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Meloni , un treno in corsa

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tattoo

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Feb 22, 2024, 7:13:54 AM2/22/24
to
Meloni traccia la strada sul Pnrr

Con l'approvazione della richiesta di pagamento della quinta rata,
l'Italia avrà conseguito 113 miliardi di euro, pari a oltre il 58% dei
194,4 miliardi di euro stanziati in sede europea per il Pnrr
Avatar di Lorenzo Grossi

"Orgogliosi del lavoro svolto, ma ora serve un'accelerazione". Meloni
traccia la strada sul Pnrr

Giorgia Meloni, orgogliosa dei risultati ottenuti sul Pnrr, sprona tutta
la squadra di governo a non allentare la presa proprio sul Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza: "Il lavoro non è finito, abbiamo
ancora molto da fare, ma i tanti obiettivi centrati finora ci rendono
fieri e ci incoraggiano a dare sempre di più. Nell'interesse dell'Italia
e degli italiani", scrive il presidente del Consiglio nella premessa
alla "Quarta relazione sullo stato di attuazione del Pnrr", che è stata
esaminata oggi durante la cabina di regia a Palazzo Chigi presieduta dal
ministro degli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il
Pnrr, Raffaele Fitto. L'attuazione del Pnrr porterà il governo nel 2024
a misurarsi "con il conseguimento dei 39 obiettivi e traguardi associati
alla sesta rata, pari a 9,6 miliardi di euro, e dei 74 obiettivi e
traguardi connessi alla settima rata, pari a 19,6 miliardi di euro".
I risultati rivendicati da Meloni

Meloni rivendica la revisione del Pnrr, fortemente voluta dal governo e
condivisa con la Commissione europea, e questo consente "di rinnovare e
ampliare l'ambizione del piano, aggiornando gli investimenti e le
riforme al mutato contesto internazionale. Questo significativo
passaggio di discontinuità non ha impedito al Governo di procedere
nell'attuazione del Piano, secondo i tempi stabiliti". Per questo
l'Italia ha regolarmente ricevuto "il pagamento della terza e della
quarta rata, corrispondenti rispettivamente a 18,5 e 16,5 miliardi di
euro". La premier rivendica quindi due fondamentali risultati che hanno
consentito all'Italia di ricevere 102,5 miliardi di euro sui 194,4
complessivi. Il quarto obiettivo raggiunto è stata la presentazione, per
primi tra tutti gli Stati membri dell'Unione europea, della quinta
richiesta di pagamento per 10,6 miliardi di euro. Risultato reso
possibile dal tempestivo conseguimento dei 52 obiettivi e traguardi
previsti".

La leader di Fratelli d'Italia è assolutamente convinta che l'esecutivo
saprà farlo al meglio "solo se continueremo a interpretare questo
impegno come un lavoro di squadra, determinando un'accelerazione
decisiva per l'incremento della spesa delle risorse stanziate e per la
rapida implementazione delle nuove misure inserite nel Piano". Si tratta
di "un lavoro di squadra, che sarebbe impossibile senza la capacità, la
determinazione e la competenza dei tantissimi servitori dello Stato che
ogni giorno fanno il loro dovere nelle Amministrazioni centrali e negli
Enti locali". A questi, aggiunge la premier, "va il mio più grande
ringraziamento, perché senza di loro il Governo non avrebbe potuto
raggiungere i risultati che ha ottenuto", conclude Meloni.
Fitto: "Al lavoro per la sesta e settima rata"

"Quello appena trascorso è stato un semestre di intensa attività,
iniziato con l'avvio delle interlocuzioni per la revisione del Piano,
proseguito il 9 ottobre con il pagamento della terza rata, l'8 dicembre
con l'approvazione finale del nuovo Pnrr da parte del Consiglio
dell'Unione europea, il 28 dicembre con il pagamento della quarta rata
ed il 29 dicembre con la presentazione formale della richiesta di
pagamento della quinta rata". Così il ministro Fitto nella prefazione
della relazione. "Con l'approvazione della richiesta di pagamento della
quinta rata - prosegue - l'Italia avrà conseguito 113 miliardi di euro,
pari a oltre il 58% dei 194,4 miliardi di euro stanziati in sede europea
per il Pnrr". Il Piano comunque non può concedere soste "in quanto
richiede un costante lavoro e monitoraggio, per la concreta messa a
terra di tutti gli investimenti e delle riforme previste. Nei prossimi
mesi completeremo la fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi
della sesta e della settima rata".
La spesa dei fondi del Pnrr

La quarta relazione semestrale sullo stato di attuazione del Pnrr indica
che, al 31 dicembre 2023, l'Italia aveva ottenuto 101,93 miliardi di
euro, corrispondenti a circa il 52% del totale del Pnrr, comprensivi del
prefinanziamento iniziale. In base ai dati del Ministero dell'Economia e
delle Finanze - che assicura il monitoraggio e il controllo finanziario
- le spese sostenute risultano pari a circa 45,6 miliardi di euro.
"Considerando solo le misure confermate nel Pnrr a seguito della
revisione del Piano, la spesa si attesta a circa 42,9 miliardi di euro -
si legge nel testo del rapporto ufficiale -. Tenuto conto degli
incrementi nelle risorse assegnate al Piano previsti dal Governo, le
risorse totali ancora da spendere sono pari a 151,4 miliardi di euro".

In cima alla classifica dei ministeri per spesa complessiva al 31
dicembre 2023 c'è il dicastero dell'Ambiente e della Sicurezza
energetica, con 14 miliardi. A seguire, il ministero delle Imprese e del
Made in Italy, con 13,76 miliardi. Qua pesano i crediti d'imposta per le
imprese e gli altri bonus erogati con meccanismi automatici. Terzo, con
6 miliardi, il dicastero delle Infrastrutture e dei trasporti, che però
è anche il primo per risorse totali da spendere: ben 33,78 miliardi (su
151,4 totali) entro il 2026.

ernesto gastaldi

unread,
Feb 22, 2024, 8:02:05 AM2/22/24
to
Il giorno giovedì 22 febbraio 2024 alle 13:13:54 UTC+1 tattoo eterno anonimo leccaculo meloniano ha scritto:
> Meloni traccia la strada sul Pnrr
LA REALTA'
Pnrr, in tre anni spesi 45,6 miliardi su 101 ricevuti. Nel 2023 usati solo 21 miliardi contro i 41 previsti. Meloni: “Serve un’accelerazione”
Pnrr, in tre anni spesi 45,6 miliardi su 101 ricevuti. Nel 2023 usati solo 21 miliardi contro i 41 previsti. Meloni: “Serve un’accelerazione”

La bozza della quarta relazione sull'attuazione del Pnrr. Depurando la cifra da crediti d'imposta e incentivi “automatici”, la spesa effettiva si affloscia ad appena 31,7 miliardi
di Chiara Brusini | 22 Febbraio 2024

Il governo è costretto a ufficializzare che l’utilizzo dei fondi europei del Pnrr procede molto più a rilento rispetto a quanto previsto. La quarta relazione sull’attuazione del Piano, arrivata con due mesi di ritardo all’esame della Cabina di regia con i ministri competenti e i rappresentanti degli enti locali, attesta che l’Italia ha speso al 31 dicembre 2023 45,6 miliardi sui 101,93 miliardi ricevuti: meno della metà. Il dato più preoccupante è quello relativo al 2023: nel primo anno “pieno” trascorso da Meloni a Chigi sono stati utilizzati solo 21,1 miliardi di euro. Meno che nel biennio 2021 e 2022, quando la spesa ha superato i 24 miliardi complessivi, ma soprattutto poco più della metà rispetto a quanto previsto dall’esecutivo nella Nota di aggiornamento al Def del 2022.

Non solo: a gonfiare le cifre sono i crediti di imposta di Transizione 4.0 e quelli relativi ai bonus edilizi, soprattutto Superbonus 110%, che non richiedono azioni attive della pa. Depurata da questi e altri incentivi “automatici”, la spesa effettiva si affloscia ad appena 31,7 miliardi, il 31% delle somme incassate da Bruxelles. E se si calcola il peso di quella cifra sui 168,4 miliardi destinati agli investimenti la percentuale crolla addirittura al 18% (dal 6% calcolato a fine 2022 dalla Corte dei Conti). Da notare, peraltro, che quei numeri riguardano il Pnrr nella versione precedente alla revisione approvata lo scorso novembre dalla Commissione Ue, “il quale considera anche le spese (pari a circa 2,6 miliardi di euro) relative alle misure spostate dal Piano per effetto della decisione del Consiglio Ecofin dell’8 dicembre 2023″. Tenendo conto della rimodulazione, dunque, la spesa effettiva scende ulteriormente.

La premier Giorgia Meloni, nella premessa della relazione approvata giovedì, ammette non a caso che serve “un’accelerazione decisiva per l’incremento della spesa delle risorse stanziate e per la rapida implementazione delle nuove misure inserite nel Piano”, visto che nel 2024 dovremmo “misurarci con il conseguimento dei 39 obiettivi e traguardi associati alla sesta rata, pari a 9,6 miliardi di euro, e dei 74 obiettivi e traguardi connessi alla settima rata, pari a 19,6 miliardi di euro”. La presidente del Consiglio, pur rivendicando l’ottenimento della terza e quarta rata grazie ai risultati riconosciuti nel Rapporto della Commissione europea sulla Valutazione intermedia del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, sa bene che di questo passo rischia di perdere la scommessa iniziale del piano: portare la Penisola fuori dal circolo vizioso della bassa crescita e mettere in sicurezza la sostenibilità del debito.

Ora bisogna correre. Ma il ministro competente per il piano, Raffaele Fitto, non è ancora riuscito a portare in consiglio dei ministri il nuovo decreto Pnrr chiamato ad attuare la revisione individuando le coperture per gli investimenti oggetto di rimodulazione, per i progetti definanziati e per il nuovo Capitolo RePowerEU. Il varo slitta da settimane, congelando la spesa effettiva visto che gli enti attuatori continuano a ricevere mini anticipazioni di liquidità pari al 10% del valore delle commesse con cui non riescono a soddisfare le richieste delle imprese appaltatrici.
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