HA BRUCIATO IL NONNO E ACCUSA DON GELMINI

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Wallace

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Aug 15, 2007, 7:57:38 AM8/15/07
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HA BRUCIATO IL NONNO E ACCUSA DON GELMINI
di CRISTIANA LODI
Un pedigree delinquenziale di?MILANO prim'ordine. È alto quindici
centimetri il fascicolo che racconta la storia giudiziaria di Michele
Iacobbe, barese di 34 anni e accusatore di don Pierino Gelmini. L'elenco dei
reati a lui imputati negli anni fa spavento: tentato omicidio (reiterato),
detenzione di armi, associazione per delinquere di stampo mafioso, furto (a
decine), rapina (a decine), maltrattamento, estorsione, detenzione e spaccio
di stupefacenti, reati contro il patrimonio, evasione. L'uomo che racconta
di avere subito abusi sessuali dal vecchio sacerdote non è tipo da rubare
caramelle o lasciare in sospeso il conto al bar. È uno che ha tentato di
uccidere lo zio Mario di 53 anni con un forchettone da cucina; che ha
provato a dare fuoco al nonno dopo avergli rovesciato una tanica di benzina
sulla testa, entrambi si erano rifiutati di consegnargli dei soldi. I
carabinieri di Bari lo inseguivano dopo il furto di una Lancia Thema ad
Alberobello (un chiodo fisso questa machina, ne ha rubate almeno quattro),
lui rispose facendo fuoco contro i militari. Rimase ferito a una spalla e
venne arrestato, aveva 16 anni. Doveva compierne 15 quando lo trascinarono
in cella per una rapina messa a segno col mafioso Massimo Ridente. Era il 17
aprile 1989, per sfuggire alla polizia che lo sorprese mentre con tre
pregiudicati rubava un motocarro in via Kenendy a Bari, saltò su una Lancia
Thema e investì gli agenti. Ancora tentato omicidio. Fin da piccolino, il
grande accusatore del prete, dimostra la sua inclinazione a delinquere.
Colleziona la prima denuncia a dieci anni e mezzo. È il 7 gennaio 1984,
insieme con un cugino e il fratello Carlo (affiliato ai Telegrafo, uno dei
più pericolosi clan baresi da anni in lotta fra loro), il bambino Michele
rapina un ragazzo. Diecimila lire prelevate con una raffica di pugni. Non
finisce qui, ovvio. Nel passato e nel presente di questo personaggio ci sono
condanne definitive per associazione mafiosa. E ci sono botte e minacce di
morte alla madre che ha osato denunciarlo per avere rubato la cassa di
famiglia. È il 25 marzo 1991, la signora Concetta va alla polizia e
disperata supplica che il figlio venga fermato. Seguirà una condanna a un
anno e quattro mesi per spaccio. Nel 2003 ancora un arresto per associazione
mafiosa, firmato dal giudice Maria Icovone. Ma nelle gambe del giovane
Iacobbe c'è già da tempo il segno dei proiettili sparati dagli appartenenti
ai clan rivali, che gli sparano il 4 agosto 1992 nel quartiere San Paolo.
Piovono informative di polizia che suggeriscono misure di sicurezza sempre
più rigide, anche in carcere. Per via di una «pessima condotta, morale e
civile», ma anche a causa «dell'allarmante pericolosità». Ma è uno che non
si lascia intimorire dalle forze dell'ordine, Michele il presunto abusato
dal sacerdote. Evade da una comunità alla quale era stato affidato dopo la
condanna al carcere. Il 28 febbraio 2001, ore 16 e 37, viene catturato a
Perugia. Ammanettato di nuovo e quindi ospitato da don Gelmini nella
Comunità di Silla. L'ultimo arresto è datato 23 maggio 2007. È la sua
convivente che lo denuncia, dopo il tentativo di estorsione ai parenti di
lei. Il quotidiano la Repubblica, riporta le dichiarazioni di Franco
Grillini che è andato a trovarlo in carcere a Teramo e scrive che
l'accusatore di don Pierino è rinchiuso in carcere «per una serie di reati,
estorsione compresa». Abbiamo ritenuto di non sorvolare sulla «serie di
reati». L'onorevole Grillini fa scrivere le parole con le quali il detenuto
getta fango sul don: «Quando ero suo ospite mi toccava, mi palpava e io non
potevo dire di no». È credibile che uno come Iacobbe, sullo stomaco una
pelliccia da fare invidia allo Yeti, si sia lasciato intimidire dal vecchio
sacerdote? Che non abbia saputo reagire alle sue avance? L'uomo, un metro e
ottanta di altezza e i tatuaggi per fare risaltare i muscoli, non avrebbe
avuto bisogno del forchettone, né della pistola e nemmeno della benzina per
difendersi dal prete ultraottantene. Ieri sera le agenzia di stampa dicevano
che gli accusatori da sette sono passati a dieci.Avranno lo stesso
curriculum di Iacobbe? Presto si saprà.


massivan

unread,
Aug 15, 2007, 8:11:10 AM8/15/07
to

> "Wallace"

> HA BRUCIATO IL NONNO E ACCUSA DON GELMINI
> di CRISTIANA LODI
> Un pedigree delinquenziale di?MILANO prim'ordine. È alto quindici
> centimetri il fascicolo che racconta la storia giudiziaria di Michele
> Iacobbe, barese di 34 anni e accusatore di don Pierino Gelmini. L'elenco
dei
> reati a lui imputati negli anni fa spavento: tentato omicidio (reiterato),
> detenzione di armi, associazione per delinquere di stampo mafioso, furto
(a
> decine), rapina (a decine), maltrattamento, estorsione, detenzione e
spaccio
> di stupefacenti, reati contro il patrimonio, evasione.


"massivan"

Anche don Gelmini (il fratello di padre Eligio) si fece quattro anni
di reclusione per reati contro il patrimonio...sono entrambi
pregiudicati, inoltre, il prete in cella si distinse per atti di
promiscuità e trasferito.

Non c'è nulla di male a essere omosessuali e a "provarci" ma a avolte
c'è gente che si offende per questo, oppure vuole speculare; sono
inconvenienti prodotti dalla sessuofobia.


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LA STAMPA" SVELA DON GELMINI SEGRETO: "4 ANNI DI GALERA E LI SCONTA TUTTI"
"COME DETENUTO, VIENE ISOLATO PER EVITARE "PROMISCUITÀ" CON ALTRI RECLUSI"
IMBROGLIO IN VIETNAM - 1972, FINI' DI NUOVO IN CARCERE, COL FRATELLO PADRE
ELIGIO
*


Francesco Grignetti per La Stampa

C'è stato un altro *don Pierino* prima di *don Pierino*. Un prete che ha
sempre sfidato le convenzioni, ma che di guai con la giustizia ne ha avuti
tanti, ed è pure finito in carcere un paio di volte. A un certo punto è
stato anche sospeso «a divinis», salvo poi essere perdonato da Santa
Romana Chiesa.

E' il don* Gelmini* che non figura nelle biografie ufficiali. I fatti
accadono tra il 1969 e il 1977, quando *don Pierino* era ancora
considerato un «fratello di». Una figura minore che viveva di luce
riflessa rispetto al più esuberante *padre Eligio*, confessore di
calciatori, amico di Gianni* Rivera*, frequentatore di feste, fondatore
delle comunità antidroga «Mondo X» e del Telefono Amico.

Anni che furono in salita per *don Pierino* e che non vengono mai citati
nelle pubblicazioni di Comunità Incontro. Per forza. Era il 13 novembre
1969 quando i carabinieri lo arrestarono per la prima volta, nella sua
villa all'Infernetto, zona Casal Palocco, alla periferia di Roma. E già
all'epoca fece scalpore che questo sacerdote avesse una Jaguar in giardino.

Lui, *don Pierino*, nella sua autobiografia scrive che lì, nella villa
dell'Infernetto, dopo un primissimo incontro-choc con un drogato, tale
Alfredo, nel 1963, cominciò a interessarsi agli eroinomani. In tanti
bussavano alla sua porta. «Ed è là che, ospitando, ancora senza tempi o
criteri precisi, ragazzi che si rivolgono a lui, curando la loro
assistenza legale e visitandoli in carcere, mette progressivamente a punto
uno stile di vita e delle regole che costituiranno l'ossatura della
Comunità Incontro».

All'epoca,* Gelmini* aveva un certo ruolo nella Curia. Segretario di un
cardinale, Luis Copello, arcivescovo di Buenos Aires. Ma aveva scoperto la
nuova vocazione. «Rinunciai alla carriera per salire su una corriera di
balordi», la sua battuta preferita.

I freddi resoconti di giustizia dicono in verità che fu inquisito per
bancarotta fraudolenta, emissione di assegni a vuoto, e truffa. Lo
accusarono di avere sfruttato l'incarico di segretario del cardinale per
organizzare un'ambigua ditta di import-export con l'America Latina. E
restò impigliato in una storia poco chiara legata a una cooperativa
edilizia collegata con le Acli che dovrebbe costruire palazzine all'Eur.
La cooperativa fallì mentre lui rispondeva della cassa. Il giudice
fallimentare fu quasi costretto a spiccare un mandato di cattura.

Don Pierino, che amava farsi chiamare «monsignore», e per questo motivo si
era beccato anche una diffida della Curia, sparì dalla circolazione. Si
saprà poi che era finito nel cattolicissimo Vietnam del Sud dove era
entrato in contatto con l'arcivescovo della cittadina di Hué. Ma la storia
finì di nuovo male: sua eminenza Dihn-Thuc, e anche la signora Nhu, vedova
del Presidente Diem, lo denunciarono per appropriazione indebita. Ci
fecero i titoloni sui giornali: «Chi è il monsignore che raggirò la vedova
di Presidente vietnamita».

Dovette rientrare in Italia. Però l'aspettavano al varco. Si legge su un
ingiallito ritaglio del Messaggero: «Gli danno quattro anni di carcere,
nel luglio del '71. Li sconta tutti. Come detenuto, non è esattamente un
modello e spesso costringe il direttore a isolarlo per evitare
"promiscuità" con gli altri reclusi». Cattiverie.

Fatto sta che le biografie ufficiali sorvolano su questi episodi. Non così
i giornali dell'epoca. Anche perché nel 1976, quando queste vicende
sembravano ormai morte e sepolte, e *don Pierino* aveva scontato la sua
condanna, nonché trascorso un periodo di purgatorio ecclesiale in Maremma,
lo arrestarono di nuovo.

Questa volta finì in carcere assieme al fratello, ad Alessandria, per un
giro di presunte bustarelle legate all'importazione clandestina di latte e
di burro destinati all'Africa. Si vide poi che era un'accusa infondata. Ma
nel frattempo, nessuna testata aveva rinunciato a raccontare le
spericolate vite parallele dei due* Gelmini*. Ci fu anche chi esagerò. Sul
conto di *padre Eligio*, si scrisse che non aveva rinunciato al lusso
neppure in cella.

Passata quest'ennesima bufera, comunque, *don Pierino* tornò
all'Infernetto. Sulla Stampa la descrivevano così: «Due piani, mattoni
rossi, largo muro di cinta con ringhiera di ferro battuto, giardino,
piscina e due cani: un pastore maremmano e un lupo. A servirlo sono in
tre: un autista, una cuoca di colore e una cameriera».

Tre anni dopo, nel 1979, sbarcava con un pugno di seguaci, e alcuni
tossicodipendenti che stravedevano per lui, ad Amelia, nel cuore di
un'Umbria che nel frattempo si è spopolata. Adocchiò un rudere in una
valletta che lì chiamavano delle Streghe, e lo ottenne dal Comune in
concessione quarantennale. Era un casale diroccato. Diventerà il Mulino
Silla, casa-madre di un movimento impetuoso di comunità.

Gli riesce insomma quello che non era riuscito al fratello, che aveva
anche lui ottenuto in concessione (dal proprietario, il conte Ludovico
Gallarati Scotti, nel 1974) un rudere, il castello di Cozzo Lomellina, e
l'aveva trasformato, grazie al lavoro duro di tanti volontari e
tossicodipendenti, in uno splendido maniero. Ma ormai la parabola di
*padre Eligio* era discendente. Don Pierino, invece, stava diventando *don
Pierino*.


Dagospia 05 Agosto 2007


Wallace

unread,
Aug 15, 2007, 8:21:27 AM8/15/07
to

"massivan" <nst...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:46c2ed52$0$17944$4faf...@reader1.news.tin.it...

>
>> "Wallace"
>
>> HA BRUCIATO IL NONNO E ACCUSA DON GELMINI
>> di CRISTIANA LODI
>> Un pedigree delinquenziale di?MILANO prim'ordine. È alto quindici
>> centimetri il fascicolo che racconta la storia giudiziaria di Michele
>> Iacobbe, barese di 34 anni e accusatore di don Pierino Gelmini. L'elenco
> dei
>> reati a lui imputati negli anni fa spavento: tentato omicidio
>> (reiterato),
>> detenzione di armi, associazione per delinquere di stampo mafioso, furto
> (a
>> decine), rapina (a decine), maltrattamento, estorsione, detenzione e
> spaccio
>> di stupefacenti, reati contro il patrimonio, evasione.
>
>
> "massivan"
>
> Anche don Gelmini (il fratello di padre Eligio) si fece quattro anni
> di reclusione per reati contro il patrimonio...sono entrambi
> pregiudicati, inoltre, il prete in cella si distinse per atti di
> promiscuità e trasferito.
>
> Non c'è nulla di male a essere omosessuali e a "provarci" ma a avolte
> c'è gente che si offende per questo, oppure vuole speculare; sono
> inconvenienti prodotti dalla sessuofobia.

Come al solito cervello e capacità di ragionamento sottozero!!
Il pregiudizio e l'odio verso i preti viene prima della verità. Fate schifo!


massivan

unread,
Aug 15, 2007, 8:33:46 AM8/15/07
to

> "Wallace"

> Come al solito cervello e capacità di ragionamento sottozero!!
> Il pregiudizio e l'odio verso i preti viene prima della verità. Fate
schifo!


"massivan"

Sei strano, dai "del voi" e poi ti esprimi
come un garzone di strada.


FF68

unread,
Aug 15, 2007, 9:16:21 AM8/15/07
to
Wallace ha scritto:

> HA BRUCIATO IL NONNO E ACCUSA DON GELMINI

'na mammoletta insomma...subito alla ribalta
grazie alla casta giacobina

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it


Ullalà

unread,
Aug 15, 2007, 9:18:15 AM8/15/07
to

"Wallace" <nos...@nospamtin.it> ha scritto nel messaggio
news:f9ur5i$euj$1...@tdi.cu.mi.it...

fabbo schifo i bigotti come te.

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