautologia, "abbiamo ragione perche' abbiamo ragione".

Tra l'altro, il dottor Duesberg sa benissimo che anche in occidente i
primi malati di aids morivano di diarrea e perdita di peso, esattamente
come in Africa adesso. Se adesso si nota una differenza e in occidente
di diarrea non si muore piu' mentre in Africa si', non ti sei chiesto se
forse e' perche' qui ci si puo' curare e in Africa no? Se ci pensi e
confronti la situazione in USA alla fine degli anni 80 (ammesso che tu
la conosca, io si' perche' l'ho vissuta) e quella africana attuale, le
differenze tra le due realta' quasi si annullano. Ma e' piu' funzionale
affermare altro, giocando sulla memoria corta del prossimo e tacendo su
questa cosa che, a pensarci un attimo, e' assolutamente ovvia.

Mi dispiace per te, ma il ponderoso testo di Duesberg non mi ha convinto
affatto. Anche le sue tesi per essere convincenti dovrebbero essere
uguali e valide sotto tutti i cieli del mondo e non cambiare a
piacimento a seconda della latitudine. Ma cosi' non e': lo dice lui
stesso, basta leggere le sue affermazioni.

Saluti
Germano il Gatto Grigio.

Roberto wrote:

> Ti mando di seguito un'articolo pubblicato di recente sul notiziario di
> un'associazione culturale, in cui si evidenzia come ai "dissidenti" siano
> stati tagliati i fondi e con loro si è interrotto il normale dibattito
> scientifico.
>

...


Roberto

da leggere,
1 dic 2001, 07:23:5201/12/01
a
Sarebbe da capire perché anche i coniugi che scrissero un famoso libro
sull'epidemia di AIDS in
Africa hanno ritrattato tutto dicendo che:

1) I malati di AIDS vengono diagnosticati in una maniera assolutamente non
scientifica (e questi rientrano nella statistica);

2) L'AIDS attrae quantità di denaro enormi per i medici e per i pazienti (ad
esempio un medico africano che va ad un congresso sull'AIDS riceve solo come
diaria l'equivalente del suo stipendio annuo).

3) Se vai nei villaggi e vedi che ci sono i vecchi e i bambini e chiedi dove
sono i genitori, ti dicono che sono morti di AIDS (per avere soldi) e questi
rientrano nella statistica; invece sono in città a cercare di
lavorare.......

3) Le infezioni non mancano in Africa, per la povertà e le conseguenti
condizioni igieniche e dietetiche; se prendi un gruppo di sintomi e lo
chiami AIDS, la statistica è fatta.......

4) L'Africa sarebbe l'unico luogo della Terra dove l'AIDS colpisce in ugual
misura maschi e femmine, perché da 20 anni in tutto il mondo continuano a
morire solo le categorie a rischio, oppure i sieropositivi curati colle
bombe chimiche chiamate "farmaci anti AIDS"..........

Strano virus.... un virus che non aumenta la sua diffusione nella
popolazione da 20 anni, mentre i malati di AIDS aumentano....... e che non
rispetta affatto i postulati di Koch.

Se mi fai capire questo come si spiega sono contento.

Ad esempio, sai che negli anni 60 - e per 15 anni - in Giappone si è corsi
dietro ad
un'epidemia virale, ma si trattava di una malattia iatrogena!!!!!
Un farmaco per curare certi disturbi intestinali, in realtà li causava, la
dose veniva aumentata... e dopo un po' il paziente moriva intossicato......
La casa farmaceutica ha dovuto pagare i danni... anche perché il farmaco era
stato ritirato dal commercio negli USA da anni.........

Dico questo perché è vero che stanno morendo un sacco di persone di AIDS, ma
se l'eziologia
è sballata non puoi nè curare nè bloccare la malattia e la sua
espansione.......come successe in Giappone negli anni '60, o con il Beri
Beri e con lo Scorbuto ... per secoli......

E comunque non stiamo parlando di un singolo dissidente, ma di una schiera
di esperti;
che il dibattito non ci sia quasi per nulla è già di per sè sospetto.......

Se la schiera aumenta col tempo mi sembra significativo.

Che da 20 anni "gli altri" non sono capaci di guarire un solo malato di AIDS
è anche molto sospetto......
Se gli unici malati di AIDS che guariscono sono quelli che sospendono l'uso
di droghe, sompreso l'AZT & Co. è anche molto significativo.


"Il Grigio" <grig...@libero.it> wrote in message

news:3C07D713...@libero.it...

vanoli

da leggere,
1 dic 2001, 15:23:4501/12/01
a

"Roberto" <ger...@promete.it> ha scritto nel messaggio
news:9uahn3$b7d$1...@news.unina.it...

L'Africa e' stata martoriata dalle campagne vaccinali (imposte dalle case
produttrici di vaccini - hanno fatto anche campagne con vaccini
sperimentali - vedi zona ove e' comparso successivamente il virus ebola....)
corrompendo i capi tribu (pagandoli) degli anni 70'.
Negli anni 80' l'aids (immunodeficienza acquisita con le vaccinazioni di
massa + la malnutrizione endemica, hanno fatto emergere la malattia
(immunodepressione da vaccino) proprio negli stati centro Africa ove erano
state condotte le campagne vaccinali di massa.
Negli anni 90' le campagne vaccinali hanno interessato anche le altre
nazioni dell'Africa in particolare il sud africa e nazioni vicine........ed
anche in quelle nazioni dopo un decennio, negli anni 2000
l'immunodedeficienza acquisita con i vaccini + malnutrizione, hanno fatto
emergere il gravissimo problema......di cui NON si deve parlare..... perche'
altrimenti le vere cause dell'aids emergono......i vaccini....... !
In Europa, vaccinazioni + comportamenti contro se stessi (droghe + farmaci
anti aids ecc.ecc.) hanno fatto emergere il problema......aids.....

G. Paolo Vanoli - dottore in Scienza della Nutrizione - Consulente in
Medicine Naturali - www.medicinenaturali.net


Cri

da leggere,
1 dic 2001, 16:43:3101/12/01
a
e adesso mi vengono dei dubbi atroci.....

Chi sono???
Da dove vengo??
Cosa facevano effettivamente i miei geniyori???
Me lo sono solo sognata di essere una qualunque ragazza che vive una
normalissima vita di borgata SENZA uso di droghe(spinelli a parte)
senza darla a tutti quelli che passano
senza mai identificarmi nel diabolico da punire e distruggere.........

Proverò ad opporre i miei dubbi ai tuoi.......


vanoli <med...@transports.it> wrote in message
9ube94$b3e$1...@news.planet.it...


>
>
> "Roberto" <ger...@promete.it> ha scritto nel messaggio
> news:9uahn3$b7d$1...@news.unina.it...
> > Sarebbe da capire perché anche i coniugi che scrissero un famoso libro
> > sull'epidemia di AIDS in
> > Africa hanno ritrattato tutto dicendo che:
> >
> > 1) I malati di AIDS vengono diagnosticati in una maniera assolutamente
non
> > scientifica (e questi rientrano nella statistica);

Statistica Africana...

> >
> > 2) L'AIDS attrae quantità di denaro enormi per i medici e per i pazienti
> (ad
> > esempio un medico africano che va ad un congresso sull'AIDS riceve solo
> come
> > diaria l'equivalente del suo stipendio annuo).

Quanto guadagna all'anno un medico africano in africa???

> >
> > 3) Se vai nei villaggi e vedi che ci sono i vecchi e i bambini e chiedi
> dove
> > sono i genitori, ti dicono che sono morti di AIDS (per avere soldi) e
> questi
> > rientrano nella statistica; invece sono in città a cercare di
> > lavorare.......

anche a Napoli.....uguale-:))))

> >
> > 3) Le infezioni non mancano in Africa, per la povertà e le conseguenti
> > condizioni igieniche e dietetiche; se prendi un gruppo di sintomi e lo
> > chiami AIDS, la statistica è fatta.......

peccato che Tutta l'africa sia un immenso porcile mentre l'aids và a macchia
di leopardo......

> >
> > 4) L'Africa sarebbe l'unico luogo della Terra dove l'AIDS colpisce in
> ugual
> > misura maschi e femmine, perché da 20 anni in tutto il mondo continuano
a
> > morire solo le categorie a rischio, oppure i sieropositivi curati colle
> > bombe chimiche chiamate "farmaci anti AIDS"..........

grazie della considerazione e della stima ..........

> >
> > Strano virus.... un virus che non aumenta la sua diffusione nella
> > popolazione da 20 anni, mentre i malati di AIDS aumentano....... e che
non
> > rispetta affatto i postulati di Koch.
> >

io però ho letto il contrario........
aumentano i s+ e calano i malati-:)))))))))))

> > Se mi fai capire questo come si spiega sono contento.
> >

anch'io............

> > Ad esempio, sai che negli anni 60 - e per 15 anni - in Giappone si è
corsi
> > dietro ad
> > un'epidemia virale, ma si trattava di una malattia iatrogena!!!!!
> > Un farmaco per curare certi disturbi intestinali, in realtà li causava,
la
> > dose veniva aumentata... e dopo un po' il paziente moriva
> intossicato......
> > La casa farmaceutica ha dovuto pagare i danni... anche perché il farmaco
> era
> > stato ritirato dal commercio negli USA da anni.........
> >
> > Dico questo perché è vero che stanno morendo un sacco di persone di
AIDS,
> ma
> > se l'eziologia
> > è sballata non puoi nè curare nè bloccare la malattia e la sua
> > espansione.......come successe in Giappone negli anni '60, o con il Beri
> > Beri e con lo Scorbuto ... per secoli......
> >
> > E comunque non stiamo parlando di un singolo dissidente, ma di una
schiera
> > di esperti;

anche quelli convinti che sia un virus sono una schiera e.......molto ma
MMMMolto più numerosa.....
e non hanno fatto la terza media come me......c'hanno le laureeeee!!!!!

> > che il dibattito non ci sia quasi per nulla è già di per sè
> sospetto.......

a forza di dibattere si saranno stufati........
era un dialogo tra sordi-:(((((

> >
> > Se la schiera aumenta col tempo mi sembra significativo.
> >

è solo questione di percentuali......
tutte le schiere aumentano.....
aumenta la vita media
aumenta la popolazione
aumenta di conseguenza il numero di persone

> > Che da 20 anni "gli altri" non sono capaci di guarire un solo malato di
> AIDS
> > è anche molto sospetto......

non sono ancora arrivata al vetusto traguardo-:)
ma posso ancora provarci....
a buon intenditor......poche parole-:))))

> > Se gli unici malati di AIDS che guariscono sono quelli che sospendono
> l'uso
> > di droghe, sompreso l'AZT & Co. è anche molto significativo.
> >

viene definita droga qualunque sostanza in grado di alterare il comune
levello di consapevolezza......
e l' AZT non fà un ca@@o!!!!!!!!!!!!
ergo che l'AZT non è una droga
Comunque è vero,
gli unici malati di aids che guariscono sono proprio quelli che sospendono
l'uso di droghe , compreso l'azt............
li vado a trovare ogni anno............alle idi di Novembre.........

Il Grigio

da leggere,
6 dic 2001, 02:42:3706/12/01
a
Caro Roberto

Rispondo solo oggi al rientro da un viaggio di lavoro.

Cri ha gia' detto esattamente quello che penso anch'io. Le tue
argomentazioni, al solito, mescolano discorsi pseudo-scientifici sulla
validita' delle statistiche, considerazioni in stile no-global sui
potentati economici che fingono di curarci ma in realta' ci vogliono
tutti morti, ecc.ecc.

Trovo scoraggiante vedere che esistono ancora persone che credono e sono
convinte che "muoiono solo gli appartenenti alle categorie a rischio" o
"quelli che vengono curati con bombe di farmaci" - quando chiunque in
questo newsgroup abbia avuto modo di vivere e toccare con mano la
situazione potrebbe portarti vagonate di esempi che smentiscono
clamorosamente tali affermazioni. Questo genere di affermazioni,
soprattutto la prima, sono state la base dei tentativi di emarginazione
sociale dei s+ e ostacolano la prevenzione del rischio dato che
favoriscono il pregiudizio "AIDS? Solo per i tossici, i froci e le
puttane. Non mi riguarda, per cui scopazzo in giro senza preservativo".
Se questo e' il contributo positivo delle teorie di Duesberg e co.....
Hai provato a pensare che forse e' anche per via di questo strisciante
razzismo e disprezzo nei confronti di chi "ci e' dentro" che molti di
noi rifiutano con forza tali "teorie"? A volte sembra davvero che gli
accoliti di Duesberg, oltre a non sapere nulla di come e' la realta'
quotidiana, siano al soldo di Forza Nuova o di qualche altra
organizzazione di estrema destra. I loro argomenti per lo meno sono
molto simili.

Personalmente, ho visto morire persone ***che non si sono mai curate***.
E ho visto persone che prima della cura sono state a 30 secondi dal dire
addio al mondo e che, presi per i capelli e sottoposti a quelle che tu
con tanta leggerezza e superficialita' definisci "bombe micidiali", ora
non solo stanno bene ma hanno ripreso a lavorare e a fare progetti, in
piena salute (pur essendo s+).

Infine, tu contesti la validita' delle statistiche in Africa, ma chi fa
lo statistico sa benissimo che ci sono fattori esterni che possono
invalidare i risultati se ci si fermasse ai soli numeri e quindi
utilizza degli strumenti correttivi. Del resto, in un paese nella
situazione dell'Africa, probabilmente ***qualsiasi*** statistica e'
assolutamente difficile. E in ogni modo, nulla ci hai detto riguardo
alle statistiche di Duesberg - e, spostando l'attenzione sull'Africa,
non hai risposto al perche' le tesi diDuesberg fanno acqua anche in Europa.

Saluti
Germano il Gatto Grigio

Roberto

da leggere,
6 dic 2001, 03:05:4406/12/01
a
Io sto cercando solo di capire e ti ringrazio moltissimo per l'interessante
scambio di idee.

Ti assicuro che, per quanto mi riguarda, non sono animato da nessun
razzismo, nč tantomeno da idee preconcette.

Ciň che mi copisce in particolare in questa storia delle "teorie
alternative" sull'AIDS č che trovo piů che sospetto il fatto che non se ne
sappia un granché in giro tra la gente (e anche tra i medici).

Il dubbio razzistico, poi, spesso basta a chiudere il discorso prima di
cominciarlo.

Ciň che mi spinge a voler capire di piů č anche il fatto che viviamo in
un'epoca di rivoluzione scientifica (fine della "scienza normale", con un
sacco di anomalie rispetto ai paradigmi correnti che vengono fuori) e di
scienza asservita al potere economico e politico. Metti insieme queste due
cose e avrai qualcosa di micidiale, in cui sono possibili e avvengono le
cose piů assurde e tragiche.

E l'intrico tra vecchio paradigma, lobby dei ricercatori, leggi del mercato
e "problemi" di psicologia cognitiva, questo sě che č sicuramente un
cocktail esplosivo!!

Ti cito solo due esempi, considerati a tutt'oggi dai piů (specie se non sono
scienziati, ma anche da moltissimi scienziati) le due piů grandi "bufale"
scientifiche del '900:
Fusione Fredda e Memoria dell'Acqua (ed Omeopatia annessa).

Fanno ridere solo a pensarci.......

MA .... c'č un "piccolo" problema, la Fusione Fredda non č una "bufala"
affatto (e ti cito questo libro da me scritto):
----------------------
R. Germano
Fusione fredda - moderna storia d' inquisizione e d'alchimia, pp.214, 2000.
Bibliopolis editore. (www.bibliopolis.it)
ISBN 88-7088-397-3
--------------------------

Sull'altra ovvia presunta "bufala" della cosiddetta memoria dell'acqua posso
citarti ad esempio:

ELIA V. , NICCOLI M.
Journal of thermal analysis and calorimetry

New physico-chemical properties of water induced by mechanical treatments:a
calorimetric study at 25°C.

Year : 2000 , Volume : 61 , Issue : 2 , p. : 527 - 537

Source : Journal of thermal analysis and calorimetry. [ J. therm. anal.
calorim.. ] 2000 , vol. 61 , no 2 , pp. 527 - 537 [ 11 pages. ]


Address(es) : Department of Chemistry, University Federico II of Naples,
via Mezzocannone, 4

Abstract : An extensive thermodynamic study has been carried out on aqueous
solutions, obtained through the iteration of two processes: a dilution 1:100
in mass and a succussion. The iteration is repeated until extreme dilutions
are reached (less than 1.10 mol kg) to the point that we may call the
resulting solution an 'extremely diluted solution'. We conducted a
calorimetric study, at 25°C, of the interaction of those solutions with
acids or bases. Namely, we measured the heats of mixing of acid or basic
solutions with bidistilled water and compared them with the analogous heats
of mixing obtained using the 'extremely diluted solutions'. Despite the
extreme dilution of the latter solutions, we found a relevant exothermic
excess heat of mixing, excess with respects to the corresponding heat of
mixing with the untreated solvent. Such an excess has been found in about
the totality of measurements, and of a magnitude being well beyond one that
could arise any issue of sensibility of the instrumental apparatus. Here we
thus show that successive dilutions and succussions can permanently alter
the physico-chemical properties of the solvent water. The nature of the
phenomena here described still remains unexplained, nevertheless some
significant experimental results were obtained.

Il Grigio

da leggere,
6 dic 2001, 03:52:1206/12/01
a
Ciao Roberto

Roberto wrote:

> Io sto cercando solo di capire e ti ringrazio moltissimo per l'interessante
> scambio di idee.
>
> Ti assicuro che, per quanto mi riguarda, non sono animato da nessun
> razzismo, nč tantomeno da idee preconcette.
>
> Ciň che mi copisce in particolare in questa storia delle "teorie
> alternative" sull'AIDS č che trovo piů che sospetto il fatto che non se ne
> sappia un granché in giro tra la gente (e anche tra i medici).
>


Be', a dir la verita' la gente non ne sa un granche' in fatto di AIDS in
generale, mainstream o alternative che siano le teorie. Qui piu' che di
qualcosa di sospetto si tratta di ignoranza diffusa - basta leggere
alcune domande che vengono poste qui sul ng o ascoltare i discorsi e i
commenti che si sentono sul tram o per la strada.


Il punto debole di molte teorie alternative sta nel fatto che spesso
correlano e mescolano a dati e considerazioni strettamente scientifiche
anche altre considerazioni piu' opinabili o meno correlabili. Esempio:
l'ipotesi di Duesberg dell'uso del popper come (con)causa chiave nello
sviluppo dell'AIDS tra gli omosessuali perde qualsiasi fondamento nel
momento in cui la si voglia applicare al contesto europeo, italiano in
particolare. Questo appare lampante anche agli occhi di chi - come me -
non e' ne' medico ne' ricercatore ma tenta di capirci qualcosa
ragionando su cio' che vede. Chiaro che di fronte a debolezze di tale
portata, automaticamente tutto l'impianto teorico viene indebolito per
cui chi e' (o dovrebbe) essere abituato a ragionare in termini
scientifici e' portato a liquidare la cosa come "bufala" o per lo meno
poco attendibile.

La storia della fusione fredda in realta' e' un altro esempio - come tu
dovresti ben sapere - di tanto clamore su un fenomeno collaterale che
poi, in realta', era gia' ben noto alla scienza (se non sbaglio, era
gia' stato annotato in alcuni esperimenti italiani di parecchi anni fa).
Qui piu' che la bufala ha giocato l'illusione di poter avere energia
illimitata a costo zero.....

Per la memoria dell'acqua, credo che ormai sia rimasto solo il vanoli e
pochi altri a crederci.

Saluti
Germano il Gatto Grigio

Roberto

da leggere,
6 dic 2001, 05:27:0006/12/01
a
Sulla Fusione Fredda il problema è molto più complesso, come effettivamente
io so....

Uno dei problemi gravissimi nel caso della Fusione Fredda è stato quello di
una vera e propria inquisizione nei confronti di chi voleva semplcemente
ricercare nel campo (pare che ci fossero anche motivi militari).

Gli episodi di questo genere ultimamente abbondano e quindi io sono
diventato istintivamente molto più sensibile alle cosiddette "teorie
alternative"...

L'articolo sull'acqua di cui ti ho mandato l'abstract è un altro esempio; le
proprietà chimico-fisiche dell'acqua che mutano a seguito di trattamenti
meccanici!!!!!

Ti assicuro che l'autore è un espertissimo del campo di misure che è andato
a fare ed ha pubblicato per anni su riviste internazionali e prima di
pubblicare questi risultati ha fatto numerosissimi esperimenti.........

Ma si continua liquidare la cosa come "bufala", anche perché ci sono sempre
quelli che ne parlano a sproposito, senza la minima competenza di Fisica o
di Chimica, come è pure con la cosiddetta Fusione Fredda.

Giancarlo

da leggere,
7 dic 2001, 14:02:1407/12/01
a

"Il Grigio" <grig...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:3C0F3099...@libero.it...

> Ciao Roberto
>
> Roberto wrote:
>
> > Io sto cercando solo di capire e ti ringrazio moltissimo per
l'interessante
> > scambio di idee.
> >
> > Ti assicuro che, per quanto mi riguarda, non sono animato da nessun
> > razzismo, nè tantomeno da idee preconcette.
> >
> > Ciò che mi copisce in particolare in questa storia delle "teorie
> > alternative" sull'AIDS è che trovo più che sospetto il fatto che non se
> > Ciò che mi spinge a voler capire di più è anche il fatto che viviamo in

> > un'epoca di rivoluzione scientifica (fine della "scienza normale", con
un
> > sacco di anomalie rispetto ai paradigmi correnti che vengono fuori) e di
> > scienza asservita al potere economico e politico. Metti insieme queste
due
> > cose e avrai qualcosa di micidiale, in cui sono possibili e avvengono le
> > cose più assurde e tragiche.

> >
> > E l'intrico tra vecchio paradigma, lobby dei ricercatori, leggi del
mercato
> > e "problemi" di psicologia cognitiva, questo sì che è sicuramente un
> > cocktail esplosivo!!
> >
> > Ti cito solo due esempi, considerati a tutt'oggi dai più (specie se non
sono
> > scienziati, ma anche da moltissimi scienziati) le due più grandi

"bufale"
> > scientifiche del '900:
> > Fusione Fredda e Memoria dell'Acqua (ed Omeopatia annessa).
> >
> > Fanno ridere solo a pensarci.......
> >
> > MA .... c'è un "piccolo" problema, la Fusione Fredda non è una "bufala"

Giancarlo

da leggere,
7 dic 2001, 14:02:1607/12/01
a
Permettete che mi introduca anch'io nel discorso.
Il grigio scrive:

> l'ipotesi di Duesberg dell'uso del popper come (con)causa chiave nello
> sviluppo dell'AIDS tra gli omosessuali perde qualsiasi fondamento nel
> momento in cui la si voglia applicare al contesto europeo, italiano in
> particolare. Questo appare lampante anche agli occhi di chi - come me -
> non e' ne' medico ne' ricercatore ma tenta di capirci qualcosa
> ragionando su cio' che vede.

------------------------ risposta by Gian
Non so se il popper possa, possa essere una delle cause dell'Aids, se esso
possa contribuire alla comparsa del sarcoma di Kaposi o di altro.
Di sicuro credo che il popper preso con uso continuativo possa accelerare il
processo verso l'Aids, mi sembra scontato.
Perchč non esistono studi in materia? perchč non si č voluto indagare di
piů?
In Italia non č del tutto scomparso, e vi č stato in precedenza un largo
sopratutto fra i gay.
Ciao

"Il Grigio" <grig...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:3C0F3099...@libero.it...

Il Grigio

da leggere,
9 dic 2001, 18:27:2709/12/01
a
Caro Giancarlo

da gay che frequenta il mondo gay (e non da ieri), posso dirti una cosa che forse non ti piacera',
ma che e' un dato di fatto: il popper e' stato usato in maniera assai marginale dalla
comunita' gaia italiana. Era molto diffuso in USA ma non qui, c'era chi lo usava certo ma
non a livelli di diffusione tale da combaciare con le percentuali di contagio (e tutto il resto)
che si sono avute. Idem dicasi per la Spagna e, in percentuali minori, per quasi tutti gli
altri paesi europei.

Vediamo di non truccare le carte in tavola, per favore. E di non aderire ciecamente alla visione
di chi crede che tutto il mondo sia uguale agli USA.

Saluti
Germano il Gatto Grigio

Giancarlo

da leggere,
10 dic 2001, 13:06:1810/12/01
a
non a livelli di diffusione tale da combaciare con le percentuali di
contagio (e tutto il resto)

- Cosa intendi???
Io non voglio dire che il popper sia la sola ed unica causa dell'Aids.
Dico solo che forse potrebbe avere un ruolo nello sviluppo di determinate
"infezioni opportunistiche" come il sarcoma di Kaposi oppure accelerare le
patologie stesse. A quanto ne so non sono mai state fatte indagini serie per
valutare gli effetti del popper, nessuno a voluto mai indagare più di tanto
su ciò che sostiene P. Dusberg.
Ti assicuro che anche ora che il popper è vietato in Italia, non è rado
quando vai in disco o in sauna vedere gente che circola con il suo
boccettino in mano.
by Gian

"Il Grigio" <grig...@libero.it> ha scritto nel messaggio

news:3C13F325...@libero.it...

> > Perchè non esistono studi in materia? perchè non si è voluto indagare di
> > più?
> > In Italia non è del tutto scomparso, e vi è stato in precedenza un largo


> > sopratutto fra i gay.
> > Ciao
> >
> > "Il Grigio" <grig...@libero.it> ha scritto nel messaggio
> > news:3C0F3099...@libero.it...
> > > Ciao Roberto
> > >
> > > Roberto wrote:
> > >
> > > > Io sto cercando solo di capire e ti ringrazio moltissimo per
> > l'interessante
> > > > scambio di idee.
> > > >
> > > > Ti assicuro che, per quanto mi riguarda, non sono animato da nessun

> > > > razzismo, nè tantomeno da idee preconcette.
> > > >

> > > > Ciò che mi copisce in particolare in questa storia delle "teorie
> > > > alternative" sull'AIDS è che trovo più che sospetto il fatto che non

> > > > Ciò che mi spinge a voler capire di più è anche il fatto che viviamo


in
> > > > un'epoca di rivoluzione scientifica (fine della "scienza normale",
con
> > un
> > > > sacco di anomalie rispetto ai paradigmi correnti che vengono fuori)
e di
> > > > scienza asservita al potere economico e politico. Metti insieme
queste
> > due
> > > > cose e avrai qualcosa di micidiale, in cui sono possibili e
avvengono le

> > > > cose più assurde e tragiche.


> > > >
> > > > E l'intrico tra vecchio paradigma, lobby dei ricercatori, leggi del
> > mercato

> > > > e "problemi" di psicologia cognitiva, questo sì che è sicuramente un
> > > > cocktail esplosivo!!
> > > >
> > > > Ti cito solo due esempi, considerati a tutt'oggi dai più (specie se
non
> > sono
> > > > scienziati, ma anche da moltissimi scienziati) le due più grandi


> > "bufale"
> > > > scientifiche del '900:
> > > > Fusione Fredda e Memoria dell'Acqua (ed Omeopatia annessa).
> > > >
> > > > Fanno ridere solo a pensarci.......
> > > >

> > > > MA .... c'è un "piccolo" problema, la Fusione Fredda non è una

Il Grigio

da leggere,
10 dic 2001, 17:42:0810/12/01
a

Giancarlo wrote:

> non a livelli di diffusione tale da combaciare con le percentuali di
> contagio (e tutto il resto)
>
> - Cosa intendi???

Intendo una cosa molto semplice: che se la tesi che l'uso del popper contribuisce
all'AIDS **in modo significativo** (e questo lo dice Duesberg), allora i dati di contagio
dell'Italia e di altre nazioni europee non tornano. Rispetto all'effettiva diffusione del popper
- che e' comunque sempre stata assai limitata - i contagiati gay sono semplicemente troppi.
E tra questi sono tantissimi quelli che di popper o altre droghe non hanno mai visto l'ombra,
e se sei in buona fede e hai un po' di onesta' intellettuale basta che ti guardi intorno per
vedere questo fatto. Se poi non lo vuoi vedere per qualche fatto tuo, allora tronchiamo qui la
discussione perche' si arriva alla dialettica fede-razionalita' che lascia ognuno sulle sue
posizioni.

Non serve far partire statistiche: chiunque abbia fatto anche solo un po' di volontariato o di
counselling capisce benissimo che la correlazione tra uso del popper e sviluppo di malattie
opportunistiche/progressione della malattia e' praticamente trascurabile se non inesistente,
cosi' come gli stili di vita presi ad esempio da Duesberg non si adattano affatto a quanto succede
(e tanto meno succedeva all'epoca) nella realta' "media" italiana. Mancano semplicemente i
presupposti
e non e' sufficiente che "lo dica Duesberg" per cambiare la realta', ti piaccia o no.

Io veramente non capisco perche' si perda tanto tempo dietro a queste tesi che non hanno portato
A NULLA per le persone s+/in aids. Non basta negare: bisogna anche proporre un'alternativa
credibile.
Che manca: se ci fosse stata, qualcuno disposto a finanziare la cosa si sarebbe trovato (e non
parlarmi
di complotto multinazionale per favore che ne ho piene le tasche di questa scusa buona per tutti gli
usi).

Germano il Gatto Grigio

>
> Io non voglio dire che il popper sia la sola ed unica causa dell'Aids.
> Dico solo che forse potrebbe avere un ruolo nello sviluppo di determinate
> "infezioni opportunistiche" come il sarcoma di Kaposi oppure accelerare le
> patologie stesse. A quanto ne so non sono mai state fatte indagini serie per

> valutare gli effetti del popper, nessuno a voluto mai indagare piů di tanto
> su ciň che sostiene P. Dusberg.
> Ti assicuro che anche ora che il popper č vietato in Italia, non č rado

caprio...@gmail.com

da leggere,
27 giu 2014, 23:12:3327/06/14
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caprio...@gmail.com

da leggere,
27 giu 2014, 23:16:2527/06/14
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