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Riciclati della lotta armata:che fine hanno fatto?

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Angelis

unread,
Jan 11, 2008, 6:02:09 PM1/11/08
to
L'elenco dei riciclati della lotta armata
di Dimitri Buffa


Pubblichiamo un elenco quasi esaustivo degli ex terroristi rossi
riciclati, basandoci sul brillante resoconto dei due giornalisti
Gianmarco Chiocci e Stefano Zurlo, pubblicato nel 2004 su "il
Giornale".

Roberto Adamoli, esponente Br, lavora oggi nella comunità di don
Mazzi.
Corrado Alunni, fondatore Br, 58 anni, le lascerà per dare vita alle
Formazioni Comuniste Combattenti. Arrestato nel 1978, tenta la fuga da
San Vittore insieme a Vallanzasca nel 1980. Nel 2003 scrive un libro
con altri autori: <<La rapina in banca, storia, teoria, pratica>>. Da
anni è uscito dal carcere e lavora in una coop informatica.

Vittorio Antonini, già responsabile della colonna romana Br, coinvolto
nel sequestro Dozier, arrestato nel 1985, è in semilibertà dal 2000.

Vittorio Assieri, capo della "Walter Alasia" di Milano, lavora alla
"Bottega creativa" della Caritas.

Lauro Azzolini, membro esecutivo delle Br nel processo Moro, 62 anni,
tre ergastoli, l'uomo che sparò a Montanelli, è libero. Da semilibero
ha iniziato a lavorare in una coop che si occupa di non-profit,
settore disabili, per la Compagnia delle Opere.

Barbara Balzerani, svariati ergastoli, ai vertici delle prime Br-Pcc,
autrice del libro <<Compagna Luna>> per Feltrinelli, ha lavorato con la
coop Blow Up di Trastevere, specializzata nell'informatica musicale.
Arrestata nel 1985 ottiene i primi permessi agli inizi degli anni
Novanta. Ora è libera, con la condizionale di 5 anni, anche se aveva
accumulato 4 ergastoli e ha partecipato ai delitti più efferati: dalla
scorta di Moro a Moro, al gen. Dozier.

Silvia Baraldini, condannata dalla giustizia americana a 43 anni di
galera per associazione sovversiva, è uscita per motivi di salute
ottenendo, il 27 dicembre 2002, una collaborazione con la giunta
Veltroni. A caldeggiare il rinnovo del contratto di consulenza sul
lavoro femminile, nel 2003, fu l'assessore Luigi Nieri di Rifondazione
comunista. L'associazione delle vittime ha presentato denuncia in
procura.

Marco Barbone, assassino del giornalista Walter Tobagi si è pentito ed
è tornato libero. Lavora in una tipografia a Milano.

Cecco Bellosi, ex componente della colonna Walter Alasia, in manette
nel 1980, condannato a 12 anni, libero nel 1989. Presiede un centro di
recupero di tossicodipendenti a Nesso e collabora con l'associazione
Lila.

Paola Besuschio, il suo nome venne fatto dalle Br durante il sequestro
Moro. Era detenuta e le Br ne volevano la liberazione in cambio del
leader dc. Lavora in una cooperativa statistica.

Maurice Bignami, ex comandante di Prima Linea, arrestato a Torino nel
1981 mentre cercava di assaltare un'oreficeria: imbracciava un mitra,
ma non ebbe tempo di usarlo. Due ergastoli e una lunga serie di
delitti alle spalle. In semilibertà dal 1992, ha preso servizio presso
la Caritas di Roma, insieme alla moglie Teresa Conti, anche lei ex
militante di <<Prima linea>>.

Vittorio Bolognese, colonnello delle Br-Partito Guerriglia, è in
semilibertà dal settembre 2000. Ha lavorato come operatore informatico
alla coop romana Parsec, dove ha trovato Pancelli, Piccinino e altri
ex irriducibili.

Franco Bonisoli, brigatista del commando di via Fani, ergastolano, è
libero dopo 13 anni di carcere. Ha fatto il grafico in una Coop di
Sesto San Giovanni, lavora in una società di servizi ambientali.

Anna Laura Braghetti, ex compagna di Prospero Gallinari, è coinvolta
nell'omicidio del giudice Vittorio Bachelet ed è la carceriera di Aldo
Moro in via Montalcini, nota come <<signora Altobelli>>: condannata al
carcere a vita. Ha scritto alcuni libri, dal 1994 lavora tutti i
giorni all'organizzazione di volontariato vicina ai Ds, <<Ora d'Aria>>
che si interessa alle problematiche dei detenuti. Nel 2002 ha ottenuto
la condizionale.

Roberto Carcano, esponente della Formazione Comunisti combattenti,
lavora presso la "Comunità nuova" di don Gino Riboldi
Paolo Cassetta, esponente tra i più duri del partito armato, raffica
di condanne alle spalle, è semilibero da un bel pezzo. Lavora
stabilmente alla coop "32 dicembre", collegata al Centro Polivalente
circoscrizionale intorno a cui gravitano vecchie conoscenze degli anni
di piombo, come Bruno Seghetti e Cecilia Massara.

Geraldina Colotti, militante delle Ucc, ex insegnante di filosofia,
ferita in un conflitto a fuoco nel gennaio del 1987, è in semilibertà
dal 1999. Ha lavorato alla coop romana "32 dicembre" e oggi è
impiegata al quotidiano Il Manifesto.

Maria Teresa Conti, ex militante di <<Prima linea>>, fa parte delle
"squadre armate proletarie". Fra le sue gesta, il sequestro e il
ferimento dell'ostetrica Domenica Nigra, gambizzata con accuse
inventate. Come il marito ex terrorista Maurice Bignami, lavora presso
la Caritas di Roma.

Anna Cotone, ex bierre del feroce Partito Guerriglia, coinvolta nel
sequestro dell'ex assessore dc Ciro Cirillo, arrestata nel 1982, in
semilibertà da anni, lavora dal 2002 nella segreteria politica
dell'europarlamentare di Rifondazione comunista, Luisa Morgantini.

Renato Curcio, fondatore e ideologo delle Br, gira l'Italia facendo
conferenze in scuole, università, consigli comunali, presenta i suoi
libri ai festival dei partiti. In tv, sulla berlusconiana Canale 5, è
arrivato a dire che le vittime degli anni '70 sono i suoi compagni di
lotta morti sul campo. Da dieci anni è a capo della coop editoriale
<<Sensibili alle foglie>> che si occupa di studi sulla lotta armata,
carcere e droga, tema quest'ultimo cavalcato da don Gallo, il parroco
antagonista di Genova, che ha presentato il libro edito da Curcio
insieme a Dario Fo. Condannato a 30 anni, ne ha scontati 24, è
semilibero dal 1993.

Roberto Del Bello, ex brigatista della colonna veneta, condannato a 4
anni e 7 mesi per banda armata, oggi lavora al Viminale come
segretario particolare di Francesco Bonato, sottosegretario agli
Interni per Rifondazione comunista.
Sergio D'Elia, dirigente di Prima linea, sconta 12 anni di carcere.
Liberato e ottenuta la riabilitazione, entra nel partito radicale. Nel
2006 viene eletto alla Camera nella lista della Rosa nel Pugno e
diventa segretario d'aula di Montecitorio. Fra polemiche e proteste.

Alessandra De Luca, anche lei brigatista nel processo Moro, è in
semilibertà da tempo. È stata candidata col partito di Bertinotti alle
regionali del Lazio, ma non ce l'ha fatta.

Adriana Faranda, fa parte della direzione strategica delle Br,
aderisce presto alla <<dissociazione>> guadagnando la libertà. Viene
rilasciata nel 1990 e affidata all'opera di don Calabria dove lavora
al computer. Scrive libri, ha fatto la fotografa. Finisce al Costanzo
Show.

Enzo Fontana, militante del GAP dell'editore Giangiacomo Feltrinelli,
oggi scrittore di successo e studioso di Dante Alighieri, ha lavorato
alla "Bottega Creativa" della Caritas.

Diego Fornasieri, insieme ad altri ex detenuti è attivo nel non-profit
attraverso la cooperativa sociale di prodotti biologici <<Arete>>.
Guerrigliero di Prima linea, incassa una condanna a 30 anni nel 1983,
dopo 3 anni di latitanza, ora è libero.

Alberto Franceschini, fondatore con Curcio delle Brigate rosse, nel
1983 si dissocia. Oggi lavora a Roma con la Braghetti all'associazione
per detenuti <<Ora d'Aria>>. Condannato a più di 50 anni di galera, esce
dal penitenziario dopo soli 17 anni di reclusione. Scrive libri,
partecipa a conferenze.

Prospero Gallinari, membro del commando che sparò alla scorta di Moro
in via Fani, responsabile della <<prigione del popolo>>, è libero da
tantissimi anni per problemi di cuore.

Claudia Gioia, ex primula rossa delle Unità Comuniste Combattenti,
subisce una sentenza a 28 anni di prigione per il delitto del generale
Giorgieri e per il ferimento dell'economista Da Empoli. È in libertà
condizionale dal gennaio 2005. Nel 1991 viene intercettata mentre
parla in cella, col br Melorio di un tentativo di ricostituzione delle
Ucc.

Eugenio Pio Ghignoni, brigatista coinvolto e condannato nel processo
Moro, è il responsabile della Direzione Affari Generali
dell'Università Roma Tre, cura la sicurezza.

Maurizio Jannelli, già capocolonna romano delle Br, ergastolo per vari
crimini (tra cui la strage di via Fani) ha lavorato alla Rai come
autore a partire dal 1999. Per il Tg3 ha seguito <<Il mestiere di
vivere>>, <<Diario Italiano>>, <<Residence Bastogi>>, fa parte dello staff
della trasmissione sportiva <<Sfide>>. Ha scritto <<Princesa>>, libro su
un transessuale suicida. Dal 2003 è in condizionale.

Paolo Klun, esponente di Prima linea, ha fondato a Bologna il giornale
di strada "Piazza Grande", che dà voce agli emarginati e ai senza
fissa dimora.

Natalia Ligas, nome di battaglia <<Angela>>, la dura delle Br-Partito
Guerriglia che partecipò al massacro di piazza Nicosia a Roma,
ergastolana, permessi premio a partire dal 1998, dal 2000 è semi-
libera nonostante non si sia mai dissociata.

Maurizio Locusta, partecipa all'omicidio del generale Licio Giorgieri
e si becca 24 anni di pena, viene estradato dalla Francia nel marzo
1988, dopo qualche anno esce ed è assunto alla fondazione Lelio Basso-
Issoco come <<assistente di sala consultazione>>.

Francesco Maietta, ex militante delle Ucc, condanne pesantissime,
lavora part-time in un ente importante dal 1990. Si è sposato nel 1998
a Ostia con una ragazza della Caritas.

Nadia Mantovani, dissociata, condannata a 20 anni per appartenenza
alle Br, ottiene la condizionale a gennaio 1993 dopo aver scontato due
terzi della pena. Ex fidanzata di Renato Curcio, è tra le fondatrici
dell'associazione per il reinserimento dei detenuti <<Verso Casa>>. Il
23 agosto 2004 la sua performance sugli anni di piombo al meeting di
Rimini ha riscosso molto successo tra il pubblico di Cl.

Corrado Marcetti, ex di Prima linea, oggi è direttore della Fondazione
Michelucci a Fiesole.

Cecilia Massara, ex appartenente alle BR-PCC nel 1994 ottiene la
sospensione temporanea della pena, essendo in stato di gravidanza.
Lavora stabilmente alla coop "32 dicembre", collegata al Centro
Polivalente circoscrizionale.

Giuseppe Memeo, esponente di "Autonomia operaia", condannato per
l'omicidio del poliziotto Custrà, oggi lavora a "Poiesis" il centro
per la cura dell'AIDS.

Mario Moretti, il numero uno delle Br, leader della direzione
strategica, partecipa al sequestro Moro, dopo 17 anni di carcere, 9 di
clandestinità e 6 ergastoli, nel 1994 ottiene il permesso di andare
alla Scala. Una volta fuori, si occupa di volontariato. Esperto di
informatica partecipa alla fondazione della Cooperativa Spes composta
da ex irriducibili dissociati. La coop ottiene vari contributi, anche
dalla Regione Lombardia, e insieme all'associazione <<Geometrie
variabili>> cerca <<forme di lavoro non alienanti per i detenuti>>.
Scrive libri.

Valerio Morucci, l'ex postino delle Br durante i 55 giorni del caso
Moro, scontati 17 anni di prigione, dissociato, è libero. Autore di
libri di successo (l'ultimo, <<La peggio gioventù>>) vincitori di premi
letterari con <<Il collezionista>> (la VI edizione di <<Esperienze in
giallo>>) lavora come consulente informatico.

Roberto Ognibene, gode dei benefici dovuti alla legge sui dissociati e
lavora come impiegato al Comune di Bologna.
Remo Pancelli, killer dell'ala militarista delle Br <<Colonna 28
marzo>>, l'ex dipendente delle Poste del sequestro D'Urso, viene
bloccato dai carabinieri il 7 giugno del 1982. Pluricondannato, è
inserito in una coop sociale (che ha ospitato altri ex terroristi
rossi).

Ave Maria Petricola, nome ricorrente al processo Moro, ex pentita
brigatista assunta dalla Provincia di Roma come responsabile del
centro di Torre Angela, VII municipio della Capitale, che trova lavoro
ai disoccupati. Amnistiata nel 1987, nel 2004 la ritroviamo nella
lista degli assistenti sociali regionali.

Raffaele Piccinino, ex irriducibile dei NAP (Nuclei Armati Proletari),
autore dell'attentato al questore Noce dove morì un poliziotto della
scorta, condannato all'ergastolo e a 22 anni di carcere, ha lavorato
come operatore informatico alla coop romana Parsec.

Francesco Piccioni, ex BR è impiegato al quotidiano Il Manifesto.

Marco Pinna, soldato della colonna sarda delle Br, è vicepresidente
della coop ambientale <<Ecotopia>>.

Susanna Ronconi, storica figura del troncone toscano di Prima Linea,
lavora al Gruppo Abele di Torino dove ha la responsabilità delle
cosiddette <<Unità di strada>>. Nel 1987 guadagna il primo permesso-
premio per la sua dissociazione. È stata consulente di Asl e Comuni
del nord Italia, collabora alla pubblicazione del <<Rapporto sui
diritti globali>> a cura dell'associazione Informazione&Società per la
Cgil Nazionale. Un'interrogazione di Gasparri (An) e Giovanardi (Ccd)
la segnalano come beneficiaria di una consulenza da parte dell'allora
ministro Livia Turco.

Bruno Seghetti, fa parte dei grandi movimenti di massa del '68/'69 e
del '77 fino all'approdo alla lotta armata. Fa parte del gruppo di
fuoco che il 16 marzo 1978 sequestra il Presidente della Democrazia
cristiana Aldo Moro, così come partecipa attivamente a gran parte
delle azioni della colonna romana delle Br fino al suo arresto, il 19
maggio 1980 quando - passato nelle fila della colonna napoletana -
'Claudio' partecipa all'attentato che uccide l'assessore regionale
democristiano Pino Amato. Condannato all'ergastolo, esce di prigione
nell'aprile del 1995, dopo solo quindici anni di detenzione, viene
ammesso al lavoro esterno e nel 1999 in seguito a infrazioni gli viene
revocato il trattamento e rientra in carcere. Lavora stabilmente alla
coop "32 dicembre".

Sergio Segio, comandante militare di "Prima linea" e ideologo della
dissociazione, oggi lavora nel gruppo Abele di don Luigi Ciotti.
Giorgio Semeria, membro del nucleo storico delle Brigate Rosse, è
stato a lungo volontario presso il carcere di San Vittore a Milano.

Giovanni Senzani, il <<criminologo>> delle Br-Partito Guerriglia,
irriducibile fino al midollo, già sospettato di essere il Grande
Vecchio del sequestro Moro, ergastolano per l'omicidio del fratello
del pentito Patrizio Peci, esce nel 1999 in semilibertà ma un anno
dopo è dietro la scrivania di un centro di documentazione della
Regione Toscana denominato <<Cultura della legalità democratica>> e
inserito nel progetto Informa carcere. È coordinatore della casa
editrice di sinistra Edizioni Battaglia.

Marco Solimeno, ex di Prima linea, oggi è consigliere dei Ds al Comune
di Livorno. Da circa dieci anni è assistente volontario al carcere di
Livorno come responsabile Arci.

Nicola Solimano, ex di Prima linea, condannato a 22 anni lavora alla
Fondazione Michelucci di Fiesole, costituita nel 1982 dalla Regione
Toscana e dai Comuni di Pistoia e Fiesole. È stato consulente della
Regione Toscana per la nuova legge a tutela dei popoli Rom e Sinti e
fra i coordinatori di un campus internazionale nell'ambito
dell'iniziativa regionale Porto Franco, per conto dell'Assessorato
alla cultura della Regione Toscana.

Ettorina Zaccheo, esponente della Formazione Comunisti combattenti
lavora presso la "Comunità nuova" di don Gino Riboldi.

Angelis

unread,
Jan 11, 2008, 6:02:11 PM1/11/08
to

Coccobill

unread,
Jan 11, 2008, 6:19:21 PM1/11/08
to
Angelis non sapendo che fare ha pontificato:

> basandoci sul brillante resoconto dei due giornalisti
> Gianmarco Chiocci e Stefano Zurlo, pubblicato nel 2004 su "il
> Giornale".

Li conosco.
Chiedevano l'elemosina alla Gran Madre, poi, nel 2004, hanno trovato lavoro.

--
Maurizio, a zonzo su Triumph Tiger 1050
http://www.flickr.com/photos/coccobill/1322632169/in/photostream/
L'ultima di caravaggio: "siete tu e l'altro coglione ad aver messo
in dubbio che quello che ho detto è sbagliato".

ladytux®

unread,
Jan 11, 2008, 7:01:35 PM1/11/08
to
Coccobill ha scritto:

> Angelis non sapendo che fare ha pontificato:
>
>> basandoci sul brillante resoconto dei due giornalisti
>> Gianmarco Chiocci e Stefano Zurlo, pubblicato nel 2004 su "il
>> Giornale".
> Li conosco.
> Chiedevano l'elemosina alla Gran Madre, poi, nel 2004, hanno trovato lavoro.
>

alla caritas suppongo...ci gira di tutto da quelle
parti...
(c'andava a cena kirk :) )

Angelis

unread,
Jan 12, 2008, 3:32:59 AM1/12/08
to

è ovvio sono di destra, poi, non hanno ucciso nessuno.

Strike

unread,
Jan 12, 2008, 5:04:26 AM1/12/08
to
Il 12/01/2008, Angelis ha detto :

Facendo un bilancio, conviene essere terroristi di sinistra: si è più
protetti, e si trova un buon lavoro che non fa faticare troppo: che poi
è l'obiettivo del terrorismo per tutti gl'italiani, che si è realizzato
anche per loro, e tanto basta. Poi qualcuno non soddisfatto, ci è
ricaduto ancora, con altri ammazzamenti, ma questa è un'altra storia.


--
Saluti.
Strike


ladytux®

unread,
Jan 12, 2008, 5:32:58 AM1/12/08
to
Angelis ha scritto:

lezione per i peluches:
chi trovi oggi alla caritas oltre a kirk che ci va
a cena?
Vittorio Assieri, Maria Teresa Conti, Maurice
Bignami, Enzo Fontana...
per cui?


e ora assistiamo ai mirabolanti rigiri di
frittatina "ma io..mappero"
c'ho plutone nell'orecchiochemidàfastidio, il
gomito che mi fa contattoconilpiède...


br, escono dagli oratori e finiscono al lavorare
nella caritas o simili...sempre detto che sono
postacci...

ladytux®

unread,
Jan 12, 2008, 5:39:59 AM1/12/08
to
Strike ha scritto:

>
> Facendo un bilancio, conviene essere terroristi di sinistra: si è più
> protetti, e si trova un buon lavoro che non fa faticare troppo: che poi
> è l'obiettivo del terrorismo per tutti gl'italiani, che si è realizzato
> anche per loro, e tanto basta. Poi qualcuno non soddisfatto, ci è
> ricaduto ancora, con altri ammazzamenti, ma questa è un'altra storia.
>
>
> --
> Saluti.
> Strike
>
>

a occhio la maggiorparte finiti nel circuito
cattolico...
don mazzi, don gelmini,caritas, riboldi, non vi
suona strano???

(ah, tanto per, lotta armata e terrorismo sono
cose diverse)

Strike

unread,
Jan 12, 2008, 5:58:54 AM1/12/08
to
Scriveva ladytux® sabato, 12/01/2008:

> Strike ha scritto:
>
>>
>> Facendo un bilancio, conviene essere terroristi di sinistra: si è più
>> protetti, e si trova un buon lavoro che non fa faticare troppo: che poi è
>> l'obiettivo del terrorismo per tutti gl'italiani, che si è realizzato anche
>> per loro, e tanto basta. Poi qualcuno non soddisfatto, ci è ricaduto
>> ancora, con altri ammazzamenti, ma questa è un'altra storia.
>>
>>
>> -- Saluti.
>> Strike
>>
>>
> a occhio la maggiorparte finiti nel circuito cattolico...
> don mazzi, don gelmini,caritas, riboldi, non vi suona strano???
>
Mah, saranno quattro gatti, poi.
I terroristi di sinistra sono molto più numerosi, ed hanno alle spalle
un bel pò di cadaveri.

> (ah, tanto per, lotta armata e terrorismo sono cose diverse)

Ah, sì? Non lo sapevo.
Presumo che la lotta armata sia contro un nemico determinato, il
politico, l'avvocato, l'operaio, il poliziotto, il giornalista, ecc.
Se poi si becca anche la gente comune durante un conflitto a fuoco o
una rapina al portavalori o banca per l'autofinanziamento, sono
incidenti di percorso, quisquillie!
Naturalmente chi fa lotta armata non ha alcun motivo di creare terrore
e insicurezza fra le masse, quindi non è terrorismo.
Azz, s'imparano tante cose, da una 'felice' intuizione.


--
Saluti.
Strike


Fluck

unread,
Jan 12, 2008, 10:10:22 AM1/12/08
to
Angelis ha scritto:

> L'elenco dei riciclati della lotta armata
> di Dimitri Buffa
>
>
> Pubblichiamo un elenco quasi esaustivo degli ex terroristi rossi
> riciclati, basandoci sul brillante resoconto dei due giornalisti
> Gianmarco Chiocci e Stefano Zurlo, pubblicato nel 2004 su "il
> Giornale".
>
>

Guarda che se la mettiamo sul vae victis, povero Silvio, quello di Arcore.

Si incomincia da una giusta legge sul conflitto di interessi e poi si fa
una leggina, ad personam, che annulla le indulgenze che si č regalato
nel periodo delle vacche grasse e si autorizza la riapertura di tutti i
processi.

E non sarebbe neanche tanto sbagliato.

Ma noi siamo magnanimi come lo sanno essere i veri vincitori, non i
prevaricatori.

Li volevi ammazzare tutti?

Stai frequentando la Dario's University?

<
<
<

Angelis

unread,
Jan 12, 2008, 11:27:11 AM1/12/08
to
On 12 Gen, 16:10, Fluck <fluck...@virgilio.it> wrote:
> Angelis ha scritto:
>
> > L'elenco dei riciclati della lotta armata
> > di Dimitri Buffa
>
> > Pubblichiamo un elenco quasi esaustivo degli ex terroristi rossi
> > riciclati, basandoci sul brillante resoconto dei due giornalisti
> > Gianmarco Chiocci e Stefano Zurlo, pubblicato nel 2004 su "il
> > Giornale".
>
> Guarda che se la mettiamo sul vae victis, povero Silvio, quello di Arcore.
>
> Si incomincia da una giusta legge sul conflitto di interessi e poi si fa
> una leggina, ad personam, che annulla le indulgenze che si è regalato

> nel periodo delle vacche grasse e si autorizza la riapertura di tutti i
> processi.
>
> E non sarebbe neanche tanto sbagliato.
>
> Ma noi siamo magnanimi come lo sanno essere i veri vincitori, non i
> prevaricatori.
>
> Li volevi ammazzare tutti?
>
> Stai frequentando la Dario's University?

No: niente affatto. Però le indulgenze che Silvio paga con conti
salati, e lungi da me difenderlo, alcuni le hanno del tutto gratis e
per una logica di assertivismo incompatibile con il vivere civile.

Loro stessi affermano : ci è andata bene.

Ti sei mai messo, caro Fluck tu, e chiunque abbia da ridire nel vedere
come sono andate le cose nei panni di chi è stato vittima della
crudele cecità di questi compagni che hanno sbagliato?
E' uno di costoro, figlio di una vittima Leonardo Conti, figlio di
Lando Conti, ucciso dalle Br il 10 febbraio 1986 che pone un
quesito :quanti dei familiari delle vittime lavorano per la regione,
oppure per enti e associazioni statali varie?
Non credo siano molte:
Ma accade tutto il contrario per chi è stato parte tangente delle Br:

Non è giusto che Mario Moretti per es, numero uno delle Br, con la
sua Cooperativa Spes ottenga vari contributi, anche dalla Regione
Lombardia.

Non è giusto vedere in questi nomi sopra una sfliza di incarichi
statali, di riconoscimenti, di inviti a nozze delle più alte cariche
dello stato ( Cossiga per Maietta ), addirittura consulenti di stato
( Livia Turco Per Susanna Ronconi ), e comunque continui soccorsi da
partiti, enti e via discorrendo.
A me tutto ciò appare disequilibrato e anzi *rovesciato* rispetto alla
giustizia. Che è il senso stesso del nostro tempo.

Io voglio provare più pietà per coloro che sono stati mutilati dai
beni più preziosi :la vita di chi ami... piuttosto che per coloro che
volontariamente abbiano provocato disordine sangue e disperazione.
E sopratutto non accetto un facile buonismo vista l'abiezione dei
motivi che hanno spinto tanti terroristi, di ogni inclinazione, a
tagliare la vita della gente senza il più minimo dei riguardi, come
fosse loro.


Altre considerazioni qui: con un'intervista alla vedova di Dionisi
( per cui fu condannato l'onorevole Sergio D'Elia.

*Loro*non hanno perdonato Fluckino.

http://velvi.splinder.com/post/9920787/Vincitori+e+perdenti


Bacione.

Angelis

unread,
Jan 12, 2008, 11:29:50 AM1/12/08
to


marò......E io che mi preoccupo di interloquire con chi pensa che la
lotta armata sia un distinguo da fare.
E' proprio la formazione ad essere manifatturata di violenza.
E rovesciata in rapporto alla vita.

> --
> Saluti.
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